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Casi e soluzioni di diritto civile. I «quid iuris?» nella scuola di Padova
Il volume contiene 120 casi di diritto civile con le relative soluzioni e più di 400 tracce di altri casi assegnati agli esami di diritto civile dai professori di Giurisprudenza dell'Università di Padova dal 1942 ai nostri giorni: Alberto Trabucchi, Luigi Carraro, Vittorino Pietrobon, Giorgio Cian, Aldo Checchini, Giuseppe Amadio. Le questioni esaminate dall'autore riguardano i vari settori del diritto civile disciplinati dal codice, e le soluzioni prospettate tengono conto dei più recenti orientamenti della dottrina e della giurisprudenza. L'opera è rivolta a studenti e a tirocinanti nelle professioni legali con l'intento di offrire loro uno strumento per esercitarsi nell'affrontare, dal punto di vista giuridico, casi pratici facendo applicazione delle nozioni apprese sui libri e nella scuola. Può essere utile anche a neoprofessionisti. ""Clinica del diritto"""" è l'espressione che Carnelutti aveva coniato per indicare le lezioni fatte su vicende che si presentano nella vita."" -
Pensiero causale e pensare complesso. Contributo di un penalista
Pensiero causale, perché quello causale è, in fondo, un unico pensiero (o un pensiero unico), un'unica idea, che costruisce e implementa (nonché presuppone) una logica semplificatoria, che ha condizionato la nostra cultura, e rimanda, vuole rimandare, in ultima analisi, a un unico fatto e a un singolo comportamento: nella forma più tipica, un evento da spiegare e un comportamento che lo spiega, ma anche, più in generale, un evento che ne spiega un altro. Pensare complesso è un modo di esprimere una forma mentale, che nasce dalla percezione del molteplice e confida nel dissenso, come nella fantasia, ovvero anche nasce dalla fantasia e dal dissenso e crede nel molteplice. «In questo lavoro cerco di allargare l'orizzonte e affronto i temi dell'analisi causale e di quella funzionalistica nell'ambito della più generale teoria (e alla stregua delle esigenze) della spiegazione, che entrambe si propongono di soddisfare: confronto, fra le diverse scienze, che mi sembra essenziale per la cultura giuridica e per l'argomentazione dei giudizi di responsabilità, per la riflessione sulle relative cadenze metodologiche». (Salvatore Aleo) -
Gli incerti confini dell'esterovestizione nell'economia globalizzata
L'obiettivo del volume è valutare l'adeguatezza del sistema impositivo alle esigenze di un'impresa operante nel mercato internazionale, focalizzando l'attenzione sui criteri di localizzazione e sull'applicazione che questi ricevono in uno scenario in cui le singole sovranità nazionali subiscono il predominio di un'economia aperta. A questo scopo, dopo aver affrontato una ricostruzione delle linee essenziali della fiscalità italiana nel contesto tributario internazionale ed europeo, con particolare attenzione alla residenza fiscale delle società dotate di personalità giuridica, occorre ripensare l'ormai obsoleto principio per cui l'imposizione è strettamente correlata alla presenza fisica dell'imprenditore, concepito quando i mercati erano chiusi e l'economia digitale non esisteva, promuovendo una nuova prospettiva maggiormente conforme all'attuale realtà economica mondiale. -
I gruppi nel codice della crisi
Prefazione di Floriano D'Alessandro. -
Le mobili frontiere della filiazione
Il principio di unicità dello stato di figlio, introdotto dalla L. n. 219 del 10 dicembre 2012, recante “Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali”, sembrerebbe aver realizzato una sensibile rottura con il passato, percepibile nello scollamento del rapporto di filiazione dal vincolo matrimoniale, alla luce della diffusa emersione di modelli familiari alternativi a quest'ultimo. Lo statuto giuridico di figlio non dovrebbe, quindi, più mutare a seconda del tipo di legame esistente tra i genitori ma, al contrario, adattarsi e uniformarsi ad una pluralità di sistemi familiari. Il “diritto della filiazione” si lega, infatti, sempre più ad una concezione “funzionale” della famiglia, che guarda al rapporto, prima che all'atto, con l'effetto che le frontiere della filiazione diventano sempre più mobili e che l'esistenza di legami familiari consolidati depone a favore della rilevanza giuridica di qualunque tipologia familiare, ove si accerti che in essa si estrinsechi lo sviluppo della personalità del minore. Fine precipuo del presente lavoro risulta, pertanto, quello di accertare se l'intento di unificazione avuto di mira dal legislatore, nella sostanza, possa ritenersi attuato o se, invece, la disciplina della filiazione si sia soltanto, nella forma, adeguata alle nuove esigenze etico-sociali, senza, tuttavia, disancorarsi dai tradizionali dettami. -
Diritto matematico. Diritto con verità e Diritto senza verità
Il digitale e l'intelligenza artificiale conferiscono una dimensione nuova a relazioni antichissime, quali uomo = macchina e diritto = macchina. Un modo per risolvere queste relazioni è il 'dirittomatematico', un algoritmo di metodo, e non di merito, softwarizzabile, ma naturale, reale, semplice, antico, utile tanto a scrivere quanto ad applicare la legge. In uno, un algoritmo estratto dal diritto che c'è, sia esso con verità, sia esso senza verità, e animato dalla consueta «logica aristotelica », applicata però, e questa è l'innovazione, a quattro esaustivi tipi di verità, nessi, nomi, concetti, segni, non numeri, ricavati analogicamente dalla matematica. Si tratta di un modo alternativo rispetto al «modo» della «correlazione», che è invece costituito da un algoritmo imperscrutabile basato su big data e che giustamente preoccupa perché i casi della vita di ogni persona, a sé considerati, non sono e non saranno mai scambiabili, essendo essi destinati a rimanere singoli, unici. Se il fine del diritto è dare a ciascuno il suo e ricevere da ciascuno il suo, cioè rendere uguali i rapporti tra ciascuno e il suo caso, allora il «modo» della «correlazione» non può essere applicato al vero diritto con verità, a meno che non si rinunci al principio di uguaglianza, ossia di scambiabilità, e si torni miseramente a un falso diritto con verità o a un vero diritto senza verità. Questo libro fornisce un'introduzione guidata ai lineamenti del 'dirittomatematico' e una raccolta di applicazioni pratiche della sua versione 1.0. Ma, soprattutto, ne prefigura la versione 2.0, il Diritto Matematico, come Unione di insiemi di una Famiglia forse idonea a contenere e spiegare tutto ciò che comunemente chiamiamo diritto. -
Le attività pericolose nel settore bio-medico. Spunti per una rilettura dell'art. 2050 c.c.
La «soluzione intermedia» pensata dal legislatore del 1942 nell'introdurre l'art. 2050 c.c. si è rivelata nel tempo duttile e capace di contemperare le esigenze di una società complessa e in veloce trasformazione con quella di protezione dei soggetti esposti all'esercizio di attività pericolose, ma spesso indispensabili alla comunità. Il vasto campo delle scienze della vita, soprattutto in quei segmenti nei quali assai stretto è il connubio tra medicina e tecnologia, è divenuto terreno di sperimentazione e di costruzione di un sistema della responsabilità civile composito, nel quale possono convergere e operare molteplici regole, al fine di assicurare piena tutela a un valore primario dell'ordinamento quale il diritto alla salute. È in questo punto di intersezione che la norma di cui all'art. 2050 c.c. è riuscita a ritagliarsi un proprio spazio, con riguardo alle attività sanitarie maggiormente caratterizzate dalla procedimentalizzazione e dall'utilizzo di mezzi o materiali pericolosi. Più recentemente, biotecnologie della salute e procreazione medicalmente assistita sembrano dischiudere altre possibilità applicative alla norma. Il lavoro ripercorre la genesi dell'art. 2050 c.c. e delinea gli elementi strutturali e i profili funzionali della norma, emersi dalle ricostruzioni della dottrina e della giurisprudenza, per poi indagarne le linee evolutive e prospettarne l'applicabilità a nuove ipotesi di eventi dannosi. -
