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Il contagio della speranza
Mentre infuriava nel mondo la tempesta della pandemia, papa Francesco ha ascoltato il grido dell'umanità, «Signore, salvaci!», mettendo davanti ad essa la domanda di Gesù: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Questo libro raccoglie le parole con cui il Papa ha rischiarato questo tempo, perché possano accompagnarci nel lungo tempo di ricostruzione che ci attende. In questo strano tempo, carico di incertezza, paura e morte, ci siamo sentiti tutti come i discepoli di Emmaus, tristi, sconfortati e senza speranza, fino a quando si è accompagnato a loro uno che ha fatto ardere il loro cuore e li ha rimessi in cammino. Di questo abbiamo bisogno. I brani scelti, tra i più significativi pronunciati da papa Francesco - dal momento straordinario di preghiera alle omelie della Domenica delle Palme, della Veglia Pasquale e di alcune messe mattutine a Santa Marta -, sono introdotti e commentati da Eugenio Dal Pane. -
Il bene che permane. Dialoghi di famiglie per l'accoglienza
In queste pagine vibrano storie di accoglienza, nei racconti di adulti e giovani, di genitori e figli, di chi accoglie e di chi è accolto. Esperienze spesso faticose, a volte drammatiche - vissute in modo speculare da genitori che hanno accolto figli in adozione o in affido e dagli stessi figli accolti -, in cui però scaturisce, in modo sempre nuovo e sorprendente, anche la consapevolezza di un bene. Un bene che permane. Storie di vita vera, di dolore e di speranza nate nell'alveo di una rete di famiglie che si accompagnano in esperienze di adozione, affidamento, ospitalità di adulti, accoglienza di anziani e disabili. Grande spazio hanno le testimonianze di ragazzi adottati o accolti in famiglia che, divenuti adulti, giudicano e prendono coscienza di ciò che è accaduto nelle loro vite. Il volume documenta che l'esperienza dell'accoglienza è un bene per tutti: per il bambino o la persona accolta, per la famiglia che accoglie, per la famiglia del minore allontanato che vive un momento di difficoltà e per l'intera realtà sociale. -
La testimonianza cristiana nel magistero di Giovanni Paolo II
Chi è il testimone? Perché e per chi bisogna esserlo? Cosa significa essere testimone di Cristo risorto? È ragionevole credere nella presenza di Gesù risorto mediante la vita e la testimonianza della Chiesa? Come rendere questa testimonianza? Verso chi è diretta la testimonianza? Quali sono le motivazioni profonde che spingono in questa direzione? A cento anni dalla nascita di Giovanni Paolo II, l'Autore riflette sui contenuti della testimonianza al vaglio di un pensiero non solo teoretico, ma filtrati dall'esperienza di papa Wojtyla perché, come lui stesso ricorda, «l'uomo contemporaneo crede più ai testimoni che ai maestri, più all'esperienza che alla dottrina, più alla vita e ai fatti che alle teorie. La testimonianza della vita cristiana è la prima e insostituibile forma della missione: Cristo, di cui noi continuiamo la missione, è il ""testimone"""" per eccellenza (Ap 1,5; 3,14) e il modello della testimonianza cristiana» (Redemptoris missio, 42). Il testo approfondisce lo stile di testimonianza cristiana scaturito dalla vita e dall'insegnamento di papa Wojtyla. Da questa analisi si possono trarre degli elementi significativi per un dibattito teologico attuale in dialogo con la cultura contemporanea poiché «la categoria della testimonianza esprime il modo cristiano di trasmettere liberamente nella storia la verità della fede» (Prades). «Analizzando la categoria di testimonianza all'interno del magistero di san Giovanni Paolo II, l'Autore individua come i termini testimonianza-testimone e santità-santo sono considerati sinonimi e interscambiabili. La testimonianza della vita cristiana nella santità è pertanto la prima e insostituibile forma della missione, perché rende visibile il mistero rivelato in Cristo e lascia trasparire l'Amore che ci chiama» (Dal Toso)."" -
Il ballo della vita
Lei è una donna che non si è mai sentita amata. Lui un magistrato stanco del male che ha visto. Sirolo l'incantevole sfondo della loro storia. E dentro all'intreccio, tipico della narrativa coppariana, incalza una domanda sempre più insistente: ""Si può davvero essere in grado di amare?""""."" -
