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Vicende di gente d'onore e altri racconti
Gente d'onore di Calabria che vive la propria condizione secondo la propria indole; gente comune della Napoli degli anni Sessanta del secolo scorso che osserva la realtà con occhi disincantati e ne trae originali riflessioni; gente che vive intimamente a proprio modo una condizione tutto sommato comune a tanti altri. Uno sguardo al passato che coglie con partecipazione, ma anche con ironia e umorismo, realtà e problemi ancora attuali. -
The red swing. «Keyline» and the amazing life of a female factory worker
«Estate 1965. ""Mariacristina! Ma da quanto tempo è che stai lì sull'altalena?"""". """"Mamma, lo sai che mi piace tanto..."""". È una domenica d'estate, è pomeriggio. Mamma è impegnata in cucina e ogni tanto lancia uno sguardo verso di me che, nel giardino della nostra casa, continuo a dondolarmi. Sarà passata almeno un'ora. La mia altalena è bellissima. È rossa. Quando mi dondolo vedo tutto il mondo alzarsi e abbassarsi intorno a me. Trentasette anni dopo. Massimo, mio marito, ha dato le dimissioni dalla sua azienda. Un giorno della scorsa primavera è arrivato a casa e mi ha detto, con l'emozione nella voce: """"Mi hanno parlato di una piccola impresa che produce chiavi. Pare che stiano per venderla. Provo?"""". """"Massimo, non perdiamo l'occasione"""". Qualche giorno dopo siamo dal notaio: """"Dottor Bianchi, firmi qui: da questo momento la Keyline è sua"""". L'abbiamo portata sotto il controllo di Bianchi 1770, il brand della più antica società italiana nel settore delle chiavi fondata da un avo di Massimo. Dopo aver fatto cin-cin con del prosecco, mio marito mi ha chiesto: """"E se cominciassi tu a fare l'amministratore unico di Keyline?""""»."" -
Menù devolution. La sorprendente cucina di Giuseppe Quaranta tra devota territorialità e audace fantasia
"Menù devolution"""". Una vera rivoluzione concettuale e pratica, destinata a lasciare il segno e a fare proseliti, questa dello chef calabrese di Guardavalle, Giuseppe Quaranta, che al suo ristorante """"La Posta del poeta"""", in quel di Terranuova Bracciolini, Toscana - come racconta ai giornalisti Roberto Messina e Filippo Tronca - si è imposto il totale superamento del concetto di menù con portate varie ed assortite, ma fisse, scelte dal cliente. E parallelamente a ciò, il decentramento, il passaggio, cioè, da uno stile di cucina astratto e apolide, ad uno che torna decisamente al territorio ed alla tradizione, pure se in una forte dialettica di rinnovamento. """"Posso dire con orgoglio - spiega lo chef - che siamo riusciti ad elaborare una nuova filosofia di ristorazione che va oltre il piatto, riguardando anche l'economia aziendale, i tempi e modi di lavoro. Qualcosa che ho immaginato durante le mie esperienze precedenti, osservando, studiando, mettendomi anche a far di conto. Il bello, qui, è che abbiamo messo in atto una scientifica operazione di semplificazione e snellimento, per offrire il massimo con il minimo sforzo, e al costo più contenuto possibile"""". In un posto unico e propriamente """"cult"""" tra le delicate balze del Valdarno, questo originale, creativo e visionario guru della cucina, prepara e serve circa un centinaio di piatti che si alternano ed entrano in scena nel corso dell'anno. Ma nella quotidianità, non sono più di otto. Bisogna comunque scordarsi del tutto il rituale dello spulciare sulla carta le varie pietanze: nel davvero insolito menù, che non manca mai di sorprendere e al tempo stesso di soddisfare, è infatti indicato solo il numero delle portate e relativo costo, davvero e volutamente accessibile a tutte le tasche... Prefazione di Federico Fazzuoli." -
Sindacalismo. Rivista di studi sull'innovazione e sulla rappresentanza del lavoro nella società globale (2019). Vol. 40
