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Rovine e ruderi: conservazione e progetto. Ediz. illustrata
Gli studi sulle cause che portano un edificio alle condizioni di rudere sono molteplici, ma il dibattito al quale si assiste sul come conservare un oggetto del genere assume toni sicuramente più pacati in presenza di ruderi tradizionalmente intesi (complessi monumentali isolati) e in prevalenza in contesti non urbani. Un po' meno serenamente viene affrontato il tema nel momento in cui queste rovine si manifestano in contesti urbani, laddove i motivi di abbandono sono molto meno frequenti rispetto a eventi calamitosi. Su questi si può dispiegare una vasta gamma di ipotesi progettuali, al centro delle quali mantenere sempre la materia, portatrice di valori tanto materiali, appunto, quanto immateriali, questi ultimi essendo garantiti proprio dalla presenza di resti tangibili. Guerre e rivoluzioni al pari di terremoti, incendi o insufficienze strutturali possono segnare il tessuto urbano con ferite che prima di tutte le altre si vogliono sanare; l'opinione pubblica viene di volta in volta interpellata o strumentalizzata per forzare posizioni culturali che, a caldo, tendenzialmente mirano a far accettare quel dov'era, com'era; in questo recitano giustamente un ruolo primario anche motivazioni che nulla hanno a che vedere con l'architettura. Le funzioni contemplative, di cui molti ruderi sono luogo di elezione, richiedono costi di gestione che raramente il pubblico o il privato si sentono di accollarsi. Inoltre, il concetto di 'bene' culturale ha assunto progressivamente accezioni sempre più legate alla sostenibilità economica che un oggetto garantisce prima e dopo l'intervento di restauro; non è chi non veda in questo possibili 'forzature' nelle ipotesi progettuali volte alla conservazione di un patrimonio architettonico costituito prevalentemente di episodi non monumentali. Presentazione di Renata Picone. -
Focus on Veronica Botticelli e Khen Shish. La distanza delle ragioni. Ediz. italiana e inglese
I lavori di Botticelli e Shish, benché abbiano alcune affinità, seguono due percorsi antitetici, presentando, ciascuna a suo modo, una affascinante miscela di emozioni contraddittorie, senza mai contestualizzare la loro narrativa in un luogo e tempo preciso. È una pittura densa di emozioni, dal carattere fortemente gestuale, capace di impressionare lo spettatore e sfidarlo intellettualmente, pur mantenendo un linguaggio visivo universalmente comprensibile. -
Abitare a Roma nel Seicento. I Chigi in città. Ediz. a colori
Cerimoniale, etichetta, rituali e comportamenti nell'uso della abitazione e della città segnano - come contributo di ""modernità"""" - le radici funzionali dell'architettura. Ne individuiamo particolare affermazione e sviluppo in età barocca, a Roma, durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, che provenendo dalla 'patria' senese, costruisce il suo rapporto con Roma, con spirito e metodo diversi dai pontefici di nobiltà e nascita romana che lo precedono, ma altrettanto grandi e generatori di un nuovo approccio. La dinamica fra edificio e città ci sembra che, nel '600, si comprenda usando alcune chiavi di interpretazione, attraverso le quali è possibile comporre una interazione e contaminazione fra 'grande storia' e 'piccole storie'. L'edificio, anche non monumentale, che noi vediamo come blocco 'scatolare', magari con elementi plastici architettonici o decorativi in facciata, ma come oggetto in se racchiuso e compatto, nel barocco scioglie le giunture che lo serrano alle cerniere degli angoli, e ogni facciata si distacca (sia dall'insieme dell'edificio che dalla corrispondenza con gli interni) per partecipare - dal punto di vista funzionale e figurativo - della strada o della piazza a cui appartiene. Il rapporto innovazione-modernità, maneggiato con cautela, discretamente sotteso alle linee di