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Leonardo Sciascia. Un'amicizia fra i libri ovvero il gioco del caso
Il gioco del caso (Sellerio 1987) è una definizione che ben si addice a Gianfranco Dioguardi al quale, pubblicando libri con Elvira Sellerio, capitò la fortuna di conoscere Leonardo Sciascia e di percorrere con il grande scrittore siciliano Sciascia definisce nel suo Il mare colore del vino: ""un viaggio è come una rappresentazione dell'esistenza, per sintesi, per contrazione di spazio e tempo: un po' come il teatro, insomma [...]"""". E grazie a quel viaggio Dioguardi ha potuto coltivare un'amicizia straordinaria ricca di emozioni culturali e di stimoli letterari, intellettuali, sociali, eitici - un'esperienza rara della quale rende testimonianza in questo libro."" -
Cinema e storia 2019. Numero speciale. The Other Side of the Seventies. Media, politica e società in Italia
I Settanta sono per lo più conosciuti come gli anni di piombo, della violenza brutale che apre le porte al progressivo ripiegamento sul privato che contrassegnerà il decennio successivo. Questo numero speciale di ""Cinema e Storia"""" fa luce sull'altra faccia dei Settanta, rinunciando alle convenzionali scansioni temporali sinora utilizzate dagli storici e soprattutto alla visione tradizionale di un decennio caratterizzato in prevalenza dal terrorismo o dalla violenza politica. Si tratta di un periodo che ha visto una profonda riflessione sul tema dei diritti e che ha rappresentato la stagione più incisiva dell'esperienza riformatrice italiana, con una serie impressionante di riforme varate dal Parlamento, nonché dell'unico decennio della storia repubblicana in cui la forbice tra le classi sociali si assottiglia sensibilmente. È inoltre un'epoca contraddistinta dall'esplosione di variegati fenomeni culturali, libertà creativa, liberazione sessuale ed emancipazione femminile. Nei Settanta si afferma un nuovo protagonismo della società civile, accanto all'emergere dei primi segnali dell'individualismo, considerato un tratto distintivo degli anni Ottanta. Ci troviamo di fronte, in definitiva, a un decennio complesso, al crocevia tra il precedente e il successivo, che sfugge a inquadramenti e definizioni univoche, e che pertanto non può essere letto attraverso una lente unica. Il presupposto scientifico è che la storia politica e quella attraverso gli audiovisivi non bastino a spiegare la complessa realtà di un'epoca e non possano dare risposte esaurienti senza dialogare tra loro tramite un confronto serrato capace di illuminare ulteriormente un tormentato periodo del nostro recente passato."" -
70 anni della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia 1949-2019
Se da una parte il compito della Cineteca è principalmente quello della conservazione e della tutela del patrimonio cinematografico e audiovisuale, dall'altro la sua attività più universalmente nota all'esterno, anche grazie ai grandi e meno grandi festival in ternazionali e nazionali di tutto il mondo, è quella del restauro delle opere filmiche, ovvero del recupero dei film del proprio archivio da restituire a nuova vita. Attività indispensabile, seppur costosa, e talora molto costosa, intesa letteralmente a salvare dalla distruzione fisica dovuta all'incuria e allo scorrere del tempo film che andrebbero altrimenti perduti. Come già buona parte del patrimonio mondiale del cinema. La ""Martin Scorsese's Film Preservation Foundation"""" ha stimato che quasi l'80% dei film realizzati tra il 1895 e il 1930 (soprattutto film muti) siano andati persi per le più diverse ragioni: per l'instabilità della nitrocellulosa, per gli incendi da essa sprigionatisi, per i bombardamenti e le requisizioni durante le guerre, e soprattutto per la delittuosa inettitudine nella conservazione delle pellicole, giacché si reputava che un """"vecchio"""" film, a maggior ragione se muto, non avrebbe avuto alcun valore commerciale. Così ignoran done totalmente il valore culturale."" -
Un giovane della Prima Repubblica. Dal dopoguerra ad oggi tra i sogni, le vittorie e le sconfitte di una generazione
