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The life of the law. Oliver Wendell Holmes tra scienza del diritto e professione legale
Dopo l’innovazione filosofica del pragmatismo, anche la jurisprudence americana non tarda a inaugurare alcuni indirizzi di pensiero innovativi, tant’è che l’eurocentrismo della riflessione giuridica si apre agli elementi di novità che fermentano al di là dell’Atlantico. Protagonista di primo piano di questa trasformazione è Oliver Wendell Holmes, che intuendo i nodi problematici delle questioni attorno alle quali si soffermeranno gli autori più rappresentativi del XX secolo, avvia un indirizzo progressista volto alla revisione critica delle teorie dominanti, oscillanti tra gli eccessi formali e ideali del diritto. Holmes inaugura il modernismo giuridico, che asseconda l’evoluzione del diritto in accordo allo spirito dei tempi. I suoi saggi, come messaggi in bottiglia affidati al mare della jurisprudence, saranno letti, riletti e sviluppati da coloro che inaugureranno nuove vie del diritto. -
Panorami contemporanei della mixité. Coppie miste tra vita quotidiana e politiche istituzionali
Chi sono le famiglie miste binazionali? La famiglia mista è forse un ""laboratorio creativo"""" per indagare il nostro atteggiamento nei confronti degli stranieri? È una chiave di lettura che permette di studiare i processi di ibridazione sociale nella società contemporanea? È la forma dell'amore nella società globalizzata? È forse un baluardo contro la mixofobia e la xenofobia? Partendo da questi interrogativi, il libro analizza la realtà delle coppie miste italo-marocchine mostrando come essere costituiscano, in una società segnata dalle migrazioni e dal multiculturalismo, un punto di osservazione interessante capace di cogliere le varie declinazioni attraverso cui si dispiegano i processi di familiarizzazione e di imparentamento, gli slittamenti dei significati dell'amore, da sentimento personale a oggetto politico del controllo sociale e, infine, l'intreccio tra comunità famigliare e comunità nazionale che lega assieme la dialettica tra mixité (familiare e sociale=, mixofobia e xenofobia. La mixité delle famiglie si trasforma in valore etico politico capace di arginare la mixofobia e la xenofobia dilagante e di sostanziare visioni di società più aperte, fluide e plurali. Come dice Miriam «la mia è una famiglia speciale, siamo tutti diventati un frutto misto, così come è la società italiana, e tutte le società del mondo. Siamo noi il futuro». Le coppie miste indicano una prospettiva di cambiamento plurale e democratico della società a partire dalla vita dei singoli, delle famiglie che coinvolge la profondità dei sentimenti e gli aspetti di """"ordinarietà"""" del quotidiano, riconosciuti nella loro dimensione profondamente politica. Esse immettono nella nostra società nuove e inedite immagini di famiglia, di genitorialità, di idea del rapporto amoroso, di nuove relazioni pubblico-privato, di pratiche di solidarietà parentali, così come di nuovi regimi di differenze instabili e ibride che richiamano nuove immagini e immaginari di mondi meticci e plurali."" -
Il Gruppo Liberale e Democratico al Parlamento europeo. Un profilo politico (1976-1985)
Partendo principalmente dalle carte inedite conservate negli Archivi Storici dell'Unione Europea di Firenze, il volume intende delineare un profilo politico del Gruppo Liberale e Democratico al Parlamento Europeo nel periodo compreso tra il 1976 e il 1985. Nell'arco temporale considerato, si concentrarono alcune importanti tappe del cammino comunitario: si pensi, tra le altre, alle prime elezioni europee, all'allargamento verso Sud e alla predisposizione dell'Atto Unico. Approfondire queste e ulteriori tematiche seguendo un approccio critico e ponendo in evidenza il punto di vista dei liberali può significare, da un lato, uscire dalla prospettiva dei gruppi maggiori, sui quali sono presenti studi più organici, e dall'altro aprire nuove strade interpretative al fine di ampliare la storiografia sull'integrazione europea. -
Diritto dipinto. L'arte legale nel «tutto digitale»
Si può fare la magia di riflettere sul ""diritto del futuro"""" tramite le opere d'arte, e viceversa? La risposta è sì, sposando esperienza e competenza con fortuna e creatività. Compliance e privacy, principi giuridici e segreti del mestiere legale, innovazione e tecnologie si mescolano ai colori sulle tele, alle forme delle sculture, alle note di composizioni e strumenti musicali, ai versi di poesie e canzoni. Dopo """"L'Arte della Privacy"""", ecco un nuovo libro di Luca Bolognini, alla scoperta delle regole come non le abbiamo mai guardate: il quadro normativo si trasforma in un'opera di Klimt, Tintoretto, Kandinskij e così via. Attraversando queste 52 riflessioni - pensate una alla volta, ogni settimana per un anno intero - si ha la sensazione di essere fortunati: metafore e associazioni d'idee sono fissate sulla pagina con la stessa felice prontezza della cattura di un sogno, al risveglio, prima che svanisca. Una buona lettura, per una bella immaginazione."" -
E allora, la felicità, prof?