Le clausole sociali nell'ordinamento giuridico italiano. Concorrenza e tutela del lavoro negli appalti
L'espressione «clausola sociale» ricorre in modo frequente nel dibattito scientifico e giurisprudenziale, senza che emerga, tuttavia, un quadro ricostruttivo chiaro sulla sua definizione e sulle sue implicazioni giuridiche. Da qui muove l'itinerario di questa ricerca, e si snoda attraverso un'ampia ricognizione delle previsioni cui la dottrina e la giurisprudenza si riferiscono con tale locuzione. Ne emerge un quadro ordinamentale complesso, nel quale le clausole sociali contribuiscono a definire le condizioni alle quali si svolge la competizione economica negli appalti pubblici e privati, anche al fine di garantire maggiore sicurezza all'azione delle amministrazioni e delle imprese. Attraverso questa tecnica regolativa l'ordinamento giuridico indirizza i comportamenti strategici degli operatori economici verso esiti conformi alle finalità che esso persegue. In tale prospettiva, il tema incrocia un ambito di centrale importanza nel diritto del lavoro moderno, cioè la sostenibilità dei costi legati alla tutela del lavoro rispetto alla necessità di favorire lo sviluppo economico e di garantire standard qualitativi adeguati alle opere e ai servizi forniti ai cittadini. Questo studio propone un contributo teorico-sistematico all'identificazione di soluzioni giuridiche razionali ai principali problemi ermeneutici sollevati dalle clausole sociali. -
Il dolo del giudice quale motivo di revocazione della sentenza civile
Il ""dolo del giudice"""" costituisce elemento perturbatore del processo che espone la pronunzia adottata al rischio di revocazione ex art. 395, n. 6, cod. proc. civ. Tale modello di tutela - attivabile nei confronti della sentenza """"partigiana"""" solo successivamente alla formazione di un giudicato contenente l'accertamento di detto dolo - è stato recentemente oggetto di rivisitazione da parte della dottrina e della giurisprudenza. In questo quadro (caratterizzato da rinnovato interesse), nel volume si sono prevalentemente affrontate tre delicate questioni. La prima riguardante l'enucleazione degli elementi costitutivi del dolo del giudice. La seconda concernente l'individuazione delle sedi in cui tale elemento psicologico può essere utilmente accertato ai fini della revocazione della sentenza. L'ultima, infine, attinente al nesso di causalità tra la condotta dolosa del giudice e la sentenza, e quindi al tipo di giudizio (di certezza o di ragionevole probabilità) che deve sostenere tale possibile sequenza causale."" -
La privatizzazione del diritto di famiglia
Nel tempo, molti istituti del diritto di famiglia hanno conosciuto un progressivo ammodernamento, che ha condotto a una privatizzazione dei rapporti di coppia, anche se non di tutte le relazioni familiari. Tale processo si è snodato attraverso alcune tappe, che hanno condotto a una evoluzione impensabile all'indomani dell'emanazione del codice civile. Soprattutto le ultime riforme, che hanno creato una scissione tra la materia delle relazioni di coppia (connotata da maggiore autonomia) e quella della filiazione (tesa alla tutela dell'interesse del minore), hanno segnato un punto di svolta. Il moltiplicarsi dei modelli familiari ha portato a un'accentuazione della libertà di determinare i diritti e i doveri reciproci. La crisi della famiglia è apparsa il terreno preferenziale, in cui si esplica la suddetta privatizzazione. Attraverso l'esame del quadro normativo e giurisprudenziale, si è cercato di descrivere tale complesso e mutevole processo evolutivo nelle sue manifestazioni più rilevanti. -
Cannabis. Uso clinico della cannabis terapeutica