indagine, costituisce per me il filo conduttore di una lunga personale esperienza di ricerca. Parole sulla cui narrazione è opportuno chiarire definizione, confini e mettere paletti. È infatti un lavoro cangiante, che - al netto del rigore metodologico imparato dai miei maestri - muta colori, sfumature, possibilità, ti costringe a spostare l'ottica e il punto di vista sugli argomenti, a riconsiderare i giudizi. Il barocco ha posto le basi della comunicazione, ancora una volta in senso attuale; gli assetti figurativi (dalla configurazione degli spazi alle immagini) hanno sempre 'comunicato' ovviamente. Ma il barocco si amplia: comunica ed ammaestra la scuola ed il teatro gesuitico, la predicazione, la festa, il banchetto. Il livello relazionale si allarga - in tutte le sue declinazioni, dalla Sala del palazzo, alla celebrazione religiosa, alla taverna - attraverso la codificazione del cerimoniale e dell'etichetta (ne restano tracce nell'attualità anche oggi), dove è possibile rintracciare le origini funzionali della architettura, ed in cui le componenti della società si dichiarano e si riconoscono; questo tema costituisce un 'fuoco' centrale di questo volume. Si amplia ancora, coinvolge, oltre le architetture, le strade, la città, il modo di concepirle e viverle, di articolarne le funzioni nella finalità di quella visione il più possibile articolata e - a suo modo - 'ordinata' che non contempla solo 'splendori', bensì comprende regalità e miseria, virtù e peccato. Porre tutto questo sistema progettuale e 'comportamentale' - etichetta, funzioni, abitudini, precedenze - in relazione con la mobilità e le relazioni fra i diversi livelli sociali - da rendere palesi attraverso segni, usi, gesti e percorsi -, ecco che può farci uscire dalla dimensione (pur necessaria) solo tipologica di architettura e città, e ricostruirci alcuni caratteri più peculiari e innovativi del barocco."" -
Il tesoro di santa Rosa. Un monastero di arte fede e luce. Catalogo della mostra (Viterbo, 2 settembre 2017-6 gennaio 2018). Ediz. a colori
La mostra intende far conoscere ai devoti e non solo le opere d'arte, i documenti e la storia decorativa del monastero, consentendo di accedere in spazi e ammirare opere finora non visibili. Nella sala capitolare e nel suggestivo refettorio del monastero sono esposti manoscritti, documenti, dipinti, ceramiche e argenti sacri. La mostra si articola in quattro aree tematiche: l'antico monastero e la sua decorazione, la vita di santa Rosa e la sua canonizzazione, le monache di santa Rosa e la vita nel monastero, la devozione popolare e gli ex voto. Si disegna così intorno al chiostro un percorso che da un lato evidenzia il valore storico artistico delle singole opere esposte e dall'altro ricostruisce la storia della vita della santa e la storia antica del monastero. In questa occasione sono stati realizzati interventi di restauro che hanno consentito di riportare a nuova luce gli affreschi del refettorio che versavano in uno stato conservativo molto compromesso e alcuni dipinti ed ex voto che illustreranno la grande devozione nei confronti di Rosa. -
Il museo racconta. La Liberazione di Roma dall'occupazione nazista-The museum narrates. The liberation of Rome from the nazi occupation. Ediz. bilingue
Attraverso le immagini e i documenti esposti nelle sale del Museo storico della Liberazione si segue il racconto delle vicende drammatiche vissute dalla popolazione di Roma tra il settembre 1943 e il giugno 1944 sotto l'occupazione nazista. Sottoposta a ben 53 bombardamenti alleati e minacciata da repressione, torture, rastrellamenti, deportazioni e uccisioni, essa reagì con coraggio e forza, nonostante la fame, il freddo, l'insicurezza e la paura. Partiti e movimenti politici, da parte loro, con la Resistenza armata e non armata fecero sentire agli occupanti la ferma decisione di non subire il loro prepotere e la loro oppressione. -
