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Parole invadenti
"Lei gioca. Si mette sotto una cascata di parole e con le mani a coppa riempie un quaderno che aspetta su di un tavolo. Il silenzio la circonda come un abisso invalicabile. L'unica fuga che le è consentita è l'appuntamento con questo gioco..."""" (Teresa Ciulli) Elena Cantarone è nata a Bari. Si trasferisce a Roma dove studia mimo e commedia dell'Arte. Completa la sua formazione tra Firenze e Parigi. Nel 1983 è ammessa al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Attrice in televisione, radio e cinema, ha lavorato con registi quali Fellini, Comencini, Bellocchio. Autrice radiofonica e teatrale, lavora come adattatrice di dialoghi per il doppiaggio, come dialoghista di soap-opera e sceneggiatrice di fiction tv." -
Carlitos (Charlie). Il Jack Russell più cattivo del mondo in una sua incredibile storia: prigioniero nella clinica allucinante del doctor Gato
A quanto pare il Jack Russell è un cane che va di moda. Però ci domandiamo: è un cane buono? A giudicare dal nostro eroe si direbbe di no. Certamente il nostro sedicente Carlitos, alias Charlie, è un Jack Russell particolare, è un po' cattivello, anzi è proprio cattivo. Ne combina di tutti i colori, ha il ringhio facile ed è politicamente scorretto. Detesta gli scoiattoli, i piccioni e tutti gli altri uccelli. Odia i gatti e perfino i veterinari. Parla malissimo dei suoi padroni, o, come dice lui, degli umani che lo accudiscono e ""regolano i suoi conti"""". Malgrado tutto, però, è un tipo simpatico. Forse perché, in fondo è un po' ingenuo e resta vittima delle sue stesse elucubrazioni. O forse perché le sue storie sono molto divertenti."" -
Òperé
Orfeo, Euridice. Lui trombettista jazz, lei creativa di una multinazionale. Lui artista del suono, lei artista dell'immagine. Lui abita in un garage, lei in un videogioco. Orfeo per Euridice: ÒperÉ. Si incontrano nello spazio virtuale, si ritrovano così, alienati e distanti, ma riescono lo stesso a scambiarsi il loro amore inevitabile, leggendario, che condurrà Euridice verso la morte. Per Orfeo è l'inizio di un'impresa disperata: ridarle la vita a ogni costo. La missione impossibile di un poeta clandestino, ironico, puro, alle prese con un mondo giunto al suo crepuscolo, nel quale non si riconosce. Dal suo monolocale introverso parte un viaggio frenetico nel cannibalismo del mercato globale, fra megalopoli hi-tech e infernali suburbi... -
Il ventriloquo. Sofista e filosofo
Prendendo come pretesto il ""Sofista"""" di Platone, con un procedere che senza dubbio si inserisce a pieno titolo nell'ambito della proposta """"decostruttiva"""", Jean-Luc Nancy abbozza e preannuncia temi e concetti che si ritroveranno successivamente nei testi fondamentali del suo pensiero maturo. """"Il ventriloquo"""", in questo senso, si rivela come un momento di grande rilevanza ai fini della comprensione del percorso intellettuale del grande filosofo francese."" -
La tela infinta. Bibliografia degli studi sul tarantismo mediterraneo 1945-2006
Dal rituale mediterraneo del tarantismo - con i suoi suoni, i corpi, la minaccia di un ragno che avvelena dentro - al rituale bibliografico: la rassegna di un migliaio di voci della letteratura sul fenomeno, dal 1945 aI maggio 2006. Undici sezioni che attraverso le più diverse prospettive (l'antropologia e la psichiatria, l'etnomusicologia e lo studio del mito, il dibattito identitario, la storia, la letteratura...) ripercorrono l'inesauribile discorso sul tarantismo, dal Salento alla Sardegna fino alla Spagna, fra libri, atti di convegni, articoli, dischi. Con saggi introduttivi, bibliografia ragionata e diacronica, appendici sulla documentazione video, i materiali sonori, le risorse sul web. -
La pelle del lupo