Il ragazzo della Prima Repubblica che si racconta è Salvatore Cardinale, siciliano, esponente di rilievo nella vita politica e istituzionale, Ministro delle Comunicazioni nei Governi D'Alema e Amato: un realista-sognatore con una doppia vocazione a leggere la trama delle relazioni fra politica e società e a trascenderla in nome di un disegno di emancipazione e di libertà. Ne vien fuori un romanzo esistenziale incalzato da domande puntuali intorno ad un vissuto popolato di affetti familiari, di amicizie segnate da passioni e condivisioni così come da dialettiche aperte e leali. Ne emerge un mondo affollato sia da personaggi di antiche periferie della politica e da sodalizi fervidi tuttora vivaci sia da esponenti che hanno calcato la grande scena della politica nazionale, uomini di Governo, dell'industria, della comunicazione, della tv, del cinema e della cultura. Un'esperienza ricchissima, di passaggi inediti o poco conosciuti, di rimandi, occasioni, dispute, sfide assunte in campo aperto e nel solco di una robusta tradizione intellettuale e morale che rimane il filo conduttore di una vita tuttora affacciata sul mondo che cambia. E che, non promettendo niente di buono, chiama ad una nuova coraggiosa riflessione. Si tratta di un contributo che somiglia molto a un viaggio, una ricca sorprendente traversata in oltre cinquant'anni di storia italiana. Una storia che percorre per intero le ""stagioni"""" della Repubblica per precipitare nel ciclo rarefatto della dissolvenza della politica nella liquidità della Rete e nelle sue inedite mutazioni e fluttuazioni. Fino al """"ricomincio"""" cui dovranno applicarsi una nuova generazione e una nuova cultura. Prefazione di Vincenzo Viti."" -
La fede è salvezza. Il Vangelo visto, udito e vissuto nelle rivelazioni private di Maria Valtorta
"Ti parlo perché desidero aggiungere ciò che i quattro Evangelisti non hanno scritto. [...] Sono molteplici le ragioni che mi hanno mosso a illuminare e a dettarti miei episodi e parole. Ma in tutte ne è anima l'amore mio per la Chiesa, sia docente che militante, e il desiderio di aiutare le anime nella loro ascesa verso la perfezione. La conoscenza di me è aiuto all'ascesa. La mia parola è vita. [...] Nel mostrarti il Vangelo faccio un tentativo più forte di portare gli uomini a me. Non mi limito più alla parola, ricorro anche alla visione e la spiego per renderla più chiara e attraente"""". (23 agosto 1943) """"I Vangeli sono quattro. Ora Io li sto illustrando per portare altri alla luce, che hanno perduta o sminuita. Ma non creo un altro Vangelo. Quelli sono e quelli restano. Conosciuti nei particolari o lasciati nelle linee schematiche, quelli sono e non più"""". (17 ottobre 1944) """"L'opera che viene data agli uomini attraverso il piccolo Giovanni non è un libro canonico. Ma è sempre un libro ispirato, che Io dono per aiutarvi a comprendere ciò che fu il mio tempo di Maestro e a conoscermi: Io, Parola, nelle mie parole. Né Io, né tanto meno il portavoce, che per la sua assoluta ignoranza in questo ramo neppure sa distinguere teologia dogmatica da quella mistica o da quella ascetica, né sa sottigliezze di definizioni, né conclusioni di Concili, ma sa amare e ubbidire - e ciò mi basta né altro voglio dal portavoce - né Io né lei diciamo che l'opera è un libro canonico. In verità, però, Io vi dico che è libro ispirato, non essendo lo strumento capace a scrivere pagine che neppure comprende, se Io stesso non gliele spiego per levargli il timore"""". (28 gennaio 1947) Prefazione di Carlo Fusco." -
Un' altra libertà. Contro i nuovi profeti del paradiso in terra
Dalla morte assistita, all’aborto, alle unioni civili… sono tanti i temi affrontati dal punto di vista etico, antropologico e religioso.rnAlla base, le preoccupazioni e i timori per l’avanzata di una dittatura dei “nuovi diritti” che, in nome di un’idea di libertà individuale senza limiti né confini, finisce per compromettere i diritti dei più deboli e i fondamenti della stessa civiltà occidentale. rnrnrnAvanza la dittatura dei ""nuovi diritti"""" che, in nome di un'idea di libertà individuale senza limiti né confini, finisce per compromettere i diritti dei più deboli e i fondamenti della nostra civiltà. Ma davvero la libertà dell'uomo consiste nel trasformare ogni desiderio in diritto esigibile per andare oltre se stesso? Oppure esiste un'altra libertà, che si nutre della verità naturale e del rapporto con gli altri? È questo l'interrogativo, cattolico e laico, al quale un principe della Chiesa e un politico e professore liberal-conservatore provano a dare risposta. Ripercorrendo le più grandi sfide antropologiche del nostro tempo - la vita e la morte, la genitorialità e le tecnoscienze, il rapporto con l'ambiente e le migrazioni - essi dimostrano come riconoscere il senso del limite non significhi rifiutare il progresso e negare la libertà dell'uomo, ma piuttosto riscoprirne il significato più profondo, che assume senso sia per chi crede, sia per chi non crede ma ha a cuore le sorti dell'Occidente e della stessa umanità."" -
Rivista di politica (2019). Vol. 3: Karl Heinzen e le origini del terrorismo contemporaneo.
