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Islamic financial law
The financial crisis has aroused the interest of jurists and economists not only on its causes but also on the different reactions provoked in a financial world in which religion is able to influence rulemaking and the behaviours of market players. The Islamic financial system, characterized by a risk-sharing approach and by the prohibition of pure gambling or investments in 'toxic' assets, showed a greater resistance to the crisis. The study of Islamic financial markets, therefore, beyond the analysis of the underlying religious values leads us to consider the feasibility of legal transplant in the Italian legal systems of contractual and financial practices typical of the Islamic world. -
La controdichiarazione testamentaria
L'opera mira a stabilire se nel testamento - diretto nei suoi termini esatti a realizzare interessi e bisogni, individuali e sociali, del defunto - possano trovare spazio, in una eterogenesi di funzioni ed effetti, una dichiarazione testamentaria ricognitiva di pregresse liberalità non donative, una dichiarazione perequativa dei diritti di riserva dei legittimari, una dichiarazione ricognitiva di anteriori liberalità a tacitazione della quota di legittima e, soprattutto, una controdichiarazione di precedenti liberalità dissimulate. Quest'ultima figura in particolare - esclusa dalla giurisprudenza per essere il testamento un atto d'ultima volontà ontologicamente diverso dall'atto tra vivi - è oggetto di ripensamento anche quando è resa dalla parte che non ha un interesse contrario al fatto dichiarato, perché, in tema di simulazione relativa, il riscontro nel testamento dell'esistenza di una volontà liberale consente agli eredi e aventi causa di confermare la donazione dissimulata nulla nel proprio interesse e per rispetto della volontà del defunto. Il lavoro affronta così anche la problematica dell'atto di conferma di una donazione dissimulata nulla. -
La sperimentazione tra etica e diritto in tempi di pandemia
Il Polo di Biodiritto nasce nel 2014, quale emanazione dell'Istituto degli Studi Giuridici M&C Militerni, dall'esigenza di approfondire e proporre al pubblico una riflessione sulle questioni biogiuridiche sollevate dagli sviluppi della tecnologia applicata alla vita. La rapidità delle innovazioni, infatti, fa sì che la legge sovente non sia pronta a fornire risposte, non potendo prevedere in anticipo ciò che la scienza, la tecnica, la sperimentazione proporranno. Il diritto deve confrontarsi con le problematiche generate dall'evoluzione delle tecniche biomediche, che pongono agli studiosi e ai giuristi domande difficili, per le quali non è sufficiente l'appello alle norme, ma occorre un contributo interdisciplinare da parte di medici, filosofi morali, bioeticisti, farmacologi, biologi, sperimentatori, ricercatori. Da ciò il carattere interdisciplinare delle attività del Polo di Biodiritto. Le questioni bioetiche, per altro, riguardano tutti, perciò le attività dell'Istituto non sono rivolte unicamente a un pubblico di studiosi, chiamati ad approfondire i nodi teorici più critici, bensì a tutta la cittadinanza, in un'ottica di promozione sociale, divulgazione ed empowerment delle fasce deboli, meno attrezzate per far valere i propri «diritti bioetici». Il Polo di Biodiritto si propone di contribuire a questo dibattito organizzando convegni, promuovendo ricerche, sostenendo e realizzando progetti, curando pubblicazioni e attività di formazione e mettendo in atto ogni altra iniziativa che possa favorire un confronto pluralista, aperto all'ascolto delle più diverse istanze. L'Associazione M.&C. Militerni, della quale il Polo di Biodiritto è parte, è riconosciuta quale Istituzione di alta cultura nella sezione speciale dell'Albo regionale delle Istituzioni, Associazioni e Fondazioni che svolgono attività culturali di preminente interesse regionale della Regione Campania. -
Princípi e clausole generali. Tre livelli di indistinzione
Principi e clausole generali hanno condiviso molteplici vicende, per lo più in controversie di natura ermeneutica. La storia interviene a illuminare la teoria, collegando distinzioni e indistinzioni tra principi e clausole nello sviluppo della complessità sociale. La vaghezza giuridica non è un dato intrinseco, ma funzione del contesto applicativo. I problemi contemporanei di regolazione portano all'applicazione dei principi, luoghi di elaborazione discorsiva della pluralità. Si delinea, in particolare nella dottrina tedesca, un diritto riflessivo, capace di apprendere e prendere la vaghezza sul serio: non problema da rimuovere per via interpretativa, ma luogo critico di produzione normativa autonoma, mediata dall'operare incessante dei processi di costituzionalizzazione. Anche in tal caso la dimensione storica mostra quanto nel Novecento la resistenza all'integrazione giuridica dei processi di apprendimento dai conflitti sociali abbia nuociuto al diritto civile, paralizzandolo in una comprensione di sé quale matematica formale. L'apprendimento costituzionale rimuove il comodo paradigma dell'apparenza delle certezze. -
