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Il viaggiatore tra i filari. La storia di Ulderico Ventura
Primi decenni del secolo scorso. Una famiglia del Sud Italia raggiunge nella sua comunità una certa agiatezza, grazie a un'immensa fattoria e prosperi commerci. La vita trascorre tranquilla per il piccolo Ulderico Ventura che cresce e s'inoltra nell'adolescenza, conosce il sesso, la passione, proseguendo per spericolate esperienze esistenziali. Si srotolano fulminee le stagioni e, d'un tratto, la consuetudine si fa breve come una vampata di erba secca. Una realtà acre irrompe nella vita dei Ventura come in quella di milioni di italiani: la guerra. Cristian Belloni in ""Il viaggiatore tra i filari"""" con abilità narrativa mette in scena il nonsenso della tragedia bellica e dispiega l'ampio ventaglio delle reazioni umane. Il giovane Rico sarà scaraventato in scenari per lui inauditi, tra atti di nonnismo e soldati frastornati, sballottati in ogni dove, intrappolati dall'esigenza di sopravvivere anche a costo di ricorrere a scelte estreme."" -
Good night, Costis
Anna prende un anno sabbatico e parte per la Grecia, Katerina lascia Atene e si trasferisce in una minuscola isola dell'Egeo, Laureen vola da New York ad Atene e si ritrova improvvisamente single. I destini di tre donne che ricominciano da zero si incrociano in un'isola greca, determinando eventi inaspettati e mettendo in moto un processo di cambiamento e di rinascita senza ritorno. Sullo sfondo, la bellezza e la magia delle Cicladi e l'intensità di un'Atene passionale e vibrante. Storie di amori, di vagabonding da un'isola all'altra, di mal di Grecia, di incontri karmici e di amicizie, di un coniglio bianco e di un ciclone che gioca con le vite delle protagoniste, cambiandone il futuro. ""Good Night, Costis"""", romanzo on the road tutto al femminile, è la rivincita dei sogni e delle emozioni. Un inno alla vita e alle sue infinite possibilità.."" -
Voli ocra
"Attraverso uno stile colloquiale e mai banale, Mario De Rosa ci trasmette scene, che non sono mai statiche ma acquistano vitalità all'interno dei versi. Proprio per questo, sono in grado di emozionare il lettore, di ricondurre alla sua memoria frammenti di ricordi perduti legati a luoghi realmente visitati e diventati parte dell'anima."""" (Dalla Prefazione di Gerardo Melchionda)" -
Il principio della scorta
«Valeria Serofilli ha fin dagli esordî inteso il proprio lavoro poetico quale occasione di vivo impegno conoscitivo, momento privilegiato di reiterata, metodica riflessione intorno al significato dell'esistenza, ai valori primarî di essa, ai suoi fondamenti etico-sentimentali. La ricerca artistico-letteraria non nasconde la profondità dell'intento esplorativo, il desiderio intenso di verità che l'ispira, eppure rifiuta ogni posa cattedratica, ogni supponenza definitoria, esprimendo idee e attenuandone però nel contempo la rigidità con una saggezza antidogmatica, che consegue il suo equilibrio attraverso l'elaborazione formale» (dalla prefazione di Floriano Romboli). «La scorta deve essere adoperata solo quando il rifornimento ordinario non è più disponibile e una volta utilizzata va subito reintegrata così come l'ordinario. In quest'ottica intendo la scorta di abbracci, ricordi, felicità a cui in tempo di pandemia abbiamo dovuto attingere per sopravvivere e continuare a sperare» (l'autrice). Postfazione di Armando Saveriano. -
Le forme dell'amore
"Il linguaggio elegante, raffinato, la profonda ricercatezza delle parole utilizzate si fonde con l'esplosività e la passionalità del messaggio che esse contengono. I versi su carta come colori su una tela trasparente, una tela ricca anche di una soave musicalità che scivola nell'incedere delle parole"""". (Dalla prefazione di Dario Miele)." -
