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Tragedie
Questa edizione raccoglie tutto il teatro del genovese Ansaldo Cebà (1565-1622): le tre tragedie La principessa Silandra, Alcippo spartano, Le gemelle capovane, le quali, se da un lato appaiono legate alla tradizione cinquecentesca del genere, dall'altro mostrano aperture al dramma ""spirituale"""" del secolo successivo. Di argomento rigorosamente classico, queste opere del Cebà hanno per fonti storiche Livio e Plutarco, ma discutono temi che riguardano l'attualità politica, con particolare riferimento alla situazione della Repubblica di Genova, e verranno giudicate con grande favore nel Settecento dal marchese Scipione Maffei, cultore della tragedia italiana rinascimentale e barocca."" -
Teatri di formazione. Actio, parola e immagine nella scena gesuitica del Sei-Settecento a Milano
Il teatro ha occupato un ruolo centrale nella pedagogia gesuitica dell'età moderna, orientata alla formazione dell'uomo pubblico. In questo saggio esso è indagato in una prospettiva ampia che intende ancorare il teatro di collegio, praticato fuori dal professionismo, ma con alte ambizioni formative, alla gestione della comunicazione cittadina durante le occorrenze cerimoniali e festive. Il luogo simbolico di raccordo fra teatro e teatralità è individuato nell'uso sapiente della 'parola in scena': la ""parola dipinta"""" attraverso le risorse della retorica modella l'uomo immettendolo in un circuito interiore in cui parola e immagine, fantasia e corporeità si saldano e fluiscono l'una nell'altra, perfezionandosi reciprocamente. L'istanza pedagogica e teatrale poggiava, dunque, su un'antropologia dell'unità della persona, intesa come coscienza incarnata e soggetto unitario che continuamente necessita di tornare alla propria identità. L'excursus qui proposto attraversa i due secoli della modernità gesuitica, dalle soglie del Seicento verso l'ultimo scorcio del secolo dei lumi. Le dinamiche dei testi drammatici e la struttura retorica dei teatri effimeri offrono esercizi di lettura che incastonano gli eventi milanesi nel grande alveo della cultura gesuitica europea. Il quadro storico e la riflessione fondativa convergono nella ricostruzione delle linee-guida del progetto antropologico sotteso."" -
Scritti di storia greca
Marta Sordi è stata per oltre un trentennio professore ordinario di storia greca e romana e direttore dell'Istituto di Storia antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di cui è ora emerito. Questo volume di Scritti comprende una significativa scelta di saggi di storia greca, che da un lato testimonia l'ampiezza dei suoi interessi di studiosa, l'originalità dell'approccio alle tematiche trattate, la capacità di proporre ipotesi sempre stimolanti e, dall'altro, permette di ricuperare all'attenzione della comunità scientifica contributi spesso apparsi in sedi poco note e meno accessibili. Nella varietà dei temi trattati, questi Scritti lasciano emergere alcune linee portanti di carattere metodologico (il costante ricorso alle fonti e la tenace ricerca delle tendenze che esse esprimono) e contenutistico (lo sviluppo della storiografia antica, il rapporto tra politica e religione, l'attenzione all'incontro/scontro dei Greci e dei Romani con altri popoli e civiltà). Ne risulta una raccolta di grande ricchezza problematica, capace di suscitare, su tematiche di vasto respiro nell'ambito della storia antica, una serie di domande la cui urgenza dovrebbe appartenere alla riflessione critica di ogni studioso del settore. -
L' economia europea 1750-1914. Un approccio tematico
Questo volume propone una ricostruzione della storia economica europea nell'Ottocento con un approccio diverso da quello sinora prevalente nella manualistica universitaria, che predilige una lettura basata sui casi nazionali, e quindi su vicende economiche singolarmente considerate. Nei nove saggi qui riuniti, la ricostruzione del cosiddetto 'lungo Ottocento', compreso tra la fine della stagione delle riforme illuministiche e lo scoppio della Prima guerra mondiale, viene articolata attorno a una serie di temi cardine (popolazione, migrazione e offerta di lavoro, sviluppo e trasformazioni dell'agricoltura, impresa e management, industria e mutamento tecnologico, trasporti e comunicazioni, commercio estero e crescita economica, investimento, finanza e strutture creditizie, sviluppo urbano), con l'obiettivo di cogliere analogie e difformità nei percorsi storici delle varie esperienze europee. Il complesso periodo storico preso in esame viene quindi analizzato secondo alcuni nuclei chiave di indagine, e declinato con uno schema espositivo volto a favorire l'insegnamento e l'apprendimento della conoscenza storica, così come una maggiore comprensione della storia del continente europeo, offrendo significativi spunti e utili strumenti per l'approfondimento dei temi trattati. -
