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L' uomo come fine
«Una difesa dell'umanesimo in un momento in cui l'antiumanesimo è in voga.»rnrn«L'unico libro di critica letteraria pubblicato da Moravia in vita, un testo inevitabile per chiunque voglia capire il suo pensiero e la sua opera, e quindi per chiunque si occupi dell'arte del romanzo contemporaneo» – Simone CasinirnrnIl Moravia saggista racchiude in questo libro il meglio della sua produzione artistica. Machiavelli, Boccaccio, Pavese, Maupassant, tutta una serie di rapidi incontri, di riletture o di esperienze nuove, fino al celebre saggio su Manzoni e l'ipotesi di un realismo cattolico che impose a suo tempo una nuova angolatura nella lettura dei «Promessi Sposi». Ogni lettura o rilettura chiarisce anche gli aspetti più oscuri del testo, facendone risaltare con chiarezza nuovi aspetti e volti inediti, con l'intento sotteso di riaffermare la centralità dell'uomo, mettendo in guardia dai pericoli insiti in qualsiasi pensiero totalizzante, sia esso di carattere religioso, politico etico o scientifico. Nelle parole stesse dell'autore «L'uomo come fine» «è una difesa dell'umanesimo in un momento in cui l'antiumanesimo è in voga. Ora, la letteratura è per sua natura umanistica. Ogni difesa dell'umanesimo è dunque una difesa della letteratura». -
La condizione umana
Vincitore del premio Goncourt nel 1933, un romanzo potente sulla solitudine e i sogni di superamento della solitudine.rnrnUna pietra miliare della letteratura mondiale, un romanzo ambientato in Cina che si svolge a seguito dell'insurrezione di Shanghai del 1927, quando gli operai in armi, guidati dai comunisti, liberarono la città prima dell'arrivo di Chiang Kai-shek alla testa delle truppe del il Kuomintang. Il partito comunista cinese e Kuomintang sono alleati, ma già si presagisce la tragica soluzione finale. Chiang rompe l'alleanza che Stalin continuava a sostenere e questa sua ostinazione condanna i comunisti al massacro. La ""condizione umana"""" che interessa André Malraux non è quella disperata di centinaia di milioni di diseredati, ma il sentimento dell'impossibilità di comunicazione con l'altro che è la caratteristica saliente dell'essere umano. Il romanzo vincitore del premio Goncourt nel 1933 riscosse fin da subito un ampio successo di pubblico e critica. Rimane oggi un romanzo potente sulla solitudine e i sogni di superamento della solitudine, da riscoprire grazie a una nuova ed emozionante traduzione."" -
Giacomino
Attraverso lo sguardo del padre, l'illustre critico Giacomo Debenedetti, Antonio fa rivivere grandi personalità della letteratura italiana.rnrn«Nel libro Antonio Debenedetti scatta molteplici flash su molti maestri del nostro Novecento... Di lettura godibilissima, ""Giacomino"""", che è anche un racconto dal vero, ritrae indirettamente la società letteraria romana degli anni del Dopoguerra e lo fa attraverso una moltitudine di aneddoti assai gustosi» – Grazia Grecchirnrn«""""Giacomino"""" non è solo un ritratto privato dell'uomo, ma il racconto di una società e un momento irripetibile della nostra cultura» – sandra PetrignanirnrnAttraverso lo sguardo del padre, l'illustre critico Giacomo Debenedetti, Antonio fa rivivere grandi personalità della letteratura italiana: Saba, Montale, Caproni, Soldati, Moravia, Pirandello, Gadda. La Morante, la Ginzburg e molti altri. Con inflessione confidenziale racconta la vita artistica italiana inserendola nella quotidianità e nella dimensione casalinga ignorata dai testi accademici. In questa antologia di ricordi, dove il discrimine tra pubblico e privato è talvolta labile, Debenedetti rievoca le vicende legate ai giganti che frequentavano la casa paterna, unite all'esperienza della madre Renata, personalità di enorme rilievo nell'intenso panorama letterario del padre"" -
Commenti alla Genesi. Testo latino a fronte