In dissolvenza
Perché era questo che Marcello adorava del teatro, il fatto che il teatro ricorda a chi si pone davanti di non essere per niente vero. La mancanza di una presunzione di verità. E per Marcello ogni pretesa di verità, in teatro o nell'arte, implicava raggiro, vanità. No, il teatro chiede di essere umili con l'esistenza, di tenere il proprio posto, e lo fa giocando. -
Un lieve ciangottare tra fessure
"Quando faccio silenzio tra i pensieri / qualcosa rumoreggia nel profondo. / Lo sento come un canto in fondo al ventre, / appena gloglottante - sotto pelle. / Effonde un ciangottare dal mio corpo / e mi risale obliquo, basculante...""""" -
Epifanie
I pensieri volano leggeri, / sono visioni. / Epifanie notturne, improvvise, / quando non v'è alcuna luce. / Il cuore brama poesia, / non vuol sentir ragioni, / non vuol briglie alla sua fantasia. Non ricerco la bellezza o la musicalità del verso, in ""Epifanie"""" tutto si mescola come in un temporale che sporca e trasfigura i pensieri e le parole. Dall'Introduzione dell'Autore"" -
Vincere perdendo
La squadretta del paese era nata per caso, così come erano nate le tante avventure di un gruppo di amici, tra giornate a scuola, bagni al mare, partite di calcio, nuovi incontri e primi amori. Davide, il più timido ma il più bravo con la palla, dopo quasi trent'anni torna, ancora e come ogni estate, nel suo paese perso tra il mare e le colline calabresi: Montalbano Calabro. La sua voce narrante di ragazzino ci racconta del biennio '92-'93: gli anni degli attentati mafiosi ai giudici, del Trattato di Maastricht... ma sarà soprattutto la stagione calcistica del Campionato Giovanissimi che cambierà definitivamente le vite di quegli adolescenti. Età di lettura: da 12 anni. -
Intro-estro-versi
"Chi cerca rime chiasmi o metriche / scordi pur le sue classifiche / ché da classici argomenti traggo sì un po' di accenti / ma di tutti i miei trascorsi /prediligo il canto in versi"""" Musicista di professione e filosofo per studi, Giuseppe Lucca ama un processo creativo che sia naturale matrimonio tra soggettività e oggettività, tra immaginazione e scienza, attività conscia e inconscia, da suggerirlo - a buona ragione - come metodo privilegiato per cogliere l'intera dimensione del reale. Nella silloge """"Intro-estro-versi"""" la poesia si rivela musica della parola, diviene assidua dimora - con la ricchezza dei suoi spunti metaforici - del sogno. La passione dell'artista se ne appropria d'un fiato, per condurlo di proposito in strade inesplorate, al fine di renderlo sempre più cosciente di sé, con la propria riflessione e coi mezzi che gli sono abituali." -
Il viaggio. Lì dove i miei occhi impararono a vedere
Viaggiare non è solo spostare il proprio corpo, e ""Il viaggio"""" narrato da Giovanni Zenna ce lo manifesta nelle diverse sfaccettature. Il protagonista sceglie un territorio geograficamente lontano ma dal fascino arcano, l'Iran, per mettere alla prova e sviluppare le proprie capacità interiori. In maniera fortuita, sarà addestrato e istruito per poter comprendere e percepire ciò che da sempre sfugge a un'interpretazione superficiale degli eventi. Mediante provvidenziali incontri con personaggi con cui ha relazioni di difficile catalogazione, e che si estendono """"oltre il qui e ora"""", acquisirà la comprensione di circostanze e fatti alla base di inspiegabili sensazioni che lo tormentavano e sconcertavano da tutta una vita. Un romanzo con forti riferimenti autobiografici che divengono un mero espediente narrativo per una trama dagli intrecci mai scontati; una penna che sa coinvolgere in un crescendo di riflessioni che arricchiscono il lettore e lo accompagnano lì dove gli occhi impareranno a """"vedere""""."" -
L'editore