La rilevanza causale delle interazioni psichiche nel diritto penale. La causalità psichica nella fattispecie monosoggettive
La rilevanza causale delle interazioni psichiche nel diritto penale. -
Condizionalità europea e giustizia illiberale: from outside to inside? I casi di Ungheria, Polonia e Turchia
L'indipendenza del potere giudiziario, principio fondamentale dello Stato di diritto, è anche un elemento del «patrimonio costituzionale comune europeo». Il suo rispetto è ormai un contenuto fondamentale della condizionalità europea, con specifico riguardo alle relazioni esterne, mentre, in passato, l'indipendenza dei giudici era del tutto assente nella «prima generazione» di condizionalità, che interessava esclusivamente la dimensione interna dell'Unione. Il volume esamina il diverso ruolo della giurisdizione e delle garanzie di cui essa dispone nelle liberaldemocrazie e nelle c.d. «democrazie illiberali». Attraverso un'analisi condotta con metodo comparato, si analizzano gli effetti della EU Rule of law quale formante della «seconda generazione» della condizionalità economica interna all'Unione. Si considerano gli scenari aperti da tale mutamento di prospettiva, approfondendo i temi della «giustizia illiberale» e dell'impatto della condizionalità economica sull'evoluzione dell'Unione europea. -
Autonomia. Frammento 2016
Frammento di un discorso interrotto su autonomia e autonomia privata, questo testo presenta il principio di una ricerca sui luoghi storici di insorgenza individuale del potere normativo che contrasti un ordine proclamato preesistente. Il potenziale critico così raccolto - in larga parte nelle discussioni della dottrina tedesca - è attivato dai dibattiti sull'autonomia come fonte del diritto e dall'indagine sulla formazione consuetudinaria delle norme. Non per affermare identità o analogia tra autonomia e consuetudine, ma per rilevare dai loro percorsi intrecciati i segni di una teoria dei processi di autonomatività riflessiva della società globale: diffusione molecolare di centri di produzione privata di regole con formazione autonoma di distretti di potere. L'autonomia può essere così compresa entro i processi di costituzionalizzazione di ogni istituzione regolativa: preservata nella sua produttività espressiva, pluralisticamente controllata contro ogni sua inversione autoritaria. Aperto ad ogni considerazione, il frammento è sottoposto al giudizio e alla critica di chi voglia seguirne le tracce e perdersi nell'incrocio delle voci. -
Termini e conformazione del regolamento negoziale
L'esame dei termini apposti ad atti di autonomia negoziale, per la selezione e la realizzazione degli interessi in concreto perseguiti dalle parti, muove dalla scomposizione della tradizionale concezione monolitica e astratta del dies quale elemento accidentale, per approdare alla configurazione teleologico-funzionale delle clausole temporali come coefficienti idonei a concorrere, in modo rilevante, alla regolamentazione e alla conformazione del rapporto giuridico quale «ordinamento del caso concreto». -
Echi di memoria e controcanti. Montale, Sereni, Fortini ed Orazio
Il messaggio della lirica oraziana, più che costituire la base dell'impianto poetico, in realtà fornita dall'impressione empirica soggettiva, più che imprimere forma al contenuto poetico, è talvolta la leva che consente a Montale (e, di scorcio, a Sereni e a Fortini) di attivare quel processo che favorisce l'emersione della propria identità esistenziale. Nella triade 'disperata' sembra risvegliarsi la consapevolezza di essere quel che non fu, nella sua essenza, il poeta antico. La «recidiva speranza» di Sereni come anche la 'disperazione calma' di Caproni sono l'approdo di una riflessione esistenziale in cui naufraga il precetto di 'cogliere l'attimo'. Le icone del bivio e del varco, in cui si compendia l'universalità dell'esperienza umana, nella loro funzione di correlativo oggettivo, sono elevate a simbolo di immagini poetiche capaci di sconfinare imponendosi sui limiti temporali. L'incidenza del vate latino di età augustea sui poeti del nostro tempo, che, comunque, produce un effetto e contrario, è occasionale, il rilievo della traccia può essere in qualche caso labile: Montale, va da sé, esprime il suo mondo autonomamente, a prescindere da qualsiasi confronto, associabilità o dissociabilità; in un momento altro da quello della ispirazione iniziale, successivo nel senso psicologico e non cronologico, può accadere che il suo pensiero s'imbatta, grazie ad un'eco di memoria, nel pensiero conservato in un testo antico, e che tra i due registri si rivelino antitesi definitive, e così puntuali da apparire nel testo recentior coscientemente antinomiche al testo vetustior, ed intenzionalmente evocate per fini comparativi. Il profilo delle incompatibilità è successivo all'atto creativo, mai potrebbe rivelarsi produttivo di esso. -
