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Il compromesso Leibniz
«Mi sono accontentato per tanti anni del compromesso Leibniz. Con Leibniz potevo sbrogliar la matassa, potevo cercar quello che sta sotto le parole, senza abbandonare la filosofia, la cara, la solida, la tranquillizzante filosofia. E ero diventato più sicuro, più calmo, buon consigliere, prezioso amico, chiarificatore di problemi, sostenitore degli incerti: un buon maestro» (Lettera di Eugenio Colorni ad Ursula Hirschmann, Ventotene, 21 febbraio, 1939) -
Elogio dei diritti e dei doveri culturali. A difesa della democrazia
Ignorati, mai citati e raramente insegnati i diritti culturali appartengono alla famiglia dei diritti umani. La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 li affianca ai diritti economici e sociali, ritenendoli fondamentali per la dignità di ogni individuo. Eppure a questa categoria di diritti non fa riferimento nessuna Costituzione, neanche quella italiana. Porre la questione del riconoscimento dei diritti e dei doveri culturali all'interno dei principi fondamentali della Costituzione, lì dove si parla di solidarietà (art. 2) e di eguaglianza (art. 3), può offrire nuove visioni in una società trasformata dal paradigma digitale, dai flussi migratori e dalla transizione ecologica. Oggi si deve proteggere la libertà e la democrazia tutelando la generazione, l'accessibilità e la redistribuzione delle conoscenze. Prefazione di Alfonso Celotto. Postfazione di Marta Cerioni. -
Consequentia Rerum. Laboratorio di poesia contro la crisi sensoriale del nostro tempo
“Ed è quindi il poeta sul quale ricade, più che su tutti gli altri, la responsabilità dell’educazione. Perché le cinque porte dei nostri sensi si aprono o si chiudono alla realtà attraverso la mente e la mente si educa innanzitutto attraverso il linguaggio. E il primo custode e coltivatore del linguaggio è il poeta. Così è il poeta che più di tutti e prima di tutti educa all’apertura o alla strumentalizzazione, all’amore o alla dannazione. Egotismo narcisistico o manifestazione della realtà. Questa è a guerra che da sempre l’uomo si trova a combattere e che oggi infuria con particolare violenza”.rnLa crisi progressiva del pensiero e della sensorialità nei nostri figli è ormai evidente, al punto tale che ormai molti bambini e ragazzi faticano a raccontare la realtà e a descrivere l’esperienza che fanno di essa. Molti pensatori hanno provato a individuarne le cause. Consequentia Rerum rileva l’origine prima di questa crisi nel linguaggio e propone un metodo educativo (frutto di un’esperienza ventennale nelle scuole elementari, medie e superiori) che utilizza la poesia per riportare il linguaggio al silenzio, la ragione al logos, i sensi alla contemplazione. -
Rivista di politica (2022). Vol. 3: L' età dell'incoerenza: dilemmi e paradossi della politica
In questo numero: La crisi d’identità della sinistra francese: la tentazione del populismo, il richiamo del ribellismo, Marc Lazar; Gli inclusi e gli esclusi della globalizzazione: la lotta politica e lo scontro sui valori, Luigi Di Gregorio; La politica italiana nello specchio del presidenzialismo francese, Maurizio Ridolfi; Le metamorfosi della destra repubblicana in Francia: dal gollismo al nuovo radicalismo populista, Sofia Ventura; Max Weber: la politica come scienza e la tirannia dei valori, Sandro Ciurlia; La coerenza del diritto: le norme giuridiche tra produzione legislativa e applicazione pratica, Alessandro Sterpa; Il Trattati del Quirinale tra Italia e Francia: come le relazioni bilaterali possono cambiare l’Unione europea, Jean-Pierre Darnis; Richard M. Weaver critico della modernità e del liberalismo: per un umanesimo conservatore, Carlo Marsonet. -
Governo dell’economia e rappresentanza funzionale. Un profilo istituzionale (1861-1937). Dalle Camere di commercio ai Consigli dell’economia corporativa