Stresa, villa di una nobile famiglia. Il dottor Riccardo Paoletti Benzoni, ultimo erede dei conti Brusatti Benzoni, riceve una lettera inquietante che lo riporta a un passato lontano e doloroso. Una vicenda drammatica che aveva sconvolto il suo carattere mite e riflessivo, orientandolo al cinismo e all'ambizione. Da una modesta casa editrice ereditata dalla madre, usando i mezzi finanziari di famiglia, cooptando aziende del settore e ricorrendo ad azioni scorrette e a volte illegali, riesce a creare in pochi anni un impero societario che si pone ai vertici dell'editoria nazionale. Ma quella lettera contiene anche il germe di un riscatto, l'occasione per vivificare un'esistenza di cui si era smarrito il significato e per cominciare a essere uomo. Con una scrittura vivida e diretta, che sa raccontare le contraddizioni passionali dello stare al mondo, Sandro Manoni mette in luce i limiti e gli inganni di un sistema editoriale che non è solo ""locus amoenus"""" di parole e storie, ma anche tana di mostri che seguono spietatamente le leggi del mercato."" -
Lissy è stata qui
Uno scrittore dovrebbe amare la lettura così profondamente da essere l'uomo più infelice del mondo. Scrivere infatti richiede tempo, tutto tempo rubato alla lettura. Vale davvero la pena il sacrificio? Una ragazza canadese, vissuta presumibilmente intorno alla metà del '900, sogna di diventare scrittrice. Le sue vicissitudini, dalla gioventù trascorsa in un paesino di provincia dell'Ontario fino all'età adulta nella città di Toronto, sono scandite dall'evoluzione di una profonda e complessa amicizia con la bella compagna di classe, Lissy, personaggio tormentato che nel tempo renderà sempre più instabili le apparenti certezze dell'amica scrittrice, fino alla pubblicazione del suo primo romanzo. (Romanzo vincitore nel 2021 della seconda edizione del Premio Letterario Internazionale «Rocco Carbone».) -
Riviere
Sentivo già il formicolio. Per tenere alta la tensione, per manovrare al meglio il nuovo giochetto capitatomi dritto in mano, avrei cercato aiuti qua e là. Non solo alcol o droga, frastornato da echi di sirene voluttuose. Peggio: avrei sollevato i piedi da terra in cerca di aria più rarefatta. Lo sballo della mente che s'infila nel tunnel di una dannata ossessione. Risolvere l'intrico mi metteva in fibrillazione. . . . La natura è una grossa bugia. In rare occasioni è così. Si arriva a voler credere sia così. Si riesce a dimenticare tutto quello sforzo meticoloso per imporre una convivenza di cellule, microcosmo, istinti, spontaneità genetica, il pianeta terra che gira al largo dal paparino incandescente pronto a scudisciarla per il suo attardarsi a unirsi a lui in supernova deflagrante... Alle volte, l'esibizione passa sopra a tutto. Il mettere in scena diviene ciò che di bello esiste, senza rimandi alla persistente, onnipresente, confidente natura. -
Finché il sangue non ci separi
"Attraverso la poesia, Alessandro Russo sfaccetta il diamante grezzo dell'amore, dell'amicizia, del vivere quotidiano, rendendo luminosa ogni cosa. In """"Finché il sangue non ci separi"""" si trova così quel vivere tutti le stesse paure, i medesimi desideri"""" (dalla prefazione di Ylenia Bagato)." -
Sette vite in pausa
"Sette vite in pausa"""" è un romanzo ambientato ai nostri giorni ma che conserva una nota di antico, è un viaggio nell'ignoto intrapreso con la voglia, e la paura, di costruire il futuro che si vorrebbe per se stessi. Un futuro che prende una forma imprevista con la necessità di una scelta. Sullo sfondo, le passioni, gli amori, i tradimenti e un tormentato segreto che è in attesa di essere svelato. Con una scrittura fresca e una trama coinvolgente, Marta Di Sante ci trascina nelle vite sospese dei suoi personaggi, ne scandaglia le emozioni, i contrasti interiori, le attese e le delusioni, mantenendo quell'alone di realistica incertezza per un finale tutto da assaporare." -
