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Amici e ombre
Nel centro di Sydney un gruppo di giovani coinquilini si ritrova a fare i conti con la gentrificazione, le politiche divisive, le carriere in stallo, con i loro complicati privilegi in quanto australiani di seconda generazione e con l’evolversi di incontri e frequentazioni in questo commovente, divertente e raffinato romanzo d’esordio. La narratrice anonima, in lutto per la perdita del padre, si ritrova divisa tra un’esistenza passata, quando suo padre era ancora con lei, e il presente in cui lui non c’è più. Amici e ombre è una commovente storia sulla lotta per la carriera, gli appuntamenti, la gentrificazione, l’amicizia, le ambizioni, la politica, la famiglia e la ricerca del proprio posto nel mondo. Ambientato in una Sydney che è tanto unica quanto specchio dei sobborghi di tutto il mondo, è un romanzo coinvolgente ed emozionante, scritto con convinzione. Racconta la storia di una donna alla ricerca di pace e connessione nel mezzo di un paesaggio urbano esteso e variegato. -
Due vite, due donne
Nwabulu nasce in un villaggio poverissimo e, rimasta orfana, a dieci anni viene mandata dalla matrigna a servizio di una famiglia prima a Lagos, dove il padrone la violenta, e poi a Enugu, dove invece va a scuola ed è trattata bene, seppure senza affetto. Ormai adolescente e sul punto di passare alla scuola superiore per prepararsi a un futuro indipendente, conosce il figlio dei vicini, Urenna, e se ne innamora. Rimasta incinta e abbandonata, è quindi costretta a tornare nel suo villaggio dove la matrigna riprende a sfruttarla e umiliarla. Per sfuggire alle persecuzioni che la società nigeriana tradizionale le riserva, in quanto madre non sposata, dovrà scappare e ricostruirsi da zero una nuova vita. Julie è figlia di un insegnante ed eccelle nello studio. Diventa a sua volta insegnante e vive sola, indipendente, fino a oltre i trent’anni. Ha una relazione con un costruttore edile molto ricco che vuole a tutti i costi un figlio maschio. Ma la gravidanza non arriva... Molti anni dopo, i destini delle due donne troveranno un sorprendente intreccio durante l’inatteso incontro nelle mani dei loro sequestratori. -
La casa dei notabili
La casa dei notabili racconta una vicenda importante ma mai raccontata della storia contemporanea della Tunisia. Il suo eroe è una figura storica, il riformatore Tahir al-Haddad. Sebbene le fonti non menzionino nulla sui suoi rapporti con le donne, ad eccezione della sua disperata difesa nei loro confronti, l’autrice aggiunge una storia d’amore immaginaria con una donna di nome Leila Zubaidaalla sua biografia. Il romanzo dà risalto alle voci delle narratrici come custodi della memoria, che mettono in discussione una versione distorta e patriarcale della storia. La casa dei notabili è un avvincente romanzo raccontato in prima persona da diversi personaggi. Il punto focale del romanzo è la cosiddetta “notte sventurata”, cioè una notte di dicembre del 1935 durante la quale nella ricca famiglia Al-Nefer scoppia uno scandalo quando Mohsen scopre un misterioso biglietto inviato alla moglie Zubaida al-Risa’ da Tahir al- Haddad (studioso e riformatore tunisino realmente esistito), idealista di umili origini che si è battuto per la liberazione delle donne tunisine tramite l’istruzione ed è morto in disgrazia il giorno prima dell’arrivo di questo biglietto. A questa vicenda principale si intrecciano le vicissitudini e i segreti delle famiglie al-Nefer e al-Risa’, raccontate dai diversi punti di vista dei membri delle due famiglie, a cui ognuno aggiunge i propri segreti e i propri sentimenti. E così la storia procede per ognuno dei narratori principali e secondari, in un caleidoscopio di racconti e di vicende che appassiona il lettore fin dalla prima pagina, ma rivela i suoi segreti soltanto nell’ultima. -
Mai dimenticare
È quello che succede a Jamal Salaoui, trentenne sportivo con una protesi di carbonio al posto della gamba sinistra, che ciò nonostante si allena ogni giorno correndo su e giù per le bianche scogliere di Yport, grazioso paesino affacciato sulla Manica dal lato francese, con l'obiettivo di essere il primo atleta portatore di handicap a partecipare all'Ultra-Trail del Monte Bianco, la più dura corsa campestre del mondo. Il suicidio della ragazza interrompe i suoi progetti. La incontra, bellissima e disperata, in cima alla scogliera, cerca di salvarla, ma lei si butta lo stesso, e quando Jamal scende alla spiaggia, centoventi metri più in basso, viene accusato di essere stato lui a ucciderla. Qual è la verità? Chi è l'assassino? Lo sapremo dopo una girandola di colpi di scena come solo Michel Bussi, maestro dell'alchimia e della manipolazione, dell'emozione e della suspense, sa orchestrare. -
La scelta della convivenza. Nuova ediz.
