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La rivolta del pane
Andrea Zuccolo è nato Buttrio nel 1955. Vive a Udine. Si è laureato a Bologna, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, corso DAMS. Il primo impegno teatrale risale al 1978, nella commedia in musica Il mongomo a Lapislazzuli, con il gruppo strumentale Hinz und Kunst di Berlino, al III Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Dopo un Edipo tiranno di Sofocle, traduzione di Edoardo Sanguineti, diretto da Benno Besson, Festival dei due Mondi di Spoleto, 1980, produzione ATER Emilia Romagna Teatri. Si trasferisce a Parigi (1981-1983), dove si diploma presso l'Ecole Internationale de Théatre diretta da Jacques Lecoq. Nuovamente in Italia a Roma, ha lavorato con Compagnie Private e Teatri Stabili, accanto ad attori come Tino Carraro, Isa Danieli, Carmelo Bene, Roberto Herlitzka ed i registi Luca Ronconi, Maurizio Scaparro, Giancarlo Nanni, Giuseppe Rocca, Giorgio Pressburger. Ha diretto e interpretato la versione originale del dramma in musica Ofelia va in convento, Narni, Teatro Comunale, 1990. Ha tenuto concerti come voce recitante assieme al pianista Andrea Rucli, su musiche di Francis Poulenc e Gioacchino Rossini. Ha collaborato a molte edizioni MITTELFEST di Cividale del Friuli. È stato interprete delle poesie di Kosovel, Menichini, Bandini, Attila Joszef, Michelstaeder, Morandini, Szymborska, Janus, Kisˇ, Skacel. A MITTELFEST 1997 ha interpretato le poesie in latino di Paolo Diacono, accompagnato dal Coro di Ruda. Nell'edizione 2001 ha interpretato il poema di Chaim Nachman Bialik Nella città del Massacro, scene e costumi di Loretta Cappanera, musiche di Mahler-Uri Caine. Ha presentato in forma scenica il poema Corale per Oche e voce sola. Testo pubblicato da CappaZeta Edizioni, Udine, 2000. Per la RAI-FVG ha dato voce al personaggio di Armando, nella versione friulana dei cartoni animati della Pimpa di Altan. Nel 2006 a MITTELFEST ha presentato come autore e interprete il poema sinfonico Per non morire in versi, musiche di Dmitri sˇostakovicˇ, percussioni U.T. Gandhi. Il testo è stato pubblicato da KappaVu Edizioni, Udine, 2006. Nel 2007 al Festival arte in corpo, La Maddalena, ha presentato, autore e interprete il poema Ditemi un giorno ne farò un anniversario, musiche di Dmitri sˇostakovicˇ. Nel 2008 ha interpretato le poesie di Giuseppe Ungaretti da Il Porto Sepolto, edizione STF, Udinei. A MITTELFEST 2012 ha presentato come autore e interprete il dramma L'epigramma a Stalin - in memoriam Osip Mandel´sˇtam. Pubblicato per le Edizioni MITTELFEST. Nel 2014 come autore ed interprete della silloge poetica El octavo día ha partecipato al VII Festival del Libro d'Artista di Barcellona, traduzione in spagnolo di Rosalba Campra. CappaZeta Edizioni, Udine, 2014. Nel triennio 2013-2015 per l'Università Popolare di Udine, a cura del Prof. Giampaolo Borghello, ha letto un ciclo di canti della Divina Commedia di Dante. In seguito nell'Abbazia di Corno di Rosazzo ha tenuto il recital Lectura Dantis. Nel 2017 il recital concerto A piena voce su poesie di Majakovskij accompagnato dal M° Adolfo Cont (fisarmonica Bajan). Nel 2018 per Nota Editore ha interpretato Il Piçul Princip di Antoine de Saint Exupéry, versione friulana. Per le Edizioni Culturaglobale è stata pubblicata la plaquette Così... -
L' ora del tè
La domanda «cosa faremo domani?» dei versi di Eliot fissa il momento d'un colloquio fra due amiche intente a ragionare sul futuro quando forse non bastano più le abitudini. Le tre parti del libro svolgono temi diversi. «Take the time - Tenere il tempo» nel gergo musicale allude alla necessità di tenere il tempo, il ritmo del brano suonato, ma allude anche, per metafora, a quanto sia necessario rimanere nei tempi del giorno-dopo-giorno. Take the time, infatti, significa anche ""prendere il tempo"""", cioè sapere gestire i tempi dell'esistenza, come fossero quelli di una cadenza musicale. La seconda parte, «Come a teatro», raccoglie versi in forma di dialogo o di monologo riferito ad un 'tu' presente, a momenti di vissuto. La terza parte, «Se i finestrini fossero puliti», utilizza il viaggio nel tempo per valutare come sarebbero le cose e i fatti della vita se fosse possibile valorizzare l'armonia, il rispetto degli ambienti, i valori della memoria in un'ipotesi di modi d'essere, di stare al mondo senza tenere conto di geografie, religioni, patologie sociali, protagonisti o anonimi, onesti o malfattori. Questi gli argomenti di conversazione nell'ora del tè con i personaggi dei versi mentre fuori la qualità della vita va mutando esposta a cambiamenti e rischi d'ogni tipo."" -