In questo volume sono pubblicate le tre opere di Agostino di Ippona (354-430) dedicate interamente al commento dei racconti della creazione contenuti nel libro biblico della ""Genesi"""". La più importante di queste opere, cioè """"La Genesi alla lettera"""" in dodici libri, fu citata dallo stesso Galileo Galilei come modello del corretto rapporto tra esegesi biblica e ricerca scientifica. Il testo contiene molte dottrine rilevanti, a partire da quella delle ragioni causali, che permette di pensare alla creazione come articolata in un momento fondativo originario e in un governo provvidenziale tuttora in corso. Il confronto con le altre due opere qui pubblicate (""""La Genesi contro i manichei"""" e il """"Libro incompiuto sulla Genesi alla lettera"""") consente di cogliere e apprezzare l'evoluzione interna dell'esegesi agostiniana, passata dall'esplicitazione del senso allegorico all'indagine del senso letterale. Il testo latino a fronte riprende quello delle edizioni di riferimento, aggiornandolo in base alle numerose proposte filologiche avanzate successivamente e indicate in apparato. La traduzione è frutto di un lungo e minuzioso lavoro di analisi del testo e mira a coniugare il più possibile precisione e leggibilità."" -
Marie e il signor Mahler
Con mano lieve e luminosa, Paola Capriolo delinea una figura immensa e piena di ombre, quella di Mahler. Pagine rivelatrici che sono un apologo sull'amicizia tra generazioni, sulla possibilità di incontrarsi e rinascere se ci si ascolta davvero.rnrn«Ma finché è vivo, si domandava Marie, un uomo che bisogno ha del silenzio?»rnrnIl 12 settembre 1910, alla Neue Musik-Festhalle di Monaco, Gustav Mahler dirige la prima esecuzione della sua Ottava Sinfonia, interpretata da un organico di quasi mille elementi. In platea, un pubblico d'eccezione: da Henry Ford a Thomas Mann fino alla bellissima Alma, moglie del compositore. Meno di un anno dopo, in maggio, Mahler si spegne a Vienna. Ha solo cinquant'anni. Nelle stesse ore, mentre la primavera scioglie le nevi sui prati del Tirolo, una ragazza segue i suoi ultimi istanti attraverso la stampa, commossa eppure consapevole che per Gustav giunge finalmente la pace. Lei è Marie, nipote quindicenne dei proprietari del maso dove Mahler ha trascorso le ultime tre estati, incaricata di accudirlo quando il Maestro ha disdegnato le undici stanze della casa e scelto per sé la più bizzarra delle sistemazioni: una capanna in mezzo al bosco, lontano da tutto. Piano piano, nel silenzio, il candore della fanciulla e il tormento del musicista hanno dato vita a un dialogo capace di rivelarli a se stessi. «Io credo nel bene, non nel male; però non riesco più a credere nella sua vittoria, e soprattutto non riesco a credere nell'ordine. Forse per questo non ho mai voluto scrivere una vera sinfonia, ma il rimpianto di quella forma, che sentivo così prossima al tramonto» dice il Maestro. E Marie, che di musica non sa nulla, può mostrargli però tutti i colori della foresta al crepuscolo. Una figura immensa e piena di ombre, quella di Mahler, che Paola Capriolo delinea per noi con mano lieve e luminosa, lungo pagine rivelatrici che sono un apologo sull'amicizia tra generazioni, sulla possibilità di incontrarsi e rinascere se ci si ascolta davvero. -
L' inconveniente di essere amati
Il respiro di un romanzo d’amore che si legge come un film, disarmante e doloroso, pure molto intimo, che ci racconta com’è complicato capire da cosa siamo attratti e fino a dove può spingersi la nostra lotta quotidiana per amare ed essere amati.rn«La gente è convinta che l'amore riempia chissà quale vuoto ma secondo me lo spalanca. È un inconveniente spaventoso»rnrnVivere in provincia è come vivere su un ottovolante emotivo: gesti, atteggiamenti, sguardi, soprattutto gli sguardi... ogni cosa oscilla inesorabile tra una dolcezza semplice, quasi struggente, e una violenza carica di rabbia e frustrazioni. Tutti sanno tutto di tutti, ma che cosa sanno? Quando Paride lascia Milano per tornare a Calanchi, sulla Riviera delle Palme, è in fuga da una relazione distruttiva con il suo produttore musicale: cerca un posto per rimettersi in sesto, per tornare a scrivere canzoni. Cerca casa. E risale sull’ottovolante.A casa infatti trova lo zio Beppe, un uomo insoddisfatto e violento che trascura la moglie ed è un pessimo padre. Ma soprattutto trova Sonia, la zia, una donna bellissima – e come sempre nei piccoli paesi la sua bellezza è la sua colpa – e se ne innamora contro ogni logica e previsione. Poi trova il cuginetto Gianmaria, ostile al mondo, e a ragione; trova l’amica d’infanzia con la nonna malata che crede di avere ancora ventun anni e fugge di casa; trova Margherita, ragazzina polemica e spiccia armata della sua sedia a rotelle; trova Manolo, che tra codino, Harley Davidson e palestra sembra incarnare un cliché ma invece rivela un’umanità onesta e profonda. -
