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Ispirazioni mediterranee
Rovine e monumenti addossati alla vita quotidiana dell'uomo, statue e quadri in un museo, epitaffi e tombe lungo strade antiche, alture silenziose che si sporgono su città-formicaio, file di donne che indugiano il venerdì in conversazioni tra le tombe come per le strade di una città antica... Così da Siviglia ad Atene, dalla Provenza all'Africa del Nord, Grenier attraversa quella ""morfologia sensibile al cuore"""" che """"costituisce lo spirito mediterraneo""""."" -
Cùntura
"Cùntura"""", in dialetto siciliano """"racconti"""" o """"fiabe"""", è il secondo volume di una trilogia a cui Nino De Vita lavora da molti anni. Si tratta di quindici storie in versi ancora una volta scritti nella lingua in via di estinzione della contrada marsalese che ha dato i natali all'autore. In essi permangono le linee di una letteratura non arcadica, non idillica, piuttosto connotata di realismo persino crudo, ma sempre ispirato da una superiore visione della vita e dalla compassione per le creature. Se """"Cutusìu"""" può essere considerato poema dell'infanzia, """"Cùntura"""" si riappropria della dimensione infantile e la elabora in fiaba generata, a sua volta, dalla terra, dal paesaggio, dal """"luogo"""" unico in cui trova ispirazione e senso." -
Mesogea. Segni e voci dal Mediterraneo (2003). Vol. 1
Questo numero della rivista presenta un inserto che ripropone integralmente gli unici due numeri dati alle stampe ad Algeri, tra il 1938 e il 1939, di ""Rivages. Rivista di cultura mediterranea"""", un documento storico che permette di riconsiderare l'esperienza di un variegato movimento intellettuale che ha radici molteplici e profonde."" -
Albert Camus, ricordi
Jean Grenier, il raffinato intellettuale che esercitò una profonda influenza sul giovane, nel 1968, a quasi un decennio dalla morte del premio Nobel (1960), traccia, attraverso i ricordi, il profilo dell'allievo di un tempo e dell'amico di una vita. Sottraendosi alle pretese esaustive della biografia e del saggio critico, ci consegna il racconto del reciproco apprendistato che generò e alimentò un'amicizia fatta di molte intese ma anche di sostanziali e permanenti differenze. Con sobrietà di stile e intelligente umanità Grenier porta la sua ""breve testimonianza"""" dell'amico-scrittore e dell'epoca che li ha accomunati e accende slanci, dubbi, scelte, contraddizioni da cui affiorano la vita quotidiana, la politica la religione, i temi esistenziali."" -
I porti della peste. Epidemie mediterranee fra Sette e Ottocento
Una crociera molto diversa dalle scorribande vacanzieresche oggi vengono proposte nel Mediterraneo. La rotta sembra essere quella turistica odierna, di porto in porto, da Marsiglia a Messina, da Split a Malta, da Corfù a Tunisi, e a Maiorca, in realtà il percorso suggerito arretra nel tempo, al Settecento e all'Ottocento, e soprattutto si carica di un rischio mortale: la peste. Il viaggio ha inizio nel 1720 e si conclude nel 1820, coprendo il lungo periodo della guerra dei cento anni combattuta dalle località costiere mediterranee contro il flagello. -
Mesogea. Segni e voci dal Mediterraneo (2005). Vol. 2
Tra gli argomenti trattati in questo numero della rivista ""Meseogea"""" troviamo: Scortesie per gli ospiti: testimonianze e corrispondenze; Da una lingua all'altra: passaggi e paesaggi mediterranei in versi e in prosa; Lucio Piccolo: una lettera inedita; Un dramma-apologo di Sa'd Allah Wannus; Mediterraneo di ieri e di oggi: Edmond Charlot; Da Palermo A Bagnoli: racconti dal Sud."" -
Storie del bosco boemo e altri racconti
