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Le potenze del capitalismo politico. Stati Uniti e Cina
"La difesa è molto più importante della ricchezza"""". Adam Smith segna così i confini dell'economia politica, nel momento della sua nascita. Anche oggi il mercato ha il suo unico limite nella sicurezza nazionale, dominio arcano dei grandi contendenti dell'arena globale, gli Stati Uniti e la Cina. Le due potenze fondono l'ambito economico e quello politico, attraverso le decisioni del Partito comunista cinese e degli apparati di difesa e sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Pechino e Washington vivono un acceso conflitto di geodiritto: una guerra giuridica e tecnologica combattuta attraverso sanzioni, uso politico delle istituzioni internazionali, blocchi agli investimenti esteri. Partendo dalla filosofia, Alessandro Aresu traccia un percorso chiaro che porta il lettore fino alla più recente attualità, descrivendo in dettaglio il conflitto tra diritto ed economia in atto tra Stati Uniti e Cina." -
Il poema dei lunatici
"Il poema dei lunatici"""" è il romanzo d'esordio di Ermanno Cavazzoni, pubblicato per la prima volta nel 1987 e a cui Federico Fellini si ispirò per il suo ultimo film, scritto con lo stesso Cavazzoni, """"La voce della luna"""". Racconta la storia di un uomo che si fa chiamare Savini, delle sue peregrinazioni per la Pianura Padana e delle congetture fantasiose condivise con il compare, detto """"il prefetto"""", sui fenomeni inspiegabili che popolano la vita quotidiana. Perseguitati nottetempo da una banda di vecchi spioni, Savini e il prefetto fuggono per le campagne, dentro a un'allucinazione ironica e surreale influenzata dalla luna. """"Sono attratto da un racconto che pur provocando continuamente il riso per l'arbitrio che domina sovrano e toglie significato a ogni azione, gesto, pensiero, diventa a tratti straziante per il bisogno disperato di darglielo comunque un significato, perché la sua assenza stringe il cuore di paura, e rende la vita assurda. Un racconto picaresco in una dimensione, in un paesaggio, che sta fra Bosch, il mondo attuale dell'industria, don Camillo, la pubblicità della Montedison, i ricordi dell'infanzia, in un percorso quotidiano continuamente minacciato da fantasmi interiori, attraversato da brividi d'inferno in una incessante condizione di umiliato e ugualmente esaltato di emarginazione"""" (Federico Fellini, 1989)" -
Le ore
Negli anni Venti a Richmond, un sobborgo di Londra, Virginia Woolf è in cerca dell'ispirazione per il suo nuovo romanzo, assistita amorevolmente dal marito che tenta di domare il suo spirito inquieto. Negli anni Quaranta, a Los Angeles, Laura Brown è una giovane madre di famiglia che cerca nelle pagine di ""La signora Dalloway"""" una via di fuga dalla routine domestica. Negli anni Novanta a New York, Clarissa Vaughn, soprannominata signora Dalloway, esce dal suo appartamento nel Greenwich Village per comprare dei fiori per Richard, un amico poeta che sta combattendo il male del decennio. Tre donne che sembrano non avere nulla in comune, se non il romanzo di Virginia Woolf, e che pure sono unite da un filo sottile che lega le loro storie attraverso luoghi ed epoche diverse."" -
Desiderio
"Il vero protagonista del libro è il desiderio allo stato puro, irragionevole e cieco, senza età e senza amore. Desiderio tra un uomo e una donna che saranno amanti sempre e comunque, anche nelle vite in cui si reincarneranno. Matteo e Livia sono due personaggi che rimangono nell'anima, con un languore, una scia di dolorosa malinconia, come la Micol di Bassani, come certi amanti di Moravia. Come capita con i classici, che diventano esperienze nella vita del lettore. Livia è un sogno sfuggente che appare e scompare, seduttiva come seduttivo è Matteo nella sua fedeltà assoluta e cieca al desiderio di Livia, per cui è pronto a mettere tutto in discussione, anche la stessa Livia che non è all'altezza della sua passione. Nei tre tempi del romanzo risalta la permanenza del desiderio contro l'impermanenza della vita 'ufficiale': non che quest'ultima sia falsa e l'altra vera. Ma la vita ufficiale cambia e passa, il desiderio, immutato, rimane identico a sé..."""" (E. S.)" -
