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Storia dell'Italia unita. Generazione e corruzione di uno Stato nazionale
Nella storiografia contemporanea si è un po' persa la buona abitudine alle storie di lungo periodo scritte da un solo autore. Basterebbe questa considerazione per sottolineare la novità metodologica rappresentata da questo volume di Marcello Croce, studioso coraggioso e anticonformista che ha voluto analizzare in termini culturali e filosofici il percorso tortuoso e complesso dell'Italia unita dal particolare punto di vista dello Stato nazionale. Altro elemento di rilievo è il fatto che ci si trova di fronte a un modello di ""storia totale"""", che va dall'analisi delle vicende politiche, vero asse portante della narrazione, agli aspetti di natura economica, dallo scenario internazionale all'attenta lettura dei fenomeni di costume e culturali, dalla originale analisi del ruolo della Chiesa nella storia italiana agli aspetti più politologici quali la trasformazione, fino al loro annullamento, dei concetti di rappresentanza politica e di sovranità nazionale. Il volume - di piacevole lettura e di coinvolgente ritmo - isola tre snodi fondamentali per la storia italiana: la nascita dello Stato nazionale; la guerra civile che si sviluppa a partire dal fascismo; il Sessantotto. Un libro destinato a fare discutere. Una ricerca che pone dubbi su nodi irrisolti e che offre una interpretazione mai assoluta, sempre problematica - come dev'essere quella di uno storico - utile per fare emergere interrogativi scomodi e riflessioni non sempre politicamente corrette."" -
La montagna del vento. Lettere di amicizia dall'Uganda
L'amicizia è qualcosa di cui non possiamo fare a meno. L'amicizia apre e riempie. Ancor più nella nostalgia e nella tristezza. Ne abbiamo proprio bisogno. L'amicizia non si perde. Per undici mesi, ogni domenica sotto la veranda del suo alloggio alla ricerca della linea internet, l'autore ha scritto queste lettere per mantenere fede a una promessa fatta ai colleghi-amici di Expo. Ne nasce un affresco ironico e poetico di un remoto angolo d'Uganda, ai piedi del monte Oret, la montagna del vento che si impone sull'ospedale di Kalongo. La fatica, le preoccupazioni economiche, la difficoltà di continuare un'eredità importante come quella di padre Ambrosoli sono affrontate con umanità e semplicità, con gli occhi sempre aperti alla bellezza, sapendo che non si è soli. Sono infatti le persone e le loro storie i veri protagonisti di questo libro: dai padri missionari ai pazienti dell'ospedale, dai colleghi alle grandi personalità ugandesi. In ogni lettera emerge l'affetto per un popolo al quale l'autore ha dedicato trent'anni di vita. -
Storia di un amore imperfetto
Siamo Carla e Pio, due coniugi come tanti, ai quali è accaduto, come a tanti, di non riconoscersi più. Quanti potrebbero identificarsi in una vicenda come la nostra, partita da una grande scommessa su una promessa di felicità eterna, poi miseramente naufragata nel mare della banalità quotidiana? E quanti decidono di non mettersi nemmeno in viaggio, perché tanto ""non ne vale la pena""""? Da quando il nostro matrimonio è letteralmente rinato, siamo stati spesso invitati a raccontare la nostra storia, e abbiamo accettato, non senza un certo imbarazzo e un po' di ritrosia. Perché lo abbiamo fatto? Perché ogni volta ci accorgevamo che qualcuno ne aveva bisogno."" -
L' imprevisto. Giovani perduti e ritrovati
