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Tipi di frase e ordine delle parole
Che cosa si intende per frasi marcate? Che cosa vogliamo dire quando parliamo di frasi dislocate a sinistra e frasi dislocate a destra? Il volume risponde a queste e altre domande affrontando le frasi marcate sia dal punto di vista della loro configurazione linguistica sia da quello delle loro funzioni comunicative. L'obiettivo è mostrare il modo in cui la visione moderna, resa possibile dalla nascita e dagli sviluppi della linguistica contemporanea, cambi, e per molti versi superi, la visione tradizionale di cui sono espressione i manuali di grammatica normativa e i manuali di retorica. -
La coordinazione
Che cosa ci può essere di interessante nella coordinazione, un argomento a cui di solito le grammatiche dedicano una o due pagine? La linguistica moderna che cosa può aver aggiunto? Questo libro propone una panoramica degli approcci al problema della coordinazione al fine di chiarire alcune idee e auspicabilmente di suscitare interesse in chi desidera conoscere meglio la nostra lingua. -
Lingua italiana e televisione
Che cosa distingue l'italiano sciolto e spregiudicato della tv di oggi dall'italiano sobrio e garbato della tv delle origini? Quali strumenti ha lo spettatore per riconoscere nella selva di programmi televisivi un linguaggio da far proprio? La televisione ""fu"""" buona ed """"è"""" cattiva maestra di lingua? Questo libro intende offrire un contributo alla conoscenza descrittiva dell'italiano trasmesso per televisione e delle sue differenti varietà di parlato."" -
La corrente di Humboldt. Una lettura di «La Lingua franca» di Hugo Schuchardt
Questo libro offre la traduzione in italiano del famoso saggio di Hugo Schuchardt ""Die Lingua franca"""" (1909), che inaugurò gli studi sulla forma di italiano semplificato usato come strumento di comunicazione tra le due sponde del Mediterraneo, dal Medioevo al XIX secolo. Federica Venier ce ne dà, in questo volume, una nuova lettura, duplice e al contempo unitaria. Duplice, poiché la studiosa coniuga la precisa ricostruzione dell'importanza storiografica del lavoro schuchardtiano - tra creolistica e filologia - con la prospettiva teorica in base alla quale vengono illustrati i processi di semplificazione linguistica all'origine della lingua franca. Unitaria, poiché Venier pone la ricerca di Schuchardt, vagliata dall'interpretazione che ne diedero Leo Spitzer e Benvenuto Terracini, all'origine di un possente movimento di riattivazione delle possibilità euristiche ed esplicative del pensiero di Wilhelm von Humboldt. Questa lettura incrociata dell'opera di Schuchardt getta nuova luce anche su ognuno dei citati autori e in particolare sulla figura di Terracini, a cui viene restituito il ruolo di innovatore che gli spetta e che la persecuzione razziale e la successiva congiura del silenzio gli avevano ingiustamente negato."" -
La democrazia infondata. Dal contratto sociale alla negoziazione degli interessi
Le odierne prassi di democrazia negoziale e concertata si servono di modelli concettuali di tipo contrattuale, che potrebbero far ipotizzare l'esistenza di una linea di continuità con le teorie moderne del contratto sociale. In realtà, la riflessione filosofica moderna, che si misurava con le questioni dell'origine e della giustificazione dell'ordine, prendeva in considerazione il patto sociale quale momento fondativo. La democrazia negoziale, al contrario, relega nell'oblio il problema della legittimità del potere e si limita a perseguire un precario equilibrio tra interessi particolari. Comprendere lo scarto tra l'idea moderna di contratto sociale e l'attuale retorica contrattualista ha il fine di mostrare l'ineludibilità di questioni oggi rimosse. Ma ha anche l'obiettivo di considerare le teorie delle istituzioni e le prassi politiche contemporanee in relazione alla questione del fondamento del principio democratico. Scoprendo che, se le condizioni di pensabilità dell'autogoverno vengono a mancare, le istituzioni democratiche rischiano di restare sospese: legittime nelle procedure, infondate nel pensiero. -
«Che vivano liberi e felici...» Il diritto all'educazione a vent'anni dalla Convenzione di New York