Editoriale Giulio Pastore, rappresentanza sociale e democrazia partecipata. Ricerche e interventi Leda Guidi Collaborazione, partecipazione, coprogettazione: politiche e pratiche per una cittadinanza digitale, inclusiva e competente. Paolo Venturi, Domenico Sturabotti Imprese coesive. Relazioni e territorio come leve della competitività. Paula Benevene La creazione di conoscenza, il capitale intellettuale e la centralità delle persone nelle organizzazioni. Carlo De Masi Un nuovo ruolo partecipativo delle Associazioni Consumatori. Andrea Salini La partecipazione dei lavoratori allo sviluppo: l'orientamento della Cisl nelle conferenze stampa annuali degli anni Sessanta Notes e documenti Giulio Pastore L'impostazione economica fatta dalla Cisl è valida per la libertà e il benessere del mondo, «Conquiste del lavoro», 24 giugno 1951. Convenzione tra Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Confindustria, Cgil, Cisl, Uil Per l'attività di raccolta, elaborazione e comunicazione del dato associativo, nonché per l'attività di raccolta del dato elettorale e per la sua ponderazione con il dato associativo. -
Matteo d'Acquasparta e la conoscenza del non-ente. La quaestio e le prospettive metafisiche
Matteo d'Acquasparta nel 1278 disputa all'Università di Parigi la prima delle sue dieci 'Questioni sulla conoscenza', interrogandosi sulla possibilità di conoscere il non-ente, ossia ciò-che-non-è. La questione è qui presentata e studiata - mettendo a frutto l'applicazione delle metodologie storico-critiche e se ne propone una traduzione italiana. Si offre, poi, un commento della quaestio alla maniera più tradizionale, legando il suo percorso speculativo alle fonti - della filosofia antica, di quella altomedievale, sino a quelle della scolastica del XIII secolo rilevando intuizioni e distinzioni che avranno ulteriori sviluppi negli autori della scolastica successiva a Matteo. Si mette così in evidenza come una concezione della conoscenza fondata esclusivamente sull'astrazionismo di stampo aristotelico porti con sé esiti nichilistici, mentre emergono possibili aperture e tentativi di soluzione con ricadute teoretiche lette in quattro tipi di metafisica. -
Prima che il Nord somigli al Sud. Le regioni tra divario e asimmetria
Nel momento attuale i problemi causati dalla crisi economica non sono del tutto risolti; anzi, stiamo assistendo ad un continuo scivolamento in basso del nostro Paese nel quale, oltre alle crescenti incapacità dell'amministrazione statale, è prevedibile che si assisterà ad un arretramento di alcune regioni che erano uscite dal sottosviluppo e di alcune regioni sviluppate che potrebbero passare al livello delle regioni in transizione. Il mezzogiorno si sta allungando e bisogna intervenire prima che il Nord somigli al Sud. Gli autori muovono da questa fotografia per analizzare l'esperienza istituzionale pregressa, caratterizzata da un forte centralismo paralizzante, che ha colpito nel tempo, tanto le Regioni a Statuto speciale, quanto quelle a Statuto ordinario, per poi indagare gli scenari aperti dalla differenziazione asimmetrica di cui all'art. 116, terzo comma, della Costituzione. La riflessione, che intreccia il contributo di giuristi ed economisti, coltiva la dimensione prospettica del divario territoriale per spiegare come la nuova domanda di autonomia possa costituire un vantaggio non solo per le Regioni del Nord, ma anche per quelle del Sud e per lo stesso Stato la cui riforma appare inevitabile anche per ricollocare la Repubblica nello scenario europeo e internazionale, dopo l'impasse creata dalla crisi. -
Una vittoria mutilata? L'Italia e la Conferenza di Pace di Parigi