Oltre trent'anni fa Silvio Cattarina diede vita, assieme a don Gianfranco Gaudiano, a una comunità terapeutica educativa che accoglie ragazzi e ragazze devianti e tossicodipendenti. Soprattutto ne accoglie e ne abbraccia il grido per ridestare in loro il desiderio di una vita piena, vera, umana. Questo libro è l'espressione matura di un'esperienza fondata sulla certezza che nessun male potrà mai distruggere il desiderio di vita, di gioia, di pienezza di cui è costituito il cuore di ogni uomo. Esso documenta il dialogo inesausto tra giovani, con il loro drammatico grido e carico di sofferenza, e adulti che offrono una paternità, rendendo possibile un cammino per scoprire che il bene c'è, che la loro vita è preziosa, chiamata a una responsabilità verso il mondo. Nella prima parte sono raccolti alcuni editoriali scritti dall'autore per il giornalino «L'Imprevisto»; nella seconda i racconti dei ragazzi in occasione della Festa delle dimissioni, dove descrivono il cammino dalla perdita di sé alla rinascita. Storie che sono offerte a giovani, genitori, insegnanti, educatori perché il loro sacrificio porti frutti per tutti. -
Siate santi... nella gioia!. Testi scelti per cristiani immersi nel mondo
San Francesco di Sales vuol fare amare la vita cristiana in un'epoca in cui essa sembra essersi definitivamente separata dalla vita tout court. L'arte di san Francesco di Sales consiste proprio nel presentarci il Vangelo in modo da rendercelo attraente. Questi testi intendono dare una risposta alle domande che ogni cristiano si pone in un mondo ridivenuto pagano. In sostanza: come vivere la propria fede con gioia e buonumore «in mezzo alle onde amare di questo secolo» in famiglia, sul lavoro, in politica o a scuola? -
Sogni di cartapesta. (17 anni per tutta la vita)
Crescere fa male, creare pure, ma poi è sperare che ci eleva alla più grande e libera espressione della nostra fecondità. Affinché i vostri sogni, quelli che pronunciate prima di chiudere gli occhi, pensando a tutto ciò che vi accade ogni giorno, si avverino! -
Imparo a leggere in cucina. Alfabetiere, ricette, consigli. Ediz. illustrata
La preparazione dei pasti costituisce un atto d'amore quotidiano e i bambini sono ben felici quando la mamma o il papà li coinvolgono, accompagnandoli a riconoscere e a dare il nome agli ingredienti. Così la cucina diventa un luogo magico dove, tra ricette semplici, gustose e varie per soddisfare il palato e nutrire in modo sano e corretto, si impara anche a leggere divertendosi! Età di lettura: da 4 anni. -
Il grande narratore del «secolo russo». Aleksandr Isaevic Solzenicyn 1918-2008
«Con la schiena curva, che per poco non fu spezzata, ricavai dagli anni di prigione l'esperienza di come l'uomo diventi malvagio e di come diventi buono. A poco a poco mi si rivelò che la linea di demarcazione fra bene e male passa non fra gli stati, non fra le classi, non fra i partiti, ma attraversa il cuore di ciascun essere umano, attraversa tutti i cuori. È una linea mobile, fluttua in noi con gli anni. Anche in un cuore invaso dal male mantiene una piccola testa di ponte del bene. Anche nel cuore più buono c'è un angolo di male ben radicato». -
«Vogliamo tutto». 1968-2018
Il Sessantotto è un momento decisivo della storia del Novecento, che a distanza di cinquant'anni rischia di rimanere un «mito» fondativo della società contemporanea (negativo o positivo che sia), senza che se ne comprenda la reale portata storica. Il volume inquadra il Sessantotto all'interno dei profondi cambiamenti che hanno modificato l'Italia e la società occidentale negli anni Sessanta. È un percorso segnato dall'istanza di autenticità rivendicata dai «giovani», con esiti contraddittori. Il superamento di vecchie consuetudini a favore di nuove forme di libertà e di socialità si risolverà, infatti, nel successo di quell'individualismo radicale che ispira la società odierna. È lecito, allora, chiedersi se l'attuale «cambiamento d'epoca» affondi le sue radici anche in quella sorta di «rivoluzione antropologica» che si è avviata negli anni Sessanta. -
Giobbe e l'enigma della sofferenza. C'è qualcuno che ascolta il mio grido?