1989-2009: i vent'anni della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza hanno sollecitato il tentativo, espresso in questo volume, di costruire un affresco plurale e aperto sul tema delle prime età, dei loro diritti, della loro educazione. Di carattere multidisciplinare e con apporti internazionali, il testo affronta in chiave critico-costruttiva la condizione attuale di vita di bambini e adolescenti, con lo scopo di promuovere riflessioni e misure concrete volte a realizzare i diritti dei ""cittadini in crescita"""". Esito di un percorso di dialogo tra sapere accademico e sapere dell'esperienza, durato tre anni, il lavoro assume come ottica privilegiata quella pedagogico-educativa, integrandola con contributi di carattere etico-filosofico, giuridico-istituzionale, storico, letterario, architettonico, sociologico, psicologico. L'auspicio """"Che vivano liberi e felici..."""" di Janusz Korczak - medico e scrittore, educatore d'eccezione e precursore del riconoscimento sociale e giuridico dei diritti del bambino costituisce il filo conduttore delle riflessioni ed esperienze presentate in queste pagine. Il volume si rivolge in particolare a quanti per ruolo o professione concorrono all'educazione delle giovani generazioni."" -
La residenza nel centro storico di Napoli. Dal XV al XVI secolo
L'autore ricostruisce specificità e molteplicità della residenza a Napoli tra Quattro e Cinquecento, incrociando analisi delle fonti, lettura del manufatto e analisi della stratificazione. La prima parte del volume, relativa ad aspetti e problemi generali del tema, muove dall'analisi dello stato dell'arte (studi e fortuna critica) dell'architettura napoletana del Quattrocento. Entra poi nel merito del problema della periodizzazione dell'architettura civile, distinguendo per la prima volta le varie fasi. La seconda parte analizza il palazzo quattrocentesco, nell'addensarsi di segni e strutture, come coagulo dei rapporti tra la famiglia proprietaria, la città e il relativo seggio di riferimento: il palazzo è così parte di quei ""sistemi di residenze"""", polarizzate per il fenomeno di progressiva """"magnetizzazione territoriale"""" della famiglia nei suoi diversi rami. Spazio consistente è quindi dedicato alla ricaduta dell'architettura nelle trasformazioni urbane, soprattutto dove la residenza incide nello specifico del progetto urbano e dell'assetto delle nuove fortificazioni. La terza parte, partendo dall'analisi di tipi e forme dell'architettura civile del Cinquecento, esamina episodi caratterizzanti il rinnovamento del linguaggio architettonico e della struttura urbana, con significativi riflessi anche nella cultura progettuale."" -
Neomaggiorenni e autonomia personale. Resilienza ed emancipazione
Diventare maggiorenni quando si vive in una comunità per minori o presso una famiglia affidataria non è né semplice né banale. Il volume - che nasce dal confronto tra operatori e studiosi europei da tempo impegnati sul tema e artefici di alcune interessanti e pionieristiche esperienze di sostegno ai neomaggiorenni -presenta modelli teorici, d'intervento e buone prassi realizzate in Italia e all'estero, ed è rivolto ad operatori sociali, psicologi, educatori, ricercatori, volontari e a coloro che hanno a cuore il presente e il futuro di ogni cittadino, inclusi i giovani ""fuori famiglia"""", che necessitano più di altri di guardare al futuro con la consapevolezza e la sicurezza di non essere di nuovo """"da soli""""."" -
Stati di natura. Saggi sul contrattualismo moderno e contemporaneo
Perché le teorie del contratto sociale continuano a suscitare interesse? Forse perché ci dicono come vorremmo che fossero le società in cui viviamo o perché descrivono il modo in cui ci è possibile vivere insieme? Questo saggio sul contrattualismo ricostruisce la lunga vicenda teorica dello stato di natura nella tradizione filosofica moderna e contemporanea e cerca di esplicitare perché autori diversi, per delineare una politica legittima, si sono affidati all'immagine di una condizione al di fuori del tempo e al di là dell'esperienza. Dietro la sua persistenza secolare, lo stato di natura si rivela un topos del pensiero politico occidentale che sottende cesure e differenze profonde (epistemologiche, morali, antropologiche, economiche), articolate nelle trasformazioni di lungo periodo del rapporto tra politica, natura e sapere. -
La conquista delle parole. Per una storia naturale della denominazione
"Molte cose"""", dice il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein nelle Ricerche filosofiche, """"devono già essere pronte nel linguaggio, perché il puro denominare abbia un senso"""". Questo volume ha lo scopo di indagare la complessità del processo di denominazione, con particolare riguardo ai meccanismi che gli esseri umani mettono in atto nel momento in cui acquisiscono il lessico della loro lingua materna e in quello in cui, per cosi dire, """"perdono"""", nei casi di afasia, le parole. L'idea di fondo del libro è che, tanto nel caso dell'acquisizione delle categorie lessicali quanto in quello della loro perdita, la struttura degli eventi, in particolare quella degli eventi sociali, ha un peso determinante: la nostra esperienza e le nostre conoscenze sono organizzate secondo """"forme di vita"""" condivise, per cui è dagli script, dalle prime routine di azioni condivise che nascono le prime parole e, parallelamente, la perdita dell'organizzazione scriptica influenza la perdita delle parole ad essa connesse." -