Smarrimenti e rinvenimenti
Nicola Cetrano è nato a Pianella (Pescara) nel 1954: laureato in filosofia a Chieti nel 1978 presso la Facoltà di Lettere dell'allora Libera Università degli Studi ""G. D'Annunzio"""", dal 1979 vive a Trento dove ha lavorato per quasi un quarantennio nella scuola come insegnante di lettere, prevalentemente nella scuola secondaria di secondo grado, e dirigente scolastico. Ha scritto negli anni articoli, recensioni e interventi, pubblicati su riviste, sul web e sul quotidiano """"l'Adige"""" di Trento: prevalentemente su educazione e scuola, letteratura, filosofia, attualità. È autore delle raccolte Forse poesia (Manfrini Editori, 1993), Ancora per. Nell'umile certezza del dolore (Campanotto Editore, 2003) e Dalle estreme fioriture. Piccolo canzoniere sulla parola (Campanotto Editore, 2009). Suoi componimenti sono stati letti su Radio1 (programma radiofonico Zapping) e Radio Dolomiti (programma Viaggio nella scrittura a cura di Amelia Tommasini). La sua espressione poetica nasce dallo stupore e dallo smarrimento di fronte alla magnificenza dolorosa della vita e da un bisogno di conoscenza, comprensione di sé, degli altri e del nostro tempo; si caratterizza per un forte radicamento personale, s'incarna in una tensione religiosa e in un costante lavoro sulla parola e sulla lingua."" -
Le mani la cenere
"Questo lavoro di Francesco è il modo di tenere raggruppate le parole che abitano tra le mani dei poeti. Venezia.... Se mi giro di nuovo in Campo dell'Anatomia dietro quel portone la scala antica della lingua tiene forte aggrappata la mano della poesia. Strappa adagio, adesso, la parola che mai dopo cenere diventa. Uno smarrito circolare ricordo di quello spazio nuovo dove si saldano le nostre radici... Non tanti passi dal Caffè del Teatro... (...) In linea al pensiero che sempre non manca dentro queste pagine straordinarie, mentre ancora in bagno si scopre il giorno con la sua clavicola slogata. Tanto per rimanere in allenamento. Non basterà questo piccolo omaggio."""" (Carlo Marcello Conti)" -
Bluoceano. Appunti di viaggio
"È nel movimento il senso della vita non nella stasi. Quelli che vogliono creare stati ordinati impongono regole che costringono alla sedentarietà e allora i problemi si snaturano, assumono altre proporzioni, si rendono assurdi e astratti"""" scrive Olga Tokarczuk in Vagabondi. """"Se fai una pausa diventerai di pietra, chi si arresta sarà infilato come un insetto"""". """"Tu invece muoviti, vai, beato è colui che parte"""". Dagli anni 90 il viaggiare è diventato una prassi comune, in quella democratizzazione e banalizzazione che, anche in questo settore, ne evidenzia le aberrazioni. Il mondo globalizzato ha dato per scontato la mobilità e, nel bene e nel male, ne ha fatto la sua bandiera. Migliaia di aerei ogni giorno sorvolano i cieli e inquinano alla grande, le automobili rendono spesso invivibili i centri urbani e solo pochi stati hanno iniziato seriamente un percorso virtuoso verso una mobilità sostenibile. Fino al 2020 spostarsi nel mondo era facile, anche se lo spirito non era certo quello auspicato dalla Tokarczuk. I cinque racconti che costituiscono questa raccolta, dal primo """"Ai confini sud del mondo: la Patagonia, e non solo"""" all'ultimo """"Giro del mondo ai tempi della pandemia"""" sono al contempo appunti di viaggi transoceanici e anche riflessioni sulle trasformazioni profonde che molti stati extraeuropei hanno avuto negli ultimi anni e sui problemi di fondo dell'Europa." -
Il racconto della ricerca del Graal