Il problema del male e della sofferenza innocente ha sempre interrogato l'essere umano. Ma negli ultimi tre secoli questo problema è diventato domanda sulla bontà e sull'esistenza stessa di Dio: come può un Dio buono permettere questo? Il libro biblico di Giobbe ripropone il grido di Giobbe che chiede a Dio conto delle sue azioni. Quando, verso la fine del libro, compare Dio, non fornisce nessuna risposta alle domande di Giobbe. Lo mette davanti allo spettacolo della creazione che rimanda a una presenza creatrice. Con Gesù, volto concreto della misericordia del Padre, è entrata nella storia una Presenza buona che ci permette di guardare in faccia le nostre sofferenze nell'orizzonte delle sofferenze assunte dal Figlio di Dio. Anche oggi possiamo imbatterci in persone che vivono la loro malattia con una serenità che ci interroga. «Come fanno a vivere così?». -
La «Bellezza ch'io vidi» (Paradiso XXX, 19). La Divina Commedia e i mosaici di Ravenna. Ediz. illustrata
Durante la sua permanenza a Ravenna il Sommo Poeta visitò certamente le splendide basiliche bizantine traendo ispirazione dai loro mosaici. Fu Giovanni Pascoli a suggerire la rilevanza dell'arte di Ravenna come fonte ispiratrice dell'ultima cantica della Commedia. Dante è un attento osservatore di ogni forma d'arte, disegnatore lui stesso e necessariamente sensibile rispetto a quel ricco repertorio di immagini fortemente evocative, che per lui ebbero la medesima influenza di una fonte scritta. A Ravenna il poeta esule non trovò soltanto un rifugio tranquillo. Nelle basiliche del V e VI secolo, che si elevavano ancora nobili e preziose, splendevano mosaici dal forte contenuto simbolico. Erano immagini concise e luminose, smaterializzate e prive di tutti quegli elementi sensuali che potevano in qualche maniera ostacolare l'espressione della trascendenza e della spiritualità. Questa mostra aiuta a comprendere come quell'universo di simboli e trionfi, occultato dall'umile mattone dei monumenti di Ravenna, occupi un ruolo non episodico ma sostanziale nella Commedia come fonte ispiratrice di immagini sublimi dal Paradiso terrestre sino all'Empireo. -
Il vangelo secondo Ravenna. Ediz. a colori
Antica capitale dell'Impero romano, Ravenna, sulla costa adriatica, possiede un'incomparabile ricchezza di mosaici del V e VI secolo. Unico nella sua grandezza, questo primo capolavoro della fede dell'era cristiana scintilla sotto la sua scorza di mattoni - tre chiese, un mausoleo, due battisteri - come una gemma imperitura fra il crepuscolo dell'impero romano e la notte dei tempi barbarici. Esso ci propone una originale visione del Vangelo (e dell'Antico Testamento), dai colori vividi, d'una freschezza repentina, che riconcilia il cielo e la terra, li fa coesistere in una serena, gioiosa e dolce armonia. Più che una guida, più che un libro di storia, Il Vangelo secondo Ravenna è una passeggiata contemplativa attraverso le più belle illustrazioni che il Vangelo abbia mai ispirato ad artisti perfettamente padroni della propria tecnica e candidamente docili alla luce della propria fede. «Se il vostro destino eterno vi interessa, andata a Ravenna: esso sta scritto sui suoi muri» scrive André Frossard. Ed è anche stupendamente scolpito nelle pagine del suo Vangelo secondo Ravenna. -
The Gospel according to Ravenna. Ediz. a colori
Ravenna, the ancient capital of the Roman Empire, on the Adriatic coast, possesses an incomparable wealth of mosaics dating back to the 5th and 6th centuries. Unique in its grandeur, this first masterpiece of the faith of the Christian era sparkles under its brick skin - three churches, a mausoleum, two baptisteries - like an imperishable gem between the twilight of the Roman Empire and the night of barbarian times. It offers us an original view of the Gospel (and of the Old Testament), with vivid colours of a brisk freshness, that reconciles heaven and earth allowing them to coexist in a serene, joyful and sweet harmony. More than a guide or a history book, The Gospel According to Ravenna is a contemplative stroll through the most beautiful illustrations that the Gospel has ever inspired to artists who are perfectly masters of their own technique and candidly docile in the light of their own faith. 'If your eternal destiny interests you, go to Ravenna. Your destiny is written on the walls' writes André Frossard. And it is also beautifully carved in the pages of his Gospel According to Ravenna. -
Andrea Chaves. Il poeta e le montagne