La settima funzione del linguaggio
Il grande studioso Roland Barthes giace riverso per la strada, investito da un furgone della lavanderia, il 25 febbraio 1980, appena dopo un pranzo con François Mitterrand. L'ipotesi è che si tratti di un omicidio: negli ambienti intellettuali e politici, nessuno è al di sopra di ogni sospetto. È così che ha inizio la spericolata e avvincente ricerca della verità da parte del commissario Bayard, incaricato del caso, e di Simon, un giovane studente ""reclutato"""" da Bayard per sfruttare le sue conoscenze nel mondo universitario. Insieme, incontreranno il presidente Giscard all'Eliseo, Foucault tra lezioni in aula e saune per omosessuali, Bernard-Henri Lévy alle prese con donne da sedurre e anziani colleghi da onorare, e si imbatteranno nei nuovi membri di una società segreta in cui, alla fine di ogni sfida, al perdente viene tagliato un dito. Seguendo la pista di un intrigo internazionale che vede affrontarsi spie bulgare, russe e giapponesi, Bayard e Simon arriveranno a Bologna, dove incroceranno Umberto Eco, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti. Sfioreranno persino la bomba alla stazione, prima di partire di nuovo e attraversare l'Atlantico alla ricerca di un documento misterioso che potrebbe risolvere il caso. In pochi mesi, Simon viene trascinato in più avventure di quelle che avrebbe mai immaginato di affrontare in tutta la vita: come in un romanzo, più che in un romanzo."" -
Gli estivi
Dopo Gli autunnali, Luca Ricci ci consegnarnil secondo tassello della quadrilogia dellernstagioni in un romanzo visionario edrnesatto allo stesso tempo, capace d’indagarernl’ossessione d’amore in tutte le sue forme.rnrn«Chi si ama non dovrebbernmai sposarsi, o chi si sposarnnon dovrebbe mai amarsi»rnrnÈ la notte di San Lorenzo quando un uomornnota una ragazzina al tavolo di un ristoranternvista mare. Lei gli appare a sorpresa, comern“un desiderio che non avevo espresso,rnesaudito da una stella che non avevo vistorncadere”. Eppure quell’incontro fortuito lasciarnil segno, e tra i due comincia una storiarnparticolare, vissuta sotto l’insegna tarlatarndella crudeltà, consumata da un’estaternall’altra, come un appuntamento fisso.rnTutt’intorno, Roma, la Pontina, il Circeornsono luoghi avvolti dalla stessa luce spietatarnche abbaglia i personaggi, la luce insolenterndell’estate che a volte non concede “il marginerndi un’ombra, una possibilità di fuga rispettorna ciò che si è realmente”. -
Dita di dama
Maria ha 18 anni, nell'autunno del 1969: un seno troppo sfacciato, e dita di dama. È la prima della classe, ma finisce operaia: come 'Aroscetta, Ninanana, Paolona, Mammassunta... Le loro storie, fra rabbia e risate, nel turbinio dell'Italia che cambia. Il contratto dei metalmeccanici, Piazza Fontana, la legge sul divorzio. Fare la crumira, poi scioperare e diventare delegata: scontrarsi con i genitori, crescere, essere travolta da un amore che sembra impossibile. E l'amicizia: a raccontare la storia è Francesca, l'amica di sempre. Quella che è cresciuta nello stesso palazzone della periferia romana, ma ha potuto studiare. Quella che oggi si guarda indietro, e pensa che ci ha lasciato una parte di sé, in quei ""giorni così, tempi così: allegri e feroci, e più veloci della luce"""". """"Abbiamo bisogno di non dimenticare la nostra storia,"""" scrive Maurizio Landini nella postfazione in cui riflette sui nessi fra l'autunno caldo e le sfide del presente, """"per trovare forza e nutrimento, ricordando i modi in cui cinquant'anni fa siamo stati capaci di 'cambiare il modo di pensare, di lavorare, di vivere'."""""" -