Triangoli viola. Le persecuzioni e la deportazione dei testimoni di Geova nei Lager nazisti
Conosciuti nei Lager come ""triangoli viola"""" per via del segno di riconoscimento che gli era imposto, i testimoni di Geova condivisero con gli altri prigionieri la tragedia della detenzione nei luoghi di annientamento. Confessione cristiana presente nel continente europeo già alla fine dell'Ottocento e diffusasi in Germania con l'inizio del secolo successivo, i testimoni di Geova furono duramente perseguitati negli anni del Terzo Reich. Benché costituissero una minoranza religiosa estranea alla politica il loro pervicace rifiuto di accettare le imposizioni del regime hitleriano ne determinò il destino di vittime della violenza degli apparati repressivi nazisti, fino alla deportazione nei campi di concentramento. La loro storia, oltre a testimoniare della forza dei convincimenti interiori, è parte della più generale vicenda delle opposizioni e delle resistenze civili che accompagnarono gli anni cupi del totalitarismo nazionalsocialista."" -
Gor'kij-Bogdanov e la scuola di Capri. Una corrispondenza inedita (1908-1911)
Il carteggio raccolto qui per la prima volta nella sua interezza fornisce uno sguardo inedito su un momento cruciale della storia dei movimenti rivoluzionari russi alla vigilia del 1917. Il rapporto personale tra il filosofo Aleksandr Bogdanov e lo scrittore Maksim Gor'kij si intreccia alle vicende della frazione bolscevica e al contrasto tra la proposta organizzativa leninista e un progetto politico-culturale radicalmente alternativo. L'esperienza della ""scuola di Capri"""", che vide sull'isola l'intelligencija bolscevica al lavoro con operai rivoluzionari provenienti dalla Russia, è ricostruita attraverso documenti inediti provenienti dall'archivio della Fondazione Basso, dal Bakhmetev Archive di New York e dagli archivi russi IMLI (Institut Mirovoj Literatury im. A. M. Gor'kogo) e RGASPI (Rossijskij Gosudarstennyj Archiv Social'no-Politiceskoj Istorii)."" -
Bolzano, città di frontiera. Bilinguismo, appartenenza, cittadinanza
La presente ricerca trova la sua originalità e il suo punto di Forza nella stretta relazione tra dimensione teorica e ricerca sociale sul campo, guidate dal rigore scientifico. Il dialogo tra potere locale e sapere accademico rivela in questo percorso la reciproca vocazione e interdipendenza, mentre la partecipazione della cittadinanza ricolloca il ruolo del cittadino nel suo significato originario di portatore di diritti e doveri all'interno della comunità. Il volume ripercorre le tappe della ricerca partendo dall'osservazione di fondo che una città dal relativo benessere non crea necessariamente una cittadinanza attiva e consapevole, ma una diffusa agiatezza che tende a elidere lo spirito critico, però con aspettative sempre più elevate. Viene inoltre messa in evidenza l'ambiguità del vissuto del bilinguismo: potenzialità e/o svantaggio di una quotidianità resa frammentata dalla propria diversità interna. Può una popolazione riappropriarsi della motivazione sociale attraverso una ricerca sul campo che favorisca la riflessione condivisa senza tradire i presupposti scientifici del suo operato? La sola ricerca sociale può gettare i semi per una cittadinanza attiva? -
Fondamenti di comunicazione sociale. Diritti, media, solidarietà
La comunicazione sociale esiste davvero? Il dubbio scaturisce dalla constatazione della marginalità della disciplina, in letteratura e nell'accademia. Il libro cerca una risposta percorrendo due strade, teorica ed empirica. La prima parte si apre con una disamina critica delle definizioni classiche di comunicazione sociale, per approdare a una nuova prospettiva che ne rivaluta, accanto a quelli sociali, gli effetti culturali. Nella concezione proposta, la comunicazione sociale è il motore che alimenta la storia dei diritti umani e la diffusione della solidarietà civile. La seconda parte racconta un'indagine sul campo. Per individuare gli ingredienti che rendono sociale la comunicazione, si analizzano in chiave comparata cinque casi esemplari di giornalismo sociale. La ricerca delle variabili ricorrenti si concentra su: le condizioni che hanno favorito la nascita e la crescita di queste esperienze editoriali, i loro rapporti con il mondo del volontariato e del non profit, e con i media mainstream; ancora, le caratteristiche delle redazioni, le fonti e le routines produttive. Il viaggio restituirà una comunicazione sociale per molti aspetti rinnovata e arricchita, nelle funzioni e nello status. -