Globalizzazione: nuove ricchezze e nuove povertà
La globalizzazione viene comunemente rappresentata come complesso di fenomeni dotato di un dinamismo inarrestabile, alla stregua di una forza della natura. La rapida strutturazione su scala mondiale dei flussi di merci, capitali e nuove tecnologie è all'origine di trasformazioni economiche, politico-sociali e culturali dagli esiti non facilmente immaginabili. Per molti questa realtà che contrassegna la nostra epoca va salutata con estremo favore. Essa costituisce la forma compiuta del grande ideale liberale: una sempre più ampia integrazione dell'economia planetaria andrebbe generando uno straordinario accrescimento della prosperità, i cui vantaggi ricadrebbero anche sui paesi poveri. E tuttavia, questa rappresentazione mostra la sua parzialità proprio a fronte dell'inconfutabile evidenza di un crescente divario non solo tra paesi ricchi e paesi poveri, ma anche all'interno delle stesse società e democrazie dell'Occidente. Sorgono allora domande ineludibili per chi ha a cuore un profilo di civiltà che non si contragga attorno al mero interesse economico, ma abbia consistenza etica: la globalizzazione è un processo a cui lasciare uno svolgimento del tutto indipendente, o non va piuttosto orientata? Come immaginare un ruolo nuovo della politica perché la competizione non trionfi sulle istanze della giustizia? In quali maniere e attraverso quali soggetti la comunità internazionale, nelle sue diverse articolazioni, deve operare per porre un argine agli elevati costi di questa nuova frontiera del capitalismo? -
Scienza, tecnica e rispetto dell'uomo. Il caso delle cellule staminali
L'ipotesi di utilizzare gli embrioni umani congelati per la produzione di cellule staminali ha aperto prospettive inquietanti e antiche polemiche. Ancora una volta si è parlato di opposizione tra ragione e fede, di steccati tra 'scienziati' e 'uomini religiosi', tra laici e cattolici. Ma si può ridurre una questione così decisiva a contrapposizioni ideologiche? Prima e oltre le polemiche, un gruppo di studiosi di diverse discipline dell'Università Cattolica del Sacro Cuore affronta il tema dal punto di vista scientifico, cercando di vedere e capire come 'stanno le cose'. Medici, genetisti, biologi, filosofi, giuristi, psicologi e moralisti, ciascuno secondo la propria prospettiva e competenza, presentano al lettore lo stato delle conoscenze, i problemi, le soluzioni possibili e quelle auspicabili. Non si tratta solo di una raccolta di saggi: il libro è stato concepito e redatto, attraverso il lavoro comune degli autori, per informare e per mostrare la validità di una precisa concezione dell'uomo e della scienza. Per liberare il problema dalle secche dello scontro ideologico e riaprire un dialogo indispensabile per il futuro. -
Il teatro e gli orizzonti del sacro
In un momento di crisi del teatro, occorre pensare la scena in un luogo delle origini, a cercarvi un supplemento di senso che non aiuti solo a spiegare la genesi del teatro, ma fornisca indicazioni e modelli per una ripresa di iniziativa che protegga il teatro dalla deriva del senso. Le riflessioni qui raccolte muovono dalle grandi matrici rituali del mondo antico, in cui la scena è il luogo dell'apparizione di Dio e poi della sua illustrazione e commento, del confronto col sacro sino al suo occultamento. -
La famiglia tra le generazioni
La prima parte del volume presenta l'approccio relazionale simbolico, elaborato in questi anni dal gruppo di sociologi e psicologi del Centro Studi e Ricerche sulla Famiglia, che ha costituito l'ipotesi guida dei lavori del Convegno. Sono qui raccolti i contributi presentati all'interno delle diverse sezioni nelle quali i dati di ricerca si intrecciano alle esperienze degli operatori psico-sociali impegnati nel lavoro diretto con le famiglie. In particolare vengono trattati i temi della famiglia di fronte alle cruciali transizioni del suo percorso: la stipulazione del patto coniugale e i suoi passaggi critici (soprattutto il caso della separazione e del divorzio); la transizione alla genitorialità (anche in riferimento al tema scottante della procreazione assistita), focalizzando l'attenzione sulla funzione educativa delle famiglie con bambini piccoli, anche in situazioni problematiche; le forme di genitorialità sociale, quali l'affidamento familiare e l'adozione; la transizione alla vita adulta, dalla fase adolescenziale alla famiglia ""lunga""""; la generazione di mezzo; i rapporti nonni-nipoti e le forme di solidarietà intergenerazionale nella famiglia con anziani. Uno specifico spazio è riservato, infine, agli orientamenti di politica sociale per la famiglia, ai servizi per l'infanzia, all'associazionismo familiare."" -