Il volume è dedicato alla storia del sistema camerale italiano, dalla fondazione alla fusione all’interno del progetto corporativo fascista; letta attraverso le sue dinamiche e contraddizioni, i suoi punti di forza e di debolezza, i momenti di stallo e di rilancio, i ritardi e le accelerazioni, le crisi organizzative e le riforme, attuate o solo immaginate. Le vicende delle Camere di commercio, organismi, sospesi tra i compiti amministrativi affidati loro dallo Stato e la rappresentanza d’interessi privati, svelano in filigrana le tante Italie che il processo di unificazione non aveva potuto o saputo fondere tra di loro; raffigurando uno dei primi strumenti di costruzione e di consolidamento dell’unità nazionale. Le Camere di commercio costituiscono la rappresentanza di classi dirigenti locali che ambiscono a diventare nazionali, sicché nella loro attività si possono cogliere sia la gelosa difesa dell’interesse territoriale sia, al tempo stesso, l’ambizione crescente a una proiezione nazionale, e non solo. -
Concretamente. Prima le persone
«Nell'ultimo decennio il Partito democratico ha ostentato molte identità diverse. Il risultato è che pare non averne più nessuna». Lo scrive Maurizio De Giovanni nella prefazione di ""Concretamente"""", il libro che Paola De Micheli dedica alla sua corsa alla segreteria del Pd. Il libro, tuttavia, non è soltanto un'analisi nei problemi del partito né esclusivamente un'offerta - peraltro mai banale, anzi rivoluzionaria - di soluzioni che rendano il Pd un partito finalmente identitario e contemporaneo. """"Concretamente """"è anche il viaggio di una vita, la vita di Paola, che incrocia la militanza con tante esperienze personali e professionali, indispensabili per rimanere ancorati alla realtà. Un canone, quello di Paola De Micheli, che ha riacceso la miccia della speranza in migliaia di sostenitori. A partire dallo stesso De Giovanni, che a proposito della candidatura scrive: «Sono fiducioso, perché la speranza nella Sinistra deve vivere ancora»."" -
Prima di tutto un uomo. Un romanzo su Saverio Strati
La narrazione di una storia vera contiene sempre in sé riserve e limiti di tipo psicologico e morale. Ma se protagonista è la famiglia nella quale si plasma e si forma uno dei maggiori scrittori del novecento italiano e non solo, allora la storia assume un significato che va oltre il racconto stesso. In un microcosmo intricato, denso di storie che affondano le radici in un passato lontano, nasce e muove i primi passi Saverio Strati. Un’umanità inquieta, mossa da passioni forti e sentimenti a volte struggenti è il tessuto familiare dal quale il giovanissimo Saverio assorbe gli elementi costitutivi della propria personalità, che lo porterà lontano, in ogni senso, e gli farà scalare le vette del successo. Ma gli intrecci, talvolta asfissianti, i sentimenti, le azioni, le relazioni, i conflitti continueranno ad essere la strada sulla quale non smetterà di essere in cammino prima di tutto l’uomo. -
Federico Savina. L'esperienza del suono
Sui titoli di testa del Casanova, Fellini voleva che la musica andasse più veloce. Visconti, durante il mixage di Ludwig, chiese invece di ripristinare le pause originali delle musiche di Schumann. Per L'eclisse, niente musica: Antonioni fece registrare minuti e minuti di flebili suoni urbani nel quartiere romano dell'Eur. Sono alcune delle imprese che Federico Savina, fonico di fama internazionale, ha affrontato nel corso della sua lunga carriera. Queste pagine raccontano l'avventura di un artigiano in sala di registrazione e al tavolo della moviola, una vita affollata di viaggi e incontri memorabili: l'incontentabilità di Philippe Sarde sui film di Polanski, la registrazione del famoso ""scion scion"""" di Giù la testa, gli sguardi di Dario Argento, i contrasti con Zeffirelli, i problemi del mixage italiano di Star Wars... Tanto cinema ma non solo quello: l'invenzione dello Scopacordo con Marinuzzi, la ricerca del giusto rumore per la ghigliottina del Rugantino, il sodalizio con Mina, la pionieristica attività di consulente Dolby e l'intensa attività didattica al Centro Sperimentale, con cui ha trasmesso a intere generazioni la sua grande, insostituibile, esperienza del suono."" -