La storia della ricerca del Graal ha suscitato e suscita tutt'oggi una grande suggestione mantenendo vivo l'interesse per il suo carattere metaforico di esperienza esistenziale e per la simbologia che gravita attorno ad essa. Il manoscritto n. 177, La Grant Queste del Saint Graal, conservato nella Biblioteca Arcivescovile di Udine, risale alla fine del XIII secolo e fa parte del gruppo di manoscritti francesi prodotti in Italia su questo argomento. Per i lettori dell'epoca era una lettura di intrattenimento ma, allo stesso tempo, con tutto il portato di valori che si ispirano alla religiosità, un testo educativo che proponeva un'immagine della cavalleria forse più desiderata che reale. Per un lettore moderno la narrazione, nella sua essenzialità, si presta ad essere amplificata e interpretata secondo diverse chiavi di lettura e, proprio la frammentarietà del testo, la struttura aperta, il suo essere imperfetta e, a volte poco chiara, costituisce il maggiore interesse per la possibilità che ci offre di intraprendere un fantastico viaggio nell'immaginario. -
L' arte nel quotidiano. Articoli nel «Messaggero Veneto» 1970-1989
Questo volume è un'antologia degli ottocento articoli di argomento storico artistico pubblicati (tra il 1970 e il 1989) da Gabriella Brussich nelle pagine del ""Messaggero Veneto"""" di Udine, negli spazi culturali e nelle pagine locali. Si tratta sia di brevi schede relative a mostre ed eventi sia di articoli di impegno e articolazione più vasti relativi a esposizioni, libri, avvenimenti locali nazionali e internazionali. Il libro testimonia l'ampiezza degli interessi sia dal punto di vista cronologico sia da quello dei linguaggi e delle diverse forme di espressione e di comunicazione considerate. Queste pagine rivelano anche un costante impegno di aggiornamento metodologico e un'acuta attenzione alle interazioni tra vita artistica e culturale del suo tempo e nuove espressioni di comunicazione nella dinamica del loro sviluppo (radio, televisione, cinema, fotografia, cibernetica, moda, fumetto ecc.)."" -
Fare lo spazio
Qui e ora, Cingolani fa lo spazio ma definisce anche il suo essere nel proprio tempo, così privato, nervoso, da tigre in corridoio, eppure, miracoli del linguaggio, così politico e interessante. Un interrogatorio poetico raccolto con la solita pallida e meccanica veste tipografica, dove si tessono senza sosta i fili tenui dello sdoppiamento, dei piccoli e sordi vuoti di esistenza, della negazione dei bordi. Una clinica del reale spoglia di qualsiasi triste acchito e brillante invece di una vitalità di altri decenni. Do you remember Laing, Cooper, Nelo Risi... Il corpo in veste attoriale è esposto a sacrifici gnoseologici così come l'azione poetica è costretta più volte in situazioni metaespressive, fino al capriccio: ""...Se solo potessi stare buona dentro il foglio..,"""". La poesia della Cingolani è fatta di materiali linguistici molto orali, quasi sceneggiati, immediatamente fusi in spazi anche malmessi di cronaca e di conversazione, con l'effetto importante che ciò che poeticamente tocca, vive. Laura Cingolani nasce ad Ancona e vive a Roma. Conduce laboratori di poesia e arteterapia. I suoi testi compaiono in diverse antologie e riviste. Del 2019 è Mangio alberi e altre poesie, il verri edizioni, Milano. Questo è il suo secondo libro."" -
Sciogliete le rime
"Sciogliete le rime"""", con questo militaresco incipt, Taccone apre la sua ultima raccolta di poesie, mettendo in atto una parodia che opera nella modalità del burlesco, facendo dell'ironia una paradossale comicità. Poesia aforistica, che affonda in un'alterazione, spesso tragicomica, in cui si continuano a """"baciare rospi che non diventeranno mai principi"""". È la disillusione di una fiaba rivisitata a cui manca il lieto fine. È un viaggio della parola nelle analogie, nelle somiglianze che diventano differenze, caricature dove il senso evolve in una divina follia, in cui un angelo di purezza diventa angelo delle malinconie. La soletudine evoca associazioni, in cui come accade per la """"pioggia di mezzo secolo"""" conducono a ricordi di Dannunziana memoria. Eventi della parola che diventa iconico - grottesca, dando