Sfoglia il Catalogo feltrinelli015
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9861-9880 di 10000 Articoli:
-
Quelli della Birreria Finisterre. Una compagnia atipica nel lavoro e nel sindacato
Cinquant'anni fa alcuni amici iniziano a ritrovarsi per giudicare insieme la realtà del lavoro in costante cambiamento e le possibili iniziative da intraprendere. Alcuni sono delegati aziendali, altri sindacalisti a tempo pieno, tutti nell'ambito della Cisl. La Birreria Finisterre è il luogo dove allora si ritrovava questa compagnia atipica che oggi ha come riferimento il Circolo Culturale Ettore Calvi. Essa non è mossa né da una ideologia né da strategie organizzative, ma dalla fede. Al centro della riflessione e dell'azione il lavoro come espressione privilegiata della dignità della persona. Il libro fa rivivere le grandi trasformazioni avvenute in questi cinquant'anni, la riscoperta del valore del lavoro, l'influsso di Solidarnosc e l'esperienza dei Centri di Solidarietà, le iniziative del Movimento Popolare, della Cdo e della Cisl non solo per tutelare il lavoro, ma per accompagnare le persone fino «ad aiutare il precario a dire io». Un compito quanto mai urgente e affascinante nell'attuale contesto di una inedita crisi del lavoro. Colloqui con Adalberto Canavesi · Maurizio Fasani · Mario Spotti · Claudio Bottini · Roberto Formigoni · Luigi Geninazzi · Ivan Guizzardi · Romano Guerinoni · Fiorenzo Colombo · Angelo Colombini · Mattia Pirulli · Daniel Zanda · Giorgio Vittadini -
Uno ha quello che dona. Don Luigi Valentini: la rivoluzione del cuore
Luigi Valentini è stato un appassionato educatore. La sua vocazione sacerdotale dalla originaria arcidiocesi di Fermo si è dilatata fino alla missione in Brasile. Qui, per rispondere ai bisogni delle persone incontrate, ha realizzato asili, doposcuola, case di accoglienza, laboratori artigianali di avviamento al lavoro, sostenendo analoghe iniziative anche in Argentina. In segno di ringraziamento e di riconoscimento per il valore educativo delle sue opere, nel 2016 la città di San Paolo, capitale dell'omonimo stato del Brasile, gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Nel 2019 la città di Porto San Giorgio, dove era nato nel 1935, lo ha proclamato ""Sangiorgese dell'anno"""" annoverandolo fra i suoi più illustri cittadini. Le centinaia di messaggi, lettere, testimonianze, telefonate, e-mail, che sono pervenute da varie parti del mondo ai suoi familiari ed amici dopo la sua morte, avvenuta a Fermo il 4 marzo 2020, testimoniano di quanti sono i cuori e le anime su cui don Luigi ha scritto nel corso di tutta la sua vita. Queste pagine daranno al lettore l'occasione di accorgersi di come Dio scrive nelle anime degli uomini servendosi di chi si affida a Lui e diventa specchio del Suo Amore. Il ricavato dalla vendita di questo libro sarà devoluto alla Associazione Condividere ONLUS per il sostentamento delle opere di assistenza all'infanzia in Brasile."" -
Fammi sapere perché. Il tema del dolore da Giobbe a Gesù di Nazareth
C'è un interrogativo che sale dal cuore della terra e che nel Figlio di Dio è divenuto un lacerante grido al Cielo: «Perché?». Fin dalla notte dei tempi l'umanità si è scontrata con la dura roccia del dolore, talora urtando violentemente contro di essa, altre volte fuggendola con orrore oppure cercando di scalarla per dominarla. Ma il gemito del morire di Gesù - che riassume quello di ogni figlio dell'uomo - si è fatto, al mattino di Pasqua, grido di gioia, nel cuore della Madre Chiesa, per la nascita dell'uomo nuovo. Le pagine del seguente volume, nate in un contesto di lectio divina, fanno risuonare dapprima il lamento di Giobbe, che si innalza fino alla bestemmia disperata e impotente, e poi quello di Gesù, il «Santo che soffre» (G. Ungaretti), nel quale si rivela l'amore di Dio, che non vuole la morte dell'uomo, ma che egli viva e assuma la sua esistenza come una vocazione e un compito da realizzare in alleanza con Lui. «È noto l'interrogativo degli antichi: «Se c'è un Dio giusto, perché il male? E se c'è il male, può esserci un Dio giusto?». Chi, come Giobbe, pone domande a Dio, e lo fa con coraggio, non troverà risposte razionalmente esaurienti al perché della sofferenza, ma troverà Dio stesso in persona, nella cui luce si svela il senso profondo del vivere e del morire» (Sandro Carotta). -