Sant'Erasmo è patrono di Santeramo in colle,provincia di Bari. Erasmo si sarebbe chiamato il giovane, se il padre non tosse emigrato in America. Ora si chiama Henry e ha diciotto anni Suo padre è pugliese,sua madre uno donna di origine mohicana. Henry è arrivato dall'America per passare un'estate con il vecchio nonno paterno, un rude contadino della Murgia, che non ha mai abbandonato la sua terra, al contrario del figlio che molti anni prima è emigrato in America dove ha fatto fortuna e vive da benestante. Il ragazzo trascorre un'estate intera in quella campagna selvaggia in compagnia del vecchio, cercando di comprendere il fascino di quel mondo ""di pietre e vita contadina"""" spesso paragonandolo alle sterminate pianure americane che gli riportano alla memoria le storie del west al tempo degli indiani. Il ragazzo è come sospeso fra due mondi, quello della Big Apple frenetico e moderno e quello contadino dove la vita scorre lentamente al ritmo delle stagioni... Età di lettura: da 11 anni."" -
Muzungu. Diario in nero
«""Ho perso il filo, la storia che volevo raccontarvi è un'altra"""": quella annotata a margine degli appunti di un viaggio in Africa, una storia che va dritta all'origine - le sorgenti del Nilo bianco richiamano alla memoria del poeta/reporter la natale Darsia - attraverso digressioni che straniano il paesaggio equatoriale su sfondi balcanici. Un viaggio fatto di incontri, voci, """"miriadi di lingue"""", omaggio di uno scrittore migrante alla biodiversità di un universo culturale minacciato di estinzione.» (Ugo Fracassa)."" -
Communism, bed & breakfast e altre storie
Un hotel in una piccola strada nasconde un altro luogo e un'altra storia intessuta di grandi passioni e immense tragedie ma finita in anguste miserie e in piccoli interessi tra abiure e tradimenti. Il sortilegio e la magia dell'amore fanno argine al dilagare di una crescita economica a ogni costo che cerca di travolgere terra, pietre e memorie. L'angelo della storia ritorna nei panni di un vecchio andaluso. Ospite indiscreto e invadente, che scuote la polvere del tempo da una remota vicenda di sangue e di amicizia maturata nell'inferno della Guerra di Spagna. Un giovanissimo studioso di violino, con con il suo straordinario talento, salva un intero paese dalla morsa della criminalità e riscatta il padre da una vita scellerata. Un mafioso diversamente vivo rivive la sua discesa agli inferi tra omicidi e traffici di stupefacenti ma, in articulo mortis, torna sui suoi giorni e riflette su ciò che lo ha perduto. -
Mi chiamo Brian
Mi chiamo Brian è la storia di un ragazzo difficile la cui identità era stata persa per fortuna avversa sin dall'età di quattro anni. L'amore, l'amicizia, il coraggio e la fede in questi valori fanno riemergere quello che c'è in ognuno di noi anche quando il sogno sembra impossibile. La storia di Brian può essere la storia di ognuno di noi: quando diamo per scontato che ogni cosa che abbiamo ci appartenga di diritto e per sempre...; quando pensiamo di non avere niente, abbiamo ancora tutto da conquistare. -
Visite inattese
Le composizioni poetiche di Stefano Cristante, in questo suo Visite Inattese hanno una modalità di struttura compositiva piuttosto varia, dove vengono a trovarsi diverse situazioni redazionali in bilico tra il Diario Poetico e il Poemetto. Il corpus poetico complessivo si articola comunque in quattro sezioni Tipi di cose, Anatomie, Atti di dolore, Amenità. Rientranti nella nuova tendenza della modern american poetry, dove i canoni della metrica si desemantizzano, per creare una prosa poetica più adatta all'attività orale performativa. E di fatti Cristante lo fa a esempio nel componimento And for what a teatro. Il retroterra contenutistico dei componimenti di Cristante sa di Fiori del Male, anche se la capacità descrittiva dei passaggi interiori, si trasforma in un modus poetico incentrato sulla tensione tra il desiderio di comunicare con e per l'altro, e le paranoie esistenziali da solitudini quasi auto-imposte, come se l'altro sia creatura atroce da cui scappare. Un'opera soprattutto ironica, sarcastica, sardonica come lo potrebbe essere il risus di un Max Stirner, dove la Poesia si prende in giro e prende per i fondelli, maggiormente chi la reputa monoliticamente sacrale. -
Tutti zitti, parlano loro