La Conferenza di Pace di Parigi del 1919 doveva culminare il ciclo storico italiano avviatosi con il Risorgimento. Nel disegno degli uomini che avevano condotto il Paese alla guerra, in base al Patto, di Londra il Regno d'Italia avrebbe dovuto ottenere lo status di Grande Potenza e rafforzarsi sul piano interno scongiurando ipotesi rivoluzionarie. Tuttavia, già dall'ottobre 1918 Gabriele D'Annunzio aveva iniziato a parlare di ""vittoria mutilata"""" trovando crescente seguito nell'opinione pubblica sino all'impresa di Fiume. Se in guerra i rapporti con gli alleati erano stati ambigui, cessate le ostilità la dipendenza economica del Regno d'Italia dalle maggiori potenze risultò accentuata. Fra gli errori della delegazione guidata da Orlando e Sonnino, e l'ostilità degli altri vincitori, la """"vittoria mutilata"""" distorse la percezione dei risultati di guerra, contribuì alla definitiva delegittimazione dell'élite liberale e alla debolezza generale della pace."" -
Sicurezza e intelligence nel Regno Unito del Novecento
Quali sono state le minacce alla sicurezza interna britannica nel Novecento? Quali attori hanno cercato di destabilizzare l'ordine sociale e politico del Regno Unito? Quali sono state le risposte dell'apparato di sicurezza? Queste sono le domande cui si propone di rispondere il presente volume attraverso una ricerca storica, politologica e criminologica. Mediante l'utilizzo di un'imponente letteratura accademica, di documenti desecretati dalla polizia e dal Ministero dell'Interno e di articoli di quotidiani si analizza l'operato dei servizi segreti interni e della polizia segreta nel monitorare, depotenziare e neutralizzare sia movimenti di estrema sinistra e/o radicali che presentavano un rischio di violenza politica, eversione e disordine pubblico, sia individui che si macchiavano di spionaggio e di tradimento. Sullo sfondo emerge come le attività sotto copertura e di intelligence siano fondamentali nel mantenere lo status quo e nel difendere lo Stato dai suoi nemici. Prefazione di Mario Caligiuri. -
Incanti e incidenti carducciani. Giri di lettura intorno a «Pianto antico»
Le fortune dell'opera di Giosuè Carducci entro la compagine critico-letteraria dell'Italia unita sono state piuttosto uniformi. Tuttavia, la sua figura di poeta rimane tuttora cristallizzata dall'etichetta di vate della cultura italica. Il saggio di Enrica Salvaneschi - almeno per la particella poetica costituita da Pianto antico, uno dei componimenti più emblematici e conosciuti tra quelli del Carducci - ovvia al problema rappresentato dai limiti critici riscontrati nelle interpretazioni delle origini e della vera natura dell'esperienza dell'Autore; pone il problema, più assoluto, del reale valore poetico del Carducci tenendo conto della grandezza di sentire ch'egli dimostra ma al contempo delle cadute cui è soggetto, spesso a causa della strumentalizzazione della sua opera che è stata fatta lui vivente e anche in seguito; è inoltre una finestra che si apre su una più ampia riflessione circa il senso della parola poetica e letteraria. Per indagare negli angoli più reconditi del testo di qualsiasi testo - è infatti necessario affiancare agli strumenti classici del critico specialista d'un solo settore mezzi nei quali questi è talvolta più manchevole. Ci riferiamo per esempio alla glottologia, alla semantica, alla storia della filosofia e delle idee, nonché alla conoscenza e all'interiorizzazione di più lingue e culture, a partire da quelle classiche. In tale prospettiva, il saggio presenta Pianto antico quale punto di partenza per una serie di riflessioni circa le fonti - o meglio le ispirazioni - che ne fanno il fulcro di molti fasci d'influenze, dall'indoeuropeità alla classicità, dal romanticismo alla più vasta cultura europea, nel contesto della Weltliteratur. -
Della Grecìa perduta
