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Violetta e le altre. «La traviata» da Verdi alla TV
A coloro che sanno, e vorrebbero trovare conferma delle loro posizioni, e a quelli che non sanno, ma vorrebbero sapere... ""Violetta e le altre. «La traviata» da Verdi alla TV"""", è il secondo atto della miniserie iniziata con """"Le signore dalle camelie, l'opera al cinema"""", Morlacchi 2020. Marco Jacoviello, storico, estetologo, musicoterapeuta, docente liceale e universitario, ha condotto una riflessione sulle relazioni che legano il teatro musicale alla cultura italiana ed europea mediate dal cinema, dalla televisione e dai muovi mezzi di comunicazione. Scrittore di molti saggi sull'opera lirica e di romanzi, ha pubblicato con Campanotto, La Giuntina, Morlacchi, Mimesis, Libreria Musicale Italiana (LIM)."" -
Marco e Toni. Un racconto di formazione
Valori veri ed eterni sono quelli che emergono dalla lettura di queste pagine, tenute in un cassetto per decenni, diventate quasi un testamento spirituale da tramandare alle nuove generazioni. Scritto in un lontano 1977, narra l'amicizia tra due persone, un anziano ed un bambino, una storia possibile a quel tempo, quasi anacronistica oggi, ma chissà, tutto è possibile. -
Il corpo denso
In questo «corpo denso» si gioca sulla con-fusione dei sensi. La densità del corpo si ravvisa nella dimensione quasi tattile della scrittura. Espressa soprattutto attraverso l'impronta materica delle pulsazioni ritmiche. Scansioni che riportano ai battiti del cuore o ai sommovimenti compulsivi dei visceri. Alla frequenza del polso. Alla dinamica della respirazione. Al passo. O al battito delle mani, quando mi vien voglia di solfeggiare un verso per verificarne l'efficacia metrica. Ma tale densità è anche indicata attraverso il ricorso alle configurazioni plastiche del verso e attraverso le «optofonie». Del resto Merleau-Ponty aveva già considerato la vista come una sorta di palpazione. Ovviamente questo gioco di con-fusioni percettive apre al suono e al gesto. Li solleciterà. E la voce svolgerà il suo ruolo di conduttrice della performance, partendo dal corpo posto nel baricentro dello spazio-tempo dell'azione, che, nel caso specifico di quest'opera, sarà specchio umbratile del testo come non mai. -
La musica del cuore
Due ragazzi. Giovanni, italiano, condizione economica agiata, affetto da una grave cardiopatia. Jaber, siriano, intraprende un lungo viaggio che lo porterà in Libia. Qui può realizzarsi il suo sogno: la traversata verso una vita felice in Italia, come quella di tanti suoi coetanei cresciuti lontano dalla guerra in un clima spensierato che lui ha osservato attraverso i social. ""Appena uscito, i due miliziani si avventarono su Ayman come belve. Calci. Pugni. Il sangue schizzava da tutte parti. Non contenti, presero a colpirlo con i calci dei fucili. Un colpo più forte degli altri gli sfondò mortalmente il cranio. Ayman rimase a terra immobile"""". Età di lettura: da 9 anni."" -
Viaggi in corriera. Racconti e fiabe
"Viaggio in corriera può esser letto tutto d'un fiato o, magari proprio mentre si è in viaggio, in piccole dosi, tante quante sono le storie che l'autore racconta in una giostra avvincente di stili e generi. Sospese nell'atmosfera incantata del richiamo magico o puntuali nel dettaglio della testimonianza di vita vissuta, queste brevi storie ci ammaliano con voce ironica e affettuosa. Sono racconti per giovani lettrici e lettori di oggi, ma anche per amanti della lettura di ogni età."""" (Giancarlo Sammito). Età di lettura: da 9 anni." -
La biblioteca del vento. Quaderno di poesie sull'arte
Il libro ""La biblioteca del vento. Quaderno di poesie sull'arte"""", raccoglie le poesie dedicate ad artisti, opere o atelier, nell'arco di un ventennio (2010-2020) di attività parallela alla critica d'arte. Spesso queste poesie hanno accompagnato presentazioni di mostre o prefazioni di cataloghi, a volte fondendosi letteralmente al saggio critico e spesso gli artisti ringraziandomi mi hanno dimostrato il loro affetto e stima per queste essenziali """"critiche d'arte in versi"""". In realtà sono io che ringrazio loro, in quanto le loro visioni pittoriche hanno aperto varchi nella mia anima buia, le loro poetiche implicite nel lavoro artistico, aprivano orizzonti interiori e rilevavano un sentire comune ed empatico, il loro colore ha riempito spesso le pagine bianche del mio cuore e le loro forme hanno dato vita al mio essere informe e invisibile."" -