L' arte dell'impossibile. Il potere, Havel e la palla di neve
La politica è «l'arte dell'impossibile, l'arte cioè di rendere migliori sé stessi e il mondo», affermava Václav Havel la cui testimonianza è ancora oggi indispensabile per il nostro Paese e per l'Europa, come attestano i contributi qui raccolti, frutto di riflessioni svolte nel corso di iniziative recentemente promosse dalla Fondazione Costruiamo il futuro. Dentro la storia nessuno di noi è talmente ""senza potere"""" da non essere in grado di fare nient'altro che rannicchiarsi, impaurito o rassegnato, nella propria impotenza. Nessuno di noi è esonerato, o può consentire di venire escluso, dall'essere parte attiva della storia e di ogni sua vicenda grande o piccola. «I nostri tentativi apparivano inutili perché non si appoggiavano a nessuno strumento di potere né godevano del sostegno aperto di una parte importante della società», ma «nessuno sa quando una qualsiasi palla di neve può provocare una valanga.» Václav Havel"" -
Fatti per l'Infinito
L'uomo è una creatura di Dio. L'originaria relazione con il Creatore, da cui l'uomo moderno ha voluto affrancarsi, ne rivela la grandezza e la dignità suprema, il suo essere fatto per l'Infinito. Tale natura si desta nell'incontro con la bellezza della fede, che si manifesta nell'arte e risplende sul volto dei Santi. Per questo la Chiesa è chiamata a essere «una compagnia sempre riformanda», generata dal precederci di Dio, dall'irruzione dello Spirito. Luogo del perdono e della misericordia, strada del cambiamento del singolo e dell'umanità. Compagnia di cui abbiamo bisogno per ritrovare noi stessi e realizzare ciò per cui Dio ci ha creati: la felicità e il compimento della nostra umanità. Il volume raccoglie i tre contributi indirizzati ai partecipanti al Meeting di Rimini dapprima come Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (1990 e 2002), poi come Papa (messaggio del 2012). -
I colori inutili. Ediz. illustrata
Una bambina è incuriosita da un negozio che vende solo vecchie scatole di legno. Il negoziante le dice che sono colori inutili che possono colorare qualunque cosa. Alla bambina il compito di scoprire il perché sono inutili... Una storia che affascina grandi e bambini, perché aiuta a riscoprire la bellezza del mondo vista con gli occhi meravigliati dei più piccoli. -
Bisogno educativo e compito della scuola
Educazione e istruzione esprimono un nesso inscindibile che ha come fine la crescita dell'umano. Nella scuola, chi ha qualcosa di rilevante da dire, come chi ha una buona domanda da formulare, deve poterlo fare liberamente. Perciò non è un privilegio ma un'espressione della vivezza di una società il valore, per tutte le scuole, dell'autonomia, e, come declinazione dell'autonomia, l'esistenza stessa della scuola paritaria. -
Mi sei scoppiato dentro al cuore
Il libro raccoglie alcuni interventi che Nicolino Pompei ha tenuto in questi anni, soprattutto in occasione del Convegno Fides Vita. Essi mantengono il loro originario carattere orale e sono centrati sull'impatto sorprendente che uomini e donne di cui parla il Vangelo hanno avuto con la presenza eccezionale di Gesù, che l'Autore rende viva, contemporanea: un fatto che accade davanti ai nostri occhi tanto da esserne resi partecipi, chiamati a entrarvi. La verità, la forza e la bellezza del libro stanno nella comunicazione dell'inaudita presenza di Dio fatto carne come presenza che oggi come allora può inaspettatamente e sorprendentemente essere incontrata, riconosciuta, vissuta da chiunque come sorgente di una vita nuova. ""La sua presenza piena di misericordia è sempre pronta a riabbracciare tutta la nostra vita, a riaffermarla in tutta la sua dignità originale e a rimetterla in cammino verso il Destino""""."" -
Sotto il cielo della Presiola
