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Le trame della democrazia. Riflessioni tra politologia e storia del pensiero politico
Il volume affronta il tema del malessere democratico diffuso nelle liberaldemocrazie occidentali da due prospettive, quella della Scienza Politica e quella della Storia del Pensiero Politico con l'obiettivo di un dialogo interdisciplinare. Il saggio di Pietro Grilli di Cortona esamina il paradosso di una crisi della democrazia e di un malcontento nei confronti di questa, che si rileva all'interno di democrazie oramai mature, analizzandone le possibili cause, dal sovraccarico democratico, alla questione del governo dei custodi, fino alla crisi e alla trasformazione dello Stato. Il saggio si rivela oltremodo attuale, preconizzando una pericolosa deriva verso una democrazia illiberale. Il contributo di Roberta Adelaide Modugno prende in esame le antinomie e le contraddizioni nei confronti della democrazia, che via via sono emerse nel corso della storia del libertarianism, a partire dalle sue radici più profonde, rinvenute nella Old Right americana, fino agli autori più recenti, le cui conclusioni portano a concepire una democrazia niente affatto radicata nei principi liberali e nel capitalismo. Quel che emerge dal saggio è una lunga tradizione di diffidenza nei confronti della democrazia da parte della corrente di pensiero libertarian. Prefazione di Renato Moro. -
Riforme di vita cristiana nel Cinquecento italiano
Il libro esamina in chiave comparativa le compagnie dei barnabiti e delle angeliche, delle orsoline e dei somaschi, fondate nel nord Italia negli anni Trenta del Cinquecento da Battista da Crema, Angela Merici e Girolamo Miani. Attraverso la prospettiva delle concezioni di ""vita cristiana"""" la ricerca considera i sodalizi in continuità con un movimento di ripensamento degli ideali di perfezione radicato nel Quattrocento e in rapporto ad altri istituti coevi, a circoli riformatori irenici e ad ambienti ecclesiastici post-tridentini. Il libro intende mettere in luce la complessa articolazione e la fluidità delle percezioni del vivere cristiano, della salvezza e della Chiesa presenti nel XVI secolo. Al contempo sostiene che le compagnie furono una specifica espressione di una più ampia corrente ascetico-mistica """"non-convenzionale"""" tesa alla riforma della società più che della Chiesa, che si affermò parallelamente agli ambienti riformatori italiani aperti alle istanze protestanti."" -
La prima operaia. Storia di una donna che ha creduto
Il testo, attraverso la ricostruzione delle vicende che hanno portato alla nascita della Fondazione Betania (ex Opera Pia ""In Charitate Christi""""), - Ente che opera a Catanzaro e provincia nel campo dell'assistenza socio-sanitaria sin dagli anni '40 dello scorso secolo - mette al centro del racconto la figura e il ruolo della prima Fondatrice, Maria Innocenza Macrina, e delle sue consorelle. Attraverso numerose testimonianze e materiale documentale, emerge una storia che riporta alla luce la grandezza di queste donne che, nel difficile periodo della fine del secondo conflitto mondiale e dell'immediato dopoguerra, sono capaci di compiere scelte che cambiano la loro vita e quella del contesto in cui vivono. Maria Innocenza Macrina agli inizi degli anni '40 fonda una comunità di giovani donne che, animate da un forte spirito religioso, si dedicano ad assistere anziani, bambini e donne che si trovano in condizioni di vita drammatiche. La loro opera porterà alla realizzazione della Casa di Carità di Gasperina, comune della provincia di Catanzaro, e renderà possibile l'apertura di un'altra struttura assistenziale a Catanzaro, voluta dal sacerdote Mons. Giovanni Apa. Tutto questo darà origine alla nascita dell'Opera Pia """"In Charitate Christi"""". Ma, nonostante il ruolo fondante avuto nella nascita e nella gestione di questa Fondazione, così importante non solo per il territorio di Catanzaro ma per tutta la regione, Maria Innocenza Macrina e le sue consorelle verranno estromesse dalla titolarità dell'Opera e relegate nell'ombra. Il libro intende restituire valore e riportare alla luce la figura di queste donne che, in virtù della fede e della relazione che le univa, lasciano le loro famiglie e creano una comunità sulla base di una visione capace di sovvertire la realtà e dare origine a un mondo nuovo. Le testimonianze raccolte, inoltre, offrono uno spaccato sulle condizioni di vita della popolazione nell'epoca in cui si svolgono le vicende narrate. Prefazione di Renate Siebert."" -
