Sfoglia il Catalogo feltrinelli014
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8541-8560 di 10000 Articoli:
-
Annali del barocco in Sicilia. Ediz. illustrata. Vol. 9: L' universo barocco. Gli Iblei, Roma e il mondo ibero-americano
Saggi: Marcello Fagiolo ""Lo spazio di Roma barocca: l'infinito, il tempo, la spirale, l'armonia"""" Vincenzo Cazzato """"Costanti grammaticali e sintattiche nelle architetture di Giuseppe Zimbalo"""" Beatriz Blasco Esquivias """"José Benito Churriguera y el churrigueresco"""" Fernando Quiles García """"El barroco ibero-americano. Un universo con muchos planetas"""" Denis De Lucca, Claude Busuttil """"The Splendour of Baroque Architecture in Malta"""" Rita Maria Valenti """"L'ordine ondulato nell'architettura religiosa del tardo-barocco della Sicilia orientale. Dal rilievo alla geometria"""" Marco Rosario Nobile """"La formazione dell'architetto nella Sicilia sud orientale del Settecento e l'inconsueta traiettoria di Rosario Gagliardi"""" Lucia Trigilia """"Sala ecclesiastica e sala teatrale. L'altare nell'universo barocco. Modelli romani in Sicilia, Malta e America Latina"""" Elena Cattarini Léger """"I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia. Gli itinerari dei modelli dall'Italia, al Portogallo e al Brasile"""" Simona Gatto, Emanuela Paternò """"Progetto NEPTIS: nuovi modelli di fruizione e valorizzazione del barocco ibleo""""."" -
Nel mare dell'intimità. L'archeologia subacquea racconta l'Adriatico. Catalogo della mostra (Trieste, 17 dicembre 2017-1 maggio 2018). Ediz. a colori
L'Atlantico e il Pacifico sono i mari delle distanze, il Mediterraneo è il mare della vicinanza, l'Adriatico è il mare dell'intimità. Siamo partiti da qui, siamo partiti da lui, dal grande cantore di questo mare, Predrag Matvejevic. Per raccontare i mille racconti dell'Adriatico abbiamo scelto una voce narrante, l'archeologia subacquea, e abbiamo privilegiato le storie che il mare stesso custodiva nei suoi fondali o lambiva lungo le rive: i paesaggi costieri antichi, gli insediamenti, le strutture dei porti e degli approdi, i relitti delle imbarcazioni, le discariche portuali, i reperti senza contesto. Siamo entrati nelle lagune e abbiamo risalito qualche fiume, per accedere allo spazio ""dilatato"""" dell'Adriatico, alla ricerca di navi e di porti fantasma inghiottiti dalle terre emerse. I relitti, miliari delle vie del mare, ci raccontano di flussi di merci provenienti da aree diverse del Mediterraneo, carichi che si compongono, si dividono e si irradiano nei grandi empori dell'Adriatico, epicentri di trade networks, come accade oggi nelle grandi metropoli commerciali."" -
Il tempo sulla pietra
La raffigurazione dei mesi dell'anno è un tema che vanta una storia molto lunga. Le sue origini sono da ricercarsi nell'antichità, ma è in pieno medioevo che si registra il suo sviluppo più significativo. Quando, sul finire dell'XI secolo, la scultura diventa un veicolo privilegiato della Chiesa per accogliere grandi programmi figurativi indirizzati a presentare ai fedeli le chiavi della salvezza, i mesi entrano infatti ""di diritto"""" nella decorazione di importanti edifici sacri, dialogando con le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, e facendo emergere, in controluce, la temporalità dell'uomo sulla terra. Il libro vuole sottolineare l'importanza della scultura quale mass medium per la diffusione dei cicli monumentali dei mesi nell'Europa dei secoli XII e XIII, e la ricchezza di significati che essi trasmettevano. Solo in apparenza meramente descrittive delle attività stagionali che scandiscono il passaggio del tempo, queste immagini, corrispondenti ai proverbi dei mesi ancora oggi in uso, ma la cui origine si perde nella notte dei tempi, erano infatti capaci di evocare di volta in volta numerose e diverse associazioni. In questo vasto e diversificato orizzonte polisemico, c'è però spazio per una nuova interpretazione, la quale poggia su un duplice piano, insieme simbolico e precettistico, e si lega, per certi versi, e sorprendentemente, all'improvviso cambiamento climatico definito dagli studiosi Massimo Solare Medievale."" -
