Sfoglia il Catalogo feltrinelli013
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5241-5260 di 10000 Articoli:
-
Farsi prossimo. Uomini e donne che hanno smesso di pensare a se stessi
Farsi prossimo è il sesto volume dell’opera omnia del Cardinale, la cui pubblicazione è stata avviata da Bompiani nel 2015 con Le cattedre dei non credenti, a cui sono seguiti I Vangeli (2016), Giustizia, etica e politica nella città (2017), La scuola della Parola (2018) e Fratelli e sorelle (2020).È mai possibile che, dopo essere stati tanto amati, noi siamo ancora così insensibili all'esigenza di imitare e testimoniare l'amore che ci è stato donato?Carlo Maria Martini conosceva bene il rischio della parola carità: “Non pochi pensano subito a qualche atto di umana compassione, o a tirar fuori qualcosa dal portafoglio, o a gesti e attitudini poco efficaci a cambiare davvero la storia.” Ma non è questa la testimonianza dei cristiani, uomini e donne che hanno smesso di pensare a se stessi perché hanno sperimentato la forza dell’amore di Dio. È da qui che nascono la spinta a farsi prossimo, la disponibilità all’ascolto, lo sguardo attento e l’apertura all’accoglienza. Questo è il potente insegnamento di Martini, che non aveva una ricetta pronta, ma si lasciava toccare dalla realtà di coloro che incontrava (malati, anziani, disabili, poveri, carcerati, migranti e stranieri, emarginati) e la rileggeva alla luce della Parola di Dio. Sgorgano da questa sorgente le parole che rivolgeva loro, ma anche dalla riflessione sui temi della giustizia, delle riforme sociali, della formazione al volontariato e all’impegno sociopolitico, e a quello per l’animazione della comunità cristiana che gli era affidata per attrezzarla a praticare la prossimità. Oggi le sue parole ci rilanciano l’interrogativo che Martini poneva a se stesso, alla comunità cristiana e alla società del suo tempo: “E l’amore del Padre, che mette nei nostri cuori lo Spirito Santo, ci muove, malgrado tutto, a chiederci sempre: che cosa potrei fare per amare di più, per perdonare di più, per capire di più, per accogliere di più?” -
Breve storia della questione antisemita
«La mancanza di un grande sforzo di analisi rigorosa della cultura, del senso comune, dei riflessi condizionati mentali degli europei ha fatto sì che l'antisemitismo sia rimasto una presenza inquietante nel mondo postbellico e post-Shoah, per quanto sempre condannato in modo solenne.»rn«Dai primi cristiani ai Protocolli dei Savi di Sion, fino agli abomini nazisti e fascisti, Roberto Finzi ripercorre secoli di pregiudizio antiebraico» - Il VenerdìrnDai pogrom in Russia al caso Dreyfus, dall'idea di un ""complotto sionista"""" ai lager nazisti, il XX secolo ha registrato un agghiacciante salto di qualità nella violenza degli attacchi. Proprio quando l'integrazione nelle società contemporanee sembrava un fatto acquisito, l'antiebraismo di matrice religiosa ha ceduto il passo all'antisemitismo fondato su presunte basi razzistiche. Finzi ci conduce alla scoperta di questo male oscuro strisciante nella storia dell'umanità, di cui l'antisemitismo moderno è solo una parte della vicenda. """"Conoscere la punta dell'iceberg può essere utile a far cogliere a ognuno di noi, nella società e in noi stessi, pure gli elementi che ne compongono il grande corpo immerso. E anche a far riflettere sulla paura del da noi diverso che pervade le società persino in questo inizio del terzo millennio, meraviglioso per le straordinarie innovazioni tecniche ma ancora impregnato di una moltitudine di antichi, radicati pregiudizi."""""" -
Le avventure di Tom Bombadil