In ""Della Grecìa perduta"""" torna il mondo magico e selvatico di una Calabria che è Sud di tutti i Sud, già scenario di """"Del sangue e del vino"""". Nino, pastore greco sedicenne, ucciso da un soldato spagnolo, dopo aver dormito immerso nel vino novantanove anni, due mesi e diciassette giorni, riprende vita in virtù di un qualche sortilegio. E si inoltra per la campagna deserta. A proteggerlo e a infondergli pensieri è il Dragumeno, una sorta di demone centauro che si manifesta talvolta in varie forme, come faceva con Caterina, sua madre. Nel suo errare Nino incontra una terra poverissima, dai paesaggi incantevoli, contesa da francesi e inglesi durante il breve dominio di Gioacchino Murat, nel cui esercito, con devozione assoluta, si arruola prima di assistere con grande dolore alla fucilazione del mitico Cavaliere. Con essa, infranti il sogno e la speranza di cambiamento, si rimette in cammino, alla continua ricerca della sua Grecìa perduta. E il Nostòs diventa elegia. L'arcaicità affascinante sgorga come acqua limpida di sorgente, con andamento da favola antica. Sacro e profano, mito, leggenda e storia si intrecciano a una visione panica della natura animata da spiriti dai nomi inconsueti. Il sapore delle fiabe, le gesta epico-cavalleresche degli eroi ai tempi delle crociate, la Bibbia e la vita dei Santi ad uso del popolo minuto confluiscono e interagiscono con modelli di alta letteratura grazie ad un impasto linguistico che ravviva e rende ammaliante il racconto, legandolo, idealmente, all'Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo e all'Oga Magoga di Giuseppe Occhiato."" -
Ferrosilana. Attraversando le stagioni. Vol. 3: Inverno.
I quattro volumi della raccolta Ferrosilana mirano a mostrare, attraverso le fotografie di L'Impronta, la varietà di bellezze, colori e atmosfere delle quattro stagioni nel Parco, per dare un piccolo contributo alla valorizzazione dell'esperienza di viaggio sul trenino a vapore in Sila. Il fischio dell'arrivo in stazione, il vapore che si alza in mezzo ai boschi della Sila, la magia di un antico viaggio che rivive dopo tanti anni: ""Il Treno della Sila"""" è un magico itinerario che attraversa le più belle località turistiche del Parco Nazionale della Sila sulle carrozze d'epoca di Ferrovie della Calabria. La vaporiera è ritornata in attività, pennellando con il suo vapore i boschi della Sila e facendo ascoltare i suoi fischi ed i suoi sbuffi ad un paesaggio incontaminato, magico ed unico nel suo genere, che ha riempito di emozioni i tanti turisti e visitatori che hanno avuto modo di rivivere un viaggio di altri tempi."" -
Formiche (2020). Vol. 155: Laudata economia. La via di Francesco per un capitalismo più sostenibile. (Febbraio).
Il nocciolo. La crisi pandemica della Cin. Storia di copertina. Capitalismo con le ali Vincenzo Paglia, Una moderna lezione francescana Stefano Zamagni, Come salvare l'ordine di mercato Oreste Bazzichi, La ricetta è nelle due encicliche Marcelo Sánchez Sorondo, L'impegno contro moderne schiavitù Leonardo Becchetti, L'economia degli scartati Samuele Sangalli, Verso una solidarietà universale Alessandra Smerilli, Il posto della donna nella nuova oikonomia Dario E. Viganò, Le responsabilità dell'uomo Luigino Bruni, Il grido della Terra Carlo Petrini, Cibo indigesto (per il pianeta) Marco Bentivogli, Un lavoro a umanità aumentata Paolo Benanti, Per uno sviluppo tecnologico gentile Giulio Dellavite, Vademecum del manager illuminato Flavio Felice, Dalle tesi francescane ad Adam Smith IDEE La questione giovanile Luciano Monti, Un muro da abbattere Tiziano Treu, I gap da colmare Mauro Pisu, Non siamo un Paese per giovani Adriano Giannola, Nel sud la faccenda si complica Giacomo D'Arrigo, Come arginare la fuga all'estero Leonardo