Trentuno storie di ragazze e ragazzi, raccontate da un professore di Lettere del nostro Sud, che crede la scuola sia il luogo dove imparare a sbagliare, per non smettere di farlo alla fine di un percorso scolastico. Semmai, uscendo dai cancelli della scuola, con la Maturità, le studentesse e gli studenti sono più consapevoli che avrebbero sbagliato diversamente, se non avessero intercettato la scuola. Qui ci si forma come cittadini, avendo ben chiara l’idea che l’unica arma a disposizione di tutti, per cambiare la propria esistenza, è la conoscenza. Lo sguardo curioso e appassionato verso gli studenti ne restituisce in questo libro la voce vera, di un candore e di un’esattezza che sorprendono, commuovono, fanno sorridere. Si tratta di storie reali, contestualizzate in un gruppo di quinta classe superiore. Gli adolescenti che Visitilli racconta si rivelano spesso lontani dagli stereotipi, in grado di pensare e dire cose «inaspettate» (su politica, famiglia, tifo sportivo, religione…). Visto attraverso i loro sguardi, il mondo degli adulti diventa un «invito al massacro» e la scuola una «palestra per abituarsi al peggio della vita». Vistilli, professore inconsueto, ha come riferimenti privilegiati Milani e De Andrè, perciò si indigna a causa dell’ottusità con cui talvolta la scuola giudica, o valuta considerando le persone numeri, voti, il risultato di “crocette”. A ciò si aggiunga l’indolenza e la mancanza di coraggio da parte di una categoria, quella dei docenti, che spesso non sceglie “essere” prof, ma lo fa per ripiego, sommando frustrazioni a infelicità. Vistilli, invece, crede che educare significhi prima di tutto spingere i ragazzi alla ricerca del ben-essere, della felicità. -
Un fantastico viaggio attraverso frammenti e bozzetti
«Il viaggio è un evento di movimento che si realizza sia nello spazio che nel tempo: c’è chi viaggia per lavoro, c’è chi viaggia per diletto e poi c’è chi come me viaggia alla costante ricerca di nuovi orizzonti, per poter placare la sua sete di conoscenza, per poter trovare risposte certe agli innumerevoli dubbi che assalgano la sua mente. Con questo animo inquieto ma con la giusta umiltà di chi sa bene che la vita ha ancora molto da insegnare, un bel giorno sono uscito dalla mia abitazione diretto al Centro di accoglienza Cara Isola Capo Rizzuto senza sapere cosa e chi avrei trovato; l’ho fatto d’istinto – come sempre – con la convinzione che quando si è chiamati bisogna rispondere “presente” senza se e senza ma, senza, fra l’altro, poter immaginare che quella sarebbe stata la prima tappa di un fantastico viaggio». Prefazione di Giacomo Panizza. -
Teatro del tempo. Arnaldo Pomodoro a Matera. Ediz. illustrata
La città scolpita più antica del mondo dialoga per la prima volta con uno dei più grandi scultori del Novecento che attraverso le sue opere riflette sul tempo e sullo spazio. ""Teatro del tempo. Arnaldo Pomodoro a Matera"""", questo il titolo della mostra scelto dal curatore Antonio Calbi per raccontare la lunga e prolifica produzione di Arnaldo Pomodoro, con cinque preziose opere collocate all’interno del MUSMA, nella Sala delle feste, il luogo più consono per accogliere l’ospite d’onore. Nella sala di Palazzo Pomarici le opere di Arnaldo Pomodoro sono illuminate dalla luce magnetica di questa città, si stratificano di memoria e vivono un nuovo tempo teatrale."" -
Un altro mondo è possibile? Pace, dialogo, nuovo umanesimo