Dai traghetti ai ponti sospesi. L'attraversamento del Tevere a Roma tra rinascimento e risorgimento
Quando nel 1876 si iniziò la costruzione dei nuovi argini del Tevere, se da una parte i cosiddetti muraglioni misero in sicurezza la città dai frequenti straripamenti del fiume, dall'altro misero tra parentesi il rapporto diretto che i romani avevano con il loro Tevere. Scorrendo le pagine del libro, ci si immerge quindi in un racconto che ci conduce alternativamente da una riva all'altra del fiume in un periodo nel quale il passaggio non era facile affatto, e rimarrà difficile fino a quando Pio IX Mastai Ferretti (1846-1878) promuoverà la realizzazione dei ponti sospesi. Lavoro esaustivo e notevole, con risultati originali rispetto alle precedenti ricerche di riferimento, sui ponti dinamici, ovvero sulle barche ""traiettizie"""", che venivano usate per attraversare il Tevere a Roma dal Rinascimento al Risorgimento; quando vennero intenzionalmente sostituite da ponti in ferro, anche questi studiati per la durata del loro breve arco di vita. Oltre al modesto merito di aver riavvicinato all'Italia la paternità di una tecnologia efficace e ad oggi comunemente utilizzata nel mondo per lo spostamento di merci e persone, senza consumo di energia che non sia quella gratuita e pulita dei corsi d'acqua, con questo studio è stato per la prima volta sistematicamente ricostruito quel tessuto urbano ricucito dai raffinati piani urbanistici papali, che appendendosi a questi nevralgici e sottilissimi fili, permettevano alla Città Eterna di essere il crocevia dei più vasti e importanti corridoi culturali che l'Umanità abbia conosciuto. A margine della ricerca è stata la brevettazione di una turbina che si presterebbe ad applicazioni da valutare in città attraversate da fiumi, quali ad esempio dispositivi che sfruttino una risorsa rinnovabile per muovere percorsi pedonali innovativi o generare energia elettrica. Prefazione di Giuseppe Bonaccorso."" -
Esuli. Oltre il sistema solare
Sintesi dell'evoluzione dell'uomo e dell'ansia vitale del genere umano di afferrare l'infinito e dominarlo. Quasi l'avventura della conoscenza per superare la metafisica pur trovando in essa la radice giustificativa del vivere stesso. ""Il manifesto"""" esprime il tentativo di descrivere il desiderio di conquista dell'infinito, ricordando quanto di scientifico è stato verificato fino ad oggi e proiettandolo nel futuro. Inoltre il pensiero filosofico, le arti, la poesia, l'immaginazione e le credenze religiose si inseriscono in questa prospettiva di conquista. Sarà il """"viaggioavventura"""" che ogni individuo saprà fare apportando il contributo personale della propria identità per l'avanzata dell'umanità verso mondi nuovi che assicurino la sopravvivenza nel mutamento costante e inesorabile."" -
The influence of western architecture in China. Ediz. italiana e inglese
Il libro esplora l'influenza dell'architettura occidentale in Cina dalla metà del XIX secolo fino ai giorni nostri e riflette sul rapporto tra tradizione e innovazione nel paese. Dalle analisi e studi condotti con il prezioso contributo di esperti della cultura cinese emergono una serie di osservazioni sul complesso processo di modernizzazione che ha portato la Cina e l'Occidente più vicini. Questo fenomeno, insieme ad altri, è stato un elemento propulsore della trasformazione delle città cinesi contemporanee. Il testo, infine, affronta la questione del patrimonio storico urbano come valore imprescindibile della cultura millenaria cinese. -
Oggi sono venuti i tedeschi. Vita quotidiana a Roma sotto l'occupazione nazista
Cinque donne spagnole a Roma, sotto l'occupazione nazista della città durante la seconda guerra mondiale, nascondono nella propria casa ebrei, famiglie di antifascisti e sfollati. Scrivono quotidianamente un diario nel quale registrano bombardamenti, affannose ricerche di cibo per sé e per le persone nascoste e la fatica di dare accoglienza a sconosciuti in cerca di un rifugio. Non fanno parte di nessuna organizzazione di Resistenza, ma agiscono mosse da sentimenti di umana solidarietà. Presentazione di Gemma Luzzi. -
