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Sentieri e figure di trascendenza. Slarghi di orizzonti
"Sentieri e figure di trascendenza"""" è il titolo di questo lavoro e al contempo la formula scelta per indicare il filo rosso che ne tiene insieme le riflessioni dei diversi capitoli, uniti dal tentativo di effettuare alcune prospezioni sull'umano e indagarne le radici profonde, oltre il recinto di un asfittico modo di esistenza, da cui la nostra stessa umanità ne risulterebbe ferita a morte. Sentire/opporre resistenza a questa mineralizzazione dell'anima è riappropriarsi dell'empito di trascendenza che sentiamo dentro, dischiuderne/coltivarne il contagio per continue ascensioni verso una pienezza dell'umano, convinti di riconoscere in tale condizione dello spirito non una perdita, ma un guadagno, l'acquisizione di uno sguardo libero da incrostazioni paralizzanti, che dà profondità alla nostra stessa prospettiva sulla realtà che ci circonda." -
Sindacalismo. Rivista di studi sull'innovazione e sulla rappresentanza del lavoro nella società globale (2022). Vol. 49
Rivista trimestrale di studi sulla rappresentanza del lavoro nella società globale diretta da Andrea Ciampani. ""Sindacalismo"""" nasce dall'esigenza di inserire nell'ormai indispensabile e ancora troppo debole dibattito pubblico sui temi relativi al lavoro e alla sua rappresentanza una proposta culturale di ampio respiro per alimentare la riflessione e l'assunzione di responsabilità di una nuova classe dirigente del nostro Paese e, in particolare, del movimento sindacale. Attraverso l'approfondimento e l'elaborazione culturale """"Sindacalismo"""" può, infine, offrire un'occasione di conoscenza, di dialogo e di confronto tra la ricerca scientifica, gli ambienti di studio, l'opinione pubblica, i soggetti sociali, gli operatori economici, i movimenti politici e le istituzioni del Paese. Si intende in questo modo promuovere una maggiore comprensione della realtà socio-economica, favorendo una visione d'insieme dei complessi processi d'interdipendenza che si sviluppano nei differenti livelli d'indirizzo di una società aperta, pluralistica e democratica."" -
Le cose di prima
Un ragazzo, fra i 12 e 13 anni, una famiglia che si disgrega sotto i suoi occhi, un amico che guarda dalla finestra, un intruso che spezza definitivamente quei legami. Sono questi gli elementi del nuovo romanzo di Giuseppe Aloe. L’uomo che racconta gli avvenimenti è lo stesso ragazzo che li ha vissuti. Ha una voce pacata, a volte malinconica e arrabbiata, e comunque segnata da qualcosa che non riesce a passare. Perché se le cose di prima sono finite, come dice Giovanni nell’Apocalisse, esse continuano a cantilenare nel silenzio della notte, si presentano e scompaiono, parlano, si fanno avanti, e sono spavaldi, i fatti di ieri, spavaldi e portentosi. Una scrittura rabdomantica e spietata che cerca di esplorare quel tempo enigmatico e inesprimibile della giovinezza. In cui l’esuberanza della vita non è altro che la controfaccia della morte. Ci sono i carnefici e le vittime, i partecipi e gli osservatori. Ci sono balconi, finestre, camere diventate vuote, c’è Janelle la mantide religiosa, la sentinella del buio, e c’è Annette, la donna che forse riuscirà a tirar via quell’uomo dalla sua vertigine. Un libro drammatico, come di solito è l’adolescenza di chiunque, ma anche risolutore. Come qualcuno che arrivando per caso in un luogo riesce a riparare un torto che non lo riguarda, ma che lo opprime ugualmente. -
La Confintesa e il mancato «fronte padronale» (1956-1958). Ceti medi, agrari, industriali e l’apertura a sinistra