L' epopea di Gilgamesh
"L'epopea di Gilgamesh"""" è il più antico poema epico della storia dell'umanità: risale al terzo millennio a.C. Una storia in cui i grandi temi della vita - l'arroganza del potere, l'amicizia, il destino dell'uomo e il desiderio dell'immortalità, il cammino necessario per conoscere sé e diventare uomini giusti nel rapporto con gli altri... - trovano poetica e commovente espressione. «Vi narrerò di Gilgamesh, colui che vide tutto. Proclamerò al mondo le sue grandi imprese. Lui che esplorò i paesi più lontani e percorse sentieri per conoscere l'ignoto. Lui che indagò ogni cosa segreta, e volle raggiungere l'irraggiungibile. Di lui fu scritto sulla stele di pietra» (""""L'epopea di Gilgamesh"""", poema sumero, terzo millennio a.C.). Età di lettura: da 10 anni." -
Con tenerezza di padre. Novena a San Giuseppe
Brani scelti dalla ""Patris corde"""" Meditazioni di padre Maurizio Botta con la collaborazione di padre Nicola Commisso «Lo scrittore polacco Jan Dobraczy?ski, nel suo libro L'ombra del Padre, ha narrato in forma di romanzo la vita di San Giuseppe. Con la suggestiva immagine dell'ombra definisce la figura di Giuseppe, che nei confronti di Gesù è l'ombra sulla terra del Padre Celeste: lo custodisce, lo protegge, non si stacca mai da Lui per seguire i suoi passi». «Tutti possono trovare in San Giuseppe, l'uomo che passa inosservato, l'uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà». Papa Francesco, Lettera apostolica """"Patris corde"""""" -
Giuseppe il falegname
Se Dio l'ha scelto come padre, deve essere un tipo in gamba. E se Maria lo ha scelto come sposo, allora si tratta davvero di un uomo straordinario. Dunque chi è Giuseppe? Chi si nasconde sotto l'aspetto di un semplice falegname di Nazaret, un discendente di Davide che vive insieme a Gesù molto più a lungo degli apostoli, che parla con gli angeli e siede a tavola con Dio? «Giampiero Pizzol ti commuove e ti fa sorridere, fino alle ultime pagine, fino alla nascita al Cielo di Giuseppe, che si ammala e non vuole che il Figlio lo guarisca. Niente favoritismi: ""Così gli ho chiesto di non far miracoli, non voglio che nei secoli dei secoli si dica che ha favorito la famiglia!""""» (dalla presentazione di Roberto Filippetti)."" -
Marcellino pane e vino
"Marcellino pane e vino"""" racconta la storia di un bambino abbandonato davanti ad un convento di frati che lo accolgono e lo allevano. Un giorno scopre nella soffitta un enorme crocifisso che desta in lui una profonda compassione tanto da decidere di prendersene cura portandogli da mangiare e riparandolo dal freddo. Quell'amicizia lo rende felice; l'uomo della soffitta diventa tutto per il suo cuore semplice, il centro dei suoi pensieri e della sua affezione. """"Gli occhi di Marcellino pane e vino"""" ha commentato don Luigi Giussani """"sono due occhi sgranati sulla positività dell'essere"""". Nel DVD abbinato al libro, il film italo-spagnolo di maggior successo nel mondo tratto dal racconto di José María Sánchez Silva, diretto da Ladislao Vajda, con la commovente interpretazione del piccolo Pablito Calvo nel ruolo di Marcellino. Età di lettura: da 7 anni." -
Candor Lucis aeternae. Lettera apostolica in occasione del VII centenario della morte di Dante Alighieri
