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Obbligazioni e contratti
Obbligazioni e contratti - XX edizione aggiornata e con riferimenti di dottrina e di giurisprudenza. -
Istituzioni di diritto civile
Un manuale moderno nell'impianto e nelle soluzioni, ispirato al rispetto della legalità costituzionale e di quella europea; attento alle sollecitazioni e alle soluzioni della prassi giurisprudenziale e ai più recenti apprezzabili risultati della dottrina; caratterizzato da una metodologia rispettosa della tecnica e dei concetti e soprattutto dalla consapevolezza del loro stretto legame con le «ideologie» e i «valori ». Un diritto civile, fondato su un procedimento avente nella dignità dell'uomo il suo fondamento primario, che torna così ad essere, nell'unitarietà dell'ordinamento, il diritto dei cives nei confronti dello Stato e del mercato. -
Il diritto civile tra principi e regole. Autonomia negoziale
Il volume raccoglie alcuni scritti in tema di autonomia negoziale, con particolare riferimento alla tipicità, alla disciplina applicabile, al controllo di liceità e di meritevolezza, alle clausole generali di buona fede e ordine pubblico, alle clausole vessatorie, alle garanzie, all'alterazione dei rapporti contrattuali, alla responsabilità, al patto di famiglia, alla sanatoria degli atti nulli, nel comune formante di una prospettiva funzionale, sistematica e assiologica. La metodologia che ispira i diversi contributi disvela un disegno complesso ma unitario, particolarmente utile per un insegnamento progredito del diritto civile. -
Una storia economica del Mezzogiorno dal 1860 a oggi
Quando si parla di Mezzogiorno lo si fa di solito in termini sociologici e politici. In termini sociologici il Mezzogiorno è quella parte d'Italia, rappresentata dalla Storia Ufficiale, arretrata culturalmente e socialmente nei confronti del resto della Nazione fin dall'Unità. In termini politici esso ha dimostrato di non essere in grado di governarsi in modo decente, come invece fa molto bene il Nord Italia, al fine di progredire e ricongiungersi con la parte virtuosa della Nazione. Per questi motivi il Mezzogiorno sprofonda sempre più nella desolazione in modo irreversibile. Generazioni di meridionalisti si sono succedute nell'analisi delle cause di questo ingiustificabile ritardo e nella ricerca di una maggiore coesione tra il Nord ed il Sud del Paese. Ormai tutto sembra essere stato scoperto, esaminato, valutato e le conclusioni sono sempre le stesse: è solo colpa vostra, di voi meridionali (o nostra, dipende da chi pronuncia la sentenza). La questione meridionale è stata esaminata in tutte le sue sfaccettature, a cosa serve l'ennesima Storia del Mezzogiorno dal 1860 ad oggi? In questo studio non sono state accettate a priori le condizioni di partenza, così come vengono descritte in tanta letteratura pubblicata dal 1860 fino ai giorni nostri; bensì sono state puntualmente verificate privilegiando l'aspetto economico quale vero motore degli accadimenti che hanno portato alla caduta del Regno delle Due Sicilie. -
L' omessa adozione del piano triennale di prevenzione della corruzione. Natura giuridica dell'illecito e criticità applicative
Nel ridisegnare l'assetto organizzativo e funzionale dell'ANAC, il d.l. 24 giugno 2014, n. 90, ha dotato la ""nuova"""" Autorità nazionale anticorruzione di uno specifico potere sanzionatorio onde consentirle di presidiare con maggiore efficacia l'obbligo di adozione del PTPC, del PTTI e del Codice di comportamento, ovvero dei principali strumenti di prevenzione della corruzione che concorrono ad implementare a livello decentrato gli indirizzi strategici formulati, a livello nazionale, dal Piano Nazionale Anticorruzione. Il presente contributo analizza l'elemento oggettivo della fattispecie sanzionatoria introdotta, a tal ne, dall'art. 19 del d.l. n. 90/2014, soffermandosi sugli aspetti che hanno rivelato nel tempo maggior interesse operativo. In tale prospettiva indaga, anzitutto, la natura giuridica dell'illecito amministrativo in esame e i riflessi che da questa discendono sul piano applicativo. Si sofferma, poi, nell'esame degli atti con i quali l'ANAC, nel corso degli anni, ha disegnato i confini della condotta