Quel che resta della destra italiana: leadership e organizzazione Andrea Ungari Confini e attraversamenti nell'epoca post-statuale: come cambia lo spazio politico-simbolico europeo Nadine Innocenzi Il fascismo in prospettiva comparata:un ricordo di Anthony James Gregor (1929-2019) Alessandro Campi L'eterno ""caso italiano"""": il nuovo partito di Matteo Renzi in una prospettiva sistemica Luigi Di Gregorio L'egemonia della Germania sull'Europa: mito, propaganda o realtà politica? Antonio Zotti Il nazionalismo non è mai """"banale"""". Riflessioni a partire dal libro di Michael Billig Leonardo Varasano La visione dell'Europa di Rémi Brague: spazio politico e identità culturale Serena Meattini"" -
Res publica (2019). Vol. 24: Rosmini. Politica, diritto, economia.
Paolo Armellini Ecclesiologia e laicità nella teologia della storia di Rosmini Tommaso Valentini Il ""personalismo liberale"""" di Antonio Rosmini: interpretazioni e motivi di attualità Vincenzo Parisi La libertà in Rosmini nel suo aspetto antropologico Giovanni Franchi Rosmini filosofo europeo nella lettura di Alois Dempf Markus Krienke Mercato e giustizia sociale Rosmini e l'economia sociale di mercato Giovanni Dessì Herbert Croly: realismo, visione, democrazia Odoardo Visioli La 'dualità assiale': dalla 'storia dei concetti'; a 'concetto della storia' Valerio Mori Nomos, «utile del più forte» e «bene altrui»: sul """"Trasimaco"""" di Platone."" -
D'amore non si muore
Lino Capolicchio, oltre a essere un grandissimo attore, ha avuto anche una grande fortuna. Quella cioè di aver vissuto un'epoca irripetibile in Italia: gli anni Sessanta e Settanta. Un periodo in cui si è assistito nel mondo a una rivoluzione etica ed estetica senza precedenti, che ha coinvolto qualsiasi campo (dalla politica alla filosofia, dal cinema alla musica, dall'arte al teatro, dalla letteratura all'architettura). Lino Capolicchio, prima che attore, è stato in quegli anni favolosi un'icona emblematica. E il suo memoir ne è una testimonianza toccante e perfetta. Soprattutto quando Lino analizza con penna felice certi incontri straordinari: da Sergio Tofano a Giorgio Strehler, da Anna Magnani a Vittorio De Sica e a Pier Paolo Pasolini, da Federico Fellini ai Beatles e a Carmelo Bene e a Fabrizio De André... In questo caso l'attore smette di raccontarsi, per farci vedere da vicino figure straordinarie. E i suoi incontri ""in prima persona"""" sono rievocati in modo cinematografico: molto visivi, soprattutto poco narrativi e molto simili per struttura a un montaggio sbarazzino di tanto cinema amato e per fortuna mai dimenticato della Nouvelle Vague. All'occhio dell'artista Capolicchio non sfugge un dettaglio, un tic nascosto, tutti segni che disvelano meglio la propria anima. È infatti il retroscena dell'artista e dell'uomo di turno che interessa a Capolicchio. Ciò che non è sulla scena, ciò che è dietro la scena, ciò che non è inquadrato da alcun riflettore, ma che fonda e giustifica l'intero percorso, poiché ne è il motivo principale, il movente sotteso, sconosciuto e incomprensibile: il sottofondo, il sotterraneo, il sottosuolo (Dostoevskij docet). Alla penna dello scrittore Capolicchio tocca fermare sulla carta quell'emozione o quell'epifania miracolosa di quei momenti magici irripetibili. La naturalezza di questi incontri straordinari deriva dallo sguardo per niente intimidito di Lino, che diversamente da un non artista, è in grado di decifrare un silenzio o una pausa di troppo e di metterla poi in scena, ovvero sulla carta."" -
Rogerius (2019). Vol. 1-2
Laboratorio. Il restare che è l'altrove Vito Teti Il Super Canticum Canticorum di Gioacchino da Fiore Pietro De Leo Riflessioni antropologiche tra fotografia, memoria e identità a Cinquefrondi (RC). Prime attività di inventariazione e schedatura dell'archivio fotografico ""Raffaele e Tullio Tropeano"""" Matteo Enia e Silvia Pagano Cosenza (e la sua provincia) nelle schede bibliografiche dello Incunabula Short Title Catalogue Francesco Uccello PERSONE IN CALABRIA Gregorio Prestia: lo spirito delle forme Ghislain Mayaud Il centenario della nascita del fascismo: il ruolo del calabrese Michele Bianchi Raoul Manfrida LUOGHI Rose: dalle probabili origini enotrie all'influenza sibarita alla romanizzazione della Valle del Crati Daniela Tarditi In Calabria durante il fascismo. I fatti di Dasà tra il 1923 e il 1924 Vincenzo Corrado."" -
