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Semestre europeo (2014). Vol. 4
Rivista europea di best practices. -
Italia nostra (2014). Vol. 482: Architetture da riscoprire.
Rivista mensile dell'Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione. -
Gli ebrei a Roma tra Risorgimento ed emancipazione (1814-1914). Con CD-ROM
L'arco cronologico prescelto (1814-1914) riguarda il periodo che va dal ritorno a Roma di Pio VII (24 maggio 1814) - dopo l'esilio imposto da Napoleone - all'anno in cui fu inaugurato l'Oratorio Di Castro (1914). Quest'ultimo avvenimento per gli ebrei della Capitale concluse simbolicamente la fase dell'Emancipazione, prima dello spartiacque creato dallo scoppio della ""Grande Guerra"""", che determinò la crisi dello Stato liberale a cui fece seguito l'avvento del fascismo."" -
Santa Maria della Consolazione ad Altomonte. Un cantiere gotico in Calabria
Sorta sul sito di Santa Maria dei Franchi, secondo la tradizione una fondazione dell'XI secolo, la chiesa di Santa Maria della Consolazione si deve alla committenza del conte di Altomonte Filippo I Sangineto, coraggioso uomo d'arme e alto funzionario di re Roberto d'Angiò, avendo egli ricoperto il ruolo di siniscalco di Provenza tra il 1331 e il 1347, un anno prima del definitivo ritorno nel feudo calabrese. Il linguaggio architettonico deriva dall'adozione di alcuni elementi dell'architettura mendicante, nelle sue declinazioni meridionali sulle quali s'innestano schiette cadenze del Midi francese particolarmente evidenti nel disegno della facciata e nel suo apparato decorativo. L'interno è dominato dal grande monumento funebre dei Sangineto, esemplato sul modello dei sepolcri regi di Napoli, realizzati dallo scultore senese Tino di Camaino. Della ricca dotazione, un vero e proprio tesoro descritto dalle fonti, sono testimonianza pochi ma preziosissimi manufatti conservati nel Museo Civico di Altomonte: il San Ladislao di Simone Martini, due ante di polittico riferite a Bernardo Daddi e due lastre in alabastro con Storie dell'Infanzia di Maria, della Passione e del Giudizio Universale realizzate da un atelier francese. -
Rosario Gagliardi. I disegni di architettura della collezione Mazza. Una grande raccolta del Settecento siciliano. Ediz. illustrata
La Galleria Regionale di Palazzo Bellomo e il Centro Internazionale di Studi sul Barocco propongono una mostra unica, dedicata ai disegni di architettura di Rosario Gagliardi, appartenenti alla collezione di Giuseppe Mazza, per la prima volta presentati tutti insieme. Si tratta di una delle più ricche e importanti raccolte grafiche del Settecento siciliano, ancora nel complesso inedita. In una stagione in cui Bernini aveva definito come chimerica l'architettura del suo grande rivale Borromini, i disegni del Gagliardi, la figura più innovativa e anticonformista nel panorama del barocco siciliano, svelano la sua versatile personalità libera dalle ""regole"""". La rassegna comprende i tre volumi di 145 disegni, dai cui risulta con chiarezza il suo background culturale e la sua capacità di reinventare l'antico. Scenografie e piante, studi geometrici, ordini architettonici, altari e studi di fortificazioni sono i temi della raccolta presentati in mostra. I disegni del Gagliardi, di grande valore documentario e di straordinaria eccellenza grafica, svelano teoria e tecnica, modularità e proporzione, importanza della matematica e della geometria come chiave di lettura della bellezza architettonica. Ma l'interesse per l'antico e per i suoi monumenti rivela al tempo stesso una forte volontà di trasgredire. Ne emerge una figura che sa discostarsi con fantasia e creatività da regole e dogmi."" -
Conoscere collaborare progettare. Teorie e tecniche e applicazioni per la collaborazione in architettura
"...questo volume intende illustrare il risultato di una lunga ricerca. Abbiamo cercato di separare la descrizione della parte teorica da quella della sua applicazione. Ne è risultata una articolazione in cinque parti, corrispondenti ai contenuti che abbiamo sopra indicato: la prima parte tratta della collaborazione progettuale, delle sue caratteristiche e del rapporto con la qualità del progetto. La seconda parte esamina le caratteristiche della conoscenza progettuale, i domini principali in cui si esplica, le sue proprietà. La terza parte disamina le caratteristiche teoretiche e implementative del modello BKM. La quarta parte definisce le caratteristiche della piattaforma ABCD e le sue modalità implementative. La quinta parte illustra il funzionamento di un prototipo in scala ridotta della piattaforma ABCD e la sua applicazione a un caso di studio.""""" -