Impercettibili nientità. Poesie 1950-2017
In questo volume è raccolta per la prima voltarnl’intera opera poetica di Carlo Invernizzi. rnrnDall’iniziorndegli anni ’60 sino alla sua scomparsa nel 2018,rnla sua ricerca s’è fatta sempre più radicale,rnsino a trasformarsi in un vero e proprio “corporna corpo” con l’impossibile. Le sue parole nonrndescrivono, e neppure hanno mai voluto farsirnmera testimonianza di uno stato d’animo; essernindicano piuttosto la lucida consapevolezza del fattornche ogni sforzo sarà vano, ma nello stesso tempornassolutamente necessario. Sì, perché la realtà èrnper lui tutta espressione di quella Natura Naturansrnche sta prima di ogni distinzione concettuale;rnprima, cioè, della divisione tra essere e nulla,rnma anche di quella tra buono e cattivo, tra bellorne brutto. Ed è appunto a tale Natura Naturans,rnossia all’“infondo senza fondo” di ogni esistenzarnsingolare, che Invernizzi si decide a prestarernla propria parola; mostrandosi perfettamenternconsapevole del fatto che, a prender forma, non puòrnche essere un linguaggio risolutamente indifferenterna qualsiasi esigenza comunicativa. Un linguaggiorninaudito, fatto di parole destinate a diventarernesse medesime “impercettibili nientità”, generaterndall’inedita consapevolezza che proprio di quelrnche non si può dire si deve continuare, indefessi,rna parlare. Perciò il suo è un linguaggio che finiscernper farsi rigorosa “metafisica”; non lontana, forse,rnda quella che Hugo von Hofmannsthal avrebbernvoluto consegnare ad una ancora inedita “linguarndelle cose mute”. -
Capitale e ideologia
Ogni comunità ha bisogno di giustificare le proprie disuguaglianze: l'uomo deve trovare le ragioni di queste disparità per non rischiare di vedere crollare l'intero edificio politico e sociale. In questa chiave, anche molte ideologie del passato non appaiono più così irragionevoli, se paragonate al nostro presente. Conoscere la molteplicità delle traiettorie e delle biforcazioni della storia può infatti aiutarci a interrogare le fondamenta delle nostre istituzioni e a intuire le loro trasformazioni. Questo libro, fondato sull'analisi di dati comparativi di inedita ampiezza, traccia il percorso dei regimi basati sulla disuguaglianza e ne immagina il futuro in una prospettiva economica, sociale, intellettuale e politica: dalle antiche società schiavistiche fino alla modernità ipercapitalista, passando per le esperienze comuniste e socialdemocratiche, e per il racconto inegualitario che si è imposto negli anni ottanta e novanta. Con lo sguardo rivolto ai temi più caldi della nostra contemporaneità, Thomas Piketty dimostra come l'elemento decisivo per il progresso umano e lo sviluppo economico sia la lotta per l'uguaglianza e l'educazione, ridiscutendo il mito della proprietà a tutti i costi. Ispirati dalle lezioni della storia, possiamo affrontare il fatalismo che ha nutrito le derive identitarie in Europa e nel resto del mondo, e immaginare un nuovo orizzonte partecipativo per il XXI secolo, basato sull'uguaglianza, la proprietà sociale, l'educazione e la condivisione dei saperi e dei poteri. Nel seguito di ""Il capitale nel XXI secolo"""", Piketty lancia la sfida di un nuovo modello economico e culturale."" -
Presto con fuoco
Un grande pianista, noto per la sua eccentricità, scopre un manoscritto della quarta Ballata di Chopin, una delle più importanti opere per pianoforte mai composte. Questa versione differisce da quella conosciuta nelle sue ultime pagine, dedicate a una giovane donna di nome Solange. Da qui inizia un racconto a ritroso che dal 1849, anno della morte di Chopin, segue il cammino iniziatico del manoscritto dalla Parigi di fine secolo alla Berlino nazista, fino alla Mosca di Stalin. Attraverso queste note che nessuno conosce si specchiano e convergono le passioni del protagonista del romanzo, quasi fossero ordite da un dio musicale che guida ogni accadimento. -