Formiche (2019). Vol. 152: Palla al centro. Da Conte a Renzi, come cambia il gioco della politica.
"Formiche"""" è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 e animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes e una fondazione onlus." -
Quale futuro? Voci fuori dal coro da un'estate di crisi
Quale futuro? Su questa domanda si sono interrogati i ragazzi e le ragazze le cui voci compongono questo libro. Molti di loro, lo scorso agosto 2019, con speranza e determinazione hanno partecipato alla scuola di politica «Meritare l'Italia». E mentre nel Paese si apriva una nuova crisi di governo, accompagnata da recriminazioni e brutalità verbali, a Barga, giovani tra i 16 e i 30 anni erano protagonisti di un dibattito pacato e razionale sul futuro dell'Italia. Ad accomunarli, una medesima visione: il recupero del significato originale della «politica» come gestione della polis, dello spazio comune; un insieme di voci che si esprimono non all'unisono, ma in polifonia. Non c'è una voce di parte: l'unica «parte» cui appartengono è quella del buon senso. È una voce politica nel senso di una naturale avversione all'indifferenza. Prefazione di Maria Elena Boschi. -
L' invasione cinese
Perché, quasi vergognandosi, il primo della classe deve continuare a camminare a capo chino volgendo lo sguardo a terra? Orgoglio, nazionalismo e divenire un punto di riferimento da imitare sono la nuova postura della Cina: un atteggiamento altezzoso presente e futuro. Dobbiamo forse incominciare ad arrenderci: la Cina, vista con un'ottica cinese, ha vinto. Dobbiamo incominciare ad abituarci all'idea: l'Oriente ha superato l'Occidente. Mentre noi con affanno combattevamo per arginare gli effetti della crisi post Lehman Brothers, la Cina risorgeva. Se da una parte del mondo, con l'avida e cieca complicità dell'altra, veniva creata ricchezza, la società dei datori di lavoro dell'Ovest s'impoveriva. Un impietoso e inarrestabile travaso di ricchezza, posti di lavoro, tecnologia (spesso rubata) e sapere (assorbito nelle migliori Università occidentali) hanno formato la Cina (fascia costiera) ricca. Due decenni di politica orientata forzatamente all'export, assecondata dalla costruzione d'inflessibili barriere che hanno impedito reciproci scambi e investimenti che hanno permesso il vero e meno tragico ""grande balzo in avanti""""."" -
Pratiche negoziali e reti di potere. Carmine Nicola Caracciolo tra Europa e America (1694-1725)
Il volume segue la carriera di Carmine Nicola Caracciolo, principe di Santobuono, intrecciando il percorso personale con il più ampio quadro politico della Monarchia spagnola. La ricostruzione del suo cursus honorum - tra la penisola italiana, la Spagna e il Perù - consente di affrontare alcune questioni di particolare rilievo in una fase di ridefinizione degli equilibri, come fu quella attraversata dalla Monarchia spagnola tra i regni di Carlo II d'Asburgo e di Filippo V di Borbone: il dilemma della fedeltà di fronte al cambio dinastico; le strategie familiari e fazionali per ottenere titoli onorifici; le pratiche negoziali di volta in volta messe in atto per costruire e rafforzare reti di potere capaci di sostenere ambizioni politiche. La vita e la carriera di Caracciolo, lungi dal seguire un tracciato lineare e privo di ombre, costituiscono un punto d'osservazione privilegiato per riflettere sulla mutevolezza degli equilibri di potere sia a livello locale sia in una dimensione internazionale. -
Contro le violenze