Ravenna è la capitale delle celebrazioni per il VII Centenario della morte di Dante, avvenuta il 14 settembre 1321. Il legame tra Dante e Ravenna è profondo: qui non solo visse gli ultimi anni della sua vita, trovando la quiete necessaria per comporre il Paradiso, ma poté ammirare lo «splendore di luce eterna» che promana dai mosaici delle basiliche ravennati. Quel «mondo riconciliato, trasfigurato dalla luce» (André Frossard) certamente colpì e ispirò Dante, offrendogli un universo di simboli, un ricco repertorio di immagini fortemente evocative: «La bellezza ch'io vidi...» (Par. XXX, 19). Questa edizione ""ravennate"""" della Lettera Apostolica «Candor Lucis aeternae» dà risalto a quel legame e raccoglie l'invito dei mosaici e della Commedia ad alzare lo sguardo alle stelle, quelle del Mausoleo di Galla Placidia e quelle che Dante pone come sigillo delle tre cantiche. Segno del destino eterno dell'uomo e della sua vocazione alla felicità. «Dante ci chiede di essere ascoltato, di essere in certo qual modo imitato, di farci suoi compagni di viaggio, perché anche oggi egli vuole mostrarci quale sia l'itinerario verso la felicità, la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure. [Dante] ha un messaggio importante da trasmetterci, una parola che vuole toccare il nostro cuore e la nostra mente, destinata a trasformarci e cambiarci già ora, in questa vita» (Papa Francesco). Prefazione di Lorenzo Ghizzoni. Postfazione di Cristina Mazzavillani Muti."" -
Poveri a palazzo. Carlo Tancredi e Giulia, marchesi di Barolo: una santa storia d'amore
Si incontrarono alla corte di Napoleone. Lei, Juliette, vandeana, intelligente, colta, bella, dama di compagnia dell'Imperatrice. Lui, Carlo Tancredi, diplomatico a servizio dell'Imperatore, discendente di una nobile e ricchissima famiglia piemontese. Una coppia felice, turbata dal fatto di non avere il dono dei figli. L'educazione ricevuta e la loro disponibilità a lasciarsi colpire dalle tante forme di povertà in cui si imbatterono - dal grido di un carcerato all'infanzia abbandonata - li aprirono a una diversa paternità e maternità. Essi vissero la loro condizione di aristocratici mettendo tutto ciò che avevano e loro stessi a servizio della loro città, delle persone e del bene comune. Frutto maturo della loro intelligente carità in ambito educativo e carcerario fu la fondazione di due congregazioni religiose, le Figlie di Gesù Buon Pastore e le Suore di Sant'Anna, che ancora oggi rendono fecondo il loro carisma. Una storia d'amore alimentata da una grande compagnia di amici santi, vissuta nel contesto di un'epoca di grandi trasformazioni a livello economico, sociale e politico. La Chiesa li ha riconosciuti venerabili e ce li indica come esempi di santità laicale e coniugale che, abbracciando il Signore, abbraccia tutto e tutti. -
Il pensiero di Cristo, i segni dello Spirito e il desiderio di vita
Viviamo una situazione del tutto inedita: nel brevissimo spazio di pochi mesi sono crollate tante apparenti sicurezze di cui è emersa la loro ultima inconsistenza. Quante persone si sono scoperte fragili, impaurite, prive di speranza. Nel loro cuore si è aperta una crepa, un varco, un'attesa più o meno consapevole. In questo tempo di grande incertezza, che cosa abbiamo da offrire a coloro che incontriamo affinché il loro cuore possa ardere? I testi qui raccolti, scaturiti dagli incontri durante gli Esercizi Spirituali per Sacerdoti, organizzati da Comunione e Liberazione, guidati da don Julián Carrón e predicati con coinvolgente entusiasmo da don Franco Manzi, sono un prezioso contributo per leggere ""i segni dello spirito"""" nei """"segni dei tempi"""". Saldamente radicati nella Bibbia e nell'esperienza presbiterale, offrono uno strumento di riflessione non solo ai sacerdoti ma a chiunque desideri confrontarsi seriamente con il dramma dell'esistenza, sospesa tra «la tendenza disgregatrice che sentiamo in noi e nelle cose - è un'espressione potente di don Giussani, citata da don Manzi nelle sue profonde e attuali meditazioni - e l'esperienza sensibile della forza conservatrice di Dio che ci ha creati, lo Spirito di Dio... forza irresistibile di unità»."" -
Zaccheo
«Zaccheo, scendi subito, oggi devo fermarmi a casa tua.» Mai nessuno aveva pronunciato il suo nome né lo aveva guardato con tanto affetto. Sentì il suo cuore battere forte forte e riempirsi di gioia: Gesù voleva essere suo amico. Quel bel giorno iniziò per lui una nuova vita. In questa nuova edizione, il racconto è suddiviso in due parti: una superiore, in maiuscolo ben grande, per i bambini che iniziano ad approcciarsi alla lettura e una inferiore, più ricca di particolari, per essere letta da un genitore, fratello, nonno, catechista, maestra... o per chi è ormai un lettore esperto. Età di lettura: da 7 anni. -