I templi di Paestum. Tra restauro e manutenzione
«Il volume riassume i lavori di conservazione del parco archeologico. Svelando l'incuria dell'uomo e l'aggressione della natura, ma anche la peripezia architettonica di quegli artigiani-artisti» - La LetturaOccuparsi oggi del restauro e della manutenzione dei Templi di Paestum vuol dire misurarsi con un passato importante, che ha visto interventi pionieristici sui monumenti dorici sin dagli inizi dell'Ottocento. -
La villa medicea di Poggio a Caiano. Tra l'Atene degli Acciaiuoli ed il Granducato della Baciocchi
La villa medicea di Poggio a Caiano fu l'oggetto d'amore dei suoi proprietari, primo fra tutti il suo fondatore, Lorenzo il Magnifico, che inventò il mito della driade Ambra che, per fuggire l'Ombrone, Diana trasformò nell'altura rocciosa su cui si erse la villa. Nella vivacità letteraria della sua corte, Poliziano rispose con una propria variante, l'Ambra, in cui la ninfa era figlia dell'Ombrone. ""Fu da' primi anni questa ninfa amata/ dal suo Läur gentile, pastore alpino,/ d'un casto amore"""", affermava il suo Signore; """"Ambra, mei Laurentis amor"""", ribadiva il poeta. Il libro offre un'ampia panoramica attraverso i secoli di questa splendida villa medicea, affrontando anche argomenti poco o per nulla trattati, come le decorazioni del soffitto di due sale del secondo piano mai studiate o l'analisi dei legami poco noti, ma all'epoca stretti, tra l'Atene degli Acciaiuoli e la Firenze dei Medici. Dei dipinti eseguiti nel '600 da Gabbiani e nell' '800 da Catani, è stata proposta l'identificazione di varie figure mai analizzate e dei temi lí raffigurati, rivelandone l'alta originalità e gli stretti rapporti con opere e cerimonie antiche. È stato poi dato rilievo alle committenze dei Medici e di Elisa Baciocchi, con la pubblicazione d'inediti documenti d'archivio."" -
La valle della Caffarella nei secoli. Storia di un paesaggio archeologico della Campagna romana
La valle della Caffarella è una località particolare del Parco archeologico dell'Appia Antica a Roma e da decenni ci si batte perché diventi pubblica e fruibile a tutti. Perché è così importante a livello collettivo? Qual è il suo valore? Il volume intende rispondere indagando il processo culturale tramite il quale si è formata la memoria collettiva della Caffarella, attraverso lo studio dei diversi significati che i monumenti antichi e il paesaggio della valle - da tali elementi fortemente caratterizzato - hanno rivestito nei secoli. Si può dare valore solo a ciò che si conosce: le storie della Caffarella vengono così ripercorse dall'antichità, facendo rivivere tutti i paesaggi che l'uomo ha creato nel tempo tramite il racconto delle diverse pratiche con cui questa località è stata vissuta e delle varie modalità con cui l'archeologia della valle è stata percepita. -
Differenti gradi di percezione. Catalogo della mostra (Gaeta, 19 gennaio - 20 marzo 2018)
Catalogo della Mostra aperta a Gaeta – Pinacoteca Comunale d'Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta” dal 19 gennaio al 20 marzo 2018.rnrnLe opere qui raccolte sono state realizzate dagli artisti dello Studio Arte Fuori Centro, per un ciclo di mostre avvenuto nel 2016 e si ripropongono nella mostra presso la Pinacoteca Comunale di Gaeta.rn“Differenti gradi di Percezione” rappresenta il vasto ed eterogeneo campo di ricerca in cui si muove l'arte contemporanea.rnrnOpere di: Minou Amirsoleimani, Franca Bernardi, Francesco Calia, Antonio Carbone, Elettra Cipriani, Lucia Di Miceli, Gabriella Di Trani, Salvatore Giunta, Silvana Leonardi, Giuliano Mammoli, Rita Mele, Patrizia Molinari, Isabella Nurigiani, Franco Nuti, Teresa Pollidori, Giuseppe Ponzio, Rosella Restante, Marcello Rossetti, Alba Savoi, Grazia Sernia, Oriano Zampieri. -