Sedici racconti in versi ci accompagnano in un mondo fiabesco, il Medioevo fantastico di J.R.R. Tolkien popolato di gnomi, streghe, troll, giganti, draghi, uccelli, uomini, alberi e acque.rnrn""Tom Bombadil il saggio era un tipo prudente,rnstivali gialli aveva e una giacca blu squillante;rnsui colli o nella valle nessun mai lo sorpresernné lungo il sinuosalice né per le strade che prese,rnnegli stagni di ninfee, o in barca in mezzo all'onda.""""rnrnRitornano luoghi e personaggi resi famosi dal romanzo """"Il Signore degli Anelli"""": Tom Bombadil, il picaresco abitatore dei boschi, la fanciulla acquatica Baccadoro, lo Spettro dei Tumuli, il fattore Piedimelma, la principessa Me, il Troll pasticciere, Fastitocalone il preistorico e lo sfortunato Uomo della Luna. Filastrocche scioglilingua si alternano a vere e proprie ballate romantiche, in un'edizione che, evitando la trascrizione letterale dei testi, si sforza invece di rispettarne la struttura, di riprodurne la musicalità, e di ricostruirne la ricchezza di significati allegorici e rituali."" -
Il cacciatore di Draghi, ovvero Giles l'Agricoltore di Ham
Nelle mani di Tolkien, fiabesco e concretezza di particolari si mescolano con somma maestria per andare dritto al cuore dei lettori di tutte le età.rnrn""Il fattore si sentiva rispettato, e la fortuna gli arrideva. Il lavoro durante l'autunno e il primo inverno andò bene. Tutto sembrava sistemato per il meglio... Fino a quando arrivò il drago.""""rnrnUn contadino abitudinario e un po' fanfarone, costretto a dar la caccia a un drago su cui riesce ad avere la meglio, diventa ricco e rispettato, tanto da essere eletto re. La fonte sarebbe un'antica cronaca in latino contenente il resoconto delle origini del Piccolo Regno. Ma è solo un espediente. Tolkien vi ricorre per creare un mondo metastorico, senza precise coordinate spazio-temporali, un'atmosfera da fiaba, un universo immaginario popolato di draghi e di giganti in cui però possiamo ritrovare qualcosa della nostra quotidianità."" -
Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm
Cosa resta dopo la battaglia? Quali domande e quali dubbi aleggiano sui cadaveri nella piana? Talvolta le risposte possono essere anche scomode e compromettenti, fino a trasformarsi in atto d'accusa verso la prosopopea degli eroi e di chi ne esalta acriticamente le scelte.rnrn""La gloria egli amava; or gloria sua tombarnavrà e sarà verde finché terra o mare,rnlamento o parola perdurin nel mondo.""""rnrn""""Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm"""", qui riproposto insieme al poema breve che ha ispirato il testo e a un saggio monografico di Tom Shippey, rappresenta un punto cruciale nel percorso letterario di J.R.R. Tolkien. La sua rilettura radicale della celebre battaglia di Maldon combattuta tra Anglosassoni e Vichinghi, e l'epilogo a lui immaginato, ribaltano la prospettiva eroica, aprendo la strada all'elaborazione di quel diverso modello d'eroismo che troverà compimento nel """"Signore degli anelli""""."" -
La caduta
«Qualcosa deve succedere, ecco la spiegazione di gran parte degli impegni che gli uomini prendono. Qualcosa deve succedere, sia pure la servitù priva di amore, sia pure la guerra, o la morte.»rnrnClamence, brillante avvocato parigino, abbandona improvvisamente la sua carriera e sceglie come quartier generale un locale d'infimo ordine, il Mexico-City, ad Amsterdam. Presa coscienza dell'insincerità e della doppiezza che caratterizza la sua vita, Clamence decide di redimersi confessando e incitando (per sincerità, per virtù, per il gusto della dialettica) gli occasionali avventori della taverna portuale a confessare la loro ""cattiva coscienza"""". Ma non bisogna lasciarsi ingannare: Clamence non si redime. L'eroe di Camus secondo le sue stesse parole percorre una """"carriera di falso profeta che grida nel deserto e si rifiuta di uscirne""""."" -