Michele e i colori
C'era una volta un re che decise che tutti i colori del regno erano vietati. L'unico che riesce a sfuggire alle guardie è l'azzurro degli occhi di Michele. Con l'aiuto di una compagnia rocambolesca ma fidata, Michele deciderà di riportare i colori a qualunque costo. Inizia così l'avventura ricca di pericoli, tentativi goffi, amicizie vere e la certezza che vale sempre la pena battersi per il bene. Età di lettura: da 10 anni. -
Estrela e il fiore perduto
Un'antica leggenda narra di un fiore magico che assicurava la pace nel regno. Un giorno un'ombra oscura cercò di distruggerlo, ma il fiore si salvò. Nella lotta un petalo volò via e l'armonia nel regno cessò. C'è ancora una speranza: se il petalo perduto sarà riunito alla corolla, la musica ricomincerà e la pace tornerà. Solo una ragazza, la prescelta, potrà riuscire nell'impresa. Età di lettura: da 6 anni. -
Il Grande Pescatore. Il romanzo di Pietro
Fara, nata dall'infelice matrimonio tra Arnon, principessa araba, e Antipa, figlio di Erode, appena sedicenne parte per la Galilea per uccidere il padre che aveva abbandonato e tradito la madre. Nel suo viaggio si imbatte prima in Giovanni Battista, poi in Simone, proprietario di alcune barche da pesca, turbato e colpito dai racconti sul «figlio del falegname». Una vita tranquilla quella di Simone, figlio di Giona, tutta dedita al lavoro di pescatore fino al giorno in cui sente parlare di Gesù, che da qualche tempo percorreva le strade della Galilea richiamando folle sempre più numerose e compiendo guarigioni miracolose. Simone, che già da giovane si era allontanato dalla pratica religiosa, resta incredulo, ma una insolita inquietudine lo porta a mettersi sulle tracce del «figlio del falegname» per smascherarlo. Quando si trova di fronte a lui, però, deve riconoscere che «c'era proprio qualcosa di strano in quell'uomo». Da quel momento il centro del suo interesse non è più la pesca, ma proprio «quell'uomo» che inizia a seguire e a servire. Una mattina, mentre è sulla barca, si sente chiamare per nome: «Simone». Douglas cattura il lettore attraverso uno straordinario intreccio di personaggi e avvenimenti, alcuni dei quali si ritrovano nel grande romanzo La tunica, sulla figura di Cristo. Così facendo l'autore rende partecipi di ciò che ha portato i primi cristiani a credere in Gesù, l'esperienza di una umanità mai vista prima, che parlava a ciascuno singolarmente e faceva domandare: «Cos'è mai che rende quest'uomo diverso da tutti gli altri?». -
Maria del Villaggio delle formiche
Una felice giovinezza quella di Satoko Kitahara. Figlia di un docente universitario, riceve una solida formazione, ma a sedici anni si ritrova a fare turni massacranti al tornio di una fabbrica per aerei: la guerra sta infliggendo gravi perdite, di uomini e di armi, all'esercito giapponese. La fine della guerra lascia non solo un cumulo di macerie, ma anche una grande inquietudine nel cuore di tanti giovani: gli ideali e i bei sogni della giovinezza erano solo illusioni? Un giorno Satoko entra casualmente in una chiesa e si sente attirata da una statua della Madonna di Lourdes. È il primo passo di un cammino che la porta a chiedere il battesimo. L'incontro con padre Zeno, che era stato stretto collaboratore di padre Kolbe, le fa scoprire il Villaggio delle formiche, dove vivevano in condizioni miserabili persone private di tutto dalla guerra. Sempre più provocata dalla vita del Villaggio, Maria Satoko decide di lasciare la sua bella e confortevole casa e di stabilirsi fra gli straccivendoli per condividerne la vita. Quando le sue condizioni di salute le impediscono di lavorare, diventa il cuore del Villaggio, attraverso la preghiera e il sorriso che attrae chiunque la incontri. Già in vita la sua testimonianza diventa nota in tutto il Giappone. Muore nel 1958 a soli ventinove anni. Papa Francesco l'ha proclamata venerabile il 22 gennaio 2015. -
