Sfoglia il Catalogo feltrinelli014
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8461-8480 di 10000 Articoli:
-
Bollettino dei Musei comunali di Roma. Nuova serie (2017). Vol. 31
Direttore responsabile e di redazione: Lucia Stefanelli Pirzio Biroli. Redazione: Manlio Barberito, Liliana Barroero, Piero Becchetti, Antonio Giuliano, Barbara Pettinau, Maria Elisa Tittoni Monti. Assistente alla redazione: Alessandra Caravale. -
Pasquale Placido. L'automobilismo negli anni ‘50
Una ampia documentazione fotografica descrive l'attività sportiva di un gentiluomo calabrese. Pasquale Placido, che nel corso degli anni Cinquanta al volante di rare e bellissime macchine sportive (Stanguellini, Ferrari, Jaguar, Lancia, Maserati) ha partecipato, anche con alcuni importanti successi, alle competizioni automobilistiche che si svolgevano sulle belle strade del Meridione. Curato con dedizione dalla figlia, Marinella Placido, ed impreziosito da note tecniche dì Alessandro Silva, il volume si rivolge agli appassionati di automobilismo storico ed ai cultori di eventi locali. -
Abitare la terra. Ediz. italiana e inglese (2018). Vol. 45
Rivista di geoarchitettura. -
Abitare la terra. Ediz. italiana e inglese (2018). Vol. 48: Terremoti.
Rivista di geoarchitettura. -
Abitare la Terra. Ediz. italiana e inglese (2019). Vol. 49
Rivista di geoarchitettura. -
Il naufrago zen. Pensieri, parole, poesie ed altre amenità del genere
"La vita è poesia. L'allegria è poesia, l'amore è poesia, la disperazione è poesia. La morte è poesia. Ci sfiora, ci circonda, ci avvolge, ci chiama. Non sempre rispondiamo, non sempre ce ne accorgiamo. Non sempre la sentiamo. Non sempre la leggiamo. Snobbandola con un senso di superiorità verso chi la scrive ma che è in verità un senso di paura. Paura di scoprire che qualche altro è riuscito a mettere, grazie ad una penna, quei pensieri che tutti noi abbiamo, che ci tengono compagnia e che ci fanno coraggio. Ma che non tutti riusciamo a rendere vivi. Restano nascosti, nascosti nell'ingarbugliato labirinto del nostro cuore. Poi, quasi per caso, per una richiesta non aspettata, ti trovi per le mani queste pagine di Riccardo Capua. Cominci a leggere con uno scetticismo dettato da un'impiegabile presunzione e pagina dopo pagina, verso dopo verso, resti incantato. Devi leggere il più in fretta possibile e rileggere ancora come si fa con una romanza di un'opera di Puccini, talmente bella da non soddisfarti mai. Da non stancarti mai. Ecco, le pagine di Riccardo Capua sono così. Emozioni e sentimenti che non sono solo quelli dell'autore ma che appartengono a tutti quelli che avranno la fortuna di leggerle."""" (Fabio Tracuzzi)" -
Storie di chiese, storie di comunità. Progetti, cantieri, architetture. Ediz. a colori
L'architettura di ogni chiesa narra un intreccio particolare e unico di dibattiti ecclesiali e questioni tecniche, scelte individuali e committenze comunitarie, processi di lunga durata e decisioni repentine. Il volume indaga la storia dell'architettura dei complessi parrocchiali tra gli anni del concilio Vaticano II e l'inizio del nuovo Millennio, muovendo dall'analisi di trenta casi italiani. L'agire architettonico delle comunità cristiane viene raccontato come storia di responsabilità, personali e collettive, e come sequenza di continue modificazioni: le parrocchie sono cantieri mai conclusi, in cui si manifestano passioni mai sopite e aspirazioni mai pienamente raggiunte. L'architettura dei complessi ecclesiali è quindi analizzata come prodotto sociale, esito di articolati processi di ideazione, costruzione e trasformazione, terreno di confronto tra modelli ecclesiologici, disposizioni liturgiche, pratiche sociali e poetiche spaziali. L'edificio e la comunità si rispecchiano vicendevolmente, dalla genesi culturale e teologica del progetto, alle tante negoziazioni quotidiane di adeguamento, adattamento e aggiornamento che trasformano le chiese in architetture senza architetti. Ogni comunità è infatti l'interprete del proprio complesso parrocchiale, opera aperta in cui l'architettura si misura con le sfide poste dall'ospitalità liturgica e sociale cui è chiamata. -