La letteratura in merito all’esperienza della Confintesa, organismo interconfederale fondato da Confindustria, Confagricoltura e Confcommercio, è indubbiamente avara. Le vicende relative alla Confintesa sono infatti state esaminate solo tangenzialmente all’interno di più ampi discorsi concernenti la storia delle associazioni datoriali. Eppure, una ricostruzione della genesi e dell’azione di questo organismo è a nostro avviso utile ai fini di una conoscenza più puntuale non solo degli orientamenti politici ma anche delle diverse rappresentazioni che i produttori diedero delle proprie funzioni. Più in generale, la storia della Confintesa assume un valore paradigmatico dei tentativi che il ceto imprenditoriale, o quanto meno una frazione significativa di esso, fece per legittimarsi come guida dello sviluppo economico del Paese. -
Padrini e madrine. Storia, diritto, pastorale. Miscellanea sulla figura del padrino e della madrina per i sacramenti dell'Iniziazione cristiana
Il ruolo di padrino e madrina, fin dai primi secoli della storia della Chiesa, ha avuto una particolare rilevanza nell’Iniziazione cristiana. Tali figure, tuttavia, sono state soggette a un processo di “secolarizzazione” che ne ha snaturato il compito, tanto da renderle “irrilevanti”, nella prassi, ai fini della stessa Iniziazione cristiana. Proprio per questo, alcuni Vescovi ne hanno recentemente stabilito la sospensione o, addirittura, l’abolizione. Nel presente volume sono raccolte diverse riflessioni di carattere storico, giuridico, catechetico e pastorale, con l’intento di rispondere ai seguenti interrogativi: Come ripensare il ruolo del padrino e della madrina nell’attuale contesto socio-ecclesiale? È opportuno abolire queste figure? Quali possibili vie si possono percorrere? Una cosa è certa: si impone una riflessione comune e si auspica una scelta condivisa, che trascenda i limiti delle singole Diocesi. Prefazione di Fortunato Morrone. -
La libertà che cambia. Dialoghi sul destino dell'Occidente
L’invasione russa dell’Ucraina e lo scontro geopolitico mondiale, l’identità dell’Europa e dell’Occidente di fronte alla sfida delle autocrazie, il destino della globalizzazione e dei diritti umani. Quattro dialoghi che attraversano le questioni aperte del nostro tempo, analizzate dentro l’incedere della civiltà digitale, la cui velocità irride la lentezza delle democrazie mentre la tecnologia offre strumenti sempre più invasivi, capaci di mutare bisogni e desideri degli individui e finanche i loro stessi corpi. I concetti di tradizione e di fluidità diventano, così, ulteriori dilemmi del passaggio di civiltà. È la tecnica il vero Dio dei nostri tempi? E come rileggere alla luce delle trasformazioni in atto, il concetto di libertà? In questi dialoghi filosofia, teologia e cronaca si rincorrono, puntando al cuore degli enigmi della modernità affrontati da punti di vista diversi ma complementari. Dimostrando come laici e credenti siano coinvolti insieme nelle sfide del futuro. Uno scambio di lettere, infine, ripercorre le origini del concetto di libertà. Gesù, Socrate, John Locke, Hannah Arendt e Joseph Ratzinger vengono così chiamati a testimoni di un cammino di cui si è rischiato e si rischia di perdere le tracce. Ma che tuttavia resta l’unico in grado di “proteggere” il futuro delle democrazie e della convivenza umana. -
Inventario delle ombre. Racconto di un’infanzia al Sud
Il ricordo è opera di scavo e anche di immaginazione per ricostruire il passato e per costruire il futuro. Questo libro ha a che fare con un elemento complesso e formidabile allo stesso tempo: la nostra memoria. Le vicende, le persone e le impressioni qui narrate sono legate alla prima memoria, quella dell’infanzia, nel tentativo di riunire quel che resta in noi di quel tempo. Quello che siamo stati e quello che abbiamo vissuto. Cose che influenzano le nostre scelte e, in parte, anche la vita degli altri con cui costruiamo o sciogliamo relazioni. Noi siamo anche quello che gli altri ricordano di noi. Così il ricordo diventa materia collettiva. Le tracce personali sono servite a ricostruire la memoria di una comunità e a capire come si è vissuti in un particolare scorcio del Novecento nel Sud estremo dell’Italia. Intrecciando i ricordi dell’infanzia, il libro racconta la memoria di un piccolo paese della Calabria tra l’Aspromonte e lo Ionio negli anni ’60 e ’70. Un mondo affondato in tradizioni millenarie che si avviava a cambiare per sempre. -