sanzionata, rilevandone l'effetto ampliativo prodotto rispetto alla cornice applicativa tracciata dalla norma e il conseguente contrasto con il principio di legalità che governa anche il sistema sanzionatorio amministrativo. Dà conto, inoltre, della posizione assunta su tale aspetto dalla giurisprudenza, sulla scorta di un orientamento interpretativo che scuote le fondamenta della politica sanzionatoria fin qui seguita dall'ANAC, minando in radice l'impostazione ermeneutica posta a base della gran parte dei provvedimenti sanzionatori adottati in applicazione della disposizione esaminata. Analizza, infine, le ripercussioni che sull'ambito applicativo della norma sanzionatoria de qua derivano dal d.l. n. 80/2021, che ne ha espressamente fatto salva la vigenza anche nel nuovo scenario normativo che vede il PTCPT destinato a essere """"assorbito"""" dal Piano integrato di attività e organizzazione (c.d. PIAO)."" -
La via italiana alle comunità energetiche
L'adozione delle direttive n. 2001 del 2108 sulle energie rinnovabili e n. 944 del 2019 sul mercato energetico costituisce un'importante innovazione del quadro regolatorio italiano in materia di prosumerismo. La condivisione dell'energia auto-prodotta e la possibilità di distribuire l'energia ricavandone degli utili determina una sorta di rivoluzione nel paradigma del mercato energetico italiano. La transizione energetica combinata con una transizione digitale causa una diversa elaborazione delle tradizionali nozioni di consumatore e professionista, ponendo all'attenzione del giurista figure come quelle del prosumer e del prosumager. Alla normativa sperimentale introdotta con con il d.l. n. 162 del 2019 (c.d. decreto Milleproroghe), si sostituisce una regolamentazione che potenzia le opportunità di creazione di comunità energetiche quali formazioni sociali in grado di perseguire finalità di tipo sociale e ambientale. I d.lg. n. 199 e n. 210 dell'8 novembre 2021 attuativi delle due direttive rendono, pertanto, possibile una connotazione in chiave no profit delle comunità energetiche rinnovabili (CER) e delle comunità energetiche dei cittadini (CEC). Il libro offre una visione generale del nuovo quadro regolatorio italiano per poi soffermarsi nella seconda parte sul progetto Comuné, un'esperienza di creazione di comunità energetiche proposta da Federconsumatori Lazio in alcuni comuni della Regione Lazio. Stefano Monticelli attualmente è presidente di Federconsumatori Lazio. Da qualche anno, segue l'evoluzione tecnica e normativa delle Comunità di Energia Rinnovabile e ha sviluppato e diretto diversi progetti di comunità sostenibili ed economia circolare. Ha maturato un'esperienza ventennale in materia di negoziazione e contrattualistica. Per dieci anni, è stato dirigente della CGIL, occupandosi di trasporti, in modo particolare, di trasporto aereo e trasporto pubblico locale. -
Profili ricostruttivi del diritto privato regolatorio
In un contesto ordinamentale incentrato sul primato del mercato, l'attenzione degli interpreti si è soffermata sulla possibilità di attribuire al diritto privato una funzione regolatoria delle dinamiche economiche. Il volume si propone di offrire un contributo in chiave ricostruttiva alla riflessione sulla categoria del diritto privato regolatorio, attraverso l'individuazione di un fondamento costituzionale comune per le discipline privatistiche ad essa riferibili, dei principali strumenti di cui queste si avvalgono allo scopo di funzionalizzare il contratto, nella prospettiva della tutela del mercato, nonché dei rimedî privatistici diretti a dare loro concreta attuazione. L'analisi critica degli strumenti e dei rimedî privatistici summenzionati, condotta anche alla luce della behavioural law and economics, è diretta ad accertarne le effettive potenzialità regolatorie, con uno sguardo alle ""nuove"""" tecniche della regolazione riconducibili al c.d. paternalismo libertario."" -
ll nuovo statuto del Movimento 5 Stelle. I chiaroscuri della monarchia digitale