Progettare città intelligenti. Connessioni interdisciplinari
Il paradigma della città smart si riferisce a un modello di interpretazione della realtà che gode di grande fortuna perché è tutto ciò che una città dovrebbe essere: sostenibile, intelligente, competitiva, inclusiva, creativa, iperconnessa, tecnologica, efficiente, e-governed, aperta, etc. La Smart City è una città organica, una rete di sistemi che nello spazio urbano affronta la sfida della globalizzazione in termini di aumento della competitività, dell'attrattività, dell'inclusività, puntando su sette assi - architettura, economia, mobilità, ambiente, persone, qualità della vita e governance - e che attraverso azioni specifiche diventa una città più tecnologica, più interconnessa, più pulita, più attrattiva, più sicura, più accogliente, più efficiente, più aperta e collaborativa, più creativa, più sostenibile e più bella. Scritti e contributi a cura di Francesco Andreani, Giampiero Bambagioni, Massimiliano Baquè, Alessandro Bruni, Edoardo Ercolani, Angela Fiorelli, Francesca Giulivi, Federico Golia, Elena Leoni, Mario Margasini, Maura Martorelli, Francesca Pagani, Valerio Palini, Emiliano Pera, Lorenzo Pignatti, Fabiola Quaglia, Paola Saladino, Marco Salvatori, Aldo Tarquini, Paolo Verducci, Diego Zurli. -
Il mondo di Natale e Marianna Prampolini. La collezione d'arte
Il libro costituisce una ricognizione sulle collezioni d'arte, le abitazioni, i luoghi frequentati dalla coppia reggiana formata da Natale Prampolini, autore delle principali bonifiche italiane della prima metà del secolo e Marianna Tirelli, scrittrice, collezionista, cultrice d'arte. Marito e moglie erano amici di Ojetti, Ricci, Ragghianti, Briganti, nomi illustri della critica d'arte del Novecento, la moglie frequentava i massimi mercanti d'arte in Italia, il marito era in contatto con gli artisti attivi nella Roma degli anni Trenta. Una coppia illustre che collezionò lungamente opere da esporre nelle straordinarie dimore che abitava: la Villa di Mancasale, il Palazzo Masdoni di Reggio Emilia, il Castello II Più Bello a Puianello, il Palazzo Tirelli Cassoli, a Reggio la Villa Tirelli a Quartirolo di Carpi, scenari di vite privilegiate votate al Bello. -
Bertozzi & Casoni. Così è (se vi pare). Catalogo della mostra (Roma, 6 marzo-7 aprile 2018). Ediz. italiana e inglese
In più di trent'anni di carriera, Bertozzi & Casoni hanno costruito il loro mondo interiore, quello «delle cose come sono dentro», nel quale il pensiero ha continuamente tradotto in immagini la loro interpretazione della realtà che si è esteriorizzata assumendo le forme della scultura ceramica. Sebbene a uno sguardo distratto queste sculture possano sembrare ""copie del reale"""", riproduzioni dal vero di ciò che già esiste sotto ai nostri occhi, per l'accuratezza nella finitura dei minimi dettagli, di fatto, invece, non parlano mai la lingua del realismo, ma quella più complessa del sembiante."" -
Il riscatto dei fanti. Caporetto tra letteratura, storia e memorialistica
I due saggi che danno corpo a questo libro si propongono di gettare nuova luce sul significato di Caporetto nella storia d'Italia, e su un dibattito intellettuale e letterario attorno alla Grande Guerra che ha avuto pochi eguali negli altri Paesi europei. Muovendo dall'opera di Curzio Malaparte, scrittore e combattente volontario, Maria Stella Barberi riflette sul ""riscatto dei fanti"""" - o dei santi maledetti - così come esso si configura da """"Viva Caporetto! """"fino a """"Kaputt"""" e a """"Mamma marcia"""", i romanzi della seconda guerra mondiale. Giuseppe Fornari approfondisce invece - attraverso alcuni esempi di memorialistica italiana e austriaca - il senso del mito di Caporetto, nel rapporto con il reale svolgimento dei fatti e con le dinamiche collettive che li animarono. In entrambi i saggi, letteratura, storia e memorialistica vengono quindi convocate per ridare voce e dignità ai fanti di Caporetto, che una persistente leggenda nera continua ingiustamente a denunciare come disertori, e per rievocare un'Europa dilaniata allora nelle sue molte patrie, e oggi al contrario svuotata dal suo non riuscire ad essere un'unica patria. A emergere è una meditazione diversificata eppure concorde sulla Grande Guerra quale tragedia italiana ed europea."" -