La guerra russo-ucraina, scatenata da Putin con l'aggressione di uno stato sovrano in aperta violazione del diritto internazionale, ha enormemente acutizzato le negatività del tempo che viviamo. Diventa più che mai necessario ""puntare sull'improbabile"""", come ha affermato Edgar Morin, e aprirsi al """"principio speranza"""", di cui scrisse nel Novecento Ernst Bloch. Il libro, che deve molto all'opera di Raimon Panikkar, muove dall'urgenza di lavorare per un nuovo umanesimo dialogico e interculturale e cerca di mettere a fuoco correttamente come operare in concreto per un mondo migliore, fuori da astratte utopie e posizioni ideologiche lontane dalla realtà. La domanda di fondo è: è ancora possibile praticare un atteggiamento di pace e di dialogo e operare per la giustizia? Che vuol dire propriamente la parola """"dialogo"""", e perché oggi non può che essere """"interculturale"""", e quindi accogliere culture diverse da quella occidentale senza minimamente abdicare ai nostri valori (ragione critica, diritti umani, democrazia, libertà) ma relativizzandoli? Nel contesto drammatico aperto dalla guerra, ci può aiutare riflettere su una celebre """"parola"""" di Gesù, """"Chi è senza peccato scagli la prima pietra""""?"" -
Giulio Crosti. Il romanzo di una vita (1907-1985)
Giulio Crosti fu novelliere e romanziere appassionato, notevole giornalista d’inchiesta, atipico giornalista sportivo. E anche un uomo generoso, che non si metteva mai in mostra, perfetto per il gioco di squadra in redazione. Estremamente estroverso, accompagnava ogni suo gesto con un tocco di follia tanto da non essere compreso da molti ma amato dalla ristretta cerchia dei suoi amici e colleghi. Gran professionista, esempio di rettitudine, visse fino a 39 anni da aristocratico monarchico e la seconda metà dei suoi 78 anni da comunista di incrollabile fede, tra il partito, l’amore per la famiglia e quello per l’alcol e le sigarette. Si occupò soprattutto di ciclismo e pugilato, di moltissimi sport minori e naturalmente dell’odiato calcio, chiamato soprattutto a scrivere pezzi di colore. Fu amico di Coppi e Zavoli, di Benvenuti e Sabbatini e di tantissimi altri personaggi. Con i fratelli Gianni e Cesare Rodari, costituì un sodalizio durato fino alla morte. Questa biografia, ovvero il romanzo di una vita, ne racconta le gesta. -
Luglio 1960
Questo volume racconta e analizza il duro scontro politico avvenuto in Italia fra gli ultimi giorni di giugno e il 19 luglio 1960, con la fine della breve e controversa esperienza del governo Tambroni. Nel nostro panorama storiografico manca ancora una considerazione approfondita della pluralità di osservatori, della varietà e unicità degli eventi declinati a livello locale, nonché della diversità di voci, percezioni e interpretazioni politiche allora espressi. I numerosi studiosi coinvolti danno vita in questo volume a un panorama complesso e variegato che valorizza diverse fonti storiche, a partire da una ""cornice"""" che colloca gli episodi nel contesto della """"grande trasformazione"""" della società italiana e nello scenario internazionale. Seguono gli interventi dedicati al maggior protagonista politico, il democristiano Fernando Tambroni, mentre un'ampia sezione ricostruisce i quattro grandi episodi del drammatico scontro - politico e di piazza - che portò l'Italia a un passo dalla guerra civile. L'ultima parte analizza la risposta che le forze politiche diedero agli avvenimenti di quei giorni, testimoniando la sostanziale incomprensione delle """"tensioni del cambiamento"""" che agitavano la società e la politica italiane alle soglie del boom economico."" -
Breve storia del giardino italiano