Premio nazionale delle arti 2016-2017. Sezione design. Future Isia Design. Ediz. italiana e inglese
Il Premio nazionale delle arti è un'iniziativa culturale della Direzione generale per lo studente, lo sviluppo e l'internazionalizzazione della formazione superiore del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca che lo promuove su scala nazionale. A rappresentare nel 2017 la XII edizione per la sezione Design è stata scelta l'ISIA di Faenza, che ha curato il premio con il motto ""Future is design"""". Sono state invitate a partecipare numerose scuole di design italiane e europee per mettere in risalto i loro progetti e favorire le collaborazioni tra le istituzioni partecipanti, al fine di arricchire la formazione e la ricerca creativa. I temi di questa edizione sono il design for all, l'experience design, l'innovazione, il dialogo tra design e arti visive. Collaterale al premio l'ISIA di Faenza ha organizzato una serie di iniziative culturali disseminate sul territorio faentino. Il premio vede la collaborazione del Comune di Faenza, del Museo internazionale delle ceramiche e il patrocinio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del MiBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell'AIAP - Associazione italiana design della comunicazione visiva, dell'ADI - Associazione per il disegno industriale, della regione Emilia-Romagna e della provincia di Ravenna. La Fondazione Plart di Napoli, la Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza, il Festival Kerning di Faenza, l'A.i.C.C. - Associazione italiana città della ceramica, il Rotary Club di Faenza e l'azienda Zini Elio di Imola hanno generosamente contribuito al conferimento di premi speciali."" -
Il tempietto del Carmelo a Roma
"Il restauro del Tempietto del Carmelo, promosso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Roma del MiBACT, diviene per Fautore, che ne è progettista e direttore dei lavori, occasione di studio e approfondimento delle conoscenze sul tema inteso non solo come opera singola ma anche come tipo architettonico. Analizzando i documenti d'archivio e confrontandoli con le fonti bibliografiche e iconografiche, l'arch. Cajano ricostruisce le fasi costruttive dell'edificio e i suoi successivi restauri indagando le motivazioni che portarono i Devoti della B.ma Vergine nella piazzetta Boccapaduli a richiedere l'autorizzazione alla sua realizzazione e dedicazione. Dalle fonti emerge che il Tempietto fu realizzato nel 1759 all'interno del Ghetto di Roma per proteggere un'immagine della Vergine Maria, assumendo caratteristiche che lo resero un caso particolare nell'ambito dell'architettura sacra minore della città. L'attento restauro portato a compimento ha saputo coniugare interventi di pura conservazione della materia antica con altri d'integrazione delle lacune risolte in chiave contemporanea evitando tentazioni di riletture analogiche, ma riuscendo ad ottenere una convincente sintesi estetica dell'opera, coerente con l'avvenuto riconoscimento del suo valore storico-artistico. Questo ha consentito di arrivare a una 'nuova' e convincente redazione architettonica fondata sulla valorizzazione della preesistenza, obiettivo dichiarato e concretamente raggiunto."""" (dalla Presentazione di Alessandro Ippoliti)" -
Ricerche su Giovanni Baglione. L'iconografia, i ritratti, i dipinti mobili fino al 1600 e il rapporto con il «naturale». Ediz. a colori