Quartiere Italia e dintorni 1948-1968
Quartiere Italia dunque non è solo un toponimo, ma è una sintesi di un percorso formativo: il luogo diventa altro da sé perché il semplice quartiere esplode, si espande, straripa, si consolida tra difficoltà, privazioni e smarrimenti in un Paese intero. Il quartiere si fa Italia e il bambino protagonista del libro si fa uomo. Quartiere Italia non è dunque un lungo racconto di storia locale, non è un affresco da ""Roma sparita"""", bensì una storia di esistenze a volte tormentate, spesso spensierate, sempre condivise; universali. Un libro o uno stradario dicevamo perché questo processo di crescita è scandito come la genesi stessa di una mappa, strada dopo strada si delinea la """"forma urbis"""" che è la storia stessa del protagonista. Su 58 capitoli ben 34 sono dedicati a nomi di strade e altri 8 a nomi di località, una trama incessante di vite e di vie. Le strade protagoniste di Quartiere Italia sono corredate quasi tutte dal numero civico perché l'autore/topografo si fa entomologo e dalla città - corpo vivo - si fa strada tra le strade nei palazzi (a Roma palazzine), e poi dentro i suoi appartamenti fino a sezionare le stanze e vivisezionare gli armadi, i cassetti, gli elettrodomestici, i balconi, le vestaglie, le canzoni e gli odori delle esistenze raccontate. L'aneddotica qui si lascia andare alla vertigine della lista; l'elenco di dettagli diventa caleidoscopio di profumi, rumori e colori - un'incessante trama di memorie reali e fantastiche che sono l'essenza stessa di una città - foresta di simboli. Non sapersi orientare in una città non vuol dir molto. Ma perdersi in essa come ci si perde in una foresta, è una cosa tutta da imparare. (Walter Benjamin, Cronaca Berlinese) E nel tentativo di orientarci meglio nelle zone più lontane della memoria l'autore ci offre una rappresentazione fotografica così didascalica da farci smarrire nuovamente. Come un cartografo medievale orna la sua mappa di draghi e basilischi, così Casetti, tra le righe, innesta squarci di città: cartoline, oggetti, vedute di una Roma piccolo borghese talmente piccola da diventar metafisica. La città illustrata perde così i contorni del realismo per confondersi con l'inesattezza dei ricordi, dei racconti. Non ci interessa più che le vicende qui narrate siano tutte realmente accadute; Quartiere Italia non è solo un fondale teatrale di vicende, ma la storia di un'identità nomade che trova nei suoi traslochi, nelle sue nevrosi, nei suoi smarrimenti anche la sua salvezza. Perché come annota Pontalis: """"ci vogliono parecchi luoghi dentro di sé per avere qualche speranza di essere sé stessi"""". Valerio Maria Trapasso"" -
Piccoli mammiferi in tempo di pace 1998-2019
Tu e / la casa siete / gli esseri perfetti. Ma / cosa sarebbe il mio amore senza / la casa dove dismette l’essere e l’ombra cosa / cosa sarebbe la casa senza il / tuo amore dove dismaga l’amore / le ombre e cosa / sarebbe il mio dismagar e / senza l’essere di ombra e peso / desiderio e cosa / cosa saresti tu senza la / mia notte alta emaciata / luce e / senza. -
Libertà
"Se anche prima lo era stato, oggi è anche più difficile sceverare le componenti di quella straordinaria miscela a cui l'estro e l'invenzione di Vittorio facevano da detonatore provocando ora fiammate vivide ora schioppettii impertinenti. Difficile sceverare tra gioco, irritazione, rabbia vera e propria, dolore, sarcasmo, sorriso e ancora di più tra aggressività, timidezza, scontrosità, paura: tutti dati che concorrono al personaggio autore di questi versi così simile eppure così diverso da quello indimenticabile che ha recitato la pittoresca e furente commedia della sua breve vita. In che cosa diverso? Diverso se non altro in questo, che il primo, lo scrittore, non perdona al secondo, all'attore, come non perdona a nessun'altra comparsa della rappresentazione - e tutti in verità sono comparse, i protagonisti essendo semmai fuori di scena e fuori del quadro: e cioè nella regione inespressa dove bruciano gli affetti più """"sacri"""" e più gelosi e nella zona