"Vagheggio un genere letterario misto, tra il saggio, il poema e il racconto"""". Così dichiarava Angelo Maria Ripellino, che si diceva attratto dall'idea di scrivere dei racconti-saggi """"al modo di Borges"""". In questi racconti l'autore vi tenta l'alchimia della fiaba, l'azzardo del meraviglioso, con una scrittura """"impreziosita da stralunate parole"""" che anima quadretti, teatrini e """"macchine narrative"""" in cui confluisce """"sempre sotteso di tenerezza e rimpianti e calore umano"""" il piacere di raccontare """"concrete, tangibili storie""""." -
Primavere. Per una Siria democratica e un Libano indipendente
Si tratta della traduzione di un volume, pubblicato nel giugno 2004, in cui, attraverso la raccolta di parte dei pungenti editoriali che scriveva regolarmente sulla prima pagina di «al-Nahar», Samir Kassir sviluppa la sua lunga riflessione sulle complesse relazioni tra Siria e Libano e delinea un approccio democratico alle problematiche del mondo arabo contemporaneo. ""Kassir, a differenza di molti, non si concede dietrologie o vittimismi"""" scrive Gabriele Romagnoli su """"Repubblica"""" il giorno dopo l'assassinio dell'autore, """"Non è in affari con nessuno. Non punta a una carriera politica. Scrive quello che pensa."""""" -
L' isola del dolore
Tre generazioni, il nonno, Alì il Biondo, il padre Ahmet e il figlio, Mustafà, ricostruiscono una vicenda drammatica di amore e guerra che copre tutto il Novecento: dallo ""scambio forzato"""" tra greci e turchi, alla prima guerra mondiale; dalla repressione turca alla rinascita della nazione moderna. Un uomo, Mustafà Kemal, alla ricerca della propria identità cerca la tomba di Maria, presso Efeso. Ha il compito di chiudere i conti con il passato e onorare la memoria del padre, portando il velo santo della madre, Eleni, morta pazza nell'Isola del Dolore, sulla tomba della Madonna. Il romanzo si sviluppa tra riti del cristianesimo ortodosso e preghiere islamiche, tra scavi archeologici e avvenimenti storici del Novecento turco. Dentro una storia raccontata a più voci, prima dal padre e poi dal figlio, si conoscono le vicende personali di Mustafa Kemal Sarigiolu, di Ahmet, di Eleni, della famiglia Manikis, di padre Focas e altri ancora, tutti collegati a una storia d'amore struggente e drammatica."" -
Danilo Dolci. Attualità profetica
La dimensione profetica di Danilo Dolci (1924-1997) si coglie bene nel contesto storico odierno, in cui emergono potenziati gli effetti congiunti e perversi dello spreco, della violenza, della falsificazione sistematica. Attento al processo di evoluzione della vita nel cosmo e a quello della storia, di cui denunciava i misfatti, egli mirava a suscitare le capacità latenti di ciascuno, superando ogni barriera di classe, genere, età, etnia, cultura. Sperimentava che la comunicazione interpersonale, sostenuta dalla riflessione genuina sull'uomo e sul cosmo, alimenta la passione per il bene comune e aiuta a percepire la complessità e le risorse inesplorate del reale, in vista del futuro. Su questo si fondava la sua ""scienza della speranza"""". La presente pubblicazione, attraverso alcune testimonianze, evidenzia come in Dolci le lotte per i diritti civili e l'impegno educativo si connettano intimamente con la sua rinnovata pratica della maieutica; e come il linguaggio poetico accresca la forza delle sue intuizioni."" -
Le vecchie e il mare
In un antico porto isolano, sette vecchie - madri e nonne di uomini di mare siedono su grosse pietre fuori dalle loro case. Parlano e raccontano. Diverse, ma accomunate da un'esistenza scandita dai ritmi del mare e della pesca le loro voci si alternano, vicine e remote, come in un antico coro greco. Nel centenario della nascita di Ghiannis Ritsos, torna alla luce in una nuova traduzione uno dei poemi più rappresentativi della forza espressiva di un grande cantore moderno della libertà, dell'uomo e del Mediterraneo. -