L'opera analizza il nuovo Statuto del M5S approvato l'11 marzo del 2022. Non sono poche le novità rispetto alla precedente versione statutaria, ancorché permangano alcuni aspetti che hanno caratterizzato, sin dall'inizio, l'esperienza del MoVimento: si pensi all'utilizzo intensivo della «Rete» nonché all'attribuzione di una serie poteri ad alcuni organi monocratici (oggi, il Presidente ed il Garante). Il contributo riflette sul fatto che l'autonomia privata debba essere sempre rispettosa delle prerogative inderogabili dell'assemblea degli iscritti, così come indicato dalle norme del Codice civile, lette alla luce dei princípi costituzionali. -
Studi senesi. Rivista giuridica (2021). Vol. 2
La prestigiosa storia di Studi senesi ha inizio nel 1884 con Enrico Ferri. Da allora molti studiosi si sono succeduti alla sua guida, sino a Paolo Nardi, storico del diritto, che ne ha conservato la direzione sino al 2019. Nel 2020, con la pubblicazione del Periodico per i tipi ESI, a Paolo Nardi succedono i direttori Stefano Pagliantini e Roberto Guerrini. La Rivista raccoglie saggi di cultura giuridica. La sua tradizionale vocazione per la storia del diritto è arricchita da un'apertura pluridisciplinare a tutte le competenze giuridiche riunite all'interno e all'esterno del moderno Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università senese. -
Il diritto al clima. Il ruolo dei diritti nei contenziosi climatici europei
Negli ultimi anni si è sviluppata una prospettiva nuova attraverso la quale guardare all'emergenza climatica, quella dei diritti. Analizzare le ragioni che giustificano il riconoscimento di un diritto al clima significa comprendere le condizioni che favoriscono la produzione del diritto dei diritti umani, evidenziando altresì il ruolo, spesso trascurato, di attivisti e avvocati. In questa cornice generale, il volume analizza il ruolo dei diritti nei contenziosi climatici europei (Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Italia) interrogandosi non solo sulla pervasività dell'attivismo giudiziario e sul ruolo del sapere scientifico, ma anche sull'opportunità di riconoscere uno specifico diritto umano al clima. -
La proprietà nel diritto internazionale
Il diritto di proprietà assume un rilievo fondamentale non solo negli ordinamenti domestici ma anche nel diritto internazionale ove, tuttavia, non rinviene una definizione compiuta. Dall'esame delle fonti internazionali sembra emergere l'approdo ad una nozione ampia, a geometria variabile, in grado di proteggere una eterogeneità di posizioni giuridiche, individuabili in funzione del diverso contesto normativo e degli specifici interessi presidiati. La proprietà assume così contorni differenti nelle convenzioni a tutela dei diritti dell'uomo da un lato e nei trattati in materia di investimenti dall'altro. Una componente essenziale della proprietà nel diritto internazionale, in virtù del carattere prevalentemente interstatale di tale ordinamento, è rappresentata dalla relativa tutela e dunque dal rapporto intercorrente tra il proprietario e le autorità statali. Ebbene l'esigenza di proteggere adeguatamente il proprietario costituisce un valore ispiratore di una moltitudine di fonti internazionali e pertanto emerge l'opportunità di svolgere un'indagine volta all'individuazione della natura giuridica della tutela della proprietà nell'ordinamento internazionale. -
Jean Domat. Le ragioni di una riscoperta
Si raccolgono in questo volume gli atti del Convengo internazionale organizzato dall'Università della Valle d'Aosta il 6 settembre '21 in occasione della presentazione del Trattato delle leggi di Jean Domat. La ricca e articolata discussione che ne è conseguita non solo offre l'opportunità di rinnovare l'attenzione su un importante autore francese di fine Seicento e di valorizzarne l'opera, ma nello stesso tempo permette di ripercorrerne il significato storico-comparativo entro l'evoluzione ultrasecolare del pensiero giuridico, filosofico e politico europeo. Nel tratteggiato panorama ci si accorge dell'attualità del lavoro di Domat, vivificato dagli spunti che offre al giurista, al filosofo e al politico dei nostri tempi per pensare con rinnovata sensibilità alla scienza della legislazione, la quale non dovrebbe essere separata - secondo il monito domatiano - da una visione più ampia, ossia dalla dimensione lato sensu filosofica ed etico-politica in cui tale scienza è naturalmente collocata. -