Il libro, di facile consultazione, tende a diffondere la conoscenza delle principali nozioni di storia del giardino, ritenute indispensabili per valorizzare il patrimonio dei giardini storici presenti in Italia. Esso è dedicato in particolare agli studenti per i quali l’Autore ha proposto in altra sede degli itinerari didattici nei giardini dell’architetto veneziano Giuseppe Jappelli (cfr. Il riscatto cit., 2021). Le gite culturali nei giardini jappelliani alla ricerca del significato del racconto in essi inscritto, proposte a corredo degli itinerari didattici, sono tuttavia destinate al pubblico di ogni età. Il libro intende perciò rivolgersi a tutti nella convinzione che i suoi contenuti risultino utili nella conoscenza di un patrimonio culturale particolarmente significativo della cultura italiana. La storia del giardino è d’altro canto importante anche per comprendere il passaggio verificatosi nell’Ottocento quando il criterio alla base dell’arte è stato trasformato dal Romanticismo da quello della imitazione della natura a quello della conoscenza creativa, modificando il ruolo di uomo e natura nell’opera d’arte. La natura fu infatti sostituita dal concetto del paesaggio su cui influisce la forza dell’immaginazione e delle sensazioni emotive in lui prodotte dalla realtà fisica del giardino; sicché l’unità del relativo concetto è la risultante di quanto percepito all’uomo e di quanto il filtro delle emozioni ha creato nella sua immaginazione. -
Elio e Anna. Sulle ali di un intrepido amore azzurro (1937-1946)
Una storia di forte passione che inizia nel tormentato 1938 alla quale fanno da scenario le cime delle Dolomiti, le città d’arte riconfigurate dall’architettura razionalista, la costiera romagnola, l’Africa, l’Himalaya. Il destino di Anna ed Elio che si intreccia con quello di gerarchi, eroi e pusillanimi, nomi noti e perfetti carneadi. Il loro amore, il loro desiderio, la loro smania vitale che si lubrifica con olio minerale e trae energia dalla benzina autarchica. E se Cupido ha trafitto i loro cuori, la mitraglia ne ha straziato i sogni di vita comune. Una storia che rende omaggio al centenario di fondazione dell’Arma Azzurra, la stessa che fece scoccare la scintilla fra i due protagonisti e che ancora tiene accesa la passione di tanti. -
Opere. Vol. 1: 1905-1910
Questo primo volume delle Opere di Hans Kelsen contiene innanzitutto le due autobiografie del 1927 e del 1947, che illustrano il cammino scientifico, ma anche umano, di Kelsen fino ai primi anni dell’esilio americano. Seguono gli scritti giovanili dal 1905 al 1910: il saggio su La dottrina dello Stato di Dante Alighieri e i lavori sul diritto elettorale dell’Impero austro-ungarico, a testimonianza del costante interesse di Kelsen per il rapporto tra sistema elettorale e democrazia. -
Formiche (2023). Vol. 188: Chiesa viva ed emerita. Dibattito sull'identità e sul futuro di San Pietro
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Un paese dove andare in vacanza. Viaggio nel carattere degli italiani
L’autore, dopo aver definito la nozione di carattere nazionale, ripercorre le varie interpretazioni – spesso non prive di pregiudizi e stereotipi – che sono state enucleate sulla forma mentis dell’italiano medio, soprattutto dagli innumerevoli cultori del Grand Tour nella Penisola. Con approccio scevro da valutazioni morali, prova poi a delineare una propria congettura, una ipotesi di spiegazione dell'”essere italiano”. Secondo questa ipotesi, è connaturata nel modus agendi italico – come precipitato e frutto di secoli di storia – una spiccata e prevalente predisposizione per il momento esterno, esteriore, estetico, epiteliale dell’agire, a discapito dell’interiorità, della profondità e dell’introspezione riflessiva che conducono inevitabilmente all’inquietudine del vivere. Nell’italiano, il profilo superficiale, ciò che si vede ed è visto dagli altri, è comunque predominante rispetto alla modalità più incentrata sul fare e sul reale. Il sembrare fa premio sull’essere. L’autore poi esamina come tale paradigma comportamentale si riverberi in 5 fondamentali “settori” dell’esistenza: la famiglia, la strada, la religione, politica, la guerra. -
Pubblicità fa rima con identità