Morlino, Il disagio tradotto in voto ESTERI Una ventata di energia sul Mediterraneo Davide Urso, La strategia europea sul tubo Fabio Tambone, Scenari energetici del Vecchio continente Francesco De Palo, Il gasdotto che viene da Israele e l'ira turca Chiara Proietti Silvestri, La soluzione russa alla disfatta del South Stream Antonello Folco Biagini Vincitori e vinti delle nuove rotte Theodoros Tsakiris Il tramonto del sogno turco della Patria blu Alessandro Politi Le mani di Ankara e Mosca sul Mare nostrum Lapo Pistelli Gli interessi in gioco Giampaolo Tarantino Alleanze nel segno degli idrocarburi Pejman Abdolmohammadi L'oro che passa per Hormuz Annalisa Perteghella South Pars avvicina Iran e Qatar Leonardo Bellodi La scelta dell'Italia Davide Tabarelli Navi o gasdotti? RUBRICHE Lo Specchio Mario Morcellini Themis Antonio Maria Leozappa Oeconomicus Giuseppe Pennisi Langolostorto Giovanni Lo Storto Mentori Enzo Argante Made in Italy Alessandra Palazzotti Ue! Antonio Villafranca In Scienza e Coscienza Luigi Ripamonti Schermaglie Fabio Benincasa Inchiostri Alessandra Micelli Benedette parole Benedetto Ippolito. -
Cinema e storia. Rivista di studi interdisciplinari (2020). Vol. 1: guerra delle immagini nel XXI secolo. Cinema, televisione, web, La.
A quasi vent'anni dall'attentato terroristico dell'11 settembre 2001 la tendenziale mediatizzazione degli eventi di guerra ha imposto una urgente riflessione sul valore testimoniale delle immagini. Questo numero di «Cinema e Storia», pertanto, intende riflettere sui rinnovati regimi di rappresentazione della guerra (cinematografica, seriale, videoludica) facendo il punto su una serie di dibattiti teorici nati intorno ai nuovi mediascapes digitalizzati e convergenti. I saggi qui raccolti si interrogano innanzitutto sulla contemporanea riconfigurazione delle guerre del passato, soffermandosi poi sul post-11 settembre e sui nuovi scenari della guerra globale al terrore tra cinema e nuovi media, per riflettere infine sui regimi di visione in era postmediale che sfruttano le potenzialità dei portable device e dei droni a pilotaggio remoto. Come di consueto, il numero monografico vuole adottare un approccio apertamente interdisciplinare (spaziando dalla storiografia contemporanea all'estetica, dai film studies ai media studies, dall'iconologia critica ai cultural studies) per fornire un contributo utile all'urgente riflessione sui profondi mutamenti esperienziali avvenuti nell'odierna cultura visuale. -
Alle origini della nuova 'ndrangheta. Il 1980. Le reazioni del PCI e le connivenze della politica e della magistratura
La Calabria del 1980 è una regione dove succedono tante cose. C'è una trasformazione della 'ndrangheta, una mutazione dei suoi caratteri originari che erano legati al mondo agricolo. Oramai la mafia calabrese ha molti interessi in città e nel campo dell'edilizia, partecipa al contrabbando delle sigarette estere, al traffico di droga, ai sequestri di persona. Adesso è arrivato il tempo di avventurarsi nei marosi dell'economia e di affrontare in termini nuovi il rapporto con la politica. I mafiosi tentano di affrancarsi dal vassallaggio con la politica e candidano propri rappresentanti al Consiglio regionale e al Consiglio comunale di Reggio Calabria. Muta il rapporto con i partiti: il Pci entra nel mirino dei mafiosi che uccidono rappresentanti autorevoli di questo partito nel giro di una manciata di giorni: Peppe Valarioti a Rosarno e Giannino Losardo a Cetraro. Cos'è la 'ndrangheta: frutto di arretratezza o di modernizzazione? Su questo interrogativo si scontrano il Pci e la corrente del Psi facente capo a Giacomo Mancini. È un anno che vede emergere posizioni diverse dentro la magistratura dove c'è uno scontro tra vecchio e nuovo, e dentro la Chiesa dove accanto al prete-padrone di Africo don Stilo c'è la Chiesa di don Natale Bianchi e gli appelli di monsignore Agostino vescovo di Crotone e di monsignore Sorrentino vescovo di Reggio. Infine, c'è tutta la questione sociale con il fallimento del pacchetto Colombo e le crisi industriali dal Quinto centro siderurgico a Gioia Tauro, alla Sir di Lamezia Terme, alla Liquichimica di Saline Joniche. -