forma a soliloqui verbali, in cui la realtà si innesta nel sogno in un intreccio di fantomatiche probabilità morfologiche. Qui abita il dio del sonno, la possibilità di enunciare col comico una """"egologia"""" del senso in cui """"il bravo decente"""" ascolta il """"detergente"""" nei """"colleghi sedicenti"""". La parola di Taccone vive innesti, mutazioni, associazioni semantiche, rime improvvise, come desinenze ritmiche, politiche, sociali ed esistenziali. Tutto in soliloqui mutanti e surreali, messaggeri dell'indicibile e della trasversalità polimorfa, dove razzolano le attitudini del quotidiano, gli affioramenti del ricordo e le vocazioni del soleloquio, che bisbiglia nei muschi della memoria, nei musei della dimenticanza nelle affinità di un taciuto, che ritorna parlante, sciogliendo le rime. Introduzione di Giovanni Scardovi." -
Esposizione dell'amore
Laddove entrambe sussistano, come l'esperienza dell'individuo agisce nell'evoluzione della specie? Il romanzo dura un battito di palpebre tra l'Esposizione universale di Parigi del 1889 ed i giorni in cui, nell'agosto del 1936, la città di Barcellona si liberò dal giogo della dominazione clerico-fascista, svelando alcuni vizi e alcune virtù in cui s'infranse l'onda originaria dell'Amore, durante quel periodo storico che Eric Hobsbawm ebbe appena il tempo di designare età degli imperi e, ancora oggi, non sembra esser passato. -
This is the best artwork. Ediz. italiana e inglese
"This is the Best Artwork"""" affronta la tematica universale della nascita di un figlio e del miracolo della vita. Un figlio arrivato come un dono in età avanzata e dopo quasi trent'anni di carriera come artista. Il libro raccoglie le immagini nate dalla performance realizzata da LIUBA all'opening della Biennale di Venezia nel 2019, alternate a passaggi del diario dell'artista. I testi ripercorrono in tono intimo, confidenziale e delicato l'intero arco della gravidanza fino alla nascita del figlio Sole, inclusi i retroscena della performance stessa. Completano il libro i video inediti ed esclusivi del progetto. """"L'artista non si sottrae al racconto di sé, anzi, fa di questo un'opera. Mai come in """"This is the Best Artwork"""" LIUBA si espone in prima persona, mostrando al pubblico l'amore più grande. Lo fa con il linguaggio che l'ha sempre contraddistinta, il suo corpo, esposto al pubblico e performante nei luoghi dell'arte. (...) Un'esperienza comune a tante donne, che attraverso il linguaggio visivo diventa universale, si carica di nuovi significati, si trasforma in immagine, esercitando pienamente il potere dell'arte. Sole è nato! Prima ancora che vedesse la luce è stato un'opera. La più bella."""" (Luca Panaro)" -
Il canto e il tempo. La musica cubana e afrocubana. Vol. 1: Del canto e il tempo.
La storia della musica a Cuba raccontata dal più grande musicologo cubano. Vi si analizzano tutte le principali forme musicali e l'ampia gamma di strumenti afrocubani. Argeliers era in particolare uno studioso di organologia e ciò rende la sua opera preziosa non solo per tutti coloro che vogliono saperne di più sulla musica caraibica che già amano, ma anche per chi prepara gli esami di Storia della musica nei Conservatori. Da segnalare il corredo di illustrazioni e gli spartiti inclusi nel volume. -
La guerriglia del Che in Bolivia. Antecedenti
Humberto Vàzquez Viaña è studente a Bucarest, nel 1966, quando suo fratello Jorge si mette in contatto con lui per cominciare a organizzare la guerriglia del Che in Bolivia, insieme a Coco Peredo e Rodolfo Saldaña. A dicembre del 1966 va a prendere Mario Monje alla frontiera argentina per condurlo all'incontro con il Che a Ñancahuazú. A gennaio del 1967 il Che annota nel Diario che Humberto deve restare a La Paz, per lavorare nella rete urbana, insieme a Loyola, Tania e Rodolfo. Ed è Humberto che fa giungere a Fidel il messaggio cifrato n. 2 di Guevara e diffonde i due appelli dell'Eln. Dopo la morte del Che, Humberto si rifugia in Messico e poi a Cuba, dove rimane fino al dicembre del 1969. -
Tempeste sull'Iraq