Questo libro prende le mosse dall'individuazione di un nuovo ""Autoritratto"""" che Giovanni Baglione (Roma 1569(?) - 1643) dipinse in gioventù e si sviluppa passando in rassegna gli autoritratti e i ritratti attualmente conosciuti dell'artista, per ampliare quindi il discorso sulla sua intera produzione ritrattistica. Attraverso tale indagine, è apparso come non mai evidente che l'incontro-scontro con il Caravaggio ebbe a livello stilistico effetti ancor meno rilevanti di quanto - non di rado per inconfessabili ragioni di mercato - si è oggi generalmente disposti ad ammettere. Essi furono invece non solo marginali e transeunti, ma soprattutto svincolati dal percorso personale di Baglione verso una più fedele restituzione del colore naturale: percorso lungo il quale egli si era incamminato già prima del 1600 e che si svolse in realtà su una linea del tutto indipendente dai fondamenti del naturalismo caravaggesco. A tal fine ne viene ripercorsa la carriera fino al volgere del secolo e in special modo la scarna produzione giovanile da cavalletto pervenutaci, soffermandosi sull'""""Apparizione dell'angelo a san Giuseppe"""" di Mosca come anche, varcata la soglia del Seicento, sulle due serie di Muse e sui diversi quadri con san Giovanni Battista. Infine, la prassi del Baglione pittore viene posta a confronto con il pensiero del Baglione scrittore, che si è tentato di definire con maggior precisione attraverso una sistematica analisi lessicale delle ricorrenze del termine """"naturale"""" nelle """"Vite"""" del 1642."" -
Architettura natura arte-Architecture nature art. Ediz. italiana e inglese
Il nostro fil rouge, che parte dall'architettura domestica di Satoshi Okada - rivelandone la condizione di architettura naturata - in contrapposizione al Museo di Plants and People di Hiroshi Naito - in simbiosi con la natura -, si snoda attraverso il lavoro sulle relazioni con il contesto naturale di Tham & Videgård - fino a palesarne il riflesso nell'esperienza del Mirrorcube - soffermandosi poi sulla sintonia tra arte natura e architettura che si manifesta nel museo della fantasia di Günther Behnisch del 1999, sul rapporto con gli orizzonti delle topografie artificiali del Rolex Learning Center di SANAA e sulla suggestione di architettura come presenza vivente di Koen van Velsen (1998-2001) a Hilversum; ci si inoltra infine nella convivenza con eventi dirompenti antropici e naturali affrontando l'ipotesi di Tadao Ando, con il progetto del '95 per ri-naturalizzare l'isola di Awaji, e le reazioni, in termini di architettura, alle dinamiche della natura vulcanica in Macaronesia per concludersi nel polder di Zeewolde dove un giardino delle sculture si incarica di ""annettere"""" al paesaggio l'esile sagoma del padiglione de Verbeelding realizzato nel 2001 da René van Zuuk."" -
Strumenti per il progetto. Ediz. italiana e inglese. Vol. 1
Non si intende rintracciare in questo volume un'organica compenetrazione di argomenti: nell'avvicendarsi di tematiche eterogenee, accanto alle storie di edifici del passato e dei rispettivi progettisti, alle vicende di ambienti naturali inestricabilmente connessi a strutture urbane storicamente consolidate, ai ragionamenti sulle politiche culturali che animano nuovi scenari urbani, la finalità è quella di proporre strumenti per il progetto della contemporaneità. Qual è quindi la parola chiave che orienta complessivamente questa raccolta di saggi - frutto di percorsi di ricerca avviati da tempo - e spiega le modalità che i singoli autori hanno utilizzato per affrontarli, controllarli e comunicarli? Per cercare di fornire una risposta concreta occorre probabilmente individuare il destinatario di queste letture in chi si occupa di progetto di architettura. In tal senso i singoli contributi presenti forniscono un ventaglio di strumenti che alimentano la riflessione alla base della ricerca progettuale contaminandola con contenuti multidisciplinari. -
Builders of tomorrow. Immaginare il futuro tra design e arte. Catalogo della mostra (Faenza, 28 settembre-25 ottobre 2017). Ediz. italiana e inglese