Chi vivrà? Salute, economia, scelte sociali
"Chi vivrà?"""", si chiede Victor Fuchs in questo libro che è ormai un classico dell'economia sanitaria e affronta una delle questioni sociali e politiche più urgenti nel mondo occidentale: coniugare, nel campo della medicina, le istanze dell'efficienza e quelle dell'equità. L'autore sviluppa l'analisi a partire dalla società nord-americana, ma le sue conclusioni sul rapporto tra salute e fattori socio-economici si applicano anche alla nostra, europea e italiana nello specifico." -
Istituzione letteraria e drammaturgia. Atti del Convegno Mario Apollonio: I giorni e le opere
Apollonio ricoprì nell'Università Cattolica di Milano, tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta, la cattedra di Letteratura italiana generale. Su tale grande tronco fece fiorire, lungo il tempo, assumendosene personalmente il peso, Letteratura italiana moderna e contemporanea, Storia della critica, Filologia dantesca, portando a convergere in ognuna di queste discipline la profondità teorica, la sapienza del quadro storiografico, l'acutezza dell'analisi testuale. Lo studio della parola corale fu al centro della didattica legata alla cattedra di Storia del teatro, fra le prime, anzi, la prima, in Italia; ma Apollonio, come suo solito, voleva sempre dare fondazioni ad ogni discorso storiografico ed ecco, dunque, la nascita di un insegnamento, legato intrinsecamente al precedente, quello di Drammaturgia teorica. Viene additata qui solo una rapida e sommaria cronaca, ma non si ometta di riandare al fascino straordinario del maestro, il quale voleva e sapeva coniugare in uno la rivelazione della bellezza della poesia e, manzonianamente, il suo contenuto di verità. Perciò, ""dire bene cose buone"""" avrebbe potuto e continua ad essere la riassuntiva insegna cui affidare la memoria che vive del suo laboratorio critico."" -
Scritti di storia romana
Marta Sordi è stata per oltre un trentennio professore ordinario di storia greca e romana e direttore dell'Istituto di Storia antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di cui è ora emerito. Questo volume di Scritti comprende una significativa scelta di saggi di storia romana, che da un lato testimonia l'ampiezza dei suoi interessi di studiosa, l'originalità dell'approccio alle tematiche trattate, la capacità di proporre ipotesi sempre stimolanti, e dall'altro, permette di ricuperare all'attenzione della comunità scientifica contributi spesso apparsi in sedi poco note e meno accessibili. Nella varietà dei temi trattati, questi Scritti lasciano emergere alcune linee portanti di carattere metodologico (il costante ricorso alle fonti e la tenace ricerca delle tendenze che esse esprimono) e contenutistico (lo sviluppo della storiografia antica, il rapporto tra politica e religione, l'attenzione all'incontro/scontro dei Greci e dei Romani con altri popoli e civiltà). Ne risulta una raccolta di grande ricchezza problematica, capace di suscitare, su tematiche di vasto respiro nell'ambito della storia antica, una serie di domande la cui urgenza dovrebbe appartenere alla riflessione critica di ogni studioso del settore. -
Come si fa a pregare? Alla scuola di salmi, con parole e oltre ogni parola
Il libro pone l'accento di volta in volta su aspetti diversi dell'esperienza orante: sulla fatica estenuante che un autentico apprendimento della preghiera comporta, ma, soprattutto, sulla dimensione di gratuità che abita la preghiera e, sola, le consente di esprimersi in pienezza. Particolare attenzione è dedicata alla preghiera vocale, il canale per eccellenza dell'orazione nella tradizione ebraico-cristiana, nella quale si prega anzitutto per mezzo delle parole: i Salmi, il Padre Nostro, le preghiere mariane, quelle che si recitano a tavola, per strada o al capezzale dei malati sono altrettante formule con cui le parole pongono alla presenza di Dio e consentono di vivere nella sua alleanza. -
Metafisica e storia della metafisica. Vol. 22: Dialettica del senso. Percorsi di fenomenologia ontologica.