altrettanto muta dove continua ad ardere senza risposta e quasi pudicamente il problema dei problemi. Non perdona né sé né le altre comparse e nello stesso tempo assolve tutti perché tutti obbediscono alle necessità dello spettacolo. Se non ci sono gli """"a parte"""" laceranti che lo scrittore non manca di registrare e questi rendono lo spettacolo della scrittura ben più straziante di quello quotidiano che egli aveva inscenato, nel quale, per meglio dire, si era spavaldamente inserito. Lo spettacolo è in ogni caso una costante per Vittorio: ed è uno spettacolo che non manifesta, ma occulta e svia. La parola """"maschera"""" si trova anche nelle ultime poesie"""". (Mario Luzi)" -
Il peso della luce
Quantunque impalpabile, invisibile, incorruttibile, la luce possiede un peso. Il suo peso è in grado di scardinare il ristagno dell'oscurità, è in grado di disarmarlo. Il movimento della luce è infinito. Essa può ascendere e può precipitare. Quando precipita, essa acquisisce una materialità immateriale, il suo peso appunto. L'esistenza manifesta infatti, è un precipitato di luce, un precipitato d'eternità. In ogni forma il peso della luce cela i suoi segreti, in ogni essere cela il suo principio sostanziale. Vivere significa saper scoprire questo peso, lasciarlo respirare, saperlo sopportare. Lasciare che il suo fremito dilati il nostro cuore a dismisura, affinché il suo peso diventi il peso del nostro stesso cuore. E lasciare che esso ci sostanzi e ci fabbrichi un corpo adamantino in grado di condurci, anche in mezzo a mille miraggi, verso la sua origine. -
Diverse facce della luna
«Tra cielo e terra, tra presenza e assenza, Lilia Massaro Liguori con la sua abituale arte di scrivere, esprime bene l'inclinazione all'autoanalisi e all'autocritica, al limite della sopportabilità del vivere, che segna la profondità della sua poesia. Autocoscienza carica di una visione alta della vita, nel disegno di una vocazione difficile da vivere. Nello svolgersi della narrazione poetica di sé e dell'universo, si intravvede il miracolo di conferire una ragione alla vita, di mutare il corso di un destino». (Dalla Presentazione di Giovanni Di Michele). -
Il giallo della birra bionda
"La storia di questa storia è un mistero. Probabilmente è un racconto nato tra un bar e un locale alternativo veneziano tanto che l'X del libro è molto simile alla realtà dello Spazio About così come la Skuola ha più di qualcosa in comune con l'esperienza dell'ex Ospizio Occupato di Santa Marta sgomberato a settembre del 2019. Quanto raccontato può essere anche il frutto di troppi romanzi, troppo alcol e di qualche sigaretta allegra oppure un sogno o l'invenzione di qualcuno. Magari invece è tutto questo assieme. Qualcosa in più su come è nata questa storia, che qualcuno definirebbe """"racconto giallo"""" lo si scopre andando subito all'ultima pagina. Così però perderete molto e tanto vale che, senza misteri, vi beviate una birra bionda alla mia salute, però il conto lo pagate voi""""." -
Origami
Libro candidato da Renato Besana al Premio Strega 2022La protagonista del romanzo è Olga, una giornalista e bibliotecaria che diventa celebre sposando Gustavo Miso, un editore e giornalista molto facoltoso. Da bambina resta presto orfana di entrambi i genitori e viene cresciuta dai nonni che amavano gli origami. Alle scuole medie comincia a scrivere su un giornalino chiamato Origami: il sogno di carta. La giornalista non abbandona mai il progetto fin tanto che ""Origami"""" diventa un giornale vero. Olga gestisce la grossa biblioteca di Itaque insieme ad altri impiegati come Marianne, Jeremy, Nina, Nora, Ellen. Dapprima diventa amante di Jeremy poi dopo un incidente incontra Gustavo e se ne innamora. Olga ha due presenze vicine costanti, un amante, Emilio, e una amica, Rossana. Questi le consigliano scene e azioni che spesso lei non segue e che subisce contro la sua volontà. Gustavo non si rende conto di nulla e appoggia quasi sempre le decisioni della moglie. I due hanno un unico figlio, Edoardo che prima ha una relazione con una traduttrice. Poi a seguito della loro separazione sposa una donna giapponese, Ada. Dalla loro unione nasce una figlia che sembra portare sulle spalle il peso dei Miso.Proposto da Renato Besana al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Questa