Questo libro, curato dalla Fondazione Langer di Bolzano, prefato da Gianfanco Bettin, commentato da Gad Lerner, inizia con una piccola autobiografia, Minima personalia, in cui Alex (così era noto tra gli amici) racconta la sua vita di sudtirolese di sinistra, italiano di lingua madre tedesca, cresciuto tra ebrei, cattolici e protestanti, allievo e amico di don Milani. Tra i vari testi sulla questione, ci sono Dieci punti per la convivenza inter-etnica, in cui vengono enunciati e spiegati concretamente i princìpi e i comportamenti necessari per evitare i disastri dell’odio e della guerra. Alexander Langer – sessantottino, deputato dei Verdi, dirigente pacifista – è stato tra i pochi in Italia a vivere e a ragionare sull’esplosiva questione dei rapporti tra gruppi etnici, minoranze e maggioranze, razzismo, immigrazione, guerre inter-etniche. Tutta la sua vita è stata dedicata a questo grande problema di oggi: come convivere con gli altri, con i diversi da noi. -
Codice 612. Chi ha ucciso il Piccolo Principe?
Il Piccolo Principe e il suo autore, Antoine de Saint-Exupéry, sono accomunati dal mistero della loro scomparsa: quella dello scrittore-aviatore morto in guerra in circostanze mai ben chiarite, tanto che nel tempo si è ipotizzato che fosse vivo e vegeto da qualche parte, e quella del personaggio che, morso da un serpente velenoso alla fine del racconto, lascia il lettore incerto sulla sua vera sorte. Toccherà a due investigatori fare luce su quello che ha tutta l’aria di essere un enigma la cui soluzione è stata dissimulata dallo stesso Saint-Exupéry nel testo: Andie, giovane detective alle prime armi appassionata del Piccolo Principe, e Neven, ex aviatore e meccanico di aeroplani, che del famoso libro sa poco o niente. Incaricati da un eccentrico miliardario, percorreranno insieme il mondo alla ricerca di indizi confrontandosi con i membri dell’occulto Club 612, un’associazione segreta che raduna i massimi esperti del Piccolo Principe. Il loro avventuroso viaggio, in cui non mancano la volpe, la rosa e il serpente, è analogo a quello del Piccolo Principe, con la differenza che, invece di visitare i vari asteroidi, i nostri eroi si spostano da un’isola all’altra. Andranno così sull’isola dell’uomo d’affari, su quella del re, della vanitosa, del bevitore, del lampionaio, del geografo... -
Il testimone della sposa
Micha è un ghost writer specializzato nel redigere autobiografie di persone o personaggi famosi. Di recente si è separato dalla moglie, ha due figlie e vive a Los Angeles, dove si è trasferito da Israele all’età di quindici anni. Ventiquattro anni dopo la sua partenza, senza aver mai fatto più ritorno al Paese natale, Micha accetta l’invito di una zia acquisita, Adela. L’uomo ritorna così con la memoria al suo primo incontro con Adela, quando lui aveva nove anni e lei diciotto, in una piovosa giornata autunnale. Lo scopo dell’invito era di presentare Adela a Moshe, uno scapolo di trentotto anni dal carattere mite, affetto da problemi di salute. Adela sembrava essere una valida candidata al matrimonio con Moshe in quanto, oltre a essere orfana e di origine persiana, era fortemente miope e soffriva di un leggero handicap. La ragazza però, non si piega al volere della famiglia e gli unici a essere dalla parte di Adela sono la madre di Micha e il ragazzino stesso, che sembra addirittura affascinato dalla giovane. E proprio per questo, quando finalmente Adela, accetta di sposare Moshe, il piccolo Micha sarà, su sua richiesta, il suo paggetto. Ventiquattro anni dopo, la donna che Micha si trova davanti, e che ora si fa chiamare Adel, è molto diversa dalla ragazza che lui ricordava e l’incontro tra i due si rivelerà difficile e pieno di rivelazioni. -