Per sempre
«Esiste il ""per sempre""""?» mi avevi chiesto. Ti avevo stretto a me con ancora più forza. Sotto lo strato di maglie, maglioni e giacca a vento avevo sentito vivo e caldo il tuo esile corpo. «Esiste solo il """"per sempre""""» ti avevo risposto.rnrnEra questo il patto d'amore e vita, il filo indissolubile su cui avevano costruito la trama indissolubile dei loro giorni. Eppure sono passati quindici anni da quando Nora se n'è andata e Matteo ricorda quotidianamente gli interrogativi che hanno segnato il suo viaggio e che segnano il viaggio di ogni uomo: di quanto dolore sono fatte le nostre vite? E quando ha fine? Come si esce dall'inferno? E chi è Dio? Un percorso interiore che ci racconta di quanto un uomo possa perdersi e di come la forza rigeneratrice della Natura e il mistero della vita racchiusi nelle piccole cose lo possano cullare, guarire e redimere, restituendolo al mondo. Con questo romanzo l'autrice di «Va' dove ti porta il cuore» ci regala una storia autentica e incredibilmente poetica che fa risuonare le corde dell'amore, della fragilità umana e dello stupore che si prova di fronte alla vita."" -
Più fuoco, più vento
«Per quanto ci sforziamo di vivere in scatole sotto vuoto, il mistero splende intorno a noi e ci suggerisce la strada da percorrere. Non esiste mediocrità, grigiore, esiste solo la nostra paura.»rnrnCome liberarsi dalla tentazione della passività interiore, che senso dare alla parola felicità, come trovare in sé la forza di rischiare, di liberarsi dalle trappole della depressione, del disincanto, delle scelte superficiali in un mondo che tende a essere dominato dal cinismo e dal materialismo? Sono i temi di questa corrispondenza immaginaria, che si snoda lungo l'arco di un anno, tra Susanna Tamaro e una ragazza poco più che ventenne, in crisi con le scelte della propria vita, alla disperata ricerca di un senso più alto dell'esistere. -
Ascolta la mia voce
«Quando si lacera, il cuore che rumore fa? Il tonfo di una spugna inzuppata o il sibilo di un fuoco pirotecnico bagnato dalla pioggia?»rnrnCosa ne è stato della nipote di Olga, protagonista di «Va' dove ti porta il cuore?» È tornata dall'America in tempo per incontrare la nonna, o ha trovato solo la lunga lettera a lei indirizzata? E se il destino le avesse riservato invece una terza ipotesi che esclude le precedenti? Una storia intensa e coinvolgente che non ha paura di affrontare temi eterni: l'esigenza di riconoscerci in un passato in cui affondare le nostre radici, la necessità vitale di coltivare con pazienza un senso del futuro. -
Anima mundi
«Ordine, disordine, vita. morte, luce, ombra. Dal momento in cui avevo preso coscienza del mio esistere, non avevo fatto altro che interrogarmi, mi ponevo domande a cui nessuno poteva rispondere.»rnrnUn romanzo di formazione che segue la crescita interiore del giovane Walter, un ragazzo che attraversa fuoco, terra e vento per conoscere se stesso. Fuoco è la voce di Andrea, che per lui è ben più di un amico, è la sua voce interiore, la sua finestra sul mondo. Proprio questa amicizia dà a Walter il coraggio necessario per lasciare la piccola città dov'è nato, approdare a Roma e reinventarsi una vita. Terra è il suolo poco docile, quello della capitale, città caotica e complessa, angolo di un paradiso apparente, preludio di un vuoto dei corpi e dell'anima che è veramente difficile controllare. Vento è una lettera dell'amico-maestro che arriva dopo un'assenza di dieci anni, che apre a Walter il percorso dell'amico sprofondato, scivolato dalle certezze cristalline verso un tragico declino. -