prima prova narrativa della giovane autrice è ambientata nell'immaginaria città di Itaque, che sembra ruotare attorno a una grande biblioteca. La protagonista, Olga, ne diviene la bibliotecaria e fonda una rivista di letteratura, Origami. Le vicende umane di tutti i personaggi s'intrecciano con quelle della biblioteca e della rivista, quasi che sia la letteratura a preordinare ambizioni, desideri, destini. Il romanzo può esser letto come un apologo sulla centralità della parola scritta. Lo stile è rapido, colloquiale, non privo di accensioni. La vita come un foglio di carta che si può piegare a ripiegare in forme inattese: un origami, appunto.»"" -
Appena ho tempo
"Raccolta che copre molti anni, questi testi di Angela Maria Zucchetti ci ricordano che la poesia - e quella lirica in special modo - racchiude il senso dell'Essere. Come ho sostenuto altrove (e non sono il solo), la poesia ha uno strettissimo rapporto con la filosofia. Intanto entrambe nascono dalla meraviglia, si realizzano attraverso la lingua, e trattano di cose essenziali. Dunque: Poesia è filsofica, nel senso di metafisica. Perché ci troviamo a focalizzare sulle questioni ultime della nostra realtà di esseri umani. Dell'esistere, dell'esserci qui ed ora momento dopo momento, in bilico tra il non-Essere, e la forza dell'esserci che si afferma, che esige di vociare, captare, origliare il senso più profondo del vivere"""". (Peter Carravetta)" -
A proposito. Aforismi
Gli scritti di Marcella Tarozzi mostrano che fra l'essere e il nulla non prevale né l'uno né l'altro. In modo analogo il desiderio e la volontà si contendono l'uso del linguaggio, sempre presente a se stesso. In tale contesto si riconosce l'apporto dell'allegoria da cui emergono i concetti della tradizione filosofica e poetica. Il divenire si allea così col mito per rivolgersi a Sisifo, l'instancabile ribelle, una figura che ci riporta alla condizione umana, chiamata da Marcella Tarozzi ""il vivere"""". Con il vivere entrano in considerazione altri personaggi come il tempo che ha come pendant la temporalità, anch'essa analoga, in quanto struttura, al vivere; un vivere che non si identifica con un vitalismo arrogante ma neanche col quieto vivere in quanto è strettamente legato al divenire. Queste categorie mettono in risalto valori quali la bellezza, l'arte, la musica, concetti che trovano il loro significato nella forma breve del linguaggio la quale non disdegna di prestarsi a giuochi di parole o a ironie ben presenti del lavoro di Marcella Tarozzi."" -
Un tuffo nel mare di casa. Storia di un triestino marinaio convinto e partigiano riluttante
Un padre, un figlio, tra loro il vuoto, un crepaccio, sui suoi bordi opposti si sono trovati per tutta la vita, senza mai riuscire a compiere il balzo decisivo, il padre per pudore e per il timore di un rifiuto, il figlio per orgoglio e un inconsapevole sentimento di commiserazione. Solo in età ormai matura il figlio decide di compiere quel balzo e... scopre il padre. Scopre la sua vita intensa e drammatica, scopre con quanto coraggio, quanta voglia di riscatto, quanta umanità, quanta leggerezza abbia affrontato un destino assoggettato all'arbitrio della Storia che, in un turbinare casuale di ruoli e circostanze, lo fa marinaio, soldato italiano e britannico, partigiano titino, ""cerino"""", """"aquilotto""""! Matura così pagina dopo pagina la riconciliazione verso la figura paterna, rimasta troppo a lungo ai margini nei pensieri del figlio che finalmente ha compiuto quel balzo. Fabio Denitto nato a Trieste nel 1946. Già insegnante, si occupa di un dormitorio per senza tetto di cui è uno dei responsabili. Da questa esperienza ha tratto quattro libri con brevi racconti riguardanti gli accolti in questo dormitorio: Hotel a 1000 stelle, Dormitorio de luxe, Miracolo in via Udine e C'era una volta in via Udine, pubblicati dalla LINT di Trieste. È redattore de """"Il Punto"""" il periodico della Comunità di San Martino al Campo proprietaria del dormitorio. Nel 2020 ha pubblicato per Campanotto Narrativa il romanzo Una sera vicino al pozzo di cui questo nuovo libro Un tuffo nel mare di casa è la ideale prosecuzione."" -
Il ragazzo e la civetta. Percorsi di un allievo dell'Academiuta di Pasolini. Nuova ediz.