Principio di proporzionalità e attività investigativa
Sviluppatosi in ambito europeo, il principio di proporzionalità si diffonde anche nell'ordinamento interno come parametro per assicurare che i diritti individuali siano compressi nel modo meno invasivo possibile rispetto agli interessi pubblici. Nel procedimento penale il canone, pur svolgendo un ruolo essenziale nel bilanciare l'esigenza di reprimere i fenomeni criminosi e le libertà dei soggetti privati coinvolti nell'accertamento, non è però accolto in termini espliciti dalla disciplina dei mezzi investigativi. La lacuna, considerati i penetranti arnesi adoperabili dagli inquirenti nell'inchiesta preliminare, palesa il serio rischio di interventi ipertrofici capaci di menomare le garanzie fondamentali. Tuttavia il test prescritto dal criterio di proporzione - imponendo di verificare l'idoneità, la necessità e l'adeguatezza della misura costrittiva - può fungere, per la sua portata generale e la congenita attitudine a custodire le libertà fondamentali, da strumento per stimare la congruità delle scelte legislative e per vincolare la magistratura all'impiego di metodi di indagine congrui alle finalità investigative, inducendola a prediligere quelli meno impattanti sulla sfera intangibile della persona. -
Arbitrato e diritto civile
Il volume riprende, aggiornandoli ed inserendoli in un contesto monografico ed organico, spunti e intuizioni di un lungo percorso di studi atto a testimoniare quanto spazio vi sia, nell'arbitrato, per il contributo dello studioso del diritto civile, laddove si discorra della genesi del fenomeno (la convenzione di arbitrato), della regolamentazione delle sue forme (rimessa all'autonomia delle parti) e del suo epilogo (il lodo). Lo sforzo è stato costantemente rivolto a superare l'anacronistica e sterile dialettica tra fautori della contrattualità e fautori della natura giurisdizionale del fenomeno arbitrale, nel motivato convincimento che l'arbitrato sia ad un tempo l'uno e l'altro, rilevante manifestazione dell'autonomia negoziale e modello di processo giurisdizionale privato. Esso ha infatti la funzione di attuare il diritto oggettivo, sul presupposto che tale funzione non è piú prerogativa dello Stato ma è ormai diffusa sia presso i corpi intermedi che con riferimento alle relazioni interindividuali. -
Cronache biogiuridiche. Questioni etiche e giuridiche dell'emergenza pandemica e problemi giuspubblici della dottrina liberal-radicale
La Collana raccoglie saggi di Filosofia della politica, del diritto, dell'economia e del lavoro, nonché di Etica sociale, riguardanti questioni di attualità e figure rilevanti del nostro tempo. Essa privilegia problemi e autori che la cultura egemone ignora o non considera adeguatamente. La Collana, quindi, si propone di andare «oltre» le mode culturali del nostro tempo anche per trascenderlo e dominarlo. Essa, perciò, esercitando una libera e responsabile critica, presenta testi che sono condizione per costruttive proposte civili. Il libro. L'intreccio inestricabile di aspetti etici, politici e giuridici è caratteristica delle diverse questioni e dei diversi «casi» considerati nel volume con approccio originale. Le pagine di questo lavoro sono rese interessanti soprattutto dal rilevato intreccio interdisciplinare e dal tentativo di sciogliere diversi nodi «gordiani» delle questioni considerate, le quali, pur presentando taluni aspetti stabili (e, quindi, «istituzionali»), sono in continua evoluzione. La lettura del volume è stimolante per chiunque, sia per chi condivide le analisi sia per chi dissente dalle conclusioni. Quelli considerati, infatti, sono temi che hanno diviso e continuano a dividere l'opinione pubblica. Soprattutto, però, la lettura del volume risulta interessante per chi si prefigge di capire le rationes degli ordinamenti giuridici ispirati alla dottrina liberal-radicale di cui la pandemia da coronavirus ha dimostrato le insufficienze e imposto il superamento. La lettura del volume, inoltre, offre indicazioni e strumenti particolarmente agli operatori del diritto e a chi è alla ricerca dell'individuazione di indispensabili punti di riferimento sempre più necessari per districarsi nei diversi settori della prassi. -