Ecoshock. Come cambiare il destino dell'Italia al centro della crisi climatica
Il Mediterraneo è un hot-spot climatico nel quale le criticità già evidenti su scala globale addirittura si rafforzano. E faranno molto male. L’Italia sarà, dunque, la prima vittima: dobbiamo attenderci una maggiore frequenza e intensità di eventi estremi, che poi determineranno inondazioni, con conseguenti danni alle infrastrutture, agli insediamenti urbani, agli ecosistemi e con il rischio aumentato di perdita di vite umane. L’innalzamento marino e l’aumentata frequenza di mareggiate causeranno l’inondazione di aree costiere, che comporteranno danni molto elevati per le persone e gli ecosistemi, anche per la crescente esposizione delle popolazioni che vivono in prossimità delle coste. “Abbiamo una scelta. Azione collettiva o suicidio collettivo”. Partendo da questa drammatica dichiarazione del Segretario Generale dell’ONU António Guterres, il tema del cambiamento climatico viene qui affrontato focalizzando su cause e sintomi cruciali dell’emergenza in atto. Dalla scomparsa dei ghiacciai alle minacce per Venezia, dai ritardi nelle energie rinnovabili alle nuove sfide per l’economia, sulla scia dei recenti disastri della Marmolada e delle Marche, Giuseppe Caporale porta avanti il suo racconto con la chiarezza giornalistica e l’ansia di capire che – in fondo – questo destino accomuna tutti noi e che questo conto alla rovescia verso la possibile apocalisse ci chiama a una nuova assunzione di responsabilità e consapevolezza. -
L'ultima erranza
Un romanzo dall’ambientazione magica e dall’intenso impasto espressivo di lingua colta e dialetto, in un continuo gioco di scambi e rispecchiamenti. La storia narra di Rizieri Mercatante, ventitreenne vittima dei bombardamenti della guerra nel 1943, che seppellito senza il conforto delle onoranze funebri non trova pace nell’aldilà; di suo padre che per espiare la sua colpa ripristina l’antico rito che accompagnava i defunti; e di Filippo Donnanna che mentre indaga su queste vicende scopre il senso dell’assoluto. Un viaggio nel mondo sottano, nel regno delle ombre, delle angosce, delle paure e della cattiveria che ci portiamo dentro. Uno scandaglio per conoscere, sprofondare, sanare i propri mali, rinascere e rigenerarsi. Dopo Lo sdiregno e lo sterminato Oga Magoga, L’ultima erranza è la summa dei temi e dell’arte di Giuseppe Occhiato, scrittore immenso in grado di chiudere un millennio per aprirne un altro. Opera imprescindibile che si offre qui in una nuova veste con l’ambizione di essere traghettata dalla ristretta cerchia dei fortunati cultori al vasto pubblico degli amanti della più alta letteratura mondiale. -
Etica post-pandemica. I principi e le circostanze
Questo libro parla dei valori, dei principi e delle regole che sono stati duramente messi alla prova nella crisi del Covid-19, ma non è semplicemente un libro sulla pandemia. Vuole essere, piuttosto, un tentativo di riflettere sul modo in cui l’esperienza di un’emergenza che è insieme sanitaria, economica, sociale può appunto far emergere, evidenziare sfide che sono anche dell’etica di tutti i giorni: l’incertezza nella quale è spesso necessario prendere comunque decisioni importanti, che possono diventare dilemmi tragici; i limiti della libertà individuale; le disuguaglianze che rischiano di ridurre a esercizio retorico la proclamazione di diritti che dovrebbero essere di tutti gli esseri umani, a partire da quello alla tutela della salute. Parlare di etica post-pandemica non significa allora ripetere la litania delle lezioni ricevute attraverso il colpo di frusta del Covid-19 in tema di organizzazione del sistema sanitario e di solidarietà (più annunciata che praticata). Si tratta di tirare tutte le conseguenze della tesi che l’etica della pandemia non è un’altra etica, basata su altri principi. A cambiare sono le circostanze, che quando diventano drammatiche richiamano a una duplice consapevolezza: la responsabilità delle scelte è dell’etica e della politica, anche se spetta ovviamente alla scienza fornire le conoscenze che devono essere la premessa di ogni decisione; si è fedeli ai principi realizzando il bene possibile, che non sempre coincide con il bene che vorremmo. -