In copertina le cinque sagome capovolte di Mercurio, liberamente rielaborate dall’autrice utilizzando un marchio americano degli anni ‘30, rappresentano bene la filosofia e il tema dominante di questo libro. Sono, infatti, un riferimento simbolico alle 5W che stanno alla base di un buon nucleo informativo e, allo stesso tempo, alla divinità classica del commercio e della comunicazione. Il capovolgimento del simbolo alato è analizzato qui come una duplice chiave interpretativa dei messaggi della pubblicità. Primo perché, contrariamente a ciò che si pensa, la parola all’interno di slogan e spot non è finalizzata alla vendita, quanto a modificare la rappresentazione concettuale usuale che si ha della végétation d’objects della vita di tutti i giorni. Secondo perché, contrariamente a quanto accade nel giornalismo, il linguaggio della réclame riesce a comunicare solo grazie alla omissione, cancellazione, ridefinizione dei contorni delle classiche 5W, che reinventa e ricrea per una semiosi infinita di narrazione della quotidianità. In questo elaborato processo di costruzione e decostruzione di miti, il grado zero della parola pubblicitaria non è mai solo verbale, né referenziale, è di base un iconotesto e il suo dire passa attraverso una grammatica altra rispetto alla lingua comune. Né potrebbe essere diversamente: è facile oggi, fra tante iperboli e tanti effetti sensazionalistici, far roteare un Mercurio alato, ma non se a testa in giù! Per riuscirci bisogna essere particolarmente abili con parolibere, fantalinguaggio e “modi di ridire”. Il libro analizza e descrive un po’ di questi strani oggetti e svela un po’ di regole e segreti dei saltimbanchi dell’anima di ciascun consumatore. Si comincia qui con l’analisi delle prime e innovative iscrizioni luminose, “proiettate magari sulle nuvole e formate da multicolori lampadine elettriche, che si accendevano e si smorzavano a regolari intervalli sui tetti d’un fabbricato, come faro di porto”. Di lì alle “parolibere” o alle avventure di Marcovaldo, il passo sembra breve, ma non lo è. -
Mezzogiorno e Germania Est. Un confronto
Una delle tante espressioni secondo le quali il Mezzogiorno d'Italia sarebbe la chiave di volta per lo sviluppo dell'intero Paese è fatta risalire addirittura a Giuseppe Mazzini, il quale sembra che abbia detto o scritto: «L'Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà», espressione ripresa anche nel 2020 dal Ministro per il Sud e la coesione sociale in carica, senza citare peraltro la fonte. Altre, tra le tante più moderne, recitano così: «Il Sud è il tesoro nascosto dell'economia italiana e da questo dipende lo sviluppo del nostro paese», «Molto più che in passato, dal decollo del Sud può derivare una crescita sostenuta e duratura della intera nostra economia». Oppure: «Il Sud non può morire, perché se muore il Sud muore l'Italia». E ancora: «L'Italia non può crescere se non si risolve la questione meridionale». E, per finire: «Sud da problema a risorsa» oppure «Il Mezzogiorno d'Italia: chiave di rilancio per l'economia italiana?». E tante altre espressioni similari potrebbero essere riportate. Poi si scopre che nell'attualità, cioè nel 2022, si utilizzano ancora i soliti ""trucchi"""", come si vedrà in seguito, al fine di non ottemperare ai più elementari criteri, non per l'eliminazione, ma quanto meno per attenuare il divario Nord-Sud. Nel tanto decantato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ad esempio, si sarebbe dovuto riservare al Mezzogiorno almeno il 40% dei fondi. In realtà, nel documento di approvazione del PNRR italiano, il Consiglio dell'Ue nel Fascicolo interistituzionale n. 2021/0168 (NLE) dell'8 luglio 20219, relativo all'approvazione della valutazione del piano dell'Italia, ha indicato più volte il 37% quale quota dei fondi da destinare al Sud. Che poi, in concreto, tale aliquota non sia rispettata è altro discorso. Si scopre, però, tra l'altro, che le opere relative all'alta velocità/capacità, nonostante