Il mondo che (ri)nasce. La nostra vita dopo la pandemia
Testi di: Alessandro Aresu, Filippo Barbera, Giuseppe Berta, Martina Carone, Giovanni Diamanti, Franco Ferrarotti, Andrea Ferrazzi, Paola Gioia, Tommaso Labate, Maria Elisabetta Lanzone, Marco Magnani, Paolo Magri, Francesco Morace, Riccardo Perissich, Roberto Race, Claudio Riva, Francesco Seghezzi, Gianni Silvestrini, Nadia Urbinati, Stefano Zamagni, Vera Negri Zamagni Il mondo che (ri)nasce dopo la pandemia non sarà lo stesso di prima. In pochi mesi, le nostre vite sono state sconvolte da un virus che, all'inizio, quasi non avevamo visto come una reale minaccia. Ma che in poco tempo si è manifestato con tutta la sua atroce spietatezza, provocando vittime e una crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti nel nostro recente passato. In questo libro curato da Andrea Ferrazzi, venti esperti riflettono su cos'è successo, su cosa potrebbe succedere e, last but not least, su cosa dovrebbe succedere affinché la crisi da COVID-19 non sia accaduta invano. In quindici saggi viene analizzata questa drammatica esperienza da prospettive diverse: la società e l'economia, l'Italia, l'Europa e le relazioni internazionali, il lavoro e l'ambiente, le vecchie e nuove periferie, la comunicazione e il giornalismo, la globalizzazione, la politica e le grandi sfide che l'umanità dovrà affrontare nel XXI secolo. La storia ci insegna che dalle ceneri delle grandi tragedie e dalle pandemie del passato non sempre è nata un'umanità migliore. Allo stesso tempo, però, abbiamo l'opportunità, e il dovere morale, di imparare dalle lezioni del passato per evitare di ripetere gli stessi errori. Lo shock globale provocato dal coronavirus può e deve servire anche per prendere coscienza dei pericoli (alcuni catastrofici) che si prospettano all'orizzonte e per agire di conseguenza, con speranza e rinnovata fiducia negli altri, in noi stessi e nelle nostre comunità. -
True North. Viaggio dentro l'identità del Canada
L'identità del Canada è il risultato delle influenze che il territorio, la storia e la cultura esercitano su un Paese grande come un continente e meno conosciuto di quanto possa sembrare. Il Canada nasce da un compromesso instabile tra le sue componenti originarie inglese, francese e indigena. Compromesso non semplice né agevole, ma che ha infine portato alla creazione di uno degli esempi più riusciti di società multiculturale al mondo, che comprende anche una delle principali comunità italiane fuori dai nostri confini. La narrazione inizia con il ripercorrere il lungo percorso che parte dalle origini indigene e francesi, per passare al Dominion britannico e giungere infine al Paese dinamico e moderno che conosciamo, per poi soffermarsi sugli aspetti che maggiormente definiscono l'identità canadese che vanno dal complesso rapporto con gli Stati Uniti, al peacekeeping e alle espressioni artistiche, senza dimenticare la profonda relazione con la natura. -
La Repubblica di Arlecchino. Così il regionalismo ha infettato l'Italia
"Nelle loro ispirazioni di fondo, le visioni di Lega e sinistra post-comunista finiscono per toccarsi. Entrambe difettano di cultura nazionale: la prima in nome del localismo, la seconda del globalismo. Entrambe sono assertrici del primato del Nord: la Lega facendolo discendere dal Pil prodotto, la sinistra dall'operaismo. Entrambe, infine, sono accomunate dalla negazione del Risorgimento come mito fondativo della nazione: la Lega in omaggio alla suggestione delle piccole patrie, la sinistra in nome della pretesa emancipazione delle classi subalterne seguita alla Resistenza"""". Prefazione di Gennaro Malgieri." -
L' uomo con il turbante