I costruttori del mondo di oggi affondano le radici nelle avanguardie artistiche di un secolo fa: tra dadaismo, bauhaus e costruttivismo russo gli artisti, gli architetti e i progettisti di allora rivoluzionarono il modo di pensare le arti e il loro ruolo nella società, ideando un arte che avesse applicazioni nel quotidiano, in grado di cambiare i modi di abitare il mondo e migliorare la vita della gente. Marcel Duchamp ruppe con il passato inventando il readymade - forse il primo esempio di design disfunzionale - mentre walter gropius costruì una scuola capace di formare una nuova figura d'artista (il designer) e una diversa cultura del lavoro creativo al servizio della società. Oggi, a distanza di un secolo, il nostro è un mondo dove le loro utopie visionarie hanno dimostrato di avere ragione. Le nostre città, il nostro ambiente, i nostri corpi sono cambiati grazie ad una cultura del progetto in grado d'integrare le due anime del nostro tempo: quella antica, depositaria dei patrimoni culturali dell'umanità, e quella più ardita, tecnologica, futuribile della contemporaneità. ""Builders of tomorrow"""" esplora le collaborazioni proficue tra design e arte alle soglie del terzo millennio, orientato alla produzione di oggetti e sistemi come esperienza etica ed estetica della realtà. Lo scambio d'idee, visioni, pratiche, progetti sta diventando un modus operandi sempre più esteso, che apre i confini di entrambe le arti a sconfinamenti, contaminazioni, influenze reciproche. Di fronte alle crisi del nostro tempo, oggi si può ripartire da qui: da un nuovo modo di intendere il design e l'arte anche nei loro rapporti con l'artigianato, l'economia, l'industria e l'hand made, in continuità con la cultura del passato e nell'ottica di un futuro tanto tecnologico quanto umanistico. Catalogo della mostra tenuta presso il MIC (Faenza, 28 settembre-25 ottobre 2017). Presentazioni di Maria Letizia Melina, Vincenzo De Luca, Massimo Isola, Claudia Casali."" -
Dialoghi tra arte e architettura negli anni della ricostruzione 1945-1955
Dialoghi tra arte e architettura negli anni della ricostruzione 1945-1955 traccia un inedito percorso che si snoda tra le pieghe della complessa questione della sintesi delle arti, vista attraverso le voci e le opere di grandi interpreti (Le Corbusier, Léger, Fontana, Munari, Dorfles, Severini, Prampolini, Mirko), di giovani emergenti che a loro guardavano (da Consagra a Dorazio, Perilli ecc.), dei gruppi che con diverse modalità su quel tema si sono confrontati (Groupe Espace, MAC, Art Club) nonché le opinioni di autorevoli figure di architetti, come Bruno Zevi e di critici, come Giulio Carlo Argan. Milano e Roma sono i due centri dove si rintracciano le più interessanti occasioni di dialogo tra arte e architettura, da eventi effimeri, come le Triennali, ad esiti concreti, come i grandi cantieri e alcune palazzine.rnLe declinazioni di questo articolato nodo della storia sul crinale tra le due discipline sono esaminate sullo sfondo degli anni difficili, ma al tempo stesso entusiasmanti e vitali, del primo decennio del dopoguerra, senza trascurare limiti e aporie emersi dalla concretezza del fare. -
Gemello maschio. Abitudini, debolezze, divertimenti
Gioventù e non solo. In questo libro due gemelli, un maschio e una femmina, raccontano la loro evoluzione di genere attraverso la storia della vita, di ciò che incontrano e gira loro intorno. Intrecci di quotidianità ed eccezionalità che compongono il tessuto di due esistenze comuni aperte alle diverse esperienze che si presentano. Un confronto tra la mascolinità di lui e la femminilità di lei. Un confronto tra genitori e figli. Vizi, speranze, ripensamenti sorreggono lo scorrere degli anni in un crescendo di considerazioni sublimate dalla descrizione delle persone e dei luoghi che arricchiscono la narrazione. Una favola vera degli ultimi decenni del '900. Un periodo che coinvolge con il ricordo l'evoluzione della società, e per chi non l'ha vissuto diventa un'esperienza. La conclusione potrebbe aprire un dibattito sul futuro. Presentazione di Francesco Lioce. Introduzione di Federica Paoli. -