Opere storiche. Testo francese a fronte
Nel vasto orizzonte degli interessi di Voltaire lo studio della storia ha sempre avuto un'importanza che è impossibile sopravvalutare. Fin dagli anni giovanili, in cui Voltaire si dedicava alla composizione del poema epico La Henriade, consacrato alla figura esemplare di Enrico IV, la storia fu sempre per lui materia di riflessione, tanto sul passato quanto sul presente. Se nel 1745 Voltaire ottenne la prestigiosa carica di ""storiografo di Francia"""", che lo costrinse per alcuni anni a svolgere la funzione di storico ufficiale di Luigi XV, è grazie alla sua opera di storico che la storia ha cessato di essere opus rhetoricum o erudizione antiquaria, per diventare uno strumento funzionale alla lotta per la diffusione dei lumi della ragione. «Ciò che solitamente manca a coloro che compilano la storia è lo spirito filosofico: la maggior parte, invece di discutere di fatti con degli uomini, racconta favole a dei bambini», Voltaire lamentava nelle Osservazioni sulla storia. La sua immensa opera storica, che abbraccia le civiltà più remote nel tempo e nello spazio fino alla situazione politica e militare degli anni a lui contemporanei, che sono quelli della Guerra dei Sette Anni, ha provveduto a conferire un nuovo significato e una nuova forza critica al vecchio adagio della historia magistra vitae: alla storia, e in primo luogo a quella che egli studia ed espone nelle proprie opere, Voltaire chiede di essere """"utile"""", ovvero una storia che sia capace di farci «conoscere i nostri doveri e i nostri diritti, senza avere la pretesa di insegnarceli», come scrive, senza mezzi termini, nel Dizionario filosofico."" -
Conferenze e discorsi (1937-1958)
E rallegriamoci in quanto artisti, strappati al sonno e alla sordità, e costretti a guardare in faccia la miseria, le prigioni e il sangue. Se di fronte a questo spettacolo sapremo conservare il ricordo dei giorni e dei volti e se, d0altra parte, dinnanzi alla bellezza del mondo sapremo non dimenticare gli umiliati, allora l'arte occidentale pian piano ritroverà la sua forza e la sua nobiltà.rn«Parole di estrema attualità ancora oggi, mentre in Francia si attenta alla libertà d'insegnamento e in tutta Europa la laicità è minacciata dal fondamentalismo» - Stefano Folli, RobinsonrnTrentaquattro discorsi pubblici pronunciati da Albert Camus dal 1937 al 1958 e raccolti per la prima volta in volume. Di intervento in intervento lo scrittore descrive e affronta quella che definisce la “crisi dell’uomo”, si sforza di restituire voce e dignità a coloro che ne sono stati privati da mezzo secolo di rumore e rabbia. Sono discorsi pieni di un profondo senso di civiltà. Per Albert Camus, infatti, quella di uomo è una professione, ritagliata su misura per ogni individuo, che consiste nell’opporsi al male del mondo per diminuirne la sofferenza. E lo scrittore non può sottrarsi a questo compito, né a questo onore: “Preferisco uomini impegnati a letterature impegnate” scrive Camus nei suoi Taccuini. “Il coraggio nella vita e il talento nelle opere non sono poi così male.” È sottile il distinguo fra cultura e civiltà, ma è sulla seconda, unita al sentimento fraterno, che gli uomini devono poter contare per vincere l’eterna lotta contro il loro destino. -
Saremo leggeri. Corrispondenza (1944-1959)