Libro candidato da Marcello Ciccaglioni al Premio Strega 2021Quando due giornalisti scompaiono in Afghanistan, la moglie di uno di essi riesuma da una scrivania una breve lista di nomi lasciata dal marito a futura memoria: amici scelti a propria insaputa in veste di Garanti, affinché le indagini nell'eventualità di una disgrazia vengano svolte nell'interesse della vittima e in quello della sua famiglia. Catapultato nell'ingrato e gravoso compito c'è anche un collega dei due scomparsi, il quale scoprirà che il loro autista afghano è stato assassinato: da Talebani o da terroristi islamici? I Garanti, precipitati in una vicenda più grande di loro, ne affrontano i dubbi angosciosi sovrapponendoli al vissuto quotidiano di persone alle prese in Italia con tradimenti, sensi di colpa, guai giudiziari, malattie. Inaspettatamente, sarà l'amore di tre donne a contrapporsi con esiti insperati alla durezza di una realtà densa di misteri e di violenza. La vicenda - fra scontri di personalità, servizi segreti, combattimenti, misteriose paladine afghane e un colpo di scena finale - si colora di sfumature esistenziali sullo sfondo di religioni e di guerre, asimmetriche e no: Moloch indifferenti che divorano vittime che ci somigliano.Proposto da Marcello Ciccaglioni al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «L’uomo con il turbante di Massimo de Angelis può essere definito un romanzo di constatazione dolente della realtà storica dei nostri tempi. Una realtà rappresentata attraverso la vicenda di due giornalisti che scompaiono in Afghanistan e attraverso gli sforzi amorevoli, diplomatici, militari e amichevoli profusi nella loro ricerca.rnL’intreccio è originale e coinvolgente, ma non si tratta di un romanzo d’avventura; è permeato di amore ma non è un’opera romantica.rnFra l’Italia e l’Afghanistan, la vicenda si alimenta con i sensi di colpa di una moglie appassionata che lotta per riportare a casa il marito, con l’intimismo straziante del diario di un prigioniero, con l’angoscia dei garanti per il loro gravoso incarico.rnPassioni, paure, sentimenti e rimorsi sono scrutati e messi a nudo con pagine di grande sensibilità e spessore culturale, fino al sorprendente epilogo, evidenziati nella postfazione di Gianni Riotta.rnPer questo, dopo averlo letto, sono lieto di candidarlo alla LXXV edizione del Premio Strega.» -
Ragioni e stagioni della storia. Le «vie» della ricerca di Aurelio Musi
Il volume è un omaggio ad Aurelio Musi, protagonista indiscusso della storiografia nazionale e internazionale. Studiosi di diverse generazioni - amici, colleghi e allievi - interagiscono con i lavori da lui prodotti, dando vita ad un'opera di raffinata riflessione storiografica, che offre una stimolante pluralità di temi e interpretazioni. La storia è indagata da Musi nelle sue ""ragioni"""" - quali le specificità epistemologiche, metodologiche, linguistiche - e nell'evoluzione delle sue """"stagioni"""". I contributi di questo libro restituiscono il valore cognitivo e metacognitivo della storia, attraverso le molteplici """"vie"""" tracciate dai suoi processi, dalle sue dinamiche, dai suoi orientamenti."" -
Brigata Maiella, Resistenza e Bella ciao. Combattere cantando la libertà
Il volume è una riflessione a più voci su una delle più straordinarie esperienze storiche della Seconda guerra mondiale. La vicenda della Brigata Maiella rappresenta per molti versi un unicum nella storia non solo della Resistenza italiana tra 1943 e 1945 ma anche del complessivo movimento resistenziale a livello europeo. I suoi abruzzesi combattono al fianco dell'VIII Armata britannica contro il nazifascismo ma non si limitano a farlo nei loro territori d'origine, bensì proseguono verso nord e, raccolte centinaia di altre adesioni da diverse regioni italiane, giungono sino in Veneto, liberando per primi, lungo il loro cammino, città come Pesaro e Bologna. A questa, si uniscono altre caratteristiche che ne fanno un caso unico, dalla sua assoluta pluralità (negli ideali politici e nella composizione sociale) all'intransigenza repubblicana, fino al suo essere piena espressione della partecipazione meridionale a una Resistenza intesa ormai come davvero nazionale. -
Note di toponomastica arcaica. Indizi di protostorie dimenticate
"...e se Riace, Monasterace e Nardodipace fossero rispettivamente il posto del vento, il posto della luna, il villaggio sul fiume?"""" Per questi nomi, Latino e Greco sono muti, ma guardando molto più indietro nel tempo, all'Età del Bronzo, si potrebbe scorgere un significato che consente di avvicinarci alla lontana storia di quei luoghi." -