Storia breve degli antichi ebrei
Dalla prigionia in Egitto di 4000 anni fa, gli ebrei - sempre stranieri in terra straniera - all'approdo dei nostri giorni. Non c'è memoria nella storia del mondo di altri popoli che abbiano subito tanta violenza pari a quella inflitta agli ebrei, in particolare, nei secoli che vanno da Adriano a Hitler. Dispersi ovunque, ma forti del loro struggente desiderio del ritorno, della preghiera quotidiana e della loro devozione, per la prima volta, in un Dio unico, sono tornati alla terra dei padri, Israele. -
Il verso della primavera
"Un motivo sentito per caso dal testo strampalato fa capire che se piove non volano farfalle.""""" -
Claudia Peill. Ediz. italiana e inglese
Catalogo di 166 opere dell'artista, tutte illustrate interamente a colori. rnrnClaudia Peill nasce a Genova nel 1963, ma già nella prima infanzia si trasferisce a Roma dove, dopo la maturità classica, si diploma all'Accademia di Belle Arti. Dopo anni di ricerca e alcune mostre collettive, tra cui Rotte Mediterranee ad Algeri e Avantiere ad Aachen, si tiene nel 1993 la sua prima mostra personale, Quattro Tempi, alla Galleria Stefania Miscetti a Roma. rnNegli anni successivi si segnalano due mostre: Convergenze: Verna-Peill all'Istituto Europeo di Design, nel 1996, e Strappi alla Galleria Arco di Rab, nel 1998. L'artista affronta da subito la reciprocità tra pittura e fotografia, introducendo l'impiego della resina, al posto della paraffina utilizzata nelle prime opere, e anche l'uso esclusivo del bianco e nero. rnNel 1998 la mostra personale Il senso del tempo al Photographic Center Peri di Turku in Finlandia, anticipa molte altre esperienze di spessore all'estero. rnTra il 1999 e il 2000 consegue una importante borsa di studio presso l'Höherweg Studio di Düsseldorf. L'esperienza nella città tedesca sarà molto formativa per la sua attività artistica e professionale. rnNel 2001 nella mostra Skin Forms Map la Peill reintroduce con vigore l'uso del colore. La mostra, dal Museo Laboratorio di Arte Contemporanea di Roma, passa alla Galleria Civica Uusikuva a Kotka, in Finlandia. Nello stesso anno partecipa alla mostra Transgression, nella storica Künstlerhaus di Vienna. rnNel 2002 è di nuovo in Germania, presso l'Istituto Italiano di Cultura di Colonia, con Claudia Peill, messa in onda, e ancora, nel 2003, un ritorno a Düsseldorf con la personale alla Galerie Andreas Brüning a cui segue Waves all'Italian Cultural Institute of London. rnNel 2004 Caduta Libera viene presentata presso la Galleria Pack di Milano e successivamente presso la Galleria Martano a Torino. rnNel novembre 2006 l'attenzione per la classicità si evidenzia nella personale La città delle ombre bianche, Schifano-Peill alla Galleria Anna D'Ascanio a Roma, con opere realizzate dagli scatti fotografici dell'artista nel sito Leptis Magna in Libia, e nella primavera 2012 la mostra Sguardi condivisi alla Galleria Mara Coccia, a Roma. In questa personale l'artista abbandona l'uso della resina e delle cornici in ferro per utilizzare la pittura acrilica su tela, ma ancora una volta al centro dell'opera c'è l'efficace combinazione di due media cosí diversi come pittura e fotografia, e l'ambiguità tra astrazione e figurazione. rnNel 2013 ha luogo la doppia personale Peill- Koivisto, Intersezioni /Intersection presso il Museo Hendrik Christian Andersen a Roma. Nel 2015 espone presso La Galleria Nazionale a Roma, nella mostra Azioni Antiche. rnNel 2016 realizza un lavoro site-specif, Reise, presso il Museo Casa di Goethe a Roma per la mostra Mit Goethe in Italien, che viene esposta per un lungo periodo presso l'Ambasciata Italiana a Berlino. rnNel marzo 2017 presenta il lavoro più recente presso la Galleria Anna Marra Contemporanea a Roma nella mostra personale In ogni dove. rnOltre alle numerose mostre l'artista ha realizzato diverse opere pubbliche. -