Io Dalì. Catalogo dell mostra (Napoli, 1 marzo - 10 giugno 2018)
«La città di Napoli è orgogliosa di poter tributare un omaggio all'artista catalano con la mostra ""lo Dalì"""" al Palazzo delle Arti. La mostra propone un approccio che permette di comprendere alcuni aspetti inediti di Salvador Dalì, offrendo la chiave per apprezzare la reale dimensione della creatività di uno degli artisti più complessi del '900. II geniale pittore spagnolo, viene presentato in quest'occasione come un precursore dei tempi, un pioniere dell'arte del nuovo millennio; percepisce, prima di molti altri, l'importanza della cultura di massa e la trasforma in una piattaforma di promozione della propria opera, il palcoscenico dove poter declamare il proprio io. L'artista sarà indagato in tutte le sue molteplici e diverse sfaccettature: pittore, disegnatore, pensatore, scrittore, appassionato di scienza, illustratore. Ma non solo: la mostra esplorerà l'anticonformismo di Dalì, analizzandolo come artista che sperimenta in tutti i campi della creazione, inclusi quelli più innovativi, come l'installazione e la performance. Siamo pronti a lasciarci stupire dalla sua coinvolgente capacità di immaginazione, Dalì ci guiderà nella sua vita segreta: attraverso le sue parole, le sue immagini, i suoi quadri, entreremo nello spazio della sua fantasia, dei suoi sogni.» (Luigi De Magistris)"" -
Dall'esilio alla fama. Scienza e politica fra il XIX e il XX secolo vissute da un protagonista
Sono pubblicate qui le ""Memorie"""" del marchese Emanuele Paternò di Sessa, scienziato e patriota. Il più grande chimico italiano della sua generazione; senatore e vice-presidente del Senato del Regno per 25 anni. Nato nel 1847, vissuto oltre 10 anni in esilio, dopo la rivoluzione del 1848 a Palermo; divenuto in seguito, grazie a una volontà eccezionale, professore di Università a soli 22 anni, è il testimone privileggiato di un periodo particolarmente intenso, che ha visto l'Italia passare dalle guerre di indipendenza all'unità. Il professore Emanuele Oliveri, nel discorso commemorativo davanti all'Accademia Peloritana, disse: «Noi suoi vecchi discepoli, fin da ora facciamo voti che nel centenario della nascita le ceneri di Emanuele Paterno siano composte nel Pantheon di San Domenico in Palermo.» Prologo di Fabrizio Micari e con un contributo di Antonio Di Meo."" -
Isity. Dispositivi progettuali per la Statale 16 di Senigallia
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca progettuale svolta dall'Università degli Studi di Roma ""Tor Vergata"""" per conto dell'Amministrazione Comunale di Senigallia. Prendendo spunto da una nuova condizione urbana, venutasi a creare con il mutamento di ruolo della Strada Statale 16 adriatica, ci si misura con gli effetti indotti sulla città da questa significativa riconversione dell'infrastruttura e ci si interroga sulla natura degli strumenti che governano il progetto della trasformazione. Il modello dell'indagine individua i problemi e ne prefigura la soluzione, tentando allo stesso tempo di avviare una riflessione disciplinare sulla natura del progetto urbano. Mentre si rinuncia in anticipo a prefigurazioni formalizzate, si predispone viceversa un dispositivo orientato di criteri, che contempla più scale di approfondimento in ragione della natura della riqualificazione prevista e della ricomposizione dello spazio pubblico."" -
Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana-Treasure and emperors. The splendour of roman Serbia
La Fondazione Aquileia è stata istituita nel 2008 in seguito all'accordo tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Oltre al Ministero e alla Regione, i soci sono la Provincia di Udine, il Comune di Aquileia e l'Arcidiocesi di Gorizia. La Fondazione si occupa della valorizzazione del sito archeologico di Aquileia, iscritto dal 1998 nella World Heritage List dell'UNESCO, programma e pianifica gli interventi di ricerca e di conservazione nelle aree archeologiche conferitele dal Ministero, con l'obiettivo di istituire un parco archeologico integrato con il tessuto urbano attuale. Nel 2018 il Ministero e la Regione hanno rinnovato per altri dieci anni l'accordo istitutivo della Fondazione, conferendole il Museo Archeologico Nazionale, il Museo Paleocristiano e le rimanenti aree archeologiche di Aquileia. La Fondazione promuove, inoltre, la conoscenza dell'antica città con numerose iniziative, tra le quali le mostre organizzate in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale, l'Aquileia Film Festival, conferenze ed altri eventi di carattere culturale. La Fondazione Aquileia ha vinto nel 2015 il premio dell'Unione Europea per il Patrimonio Culturale/Europa Nostra Awards nella categoria «Conservazione» e nello stesso anno è stata insignita della Targa dell'Eccellenza per la Cultura dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Udine mentre nel 2016 ha ottenuto, sempre per la valorizzazione dei mosaici dell'Aula Meridionale del Battistero, il Premio speciale della Triennale di Milano per il miglior Progetto di Committenza Pubblica. -
«Haec est civitas mea». Opere di giovani artisti dell'Accademia «I.S. Glazunov» di Mosca. Catalogo della mostra (Roma, 3 marzo - 2 maggio 2018). Ediz. italiana e russa
"Per trent'anni, dal giorno della fondazione dell'Accademia, ho lavorato a fianco a fianco con mio padre, condividendone progetti e sogni per la rinascita di una Scuola nazionale russa di pittura. Oggi, nel dare continuità alla sua impresa, mi rendo conto che questo fu davvero il principio ispiratore della sua esistenza. Egli fu sempre una persona speciale e sensibile: non pensò mai soltanto alla propria opera, ma anche a come accendere le anime dei giovani artisti di amore e dedizione verso gli ideali del classico, fondamento per compiere un grande cammino nell'arte. Consacrando a questo compito molte delle sue energie vitali, egli è riuscito a trasmettere il proprio sentimento a centinaia di giovani di talento. E oggi nell'Accademia lavorano i suoi allievi e sodali. Mio padre è stato innamorato dell'Italia per tutta la vita, e la cosa migliore che possiamo fare in sua memoria, ora che non c'è più, è presentare gli allievi della nostra Accademia a Roma, Città eterna. Con gratitudine e affetto dedichiamo questa mostra al mio amato genitore, modello e maestro..."""" (Ivan Glazunov)" -
Odissea dell'Odissea-Odyssey's odyssey
L'autore di questo saggio ricostruisce il percorso storico-letterario dell'Odissea e scopre gli autori di Reggio Calabria - Règhion che hanno composto le versioni scritte dei poemi classici ""Iliade"""" e """"Odissea"""". Affronta e dà la soluzione alla Questione omerica. Sviluppa il percorso storico-letterario dalle origini della prima scritturazione dell'Odissea (521 a.C.) fino ai nostri giorni. Indica il primo autore di Reggio, ne sintetizza la biografia, elenca commentando le Testimonianze su Teagene di Reggio. Segue con gli altri Autori e le loro biografie: Lieo di Reggio storico, e Licofrone (figlio adottivo) poeta tragico (fine IV - inizio III sec. a.C.) che riedizionano i poemi epici nel periodo alessandrino. Scopre luoghi, popolazioni, personaggi, miti, fenomeni naturali e ambienti unici che si riscontrano e identificano attraverso attuali elementi simbolici presenti nell'Area dello Stretto di Skylla e Cariddi."" -