Mi è stato padre. Lettera ai miei nipoti
Marco de Petro è uno degli studenti che ha avuto don Luigi Giussani come insegnante di religione al Liceo Berchet di Milano e ha aderito fin dai primi anni all'esperienza di Gioventù Studentesca. Dopo la morte dei genitori si è trasferito in Liguria dove ha collaborato con don Pino De Bernardis a creare e a sviluppare il movimento a Chiavari e in regione. Ha sempre mantenuto il rapporto con don Giussani e con il movimento seguendone il percorso da GS al Péguy fino a Comunione e Liberazione, attraversando la contestazione e gli ""anni di piombo"""". """"Figlio"""" di don Giussani, come lui stesso si definisce, la sua esistenza, piena di tante attività svolte in ambito politico e sociale - è stato deputato al Parlamento, ha fatto il sindaco di Chiavari, ha collaborato con la Regione Lombardia - ha «un unico filo conduttore: il cammino dentro l'incontro iniziale fatto al Berchet e alla prima Varigotti del 1960». Con questa lettera vuole raccontarlo ai nipoti - e non solo - ai quali ritiene di non aver altro da dire veramente se non l'incontro decisivo fatto con il cristianesimo attraverso don Giussani e il movimento. Prefazione di Giancarlo Cesana, postfazione di Corrado Sanguineti."" -
L' anno che verrà
«È finito! È finito!», gridavano per strada da Milano a Roma a Napoli, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2020. Sembrava la fine di una guerra. Ma la vittoria non era stata conquistata. Lo è, forse, ora, e tuttavia, ci avvertono, nuove varianti Delta o Kappa sono in agguato. Torneremo a vivere ""come prima""""? O la scoperta di una drammatica vulnerabilità, in un mondo che prometteva il """"diritto alla salute"""", ci lascerà addosso un segno perenne? E che cosa conta, cosa è fedele, cosa vale, dopo il Covid? In questa raccolta di testi tratti da """"Avvenire"""" Marina Corradi traccia in brevi istantanee di vita quotidiana un diario dell'anno 2021, atteso come un liberatore, e invece aspro ancora. Anno oscillante fra il lutto e la paura e quella speranza e voglia di vivere che sempre, dopo ogni prova, tornano fra gli uomini - come l'essenza della loro stessa natura."" -
Con amore e con disio. In viaggio con Dante, compagno di cammino
Sono trascorsi sette secoli dalla morte di Dante, eppure è ancora uno straordinario compagno di viaggio. Egli infatti scrive per portare a termine un percorso di salvezza personale di cui vuol rendere partecipe il lettore. Il suo viaggio inizia dalla consapevolezza di uno smarrimento di sé che lo spinge a mettersi in cammino, scoprendo, attraverso le tante storie che incontra, come l'uomo sia continuamente in bilico fra le bassezze più degradanti e le altezze più sublimi. Mentre compie il suo pellegrinaggio interiore, Dante avverte il dovere di mettere a disposizione degli altri ciò che sta vedendo e comprendendo con crescente chiarezza perché giovi anche alla «futura gente», cioè a noi. «Egli vuole mostrarci quale sia l'itinerario verso la felicità, la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure in cui perdiamo l'orientamento e la dignità» (Papa Francesco). -
Giuseppe e i suoi fratelli
Il libro propone il racconto biblico di Giuseppe e i suoi fratelli in uno stile molto suggestivo per bambini e ragazzi. Età di lettura: da 6 anni. -
Cento ripartenze. Quando la vita ricomincia
Non siamo infrangibili. Ognuno, scorrendo il film della propria vita, può rintracciare momenti più o meno grandi di difficoltà: una malattia, la perdita del lavoro, una disavventura finanziaria, la detenzione in carcere, il buco nero di una dipendenza, una crisi affettiva, l'emigrazione, la morte di una persona cara... Ma l'uomo ha dentro di sé un inesausto desiderio di rialzarsi dopo ogni caduta e di ripartire. In queste pagine incontriamo volti e storie di persone che hanno vissuto la loro ""ripartenza"""" grazie all'incontro con testimoni di speranza che li hanno aiutati a scoprire uno sguardo positivo sull'esistenza e ciò che conta davvero nella vita. Prefazione di Daniele Mencarelli.""