Queste lettere raccontano un amore tenace, lucido, consapevole, stretto «dai vincoli della terra, dell'intelligenza, del cuore e della carne».«Un'opera a due cuori e quattro mani, un'opera simbiotica» – Le Monde des livres«Il loro carteggio di 1500 pagine racconta tredici anni di amore e di scambi profondi, in un’inedita lingua passionale. È anche un documento prezioso sulla vita quotidiana tra la fine della guerra mondiale e il 1960: oltre la Resistenza, la Liberazione, le fiestas, la vita letteraria, i blocchi, l’Urss, i costumi. Grande attrice è Maria Casarès, bellezza ""tellurica"""" e lieve accento madrileno» - Daria Galateria, RobinsonAlbert Camus e Maria Casarès si incontrano il 19 marzo 1944 a casa di Michel e Zette Leiris, in occasione di una rappresentazione del Desiderio preso per la coda di Pablo Picasso. Lei, galiziana, figlia dell'ultimo primo ministro della Spagna repubblicana fuggito a Parigi nel 1936, ha ventun anni e ha iniziato la sua carriera di attrice nel 1942 al Théâtre des Mathurins, proprio quando Albert Camus pubblicava Lo straniero e Il mito di Sisifo. Camus, che di anni ne ha trenta e vive da solo a Parigi, lontano dalla moglie Francine rimasta in Algeria, resta incantato da Maria. Quel primo incontro è il preludio di una storia d'amore travolgente: i due si amano, poi si lasciano, poi si ritrovano, e nel frattempo si scrivono centinaia di lettere. Quelle di lei rivelano la vita di una grande attrice, le giornate frenetiche, le registrazioni, le prove, le rappresentazioni, le riprese, ma anche il coraggio, la vitalità sconcertante, le fragilità. Da quelle di lui emergono lo stesso amore per la vita, la passione per il teatro, e poi i temi che gli stanno a cuore, il mestiere di scrittore, i dubbi, il lavoro della scrittura nonostante la tubercolosi. Ma soprattutto le lettere raccontano un amore tenace, lucido, consapevole, stretto «dai vincoli della terra, dell'intelligenza, del cuore e della carne».«Sei entrata per caso in una vita di cui non andavo fiero, e da quel giorno qualcosa ha cominciato a cambiare. Prima di te, fuori di te, non aderivo a nulla. Quella forza per cui ogni tanto mi prendevi in giro è sempre stata solo una forza solitaria, una forza di rifiuto. Con te ho accettato più cose. Ho imparato a vivere, in un certo senso. Per questo forse il mio amore è sempre stato pervaso da una gratitudine immensa.»Albert Camus a Maria Casarès, 14 dicembre 1949«Nulla può separarci. Amiamoci nella fiducia e siamo sempre trasparenti uno per l'altra. Ci siamo incontrati, ci siamo riconosciuti, ci siamo abbandonati l'uno all'altra, siamo riusciti ad amarci di un amore ardente di cristallo puro, ti rendi conto della nostra felicità e di ciò che ci è stato dato?»Maria Casarès ad Albert Camus, 4 giugno 1950"" -
Memoria della memoria
Mostrare tutto. Nascondere tutto. Custodire per sempre.rn«Un libro grande e meraviglioso, inafferrabile, traboccante di nomi, di personaggi illustri e sconosciuti, di eventi, di problemi, di domande, di storie» - Franco Cordelli, la Letturarnrn«Il romanzo russo più importante del 2017. Un libro estremamente personale in cui l'interpretazione del passato si rivela parte di una trama altra, più politica: come possiamo venire a patti con noi stessi nel presente» – GQrnrn«È l'invito ad accompagnare Marija Stepanova nel suo viaggio attraverso la landa dei morti per tornare poi al presente. Niente di meno e niente di più» – Süddeutsche Zeitungrnrn«Marija Stepanova ha trasformato i morti nei suoi coautori. Il risultato è un libro sconosciuto finora in Russia» – Novaja GazetarnrnLa morte di una zia, un viaggio nel paese d'origine al limitare della steppa russa, miriadi di oggetti, fotografie e cartoline che si trasformano in grimaldelli per aprire lo scrigno della memoria famigliare e personale: storie d'amore, diari di viaggio, riflessioni sulla fotografia e sul dolore si fondono in una voce unica e ammaliante che ripercorre vicende umanissime ai margini della grande Storia. Al centro di tutto c'è una famiglia di medici, architetti, bibliotecari, commercialisti e ingegneri che hanno cercato di condurre un'esistenza tranquilla, per nulla spettacolare, e che pur vittime di violenze e persecuzioni sono riusciti a sopravvivere agli orrori del XX secolo. Com'è stato possibile? Per rispondere a questa domanda Marija Stepanova ha attinto a una biblioteca perduta e ritrovata di ricordi e li ha messi in dialogo con Barthes, Sebald, Sontag, Blok, Proust, con un linguaggio lirico e lieve che segna un passo avanti nell'evoluzione della forma narrativa contemporanea. -