Domenico Jacovacci. Collezionista e maestro delle strade nella Roma berniniana. Ediz. illustrata
Negli anni trionfali del barocco romano il cavaliere di Calatrava Domenico Jacovacci fu un personaggio poliedrico e affascinante: un nobile arrogante e spregiudicato, un cortigiano e un funzionario potente, un uomo con molti interessi. Autore di testi storici fondamentali per lo studio delle famiglie nobili romane, Maestro delle strade di Alessandro VII, il papa che più ha dato forma alla Roma barocca, fu “amicissimo” di Gian Lorenzo Bernini e suo committente, ma soprattutto fu raffinato ed esigente collezionista di opere appositamente ordinate ai migliori pittori e scultori del tempo. La sua figura e la sua collezione sono riportate in luce tramite un ampio e complesso scavo documentario che ha ben delineato l'importanza dell'uomo e della sua creazione, sul background di uno dei periodi aurei dell'arte romana. -
Lucia Rotundo. Frammenti di una storia. Catalogo della mostra (Pianetto di Galeata, 30 aprile-5 giugno 2017). Ediz. illustrata
“[...] è così accaduto che i frammenti della Rotundo abbiano cominciato a mostrarci anche la loro struttura organica, le loro possibili forme di combinazione o di contaminazione con altri elementi ed altre materie e da ultimo la loro flessibilità e disponibilità a trasformarsi in metafore o simboli di eventi più complessi resi comunque possibili proprio dalle loro qualità di base. Ritroviamo così le lastre da cui eravamo partiti rinominate come ""cristalli"""" e sovrapposte a racchiudere piccoli manufatti secondo modalità che richiamano non il reperto naturalistico ma il ricordo di famiglia, o ancora trasformate in contenitori cilindrici aperti verso l'alto simili alle offerte votive tipiche della religiosità contadina e molto altro ancora sempre e comunque nella logica della crescita e della trasformazione che partendo dalle tecniche del quotidiano, allude ad una partecipazione corale ma silenziosa all'affermarsi non tanto di questo o quello stile storico quanto di uno stile di vita tenace, volitivo forse anche per certi versi rinunciatario, ma mai volgare o prevaricatorio. [...]” (Paolo Balmas)"" -
Come presentarsi agli altri. Ovvero si richiede bella presenza
Questo libro offre uno strumento che ritengo di indubbia utilità per tutti nelle frequenti occasioni di incontro con gli altri. Poiché viviamo in un ambiente sociale allargato, in famiglia, a scuola, all'università, negli ambienti di lavoro, è noto quanto sia spesso problematico instaurare un positivo rapporto con persone sconosciute e quanto sia faticoso mantenere una relazione (sentimentale o di lavoro) con persone che crediamo di conoscere, ma delle quali ignoriamo molti lati oscuri. Per lo studente che deve affrontare un esame impegnativo o per l'aspirante attrice alle prese con un provino che può decidere del suo futuro la preventiva conoscenza delle caratteristiche del segno zodiacale di chi dovrà esaminarli e giudicarli si rivela spesso molto utile e talvolta addirittura decisiva per ottenere un esito positivo delle prove cui si è sottoposti: è cosí anche per chi cerca lavoro, chi desidera brillare in società o anche semplicemente per chi affronta una impegnativa seduta di condominio. -
I fori dopo i fori. La vita quotidiana nell'area dei Fori Imperiali dopo l'antichità. Ediz. illustrata