Questo non è un libro in senso classico, quanto piuttosto un compendio delle attuali conoscenze sull'uso della Cannabis a scopo terapeutico, non solo dal punto di vista medico e farmacologico, ma anche legale e culturale. Meglio così, forse, perché se oggi si volesse scrivere la vera storia della Cannabis terapeutica in Italia bisognerebbe parlare soprattutto di pregiudizi politici e di speculazioni commerciali, che non sono propriamente gli argomenti di una società medico-scientifica. Anche se da questi non si può prescindere per capire quale sia il presente e il futuro della Cannabis terapeutica nel nostro Paese. Definirla una storia caotica sarebbe poco. Per moltissimi anni non c'è stata una legge quadro, oltre alla legge sugli stupefacenti del '90, che in base alla Convenzione ONU del 1961 dichiara illegale la produzione, il possesso e il consumo della Cannabis, ma autorizzando il suo utilizzo a scopo medico, in particolare nella terapia del dolore, là dove i farmaci tradizionali non hanno efficacia. Una normativa che ha indotto le regioni, titolari della politica sanitaria, a legiferare ciascuna a modo suo. La solita Italia a macchia di leopardo, dove di qua i medici prescrivono la Cannabis e le regioni la rimborsano, e di là non sanno neanche cosa sia. Sempre ammesso che la Cannabis terapeutica fosse effettivamente disponibile, perché il primo provvedimento che ne autorizza l'importazione arriva nel 2006. Bisogna aspettare altri dieci anni per arrivare a una sorta di normativa quadro da parte del Ministero della Salute, con l'indicazione delle patologie per le quali è ammessa la prescrizione del principio attivo della Cannabis e l'individuazione dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, dell'Esercito, come produttore nazionale. Due passi nella direzione giusta, ma alla fine piccoli piccoli e non risolutivi. -
Il gruppo di imprese nel sistema dell'imposta sul valore aggiunto
Il regime del cd. ""gruppo i.v.a."""", introdotto dalla Legge di Bilancio 2017, consente alle imprese correlate da peculiari legami di carattere finanziario, economico e organizzativo di divenire un unico “soggetto passivo” ai fini dell'imposta sul valore aggiunto. Ciò costituisce un'importante novità per il nostro ordinamento, ove il gruppo di imprese non era mai stato riconosciuto come dotato di soggettività giuridica. Il lavoro esamina gli elementi caratteristici, la ratio e gli effetti del regime anzitutto in chiave europea, analizzando il corpus di principi sanciti dalla Corte di Giustizia, per passare poi allo studio della disciplina nazionale e verificare come la fattispecie del gruppo i.v.a. si concili con la definizione del requisito soggettivo dell'imposta sul valore aggiunto contenuta nel d.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633 e con il principio di neutralità del tributo."" -
La circolazione dei dati. Titolarità, strumenti negoziali, diritti e tutele
Prefazione di Pasquale Stanzione. -
Diritto pubblico del turismo
Il testo affronta, in maniera critica, la complessa normativa in tema di turismo, in tutti i suoi molteplici livelli. Si occupa altresì dell'ampia - e talvolta contraddittoria - giurisprudenza in materia che ha avuto modo, in relazione a rilevanti casi concreti, di interpretare la normativa e contribuire alla creazione del diritto vivente. Vengono effettuate sintetiche ma esaurienti trattazioni dei correlati temi di diritto pubblico, costituzionale o amministrativo, le quali serviranno come agevole strumento di ripasso per chi già le conosce, oppure come mezzo fondamentale per lo studente per comprendere gli istituti del diritto del turismo. -
Diritti patrimoniali, tutela dei terzi di buona fede e misure preventive antimafia
La pervasività delle misure preventive patrimoniali antimafia impone di guardare alle stesse con uno sguardo critico ma che, al contempo, ne salvaguardi la ratio ispiratrice. La ricerca di un equilibrio, tra l'interesse pubblicistico alla repressione del fenomeno mafioso e l'esigenza di tutela delle situazioni giuridiche soggettive dell'estraneo al reato, viene condotta in una duplice prospettiva: se, per un verso, si è inteso ordinare e qualificare (all'interno di definite categorie giuridiche di matrice prettamente civilistica) le realtà giuridico-patrimoniali (contaminate dal delitto), per altro verso, è apparso fondamentale tratteggiare i limiti applicativi delle misure patrimoniali e risolvere i conflitti tra lo Stato e i terzi, in un'ottica di salvaguardia delle fondamentali