Grande karma. Vite di Carlo Coccioli
Libro candidato da Giorgio Van Straten al Premio Strega 2021«Grande karma, l'ultimo testo inedito e introvabile dell'altrettanto introvabile scrittore Carlo Coccioli. Lo immagino a volte, come una scatola vuota, da prestigiatore. Dove infili prima la mano, poi il braccio, quindi tutto il corpo. E così scompari.»rnrnNato a Livorno un secolo fa, vissuto in Francia e poi a lungo in Messico dove muore nel 2003, Carlo Coccioli è uno degli scrittori più irregolari e affascinanti del nostro Novecento. A rendere sfuggente la sua identità concorrono molti aspetti: Coccioli fa uso di tre lingue – italiano, francese e spagnolo – per le sue opere, tutte caratterizzate da una forte eccentricità tematica e strutturale; è partigiano, animalista, ispiratore degli Alcolisti anonimi italiani; è finalista al premio Campiello eppure alcuni suoi libri non hanno visto la luce in Italia o vi sono giunti molto tardi. È questo il caso di Fabrizio Lupo, bestseller in Francia all'inizio degli anni Cinquanta, pubblicato in Italia solo nel 1978: in questo romanzo Coccioli affronta apertamente il tema dell'omosessualità, che insieme a una spiritualità vivissima e nomade fu uno dei grandi rovelli della sua vita e della sua scrittura. «Una delle cose che colpiscono di più, nella narrativa di Coccioli, è l'autenticità disarmata con cui rifiuta l'idea di un'autonomia della letteratura dalla vita,» ha scritto Walter Siti nella sua introduzione a Fabrizio Lupo. E Alessandro Raveggi sceglie di raccontare lo scrittore proprio attraverso la vita, mettendo in scena l'avventura di un giovane studioso che ne (in)segue le orme per il mondo. Viaggiando tra il Messico, Parigi e Firenze, rimescolando parole tratte dai romanzi, dagli epistolari, dalle opere di amici di Coccioli come Malaparte e Cocteau, il narratore si lascia sedurre dal gioco degli specchi praticato per tutta la vita dallo scrittore. Tentato dalla realtà quanto dalla finzione, Raveggi affida a ciascuno il compito di proseguire il viaggio attraverso la lettura delle opere di Coccioli e insieme celebra il mistero da cui ogni arte trae alimento.rnProposto da Giorgio Van Straten al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «Quando mi sono avvicinato per la prima volta al romanzo di Alessandro Raveggi, Grande Karma, pensavo che avrei avuto a che fare con l’autofiction di uno scrittore su uno scrittore. L’ho iniziato perché ero curioso di sapere qualcosa di più su Carlo Coccioli, personaggio peculiare nel panorama letterario italiano, ma via via che procedevo nella lettura mi sono reso conto che lo scrittore che mi interessava davvero era Alessandro Raveggi.rnIl gioco fra realtà e finzione, verosimile e romanzesco, fra il narratore fuori e quello dentro il romanzo: era questo gioco serissimo che mi avvinceva e mi restituiva un’idea alta di letteratura spesso dimenticata nell’attuale panorama italiano.rnPer questo credo che sia giusto sottoporre all’attenzione dei giurati del più importante premio letterario del nostro paese, quello che secondo me è uno dei libri migliori di questa stagione narrativa.» -
Kahu e la balena