Charcoal Joe
Charcoal Joe è una lapide che aspetta solo un nome.rn«Semplicemente il miglior scrittore di crime oggi» - The Guardianrn«Un must per i fan di Easy Rawlins e per tutti quelli che apprezzano una scrittura fresca e potente» - Publishers Weeklyrn«Pochi scrittori di genere sanno ricreare tempi e luoghi con la precisione naturale di Mosley; sono ancora meno quelli che sanno emulare la sua abilità estrema nel creare il senso del pericolo» - Sunday TimesrnMaggio 1968. Dopo anni di servizio come detective privato nella Los Angeles delle tensioni razziali, Ezekiel “Easy” Rawlins, nero e veterano di guerra, riesce finalmente ad aprire la sua agenzia investigativa insieme a due fidati colleghi. Tutto sembra andare per il meglio quando un caso più difficile degli altri insidia il nuovo equilibrio ottenuto con tanta fatica. Mouse, un vecchio amico, gli chiede di incontrare un detenuto, da tutti chiamato Charcoal Joe, come favore personale. Seymour, giovane e brillante laureato in fisica figlio di un amico di Joe, è stato accusato di duplice omicidio, ma lui è convinto che il ragazzo sia innocente e vuole che il detective lo dimostri. Non è certo impresa da poco: Seymour è stato trovato sul luogo del delitto, proprio accanto ai cadaveri. Lui è nero, le vittime sono bianche. Un caso spinoso per Easy Rawlins e le sue indagini al limite della legalità, tra piste mafiose, pozioni vudù, cuori infranti e dislivelli sociali, in un’atmosfera mozzafiato più nera che mai, degna della migliore tradizione hard boiled. -
Le basi proprio della grammatica. Manuale di italiano per italiani
Un prontuario semplice, divertente ma soprattutto utile come aiuto per i principali dubbi di grammatica che capitano a tutti, dai grandi scrittori ai poveri corteggiatori online.rnrn«Ci sono poche certezze nella vita: una è la morte, l'altra è che la virgola non va messa tra soggetto e verbo.»rnrnLo sappiamo: la grammatica, come l'aritmetica, incute soggezione. Sarà colpa del nome, sarà perché alle regole noi italiani reagiamo con fastidio. Ma poi che importa fare errori nello scrivere, l'importante è farsi capire, no? Devono pensarla così amici e conoscenti, influencer e politici che non si lasciano frenare dai dubbi e scrivono post, tweet e stories tralasciando la forma. Eppure la forma dice molto, tanto quanto i contenuti. E un messaggio intenso se contiene uno strafalcione rischia di diventare oggetto di derisione e imbarazzo per chi l'ha scritto. Questo libro non vuole dare tutte le risposte ai dubbi grammaticali che quotidianamente ci assillano. Anzi, è bene continuare a farsi domande, fermarsi e controllare prima di scrivere. Se il libro di grammatica delle elementari è sepolto dalla polvere in solaio questo libro è un prontuario semplice e divertente per tutti, dai grandi scrittori ai poveri corteggiatori online. -
Guida ai luoghi della Terra di Mezzo. Disegni da casa Baggins a Mordor
Un viaggio unico e indimenticabile attraverso il magico paesaggio delle opere di Tolkien.rnrnLa Terra di Mezzo è stata cartografata, i viaggi di Bilbo e Frodo tracciati e misurati, eppure resta una terra selvaggia. Le strade inesplorate sono molto più numerose di quelle lungo le quali J.R.R. Tolkien ci ha condotto nei suoi libri. ""Guida ai luoghi della Terra di Mezzo"""" è un viaggio a piedi nel mondo tolkieniano per visitare non solo i luoghi al centro delle storie, ma anche quelli appena oltre le colline e l'orizzonte. Il libro spazia dalle battaglie di ere lontane - ormai leggenda all'epoca del """"Signore degli Anelli"""" - a