Le tecniche della tradizione. Architettura e città in Abruzzo citeriore. Ediz. illustrata
Il patrimonio architettonico dell'Abruzzo meridionale, coincidente con l'attuale provincia di Chieti, in cui la presenza di centri urbani dominanti, a parte il capoluogo, si fa meno incidente e la diffusione del costruito storico sul territorio si rivela capillare, è spesso liquidato nei programmi di restauro e conservazione con una generica sentenza di inadeguatezza, ma in realtà sostanza e testimonianza dell'armatura urbana che innerva l'intero territorio regionale e che conferisce senso al paesaggio e alla stessa storia delle comunità locali. Molti di questi centri sono oggi soggetti all'abbandono, al sottoutilizzo, alle alterazioni abusive finalizzate quasi esclusivamente al consumo di suolo o all'affermazione di uno status sociale appariscente quanto effimero. È una condizione condivisa con tutte le aree montane interne, e che trova origine nei profondi disequilibri che hanno segnato la crescita economica dell'intero Paese. Il risultato finale è che tale patrimonio costruito, viene considerato come un impedimento ad una malintesa idea di sviluppo. Lo studio di Clara Verazzo ha il merito di conferire dignità scientifica a questa realtà, ricostruendo con pazienza e acribia la sapienza costruttiva che è diffusa in questi esempi. Rispetto agli studi dedicati ad altre aree centro-meridionali, Clara Verazzo punta ad una visione di sintesi, affidando alle illustrazioni il compito di approfondire dettagli tecnici e costruttivi. -
Palazzo dei Convertendi. Storia e restauro 1500-2014. Ediz. illustrata
Il volume propone una selezione di voci che concorrono a tratteggiare la vicenda plurisecolare del palazzo dei Convertendi, dalla sua prima configurazione, plasmata inglobando l'edificio che fu la casa di Raffaello fino alla morte, ripercorrendo poi la demolizione e ricostruzione dell'edificio alla fine degli anni Trenta del Novecento, fino al restauro attuale, condotto con scrupolo scientifico e attenzione filologica a cura dell'Amministrazione proprietaria. Grazie ai diversi punti di vista presentati si approfondiscono le mutazioni di un ambito urbano che riflettono i più ampi avvenimenti storico-politici che hanno visto la nascita dello Stato della Città del Vaticano e si ricostruiscono i profili delle istituzioni che, nei secoli, hanno dimorato nel palazzo. Il volume apre nuove prospettive di studio e ricerca offrendo, al contempo, spunti di riflessione sul valore dell'architettura come testimone di memorie storiche del nostro passato antico e recente. -
Metamorfosi dell'immagine urbana. Rappresentazione, documentazione, interpretazione, comunicazione. Con CD-ROM
Il tema della rappresentazione della città e della sua immagine, nelle sue diverse declinazioni di documentazione, interpretazione e comunicazione, può essere sviluppato da diversi punti di vista: dalle analisi prettamente urbanistiche a quelle indirizzate prevalentemente agli aspetti percettivi e comunicativi della sua immagine. Quest'ultimo aspetto interessa da tempo coloro che si occupano di rappresentazione, individuando in questa tematica di ricerca una specificità disciplinare che costituisce un ambito di studio del settore del Disegno particolarmente fecondo. Il volume è articolato in due parti. La prima, raccoglie i contributi che si riferiscono allo studio e alla comunicazione dei processi di trasformazione con l'obiettivo di realizzare un progetto di modello urbano diacronico e interrogabile basato sulla cartografia digitale 3D. La seconda, raccoglie, invece, contributi di carattere più prettamente sperimentale, volti ad indagare il momento di passaggio tra la conoscenza dei luoghi e il loro potenziale di trasformabilità. -
Memoria e materia dell'opera d'arte. Per nuovi orizzonti di ricerca