Il lutto sospeso. Storie umane di chi sembra sparire nel nulla
Sulle storie delle persone scomparse si sono spesi fiumi di inchiostro e di dati informatici per provare a dare risposte. Spesso si cerca di rappresentarle come un lungometraggio giallo in pillole tralasciando gli aspetti più umani ed intimi dei soggetti scomparsi e dei loro micromondi. Aspetti che fanno meno notizia sottraendosi ai rigidi tempi televisivi, ma che spesso rappresentano chiavi che aprono porte misteriose. Attraverso questo libro Alessandro Fiore, avvocato cassazionista, uno degli esperti italiani nel settore, prova a fornire altre chiavi di lettura, dalla prospettiva di chi quotidianamente affronta nel tentativo di risolvere casi di scomparsa. Si tratterà di approfondire un argomento che spesso si pensa di conoscere ma che si conosce solo in maniera approssimativa. Attraverso questa lettura si apprenderanno aspetti decisivi, come l’analisi precisa delle caratteristiche di chi scompare, la classificazione dei diversi tipi di scomparsa, le principali tecniche di ricerca sul campo esplicate sotto il profilo legale investigativo, la normativa vigente in materia e tanto altro. Presupposti che hanno consentito allo Studio Legale Fiore di risolvere casi che inizialmente sembravano irrisolvibili. Il viaggio si concluderà con nuovi punti di vista su quelle sparizioni rimaste ancora oggi irrisolte e divenute veri e propri misteri italiani, quali quella di Emanuela Orlandi, Ylenia Carrisi e Denise Pipitone. Prefazione di Diego Minuti. -
Una storia dell'epoca moderna. Spazi, trame, personaggi alle radici del nostro presente
Il lungo periodo tra i secoli XIII e XIX è contrassegnato dall'intreccio di economia, politica e religione. La superiorità del fattore religioso nell'esistenza dell'uomo è sostituita dal successo individuale nei vari campi dell'agire umano: scambio di beni, costruzione di ambienti sociali, elaborazione delle norme giuridiche. Il senso cupo di una fine della storia sempre incombente (veicolato da guerre, carestie, pestilenze) è illuminato dalla ricerca continua di riforme delle istituzioni, delle leggi e della società cristiana. La modernità raggiunge livelli di perfezionamento istituzionale impensabili agli occhi di un osservatore contemporaneo. Est e Ovest si scoprono e si parlano; dopo essersi combattuti gli Stati (imperiali e nazionali) siedono ai tavoli della pace; i corpi intermedi sono riconosciuti nella loro funzione mediatrice tra centro e periferia. Nuove logiche di potere intervengono a interrompere questo processo, si chiamano ""assolutismo"""", """"disciplinamento"""", """"rivoluzione"""". Prefazione di Franco Cardini."" -
L'era del lavoro libero. Senza vincoli né barriere. Siamo pronti a questa rivoluzione?
C’è una straordinaria rivoluzione in corso nel mondo del lavoro, di cui pochi finora hanno colto la reale portata. L’affermazione dello smart working e dei nuovi modelli di lavoro ibrido, l’incredibile ondata della great resignation, i nuovi equilibri tra occupazione e vita privata invocati dalla Generazione Zeta e ricercati anche dalle generazioni più mature, le nuove strategie di engagement e valorizzazione dei dipendenti nel segno della sostenibilità perseguite da grandi e medie aziende, segnano una svolta epocale che manda definitivamente in soffitta il modello fordista, ridisegnando le modalità di lavoro e il valore stesso dell’occupazione. Sullo sfondo infine la possibilità di realizzare un’economia della partecipazione, che offra ai lavoratori la possibilità di un coinvolgimento molto più profondo rispetto ai destini della propria azienda. Fenomeni così diversi tra loro hanno un punto in comune. È la progressiva “liberazione” del lavoro da gran parte dei vincoli, delle barriere, dei pesi economici e sociali che lo hanno caratterizzato a partire dalla Rivoluzione Industriale. Non è un sogno ad occhi aperti: è un trend che diventerà sempre più visibile nei prossimi anni, assecondando la nuova coscienza del lavoro che si sta formando a partire dalle generazioni più giovani. Stiamo entrando nell’era del