prerogative di diritto privato di cui questi ultimi sono titolari. Lungo tale itinerario, si procede a una ricognizione dell'impianto normativo volta ad approfondire i fondamentali concetti di ""disponibilità"""" e di """"titolarità"""", nonché la natura dell'acquisto, da parte dello Stato, dei beni confiscati e il significato da attribuire alla buona fede nello specifico settore di riferimento, al fine di vagliare profili critici e soluzioni. Si enucleano, successivamente, alcune proposte (tanto de iure condito quanto de iure condendo) idonee a rendere la disciplina del Codice Antimafia, in fatto di """"tutela dei terzi"""", compatibile con i fondamentali interessi che emergono nel contesto del sistema civilistico, nonché con i principi costituzionali e con le fonti sovranazionali."" -
Nuova guida al codice degli appalti pubblici
Seconda edizione aggiornata con il d.l. 16 luglio 2020, n. 76 (c.d. decreto semplificazioni) dopo la legge di conversione 11 settembre 2020, n. 120 per i settori ordinari. Tabelle esplicative e Giurisprudenza. -
Il principio di legalità tra il legislatore e giudice
Il principio di legalità è il tema penalistico, forse, più sensibile alle influenze del contesto storico e politico e, avendo assunto nel corso dei secoli diversi contenuti e funzioni, il dibattito su di esso risulta sempre attuale. Oggi, tuttavia, si pone persino come urgente una riflessione sul contenuto di garanzia del principio di legalità alla luce della crisi del sistema democratico. Non solo, anche la rilevanza che assume la giurisprudenza quale fonte del diritto sollecita un ripensamento sul ruolo della legge e sulla funzione dell'interprete al fine di delineare un possibile nuovo equilibrio fra poteri dello stato, in grado di preservare le garanzie di democraticità sottese al principio di legalità. Gli interventi sul tema ""Il principio di legalità tra legislatore e giudice"""" fotografano la complessità del dibattito dovuta alla diversità di prospettive, che, pertanto, più che offrire soluzioni, aprono interrogativi su cui è necessario ulteriormente discutere."" -
Per una storia del diritto commerciale contemporaneo
Le pagine del manuale, rivolte agli studenti, illustrano le linee di tendenza del diritto commerciale tra Otto e Novecento. Approfondiscono profili del diritto societario, della concorrenza, delle procedure concorsuali e della storia del pensiero giuridico. Privilegiano lo studio delle circolazioni dei saperi giuridici, quali elementi peculiari dell'evolversi delle normative sul piano europeo. La narrazione prende l'avvio dalla codificazione ottocentesca, per svilupparsi - in prospettiva comparativa e in rapporto all'avvento dell'economia industriale - fino all'approdo, in Italia, in tarda epoca fascista, del codice civile unico (1942). Il percorso si snoda tra i luoghi istituzionali di discussione, le commissioni legislative, le aule dei tribunali, le università. Le traiettorie personali degli artefici della costruzione dottrinale del diritto commerciale sono immerse nei rispettivi contesti economici, sociali e politici di riferimento. -
Anatomia giuridica di un contratto «singolare»: l'appalto pubblico. Un «tipo negoziale» al confine fra diritto amministrativo e diritto commerciale
A cinque anni dall'entrata in vigore del Codice degli appalti, e in una fase di profonda revisione dei pilastri fondanti della sua disciplina, l'opera esamina i profili giuridici del contratto di appalto pubblico con particolare attenzione al ricchissimo contributo della giurisprudenza formatasi fino ad oggi. Seguendo un percorso logico, la monografia prende le mosse dalla fase pubblicistica della procedura di appalto per poi considerare i profili privatistici del contratto e della sua esecuzione, prestando particolare attenzione al settore della difesa e sicurezza, governato da disposizioni in parte eccezionali e in parte derogatorie del regime ordinario. -
Libertà religiosa e sicurezza
Con la prima traduzione italiana delle Linee Guida OSCE 2019 su ""Libertà di religione o convinzione e sicurezza"""".""