Il volume, suddiviso in tre percorsi di lettura, presenta gli Atti delle giornate di studio del dottorato di ricerca dell'Università degli Studi della Tuscia in Memoria e materia dell'opera d'arte e raccoglie i contributi di Simona Antonacci, Elisa Anzellotti, Francesca Anzelmo, Federica Bertini, Teresa Lucia Cicciarella, Barbara Drudi, Giorgia Fiorini, Lea Mattarella, Emanuela Morganti, Chiara Paniccia, Jessica Perna, Costanza Rapone, Luca Salvatelli, Celeste Stefania, Valentina Vacca. -
Inversonero
Da cosa trae ispirazione un dipinto? Da un paesaggio ammaliato, dal desiderio di fermare l'attimo fuggente, di interpretare il favor optimi temporis, di assecondare uno stato d'animo nel fervore del genio, ""ispirato"""", appunto. E un componimento in versi? Cosa ispira una poesia? Un tramonto, diremmo banalmente. Magari l'esito felice di un """"m'ama-non m'ama"""" con una margherita. Può aiutarci talvolta la forma delle nuvole o l'osservazione di certi fenomeni naturali, quali un arcobaleno o il sole che filtra dall'alto. Ma c'è poi lo spleen, quella condizione irripetibile dello spirito che produce estro e creatività, autentico gorgo di emozioni e malinconie timorate che accompagna fatalmente le giornate di certi artisti. È proprio lo spleen che potrebbe aver orientato Pasquale Nero Galante e Angelo Andriuolo (che muovono - è importante chiarirlo - da linguaggi ed ambiti espressivi diversi, seppur tradizionalmente contigui) verso l'oplà di una produzione - pittorica l'uno e letteraria l'altro - di interessantissima convergenza. Utile si rivelerebbe indagare nei rispettivi vissuti e ricercare i motivi di queste straordinarie affinità, che sembrano indirizzare verso un comune prodigioso sentire. Emerge invece che i due artisti non si erano mai relazionati sui rispettivi intenti produttivi. Non nasce - dunque - la poesia di Andriuolo a commento delle opere di Nero Galante, né i lavori di Nero Galante offrono l'ambientazione ai versi di Andriuolo."" -
La città radicale di Ludovico Quaroni. Ludovico Quaroni e la Scuola di architettura di Roma negli anni Sessanta
Ludovico Quaroni, uno dei principali maestri italiani dell'architettura del secondo dopoguerra - problematico e affascinante intellettuale romano del suo tempo - negli anni Sessanta del secolo scorso, spinto dalla propria inquietudine culturale, sembrò volersi fare interprete dei sogni smisurati di un'epoca che, al culmine del miracolo economico e sociale, parve aprire una nuova età dell'oro a noi italiani. Egli coinvolse totalmente sé stesso, la sua cattedra, i suoi assistenti, gli studenti nel suo più ambizioso progetto di ricerca; una città lineare tra Roma e Firenze, un immenso Continuum disteso nelle valli del Tevere, di Chiana e d'Arno; una vera No-stop City, un paesaggio nuovo immerso nel paesaggio antico, dove la forma urbana, continuamente generata da un inesauribile processo di produzione industriale, non avrebbe dovuto sostenere funzioni definite, ma sollecitare incessantemente le emozioni sensuali, intellettuali e creative degli individui di una società immaginata ormai totalmente fluida, priva di vincoli, di limiti, di ideologie. Ma nel marzo del 1968, la contestazione giovanile spostò improvvisamente il fuoco dell'utopia e inflisse una rotta decisiva alle visioni dell'architettura radicale borghese non soltanto italiana - di cui faceva parte la città radicale di Ludovico Quaroni, nata con la sconfitta negli occhi - ma anche inglese, olandese; europea in una parola. Oggi, a più di cinquanta anni dalla sua brusca fine, è tempo di raccogliere ciò che del Continuum di Quaroni anima ancora la memoria dei suoi amici di allora, dei suoi studenti migliori, dei suoi allievi. Ma per poter rileggere quel lontano capitolo della ricerca d'architettura italiana, romana in particolare, occorre ricostruire il ""sentire moderno"""" di Ludovico Quaroni, che non è più il sentire nostro - se ancora fra noi vive un """"sentire moderno"""" - e occorre anche riprodurre la scena in cui si svolse il dramma della sua città radicale; la scena, dunque, della facoltà di architettura della Sapienza e dei suoi protagonisti, riportata all'epoca nella quale adottare un metodo di progettazione o uno stile significava scegliere tra etiche opposte, tra politiche avverse e interpretazioni della storia inconciliabili tra loro. Per questo il