Madame Pylinska e il segreto di Chopin
Studente a Parigi, il ventenne Éric vuole migliorare la sua conoscenza del pianoforte. In particolare vorrebbe capire come suonare bene Chopin, la cui esecuzione continua a lasciarlo insoddisfatto nonostante lo studio e l'applicazione. È così che capita su madame Pylinska, pianista polacca trapiantata in Francia e grande appassionata di Chopin. Le cose però non vanno come il giovane aveva previsto. Anziché vertere su spartiti, note e tempo, le lezioni dell'eccentrica polacca consistono in bizzarri esercizi fisici e mentali. Éric è perplesso, si arrabbia, arriva a decidere di interrompere le lezioni, senonché lentamente, grazie agli insegnamenti di quella stravagante maestra, si fa strada in lui un modo nuovo di percepire e interpretare Chopin, un approccio al grande musicista che non passa dalla testa, ma si trasmette direttamente dal cuore alle dita sulla tastiera. -
Gli amanti della notte
A Irie Fuyuko l’amicizia non viene naturale. A circa trent’anni di età, lavora come redattrice e vive sola. Le interazioni più frequenti che ha sono con la sua referente, Hijiri, una donna dall’indole molto diversa e le cui motivazioni sono spesso poco chiare. Un giorno Fuyuko si vede riflessa nel vetro di una finestra – la donna che ricambia il suo sguardo è pallida e misera. Decide così di imparare a non essere più quella che è di solito ma, non appena inizia a provarci, eventi del passato cominciano a riaffiorare, e il suo isolamento appare sempre più irreversibile e completo.rnrnGli amanti della notte è una porta spalancata sul peculiare mondo di Mieko Kawakami, autrice di best seller acclamata a livello internazionale. Arguto, spesso divertente ed estremamente coinvolgente, Gli amanti della notte scava nella complessità dei rapporti umani raccontando la storia di una donna che non ne ha nessuno. È un libro sul mondo del lavoro, sulle sue vicissitudini e le sue gioie, e sui modi in cui il passato insiste nel dare forma al futuro. Irie Fuyuko è una protagonista indimenticabile, la cui difficile condizione apparirà familiare a molti. -
Villa del seminario
Maremma toscana, novembre ’43. Le Case è un borgo lontano da tutto. Vista da lì, anche la guerra ha un sapore diverso; perlopiù attesa, preghiere, povertà. Inoltre si preannuncia un inverno feroce... Dopo la diramazione della circolare che ordina l’arresto degli ebrei, ecco la notizia: il seminario estivo del vescovo è diventato un campo di concentramento.rnrnRené è il ciabattino del paese. Tutti lo chiamano Settebello, nomignolo che si è tirato addosso in tenera età, dopo aver lasciato tre dita sul tornio. Oggi ha cinquant’anni. Schivo, solitario, taciturno. Niente famiglia. Ma c’è Anna, l’amica di sempre, che forse avrebbe potuto essere qualcosa di più... René non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi. In realtà, non ha mai avuto il coraggio di fare niente. Le sue giornate sono sempre uguali: casa e lavoro. Rigare dritto.rnrnAnna ha un figlio, Edoardo, tutti lo credono al fronte. Un giorno viene catturato dalla Wehrmacht con un manipolo di partigiani e fucilato sul posto. La donna è fuori di sé dal dolore, adesso ha un solo scopo: continuare la rivoluzione. Infatti una sera sparisce. Lascia a René un biglietto, poche istruzioni. Ma ben presto trapela l’ennesima voce: un altro gruppo di ribelli è caduto in un’imboscata. Li hanno rinchiusi là, nella villa del vescovo. Tra i prigionieri pare che ci sia perfino una donna... Settebello non può più restare a guardare.Proposto da Paolo Petroni al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Un libro che, riportando alla luce un dimenticato, curioso, vergognoso fatto del nostro passato, ha un suo valore che si aggiunge a quello letterario, alla limpida scrittura dell’invenzione del personaggio e la storia di René e della sua presa di coscienza nell’ultimo periodo della guerra e del fascismo. Per questo, ho deciso di candidarlo al Premio Strega.