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La brocca dimenticata. I dialoghi di Gesù nel Vangelo di Giovanni
Come di consueto, era andata al pozzo con una brocca ad attingere acqua: un gesto quotidiano, per soddisfare un bisogno che sempre ritorna. Proprio lì, nella ferialità dei suoi giorni, quella donna di Samaria incontra Gesù che, stanco e accaldato, le chiede da bere. Una circostanza in apparenza casuale, da cui tuttavia si sviluppa un illuminante dialogo. La Samaritana, sconcertata dalla libertà accogliente di Gesù, tenta di ricomprenderne e ridurne la novità all'interno dei propri schemi, anche religiosi. Ma insieme, affascinata dall'autorevolezza del Maestro, si lascia condurre dalla sua sapiente pedagogia, fino a riconoscerlo come il Messia. Nell'ansia di comunicare ad altri la straordinaria scoperta, dimentica la brocca al pozzo, annota sapidamente il vangelo di Giovanni: il suo desiderio ormai va oltre l'immediatezza del bisogno da soddisfare, è come appagato dalla affidabile promessa di Gesù. Il colloquio tra Gesù e la Samaritana illustra le dinamiche profonde della ricerca umana e del suo felice esito, quando l'incontro con Dio è reso possibile da una disponibilità radicale, senza pregiudizi, a percorrere la strada da Lui tracciata, sempre segnata dall'inatteso (perché questo comporta l'aprirsi alla libertà di una persona). Ma non tutte le ricerche vanno a buon fine. I dialoghi di cui il vangelo di Giovanni è intessuto lo attestano con incisività. Molti personaggi che popolano il quarto vangelo presumono infatti di sapere già tutto, in particolare a proposito di Dio, sono rinchiusi in un progetto irreformabile e, alla fine, sono refrattari a farsi coinvolgere nel cammino in cui la verità si disvela. Le strade da essi percorse non approdano all'incontro con l'Altro, ma desolatamente riportano a se stessi, essendo in fondo solo ricerca di sé. Il vangelo di Giovanni, riletto secondo questa feconda angolatura, ha il singolare pregio di illustrare l'alternativa di fronte alla quale è posta la responsabilità dell'uomo: l'incredulità di chi confida soltanto in se stesso e si difende con cura da ogni domanda e avventura; oppure l'esporsi - pur tra crisi, resistenze e contraddizioni - alla rischiosa e felice ricerca del Dio di Gesù, ripagata oltre ogni misura. -
Tra etica e politica
Etica e politica: due termini di diritto amici, oppure già di diritto conflittuali? È vero che nei fatti, nel concreto delle vicende storiche, i contrasti sono numerosi. È pur vero che numerosi sono i tentativi di sottrarsi al conflitto distinguendo i piani e ponendo etica e politica su piani paralleli che perciò, stando alla pura geometria, non dovrebbero incontrarsi né scontrarsi. Alla discussione di questo complesso rapporto sono dedicati alcuni saggi del presente volume. Senza dimenticare le oggettive differenziazioni, essi propongono le linee dell'ineludibile incontro tra le due categorie in una società democratica, anche alla luce di un etica avente alla base, fra l'altro, la fede religiosa. A tale riflessione si associano temi di tipo fondativo, riguardanti le basi filosofiche dei diritti dell'uomo, la natura, il valore e i limiti dell'etica della libertà, soprattutto nel dialogo con pensatori di orientamento liberale e neomarxistico. Si discute inoltre di diritto naturale e di morale sessuale. Alcuni scritti, infine, affrontano i temi della responsabilità etica e civile dello scienziato, della medicina e della pace, tutti argomenti ben presenti nel dibattito etico e politico moderno. -
Le ragioni della libertà. Le ragioni della solidarietà
Gli scritti contenuti nel presente volume analizzano la cultura contemporanea nelle sue componenti filosofiche, religiose, ideologico-politiche, con particolare attenzione alla 'cultura dei giovani', alla crisi di valori legata allo sviluppo dell'industrialismo e all'incertezza del nostro tempo. Le riflessioni qui proposte vengono svolte non solo in astratto, a livello di pura teoria, ma in concreto, in rapporto ad aspetti delicati e difficili della vita del nostro tempo, con le sue crisi sociali, le tensioni tra gruppi ed etnie, a livello nazionale e internazionale, le tante richieste inevase di giustizia e solidarietà, le esigenze di un ordine civile più alto. Questi problemi sono affrontati nel tentativo di individuare possibili linee di fondo per una soluzione, alla luce dell'ispirazione cristiana, la quale porta oltre l'antitesi e non si accontenta di una semplice mediazione compromissoria, più o meno a buon mercato, tra le istanze della libertà e quelle della solidarietà. Tale ispirazione cristiana trova espressione di primo rilievo nell'insegnamento sociale della Chiesa, a partire dal Magistero più alto, come sottolineano alcuni tra i saggi qui raccolti, dedicati proprio a tale dottrina e alle Encicliche di Giovanni Paolo II riguardanti aspetti importanti di essa. -