Diversi sono i percorsi e diversi i temi che convengono in questo volume: dalla finitudine dell'esistenza all'incontro col sacro, dalla declinazione drammatica del tempo agli argomenti risolutivi della metafisica, dalla concettualità speculativa al linguaggio dell'analogia e della metafora, dall'identità della coscienza religiosa al suo confronto con i moduli più propri del sapere filosofico. Tuttavia la molteplicità dei percorsi obbedisce a un'unica intenzione speculativa, che per se stessa poteva, appunto, dispiegarsi solo per lati e per approcci concentrici. I principi della tradizione classica vengono così a coniugarsi con i metodi che la modernità, da Cartesio a Husserl, ha via via affinato. Ritorna in tal senso l'analisi della vita coscienziale, orizzonte invalicabile in cui si decide del senso stesso dell'essere. Ma proprio risalendo alle condizioni ultime della coscienza, la ricerca di Melchiorre giunge al versante più alto della domanda filosofica, dove la fenomenologia si traduce in metafisica, dove da ultimo si fa presente il richiamo dell'originario, del primo Principio dell'essere. L'asserto del Principio deve poi incrociarsi con la finitudine e con la storicità dei linguaggi: la sua dizione trapassa, infine, nei modi della concettualità analogica o in quelli dell'espressione poetica, nella ricerca dei rigori logici e insieme nel circolo delle letture ermeneutiche. L'incontro col sacro resta dialetticamente teso fra parola e silenzio. -
Lo spazio dello scrivere. Computer, ipertesto e la ri-mediazione della stampa
Il libro non si limita a passare in rassegna i nuovi mezzi, alla luce dei processi di digitalizzazione e dell'esplosione del word widw web, ma ne indaga le radici culturali, portando alla luce i debiti che le tecniche più avanzate hanno contratto con l'intera riflessione filosofica sul significato della scrittura, della memoria e dell'arte. Il mondo di meraviglie di bit e silicio in cui Bolter ci guida è presentato in una prospettiva pienamente umanistica, in cui tutto ciò che l'uomo crea svela qualcosa del suo pensiero e della sua sensibilità. -
Salari, incentivi e mobilità nell'economia italiana
I saggi inclusi nel presente volume vogliono sottoporre all'analisi gli effetti prodotti dalle politiche di riforma del lavoro, pubblico e privato, e i modi in cui questi hanno interagito fra loro. Peculiare attenzione è stata rivolta al problema delle differenze retributive, esaminate in un contesto sia statico, fra le diverse categorie di lavoratori e le tipologie di posti di lavoro, sia dinamico, con riferimento ai percorsi e ai profili retributivi dell'esperienza lavorativa. In particolare, il volume è articolato su tre temi centrali: la mobilità occupazionale e salariale, il funzionamento del mercato del lavoro nel settore pubblico, i modelli di 'corporate governance' e l'efficienza di impresa. -
Syndesmoi. Connettivi nella realtà dei testi
Il connettivo è un elemento della rappresentazione del piano del senso e viene concepito come predicato. Esso ha un numero di posti argomentali, che devono essere saturati conformemente con i presupposti istituiti per ciascun posto argomentale. La nozione di valenza, finora attribuita alle strutture linguistiche predicative, viene qui riconosciuta anche al livello dell'organizzazione testuale, secondo una reinterpretazione della platonica symploké. In questo modello, il connettivo ha, tra i suoi argomenti, non solo elementi semiotici, ma anche elementi del contesto. Il senso di un testo si manifesta in questo intreccio di rapporti: ""la lingua perde la sua innocenza"""" (Ducrot), e il mondo viene cambiato dal testo."" -
Le età della tv. Indagine su quattro generazioni di spettatori italiani
Questo volume offre una chiave interpretativa della varietà di gusti, motivazioni e 'letture' di quel vasto pubblico italiano che ogni giorno si raccoglie di fronte alla televisione. La centralità attribuita all'appartenenza generazionale dei telespettatori e, quindi, all'esperienza di ambienti mediali che mutano nel tempo costituisce il filo rosso che attraversa e collega una serie di ricerche svolte nel triennio 1999-2001 dall'Osservatorio sulla Comunicazione dell'Università Cattolica su commissione della Struttura Scenari della Direzione Marketing RTI (Mediaset), condotte integrando approcci differenti: lo studio socio-storico dell'industria culturale, l'indagine qualitativa sul consumo, l'analisi semiotica dei testi. -
Medicina, valori e interessi (dichiarati e nascosti)