Napoli e le sue province durante il viceregno austriaco (1707-1734)
Questo lavoro, nel tracciare le fasi più salienti dei 27 anni di dominazione austriaca nel Regno di Napoli, si avvale di una nutrita documentazione archivistica e bibliografica, attraverso la quale viene compiuta un'analisi su molti aspetti della società del tempo. Vengono prese in esame le dinamiche relative ai rapporti fra gli esponenti del baronaggio e dell'aristocrazia e l'emergere di quella borghesia provinciale in grado di assicurarsi un posto importante nel cambiamento socio-economico del Regno. L'indagine consegna vari segmenti relativi all'assetto istituzionale, militare, economico e sociale. Sotto questo profilo si è cercato di far luce sulla duplicità economica (quella di sussistenza e quella rivolta alla gestione della grassa napoletana e al rifornimento delle truppe cesaree), all'organizzazione della difesa esterna e alla lotta contro il banditismo e il fiorente contrabbando, in un periodo in cui il Mezzogiorno si vede inserito nelle principali rotte e vie di comunicazione del Mediterraneo. -
L' insegna della fenice. Vita di Terenzio Collemodi
Civitavecchia, 3 febbraio 1653. Si conclude nella sua grande casa in prima strada la vita di Terenzio Collemodi, un calabrensis di Bonati sbarcato a Civitavecchia sessant'anni prima. Acquistò la spezieria delle galere pontificie, fu poi capitano della compagnia dei cavalli, ""incaparratore"""" di grano per conto dell'Annona, capitano del porto e altro ancora. Destinò il patrimonio accumulato con gli incarichi pubblici e gli affari privati all'edificazione di una chiesa che avrebbe voluto intitolare Santa Maria in Collemodi. La biografia s'intreccia, in molti campi, con la storia iniziale della piccola Terra di Civita Vecchia, restituendo il ritratto di un padre fondatore."" -
Formiche (2020). Vol. 159: USA vs Cina. Siamo pronti?.
"Formiche"""" è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 e animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line, un sito di informazione europea in lingua inglese, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes e una fondazione onlus." -
Il «decennio inglese» 1806-1815 in Sicilia. Bilancio storiografico e prospettive di ricerca
1806-1815: dieci anni che incidono profondamente nella storia della Sicilia. Segnato dall'alleanza anglo-siciliana contro Napoleone e dall'arrivo di tanti soldati e mercanti inglesi nell'isola mediterranea, il Decennio inglese contribuisce a «modernizzare» vari aspetti della realtà siciliana: dalla sfera politico-istituzionale con il «laboratorio politico» in cui nasce la Costituzione siciliana del 1812 alle attività economiche, commerciali e finanziarie con l'inserimento dell'isola nell'orbita inglese durante il Blocco continentale, dal campo sociale alla vita culturale con stimolanti raffronti, dalle strutture difensive all'ambito religioso con proficui innesti. Il Decennio inglese in Sicilia non è solo una parentesi tra il riformismo settecentesco e la Restaurazione ottocentesca dei Borboni, ma ha i suoi echi nell'età del Risorgimento ed oltre, come mettono in luce le relazioni presentate al convegno promosso dalla Fondazione Whitaker per tracciarne una rilettura critica e proporre nuove prospettive di ricerca. -
I misteri del Mediterraneo. Il libro inchiesta sulle ONG
"Le ONG agiscono da sole? Da chi sono formate le unità di soccorso che salvano vite umane? Davvero esiste un braccio di ferro tra le autorità marittime e le navi che monitorano il Mediterraneo per fini umanitari? O non sono le stesse forze preposte al controllo del Mediterraneo centrale a formare il personale delle ONG perché sono loro a fare il """"lavoro sporco""""?"""" Prefazione Vittorio Feltri." -
Ciò che ho scritto ho scritto. Le rivisitazioni letterarie di Ponzio Pilato nel Novecento