Un romanzo senza tempo sul valore della famiglia e del rapporto con la natura, che ci immerge nella ricchezza della cultura maori e che è diventato anche un film pluripremiato, La ragazza delle balene.rnHui E, Haumi E, Taiki E. che il futuro si compia, uniti.rnrnKahu è una bambina di otto anni. Deve il suo nome a Kahutia Te Rangi, il capostipite della tribù maori di suo padre. La madre di Kahu muore poco dopo il parto, ma la piccola è circondata dall’amore di tutta la sua famiglia. L’unico che non riesce a volerle bene è il nonno: è il capo della tribù e sperava in un discendente maschio a cui affidare la custodia del loro popolo e delle sue tradizioni. Ma Kahu è una bambina determinata, in lei scorre il sangue di colui che solcava gli oceani e sapeva comunicare con le balene: è proprio attingendo a questa forza antichissima che riuscirà non solo a riconquistare l’affetto del nonno, ma anche a salvare la balena che si è arenata sulla spiaggia del villaggio. Età di lettura: 10 anni. -
Di rose che si aprono nell'acqua. Testo spagnolo a fronte
«Non so cosa sia per me la poesia. È un modo di essere, del mio essere. Tutto il resto della mia vita è fatto di casualità. La poesia non è stata casuale. La mia poesia sono io.»«Una celebrazione simultanea dell'ebrezza e della disgrazia, senza compiacimenti, senza vie di mezzo, con una capacità di illuminazione e brivido che probabilmente non si può raggiungere senza rinunciare alla vergogna, e che forse si trova allo stato puro soltanto in alcune forme di canzone popolare, nel bolero e nel tango. È questo il mondo in cui si resta intrappolati come in una tagliola leggendo le poesie di Idea Vilariño» – Antonio Muñoz MolinaUna poesia di vibrante sensualità commista a toni di dolente pessimismo, intima e notturna: sono questi i termini entro i quali si dispiega l'opera poetica di Idea Vilariño. Uruguaiana, fu parte integrante di quel gruppo di intellettuali denominato Generación del 45, assieme a Mario Benedetti, Ida Vitale e Juan Carlos Onetti, una delle principali esperienze letterarie novecentesche dell'America Latina. Molta della sua poesia ha come temi l'amore – in particolare quello tormentato con lo stesso Onetti, probabilmente la più famosa relazione della letteratura sudamericana –, la solitudine e soprattutto la morte, lucidamente contemplati a partire da una disincantata consapevolezza dell'insensatezza del vivere.Vederti ridere toccarti con le manivivere con te un giorno un anno tre settimanedividere vita seria vita quieta con tetrovarti nel lettonella stanza che ti vestiche sai di vino che fumid'estate che sudio nell'amore quando chiudigli occhi assenti. -
Memorie di un rinnegato
Senza rispettare la cronologia, com'è diritto di chi scrive e rammemora, Giampiero Mughini ci regala i ricordi di una vita e insieme una narrazione unica dell'ultimo mezzo secolo del nostro paese.rnrn«Chi di noi non è stato abbagliato da una qualche sciocchezza durante la sua vita? Basta ammetterlo e farci i conti, in tutta lealtà verso quello che eri e verso quello che sei diventato.»rnrnA chi l'ha definito un rinnegato, Mughini ha risposto con una vita ad altissimo tasso d'indipendenza – «la più fiera che mi ritrovo» – e lontana da qualsivoglia rigidità ideologica: lui che ha vissuto per intero la stagione dell'impegno intellettuale e militante a sinistra ma che non ha mai avuto altra tessera se non quella del trasporto pubblico romano; lui che ha tratto il pane dal lavorare nei giornali ma che in tutti i giornali in cui ha lavorato non si è nemmeno tolto l'impermeabile, «come uno che entra in una casa da cui sa che andrà via subito»; lui che ha fatto la tv popolare però mai in trent'anni si è arruffianato il gusto popolare nella sua accezione televisivamente più piaciona – «sarebbe stato un barare con me stesso, me ne sarei vergognato»; e guai a chiamarlo opinionista, lui che in tv si reputa solo un ospite, che chiacchiera con altri ospiti sull'uno o sull'altro tema della catastrofe del nostro tempo. -