Tendenze evolutive del modello israeliano. Lo stato e la sinagoga
Le incertezze di ordine tassonomico che connotano il modello israeliano, imputabili al pluralismo giuridico e alla stratificazione delle fonti di produzione, sono acuite dallo speciale, ed intricato, rapporto esistente tra diritto religioso e diritto statuale. Israele nasce, nel 1948, come stato laico, che garantisce la libertà di religione e di coscienza; tuttavia l'assenza, nel Foundation of Law Act 1980, del riferimento al culto e all'adorazione di Dio, non impedisce il richiamo a valori universali e, segnatamente, ai principi di libertà, giustizia ed equità della tradizione ebraica. Israele è, dunque, una «democrazia con una differenza», dovuta proprio alla difficoltà di conciliare il suo essere stato ebraico e democratico al tempo stesso. Questo carattere duale si riflette in tutte le componenti dell'ordinamento giuridico israeliano, e, soprattutto, nel diritto di famiglia e delle persone, tradizionalmente appannaggio dei tribunali religiosi, dove tangibili sono le spinte nel segno della secolarizzazione. Il tentativo di preservare un ragionevole punto di equilibrio tra diritti che traggono la loro fonte nell'ebraismo e diritti di matrice democratica rappresenta la sfida e il progetto costituzionale del sistema israeliano nel suo complesso. Un punto di svolta particolarmente importante è rappresentato dalla trasformazione, a partire dagli anni novanta dello scorso secolo, della Corte Suprema, che è divenuta l'interlocutore privilegiato verso il quale indirizzare i principali dilemmi relativi all'identità collettiva della nazione. -
Il mestiere di fare impresa
Non si è imprenditori per nascita, né il titolo si consegue con una laurea. Si diventa imprenditori coltivando i propri talenti, accrescendo capacità e competenze, superando i propri limiti. ""Il mestiere di fare impresa"""" è indirizzato a chi sta già lavorando o sta studiando e vorrebbe Fare Impresa. Una lettura rapida consente di acquisire gli elementi per valutare e capire il proprio grado di potenziale imprenditore. Scorrevole come un racconto richiede poche ore di lettura per avere un quadro sul profilo dell'imprenditore, sul rapporto con i soci e sulla finanza per la nuova impresa. Il volume è rivolto al mondo della scuola e dell'università, agli imprenditori che vogliono innovare e a tutti i potenziali neo-imprenditori. Studiosi di organizzazione, giornalisti, operatori di media e siti Web, possono trovare esempi e storytelling che illustrano l'evoluzione del Fare Impresa."" -
Fine vita: antichi dilemmi e questioni irrisolte
Il tema, estremamente complesso e delicato, coinvolge una miriade di implicazioni e di risvolti non solo etici, medici e giuridici, ma anche politici e sociali. Punto iniziale di riflessione è il ruolo del consenso e/o del rifiuto di trattamenti sanitari prima della l. 22 dicembre 2017, n. 219 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento) che ha introdotto significative, anche se non risolutive novità, e della quale sono stati individuati i più significativi principi ispiratori, tracciando un quadro relativo all?evoluzione del pensiero, non solo della dottrina, circa la necessaria centralità del consenso. Il consenso informato risulta essere presupposto fondamentale per un?efficace espressione della libertà di autodeterminazione terapeutica, sempre affiancato da specifici ed ulteriori requisiti del consenso stesso. Una delle tematiche più dibattute risulta legata infatti alla capacità d?agire: sviluppandosi in merito il c.d. superamento della dicotomia capacità giuridica-capacità d?agire e la valorizzazione della c.d. capacità di discernimento. Su tali premesse si innesta il dibattito aperto dalla l. n. 219 del 2017, nella quale acquista definitiva centralità appunto il consenso informato, al fine di soddisfare la necessità di un equo bilanciamento tra il diritto alla vita e quello all?autodeterminazione del paziente interessato. Il lavoro, muovendo dal dato normativo, apre ad ulteriori problematiche connesse: all?obiezione di coscienza, alla