Il più grande ""cantiere moderno dell'antichità"""". L'area in cui sorgevano i Fori Imperiali, cuore antico della città di Roma e complesso architettonico unico al mondo per vastità e continuità urbanistica, è stata oggetto di un'attività di scavo, studio e ricerca straordinariamente intensa nel corso del tempo. In particolare, gli scavi archeologici realizzati negli ultimi venticinque anni hanno portato alla luce un tesoro prezioso. Il rinvenimento di un'eccezionale varietà di reperti, in alcuni casi unici, ha permesso, infatti, di ampliare le conoscenze sulle vicende del sito nel periodo medievale e moderno. Un contesto storico sicuramente meno noto (e meno rappresentato) al grande pubblico rispetto a quello classico, ma altamente esemplare della continuità insediativa urbana.rnUn'interessante e quanto mai diversificata selezione di questi reperti - tra cui ceramiche, sculture, monete, oggetti devozionali e di uso quotidiano -, tra le migliaia recuperati e per la maggior parte esposti per la prima volta, racconteranno questi significativi periodi storici all'interno della mostra.rnCome in un viaggio a ritroso nel tempo, gli scavi archeologici hanno riportato alla luce ricchi depositi stratigrafici che si sono accumulati nel corso dei secoli al di sopra dei maestosi resti dei Fori. Qui, già prima del fatidico Anno Mille, erano sorti diversi nuclei di abitato e alcune piccole chiese. Il paesaggio urbano cambiò nuovamente alla fine del XVI secolo, quando nella zona furono avviate operazioni di bonifica dei terreni seguite dalla nascita di un tessuto urbano ordinato: il Quartiere Alessandrino, chiamato così dal soprannome del cardinal Michele Bonelli, che ne promosse la realizzazione. Negli Anni Trenta del secolo scorso il Quartiere, con le sue abitazioni e le sue chiese, fu raso al suolo per l'apertura di via dei Fori Imperiali e la """"liberazione"""" delle strutture di epoca classica.rnFurono così cancellati, d'un colpo, secoli di storia, di vita, di arte."" -
L' altra città. Un percorso partecipativo e interattivo nella realtà carceraria italiana. Ediz. illustrata
"«Un'emozione viverla, e un'emozione raccontarla». È molto coinvolto Achille Bonito Oliva nell'introdurre la rassegna da lui curata nella casa circondariale """"Carmelo Magli"""" di Taranto, per il progetto inedito """"L'altra città"""". S'intitola """"Il carcere? Che opera d'arte!"""", e più che una mostra è """"un processo interattivo e partecipativo"""" che mette in relazione la società civile con la realtà carceraria. È la tappa finale di un lavoro durato mesi con Giovanni Lamarca, comandante della polizia penitenziaria, in cui una ventina di detenute sono state impegnate in laboratori di arte e scrittura creativa tenuti da Giulio De Mitri, col supporto teorico di Roberto Lacarbonara, Paola Lacatena e la partecipazione di alcuni agenti. Il risultato è un percorso plurisensoriale che accoglie il visitatore in diverse tappe»."""" (Antonella Marino, """"Celle d'artista"""", intervista ad Achille Bonito Oliva in """"la Repubblica"""" del 12/04/2017)" -
Maria Camilla Pallavicini. Opere-Works 2017-1962. Ediz. a colori
"Apparizioni, eventi cosmici tra il reale e l'immaginario, paesaggi dell'anima che li insegue. Come se tu cercassi e ti avventassi con furore, oscillante e inquieta tra visioni dall'infinitamente lontano all'infinitamente vicino, su qualcosa che cambia, fugge ad ogni definizione, è in sé, insieme, presenza e mutevolezza. Piccoli segni, code veloci di comete, trame fitte di gesti, forme cangianti, l'infinitamente lontano. Grandi segni, cellule del cosmo, tessuto del mondo, l'interno, l'infinitamente vicino. Tra le due visioni, come nel mezzo di un enorme moto pendolare, i quadri materia- colore nei quali l'infinitamente lontano coincide e si annulla nell'infinitamente vicino: stati di energia, l'origine, la possibilità di ogni ordine o disordine."""" (Guido Strazza, maggio 1986)" -