Religione e rivelazione
Le società occidentali hanno da tempo confinato la religione nell'ambito angusto delle convinzioni private e insindacabili della coscienza individuale. Se ne potrebbe facilmente fare a meno: la trama della vita quotidiana, così stabile e rassicurante, non ne verrebbe in apparenza compromessa. O ancora, sostengono alcuni, la religione è residuo di uno stadio infantile dell'umanità e le forme in cui sopravvive hanno la stranezza tipica del folklore. In tutt'altra direzione va questo saggio, illustrando quanto sia essenziale per l'esistenza umana l'elemento religioso. L'analisi di Guardini delinea una realtà che all'uomo moderno, estenuato e indifferente, è diventata fondamentalmente estranea: il senso del sacro, con tutta la sua pregnanza e densità esistenziale, che talora (soprattutto nelle esperienze-limite) attraversa i modi ordinari del vivere, scompaginandoli e mostrandoli sotto diversa luce. Il sacro, quando emerge nell'esperienza, appare sempre come qualcosa di inesplicabile, ineffabile, altro: in una parola, come l'aspetto misterioso del mondo. Ma, sebbene sia così sfuggente, anzi proprio nel suo carattere indecifrabile, lo si riconosce immediatamente. Esso si mostra come reale, potente, significativo, prezioso. Appare, tocca, chiama, muta i rapporti di equilibrio dell'esistenza. Ne alleggerisce il peso, ne orienta il corso, promette salvezza. Allo stesso tempo rimuove la convinzione che questo mondo sia la nostra casa e suscita la nostalgia di altri luoghi. -
Marco Polo. Vita e leggenda
Marco Polo è una delle figure più note del Medioevo e uno dei pochi viaggiatori dell'epoca a essersi spinto fino in estremo oriente. Mercante e avventuriero, ma anche molto più di questo: è un 'cronista estero', il primo viaggiatore europeo a descrivere con l'autorità del testimone oculare, a un pubblico pieno di stupore, gli spazi affascinanti del lontano oriente. Là, fra il 1271 e il 1295, trascorse quasi venticinque anni a servizio del Gran Khan Cubilai, svolgendo importanti funzioni amministrative alla corte di Khanbalik (l'odierna Pechino) e percorrendo quasi tutta l'Asia meridionale come inviato e ambasciatore del Kahn. Eppure, forse mai alcuna notizia della sua straordinaria vicenda ci sarebbe giunta se, poco dopo il suo ritorno a Venezia, egli non avesse partecipato a una battaglia contro i genovesi durante la quale venne fatto prigioniero. Proprio in carcere conobbe il pisano Rustichello, compilatore di opere cavalleresche, a sua volta detenuto, e dalla collaborazione tra i due nacque la fortunata narrazione degli anni cinesi di Marco: Le divisament dou monde, meglio noto come ""Il Milione"""". Tradotto già all'epoca di Marco Polo in latino, in francese, in dialetto toscano e veneziano e, prima della fine del XV secolo, in quasi tutte le lingue, il libro continuò a godere nel tempo di enorme fortuna in ambienti assai diversi e per finalità disparate. Ma se per il lettore medievale l'orizzonte era la meta del viaggio, l'Asia, con i suoi misteri e le sue prodigiose ricchezze."" -
Metafisica e storia della metafisica. Vol. 19: L'intellettualismo di san Tommaso
La bibliografia intorno a Tommaso è sterminata, ma non sono molti i libri come quello che il lettore ha tra mano. Il contributo di Rousselot, in effetti, può esser considerato uno dei primi frutti, e dei migliori, di quell'energico rinnovamento degli studi fommasiani che, dopo la Aeterni Patris (1979), ha avuto una storia lunga e complessa ed è ancora in pieno svolgimento. Quale contributo? Una rivendicazione dell'intelligenza come vero nome dell'essere. Alla sequela di Tommaso, Rousselot invita, però, a trattare l'intelligenza come il senso dell'essere, perché è ""il senso del divino"""". Essa è l'impronta del divino in noi e permette il rapporto nostro col divino in sé. In ogni caso, è la facoltà che fa essere in altro. Dove """"altro"""" vale anzitutto come altri, cioè come un'altra soggettività intelligente. Questa, secondo il suo stesso Autore, è """"l'idea più importante"""" del libro."" -