Storie di resistenza ambientale. La tutela di Napoli e della costa campana negli anni Settanta
Per contrastare l’assalto della speculazione edilizia a Napoli e alla costa campana, nel secondo dopoguerra, sarebbe servito il dono dell’ubiquità. La costruzione di ecomostri, villette e palazzine abusive e la distruzione di monumenti, aree archeologiche e giardini furono all’ordine del giorno per circa un trentennio. Imprenditori voraci presero di mira le coste puntando sullo sviluppo del turismo di rapina e in spregio alle norme urbanistiche lottizzarono alcuni tra i più bei paesaggi del Mediterraneo. La città partenopea, oltre a subire la cementificazione delle sue colline, era già stata inquinata da diversi stabilimenti industriali, in particolare dall’Italsider e dalla Cementir, con gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla salute pubblica. Alcune associazioni – Italia Nostra e il Comitato per la difesa ambientale e culturale del Mezzogiorno in primis – lottarono infaticabilmente contro questa galleria degli orrori. Sette battaglie tenacemente condotte, tra gli anni Sessanta e Ottanta, testimoniano la strenua difesa di Napoli, della baia di Fuenti e della costa della Masseta. Alda Croce, Elena Croce e Antonio Iannello ne furono i protagonisti indiscussi. Portarono avanti una nuova forma di resistenza, volta a tutelare il paesaggio, i beni culturali e lo spazio pubblico, e contribuirono con il loro impegno civile alla formazione di una coscienza ambientale in Italia. Prefazione di Piero Craveri. -
Lune elettriche (2022). Vol. 3
«Abbiamo scelto di dedicare questo intero terzo volume di ""Lune Elettriche"""" proprio al lavoro: perché una rivista di cultura d0impresa dovrebbe trattare il lavoro e farlo con enorme trasparenza? Non prendiamoci in giro: l'Italia proviene da decenni in cui o si stava dalla parte degli imprenditori o dalla parte dei lavoratori. Ancora troppo spesso lavoro e impresa non sembrano sedere allo stesso tavolo: noi pensiamo che non debba più essere così. L'impresa è lavoro: lo è ontologicamente nella misura in cui senza il lavoro non vi sarebbe alcuna impresa.» (Dall'editoriale di Valentina Barbieri)"" -
Ratzinger. Il papa sceso dal trono
Il “giallo” della rinuncia di Joseph Ratzinger al Soglio di Pietro si comprende solo addentrandosi nel mistero “Joseph Ratzinger”. Un pontificato inedito il suo, da raccontare riannodando pensiero e azione di un gigante della teologia divenuto Papa. Un uomo dalla fede granitica che ha spogliato il papato di ogni mondanità rendendolo servizio alla Verità a ogni costo. Il vaticanista di lungo corso Giacomo Galeazzi, autore di bestseller internazionali sul Vaticano e gli ultimi tre papi, analizza, anche grazie a preziose testimonianze, l’originalità del percorso, dell’«umile operaio nella vigna del Signore» tra accademia, Concilio e Chiesa tedesca fino alla clamorosa abdicazione. Nel congedarsi dieci anni fa tenne a precisare che nella sua elezione a Papa c’era stato qualcosa che sarebbe rimasto “per sempre”. Fino alla fine ha indossato l’abito bianco, ha firmato come «Benedictus XVI Papa emeritus», ha abitato nel recinto di San Pietro e si è fatto chiamare “Santità” e “Santo Padre”. Solo la sua profetica morte, avvenuta nel giorno che la Chiesa da sempre consacra al ringraziamento per i benefici ricevuti nell’anno trascorso, ha sciolto l’ambiguità, terminando l’epoca inedita dei due papi che condividono fraternamente lo stesso spazio fisico (il Vaticano) e la medesima dedizione al bene supremo della Chiesa. -