Di medicina oggi si parla e si scrive molto. Gli scandali della malasanità e gli avveniristici traguardi della ricerca scientifica, il fascino delle medicine alternative e i misteri delle biotecnologie, le opinioni di esperti, scienziati, medici e guaritori si avvicendano sulle pagine dei quotidiani e nei palinsesti televisivi. Nell'immaginario comune l'esperienza personale, la 'leggenda', il tam tam dei media finiscono per delineare un quadro che della medicina spesso coglie solo gli aspetti esteriori, quelli che immediatamente colpiscono e, semplificando, portano a esaltarla o a demonizzarla secondo le circostanze. Per lo più si trascura che, al di là delle mitologie, l'esercizio della professione medica è pratica umana e umani sono i suoi protagonisti: come tali essi partecipano di quotidiani vizi e virtù, si animano di passioni e nobili intenti, ma anche, inevitabilmente, di interessi più concreti e prosaici, meno apertamente dichiarati e tuttavia niente affatto trascurabili. Quale è dunque il vero volto della medicina, al di là delle sue molte maschere? Siamo di fronte a una scienza fredda e neutrale che illude con false speranze, a un cinico mercato della sofferenza? Al ""più grande beneficio per l'umanità"""", come qualcuno afferma rassicurante? Oppure a un teatro complesso e variegato in cui convivono intrecci, scenari, personaggi e comparse multiformi e talora contrastanti? Di questo palcoscenico Cesare Catananti offre una panoramica da dietro le quinte."" -
Studi su Vigilio di Trento
Si presenta in questo volume una serie di studi dedicati a Vigilio di Trento, accomunati da una attenzione privilegiata alle fonti letterarie, e soprattutto ai testi delle sue due cosiddette epistole. Sulla base d'una attenta analisi filologica dei testi, si è cercato di stabilire innanzitutto, nella maniera più completa possibile, il retroterra culturale (classico, biblico ed ecclesiastico) di una personalità non ancora studiata sotto questo profilo e liquidata, forse troppo frettolosamente, come di scarso rilievo culturale. Poi, l'analisi della concezione del martirio, che discende dai due testi, è strettamente connessa con la sottostante visione dell'evangelizzazione e pastorale in genere, che motiva e spiega le modalità della testimonianza martiriale stessa. Il capitolo su Vigilio scrittore rappresenta il primo tentativo di giudizio letterario complessivo sul 'modus scribendi' di Vigilio e, più latamente, sulla sua concezione espressiva. Un'attenzione specifica è riservata al testo dei due documenti letterari vigiliani, presentati secondo le loro linee compositive e analizzati nel loro dettato; di essi si offrono non poche proposte di lettura discordanti dalle edizioni oggi in uso, e si dà una nuova versione corredata di un commentario analitico. L'esito di queste ricerche sembra offrire di Vigilio una visione sicuramente più completa e complessa; permette di inserirlo in un circuito culturale e pastorale aperto e dialogante... -
L'umano alla prova. Soggetto, identità, limite
Legami, identità, limite. Non è aria, a quanto sembra, per queste categorie. Nell’antropologia come nella pedagogia, il trend sembra più indirizzato verso il culto dell’autoreferenzialità, l’elogio della diversità, l’incentivo dell’apertura illimitata e della crescita continua. Eppure, qualcosa sta cambiando. La soggettività moderna, che era partita così sicura, diventa consapevole dei suoi rischi e delle sue incertezze. Nella metropoli cosmopolita si allargano i «deserti dell’anima»: luoghi psichici caratterizzati, a dispetto dell’apparente eccitazione dello scenario post-moderno, dalla freddezza emotiva e dall’amoralità ignara del limite. Non si tratta di opporre a questa deriva un moralismo di complemento, o qualche supplemento d’anima. Né si deve immaginare di doversi allineare alla stucchevole denuncia del nichilismo che avvolge l’Occidente. La comprensione qui è in vista di una più consapevole empatia con le opportunità culturali di un umanesimo non retorico, nello spazio offerto dalla condizione sociale presente. Rimane il fatto che il soggetto autonomo ha imboccato anche la deriva – non necessaria – di un’identità perfettamente autoreferenziale. L’ani-ma, e con essa l’umana coscienza, diviene mente e costrutto mentale; il corpo macchina e organismo biologico. È questa semplificazione – del soggetto, come dell’umano tout-court – che ora ci complica la vita. È precisamente il filo che questo saggio insegue e dipana. L’itinerario della sua ricognizione approda, non per caso, a quella esigenza di cura appassionata per l’umano-che-è-comune, in pensieri e opere (senza omissioni). La misteriosa qualità dell’umano-che-è-comune è la risorsa più decisiva di cui l’individuo dispone. È il fondamento più solido per l’elaborazione della dignità e del senso della propria singolarità esistenziale. Di quell’umano-che-è-comune, ciascuno è ospite non padrone. Esso è il più sicuro referente del bene comune: in grado di giustificare i tratti – non negoziabili e non dispotici – di un patto sociale eticamente vincolante. Alla prova del suo stesso limite.