Perché una nuova guerra? Le contraddizioni dell'Iraq; La ricerca dell'indipendenza; Dopo la Rivoluzione del 1958; Ma chi è veramente Saddam Hussein? Sono questi i capitoli che formano il saggio di Antonio Moscato sull'Iraq e sull'imminente guerra auspicata dagli Stati Uniti. In appendice: La lunga tragedia dell'Afghanistan. -
Misteri del caso Moro
"Le riflessioni che seguono sono soltanto il risultato della verifica che un regista cinematografico ha eseguito sui documenti del caso Moro finora pubblicati e sulla sua inchiesta personale. Qualcuno ha scritto che il nostro film sembra derivare dalla messa in scena di un'istruttoria giudiziaria che non è ancora stata fatta. Ebbene, basandosi sul collegamento delle prove emerse, delle confessioni dei pentiti e sul processo logico induttivo, ho qui cercato di costruire per la prima volta un'istruttoria ideale che nessun magistrato ha voluto o potuto fare, priva di opportunismi e di rispetto per il """"segreto di Stato""""."""" (Giuseppe Ferrara)" -
Ernesto Che Guevara. Uomo, compagno, amico.. Con DVD
Un film sul Che, realizzato grazie alla coproduzione con Cuba e a un lungo lavoro di ricerca in archivi. Il film offre quasi un'ora di immagini di Guevara: non solo tutto ciò che si conosce, ma anche molto materiale inedito in assoluto. Il libro è un'antologia di testimonianze dirette in cui si dà voce a coloro che conobbero e amarono il Che, fornendo così gli strumenti per avvicinarsi a Guevara in quanto uomo. -
All'opposizione nel Pci con Trotsky e Gramsci. Bollettino dell'Opposizione Comunista Italiana (1931-1933)
Sulla battaglia antibordighiana di Gramsci è stato scritto molto. Sull'influenza avuta nella sua formazione da Trotsky, molto meno. I motivi di ciò vengono affrontati nel corso del libro. Davanti alla tendenza dominante fra gli intellettuali della sinistra italiana a privare Gramsci sempre più dei suoi connotati marxisti e rivoluzionari, risulta infatti importante riuscire a spiegare cosa portò i due a coincidere nella sostanza delle posizioni politiche in alcuni momenti cruciali del periodo postleniniano. -
La rivoluzione russa. Un esame critico-La tragedia russa
"La socialdemocrazia ha certo da sempre rifiutato il terrore come atto individuale, ma solo perché gli contrappone come mezzo più efficace la lotta delle masse, non perché gli anteponga la sopportazione passiva del dominio della violenza reazionaria."""" (da La tragedia russa, settembre 1918) """"La libertà solo per i seguaci del governo, solo per i membri di un partito - per numerosi che possano essere - non è libertà. La libertà è sempre unicamente la libertà di chi la pensa diversamente. Non per fanatismo di """"giustizia"""", ma perché tutto ciò che di educativo, salutare e purificatore deriva dalla libertà politica, dipende da questa condizione, e perde ogni efficacia quando """"libertà"""" si fa privilegio."""" (da La Rivoluzione russa ottobre 1918)" -
Kropotkin e il comunismo anarchico
Il testo tratteggia la figura di Kropotkin, uno dei padri teorici e spirituali del pensiero anarchico, ma lo fa in modo particolare in quanto l'autore è un noto studioso tedesco, non identificabile con i gruppi anarchici tradizionali. Si tratta, infatti, di uno psicologo ""libertario"""" che riesce a trattare criticamente l'opera di Kropotkin, dandole delle valenze culturali e filosofiche moderne."" -
Gli amanti di lady Chat-terley. Viaggio nell'universo delle chat-lines
E' un fenomeno nuovo, ancora in gran parte inesplorato nelle sue più profonde ripercussioni sull'individuo e sulla società. Un successo che non ha precedenti nella storia della comunicazione fra privati. E immancabilmente un business gigantesco. L'autore (che ha trascorso anni d'immersione e totale coinvolgimento nel Chat-Universo), dopo un'interessante quanto inquietante ricostruzione storica, ci rivela segreti, confessioni, risvolti psicosociologici del Luogo Virtuale, conducendoci a spasso fra le Cybernuvole. E' un'analisi approfondita e insieme disinvolta, condita di sensibilità e intelligente ironia, ma condotta anche con lucido e spietato senso critico del mondo delle chat-lines e del sistema sociale e culturale che le alimenta.