Ponzio Pilato rimane un personaggio della storia antica ancor oggi tra i più famosi e, al contempo, enigmatici. La ricerca di cui, a suo riguardo, si dà conto in questo libro non è però di tenore solamente storico. Non ci si vuole qui mettere sulle tracce del procuratore romano in antichi documenti, magari nascosti chissà dove. L'intento è, semmai, di ritrovare noi stessi in lui, di metterci nei suoi panni. È ovviamente uno sforzo d'immaginazione, introspettivo oltre che retrospettivo, inevitabilmente soggettivo, anche se bisognoso - per onestà intellettuale - di un quadro di riferimento il più oggettivo possibile. La maniera migliore per riuscirvi è certamente quella di accompagnarsi con chi - come A. France, P. Claudel, M. Bulgakov, G. von Le Fort, M. Soldati, L. Santucci, R. Caillois, F. Dürrenmatt, S. Satta, E. Bono, É.-E. Schmitt , G. Theissen e altri ancora - questo tentativo l'ha già fatto tramite la scrittura letteraria, lì dove le ragioni scientifiche della ricerca storico-critica e quelle del coinvolgimento esistenziale si ibridano, in qualche caso lasciandosi innestare finanche da quelle del ripensamento teologico della vicenda in cui Pilato si ritrovò suo malgrado risucchiato. -
Il cuore della democrazia. Pensieri, emozioni e sentimenti alla base del consenso politico
Identità, leadership, paura, odio, invidia, compassione, rabbia, fiducia. Il libro esamina le motivazioni razionali ed emotive del consenso politico e valuta le loro implicazioni per la democrazia, teoricamente fondata sulla volontà popolare ma in realtà permeata di irrazionalità e pulsioni profonde. Il lettore viene guidato a riconoscere le dinamiche mentali sottese al consenso politico e a individuarne i veri meccanismi che sostengono l'impalcatura delle democrazie moderne. Prefazione di Lorenzo Pregliasco. -
La preistoria in Sudamerica. Il contributo della missione archeologica italiana in Colombia
Il testo affronta l'annoso dibattito sulle modalità di popolamento del continente americano e, in particolare, dell'area sudamericana, alla luce dei più recenti contributi di natura archeologica, bio-antropologica, linguistica. L'attenzione è focalizzata sulla ricostruzione dei tempi e dei percorsi migratori seguiti dalle più antiche popolazioni paleoindiane per la penetrazione in Sudamerica, con riferimento specifico al territorio colombiano, che si configura come un'area di passaggio obbligato per gli spostamenti nel sud del continente. Vengono considerati i dati archeologici e biomolecolari provenienti dai siti più antichi della Savana di Bogotà, integrati con i più recenti risultati ottenuti dalla missione archeologica italiana in Colombia, autorizzata dal Ministero degli Affari Esteri italiano, in uno dei siti chiave della Savana, il sito di Checua. -
Bocca coperta
Era il 25 febbraio 2020. Mentre nella Cina centrale imperversava la malattia che da lì a poco avrebbe sconvolto il mondo, nell'Aula di Montecitorio soltanto la deputata e medico Maria Teresa Baldini indossava la mascherina. Ad aspettare fuori, per intervistarla, c'era il giornalista della Rai Alessandro Poggi. Sono loro, l'inviato e la parlamentare, gli autori di questo libro che narra misteri e perplessità del nuovo Coronavirus, rimarcando il concetto che con la Bocca coperta - ma dalla mascherina - è meglio. -
Democrazia: le sfide del presente tra rappresentanza e partecipazione
Il mondo contemporaneo ha più che mai bisogno di discutere di che cosa sia la democrazia, quali forme essa assuma, quali tensioni vi siano al suo interno, quali sfide ponga sia sul piano concreto delle istituzioni, attraverso una riflessione teorica profondamente radicata nell'attualità dei nostri tempi e ancorata a un solido passato di dibattito e confronto su questo tema. Una forte dicotomia che caratterizza le pratiche democratiche in tutto il mondo: da una parte la crisi delle democrazie occidentali, il loro vuoto di consenso, l'inerzia delle istituzioni, la fragilità e impotenza di fronte a nuove sfide globali; dall'altra lo sforzo a mantenere in vita la democrazia, attraverso nuove forme e contaminazioni che rielaborano la rappresentanza e sempre più includono la partecipazione, in forme nuove e meno prevedibili. Sullo sfondo l'anelito a regimi non più totalitari ma democratici, inclusivi, fondati su uguaglianza e su uno Stato di diritto, da parte di Paesi che fino a oggi non hanno sperimentato la democrazia come forma di governo. Il volume propone una lettura critica della democrazia contemporanea, nella sua duplice declinazione di democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa, due concetti che pongono nuove sfide alle società contemporanee, tra sfiducia, protesta e partecipazione.