nostro libro, al cui centro sta il Continuum di Ludovico Quaroni, inizia con un testo - Quaroni brucia - che si inoltra nel problema della modernità per tentare di comprendere come esso fu vissuto dallo stesso Quaroni; e si chiude con un altro testo - Quaroni Muratori, tra dialogo e silenzio - che riapre, con commozione, il sipario del palcoscenico dove pochi maestri, troppo bravi per tanti di noi, consumarono la loro irriducibile sfida incrociata - la loro stessa vita - con un impegno, una speranza, una passione, una capacità di sofferenza, una sincerità, una generosità e una fede nell'architettura che per molti sono ormai, difficilmente comprensibili."" -
Disegnare. Idee, immagini. Ediz. italiana e inglese. Vol. 49
Rivista semestrale del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura. Università di Roma La Sapienza. -
Feedback. Territori di ricerca per il progetto di architettura-Territoires de recherche pour le projet d'architecture. Ediz. bilingue
Feedback, un effetto recepito in un tempo presente a seguito di azioni passate, con ricadute destinate inevitabilmente a segnare il tempo futuro. Il titolo di questo libro dichiara il fattore di propulsione di un'ambizione condivisa: proporre, grazie agli strumenti del progetto di architettura, nuove possibili visioni della realtà e nuove modalità di azione rispettose del pianeta. Con questo intento, i suoi quattro autori, tutti di formazione a cavallo tra la Francia e l'Italia, hanno condotto una riflessione congiunta a partire dalle proprie esperienze di ricercatori, docenti e architetti progettisti. La lettura in parallelo dei due luoghi in cui essi operano, La Villeneuve di Grenoble-Echirolles e l'Università della Calabria, territori chiave dell'urbanistica democratica e del pensiero architettonico degli anni '60 e '70 del XX secolo, ha permesso l'individuazione di un terreno teorico comune emerso dalle riflessioni sulle differenze tra le culture architettoniche francese e italiana. Il ritorno al testo La città territorio: verso una nuova dimensione, di Giorgio Piccinato, Vieri Quilici e Manfredo Tafuri, alla sua forza anticipatrice, rivisitata mezzo secolo dopo dall'intervista a Vieri Quilici, ha confermato il metodo di un presente sempre messo in movimento dalla tensione tra passato e futuro. In questa dimensione di spazio-tempo dinamico, attraverso le esperienze di ricerca presentate, si formulano delle ipotesi per un nuovo pensiero del progetto di architettura. -
Paesaggi lineari. Strategie e progetti per il recupero dei vecchi tracciati ferroviari del Sulcis Iglesiente
Il Sulcis Iglesiente, storica regione mineraria del sud ovest sardo, è emersa negli ultimi decenni per la grave crisi industriale che la attraversa e l'ha tristemente annoverata tra i territori più poveri d'Italia. Tuttavia, l'incontro tra vicende storiche e naturali, la tensione tra gli equilibri sociali e il repentino ammodernamento territoriale, le alterazioni ambientali che il Novecento ha lasciato a questa regione, ne restituiscono oggi un paesaggio tra i più complessi e irripetibili del bacino mediterraneo. Questo testo vuole focalizzare un canale potenziale, ma estremamente concreto, di questo paesaggio, la rete ferroviaria dismessa, cercando di non offrirne però solo una reminiscenza storica, quanto una proiezione rinnovata dell'uso, dello spazio e del tempo, in quella straordinaria esperienza di vivere i luoghi legata all'attraversamento. Si raccolgono nel testo progetti e strategie che, nell'ultimo decennio, alcuni organi pubblici di questo territorio hanno provato a promuovere e coordinare, all'interno di un più ampio e condiviso processo culturale di recupero del patrimonio eccellente della modernità in senso sostenibile. -
Italia nostra (2014). Vol. 483: Alberi e giardini di tutti
Rivista mensile dell'Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione. -
Attualità nelle aree archeologiche: esperienze e proposte