Resartus. Viaggi, scoperte e visioni di Aby M. Warbug
La storia del mondo si rispecchia nella biografia di alcuni grandi uomini, spesso sconosciuti ai più. Vite intense, avventurose, spesso tragiche, che hanno la capacità di mostrarci in modo inedito il nostro passato, presente e futuro. Il volume ""ricuce"""" (Resartus) una di queste esistenze straordinarie, intessuta di follia e ragione, di illuminazioni geniali e malintesi accecanti. Aby M. Warburg - che amava definirsi """"ebreo di sangue, amburghese di cuore, fiorentino d'anima"""" - visse il crepuscolo del XIX secolo e l'alba sanguinosa del XX. In questa epoca di incredibili capovolgimenti, egli scrisse alcuni saggi, colmi di erudite divagazioni e neologismi; creò un Atlante figurato, incompiuto e soffuso di un'aura misteriosa; costruì una Biblioteca, tuttora meta di storici dell'arte e della cultura, ma anche di studiosi di molte altre discipline (Antropologia, Astrologia, Filologia, Psicologia, ecc.) di cui aveva valicato le frontiere per comprendere la complessità del mondo. Prefazione di Gianluca Bocchi. Postfazione di Salvatore Inglese."" -
Ripartenza verde. Industria e globalizzazione ai tempi del covid
Ripartenza verde è l'immagine della ricostruzione post covid e della politica di rilancio della produzione sempre più proiettata verso l'intelligenza artificiale e la transizione ecologica ed energetica. Verde è anche il motore digitale che rende l'industria più produttiva e sostenibile. E più giovane. Ancora una volta il driver del cambiamento non è l'ideologia ma l'imprevedibile evoluzione di scienza e tecnica: l'ambientalismo ha infatti spesso prestato il fianco a derive antindustriali e della decrescita. E, contrariamente alla narrazione dominante, sostenibilità e velocità della trasformazione ci inducono a pensare che - superata la turbolenza planetaria - l'era digitale sarà migliore dell'era industriale. L'industria è il principale responsabile della crisi ambientale ma è, allo stesso tempo, il principale attore che può ripristinare un equilibrio nel pianeta. Ed è oggi del tutto evidente che ciò che ha reso la Cina il più importante baricentro, e non soltanto la fabbrica del mondo, ha avuto inizio con la delocalizzazione di attività manifatturiere. Anche per questo le produzioni stanno rientrando e la pandemia sta accelerando la riorganizzazione delle catene del valore. L'industria è il soggetto della globalizzazione e all'inizio di questo nuovo corso - più orientato alla regionalizzazione dell'economia - si è finalmente compreso, anche in Europa, che non c'è futuro senza innovazione e senza una nuova centralità della produzione. È la sfida del Green New Deal, occasione decisiva per l'Italia. -
Metafisica tradita? Teologia «nichilista» e disagio del credente
Il libro tende a inquadrare la ""crisi trasformativa"""" del cattolicesimo dopo le dimissioni pontificali di Papa Benedetto XVI della primavera 2013. Esso si avvale di un modulo interpretativo tendente a evidenziare l'influenza del Tempo nelle condotte umane, nonostante le resistenze antimoderniste che si oppongono all'azione di Papa Francesco e che rivendicano il dogma come Essere immutabile. Viene esaminato il percorso che la società ha compiuto dalla Metafisica al Nichilismo, soprattutto nel nuovo secolo, con la sua enfasi economico-tecnologica. Questo orientamento ha guidato i tentativi di riscontro su terreno empirico - che costituiscono la parte centrale del libro -, mediante una serie di osservazioni e interviste con esponenti religiosi, preti e parroci dell'area ligure-piemontese, dal campo antimodernista a quello via via più consapevole del fondamentale influsso del Divenire. Il carattere non tematico del libro non si esime tuttavia dal prendere in esame l'aspetto nichilistico più estremo rappresentato dalla pedofilia clericale, come svelamento compiuto di un iter antico, metafisicamente finora occultato."" -