Formiche (2023). Vol. 187: Mamma, ho perso il PD
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Thadea. La figlia segreta di Carlo V
Sebbene possa apparire un romanzo, si tratta di una storia vera. È la singolare vicenda di una donna tenace che trascorse un'intera vita di solitudine nascondendo al mondo la propria identità. E poi lottò fino alla morte per essere riconosciuta. Non tanto come figlia, ma come persona, come creatura degna di esistere e di poter scandire a chiare lettere il proprio nome, prima ancora che reclamare il titolo di principessa. Si spense infine come uno stoppino esausto, e fu inghiottita nell'oblio. Non senza aver prima trovato la forza di rivolgere al cielo la sua ultima supplica: che il Tempo, con la stessa onestà del mare, potesse un giorno restituire la ""pura, netta e chiara Verità"""". Sorprendentemente inabissata per mezzo millennio - affiorata solo a tratti, trascurata oppure non creduta - la storia di Thadea è infine riemersa nella sua interezza. Questa seconda edizione - pubblicata da Rubbettino in occasione del cinquecentenario della nascita di Thadea - si arricchisce del testo inedito """"Solo per la Verità"""" a firma di Maria Grazia Calandrone. A lei va un ringraziamento speciale per la generosità d'animo e per la straordinaria intensità con cui ha saputo dare voce contemporanea a una preghiera soffocata, un flebile sussurro raccolto dal passato. Nella rappresentazione teatrale le parole della poetessa si intrecciano mirabilmente alla musica di UmbriaEnsemble. Con una certa emozione sentiamo qui di restituire alla """"minima indegnia e inutilissima serva Tadea"""" ciò che in vita le era stato negato e che tanto invece aveva desiderato. Cioè il semplice diritto di consegnare alla Storia il proprio vero nome: Thadea d'Asburgo, figlia di Carlo V Imperatore. (Andrea Margaritelli)"" -
Istituzioni del federalismo. Rivista di studi giuridici e politici (2022). Vol. 3: Pubbliche amministrazioni e terzo settore
La pubblicazione, a carattere trimestrale, ospita contributi sulle autonomie territoriali di taglio multidisciplinare, seppure con una naturale preferenza per l'ambito giuridico-politico. -
Il Terzo Settore nel Mezzogiorno
Il Terzo Settore, che la legge individua nelle Istituzioni Non Profit che perseguono gli interessi generali, può essere protagonista di un nuovo meridionalismo? Dopo la riforma agraria del 1950 la questione meridionale è stata affrontata con due diverse, ma connesse, politiche: un intervento economico-tecnocratico calato dall’alto basato sull’industria di base (cattedrali nel deserto senza uno sviluppo diffuso, rivelatesi poi inquinanti) e una politica sociale povera e assistenzialista. La riforma agraria fu indubbiamente positiva, anche se discutibile nella sua attuazione, mentre quegli interventi successivi raramente favorirono uno sviluppo autonomo e sostenibile, lasciando anche spazio a clientele, a vecchie e nuove mafie, contro le quali tante realtà di TS, come nel caso di Libera, si sono in questi anni impegnate. Può esistere un diverso meridionalismo, autonomo, non subalterno, basato sui diritti previsti dalla Costituzione? Il forte sviluppo del Terzo Settore al Sud negli ultimi decenni traccia una strada nuova, fondata sulla cittadinanza attiva e l’economia solidale? I dati sul Terzo Settore e le Istituzioni Non Profit sono qui esposti direttamente dall’équipe che in Istat cura le rilevazioni e studia questo mondo. I commenti ai dati sono di studiosi che, tra i primi e più autorevolmente in Italia, hanno svolto ricerche su volontariato, TS, cittadinanza attiva e impresa sociale. Prefazione di Gian Carlo Blangiardo. -