Il volume raccoglie gli atti del VII Convegno Nazionale dell'ARCo ""Attualità delle aree archeologiche: esperienze e proposte"""", svoltosi dal 24 al 26 ottobre 2013 presso la Facoltà di Architettura Roma Tre. Il Convegno ha posto temi che attengono al restauro, alla conservazione, alle metodologie e alle tecniche d'intervento con particolare attenzione alle relazioni con il contesto urbano. Nelle grandi città infatti, gli interventi infrastrutturali, come ad esempio quelli delle nuove linee metropolitane, pongono importanti sfide e domande sui rapporti che devono essere instaurati tra aree di scavo archeologico e sistemazioni a scala urbana. L'aumento dell'interesse e del numero dei visitatori porta come prima conseguenza la problematica relativa ai criteri di gestione e valorizzazione dei siti d'interesse monumentale, senza sacrificare la tutela e la conservazione degli stessi. La riflessione è quindi molto ampia e generale sulla conservazione di un patrimonio particolarmente fragile, specchio di quella stratificazione storica che costituisce il palinsesto della stessa struttura urbana e territoriale. Il confronto tra esperienze nazionali e internazionali, sulla base del codice dei Beni Culturali e delle normative vigenti, affronta il nodo centrale del problema: come proteggere e conservare? Quali i livelli di compatibilità degli interventi? Come intervenire nell'ambito dell'archeologia preventiva e della manutenzione programmata, prima e al di là dell'emergenza?"" -
Lo spazio domestico mediterraneo. Una casa per il Cairo-Domestic space in Mediterranean. A house for Cairo. Ediz. bilingue
L'analisi dell'architettura domestica antica del Cairo ha come campo d'indagine le residenze aristocratiche di epoca mamelucca (XIII-XVI sec. d.C.) ed ottomana (XVI-XVIII sec. d.C.). La peculiarità di queste abitazioni è determinata da due aspetti principali che condizionano fortemente i caratteri del tipo edilizio: il fattore climatico (la necessità di proteggersi dal caldo); la molteplicità delle influenze culturali, che hanno inciso sul graduale processo di aggiornamento e reinterpretazione delle antiche tradizioni costruttive e formali. La casa cairota esprime una forma costruita che trova la sua ragione nei caratteri del contesto ambientale e climatico. Il progetto architettonico si fonda su una stretta relazione di necessità tra istanza tipologica, morfologica e strutturale, nella quale le caratteristiche dei materiali, l'attenzione per il dettaglio e la pregnanza dei sistemi costruttivi consentono di trasfigurare lo strumento tecnologico in elemento di architettura. Nella città di Fustat si consoliderà il primo esempio di quella che sarà la futura casa araba. La casa cairota, tuttavia, costituisce un'eccezione rispetto al processo di fondazione della tradizionale casa araba, dal momento che essa viene privata del ruolo centrale che aveva la corte nelle restanti parti del mondo arabo. Lo spazio denominato qa'a, dedicato all'accoglienza, scandito dalla successione ritmica iwan-durqa'a-iwan, è considerato l'elemento fondativo della casa cairota. -
La città scavata. Paesaggio di patrimoni tra tradizione e innovazione. Ediz. illustrata
La città scavata, caratterizzata dalla complessità e la varietà degli spazi architettonici, ma anche dalla razionalità e l'organicità con cui è stata concepita, è il luogo sintesi della massima integrazione dell'architettura con il paesaggio, dove il materiale viene scolpito in continuità assoluta tra substrato, terreno e volumi costruiti. Matera, città modello di questa dimensione dell'architettura, la cui estensione segue i limiti dettati dalla natura, dove il colmo del tetto di una casa è fondamenta per un'altra casa o per una strada da percorrere, dove, alla città sviluppata in superficie, ne corrisponde un'altra, altrettanto complessa, fatta di ipogei, cisterne e ambienti scavati. Matera, Città Capitale della Cultura 2019, è diventata occasione, per gli studenti che hanno partecipato all'Erasmus Intensive Programme, per proporre progetti che interpretino l'identità del luogo e rappresentino un modo di intervenire nel tessuto urbano volto alla valorizzazione del patrimonio, rafforzati dal confronto delle diverse tradizioni progettuali. Questo testo raccoglie lezioni, progetti, riflessioni e idee maturati durante quest'esperienza internazionale. -
Cinthia Pinotti. Il colore del sé. Catalogo della mostra (Roma, 14-28 gennaio 2015). Ediz. illustrata
Il lavoro artistico di Cinthia Pinotti è stato fino a poco tempo fa privatissimo, inteso come una sorta di diario che non registra vicende precise ma stati d'animo.