Lector in fabula. La cooperazione interpretativa nei testi narrativi
"Ecco, ora si rompono gli indugi e questo lettore, sempre accanto, sempre addosso, sempre alle calcagna del testo, lo si colloca nel testo. Un modo di dargli credito ma, al tempo stesso, di limitarlo e di controllarlo. Ma si trattava di fare una scelta: o parlare del piacere che dà il testo o del perché il testo può dare piacere. E si è scelta la seconda strada."""" (Dall'introduzione di Umberto Eco)." -
La bustina di Minerva
La Bustina di Minerva è una rubrica iniziata da Umberto Eco sull'ultima pagina di ""l'Espresso"""" nel marzo del 1985. Questo volume ne offre una selezione del decennio 1990-2000, che spazia dalle riflessioni sul mondo contemporaneo, alla società italiana, alla stampa, al destino del libro nell'era di internet, sino ad alcune caute previsioni sul futuro, e a una serie di divertissement o raccontini. La collezione restituisce il senso della rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extravaganti che alle volte si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto Minerva. Incisive nella loro brevità, con un registro assai vario che spazia dal comico al tragico, queste Bustine raccontano dieci anni della nostra storia."" -
Salvami
Già pubblicato in Italia con il titolo La donna che non poteva essere quiUna sera d'inverno a Broadway, Juliette, una ragazza francese, incontra Sam, giovane pediatra newyorkese. Lei ha paura di deludere le sue aspettative, così decide di nascondergli che si destreggia tra vari lavoretti ma sogna di fare l'attrice. Lui, per paura di legarsi troppo, inventa di essere sposato, quando invece ha appena perduto la moglie. Nonostante questa doppia menzogna, trascorrono un indimenticabile weekend d'amore. Ma Juliette deve tornare a Parigi e Sam non sa trovare le parole per trattenerla al suo fianco. Il rimpianto diventa inconsolabile quando l'aereo della ragazza esplode subito dopo il decollo, ma Sam scoprirà che la loro storia è tutt'altro che finita... Un romanzo sospeso tra passione e mistero, una storia sulla magia dell'amore che sorprende le nostre vite e, talvolta, riscrive il nostro destino. -
Il paese degli altri
Nel 1944, durante la guerra, Mathilde, una giovane alsaziana, s'innamora di Amin, un soldato marocchino che combatte nell'esercito francese contro l'occupazione nazista. Lui è affascinato dalla vitalità e dalla libertà di Mathilde; lei è sedotta dalla bellezza e dalla sensibilità dell'uomo. Al termine della guerra decidono di sposarsi e di trasferirsi nei dintorni di Meknes, in Marocco, dove Amin aveva ereditato un terreno che sognava di trasformare in una fattoria moderna. Ma l'impatto con la nuova realtà è traumatico per entrambi. Mathilde deve imparare a vivere in un mondo fatto di regole che non comprende e non condivide, mentre Amin scopre a sue spese che non è facile essere un proprietario terriero né un marito moderno e liberale in un paese come il suo. Nonostante le difficoltà e i contrasti, il loro amore e la dedizione ai figli, Aisha e Selim, prevalgono anche quando, con l'esplodere della lotta per l'indipendenza del Marocco, la Storia torna a bussare alla loro porta. Tutti, in questa storia, vivono nel ""paese degli altri"""". Ci vivono i coloni francesi ospiti indesiderati dei marocchini che, a loro volta, sopportano a fatica il giogo degli europei. Ci vivono i soldati, costretti ad operare in un territorio ostile, così come i contadini che lavorano una terra che non appartiene a loro. Ma sono soprattutto le donne, costrette a vivere nel paese degli uomini, a dover lottare per la loro emancipazione."" -
L'attrice