regni perduti e antichi miti, fino a territori appena accennati nell'opera di Tolkien: reami del profondo Nord, lande di là dai mari. Disegni che sembrano schizzati dal vero s'intrecciano a osservazioni dell'artista sulle saghe di Tolkien: nascono così immagini dipinte con le parole e la matita. John Howe riporta inoltre alla memoria il periodo trascorso a fianco di Peter Jackson durante la lavorazione delle due trilogie cinematografiche del """"Signore degli Anelli"""" e dello """"Hobbit"""". """"Guida ai luoghi della Terra di Mezzo"""" raccoglie bozzetti prodotti per i film, classici disegni dall'ambientazione tolkieniana e moltissimi schizzi e dipinti realizzati apposta per il libro."" -
Lettera a Thom sull'amore. Ediz. a colori
10 movembre 1958. Un padre. Un figlio innamorato per la prima volta. Una lettera sull'amore.rn«""Caro Thom non avere fretta, le cose buone non vanno mai perdute"""": è la raccomandazione che il grande Steinbeck rivolge al figlio adolescente innamorato per la prima volta. Piccolo compendio di consigli amorosi che ciascuno vorrebbe ricevere da un padre» - Robinson, La Repubblicarn«Goditi questo amore, e sii felice e grato di viverlo. L'oggetto dell'amore è il migliore, il più bello. Cerca di essere alla sua altezza.»rnrnJohn Steinbeck, grande romanziere premio Nobel per la Letteratura nel 1962, fu anche un prolifico scrittore di lettere: alla famiglia, agli amici, al suo editor, ad altri scrittori, a personaggi pubblici noti e influenti. Nella sua corrispondenza c'è una lettera indirizzata al figlio adolescente Thom, che a quattordici anni sperimenta per la prima volta l'euforia assoluta e frastornata dell'innamoramento. Steinbeck parla al figlio da pari a pari – «so che cosa provi perché lo provo anch'io e sono contento che succeda a te» – e lo consiglia con tutta la serietà che la questione merita – «non permettere a nessuno di ridurla a qualcosa di piccolo o di poco conto; l'oggetto dell'amore è il migliore, il più bello. Cerca di essere alla sua altezza». Steinbeck regala a Thom parole tenere e rassicuranti, che risuonano in chiunque le legga come una verità senza tempo, accompagnata dall'incanto delle illustrazioni di Alessandro Gottardo."" -
Benedizioni
Sette storie fatte di intrecci casuali, come succede nella vita vera, che seguono sette persone in difficoltà, sette momenti di smarrimento, solitudine, impotenza, dolore. Ma è dall'altro, l'altro imprevisto, inconosciuto, provvidenzialmente vicino, che arrivano amicizia, comprensione, la luce piccola e decisa della speranza. Con una lingua sobria e nitida Caroline Albertine Minor, nuovo talento della letteratura danese, racconta l'importanza della condivisione, del saper chiedere aiuto, perché ci sono amicizie salvifiche ad attenderci dietro l'angolo quando più ne abbiamo bisogno: vere e proprie benedizioni. -
Anita
Un romanzo acceso da lampi di ironia, attraversato dalla tenerezza dei ricordi: la fine di un grande amore e la fine dell'esistenza terrena si intrecciano fluidi con una serenità che non è distacco olimpico ma assunzione piena, complicata e contraddittoria della fragilità della vita e dei sentimenti.rnrn«Anita e io saremmo rimasti insieme per sempre, come diceva lei?»rnrnAnita se n'è andata ponendo fine a un amore che sembrava dovesse durare per sempre. Milan è impreparato, triste, preso da rimorsi e nostalgie che lo inducono a raccontarsi, quasi per consolazione, come sarebbe stato quell'amore se invece di incontrarsi a sessant'anni lui e Anita si fossero conosciuti da ragazzi. Il tempo trascorso insieme ha lasciato in Milan una traccia profonda. Negli alti e bassi della loro storia d'amore ci sono stati viaggi, incontri, passioni. La scomparsa di persone care e importanti ha offerto l'occasione di meditare su che cosa accadrà dopo la morte, di chiedersi se farsi cremare o farsi seppellire. Intorno a queste alternative si aprono discussioni, riflessioni, fatti imprevisti. Dal passato e dalle storie degli altri affiorano episodi curiosi, anche comici, e l'aldilà possibile viene trattato come se fosse la continuazione della vita, come se si trattasse semplicemente di scegliere un luogo dove fermarsi, di darsi un'altra tappa nell'esistenza. -