Il tema della violenza, affrontato nelle vicende tanto diffuse quanto dolorose delle molestie e aggressioni sulle Donne, del Bullismo, dell'uso-abuso ambientale e degli ""omicidi di impresa"""", viene approfondito in questo volume, attraverso lo sguardo di economisti, psicologi, pedagogisti e imprenditori, con l'obiettivo principe di richiamare alla riflessione sulla violenza come allarme umano, univoco e, allo stesso tempo, eclettico. Gli approfondimenti raccolti hanno costituito momento di riflessione nel Convegno """"Contro le violenze"""", organizzato dall'Associazione NO O.D.I. e tenutosi a Roma il 25 Novembre 2019 presso l'Istituto San Leone Magno di Roma."" -
Lettere alla moglie di Hagenbach
Libro candidato da Corrado Calabrò al Premio Strega 2021Al criminologo di fama internazionale Flesherman, viene diagnosticata una forma di demenza senile. «Prima o poi sfocerà in Alzehimer» dice il medico. La risonanza emotiva di questa notizia criminis non è la stanzialità, ma la lontananza. Flesherman va a Berlino sulle tracce del cadavere di Rosa Luxemburg, e qui apprende la notizia della scomparsa dello scrittore Hagenbach. Decide così di dedicarsi alla ricerca dello scrittore come un detective che perde pezzi di pensieri, che parla con i cartelloni pubblicitari, che vaga per città e paesi di mare, cercando una scomposta linea geografica che lo possa portare ad Hagenbach, e che lo riavvicini a una specie di morbidezza della vita.Proposto da Corrado Calabrò al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:rn«Questo nuovo romanzo di Giuseppe Aloe, già finalista al Premio Strega nel 2012, è un noir psicologico, un romanzo all’inseguimento del sé, scritto con un linguaggio che ha tensione poetica. Dedicandosi alla ricerca dello scomparso scrittore Hagenbach, il criminologo di fama internazionale Flesherman, cui è stato diagnosticato un incipiente Alzheimer, tenta di restare aggrappato alla sua identità che sente sfuggirgli, e con essa lo stesso senso del mondo.» -
Condotte illecite in medicina. La responsabilità penale del medico tra presente e futuro
Accostarsi ad un tema così profondamente avvertito nella sensibilità comune sarebbe compito arduo per chiunque ma lo è molto di più per il giurista il quale, dovendo compiere uno sforzo di comprensione appropriato e - soprattutto - completo, ha il dovere di esaminarlo dalla sua scaturigine, senza lasciarsi tentare da una visione meramente tecnicistica del problema. A giudicare dalle conseguenze, sociali e giudiziarie, che l'incremento del contenzioso legato alle attività sanitarie sta producendo, oramai da oltre un trentennio in Italia, s'impone un'analisi del fenomeno che non si arresti all'esame di fattori marginali, ma vada alla radice del tema della responsabilità, la quale implica l'approfondimento di aspetti tipici del rapporto medico-società. Un rapporto divenuto negli anni sempre più complesso e non solo per l'evoluzione stessa del concetto di responsabilità quanto - e di più - per l'evoluzione di uno strisciante conflitto, di natura multifattoriale, fattosi palese nell'ultima parte del secolo appena concluso e tuttora molto attuale. Questo conflitto si è andato in certo senso acuendo con la modernizzazione della società. Fra le professioni di ""servizio"""", infatti, quella del medico è forse la più """"sociale"""", non solo perché si occupa del bene della salute della persona ma anche perché coinvolge istituzioni basilari dell'intera società, dal nucleo familiare, cellula essenziale del tessuto sociale, all'intera comunità. Ora, con questo ampio studio (si tratta di tre volumi, di cui questo è il primo), l'Autore cerca di valorizzare tutti i contributi, dottrinali e giurisprudenziali, che hanno guidato il dibattito fino al momento attuale, attraverso un'evoluzione normativa spesso tormentata e non sempre recettiva di tutte le peculiarità della professione medica. Il titolo della trilogia riguarda essenzialmente il tema più attentamente esaminato, ossia quello delle condotte illecite in medicina, ma con la consapevolezza che il problema, se non inquadrato correttamente nella sua evoluzione storica, sociale e giuridica, non può essere fino in fondo compreso. E, soprattutto, non possono essere comprese le opzioni di fondo del legislatore e le tante rinunzie che la mediazione politica ha nel tempo imposto."" -