Katherine O’Dell è una leggenda del teatro irlandese. Sua figlia Norah, nel corso di un’intervista, inizia a tratteggiarne un ritratto, rievocando la figura magnetica e ingombrante della madre. Katherine aveva conosciuto il teatro seguendo la compagnia di cui faceva parte il padre per poi approdare a Londra, Broadway e, infine, Hollywood in un’ascesa fulminea e inarrestabile. Ma il successo, arrivato così rapidamente, altrettanto velocemente la abbandona. Per lei, abituata ai riflettori e alle attenzioni della gente, è un duro colpo che la porta a distaccarsi dalla realtà, in un crescendo di follia che le fa compiere un bizzarro crimine. Raccontando la diva Katherine O’Dell, Norah svela anche la sua storia: il loro rapporto difficile ma forte, i litigi e i chiarimenti, l’atmosfera dell’Irlanda degli anni Settanta in cui è cresciuta. Un flusso di coscienza che mischia nostalgia e disincanto, tenerezza e dolore tra il suo dover essere figlia e il voler essere se stessa. -
La filosofia è un esercizio
La filosofia, se vuole davvero essere all'altezza di una vocazione critica rispetto al mondo e all'esperienza, dovrebbe essere soprattutto un esercizio. Cioè qualcosa che si pratica in prima persona, con un certo margine di rischio. Seguire il percorso di pensiero e ricerca di Pier Aldo Rovatti significa fare i conti con quasi cinquant'anni di cultura italiana: Giorgio Strehler e Paolo Grassi, l'amicizia con Derrida, il lavoro editoriale, la partecipazione all'esperienza di ""Alfabeta"""", i cosiddetti anni di piombo, Franco Fortini e Gillo Dorfles, l'incontro con Basaglia, il '68 e le lotte politiche, il suo maestro Enzo Paci, che dialoga con Husserl, Ricoeur e Merleau-Ponty, la direzione di """"aut aut"""". Ogni incontro è un pezzo di pensiero che entra, di riflesso, nell'elaborazione teorica di un intellettuale che ha costruito il suo modo di fare filosofia parlando sempre con semplicità anche di cose complesse. Che non significa renderle banali, ma mettere davanti a chi le ascolta una scala, e invitarlo a salire."" -
La valle dei banditi. Un'indagine di Arthur Jelling
Un inedito assoluto di Giorgio Scerbanenco, ritrovato e curato dalla figlia Cecilia. Il nuovo capitolo della serie che ha lanciato il primo investigatore del giallo italiano: geniale come Poirot, implacabile come Maigret.rnForte Rand è un paese nato in mezzo al deserto, in un’oasi di terra fertile, fondato da sei famiglie legate dal culto per un Messia del deserto, dove vige un regime di piena condivisione in cui tutti sono chiamati a collaborare e ad aiutarsi. Con altrettanta meticolosità, gli abitanti di Forte Rand sono capaci di vendetta. Quando scompare la moglie di Anthony Ross, l’uomo, seppur assolto dalle indagini, viene considerato colpevole di omicidio dai suoi concittadini e gli viene intimato di andarsene a costo della sua stessa vita. Terrorizzato, a Ross non rimane altra scelta che abbandonare il paese. Molti anni dopo, alla sua morte, il figlio Raffe decide di tornare a Forte Rand e affrontare l’ostilità dei locali. Per difendersi dalle minacce ormai sempre più pericolose, si rivolge al mite investigatore Arthur Jelling, che si troverà solo contro tutti per scoprire le verità nascoste nella valle dei banditi. -
Il terzo giorno. La prima indagine del commissario Colasette