Tessere la speranza. Le vesti celesti in Aracoeli. Ediz. illustrata
La nuova edizione della mostra ""Tessere la Speranza"""" nella basilica dell'Aracoeli a Roma, vede in esposizione assieme ai simulacri provenienti dalle precedenti mostre, gli abiti preziosi del Bambinello della Basilica e quelli della Madonna del Carmine in Trastevere. Si arricchisce quindi l'indagine, assieme all'aspetto cultuale delle vesti stesse, sulle mani fatture, l'artigianato e la ricchezza compositiva che sono parte della storia della città di Roma e del territorio regionale. In un luogo celestiale, come l'Aracoeli, la mostra, con le sue espressioni di arte e di fede, di devozione popolare, trova la collocazione più adeguata lungo un percorso in grado di comunicare emozioni e bellezza. U Aracoeli ancora oggi, grazie alla grande opera dei Francescani, è la casa di tutti e in primo luogo dei romani. Iniziative, come questa, hanno lo scopo di rafforzare il rapporto tra questo fulcro di fede e la Città eterna."" -
Il prossimo paesaggio. Realtà, rappresentazione, progetto
Pensare al paesaggio contemporaneo e a ciò che potrà essere nel prossimo futuro, significa provare a immaginare modelli di realtà diversi dagli attuali, denotati da maggiore complessità e forieri di grandi contraddizioni rispetto a quelli del passato. Si tratta di acquisire un nuovo sguardo per confutare scelte ideologiche appartenenti a una visione moderna semplicistica, nella quale la realtà soccombe all'idea di modello, mettendo in atto un processo ormai non più in grado di produrre effetti significativi sulla dilagante crisi ambientale, territoriale e paesaggistica. In tal senso la triade vitruviana, schematizzata con un triangolo equilatero i cui vertici rappresentano l'utilità, la solidità e la bellezza, che incarna perfettamente i canoni classici dell'architettura, potrebbe rappresentare anche l'ideogramma delle relazioni fra il paesaggio, l'ambiente e il territorio. La bellezza di un paesaggio, la solidità di un ambiente sano, l'utilità di un territorio ben governato, trovano nel baricentro, punto di equilibrio delle masse, la dimensione umana e la radice per la sostenibilità del prossimo paesaggio. -
Quando la pittura parla. Retoriche gestuali e sonore nell'arte
Il libro esplora le permanenze della retorica antica, codificata da grandi oratori e retori come Cicerone e Quintiliano, nel linguaggio pittorico e musicale tra i secoli XVI e XVII. In particolare, l'Institutio Oratoria di Quintiliano entra a far parte della cultura rinascimentale divenendo una sorta di canone anche per gli autori dei più importanti trattati d'arte, da Leon Battista Alberti a Leonardo. Il pittore, come l'oratore, deve saper coinvolgere il proprio pubblico stimolando emozioni, partecipazione e commozione, secondo l'antico adagio docere, delectare, movere. Comunicando silenziosamente affetti, moniti moraleggianti, temi sapienziali, narrazioni storiche o valenze estetiche, la dinamica espressa da pittori e scultori punta al coinvolgimento empatico attraverso l'applicazione di una normativa codificata dal linguaggio verbale. Ciò avviene anche nell'ambito musicale ove, dall'età rinascimentale a tutto il barocco, il musico è equiparato all'oratore. Musica e pittura si coniugano nelle ideazioni di mi attraente quanto singolare artista lucchese Pietro Paolini. Questi raccoglie dall'esperienza romana all'ombra di Caravaggio, ideatore di celebri dipinti di soggetto musicale, le novità di quella straordinaria vicenda, dando vita a originali dipinti che ritraggono villani e aristocratici. Nella pittura intrigante di questo particolarissimo 'caravaggesco' si riflettono interessi musicali, frequentazioni poetiche e accademiche e le consuetudini di un tempo antico.