Economia della memoria. Conoscenza, intelligenza, valore tra uomo e macchina
La memoria è la base della nostra conoscenza e della nostra identità. Ma è anche una delle facoltà messe più a dura prova nella nostra epoca, che trabocca di informazioni, sempre più difficili da selezionare e da trattenere. E così ci affidiamo a memorie delegate: da quelle dei computer a quelle degli smartphone, dai dispositivi di archiviazione fisici al cloud, dai database condivisi agli sconfinati depositi di storie che sono i social network. L'era digitale è un'era di riproduzione della memoria, che viene duplicata, supportata, sostituita; lo stesso sviluppo dell'intelligenza artificiale si basa sulla delega ai sistemi di procedure proprie della memoria umana. Il concetto di memoria è oggi in profondo mutamento: possedere nozioni e ricordi diventa meno importante che saperli richiamare; la capacità di memorizzare perde valore, anche economico, per le persone, e ne acquista per le macchine. L'economia della Rete appare allora come un'economia della memoria, in cui vengono duplicate e monetizzate le facoltà fondamentali dell'intelligenza umana. È possibile che le memorie artificiali sostituiscano del tutto quella naturale, fino a disincentivarne l'utilizzo? Quale impatto avrà questa trasformazione sulla nostra conoscenza? Come cambierà la nostra identità, che riposa sui ricordi che costruiscono il Sé? Per affrontare i tanti interrogativi aperti, questo libro propone una ricognizione nell'era digitale, tra le varie forme in cui la memoria viene tradotta in valore e si fa terreno del confronto tra uomo e macchina. Prefazione di Davide Rampello. Postfazione di Luca Tomassini. -
Partigiane liberali. Organizzazione, cultura, guerra e azione civile
Esiste una faccia ancora in gran parte nascosta della Resistenza italiana: quella costituita dalle donne appartenenti alle grandi famiglie dell'aristocrazia liberale. Colte, raffinate, ma anche dotate di notevoli capacità organizzative, cresciute in salotti aperti ed anticonformisti prima e durante il ventennio fascista, dal 1943 esse furono animatrici di varie reti logistiche alla base della guerra partigiana. Il volume ricostruisce le vicende di alcune di loro, che svolsero ruoli rilevanti nell'organizzazione Franchi di Edgardo Sogno, come in altri nuclei resistenziali attivi in Italia settentrionale. Donne che, in gran parte, nel dopoguerra tornarono alla vita privata, nella generale crisi delle vecchie élites davanti all'avanzata dei partiti di massa. -
La regina, l'alchimista e il cardinale
Parigi 1785. La corte del re Luigi XVI sta per essere travolta dallo scandalo del secolo, passato alla storia come l'affare della collana. L'intrigo, ordito da una nobildonna decaduta, assetata di denaro e bramosa di scalare i vertici dell'alta società parigina e di avere un ruolo a corte, coinvolge nelle sue trame l'ambizioso cardinale Rohan, il sedicente mago e alchimista Cagliostro, fidatissimo amico dell'alto prelato, e la stessa regina Maria Antonietta, spianando la strada alla Rivoluzione dell'89. L'affare della collana non resta confinato fra le mura dei tribunali, ma diventa subito di pubblico dominio. Le arringhe degli avvocati vanno a ruba come bestseller, molti scrittori si arricchiscono con pamphlet scandalistici venduti in migliaia di copie. La Francia si appassiona alla vicenda e si divide fra innocentisti e colpevolisti. Ma il debole re Luigi non ne coglie appieno la portata e lascia che le cose seguano il loro corso, accelerando così il tramonto e la fine della monarchia francese. Il libro di Roberto Gervaso ricostruisce l'intera vicenda in tutti i particolari, compresi quelli più piccanti, dipingendo l'affresco storico di un'epoca di grandi mutamenti che vede l'ascesa della borghesia e la nascita della società moderna.