[...] La lotta di René è personale e infida, legata al suo mestiere che lo costringono a continuare anche in carcere, assistendo a torture, vessazioni, umiliazioni, partenze di convogli, mentre intorno tutti sembrano impazzire in un gioco quasi onirico, notturno di lamenti e urla tra verità e simulazioni, e la situazione si fa più ambigua e precipita con l’avvicinarsi degli americani liberatori. Una scrittura chiara, vera, pulita, quella di Naspini, che nel finale Venti anni dopo riferisce anche come si sono trasformati nel dopoguerra alcuni dei personaggi, quelli storici coinvolti nel racconto, mentre in René, ma anche nel giovane, imprudente, irrequieto Simone che si ritroverà sempre accanto a René, si sentono gli echi della presa di coscienza del suo amato Pereira di Tabucchi, come confessato nelle ultime pagine.» -
Le rive della collera
Marzo 1967. Marie-Pierre Ladouceur vive a Diego Garcia, nelle isole Chagos, un arcipelago annesso alle Mauritius, fino a quel momento colonia britannica. Va a piedi nudi, libera e senza freni. Incontra Gabriel, un mauriziano che è venuto ad assistere l’amministratore coloniale. Un uomo di città. Un’eleganza incredibile. Nell’arco di pochi mesi, Mauritius diventa indipendente dopo centocinquantotto anni di dominazione britannica, ma le isole Chagos restano alla Gran Bretagna. A poco a poco, la vita quotidiana cambia e il buio avanza, fino al giorno in cui i soldati convocano gli abitanti dell’isola sulla spiaggia. Hanno solo un’ora per abbandonare la loro terra, i loro animali, le loro case, i loro legami. E per quale motivo? Per andare dove? Dopo lo strazio arriva la rabbia, e con essa la rivolta. Presto, arriverà anche il tempo della giustizia.rnLibro vincitore di diversi premi letterari tra cui, il Prix Maison de la Presse 2020, il Prix du Roman Métis des Lecteurs 2020, il Prix Cardinal Perraud 2021 e il Prix Y’a qu’à lire 2021. -
Russo no
I nodi vengono sempre al pettine. Viltà, tradimento, pazzia, cattiveria... Prima o poi, tutto si paga. E ovviamente il saldo viene spesso richiesto nel momento meno opportuno e nei modi più inattesi, sempre e solo con un pagamento individuale: non sono previsti sconti di gruppo, per la coscienza. Il protagonista di questa storia si ritrova di punto in bianco responsabile della vita di decine di altre persone. Per salvare loro e sé stesso dovrà capire cosa è andato storto nel suo passato, e perché è anche lui responsabile di quanto sta accadendo in una piccola chiesetta fuori Mosca dove viene chiamato a fare da negoziatore con un terrorista che, a suo tempo, credeva di avere salvato dalle grinfie dei terroristi “veri”. La storia di Pavel e di Vadim, del russo e di colui che russo non vuole più esserlo, attraversa gli ultimi vent’anni di fatti e misfatti di un regime che continua a non pensare ai propri cittadini. -
Love After Love
Nell’isola caraibica di Trinidad, abitata da una popolazione mista di discendenza indiana e africana, Betty Ramdin, da poco vedova con un bambino di cinque anni, prende in affitto in casa Mr Chetan. Questi è una persona davvero perbene che presto diventa suo amico e anche una figura paterna per il bambino. Mr Chetan è omosessuale in un’isola dove è impossibile dichiararlo apertamente. I tre si stringono sempre più in un legame famigliare che li conforta e li protegge dalle asprezze della vita sull’isola. Presto però sulle loro teste si addenseranno nubi minacciose. -