Italia.Next. Innovazione e creatività, il ruolo dei giovani per l'Italia di domani
Con la quarta rivoluzione industriale, le nuove tecnologie accrescono la sinergia tra mondo digitale, realtà fisica e persona umana: una trasformazione in cui l'uomo si trova al centro di un cambiamento epocale, che potenzia la sua azione, crea opportunità immense e genera nuovi paradigmi che ridisegnano la vita quotidiana, i rapporti interpersonali, lo stile di vita e di lavoro. Il libro affronta tematiche connesse all'Italia di domani ed ai temi sulla situazione italiana e come questa è vista dalle nuove generazioni, il ruolo geopolitico, l'importanza della formazione, il lavoro di oggi e di domani, l'impatto del fisco sulle imprese e la pubblica amministrazione fino alla democrazia digitale. Filo rosso che conduce l'analisi è il ruolo della tecnologia e dell'innovazione e come queste possano contribuire a migliorare il nostro Paese e il futuro post Coronavirus. Prefazione di Franco Frattini. Introduzione di Giuseppe Procaccini. Postfazione di Paolo Messa. -
Rivista di politica (2019). Vol. 4: Europa dopo il voto del 2019: le sfide, le paure, le speranze, L'.
Quarant'anni dopo: quel che resta del sogno europeo Paolo Pombeni. Contro lo Stato: il liberalismo ""eccentrico"""" di Anthony de Jasay Alberto Mingardi. Roma e il suo mito infranto: il peso della storia, la debolezza della politica Giovanni Belardelli. L'ideologia del """"socialismo nazionale"""": origine e fortuna di una formula politica Alessandro Campi. Il referendum sull'Europa del maggio 2019: come si è riusciti a frenare l'euroscetticismo Edoardo Bressanelli, Margherita de Candia Dopo Angela Merkel: il voto in Germania nello specchio dell'Europa Silvia Bolgherini. La profezia politologica di Samuel Huntington: la politica dell'identità e i conflitti post-moderni Cristina Baldassini."" -
Venezia. L'istituzione immaginaria della società
Venezia è il luogo dell'immaginario per eccellenza: è il luogo dell'istituzione sociale dell'immaginario. Di questo concetto i saggi contenuti in questo libro sono - consapevolmente o meno - debitori di Cornelius Castoriadis, e con lui concordano che, l'immaginario rappresenti una «creazione sociale incessante ed essenzialmente indeterminata». Nel caso di Venezia tutto ciò che generalmente riconosciamo come ""unicità"""", """"eccesso"""" o """"stravaganza"""", è opera di questo immaginario e porta all'accettazione che l'indeterminatezza veneziana non possa ridursi a una sommatoria di conoscenze logico-scientifiche, basata sui principi di razionalità e di non contraddizione, ma debba in qualche modo venire a patti con la """"creatività sociale"""", con l'immaginario sociale che crea forme e figure che non trovano spazio nelle rappresentazioni istituzionali basate sull'essere-così del mondo. Occuparsi di Venezia significa accettare anche le rappresentazioni che ne trasfigurano/alterano/deformano le proprietà costitutive ma che la dotano di senso attraverso punti di vista apparentemente arbitrari e immotivati. Questo libro si basa sulla convinzione che l'inclusione di queste rappresentazioni si possa rivelare una risorsa preziosa per intravedere ciò che per la società veneziana è """"razionale"""" o """"reale"""".""