Sociologia. Concetti e tematiche
Che cosa è e come funziona la società? Quali sono i principali concetti dell'analisi sociologica? Quali sono le tematiche al centro dell'attenzione di questa tradizione di pensiero? Tali le domande a cui questo manuale intende dare risposta, sforzandosi di organizzare, in modo sintetico e sistematico, le categorie fondamentali del pensiero sociologico. L'obiettivo è mettere lo studente in condizione di comprendere la società in cui vive, al di là delle immagini trasmesse dai mass media e dal senso comune. Il volume è organizzato in quattro sezioni che suggeriscono un'ideale e coerente traccia di lettura della società. La prima analizza il concetto di cultura, sottolineando la dimensione simbolica dell'essere umano. Il modo in cui, nei diversi contesti culturali, prende corpo la grande varietà di rapporti sociali, formali e informali, è l'oggetto della seconda. La terza analizza le differenze e le disuguaglianze tra i soggetti individuali e collettivi in termini di potere, reddito, prestigio, mentre l'ultima è dedicata al contesto spazio-temporale entro il quale ogni società si definisce. -
Metodi quantitativi nella ricerca educativa
L'impiego degli strumenti concettuali e metodologici della sperimentazione porta a compimento le competenze alla luce delle quali lo studioso dell'educazione sviluppa la riflessione e la proposta formativa. La rielaborazione critica e progettuale delle situazioni educative, sempre più complesse e differenziate, abbisogna di sintesi numeriche e di approfondimenti interpretativi. Sul piano epistemologico, la contrapposizione fra metodi d'indagine quantitativi e qualitativi appare ormai superata: la riflessione scientifica odierna esprime posizioni sfumate, sottolinea la natura multidimensionale del sapere e la complementarità di accostamenti diversi. L'intelligenza dei problemi educativi postula pertanto conoscenze teoriche e specifiche riguardo alle strategie metodologiche, allo scopo di applicare queste ultime in maniera corretta e ponderarne il valore e i limiti. Alla luce di questa impostazione, il volume descrive in particolare le tecniche quantitative per l'elaborazione e l'analisi dei dati dell'osservazione, circa i fondamenti, le caratteristiche logiche e le proprietà matematico-statistiche dei vari procedimenti. La valutazione dei dati sperimentali va però orientata in prospettiva pedagogica. Questa muove da una scelta antropologica, trova applicazione in un progetto formativo dell'uomo e della società, tende verso una mèta ideale. Considera le informazioni fornite dalla rilevazione empirica, ma non è determinata da esse. -
Trinità e incarnazione. Il rapporto tra filosofia e teologia rivelata nel pensiero di Leibniz
Il presente studio intende delineare il rapporto tra filosofia e teologia rivelata nel pensiero di Leibniz attraverso la considerazione di due misteri centrali della rivelazione cristiana, intorno ai quali vivo era il dibattito nel Sei-Settecento: Trinità e Incarnazione. Rifiutandosi di accettare questi dogmi, ritenuti irrazionali, i sociniani diventano il principale bersaglio dei difensori di tali misteri. Nate sul terreno teologico, le polemiche trinitarie si intrecciano strettamente con problemi di ordine filosofico, quali il rapporto fede-ragione, rivelazione-sapere, il dibattito circa l'ambito di validità del principio di non contraddizione, la riflessione sui limiti dell'intelletto umano e i gradi della conoscenza, la valenza e il significato dell'analogia, la legittimità dell'uso dei concetti di 'natura', 'sostanza', 'persona', la precisazione del concetto di relazione. Leibniz, prendendo direttamente parte a tali polemiche, diventa una guida d'eccezione per chi voglia scorgerne le implicazioni filosofiche, da lui chiaramente evidenziate. Questa attiva partecipazione implica, d'altra parte, la riflessione su nodi fondamentali per la sua stessa dottrina filosofica, sia a livello gnoseologico sia a livello metafisico. -
Psicologia ed educazione in L. Kohlberg. Un'etica per la società complessa