Lavoro Libero. In questo nuovo paradigma, l’occupazione non ha più un luogo di lavoro fisico esclusivo ma vive di connessioni. Non ha più un datore di lavoro per tutta la vita, ma è fluida e flessibile come le nostre vite. Non è più in netta contrapposizione con la cura della famiglia e la gestione del tempo libero, perché questi aspetti stanno diventando parte integrante della qualità del lavoro stesso e della sua produttività. Non è più dominata, infine, dalla guerra tra profitto e salario, perché imprenditori e collaboratori sono sempre più protagonisti di un progetto comune. Il futuro del lavoro è già presente tra di noi. Siamo pronti a questa rivoluzione? -
La banda Franco. Conflitto civile, strategie criminali, mobilitazione politica nel Mezzogiorno interno (1860-1865)
Una piccola banda di briganti imperversò per circa quattro anni nel circondario lucano di Lagonegro. Sotto il comando di Antonio Franco, un ex soldato dell'esercito borbonico, la banda commise almeno 164 reati, tra cui 38 omicidi. Partendo dai tentativi reazionari borbonici dell'ottobre del 1860 e dal loro intrecciarsi con la nascita del brigantaggio nel Lagonegrese, il libro, per un verso, analizza il modus operandi della banda ricostruendone il ciclo operativo; dall'altro verso, si passano in esame le politiche messe in atto dagli unitari nella lotta al brigantaggio, dando ampio spazio sia alle misure di contro-insorgenza sia al tentativo di creare consenso e ampia mobilitazione intorno a questa guerra. Misure che con il passare del tempo portarono ad un crescente isolamento della banda e alla sua fine. -
Cyberspazio e intelligenza artificiale tra Occidente ed Oriente
"L’intelligenza artificiale è prodigiosa nel senso dello stupore, della meraviglia, della genialità dell’invenzione, che profondamente ha già modificato la società e le nostre vite; ma prodigiosa anche perché è così radicalmente non umana, “mostruosa” nelle molteplici implicazioni etiche, giuridiche, religiose, filosofiche. L’autore indaga a fondo su questi temi, interrogandosi sulla nozione di transumanesimo, così come sui delicatissimi aspetti (anche sotto un profilo squisitamente costituzionale) dell’acquisizione di informazioni, dati personali, possibili violazioni della privacy individuale e/o di gruppi sociali organizzati (associazioni, partiti politici, sindacati, istituzioni rappresentative). Il libro di Valori rappresenta dunque, in un siffatto contesto, uno sforzo intellettuale formidabile e, al contempo, la straordinaria testimonianza delle vertigini che la frontiera dell’intelligenza artificiale può creare – e sempre più creerà – nella nostra prospettiva di esseri umani."""" (Dalla prefazione di Oliviero Diliberto)" -
Chi ha cambiato l'Italia? Politica o economia: chi c'è dietro le grandi trasformazione della società negli ultimi 30 anni
Politica o business. Chi ha dato il maggior impulso all'evoluzione della società italiana negli ultimi 30 anni? Un viaggio dal 1993 al 2023, con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni, alla longevità attiva e all'empowerment femminile per rilevare la nascita di nuovi bisogni e stili di vita, lo sviluppo della famiglia, il nuovo modo di intendere il lavoro e la domanda di diritti civili. Un'analisi verticale, attraverso le categorie dell'oggi, per capire come si è modificata negli anni la sensibilità e la percezione dell'opinione pubblica. 30 anni di cambiamenti fotografati attraverso i numeri, gli stili di vita, i consumi, la politica, provando ad immaginare i trend futuri, in un continuo raffronto competitivo fra mondo politico ed economico per individuare chi è stato il vero attore del cambiamento in Italia. -
Contro i demagoghi