Rapsodia del tempo dato
Rapsodo moderno al servizio degli eventi, filtro per narrarli e renderli soggetti del racconto, quasi strumento per il dispiegarsi degli stessi, l'autore inaugura il suo canto impavido partendo dalle speranze riposte nel progresso degli anni Cinquanta, attraversa rivoluzioni e contestazioni e poi giunge al fallimento, nei decenni successivi fatti di lotte, terrorismi colorati, anni di piombo e strategie della tensione, di quel progetto tutto occidentale in cui il benessere pretende di misurarsi solo in rapporto al beneficio, al potere, alle forze brute dei tornaconti politici e sociali sugli altari delle quali vengono immolati in sacrificio valori, ideali e quella parte di mondo senza mordente decisionale. Dalla Prefazione di Irene Piras -
Quando si gioca col destino
Ledo è un ragazzo che, come tanti del suo paese, lavora nella grande fabbrica, tra turni, reparti, cartellini da timbrare e rumore assordante dei macchinari. Sono gli anni in cui è raro incontrare automobili per strada, e avere una bici, come ogni altro bene, è un lusso da ottenere con il proprio sudore se non fai parte della ristretta cerchia delle famiglie nobili. Guido Leoni ci descrive con abilità narrativa, crudezza e un tocco di ironia i diversi spaccati di una società in attesa di evolversi. Attraverso la sua penna si palesano i vizi e le sregolatezze dei giovani benestanti, ma anche un universo femminile già emancipato, spregiudicato nei suoi ammiccamenti e nella ricerca del buon partito. Sarà poi quest'ultima la soluzione che porta alla felicità? Si può davvero scegliere, ma anche arrendersi al proprio futuro senza fare i conti con il destino? ""Quando si gioca col destino"""" è una storia di dignità, di nobiltà di valori e soprattutto di riscatto."" -
Sugar Mountain. Il brusco risveglio
Un brusco risveglio da una vita mondana fatta di aperitivi e di cene gourmet tra amici. Il protagonista, Raffaele, ex militante di estrema sinistra ormai disimpegnato, nel mezzo di un incubo fantascientifico viene richiamato alla realtà dalla moglie Lena. Seguono giorni concitati: il sogno vive nella quotidianità, una forte mobilitazione pacifista viene stroncata nel sangue e la vita di Raffaele è stravolta. Il gruppo di amici si divide tra chi gli resta vicino e chi, avendo ormai accettato la guerra, mostra insofferenza nei suoi confronti... La vicenda si intreccia con un'altra, che si sviluppa nei primi anni Novanta... Con la guerra sempre sullo sfondo, una guerra politica e allo stesso tempo specchio di una condizione umana, Alberto Airoldi imbastisce il romanzo di una generazione sconfitta, esplora ambienti sociali e geografici differenti, dai salotti milanesi contemporanei al Período especial cubano, e regala al lettore pagine dense ma fluide, in un esercizio di stile che sa diventare indagine del sé e romanzo ribaltato di formazione. -
Il tempo perduto
Esasperata dai continui traslochi della madre, apparentemente ingiustificati, la diciassettenne Madeleine Dodgson non immagina neppure lontanamente le capacità che possiede. Da quando ne ha memoria, a tormentare le sue notti è sempre lo stesso, identico sogno: una culla, una neonata, il sordo suono di passi in avvicinamento, e un'ingiustificata sensazione di angoscia... Giunta in una nuova, insolita città, sarà turbata da un vortice di scoperte inaspettate e sconvolgenti, che cambieranno radicalmente la sua vita, esponendola a minacce e pericoli. In una realtà in cui gli stessi concetti di spazio e tempo verranno messi in discussione, Madeleine dovrà fare i conti non solo con il proprio passato, ben diverso da come credeva che fosse, ma con quello dell'intera umanità. Possiamo veramente fidarci dei nostri ricordi?