La strada stretta verso il profondo Nord
Vincitore del Man Booker Prize 2014rnrn«Un romanzo magnifico, pieno di passione, orrore e ironia. Il miglior romanzo che abbia letto da tempo» – Patrick McGrathrnrnDorrigo Evans, medico di origine tasmaniana, è stato deportato in un campo di prigionia giapponese dove, insieme a molti connazionali, viene impiegato nella costruzione della Ferrovia della Morte, la linea ferroviaria tra Bangkok e la Birmania che dovrebbe permettere all'esercito nipponico d'invadere l'India. Un'impresa sovrumana, che costerà la vita a centinaia di migliaia di uomini. Dorrigo fa il possibile per salvare i suoi compagni dalla fame, dalle malattie e dalle violenze delle guardie. A sostenerlo il ricordo di una fugace storia d'amore vissuta anni prima con la giovane moglie di suo zio. Una manciata di giorni che vale una vita. Una promessa mai pronunciata. ""La strada stretta verso il profondo Nord"""" è una storia epica d'amore e morte, disperazione e speranza, e Richard Flanagan, con una lingua densa e uno stile superbo, riesce a toccare tutte le corde dell'animo umano, avvolgendo il lettore con una storia sorprendente, dolorosa e di tremenda bellezza."" -
Homo deus. Breve storia del futuro
Harari racconta sogni e incubi che daranno forma al XXI secolo in una sintesi audace e lucidissima di storia, filosofia, scienza e tecnologia, e ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere se stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo fragile pianeta e l'umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini?rnrn«""Homo Deus"""" è ancora più leggibile, ancora più significativo dello straordinario """"Sapiens""""» – Kazuo Ishigurornrn«Difficile immaginare qualcuno che nel leggere questo libro non provi ogni tanto un brivido di vertigine» – The GuardianrnrnNella seconda metà del XX secolo l'umanità è riuscita in un'impresa che per migliaia di anni è parsa impossibile: tenere sotto controllo carestie, pestilenze e guerre. Oggi è più probabile che l'uomo medio muoia per un'abbuffata da McDonald's piuttosto che per la siccità, il virus Ebola o un attacco di al-Qaida. Nel XXI secolo, in un mondo ormai libero dalle epidemie, economicamente prospero e in pace, coltiviamo con strumenti sempre più potenti l'ambizione antica di elevarci al rango di divinità, di trasformare «Homo sapiens» in «Homo Deus». E allora cosa accadrà quando robotica, intelligenza artificiale e ingegneria genetica saranno messe al servizio della ricerca dell'immortalità e della felicità eterna? Harari racconta sogni e incubi che daranno forma al XXI secolo in una sintesi audace e lucidissima di storia, filosofia, scienza e tecnologia, e ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere se stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo fragile pianeta e l'umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini?"" -
Manuale di retorica
A trent'anni dalla prima edizione del 1988 torna in libreria il manuale più completo e letto sulla retorica, uno strumento imprescindibile non solo per studiosi ma per chiunque abbia a cuore la lingua e la scrittura. Così lo presentava Maria Corti: «Grande è oggi l'importanza di un manuale di retorica. Una prima ragione, e già basterebbe, è la mancanza nella nostra cultura dell'oggetto stesso in questione. Bice Mortara Garavelli, che ha come pochi le carte in regola per tale impresa, ha saputo contemperare il punto di vista diacronico o storico con quello sincronico o contemporaneo: se da un lato è indispensabile conoscere quanto della retorica antica è passato alla odierna, dall'altro lato la panoramica dell'ultimo trentennio, con le stimolanti teorie dell'argomentazione, le nuove tecniche della persuasione e i vari aspetti di disciplina scientifica assunti dalla retorica, offre un insieme di strumenti indispensabili a regolare il gioco comunicativo fra gli uomini e a illuminare il passaggio da un'intuizione a un coagulo di parole o segni di scrittura.» -
Il canto delle sirene