Occhi aperti spalancati
Cinque racconti-monologo che varcano di continuo la soglia di ciò che nominiamo realtà, di ciò che decidiamo sogno. Si aprono (e chiudono) come altrettante possibili porte della percezione, vere e proprie visioni di scrittura che, in una paradossale sarabanda immobile, invitano a sentire prima che comprendere, a tenere, come recita il titolo, occhi aperti spalancati. ""Ciò che si svolge è dentro un sogno, ma quel che accade, accade nella scrittura""""."" -
Resistere all'«aria del tempo». (Con Camus)
Jean Daniel, uno dei decani del giornalismo europeo, a fronte delle troppe angustie che soffocano l'informazione, la politica, la cultura del nostro tempo, propone in questo libro una rigorosa e necessaria riflessione sui ""presupposti filosofici"""" del proprio mestiere e sulla responsabilità degli intellettuali. A partire dalla personale """"rievocazione esistenziale"""" dell'esperienza condivisa con Albert Camus nelle redazioni di quotidiani e riviste, rilegge l'intera opera dell'autore de """"L'uomo in rivolta"""" alla luce delle inquietudini contemporanee. Dalla trama delle memorie di luoghi, personaggi ed eventi storici di cui è stato testimone e cronista emerge il profilo meno noto, ma non certo meno importante, di Camus giornalista impegnato in prima persona nella pratica dell'""""informazione critica"""". E infatti nella tensione morale e nell'iter dostoevskiano dell'amico scrittore che Jean Daniel individua le ragioni dell'attualità dell'opera di Camus e quell'autentica lezione di etica oggi più che mai indispensabile per sfuggire all'insidia totalitaria e all'ideologia dominante. Per resistere - con Camus all'aria del tempo. (Prefazione di Claudio Magris)"" -
In morte di un cane
"Non voglio affezionarmi, ma sono contento se qualcuno si affeziona a me. Così ragionano tutti i miei simili; e quando non trovano nessuno che possa rispondere ai loro desideri, trovano sempre un cane ai cui occhi non sono né zoppi, né brutti, né ciechi, né sordi, né deformi, né vecchi"""". Addentrandosi nello specchio silenzioso dell'agonia e della morte del proprio cane, Jean Grenier l'inquieto e raffinato intellettuale francese, maestro di Albert Camus, ci consegna un nuovo breve ma prezioso esempio di quella prosa filosofica che hanno amato i lettori di """"Isole"""" e """"Ispirazioni mediterranee""""." -
Crepuscolo e notte
Mai pubblicato in volume prima d'ora, scritto nel 1959 per la rivista catanese ""Incidenza"""", """"Crepuscolo e notte"""" è il saggio che precede di parecchi anni """" La morte del sole"""" (1982). Acuta disamina della questione dell'estetica nella filosofia da Kant a Jaspers così eloquentemente si conclude: """"Bisogna allontanarsi dall'infinita inquietudine di Kierkegaard e di Nietzsche, insiste Jaspers, e cercare di nuovo la pace di Kant e di Spinoza; ma, non ha detto lui stesso che """"ai confini del giorno ci parla qualcosa d'altro"""" e che """"il non avergli dato ascolto non ci lascia in pace""""? e poi, se i confini tra il giorno e la notte non sono mai stabili e sicuri non è, forse, che non c'è nessun giorno e c'è solo il crepuscolo e la notte?""""."" -
Ispirazioni mediterranee
Quando pronuncia all'Université des Annales la Conferenza a cui dà come titolo ""Inspirations Méditerranéennes"""" - formula ripresa in seguito da appassionati del Mediterraneo come il filosofo Jean Grenier, per indicare non solo la sensazione rinvigorente dell'aria salsa ma il rapporto fra una scrittura e la sua origine - Paul Valéry ha 62 anni e la Francia vive la pace sospesa dell'entre deux guerres. È la fine del 1933, l'anno in cui la carta geopolitica d'Europa si chiazza di una nuova dittatura che si attribuirà un potere di distruzione quasi totale, radicato nel mito di un'origine """"pura"""" e di un destino di dominio. Ed è significativo che nelle pagine scritte per le Annales Valéry proponga con forza lo schema classico della mediterraneità europea."" -