Alberto Giacometti e Maurice Merleau-Ponty. Un dialogo sulla percezione. Fenomenologia dell'esperienza artistica
Il libro analizza in modo approfondito le opere di Alberto Giacometti, uno dei protagonisti della storia dell'arte del XX secolo, accostandole al pensiero di un importante filosofo coevo, Maurice Merleau-Ponty. Ripercorrendo la sua vita e gli scambi culturali intrattenuti con gli intellettuali del dopoguerra, in particolare a Parigi, il volume propone una lettura fenomenologica dell'esperienza artistica di Giacometti. L'autrice attribuisce un disegno di Giacometti del 1946 al ritratto di Maurice Merleau-Ponty, che si recò nello studio parigino dell'artista in quel periodo. Il libro include un epistolario avvenuto tra Lorella Scacco e lo studioso svizzero Reinhold Hohl che è stato rilevante per lo sviluppo del libro. -
I doni dell'Amazzonia
Reduce da una ricerca in Amazzonia, al largo di Manaus, che per poco non gli è costata la vita, l'autore ne ricava, con una riconoscenza mista a nostalgia, tre doni: la tenerezza, la natura come madre-Terra da rispettare, il senso del limite. Sappiamo costruire un aviogetto, ma anche piccoli telefoni cellulari multitasking, capaci di molte operazioni, dalla registrazione alla fotografia, e tuttavia non sappiamo più fare una carezza, il rapporto umano si è inaridito, il mondo si va smaterializzando. La foresta pluviale amazzonica è il grande polmone del pianeta, ma governi, pirati e fazenderos la vanno distruggendo, anno dopo anno, per ricavarne terreni da coltivare, spazi per l'allevamento, legname e minerali. Le società tecnicamente progredite hanno perduto il senso classico della misura. La morte, che un tempo incoronava la vita, è degradata a incidente tecnico. Il verso secentesco «Che bel fin fa chi ben amato muore» non ha più senso. È solo una stucchevole, finta autoconsolazione. Insieme con l'Amazzonia, anche l'umanità è in pericolo, forse condannata a vivere in una società irretita, ansiogena, egolatrica e, in fondo, essenzialmente anti-sociale. -
Ritratti d'artista. Incursioni semiserie nell'arte contemporanea
Se l'arte contemporanea, problematica e pervasiva, è diventata sempre più fenomeno di massa, destinato a una platea sempre più vasta, dall'altra ha assunto una connotazione elitaria, esoterica, teosofica, dove il critico, dominus incontrastato, si è riscoperto sommo sacerdote e depositario dei suoi misteri. I ""Ritratti d'artista"""" di Mario Corinthios, un'incursione anarchica e inconsueta nel mondo dell'arte contemporanea, passano in rassegna maestri storici come Afro, Kounellis, Ontani, Pistoletto, ma anche maestri e artisti emergenti meno conosciuti. La scrittura dell'autore, piena di accostamenti spiazzanti e di neologismi, parodia di un certo linguaggio aulico e di una certa critica astrusa e autoreferenziale, cela tuttavia anche uno sguardo disincantato, dissacratorio e pasoliniano sulla società che gravita attorno al mondo dell'arte."" -
La sinfonia di Emery. Il bambino che parlava attraverso la musica
Chi è Emery? Emery è, come tutti noi, un prigioniero. La sua prigione è l'indifferenza del mondo, l'incapacità, tutta contemporanea, di non riuscire a percepire il dolore altrui. Emery è un bambino che parla a quegli adulti, le cui orecchie sono colmate dalla cera dell'odio. Emery è un bambino che riesce a diventare libero grazie alla musica, che fa volare la sua anima via dalla prigione e porta il suo amore in alto dove il chiasso dell'odio non arriva, dove rimangono le orecchie dell'anima, mai sorde e mai compromesse. La musica porta l'amore dove si sente tutto ciò che vale la pena sentire. Dove si sente il battito del cuore colmo d'amore di un bambino. Dove si sentono i gemiti degli amanti che fanno l'amore dietro al sipario del silenzio.