Il Mezzogiorno e la questione universitaria. Il piano dei nuovi atenei e la nascita dell'Università del Molise (1951-1982)
Sono trascorsi quarant'anni dall'approvazione della legge istitutiva di ""nuove"""" Università nel Molise e nel Mezzogiorno (l. 590/1982), Particolarmente significativa per le regioni meridionali, essendo incentrata sulla visione innovativa di una rete di università strettamente correlate alla programmazione per lo sviluppo del territorio, seguita all'attuazione delle regioni a statuto ordinario. Con questo tema si inaugura il primo volume della Collana sugli Scritti e discorsi politici di Lello Lombardi, la cui connotazione è l'attualizzazione dei temi che hanno costituito oggetto delle battaglie politiche di Lombardi e di coloro con cui ha condiviso l'impegno, la passione e l'ispirazione ai valori democratici dell'Italia repubblicana. L'intento è quello di stimolare oggi il dibattito tra le istituzioni, le forze politiche, il mondo accademico e culturale, le realtà sociali e produttive del Paese, quale impulso per un percorso comune verso traguardi da tempo delineati, non ancora raggiunti. Per questa pubblicazione la Fondazione ha reso disponibile la ricca documentazione inedita del Fondo Lello Lombardi, depositato presso l'Archivio centrale dello Stato, che include il momento di svolta, gli anni '70, in cui Lombardi si sarebbe trovato a seguire e coordinare, dapprima nelle vesti di Assessore regionale alla Programmazione nel Molise e successivamente come Senatore della Repubblica, l'iter di costruzione del progetto preliminare, della proposta e della realizzazione definitiva del nuovo quadro normativo per il piano di sviluppo complessivo degli atenei nel Mezzogiorno. L'approfondimento sulla nascita dell'Università del Molise, arricchito dall'appendice documentaria, è testimonianza dell'azione incisiva di Lombardi nel dotare il suo territorio di questa prestigiosa istituzione. La Prefazione del Sovrintendente dell'Archivio centrale dello Stato, Andrea De Pasquale, evidenzia il ruolo fondamentale degli archivi custoditi presso l'ACS per la ricostruzione di momenti rilevanti nella storia politico-istituzionale e culturale italiana, quale presupposto per comprendere meglio il presente, orientando lo sguardo verso il futuro, investendo nelle nuove generazioni."" -
Rivista di politica (2022). Vol. 4: Gustave Le Bon: la politica dell'epoca delle folle
In questo numero: Gustave Le Bon e la psicologia contemporanea: un classico da rimeditare, John Drury; Irredentismo e neutralismo nell'Italia del secondo dopoguerra: lo strano incontro tra Pietro Nennie Attilio Tamaro, Gianni Scipione Rossi; L'inconscio nel pensiero di Le Bon: tra C.G. Jung e I. Pavlov, Francesco Gallino; Spettacolo o informazione? Il talk show e la crisi della politica, Donatella Campus; La tradizione liberale italiana tra storia, teoria e politica, Antonio Masala; Le origini della psicologia delle folle nell'Europa di fine Ottocento, Vincent Rubio; Il corpo mutevole della folla: Le Bon a confronto con W. Whitman ed E. Canetti, Christian Borch; Federico Chabod a Perugia: un itinerario biografico-intellettuale, Leonardo Varasano. -
Occupazione sine titulo e danno in re ipsa. Tra soluzioni praticate e implicazioni sistematiche
Il volume intende offrire un contributo al vivace dibattito – sorto a seguito di due ordinanze interlocutorie rese dalla terza (n. 1162/2022) e dalla seconda Sezione civile (n. 3946/2022) della Corte di Cassazione – sul tema del danno da occupazione sine titulo di un cespite immobiliare. Partendo dall’analisi delle due ordinanze e delle recentissime decisioni delle Sezioni Unite, il lavoro ricostruisce in prospettiva critica il complesso quadro delle problematiche sottese alle controversie giurisprudenziali, esaminando in chiave ricostruttiva i punti nodali delle soluzioni praticate e riflettendo sulle relative implicazioni sistematiche e su possibili soluzioni alternative.