Sole amaro
Naja e Said vivono in un villaggio della provincia di Sétif, nel nord dell’Algeria. Hanno tre figlie piccole. Said fa il pastore. Un giorno, alla fine degli anni Cinquanta, gli viene proposto di andare in Francia a lavorare in fabbrica. Said lascia le sue montagne, l’aria limpida e le tempeste di sabbia per trasferirsi nella regione di Parigi, in quella grande fascia periferica che circonda la capitale. Sei mesi dopo, Naja lo raggiunge con le bambine. Gli anni Sessanta in Francia sono gli anni della grande ricostruzione, nascono autostrade, fabbriche, palazzi e quartieri popolari per gli operai, quasi tutti immigrati. Naja e Said vivono lo scontro di due culture, l’aspirazione degli immigrati a non essere considerati cittadini di serie B, a integrarsi e allo stesso tempo non rinunciare alle proprie radici e tradizioni. Per quanto difficile, il futuro appare roseo, tutto sembra ancora possibile. Gli anni Settanta, seppur coloratissimi, sono gli anni della crisi, le grandi opere sono terminate, il lavoro scarseggia, i prezzi aumentano. I quartieri popolari, sebbene di recente costruzione, cominciano già a degradarsi. Gli anni Ottanta sono neri, sono gli anni dello smarrimento, gli anni in cui i figli degli immigrati si rendono conto di non essere francesi a pieno titolo ma anche di aver smarrito le proprie origini, spesso non parlano più nemmeno l’arabo. Sono gli anni in cui la droga pesante fa strage di giovani insoddisfatti. Sole amaro è la storia dell’epopea vissuta da Naja e Said, dai loro figli e figlie, dai vicini nelle stesse condizioni, una storia di molta sofferenza, di momenti di grande felicità, di amori e delusioni, di solidarietà umana e sforzi per strapparsi di dosso l’etichetta di immigrati. Una storia struggente e a tratti ironica che apre gli occhi su una realtà che troppo spesso vogliamo ignorare. -
La cerimonia della vita
In questi dodici racconti, Murata Sayaka miscela un insolito cocktail di umorismo e orrore per ritrarre sia i solitari che gli emarginati, capovolgendo completamente le norme e le abitudini sociali per metterle meglio in discussione. Se le storie hanno luogo nel Giappone moderno, nel futuro o in una realtà alternativa è lasciato all'interpretazione del lettore, i personaggi spesso sembrano strani nella loro normalità in un mondo spaventosamente anormale. In “Materiale di prima qualità”, Nina e Naoki sono felicemente fidanzati ma Naoki non sopporta la consuetudine di utilizzare i corpi dei morti per creare vestiti, accessori e mobili; una lite rischia di far deragliare il giorno del loro perfetto matrimonio. “Gli amanti del vento” è raccontato dalla prospettiva di una tenda nella camera da letto di un bambino che guarda gelosamente la giovane Naoko mentre dà il suo primo bacio a un bambino della sua classe e fa di tutto per impedirglielo. -
L' uomo che guardava attraverso i volti
"Augustin Trolliet, orfano dalla nascita, dorme dove trova, perlopiù in edifici abbandonati, si lava nei bagni della stazione, mangia appostandosi davanti ai fast food nella speranza che un cliente, uscendo, butti nella pattumiera lì vicino un mezzo hamburger o un cartoccio di patate fritte non finite, e lavora come stagista non retribuito al giornale Demain di Charleroi, operosa città del Belgio. rnrnUna vita decisamente misera, che però subisce un’impennata quando Augustin si ritrova casualmente a essere testimone di un feroce attentato terroristico. Al giornale le sue quotazioni salgono, ma la sua presenza sul luogo dell’esplosione e il fatto che sia l’unico ad