«Bruno Bruni aveva un padre ferroviere, emiliano d'origine, abituato dal mestiere a traslocare frequentemente da un luogo all'altro d'Italia; la madre proveniva dalle Romagne. I suoi fratelli erano nati in posti uno diverso dall'altro e a lui la sorte aveva assegnato nel '29 Santa Lucia d'Isonzo. La famiglia si era trasferita poi a Opicina sopra Trieste, quindi a Gorizia e nel '36 a Casarsa, dove il padre, divenuto capostazione, aveva potuto sistemarsi in forma più stabile. Per Bruno, Casarsa era destinata a divenire naturale tópos della propria identità e fondamentale ambiente di formazione. Il piccolo centro friulano era come immerso in una immutabilità agricola e linguistica e in una cristianità rigorosa e assoluta che mal si adattava alle inquietudini di un ragazzo proveniente da una famiglia di pensiero laico e di più vaste esperienze; ma presto si sarebbe trasformato in un ""paese dell'anima"""" grazie alla presenza di un giovane intellettuale che aveva eletto lo stesso luogo a proprio """"utero"""" letterario: Pier Paolo Pasolini.» (dall'Introduzione di Giuseppe Mariuz)"" -
Aghios. Quaderni si studi sveviani. Nuova serie. Vol. 3
"Aghios"""" non vuol essere l'ennesima rivista di carattere antologico o di varia umanità, ma intende solo coprire uno spazio specifico. Fino ad ora, Svevo era rimasto uno dei pochi """"classici moderni"""" ai quali non era stato dedicato un periodico di saggistica e di informazione per dar conto dei lavori in corso intorno alla sua opera. Ed è proprio questo il compito che """"Aghios"""" intende svolgere. Si sta lavorando intensamente - da varie parti - per approntare edizioni filologicamente attendibili o per analizzare documenti e materiali che potrebbero produrre risultati utili a questo scopo. Studi sull'opera di Svevo vengono pubblicati in gran numero, in questi anni, in Italia e all'estero. Numerose continuano a essere le traduzioni in tutti i Paesi del mondo. Di qui la necessità, soprattutto, di uno schedario sistematico di queste pubblicazioni, e di rassegne periodiche dell'attività di studio intorno all'opera sveviana. """"Aghios"""", dunque, accanto a una sezione di apertura, nella quale verranno pubblicati saggi e articoli su vari aspetti dell'attività dello scrittore, conterrà - in ogni numero, un numero all'anno - una sezione di documenti e rari, una rubrica di testimonianze di scrittori intorno al loro rapporto con l'opera di Svevo, una serie di rassegne della critica e uno schedario sistematico della produzione editoriale ed esegetica. Un notiziario darà, inoltre, conto di iniziative di ricerca in corso, di convegni, di seminari, di spettacoli e di tutte le attività e manifestazioni che interessano direttamente o indirettamente la figura e l'opera dello scrittore triestino." -
Bois de Boulogne. La forestazione di Bologna
C'erano le cartoline ""Se Bologna avesse il mare""""... e se Bologna si fosse trasformata in bosco, """"Bois de Boulogne""""? Dopo le elezioni comunali del 2021, ci fu un tentativo di colpo di mano di estremisti Verdi per forestare la città, allagandola. Ma un bravo sindaco ed una sua misteriosa amica, porteranno la giusta transizione verde verso la giusta conclusione."" -
Paolo
È così che ho incominciato a inseguirti, Paolo. Quando navigavi nella mia pancia. Provavo a indovinare il tuo viso dagli abbozzi intravisti nell'ecografia. Come doveva essere quella creatura che già sembrava non voler stare ferma, ma che la sera si adagiava nella curva dei miei organi interni, ad adattarsi arrendevole, delicatissima, a quella nostra ritmica uguale - di uccellino in uno stormo. Questa è la storia di un ragazzo e di quello che ci ha insegnato anche nel pianto: l'amore, il coraggio, la dignità, la finezza vibrata nei suoi occhi.