L'importanza essenziale del problema etico nella riflessione pedagogica, la convinzione che la formazione morale esprime l'essenza e l'obiettivo sintetico dell'educazione, sono le principali ragioni che inducono a riflettere sull'opera di Lawrence Kohlberg e sulle implicazioni educative di essa. Ma perché proprio il Kohlberg? Quali motivi sollecitano il pedagogista ad accostarsi all'opera di questo psicologo? Il suo pensiero gode di considerevole anche se spesso superficiale diffusione nel contesto statunitense, ma è poco conosciuto fuori dai suoi confini e quindi anche in Italia. La teoria del Kohlberg presenta invero molteplici motivi di attenzione e il valore della sua riflessione postula una valutazione più attenta e complessa di quella che le è stata sinora rivolta. Ai giorni nostri, l'importanza di uno sforzo di precisazione e di affinamento dei principi pedagogici e dei criteri metodologici sottesi all'attività formativa è messa in risalto dalla crescente richiesta di ""autenticità dell'educazione"""", ossia di """"recupero dell'educativo"""", legata alla disillusione conseguente a talune accentuazioni tecnicistiche, psicologiche e didatticistiche, tipiche di un facile ottimismo pedagogico. In questo senso, il Kohlberg esprime una concezione quasi """"pragmatica"""" della psicologia, in virtù della quale quest'ultima è orientata alla riflessione e alla pratica educativa, e ha in essa la sua legittimazione."" -
Gregorio di Nazianzo il teologo
Questo volume si propone di presentare la figura del Nazianzeno ""vista dall'interno"""": le situazioni e gli eventi attraverso ai quali egli passò sono inquadrati nella storia documentaria, ma sono anche esaminati con particolare attenzione, come furono da lui percepiti: la biografia è ricca solo quando è radicata nell'autobiografia. Le confidenze di Gregorio vengono pertanto approfondite nelle loro radici e le sfumature vagliate quali testimonianze della sua arte ed umanità. È questo il messaggio che costituisce il suo valore ed il suo significato di """"classico"""": illuminò con felice penetrazione i suoi drammi personali, ritrasse i suoi smarrimenti ed i suoi aneliti, osservò gli uomini che lo circondavano: tutto colse con l'acutezza che solo la superiorità dell'ingegno e l'eccellenza dell'arte forniscono. La sua attualità è così diventata anche la nostra, in nome della perennità della natura umana, e la sua esperienza si riflette a chiarificazione di chi viene in contatto con lui."" -
La doppia luna. Test dei confini e delle appartenenze familiari
Il tema della definizione dei confini familiari risulta cruciale in tutte le situazioni in cui il nucleo originario subisce una trasformazione irreversibile o comunque a lungo termine, per acquisizioni o perdite «non fisiologiche», per cui si apre il problema di ""chi sta dentro"""" e di """"chi sta fuori"""" della famiglia. Lo strumento qui presentato, applicabile a singoli, coppie e famiglie, chiede di tracciare, all'interno di un disegno simbolico molto semplice descrittivo del proprio mondo psicologico, i confini familiari, così come ciascuno se li rappresenta. Il volume si rivolge agli operatori psicosociali e giuridici che si occupano delle situazioni in cui si verificano ambiguità e conflitto di confini, cioè agli operatori dei diversi servizi delle ASL o dei comuni, nonché agli operatori giuridici che lavorano presso i tribunali, coinvolti nel lavoro con casi di adozione, affidamento, separazione e famiglie ricostituite e, più in generale, nel settore minorile. La necessità di operare in un orizzonte multidisciplinare (psicologico, pedagogico, sociale e giuridico) rende particolarmente prezioso l'utilizzo di uno strumento proiettivo che, somministrato e analizzato dagli psicologi, per la semplicità e l'evidenza della lettura può rappresentare la base per una riflessione comune a partire dalle diverse competenze professionali. """"La doppia luna"""" è infatti uno strumento che può offrire interessanti spunti per la costruzione in équipe di criteri ed ipotesi su cui poggiare le decisioni operative."" -
L' etica nell'universo della razionalità