Architettura per la città. Pescara ed il museo d'arte moderna «Vittoria Colonna»
Il Museo d'arte moderna ""Vittoria Colonna"""" si inserisce in un quadro storico, come quello della Pescara degli anni Cinquanta, fortemente connotato in molti suoi elementi base (anche se non certo privo di contraddizioni); al tempo stesso, è frutto della collaborazione di due figure professionali, come quelle di Eugenio Montuori e di Giustino Cantamaglia, tutt'altro che omogenee per formazione culturale, percorso personale, ambito d'attività, L'adesione al contesto pescarese non si presta, nel caso specifico, ad una facile lettura, dal momento che, a prima vista, nulla della tradizione architettonica locale, delle più radicate linee compositive e persino dei materiali regionali traspare dall'opera realizzata. Se non sono isolabili precise convergenze stilistiche, il contatto con il """"genius loci"""" non è assente, ma viene sviluppato su un piano essenzialmente concettuale: quello connesso all'immagine della città in quegli anni o, meglio, a ciò che la comunità pescarese ambiva mostrare di se stessa e delle proprie prospettive a livello nazionale nel fervido clima del dopoguerra. In altri termini, più che il passato anche prossimo della città, l'edificio vuole evocare soprattutto il suo presente: esprimere cioè, condensandolo nelle sue linee architettoniche, lo slancio vitale della città che rinasce: l'""""hic et nunc"""" della Pescara dei primi anni Cinquanta. In questo senso, pochi edifici più del Museo d'arte moderna appartengono ad un contesto ed ad un tempo. Presentazioni di Giovanni di Lacovo e Paolo Fusero."" -
Roma disegni di un curioso. Immagini e pietre segrete. Ediz. illustrata
Accanto alla ""grande bellezza"""" di Roma, celebrata e frequentata, forse anche troppo, da orde di turisti affamati di immagini, dalla fama conclamata, esiste una """"piccola bellezza"""" della città, meno appariscente, segreta o non a portata di uno sguardo disattento. Nel centro storico e nelle periferie, una serie di episodi particolari, belli o divertenti, si può individuare solo vagabondando con gli occhi per aria e desiderio di scoperta. Sono qui raccolti disegni eseguiti per strada alla caccia di curiosità romane. Sono una piccola parte di una maniaca raccolta grafica, frutto di dieci anni di passeggiate romane. Intendono invitare, chi ancora ne avesse voglia e tempo, a pellegrinaggi pedonali, alla ricerca di piccole storie urbane perdute o nascoste."" -
Simeone II di Bulgaria. Un destino singolare. Dopo 50 anni di esilio l'unico re divenuto primo ministro
Agosto 1943. L'Europa si sta lacerando. Morto suo padre Boris III in circostanze misteriose, il giovane Simeone, a 6 anni, diventa re dei Bulgari. Il tragico destino di un paese e di un popolo s'incarnerà in questo Re-bambino in un percorso al di fuori del comune. Dopo che una parte della sua famiglia è fucilata dai comunisti, lui deve partire. Saranno i tempi dell'esilio: nel settembre 1946 il re lascia Sofia per Istanbul. Poi vengono l'Egitto, Alessandria e le sue meraviglie, la Spagna, infine, dove la famiglia reale bulgara arriva per ricominciare a vivere. Miracolo della storia, Simeone, che non ha mai perso la speranza, può rientrare nel suo paese 50 anni dopo averlo lasciato. E il ritorno trionfale a Sofia nel maggio 1996, seguito da un impegno politico e dalla vittoria del suo movimento alle elezioni legislative del 2001. Colpo di scena incredibile: il re decaduto diventa primo ministro. Simeone di Bulgaria - di cui la regina Elisabetta, Hussein di Giordania, Hassan del Marocco, Franco, lo Shah d'Iran, Juan Carlos e molti altri hanno incrociato il cammino - ha attraversato il secolo e ha fatto la storia. Con Sébastien de Courtois.