pianificazione delle cure tra paziente e medico, all?eutanasia, all?accanimento terapeutico, all?alimentazione e idratazione artificiale. L?attenzione si incentra poi sulle DAT (disposizioni anticipate di trattamento) al fine di inquadrarne il ruolo, i contenuti, nonché i requisiti di forma, e, tra gli altri, la revocabilità. Nella consapevolezza che ciò che prevale è la volontà di salvaguardare i beni punto di riferimento oggettivo di tale personalissimo atto il quale, proprio a causa del suo particolare modo di essere, si atteggia sempre come significativa espressione del potere di autonomia negoziale assoggettato, tuttavia, ad una regolamentazione ben diversa da quella relativa agli accordi contrattuali non avendone il carattere economico. Emerge sulle disposizioni anticipate di trattamento un panorama con ancora molte zone d?ombra: la l. n. 219 del 2017 non sembra aver sciolto del tutto le perplessità sollevate in ordine alla configurabilità, nelle DAT, dei requisiti dell?attualità, della ponderatezza e della specificità del consenso, che appaiono fondamentali tanto per la validità di quest?ultimo quanto per la legittimazione stessa del trattamento sanitario. -
Dibattito sulle ricerche della dottrina civilistica nel biennio 2017-2018
Il volume raccoglie gli Atti della Scuola Estiva 2019, organizzata dall'Associazione dei Dottorati di Diritto Privato (A.D.P.), nei giorni 11-14 settembre 2019, a San Benedetto del Tronto. Con un confronto dialettico su talune ricerche recenti della dottrina civilistica, si riflette, in particolare, sui princípi identificativi del sistema ordinamentale, sull'operatività delle clausole generali e sulla sostenibilità dell'ordinamento giuridico. Sono analizzati alcuni profili delle libertà dell'individuo e dei diritti della persona. È indagata la tematica dei beni e dei diritti reali, con particolare attenzione alla nozione di c.d. bene comune e alle vicende dispositive del diritto di proprietà. Ampio spazio è dedicato alle più attuali questioni in tema di rapporti obbligatori, autonomia negoziale, illecito e responsabilità civile. -
Manuale di diritto delle donazioni
Le donazioni si pongono quale momento di confronto tra le vicende mortis causa e lo strumentario inter vivos, quale occasione negoziale di verifica di istituti della materia contrattuale, che a volte trovano, con riferimento agli atti di liberalità, una significativa riprova nella pratica. -
L'organizzazione del lavoro intellettuale
Contributo alla teoria della personalità della prestazione. -
Un letterato alle Porte Scee: Ugo Ojetti
«In quell'anno [1946], espressione d'un clima di gioia e di stanco sollievo per la fine della disastrosa seconda guerra mondiale, fecondo tracciato di miseria e volontà di rinascita d'un paese e di un popolo umiliato e vitale, moriva a Fiesole Ugo Ojetti, uno scrittore semplice e difficile secondo la geometria dell'immagine dotato d'un carattere omerico nella volontà e nella forza; a ben riflettere, caravaggesco per lo stile e la propensione all'utilizzo, in soffuse atmosfere sospese in chiusi orizzonti, di rapidi fasci di luce illuminanti le banali essenze e le indefinite qualità umane di vite incapsulate dalle prefissate condizioni sociali, giudicate ""tout court"""" assolute e non suscettibili di dubbiose analisi interiori atte a innescare la libera ricerca d'un diverso e più determinante autore»."" -
Il progetto della biblioteca
Il libro rappresenta un'esplorazione nell'architettura della biblioteca come luogo simbolo e funzione rigenerativa della città attraverso riferimenti e molteplicità di piani di lettura che aprono a diverse ipotesi di indagine e di discussione profondamente legate alla condizione contemporanea. Innanzitutto nel formulare, in una forma densa e problematica, una questione che investe la cultura in tempo di nuove tecnologie. Di fatto il tema trattato nel libro si presenta oggi con una carica di problematicità mai vista in precedenza determinata, soprattutto, dal progressivo prevalere dei testi digitali su quelli cartacei e dall'uso sempre più diffuso di Internet. La scelta del tema non risponde a un attaccamento acritico dell'autore al passato e a un desiderio di riproposizione ideologica e nostalgica di una realtà avviata a profonde trasformazioni; la questione è che la comunicazione digitale non è una opzione che indebolisce la funzione culturale del libro, né tantomeno della ""biblioteca"""" intesa come spazio fisico con un profondo carattere di luogo capace di accogliere gli uomini e di favorirne il costituirsi di libere e significative relazioni. Un ultimo livello di riflessione attraversa i contenuti del volume. Ricerca e didattica sono intese come dimensioni da valorizzare come campi in necessaria e forte relazione reciproca per una proficua innovazione del sapere universitario."" -