È una notte splendida Disteso su un prato, immerso nel silenzio e nella quiete di un luogo abbandonato, Vittorio contempla il cielo stellato Nella mente si affollano i ricordi di una esistenza inquieta e travagliata sente bruciare la carne per le ansie, i problemi, le ferite Fino a dire «La mia vita è un pugno di niente» Eppure le stelle gli parlano di una misteriosa presenza e gli ridestano un profondo desiderio di infinito, di eternità e di felicità Le ferite diventano pertugio attraverso il quale filtra la luce della grazia Le pagine della Sacra Scrittura, attentamente e costantemente scrutate, gli fanno ripercorrere la storia della salvezza e scoprire l'azione gratuita di Dio che non solo attende e riabbraccia il figliol prodigo per rimetterlo in cammino, ma nell'Eucaristia gli dona sé stesso Allora la vita diventa esultanza e urgenza di «contagiare di speranza» gli uomini che non sorridono più -
L' innominato. La notte, l'alba, l'abbraccio
L'innominato è una delle figure più potenti della letteratura italiana. A lui il Manzoni ha dedicato ben cinque capitoli, un vero romanzo nel romanzo, attraverso i quali ci fa entrare nell'animo di un uomo che nel buio della notte si dispera per una vita dedita al male, fallita, ma che conserva il desiderio di un'alba nuova fino a ritrovarsi nell'abbraccio del cardinale Federigo. Immediatamente cambia il mondo attorno a lui che ritrova la pace. «Andò a letto e s'addormentò immediatamente.» -
Preghiere in compagnia
Un libro illustrato a colori con le preghiere della tradizione cattolica. Pregare è parlare con Colui che ci ama e ci ha fatti, è ricercare la Sua presenza vicino a noi, è chiedere qualcosa a cui teniamo o di cui abbiamo bisogno. E anche se comincia da una lontananza o dall'essere affaccendati o distratti, diventa azione che ci muove verso Gesù. Un libro per i bambini e per tutta la famiglia: perché, che sia per risvegliare il cuore alle vita, per ringraziare o per affidarci, nella preghiera si sperimenta la compagnia costante di Dio. -
I doni di San Nicola. Ediz. illustrata
Un racconto per vivere la tradizione del Natale, sulle tracce di Nicola, vescovo turco, divenuto San Nicola, figura molto vicina a Babbo Natale. Età di lettura: da 6 anni. -
Si può essere un buon padre?
«Oggi è da tutti riconosciuto il problema relazionale e educativo: è difficile convivere, educare, parlarsi. Niente di nuovo. Piuttosto sembra che si stia diffondendo una nuova forma di disagio esistenziale dovuto alla fatica di guardare l'altro, di condividere la vita con altri. C'è spesso un'attesa vaga, oscura, indefinita nello sguardo reciproco fra genitori e fra genitori e figli che appesantisce e non diventa motivo di incontro». Mettendo a disposizione la sua esperienza di marito, padre, insegnante e preside, Roberto Laffranchini affronta un inedito aspetto che in questi anni sta emergendo nelle dinamiche di coppia, della famiglia e dell'educazione dei figli: l'annullamento delle differenze come esito di un programma ideologico che confonde uguaglianza e omologazione e di una modalità di rapportarsi conformata a cliché standardizzati che mirano a eliminare il soggetto nella sua identità. -
Delitto al Caffè Pedrocchi. Le inchieste del viceispettore Zanca
Dopo i misteri che lo hanno coinvolto ne «L'Osteria senz'oste» e ne «Il maestro vetraio», una nuova indagine attende il «Maigret di Valdobbiadene», il viceispettore Giovanni Zanca: Eugenio Visonà , noto e discusso professore universitario, viene trovato morente nei bagni dello storico caffè Pedrocchi di Padova. La voce che fin da subito trova credito in città è che abbia cercato di togliersi la vita per via degli ambienti di malaffare in cui è coinvolto. Ma mentre il professore lotta in ospedale tra la vita e la morte, il viceispettore Zanca si inoltra nelle stanze segrete della sua esistenza, svelando scenari inaspettati La periferia, con le miserie e i drammi dell'immigrazione clandestina da una parte e le sale nobili del Caffè Pedrocchi e dell'Università dall'altra, fanno da sfondo all'indagine del viceispettore Zanca che si snoda tra il mondo ignoto della fisica quantistica e le vicende dei numerosi personaggi che hanno incrociato il loro destino con quello del professor Visonà , in un susseguirsi di cadute, profonde disperazioni, impreviste rinascite che rivelano come la vita sia molto più seria di ogni opinione. -
Il tranviere che suonava il clarinetto