Il libro nasce dall'esigenza di narrare, attraverso una serie di interviste, costellate da aneddoti e racconti inediti, le carriere, le sensazioni e le principali riflessioni offerte da calciatori, allenatori e opinionisti, che hanno conquistato trofei e scudetti, disperandosi all'ombra di tremende delusioni, cercando quell'equilibrio statico di suggestioni che si celano dietro il rimbalzo di un pallone. Cosa avrà pensato Carlo Mazzone incontrando, per la prima volta, Francesco Totti? Quali i pensieri di Pagliuca nel momento in cui il pallone calciato da Mauro Silva si stampò sul palo, nella finale Mondiale del 1994, salvando l'Italia e il suo personale primato? E in che modo i ""senatori"""" della Juventus avranno giudicato il disastro di """"calciopoli""""? Per rispondere a queste, e a tante altre domande, nasce un libro dal titolo degno di un richiamo: """"Tutti zitti, parlano loro""""."" -
L' uomo alla finestra
Il narrare poetico della giovane poetessa di origini russe racconta l'incessante desiderio di un'anima di ricucire una vita lacerata dai ricordi, da non detti, dalle occasioni mancate. Un canto, quello dell'Uomo alla finestra, in bilico tra inferno e le nuvole. Anna Belozorovitch è nata a Mosca nel 1983, ma è vissuta tra Portogallo e Italia, dove si è stabilita nel 2004. Per Besa ha pubblicato la raccolta di poesie ""Anima bambina"""" (2005)."" -
Fiammiferi
I fiammiferi che danno il titolo a questa raccolta non hanno niente di simbolico, non vogliono essere la metafora di qualcos'altro: sono gli elementi essenziali di una costruzione, la nave in miniatura che il padre del poeta compose, pezzo dopo pezzo, con faticosa allegria, una trentina di anni fa. Scrive l'autore: ""Anche questo piccolo libro, come l'arte sghemba di mio padre, è il frutto di una lunga pazienza rischiarata dalla memoria. Ogni poesia è il paragrafo di un racconto che procede per frammenti, strofe più distese, ingrandimenti e lampi ai limiti della boutade. Tutto ciò che nel libro sembra autobiografico, lo è per davvero o finge di esserlo. I nomi di fantasia nascondono, quasi tutti, volti e vite reali: mio padre, mia madre, Ida, Pirra e un paio di nemici immaginari. Ma non si tratta di un libro-confessione"""". Parole e poesie che in fondo, piace pensarlo, somigliano davvero ai fiammiferi: con i fiammiferi si possono accendere fornelli, appiccare incendi e costruire navi. Con le parole si possono salutare gli amici, compilare i moduli delle tasse e... costruire navi."" -
L' antico sapore delle more di gelso
Il gusto forte del Salento, la dolcezza del ricordo figurato con simpatica ironia, il realismo dei detti popolari incasellati in un contesto di narrazione, è questa la sintesi del contenuto de L'antico sapore delle more di gelso. Non un libro di tradizioni popolari o un resoconto nostalgico di un tempo perduto, bensì un racconto in cui si coniugano armonicamente ricordi, tradizioni e cambiamenti, in un'esposizione concatenata da condensati di saggezza del pensiero collettivo. Il volume descrive gli scenari di un passato che agli inizi degli anni Sessanta non era ancora del tutto passato, e raffigura situazioni di vita inimmaginabili per le generazioni del duemila. -
Ieratico poietico
"""""Ieratico Poetico"""" è un poema scritto per una città che il più delle volte toglie senza chiedere nulla, restia come è nel concedersi in doni gratuiti (""""Dove i piccioni smerdano/gli archi grandiosi""""). Tutto è sbagliato, le lezioni che ci sono state tramandate sono effimere, gli indizi abbandonati da chi viene scambiato per maestro sono reclami vuoti, slogan inessenziali, vanità, come il gurdijeffiano """"se vuoi tutto devi sacrificare tutto, ma non per sempre"""". La Storia è una messa in scena che rare volte si concede a un finale logico, pur nella consapevolezza di non ammettere replica."""" (Luciano Pagano)." -
Il legame