Le sirene non sono solo figure mitologiche misteriose ma da sempre il simbolo della seduzione intellettuale: il loro canto è micidiale come la parola e l'immaginazione. Metà donne metà animali (uccelli prima e pesci poi), queste manifestazioni divine e mostruose sono stabilmente nell'immaginario collettivo come enigmi. Come le incantatrici marine, un libro dalla duplice natura: un po' saggio, un po' romanzo. Maria Corti, compone un racconto rivelatore in quattro atti, che conduce il lettore dai remoti tempi omerici all'oggi. Gli esiti sono a tratti drammatici a tratti ironici: una strana avventura di seduzione per cui «sirene e naviganti si desideravano reciprocamente». -
Nuovi racconti romani
I ""Nuovi racconti romani"""" di Alberto Moravia sono stati scritti tra il 1954 e il 1959 e costituiscono la naturale continuazione del discorso avviato con i precedenti """"Racconti romani"""", considerati dalla critica centrali nella produzione moraviana. Anche nei """"Nuovi racconti romani"""" il mito proletario influisce non soltanto sulla visione del mondo, ma anche sulla scrittura che è leggermente """"romanesca"""" come appunto il linguaggio corrente di Roma che non è più affatto dialettale come ai tempi dei Belli, ma appena velato da un superstite accento locale. La vastissima compagine di questi racconti, una vera e propria commedia umana, può apparire anche come una puntigliosa verifica della disfatta che insidia i propositi della vita."" -
Io e lui
«Il problema che ho affrontato in ""Io e Lui""""», disse Moravia in un'intervista, «è terribilmente serio, anche se la veste è comica. È la sessualità, da una parte, personificata in """"lui"""", cioè nella virilità fisiologica e dall'altra parte, la spinta contraria alla sessualità verso una meta artistica, intellettuale, sociale e civile.» Federico, """"Rico"""", è appunto un intellettuale con velleità da regista, uno sceneggiatore che vuole fare il salto di qualità. La sua personalità risulta fortemente scissa: se l'io sta a guardare, """"lui"""" agisce, l'inconscio parla, il sesso ha una voce che ordina e impone. Ne risulta un andamento ondivago, esilarante, pieno di invenzioni inattese: nella folle vicenda di questo regista mancato, nel costante dialogo tra il protagonista coatto, il suo sesso prepotente e il suo rimorso culturale (sublimazione o desublimazione?), la nevrosi, interpretata in chiave comica o tragicomica, non è lontana dall'assurdo."" -
Pellegrino di Puglia
Cesare Brandi racconta il suo personale tour in terra di Puglia, un viaggio letterario e artistico lungo le strade assolate di una regione ricca di tesori e sorprese. La scrittura avvolgente di Brandi illumina i vicoli della città vecchia di Bari, le imponenti cattedrali romaniche, la severa maestosità di Castel del Monte. E poi ancora il Salento e la Valle dei Trulli, le cripte basiliane di Massafra e il Gargano, il Vulture e il Foggiano: le diverse anime della Puglia affiorano come maschere in tutta la loro umanità, ritratte da un pellegrino d'eccezione. -
La gatta
«Ma lei stia ben attenta. Non pensi: è soltanto una gatta. Quella gatta può sconfiggerla, un giorno. Non glielo dico per cattiveria. Non per amor proprio, ma perché penso al suo bene. Cacci via al più presto Lily dalla vostra casa»rnrna protagonista di questo racconto lungo, pubblicato nel 1936, è una gatta, la bellissima Lily, adorata dal suo padrone Shozo. Lily si trova al centro di un intrigo familiare senza esclusione di colpi quando la ex moglie di Shozo, Shinako, nel tentativo di riavvicinare il marito, chiede con ostinazione di riavere la gatta. La seconda moglie, Fukuko, che ha accettato la convivenza con la gatta per compiacere il marito, non nasconde la gelosia per la bestiola, perciò non si oppone alla richiesta di Shinako. Tanizaki si addentra con maestria nella psicologia femminile, conducendone una finissima indagine accompagnata da ironia e acuto realismo, e ci restituisce al contempo un vero e proprio atto d'amore nei confronti del gatto, animale considerato dalla cultura giapponese al contempo creatura misteriosa e amuleto.