Cosa accade alla democrazia quando l’opinione pubblica si scopre facilmente manipolabile? Come reagire quando i cittadini, incapaci di distinguere tra vero e falso, tra fatti ed emozioni, cadono nei tranelli del demagogo di turno, magari favorito da certi media? Ci troveremmo ancora di fronte a una società libera? Lo scrittore americano James Fenimore Cooper, in una sua misconosciuta opera politica, pose tali quesiti già negli anni ’30 dell’Ottocento, benché essi risuonino tuttora nelle orecchie di molti cittadini del villaggio globale – e le risposte non sembrano così semplici da trovare. Il volume presenta, per la prima volta al pubblico italiano, una selezione delle sue riflessioni più scintillanti su questi e molti altri dilemmi che tormentano le nostre società, tanto ricche di connessioni e informazioni quanto povere di immaginazione, autonomia e impegno civile. -
I filologi e il filosofo. Benedetto Croce e la storia della letteratura latina nella prima metà del Novecento italiano
Il saggio indaga l’impatto della critica letteraria crociana, imperniata monograficamente su autori e opere, sulla storiografia della letteratura latina (ambito in cui è ben radicato per tradizione secolare un assetto eidografico) praticata in Italia nella prima metà del Novecento. Sviluppate alcune considerazioni sul rapporto tra estetica crociana, antifilologia, critica storica e critica delle fonti, si procede a un più diffuso riscontro dei riverberi del crocianesimo su alcune storie della letteratura latina prodotte nel periodo in esame e a una disamina di interventi dedicati da Croce ad autori latini. -
Formiche (2022). Vol. 186: Santi digitali. La contemporaneità della fede e i suoi simboli
«Sull'orlo di una guerra globale. Il 24 febbraio 2022 resterà una data bene impressa nei libri di scuola. È il giorno in cui la Federazione Russa ha avviato quella ""operazione speciale"""" che si sarebbe dovuta concludere rapidamente con la sostanziale annessione dell'Ucraina. Nel 2014 la presa della Crimea riuscì facilmente. Il bis però non c'è stato. La reazione di Kiev e dell'occidente è stata ben diversa da quella che il Cremlino aveva immaginato. Si è entrati così in un conflitto militare imponente e costosissimo in termini di vite umane e sofferenze. Nel cuore dell'Europa. E proprio l'Ue si è trovata ad affrontare una crisi imprevista, per quanto fosse stata annunciata esplicitamente dall'alleato oltreoceano. Eppure, il Vecchio continente ha saputo reagire all'affronto di Putin. Nonostante tante diverse sfumature, il filo transatlantico ha retto bene. La guerra tuttavia non è finita, prosegue. L'Ucraina ha riconquistato molti territori che erano caduti nelle violente mani russe. Eppure Mosca non molla e continua a bombardare, letteralmente, senza alcun rispetto per la popolazione civile, anzi. Nonostante la brutalità del conflitto causato da un preciso aggressore che porta il nome di Vladimir Putin, la diplomazia non è tramontata e tesse la sua trama. L'arte del compromesso è l'unica che può portare a una pace duratura (non eterna, ma duratura). E non deve sorprendere che in campo ci siano attori che vanno dalla Santa Sede al direttore della Cia (già ambasciatore americano a Mosca). La questione evidentemente non è di trattare alle spalle dell'aggredito — il popolo ucraino — o di negoziare una resa. Al contrario, lo sforzo è di mettere la parola fine al martirio e creare condizioni di stabilità nell'area. Peraltro evitando che una Russia sconfitta diventi una grande base militare della Cina in Europa (guardare cosa già accade nell'Artico). Già, perché non ci sono solo Russia e Ucraina. Sullo sfondo c'è la competizione con Pechino e lo spettro di una guerra potenzialmente più larga innescata dal tentativo cinese di annettere Taiwan. Non è uno scenario fantasioso, per quanto sia un incubo. Ecco perché l'incontro fra Biden e Xi può essere salutato come un fatto positivo, così come la missione che nelle prossime settimane vedrà impegnato il segretario di Stato, Anthony Blinken. L'altro fronte """"caldo"""" è certamente quello che vede protagonista l'Iran ora scosso dalle proteste di cui si sono rese estamplarmente protagoniste le donne. Qui, a differenza delle manifestazioni in Cina, l'occidente ha saputo prendere posizione. Giustamente. Basta però? È immaginabile un regime change? """"Mai mettere limiti alla Divina provvidenza"""", suggerirebbe qualcuno. Però intanto occorre fare i conti con la realtà cercando di ottenere ragionevolmente i migliori risultati possibili per la popolazione iraniana e per la stabilità della regione. Ecco perché, se il ministro degli Esteri di Teheran viene a Roma per partecipare alla Conferenza Med, non dovrebbe vergognarsi. La diplomazia fa questo di mestiere e se abdica per imbracciare gli argomenti — anche legittimi — della politica commette un tradimento dei propri principi. Si vide pacem, para bellum. Ma nel mezzo mai dismettere la... -