Principio di eguaglianza e rapporti civili. Aspetti problematici e attuativi
Attraverso la disamina di diverse fonti del diritto nazionali ed europee, si rivede il rapporto tra autonomia e diritti fondamentali, tra competitività, concorrenzialità e solidarietà, al fine di coniugare al meglio la (supposta) libertà contrattuale e (l'attuazione del)l'eguaglianza anche nell'accesso al mercato onde prevenire, elidere e, ove necessario, sanzionare possibili discrimina. L'esercizio di qualsivoglia autonomia, in attuazione anche della sussidiarietà orizzontale, è meritevole di tutela allorché si conformi ai princípi fondamentali dell'ordinamento: tra questi, il principio di eguaglianza - da declinare secondo l'art. 2 cost. -, l'applicazione del quale non ha carattere di eccezionalità in àmbito negoziale né fa paventare il rischio di surclassamento delle libertà dei privati. In questa prospettiva si delineano questioni di particolare interesse che avvalorano, nel caso concreto, l'esigenza di conformità dei rapporti civili ai princípi fondanti il sistema ordinamentale. -
La famiglia nel prisma giuslavoristico: valori, rapporti, tutele
Il volume raccoglie le relazioni, ampiamente rielaborate, svolte al convegno tenutosi a Siena il 27 maggio 2021. I contributi trattano il tema della famiglia nelle sue numerose sfaccettature che riguardano il diritto del lavoro: dalla ricostruzione diacronica del concetto di famiglia alla conciliazione vita-lavoro; dal lavoro prestato ""nella famiglia"""" al lavoro di cura; dal rilievo della famiglia nella disciplina della cessazione del rapporto di lavoro al ruolo degli strumenti di sostegno al reddito familiare. Dai vari scritti emergono con nettezza i caratteri della famiglia nelle norme giuslavoristiche, consentendo quindi di valutare la loro idoneità a rispondere alle istanze provenienti dalla realtà sociale."" -
Mutuo di scopo e mutuo fondiario tra patologie e rimedi
Il tema del superamento del limite di finanziabilità del mutuo fondiario, di recente oggetto di un vivace dibattito dottrinale e giurisprudenziale, viene affrontato alla luce di coordinate ermeneutiche che, per quanto originariamente proposte nel diverso àmbito delle patologie del mutuo di scopo, rivelano la loro generale utilità ai fini dell'individuazione di un rimedio che consenta un equo contemperamento dei diversi interessi in gioco. -
Strutture sociali e governo del cambiamento nel contesto post-pandemico
Eventi traumatici come la pandemia modellano cambiamenti radicali dei riferimenti sociali, incidendo sull'organizzazione della società. La dimensione globale del fenomeno e delle trasformazioni conduce a nuovi modelli di cooperazione, alla rideterminazione degli strumenti di salvaguardia di valori e interessi collettivi. Il volume, frutto di ricerca interdisciplinare su questi temi, cerca di fornire un'analisi delle linee evolutive delle trasformazioni in atto. -
Profili di problematicità della bioetica
Questo volume consta di alcuni scritti ricompresi entro un insieme concettuale diversificato eppur unitario, ad attestazione della notevole problematicità della bioetica, in quanto espressione interdisciplinare, dilemmatica e articolata di molteplici contenuti nonché di contrapposti versanti, come si evince anche dai temi qui affrontati, quali il corpo, il soggetto, la vita, la morte, le biotecnologie, la tecnoscienza e la rischiosità delle sue applicazioni. Avvertire una simile problematicità permette di cogliere il riduzionismo di tutte le visioni bioetiche unilaterali in cui la realtà nei suoi significati eterogenei, e spesso contraddittori, venga sottoposta a una piatta lettura assolutizzante. Invece, è proprio dalla confliggenza dialettica e dal dubbio dilemmatico, talora irresolubile, che sorge la coscienza come autocoscienza, ovvero la coscienza di una ponderata responsabilità etica e di una doverosità interiore esprimenti, senza dogmatiche chiusure, l'importanza dei princípi di dignità, integrità e indisponibilità della vita, essendo questi gli indispensabili presupposti etico-razionali di una regolamentazione giuridica che, seppur basata sul rispetto dell'autonomia individuale, sia atta a orientare i singoli verso le scelte meno estreme.