Capitalisti di faida. La vendetta da paradigma morale a strategia d'impresa
Il Gargano, aspro promontorio dell'Italia meridionale, è il contesto etnografico di una faida che da oltre cinquant'anni contrappone sanguinosamente famiglie di allevatori. Il volume indaga un fenomeno che per certi aspetti, richiamando elementi del paradigma mafioso, rientra nella sfera dei comportamenti anomici tipici della criminalità organizzata. Al contempo, però, l'autrice indaga le matrici economiche e culturali che consentono ai gruppi di costruire, attraverso la rifunzionalizzazione del codice normativo valoriale, una strategia comunicativa dell'agire violento che lo àncora al comune immaginario culturale - strategia funzionale al mascheramento degli interessi economici che muovono il conflitto. Così la vendetta, paradigma morale che l'antropologia giuridica intende come diritto/dovere espresso da un gruppo parentale che, in difesa del sangue e dell'onore, ammette la ritorsione violenta, nel contesto garganico si esprime e afferma come strategia d'impresa dei gruppi di faida che massimizzano i profitti attraverso il conflitto e in funzione di esso. Per questo i capitalisti di faida, riecheggiando una definizione cara alla letteratura antropologica, si affannano a difendere, incrementare e compensare il capitale economico derivante dall'accumulo della ricchezza, celandolo dietro la rassicurante simbolica coltre del sangue versato che non può rimanere invendicato. -
Les best-sellers de la lexicographie franco-italienne. XVI-XXI siècle
La storia della lessicografia bilingue francoitaliana ha inizio nel 1583 e, da allora, sono stati pubblicati più di ottocento dizionari. La maggior parte di queste opere ha avuto una o due edizioni, ma altre hanno avuto un notevole successo di pubblico. Gli autori presi in considerazione hanno spesso introdotto significative innovazioni che stanno alla base del loro successo e che hanno altresì consentito il progresso della lessicografia bilingue franco-italiana. La ricerca di Lillo, che si rivolge prevalentemente a un pubblico di francesisti, non mancherà di suscitare l'interesse di studiosi di altre discipline, curiosi di guardare sotto un inatteso profilo la storia dei rapporti culturali franco-italiani. -
Ecdotica (2012). Vol. 9
Il campo dell'ecdotica è immenso: l'autografo reale e l'originale ideale, la produzione materiale delle copie, le modalità dell'industria editoriale ecc. Di tutto ciò questo Annuario desidera mostrare una panoramica stimolante, senza trascurare la critical theory che negli ultimi anni sta ridefinendo tutte le nozioni di questo campo di studi. -
Storia della Repubblica sociale italiana
La Repubblica sociale italiana fu l'ultima avventura di Mussolini, ma anche uno Stato che, pur sotto l'asfissiante controllo tedesco, governò per quasi due anni buona parte del territorio nazionale. Tornati sulla scena per riscattare l'onore perduto agli occhi dei camerati germanici dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, i fascisti non riuscirono a coinvolgere gli italiani nel loro progetto e, dall'estate del 1944, scatenarono una ""guerra ai civili"""" contro quello stesso popolo che avrebbero dovuto guidare e proteggere. Il libro racconta l'evoluzione del fascismo repubblicano nelle sue proposte politiche e nel suo progressivo avvicinamento al nazismo, giunto fino all'identificazione."" -
L' anticristo e il crocifisso. L'ultimo Nietzsche
Alcuni mesi prima del fatidico crollo mentale e fisico del gennaio 1889, Nietzsche inizia a raccontare la storia di Gesù di Nazareth nell'Anticristo, mentre, quasi contemporaneamente, progetta il suo autoritratto narrativo in Ecce Homo. Le trasformazioni in atto in questi ultimi testi così criptici sono sempre state analizzate dalla critica alla luce della pazzia incipiente. In questo libro Heinrich Detering legge invece le ultime opere nietzscheane secondo una via interpretativa di matrice narratologica e non solo filosofica, esplorando nuovi spazi per la discussione di alcuni dei testi più suggestivi e meno esplorati del pensatore tedesco. -
Il senso dell'esistenza. Per un nuovo realismo ontologico
Il secolo scorso ci ha abituati a credere che il mondo sia una nostra costruzione, una specie di ""allucinazione collettiva"""", mediata tramite la storia dello sviluppo culturale dell'umanità. Inserendosi in un dibattito inaugurato in Italia da Maurizio Ferraris. Markus Gabriel uno fra i più brillanti filosofi dell'ultima generazione apparsi sulla scena internazionale argomenta contro questo orientamento in favore di un nuovo realismo, una sorta di ritorno alla verità, in cui i fatti esistono, senza che con ciò si sia fissato fin dal principio in cosa essi consistano.""