Il diavolaro
Il protagonista del romanzo che Saverio Strati scrive fra il 1977 e il 1979 si aggiunge ad altre sue emblematiche figure e ha un nome fortemente significativo: il diavolaro. Il diavolaro è l’esemplare e infaticabile creatore di un percorso di riscatto, fuori dall’abbandono e dalla miseria, è un individuo vitale, mai arrendevole, visceralmente legato alla sua terra e al suo ambiente, testardo e arrogante quanto vitale e generoso. In perfetta sintonia con un Sud sfruttato e mal compreso, è persino costretto a patire sulla propria pelle le contraddizioni dello sradicamento, adattandosi a una vita altrove, con tutta la sua famiglia, e scalpitando per riprendersi l’identità originaria. Il destino del diavolaro è quello di vedere riflessi nella parabola di tutta un’esistenza i suoi stessi errori. Ne deriva sì un inevitabile confronto fra le generazioni, ma anche un incentivo alla rivisitazione della memoria, nella convinzione, tutta di Strati, che il suo Sud debba imparare a cambiare, a partire dall’antica divaricazione fra chi resta e chi se ne va. Solo un grande scrittore come Saverio Strati, convinto del dialogo diretto fra le generazioni, avrebbe potuto offrirci una prova tanto lungimirante, autocritica e profondamente attuale. Prefazione di Luigi Tassoni. -
Magia, incantesimi e pozioni nella poesia dell’inglese antico
Nell’Inghilterra anglosassone (VIII-XI sec.) la stigmatizzazione di pozioni, incantesimi e pratiche magiche è espressa in numerose testimonianze che collocano tali manifestazioni al di là del perimetro delineato dai precetti della fede cristiana. Il volume indaga come una simile posizione, promossa dalla cultura ‘ufficiale’, sia rappresentata nella documentazione poetica dell’inglese antico, una documentazione che nel suo insieme tende a riproporre norme comportamentali e valori etici condivisi dal contesto sociale e politico di produzione e fruizione, almeno nella rappresentazione ideale della dimensione letteraria. Specifiche sono però le modalità attraverso le quali singoli poemi costruiscono la propria struttura narrativa, anche rispetto a fonti latine, attraverso usi, adattamenti e interpretazioni spesso originali di temi e di stilemi comuni. Così, la unanime e veemente condanna della magia si attua attraverso strategie narrative diverse nel Beowulf, nell’Andreas e nel Metro 26, tre poemi diversi per le tematiche affrontate, per il rapporto con le fonti, nonché per valore estetico. -
Tele rosse, glebe nere. Sguardi e linguaggi del ribellismo popolare nel Sud (secoli XVII-XIX)
Il volume presenta scenari di ribellione popolare e contadina nel Mezzogiorno dal XVII al XIX secolo, nella prospettiva della storia culturale, della lunga durata e della storia comparata. Semiotica e retorica delle folle, di gruppi sociali in tumulto (il rosso associato al mestiere del mare, alla simbologia del sangue; il nero della miseria, delle male vite; il carnevalesco, tempo rituale di rovesciamento e ritorno a un’economia morale) alimentano le testimonianze letterarie, gli sguardi sul Sud e del Sud in rivolta, diventano forma interpretativa del contesto, contro una storia fattuale in cui le cause politiche e sociali sono state presentate come istanza storiografica alternativa nella spiegazione della realtà. Nel folklore di rivolta, questa appare contraddittoria, scandita da rapporti trasversali alle classi, da contaminazioni culturali, connivenze e fratture interpretabili alla luce di un sostrato culturale attorno a cui motivi simbolici, sociali, politici vengono a coesistere.