L'affermarsi della razionalità scientifica e della pratica tecnica in tutti i domìni del vissuto sono l'aspetto caratterizzante della nostra cultura, l'""ambiente"""" nel quale ci troviamo a vivere e ad agire. Lo sviluppo scientifico-tecnico, dalla modernità fino ai giorni nostri, ha prodotto un effetto di sradicamento e di destabilizzazione: l'uomo non è più davanti a una realtà stabile alla quale può rapportarsi, bensì a una realtà incompiuta che egli stesso quotidianamente trasforma. L'universo non è più un 'cosmo', ma un mondo penetrato dall'azione dell'uomo che, pertanto, è chiamato a riflettere sempre di nuovo sulla propria incidenza e responsabilità. Tale situazione determina un maggior rilievo dell'etica, posta di fronte a problemi inediti. Scienza ed etica sono entrambe """"dimensioni"""" dell'esistenza. In quest'opera, Jean Ladrière, mostra come l'etica sia dimensione originaria dell'esistenza, ma esistenza e azione si svolgono in un orizzonte che non è più solo il """"mondo della vita"""" né solo il mondo della natura: è il """"mondo degli artefatti"""", prodotto dal nostro intervento scientifico-tecnico. La scienza e le sue molteplici applicazioni tecniche sono un aspetto determinante con il quale bisogna fare i conti, non per esorcizzarlo, ma per meglio comprenderlo nelle sue potenzialità e nei suoi limiti, affinché l'intervento dell'uomo nel mondo sia veramente azione umana, libera, ragionevole e responsabile."" -
Federazioni e federalismo nell'Europa antica. Atti del Congresso internazionale (Bergamo, 21-25 settembre 1992)
La sempre più forte tensione dell'Europa occidentale verso un'unione politica e il contemporaneo frammentarsi di altre realtà statali dell'Europa centro-orientale rende di grandissima attualità e di pari interesse l'approfondimento delle origini più lontane delle diverse forme di aggregazioni federali nel Vecchio Continente. Punto di riferimento per gli studiosi di undici Paesi dell'Europa e dell'America settentrionale che hanno partecipato ai lavori del congresso è stata l'opera scientifica di Marta Sordi, che allo studio del fenomeno federalista nell'Europa antica ha dedicato una parte significativa della propria attività di ricerca e che nel 1992 ha festeggiato il trentesimo anniversario di ordinariato. -
Il comune di Milano nell'età napoleonica (1800-1814)
L'età napoleonica fu decisiva per il destino storico di Milano, città divenuta capitale del vasto Stato fondato per la prima volta su basi nazionali con la Repubblica Cisalpina, ingrandito e consolidato sotto la Repubblica Italiana e il Regno d'Italia. Sulla scorta di una documentazione ampia e inedita, in questo volume si ricostruisce il processo storico che trasformò il Comune di Milano, dal sistema di potere municipale dei corpi e delle magistrature dell'epoca prerivoluzionaria agli organi e agli uffici del moderno ente locale. Il Comune viene collocato nel quadro della riforma napoleonica delle istituzioni statali e degli ordinamenti locali: se ne analizzano la composizione sociale degli organi - Amministrazione municipale, Consiglio comunale e Podestà - e il concreto funzionamento della macchina burocratica. Tra tiepida adesione e sottile resistenza al regime napoleonico, il notabilato posto alla guida dell'ente locale riesce a sviluppare un'azione amministrativa sulla società milanese avvalendosi di due strumenti principali: la leva fiscale e il bilancio di previsione. E proprio nella radicalità della riforma fiscale e finanziaria compiuta dal governo napoleonico si individua la maggiore novità anche per la vita degli enti locali: una brusca rottura con il tradizionale sistema di privilegio della ""Città di Milano"""" sul territorio e l'affermazione dell'uguaglianza giuridica e fiscale dei comuni italici."" -
Il circolo linguistico di Praga (1926-1939). Radici storiche e apporti teorici
La città di Praga, ""situata a un quadrivio di culture diverse"""", secondo l'espressione di Jakobson, non casualmente consentì fra le due guerre l'incontro di uno stuolo di studiosi dotati di spiccata personalità scientifica e provenienti da esperienze culturali assai diverse. Ne nacque il Circolo di Praga, una delle scuole della linguistica del Novecento, unanimemente riconosciuta dai contemporanei come ineludibile termine di confronto per la ricerca in atto. Le vicende drammatiche che segnarono questa stessa città fin dalla vigilia del secondo conflitto mondiale costrinsero scomparse alcune figure di primo piano come Trubeckoj e Mathesius - al silenzio o all'""""adattamento"""" chi era rimasto in patria, alla diaspora chi, come Jakobson, a motivo delle leggi razziali aveva dovuto lasciare la Cecoslovacchia: una diaspora feconda, vera disseminazione delle teorie del Circolo."" -