aver visto in faccia il terrorista suscitano i sospetti del commissario Terletti, che comincia a rendergli la vita impossibile. rnrnAugustin ha un’altra prerogativa: vede i morti. O meglio, vede i morti che per qualche motivo sono rimasti legati a certi vivi. Mandato dal giornale a intervistare il celebre scrittore Schmitt sulla recente ondata di violenza terroristica, Augustin e il romanziere parlano invece dello strano dono del giovane. Augustin vede intorno a Schmitt una folla di morti che accompagnano e ispirano lo scrittore: morti eccellenti come Mozart, Diderot o Molière. Schmitt è sbigottito e affascinato. rnrnQuanto all’ondata di violenza, apparentemente inconciliabile con la benevolenza di Dio, entrambi concludono che l’unico a poter fornire spiegazioni in merito è Dio in persona. Ispirato e impressionato dalla particolare sensibilità di Augustin, Schmitt gli propone allora un viaggio con l’ayahuasca, miscela sciamanica di piante allucinogene, con il preciso intento di incontrare Dio. Pur tra mille peripezie l’incontro avverrà e Augustin parlerà con Dio. Ma le risposte che otterrà non sono quelle che si aspettava e nemmeno quelle che possiamo aspettarci noi lettori. È solo l’inizio di una vicenda, oscillante tra il metafisico e l’indagine poliziesca, che dopo continui colpi di scena porterà a un finale del tutto inaspettato." -
Proteggi le mie parole
Due membri di Memorial (l’associazione insignita nel 2022 del Premio Nobel per la Pace) – Sergej Bondarenko, dell’organizzazione russa, e Giulia De Florio, di Memorial Italia (sorta nel 2004) – ci presentano una testimonianza originale e inedita che getta una luce inquietante, ma anche di grande interesse, sul carattere repressivo dello Stato russo, prima e dopo il 24 febbraio 2022, data d’inizio della guerra d’aggressione all’Ucraina. La raccolta che viene presentata comprende le ‘ultime dichiarazioni’ rese in tribunale da persone accusate di vari e diversi reati, tutti attinenti, però, alla critica del potere e alla richiesta di poter manifestare ed esprimere liberamente le proprie opinioni”. (Dalla Prefazione di Marcello Flores)rnL’idea del volume nasce da una semplice constatazione: in Russia, negli ultimi vent’anni, corrispondenti al governo di Vladimir Putin, il numero di processi giudiziari è aumentato in maniera preoccupante e significativa. Artisti, giornalisti, studenti, attivisti (uomini e donne) hanno dovuto affrontare e continuano a subire processi ingiusti o fabbricati ad hoc per aver manifestato idee contrarie a quelle del governo in carica. Tali processi, quasi sempre, sfociano in multe salate o, peggio ancora, in condanne e lunghe detenzioni nelle prigioni e colonie penali sparse nel territorio della Federazione Russa. Secondo il sistema giudiziario russo agli imputati è concessa un’“ultima dichiarazione” (poslednee slovo), la possibilità di prendere la parola per sostenere la propria innocenza o corroborare la linea difensiva scelta dall’avvocato/a. Molte tra le persone costrette a pronunciare la propria “ultima dichiarazione” l’hanno trasformata in un atto sì processuale, ma ad alto tasso di letterarietà: per qualcuno essa è diventata la denuncia finale dei crimini del governo russo liberticida, per altri la possibilità di spostare la discussione su un piano esistenziale e non soltanto politico. Il volume presenta 25 testi di prigionieri politici, tutti pronunciati tra il 2017 e il 2022. Sono discorsi molto diversi tra loro e sono la testimonianza di una Russia che, ormai chiusa in un velo di oscurantismo e repressione, resiste e lotta, e fa sentire forte l’eco di una parola che vuole rompere il silenzio della violenza di Stato. -