Lo statuto dell'illecito civile anticoncorrenziale tra giustizia compensativa e regolazione del mercato
La Direttiva 2014/104/UE, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 3/2017, cristallizzando l'acquis comunitario sul punto, riconosce a chiunque abbia subito un danno causato da violazione degli articoli 101 e 102 TFUE il diritto al risarcimento. Il legislatore europeo detta le condizioni di esistenza della obbligazione risarcitoria, rinviando, per gli aspetti non regolati, al principio di autonomia procedurale, salvo il rispetto dei principi di effettività e di equivalenza. Il complesso normativo che ne risulta è un mosaico composito: gli articoli 101 e 102 TFUE, la Direttiva 2014/104/UE, il decreto legislativo 3/2017, i principi elaborati dalla Corte di Giustizia in materia, le norme italiane che compongono il sistema di responsabilità extracontrattuale. L'intersezione di fonti differenti - tale per cui la disciplina dell'illecito civile da danno anticoncorrenziale non può più essere ricostruita solo facendo riferimento al combinato disposto degli articoli 2598 e 2043 c.c. - provoca un arricchimento delle funzioni, che giustifica la ricerca. In particolare, il lavoro si propone di indagare secondo quale paradigma della responsabilità extracontrattuale operino i limiti al principio di autonomia procedurale e secondo quali logiche vadano ricostruite le norme volte a colmare le lacune di disciplina nell'illecito civile anticoncorrenziale. Il riconoscimento a chiunque sia stato danneggiato dalla condotta anticoncorrenziale del diritto al risarcimento del danno risponde ad una esigenza diversa da quella esclusivamente compensativa, perché il fine è anche quello di garantire la piena effettività delle norme a tutela del mercato concorrenziale. La ricerca mira a comprendere in che misura la logica regolatoria, condotta sulla base di modelli di ragionamento economici, possa combinarsi con la funzione compensativa del rimedio e a predisporre, nel caso di azioni civili anticoncorrenziali, norme ad hoc volte ad assicurare il raggiungimento dei due obiettivi. L'autore Giulia Puleio è dottoressa di ricerca in Scienze giuridiche, curriculum Diritto privato, presso l'Università di Pisa e l'Università di Brema. -
Veicolare l'inclusione attraverso il patrimonio. Alcuni risultati del progetto Inclusive Memory dell'Università Roma Tre. Ediz. italiana e inglese
Il volume contiene i risultati della seconda parte del progetto interdipartimentale Inclusive Memory. Promozione e sviluppo di una memoria comune e inclusiva attraverso percorsi innovativi di didattica museale, finanziato dall'Università degli studi Roma Tre. Il progetto pone le sue fondamenta sull'idea di museo quale luogo educativo, non solo nei termini canonici (museo come spazio educativo), ma soprattutto in riferimento al concetto di integrazione sociale e culturale. Esso mira a promuovere la costruzione di una memoria sociale comune e condivisa realizzata tramite un sistema di inclusione che passa attraverso il luogo museale. Inclusive Memory prevede la partecipazione di numerose realtà nazionali e internazionali di fruizione, comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. -
Nuovi scenari in agricoltura
Il volume contiene gli Atti del Convegno svoltosi a Catanzaro il 27 giugno 2019, su una materia che costituisce oggetto di un più ampio progetto diretto a promuovere, per un verso, la diffusione di un approccio olistico alla cultura agronomica, continuamente armonizzandola con le virtuose dinamiche della biodiversità, della protezione dell'ambiente, della tutela degli eco-sistemi nell'orizzonte complessivo della circolarità e, per l'altro, una più convinta presa di coscienza della cultura della 'sostenibilità', quale sintesi che non potrà lasciare prevalere l'uno a scapito dell'altro degli interessi coinvolti nella molteplicità delle sottese prospettive assiologiche (ed ideologiche). Bensì quale espressione di un continuo e massimo sforzo diretto ad unire e coniugare, in un equilibrio endemicamente mai rinvenuto ma sempre ricercato, i fattori necessari per la stessa vitalità della specie umana, oramai consapevole che la sostenibilità (nella sua totalità) costituisca l'unica via per il suo avvenire e per l'accreditamento di un futuro possibile. L'interprete - nel recepire l'invito all'apertura verso la multidisciplinarietà ed ad una ritrovata unitarietà di intenti tra scienza teorica e scienza applicata - è atteso ad una severa prova di maturità con un'assunzione di responsabilità verso il futuro che attende chi verrà dopo di lui.