l'arretratezza del Mezzogiorno, attestata anche dall'Europa, non vengono considerate ai fini della quota dovuta al Mezzogiorno, perché non territorializzabili. Ed è veramente impressionante guardare attentamente la grafica al 2019 relativa ai collegamenti ferroviari tra i principali centri urbani dell'Ue. Da tale cartina si evince che Cristo (alias alta velocità) non è riuscito ad arrivare a Eboli13, bensì si è fermato a Napoli. Insomma, come di consuetudine, si proclamano misure in favore del Mezzogiorno che, in pratica, non lo sono o in misura ben minore del previsto. D'altronde, non è un fenomeno nuovo perché, come è stato dimostrato con numeri ben precisi, confortati peraltro dalla Corte dei Conti, si è sempre operato così e, in particolare, negli anni Ottanta. Per non parlare della stampa che fa da megafono ai proclami dei fondi stanziati in favore del Mezzogiorno, come accaduto, ad esempio, con gli ultimi ministri, senza poi verificarne l'effettiva spesa."" -
Ladri di biciclette. L'Italia occupata, la guerra civile 1943-1945, la memoria riluttante
Camuffare, distorcere, sorvolare, occultare: queste furono le parole d’ordine. Ladri di biciclette fu tratto da Vittorio De Sica e Cesare Zavattini dall’omonimo romanzo di Luigi Bartolini. Il film racconta nel 1948 la Roma affranta del dopoguerra, che con fatica, come tutta l’Italia, cerca di rinascere. Ma il romanzo narra di un furto avvenuto nel settembre 1944, quando la città, dopo quella nazista, subisce l’occupazione angloamericana. È il biennio della guerra di Mussolini perdura, la guerra che gli italiani non volevano. Il biennio della morte della Patria, della guerra civile, di chi combatte e di chi sta a guardare, dalla casa in collina di Cesare Pavese. Il tempo della sofferenza e dell’ambiguità. Scavare nelle riviste, nei diari, nelle memorie, nella cinematografia dell’epoca, aiuta a comprendere perché sia stato così difficile fare collettivamente i conti con quel passato. -
Leonardo Sciascia. Confessioni di un investigatore
Il mondo di Leonardo Sciascia è volutamente costellato da obbiettivi mancati da parte dei suoi investigatori, ma soprattutto da imprevisti e scoperte, in una narrazione che mette gli uni di fronte agli altri, vittime e carnefici, desiderio di giustizia e cattiva lettura della storia, in definitiva alcuni dei fondamenti (sia pure mobili) della nostra contemporaneità. Si realizza così il metodo di Sciascia che nasce dalla scrittura come piacere dell’investigazione. Questo libro attraversa alcuni dei sentieri meno battuti in un bosco infestato tanto da mostri e fantasmi quanto popolato da passioni e da quelle verità che per Leonardo Sciascia partono dalla letteratura e ritornano alla letteratura, avamposto concreto d’ogni umana aspirazione. -
Scritti dalla città d’utopia
Gabriele Centineo (Acireale 1942 – Catania 2017), ha studiato e insegnato Chimica all'Università di Catania, e ha suddiviso i suoi interessi fra la scienza e la politica, studiando tuttavia accanitamente anche la storia e le culture del Movimento Operaio e del proletariato. Nell'attività e nell'impegno politico ha militato in successione in varie formazioni politiche, dal PSI al PSIUP, dal PdUP a Democrazia Proletaria e infine in Rifondazione Comunista. Costante l'impegno anche nel movimento sindacale (CGIL) e ancora nel pacifismo, nell'ambientalismo, nella lotta alla mafia, nell'analisi delle istituzioni e degli aggregati di potere. Non ha mai ricoperto alcuna carica pubblica, nonostante la lunga militanza politica. Ha prodotto un numero sterminato ma imprecisabile di interventi e documenti politici nelle più svariate circostanze e sulle più svariate materie, mai raccolti né conservati. Gli scritti su «Città d'Utopia» sono fra i pochi rimasti a testimoniare la sua attività, e perciò i più preziosi.