"A settemila metri di quota, il cielo sopra Milano era terso e incredibilmente blu; molto diverso dalla mattinata nebbiosa che si apprestava a vivere la città. Il Cessna 525A della presidenza egiziana completò la virata, allontanandosi definitivamente dall'aeroporto internazionale di Linate. Il console abbassò lo schienale della poltrona, cercando una posizione comoda per dormire. Aveva passato la notte in bianco, pensando ai pericoli che quel viaggio comportava. Per fortuna era andato tutto liscio: i controlli al bagaglio diplomatico erano stati blandi come al solito e nessuno si era accorto del contenuto. Ora i suoi ospiti erano seduti al sicuro, nel salottino posteriore dell'aereo, in attesa di arrivare a casa. Si voltò un attimo a guardarli e vide che si erano entrambi addormentati. Forse quello era il primo momento in cui riuscivano a essere sereni, dopo tante angosce e timori per la propria incolumità. La vista dell'uomo e della donna lo tranquillizzarono ulteriormente e lui riuscì, finalmente, ad abbandonarsi al sonno"""". Esiste un collegamento, nascosto, occultato tra l'attentato alle Torri Gemelle e l'incidente avvenuto a Linate poche settimane dopo?" -
Arsenico in libreria
Una polverosa libreria in cui sono raccolti antichi volumi fuori commercio e lo scenario di un nuovo delitto su cui indaga il commissario Santoro: molti anni prima, proprio qui, fra gli scaffali carichi di libri, venne ritrovato il corpo senza vita del libraio Isaia Mandel. A riaccendere l’attenzione su questo caso, rimasto sempre privo di un colpevole, è Nella, la moglie del commissario Santoro, che ritrova un messaggio enigmatico nelle pagine di un vecchio libro. Fra silenzi e segreti lunghi anni, la chiave di volta del caso si nasconde fra gli ambigui personaggi che frequentano la libreria, dallo svagato nipote del libraio al comandante della polizia appassionato di modellismo, insieme a professori, studenti, donne ambiziose e un distratto medico curante. -
Latitanze
Dieci racconti, dieci storie costrette in spazi e tempi circoscritti, in eterne latitanze quotidiane sospese fra reale e surreale, fra manie e abitudini. Dieci fotografie minime catturate nel loro divenire senza, molto spesso, accennare a cause e conseguenze, a un prima o a un dopo. Il delitto, il sogno, la follia, l'assenza, il tempo sono le regioni in cui queste storie si addentrano. E la mappa che si ricava è fatta di racconti brevi per lo più giocati in presa diretta, dove echeggia la lezione carveriana, un minimalismo teso all'analisi minuta del reale, perché è lì che si nasconde il significato delle cose. Una raccolta di storie che percorrono una strada di meta-realismo, oltre la realtà, verso un territorio dove i gesti hanno una tonalità e un peso incomprensibile per la logica comune. -
L'incanto violato
Ha avuto solo un uomo, Monique, è sposa fedele da vent'anni, veste solo di bianco, bianca la sua dimora, bianco il suo pudore, tutto bianco il suo giardino, e nominare, catalogare, imbalsamare farfalle è il suo modo scientificamente rassicurante di vivere il suo universo. Dal rischio di precipitare, implodendo in quel mondo limitato e rivolto in se stesso, sarà l'amica Greta a salvarla: l'aiuterà a vivere compiutamente ogni lato di sé, liberandola da quell'eccessivo controllo e da quella corazza morale. L'incontro con un poeta, dopo un febbrile rapporto epistolare, le insegnerà a vivere la sessualità come un'istanza religiosa nella quale sperimentare le gioie e i tormenti della carne. -
La tarantola spagnola. Empirismo e tradizione nel XVIII secolo
Più si approfondisce la storia del tarantismo, più è chiara la necessità di superare il domicilio endemico, il Sud Italia e il Salento in particolare, per approdare sulle rotte mediterranee. Su questa scia è nato il desiderio e la convinzione di condurre una ricerca in un territorio assai poco conosciuto, animato da quei medici che, in terra di Spagna nel XVIII secolo, s'interrogavano sulla terapia dei suoni e del ballo di fronte agli uomini morsicati dal ragno. Questo volume presenta un notevole corpus di fonti storiche inedite o poco conosciute per il pubblico italiano. Nella speranza che il percorso della tarantola possa continuare nella rete mediterranea, per poi tornare all'endemica ""terra del rimorso"""", più arricchita e consapevole.""