Un anno. Scritti per la rivista «I Siciliani»
"Libro della storia che noi viviamo. Scritto giorno per giorno"""". Con queste parole Giuseppe Fava, chiudendo l'editoriale del primo numero de I Siciliani, nel 1983, sintetizzava forma e sostanza della rivista che aveva appena fondato a Catania. E sono quelle sue stesse parole di allora a esprimere oggi il senso, la forza, la necessità di Un anno, la raccolta completa di tutti i suoi articoli su I Siciliani. Le inchieste, i racconti, gli editoriali, le analisi che lo compongono costituiscono la testimonianza del rigore etico e professionale, della passione civile, del talento narrativo di Fava e ci consegnano pagine improntate alla volontà di sapere, di informare e raccontare, all'ostinazione nel cercare oltre la superficie dei fatti e delle cose. Libro della storia che noi viviamo, Un anno - come hanno scritto Elena e Claudio Fava - """"è uno sguardo nudo ed estremo sulle cose che Fava scrisse e dunque sulle cause della sua morte"""". E nel passare da una riga all'altra, dimorando nelle sue pagine come nei luoghi e nel tempo di quel """"giorno per giorno"""", leggere ci sembra più che mai un modo ancora possibile di non arrendersi." -
L'iliade
La nuova traduzione in esametri dell'Iliade, curata da Daniele Ventre e prefata da Luigi Spina, è corredata da un'ampia nota del traduttore che riassume per il lettore gli aspetti salienti del problema Omero. È inoltre seguita da un indice dei nomi concepito come un dizionario ragionato (con riferimenti bibliografici di carattere filologico, archeologico, antropologico e linguistico) dei personaggi omerici, più che come un semplice elenco di attestazioni. -
Il mistral non ha ombra. Sei racconti marsigliesi
Il 'noir' o giallo sociale nato in America nel dopoguerra è stato caratterizzato dal suo ancorarsi e ambientarsi nelle grandi città. Scivolato in Francia, nel corso degli anni Ottanta, verso le periferie per raccontare i disagi e lo squallore della vita di certi quartieri (si veda come esempio per tutti Pennac e la sua saga di Malaussène ambientata nella periferia parigina di Belleville), ritorna, prepotentemente, qui, con gli autori di questa antologia, alla vita cittadina dei quartieri storici di Marsiglia. Una Marsiglia vista attraverso gli occhi di sei scrittori del sud della Francia che con il loro linguaggio frammisto di 'argot' e provenzale rilanciano le proprie radici e soffiano sulla lingua di Stato modellandola e modificandola così come il mistral spazza via le nuvole dal cielo del sud. Racconti 'noir' che si snodano attraverso i quartieri della città fondata dai focesi. Un luogo mediterraneo tanto vicino a noi da potersi confondere con Napoli, Palermo, Bari o qualsiasi altra città del sud. -
Pagine
Pubblicato per la prima volta nel 1969 in un'edizione di diffusione ristretta, questo libro torna oggi al lettore come un nuovo esordio e testimonia nel modo più completo il talento narrativo di Giuseppe Fava. La forma del racconto breve e quella del diario vi si alternano passandosi il bandolo e il mistero delle ""costanti umane"""" che ne attraversano temi, luoghi e personaggi: l'amore, la paura e, più di tutto, il grottesco. Echi della remota oralità dei 'cunti' s'intrecciano, in queste 'Pagine', all'asciutto realismo con cui la lingua colta e scabra di Fava racconta storie e creature di ordinaria bizzarria, ragioni e sentimenti di un universo 'gotico-solare'.""