Pellegrinaggio al Tinker Creek
Pellegrinaggio al Tinker Creek è insieme una meditazione filosofica sulla natura, un'autobiografia spirituale, un inno metafisico e un saggio poetico, e non da ultimo una cronaca che si spinge a lambire il senso della creazione.rnrn«Dillard vuole che nessuno di noi perda un istante di vita, vuole svegliarci dalla noia delle fotine Facebook che sfogliamo passivi col pollice sul telefonino, ci spinge frenetica a riconoscere tutto il creto, e noi dentro il cosmo» – Gianni Riotta, TuttolibrirnrnI fiumi sono un mistero attivo che si rinnova ogni minuto. Il loro è il mistero della creazione permanente e di tutto ciò che implica la provvidenza: l'incertezza della visione, l'orrore di ciò che è immutabile, la dissoluzione del presente, la complessità delle bellezza, l'urgenza della fecondità, l'inafferrabilità di ciò che è libero e la natura difettosa della perfezione.rnrnNei primi anni settanta la ventisettenne Annie Dillard si ritira nelle Blue Ridge Mountains in Virginia per studiare da vicino la natura e lasciarsi conquistare dalla meraviglia della contemplazione. Consapevole che il dettaglio è la prima visibile realtà del mondo, tutti i giorni Annie passeggia lungo le rive boscose del Tinker Creek, osserva e descrive i cambiamenti d'intensità della luce e la natura del vento, la vita dei topi muschiati e delle cavallette, la bellezza dei pesci che nuotano controcorrente e di una goccia d'acqua esaminata al microscopio. -
La valle al centro del mondo
Romanzo d'esordio di una delle voci letterarie più interessanti del momento, La valle al centro del mondo è una storia sulla comunità e sull'isolamento, su ciò che viene tramandato e su ciò che si perde nelle pieghe del tempo.«Un romanzo toccante che ti lascia in bocca il sapore della terra» – The Irish Times«Tallack parla della potenza di forze superiori: l'amore, il dolore, il senso di colpa, il bisogno, l'idea di casa» – Daily Mail«Un romanzo in cui non succede quasi niente e tutto cambia» – The Guardian/b>La particolarità di un'isola è che senti di poterla conoscere. Senti che puoi contenerla, nello stesso modo in cui l'isola ti contiene.Una valle nel cuore delle isole Shetland, popolata da pecore, un clima impietoso, un modo di vivere fuori dal tempo. È qui che David è nato e cresciuto, come suo padre e suo nonno. Per lui la valle è il centro del mondo. Per Sandy, che arriva dalla città, è la possibilità di un nuovo inizio dopo la brusca, dolorosa separazione da Emma, la figlia di David. Per Alice, giallista di successo, è un rifugio dopo la morte del marito. I tempi però stanno cambiando: la gente del posto se ne va, e David teme che presto non rimarrà nessuno a occuparsi della catena di vite e di storie che la valle custodisce da sempre. Mentre Sandy si misura con una nuova occupazione e tenta di lasciarsi alle spalle il passato, una coppia cittadina irrompe nella valle, portando con sé il peggio dei tempi moderni. Nel frattempo Alice si impegna nella scrittura di un nuovo libro solo per scoprire che in fondo la storia che vuole raccontare sta già prendendo forma davanti ai suoi occhi. Sferzati dal vento e dalle tempeste, gli isolani si pongono tutti la stessa domanda: che cosa rimarrà di loro in quel luogo che li ha visti nascere quando il lavoro sarà finito, i figli saranno cresciuti e tutte le scelte saranno state fatte?