«Un uomo che si visse fino in fondo»: in questa epigrafe, da lui stesso dettata, Andrea Chaves sentiva descritta la sua vita di giovane che in tutto era teso ad andare oltre. Molte le sue passioni: la corsa, il karate, il volo, lo studio, ma due furono i suoi grandi amori: Dante e la montagna. «Montagna e poesia sono in me inscindibili». Imparò a memoria tutta la Divina Commedia, facendo proprio il senso di una missione per il bene degli uomini e del mondo che costituiva il motivo profondo delle sue scalate in solitaria: «La mia ricerca più grande è comprendere la ragione - l'amore - per cui scalo le montagne e farne un dono per gli altri. Condividere la vera felicità, donarla per farla più grande, vera, inalienabile: questa sarà la mia scalata più bella e grande». Oltre ai contributi di chi lo ha conosciuto e amato, in questo libro è Andrea stesso a raccontarsi. Diari, lettere, poesie, trascrizioni dei suoi video-documentari durante le scalate, svelano una sensibilità umana e letteraria affascinante, lo sguardo limpido e poetico di un ragazzo che era già un uomo. Il 21 settembre 2018 il Comune di Ravenna ha assegnato ad Andrea Chaves il prestigioso ""Lauro Dantesco"""" alla memoria. I genitori destineranno i proventi derivanti dalla vendita del libro alla creazione di borse di studio."" -
L' amore è per sempre. La vita di madre Adalberta Hasmandová
Madre Adalberta Hasmandová nacque nel 1914 in una famiglia di agricoltori, settima di otto figli. Fin da bambina sentì il desiderio di dedicare la sua vita al Signore ed entrò in convento all'età di appena tredici anni. Nel 1941 pronunciò le promesse perpetue. Erano gli anni della guerra, ai quali seguì uno dei periodi più bui per la Cecoslovacchia. I comunisti, al potere dal 1948, avevano ingaggiato un feroce braccio di ferro con la Chiesa nel tentativo di sottometterla. Anche suor Adalberta fu arrestata nel 1952 per aver dato asilo a un sacerdote sfuggito a una retata e dovette scontare otto anni di carcere duro. Eletta nel 1970 superiora generale del ramo cecoslovacco della Congregazione delle Suore di Misericordia di San Carlo Borromeo, vi portò uno spirito nuovo alla luce del Concilio. Sfidando i divieti del regime, accompagnò la vocazione religiosa di molte coraggiose giovani che dovettero percorrere clandestinamente l'intero itinerario di formazione religiosa. Morì nel 1988. Il 6 dicembre 2014 è stata dichiarata venerabile. -
Anche i cammelli fanno ooh! Nuova ediz.
Nella Cappella degli Scrovegni Giotto ha dipinto la storia più bella del mondo, quella di Gesù, cominciando dai suoi nonni Gioacchino e Anna, i genitori di Maria. Attraverso di lei Dio si fa bambino. Tutti sono presi da stupore e restano a bocca aperta, perfino i cammelli. Età di lettura: da 8 anni. -
Oltre ogni limite. Nazarena monaca reclusa 1945-1990
Suor Nazarena, monaca camaldolese morta a Roma nel 1990, ha vissuto per oltre 40 anni volontariamente reclusa in una cella non per una fuga o per disprezzo del mondo, ma per amore a Cristo e ai fratelli: «L'amore per Gesù e i fratelli divori il mio cuore in un martirio di amore ignoto anche a me stessa». -
L' asino che portava Gesù
Gesù, il re dei re, entra a Gerusalemme sul dorso di un asino. Iniziano i giorni più importanti della storia: Gesù dona la vita sulla croce e dopo tre giorni risorge, vincitore sul male e sulla morte. E ci invita a stare accanto a Lui, come gli angeli e i santi in paradiso. Età di lettura: da 8 anni. -
Cento lettere. Dalle sbarre alle stelle
«La mia contraddizione era tutta lì, angelo e demone allo stesso tempo». Fra le strade di Roma, il tarlo dell'autodistruzione scava un solco nella vita di Attilio - figlio modello in casa, criminale modello fuori - fino alla condanna per omicidio. La lunga carcerazione è il punto di svolta che lo costringe a riguardare sé stesso. «Avevo distrutto tutto e tutti, ma volevo ricominciare». Fabio Masi attinge a dieci anni di corrispondenza tra Attilio e l'amico Massimo, e racconta una potente storia di amicizia e cambiamento che ci parla del bene e del male, di incoscienza e riscatto, di sconfitta e rinascita. -
Chicchi di riso sul Monte Bianco
Samuele scopre di essere «una bomba che cammina». Alla dottoressa che gli chiede se è disposto a lottare per la vita e quali motivazioni ha per farlo, risponde di sì, perché è marito e padre di due bambini ancora piccoli, ha ancora tante cose da fargli vedere, «e poi... devo andare sul Monte Bianco». Un libro a più voci, in cui il dramma di Samuele è raccontato non solo dal protagonista, ma anche da quanti gli sono stati vicini e lo hanno accompagnato in un cammino sospeso tra la vita e la morte: la moglie, i figli, i medici, gli amici, visibili e invisibili. Una storia che ha il sapore del miracolo e della gratitudine.