Balzac e Manzoni e altri studi su Balzac e l'Italia
L'eccezionale competenza di Raffaele de Cesare sia nell'ambito degli studi balzacchiani, sia in quello dei rapporti fra romanticismo italiano e francese, fanno di questo volume - al di là dello specifico assunto - una autentica summa di relazioni, scambi, interferenze fra cultura francese e italiana nella prima metà del XIX secolo. Spicca peraltro fra questi studi, per mole ma ancora più per eminenza filologica e storica, la piccola monografia su Balzac e Manzoni che dà il titolo al volume: cronaca dell'incontro che ebbe luogo a Milano la sera del 1 marzo 1837 fra i due grandi romanzieri, e autentico mosaico filologico che attraverso lettere private, cronache giornalistiche, fondi d'archivio, memorie e dossiers ricostruisce con rigore fiammingo l'affascinante relazione di quell'unico incontro. -
San Bernardo e l'Italia. Atti del Convegno di studi (Milano, 24-26 maggio 1990)
Nel vastissimo tema costituito dalla eccezionale personalità di Bernardo e dalla sua opera molteplice, il Convegno milanese del 1990 ha scelto quale angolo di osservazione l'ambito italiano: sono stati dunque considerati le ripetute missioni italiane del santo, il suo interesse per problemi ecclesiali e politici della penisola, e in primo luogo il suo pensiero sulla Chiesa locale. Hanno preso inoltre rilievo le forze politiche ed ecclesiastiche dell'Italia di allora, la temperie religiosa del momento, l'opera di riforma animata dall'abate, e infine gli ambiti culturale, artistico ed economico in cui l'opera di Bernardo viene a collocarsi. -
Il credito e la carità. Monti di pietà nelle città lombarde in età moderna. Vol. 1
Nella seconda metà del Quattrocento le città lombarde si popolarono di Monti di Pietà. Negli intenti ideologici dei fondatori francescani, essi dovevano sradicare l'usura dei banchieri ebrei, attivi nel piccolo credito al consumo. Monti e banchi non risultarono per altro incompatibili, protetti entrambi dal potere politico, sensibile al loro potenziale finanziario per lo sviluppo socio-economico cittadino. Nel corso dei secoli i Monti divennero una componente essenziale del tessuto creditizio-assistenziale delle diverse realtà urbane, gestiti dai patriziati come gli altri pia loca. I diversi territori mutuarono dalle città fondazione e governo di questi istituti caritativi, adattandone le caratteristiche operative alle esigenze delle popolazioni. Nascevano così Monti che prestavano denaro nei grossi borghi distrettuali e altri che anticipavano grano ai contadini, afflitti da ricorrenti crisi di sussistenza. Un panorama ricco e variegato che in Lombardia mantenne la sua centralità socio-economica fino all'arrivo delle armate napoleoniche. -
La malattia, un tempo per volere. Saggio di filosofia morale
Uno degli aspetti più celebrati del recente progresso civile è il grandioso sviluppo della medicina. Eppure, attendibili indizi segnalano che, stranamente, cresce anche il potere della malattia sull'uomo. Essa paralizza la libertà, il timore di esserne raggiunti è oggi più che mai insistente, la cura della salute si fa ossessiva. Se da un lato, grazie alla medicina, cresce il potere tecnico sulla malattia, dall'altro diminuiscono le risorse morali per affrontarla. Si deve infatti riconoscere che la malattia pone anche, e non marginalmente, un compito morale. Per questo, oltre a liberare l'uomo dalla malattia, è necessario fare di tale condizione un tempo in cui volere, e non in cui sospendere la vita in attesa che passi. La tradizione cristiana considerava la malattia come tempo di 'penitenza': non solo nel senso di pena e di espiazione, ma soprattutto nel senso di un tempo che propone il rinnovato appello alla conversione, chiedendo di riconsiderare la propria vita con altri occhi. Questo aspetto della malattia oggi non è più riconosciuto. Si parla con insistenza di etica della medicina, non di morale della malattia. Il valore in questione è sempre e solo il sollievo dalla sofferenza. Chi vive quell'esperienza in forme gravi, vede svanire le evidenze ovvie che sostenevano la sua vita nel tempo 'normale' della salute, ed è quindi coinvolto in una lotta per la speranza.