Sotto gli alberi di Udala
Rimasta orfana di padre durante la guerra civile nigeriana, negli anni ‘60, la giovanissima Ijeoma viene affidata dalla madre a una coppia di amici di famiglia disposta a pagarle gli studi in cambio di una mano nei lavori domestici. Lontana dalla religiosissima madre, Ijeoma diventa adulta esplorando la propria identità sessuale e innamorandosi di una ragazza della sua età. In una Nigeria ancora più religiosa della madre, verrà separata dall’amata e indottrinata dalla madre, convinta che l’omosessualità sia di per sé sbagliata e un male da combattere. Anni dopo, nuovamente innamorata di una donna, Ijeoma verrà costretta a una nuova separazione e a mettere in piedi una parvenza di famiglia tradizionale sposando un amico d’infanzia che la ama e dando alla luce una bambina che più di ogni altra cosa la aiuterà a riprendere possesso della propria identità sessuale e a battersi per un futuro migliore per se stessa e per la figlia. -
Amnesty International in Italia
Amnesty International, la più conosciuta fra le ONG per i diritti umani, è un’organizzazione atipica, che mette assieme elementi assai diversi: partecipazione democratica ed efficienza, prospettiva globale e dimensione locale, volontariato e professionalità, utopia e pragmatismo. La storia della sua sezione italiana, che sta per compiere cinquant’anni, non era mai stata raccontata. -
La donna dalle cinque vite
Mura ha attraversato mille mondi. Aristocratica russa, si è chiamata Marija Zakrevskaja, signora Benckendorff, baronessa Budberg... È stata la passione di un agente segreto britannico, la musa di Maksim Gor’kij, la compagna di H.G. Wells e l’anima dell’intellighenzia londinese. Ha conosciuto tutti i grandi del Novecento, dallo zar a Stalin, da Churchill a de Gaulle.rnrnAlcuni ne hanno decantato il coraggio, il calore e la fedeltà. Altri l’hanno accusata di essere una bugiarda. Tutti sono però d’accordo su un punto: Mura era l’incarnazione della vita, la vita a qualunque costo.rnrnPer tre anni Alexandra Lapierre ha rovistato nelle biblioteche del mondo intero sulle orme della sua eroina calandosi nelle contraddizioni del personaggio per tratteggiare un magnifico ritratto di donna. Il suo talento di romanziera e il suo sguardo lucido e benevolo ridanno vita a una quantità di figure appassionanti e fanno luce su ampi lembi della grande Storia.rnrnMarija Zakrevskaja detta Mura nasce alla fine dell’Ottocento da nobilissima famiglia russa. Cresce nei fasti dell’aristocrazia, tra i palazzi e i balli alla corte dello zar. A diciott’anni si sposa con un nobile estone diplomatico a Berlino. Mura è bella, giovane, colta, oltre il russo parla inglese, tedesco e francese. Diventa subito una star dell’alta società internazionale, allaccia rapporti con tutti, racconterà perfino di aver ballato il valzer con il Kaiser Guglielmo II, frequenta le ambasciate e trascorre le estati nel castello di famiglia in Ucraina o in quello del marito in Estonia. Poi, nel 1917, scoppia la rivoluzione russa. Mura ha ventiquattro anni. Di colpo il suo mondo si trasforma. La Russia di Lenin non è quella dello zar, i nobili sono perseguitati, aggrediti, uccisi, costretti alla fuga. Gli eventi si susseguono in maniera turbinosa. Mura finisce tre volte nel terribile carcere della Lubjanka e tre volte se la cava miracolosamente. Motivo per cui l’Occidente la accusa di essere una spia dei russi e i russi di essere una spia al soldo dell’Occidente, un marchio che la segnerà per tutta la sua lunga vita. E poi ci sono tre grandi storie d’amore: la lunga relazione con Gor’kij, la grande passione di un agente segreto britannico, l’unione con H.G. Wells.