Il venerdì di Pasqua un paesino lombardo, Colle Ventoso, è sconvolto dal ritrovamento di tre cadaveri. Due sono riversi sulle scale di un condominio: si tratta di Tore, un trentenne assillato dai creditori, e di un bellissimo ragazzo biondo, chiamato “l’angelo” per via di due ali disegnate sulla schiena. Il terzo corpo, quello di Ilde Ardenghi, viene scoperto nel suo appartamento pieno di raffinate opere d’arte. A investigare è il commissario di polizia Valerio Colasette, un meridionale trapiantato al nord, in difficoltà con regole e superiori e con una lettera di dimissioni pronta da dieci anni. Iniziano così due indagini parallele: da una parte Irene Iannone, fidanzatina di Tore ai tempi dell’infanzia, un’assistente sociale spinta da ragioni personali che agisce di puro intuito; dall’altra Colasette, scontroso, spesso insofferente eppure capace di entrare in sintonia con i suoi compaesani, affiancato nel caso dalla brillante ispettrice Maddalena Bercalli. Tra i due la collaborazione prende presto le forme di un’intimità inaspettata. Le indagini si incontreranno, inevitabilmente, il giorno di Pasqua, per scoprire che anche nelle case di Colle Ventoso, come nell’animo dei protagonisti, niente è mai come sembra. La prima indagine del commissario Colasette e dell’ispettrice Bercalli è un giallo letterario che gioca con le regole del genere: Paolo Nelli trasforma un mistero di condominio in una vertiginosa indagine in equilibrio tra il male e il bene. -
Intervista alla sposa
«Cinquecento pagine che procedono con una scrittura quasi ipnotica, ossessiva e dettagliatissima che, con maestria, conducono il lettore nella psiche di entrambi i protagonisti» - Patrizia Violi, la LetturaLa storia di Stefania incomincia quando in realtà tutto finisce per sempre, una notte sconvolgente dopo vent'anni di matrimonio. Aggredita, intrappolata, reagisce alla brutalità e inverte con equivalente potenza una sorte certa. Viva. Ma poi? Mentre sconta la sua pena, Stefania accetta di raccontare emozioni e fatti, anche nei dettagli meno riferibili, a uno scrittore, forse disposto a riscattarne il destino, forse pronto a manipolare e sfruttare ancora una volta un ""racconto"""". Ricostruendo il lungo ménage borghese con Dino, un legame idealizzato, protetto e insieme ritualmente violento, Stefania interroga in realtà l'intera vita di moglie e madre e, non riconciliata, a tratti rabbiosa, a tratti rassegnata, la offre a domande inesorabili sull'amore, il sacrificio, l'identità, l'abuso e l'omertà, mentre la relazione con il suo interlocutore evolve ambigua, squilibrata, toccando una questione cruciale: come si racconta una storia come questa? Dove ci porta se la percorriamo fino in fondo e con coraggio? Sempre più lucida, man mano che si rende conto di diventare protagonista di un libro, Stefania sembra impugnare la sua vicenda e imporre allo scrittore un confronto inevitabile con le radici e le forme del dominio, ma anche con l'oscurità e le contraddizioni della famiglia, """"la sede perpetua della libera prigionia"""", fino a un colpo di scena in modo diverso liberatorio per entrambi."" -
Gli scali del Levante
Un amore in sospeso, un amore quieto ma, forse, più potente della storia.rnrn“Quell’epoca in cui uomini di tutte le origini vivevano gli uni accanto agli altri negli Scali del Levante, e mescolavano le loro lingue, è una reminiscenza remota? O è una prefigurazione dell’avvenire?”rnArrivato a Parigi per un incontro atteso da troppo tempo, il vecchio Ossyan guarda alla sua vita e, come in una moderna Mille e una notte, affida a un misterioso ascoltatore il racconto delle sue avventure. Cresciuto a Beirut, ultimo discendente di una nobile famiglia ottomana, viene educato in uno spirito liberale e insofferente verso i pregiudizi razziali. Ossyan si trasferisce per gli studi in Francia dove, durante la lotta eroica per liberare il paese dai nazisti, conosce Clara, un’ebrea di cui si innamora perdutamente. Insieme a lei decide di vivere la sua personale rivoluzione: lui, un musulmano, sposa una ragazza ebrea proprio quando il mondo intero sembra rassegnato a vedere la violenza dividere per sempre le due culture. I casi della vita e il corso della storia metteranno a dura prova la loro scelta: privati di un futuro insieme, delle gioie più semplici, cosa rimane loro? Un amore in sospeso, un amore quieto ma, forse, più potente della storia.