La storia di una famiglia che si intreccia con la storia di chi ha rifatto l'Italia dopo l'ultima guerra . È questo il libro di Valter Izzo che, tratteggiando le figure di riferimento, i nonni, il padre e la madre, la gente sarda dell'Isola della Maddalena e che si trasferisce al Nord in questo caso nel quartiere milanese di Lambrate, ritrae quella generazione che con grande sacrificio e fatica ha lavorato per garantire un futuro migliore ai propri figli Sono tanti i protagonisti dell'educazione dell'autore che emergono da questo libro nostalgico e coinvolgente: la famiglia ma anche i preti, lo zio frate, le maestre, fino a personaggi insoliti come i pescatori di frodo, carcerati e carcerieri, vicini, della Maddalena o della casa nuova a Milano. «Grandi» perché uomini e donne certi della positività della vita , comunicata attraverso i racconti e l'esperienza. Grandi perché generatori di amicizia. -
Se Cristo è risorto ed è vivo cambia tutto
Giacomo Biffi rappresenta una singolare figura di pastore che si è confrontato a viso aperto con la cultura e la società contemporanea, individuando nell'insignificanza e nell'assenza di scopo i mali oscuri della nostra epoca. Come il buon pastore, egli si è commosso davanti a un diffuso smarrimento delle persone e della società, in balia di scetticismo e nichilismo. Ad esse ha instancabilmente riproposto il rimedio a questo male dell'anima: «il cristianesimo nella ricchezza della sua speranza: una speranza che vale per tutte le ore, anche per quelle dello sconforto; per tutti i giorni dell'esistenza, anche per quelli del tramonto, che sembrano inutili». Queste pagine ci offrono una mirabile sintesi del suo pensiero e del suo magistero sui temi decisivi che riguardano la persona, la Chiesa, la società, lo Stato... a partire dalla esperienza del cristianesimo come unico evento davvero «nuovo» capitato nella vicenda umana, sorgente del rinnovamento del mondo. -
La gioia di essere cristiani. Lettere ai catechisti
"Essere"""" catechisti! Badate bene, non ho detto """"fare"""" i catechisti, ma """"esserlo"""", perché coinvolge la vita. Ricordatevi quello che Benedetto XVI ci ha detto: «La Chiesa non cresce per proselitismo. Cresce per attrazione». E quello che attrae è la testimonianza. Essere catechista significa dare testimonianza della fede. Papa Francesco Queste lettere approfondiscono l'identità e la missione del catechista, chiamato a comunicare con la propria stessa vita il cristianesimo come l'incontro con il fascino, la bellezza, la gioia di Cristo Gesù. Grande importanza è inoltre riservata al dialogo tra i catechisti e la famiglia «luogo affettivamente decisivo della crescita del ragazzo». Chiunque legga questo libro - catechista, sacerdote, educatore, genitore - potrà riscoprire la gioia del Vangelo e sarà accompagnato nell'affascinante compito di trasmetterla ai bambini e ai giovani." -
Laborem exercens
La riflessione offerta da san Giovanni Paolo II nell'enciclica ""Laborem Exercens"""", di cui ricorre il 40° anniversario della pubblicazione (1981-2021), rappresenta un contributo prezioso in un momento di crisi del lavoro, con le sue gravi conseguenze sulla vita personale, sociale ed economica. La diffusa domanda di sviluppo sostenibile in funzione della casa comune richiede una rinnovata consapevolezza del fatto che «il lavoro costituisce una dimensione fondamentale dell'esistenza». Plasmato dalla mano di Dio, all'uomo è stato affidato il compito di plasmare la terra per l'«incremento del bene comune», e del «patrimonio di tutta la famiglia umana». Attraverso il lavoro, la persona scopre ed esprime se stessa contribuendo al sostentamento della famiglia e del popolo al quale appartiene; per questo la disoccupazione costituisce una ferita profonda e interpella tutta la società. Nell'attuale «tempo di scelta», per tanti versi drammatico, la ripresa della """"Laborem Exercens"""" potrà alimentare negli uomini del lavoro, come quarant'anni fa, nuove forme di responsabilità e di solidarietà."" -
Il rischio di educare nella scuola dell'emergenza. Riflessioni sull'esperienza di questi mesi
Contributi di Francesco Valenti, Onorato Grassi, Daniela Valle Vallomini, Andrea Gorini, Stefano Molla, Donatella Morelli, Luca Botturi, Luca Montecchi, Ezio Delfino, Ernesto Diaco. Nel periodo iniziato un anno fa e che stiamo ancora vivendo, scuole e docenti hanno svolto un ruolo particolarmente rilevante e atteso. L'isolamento sociale ha imposto l'adozione di nuove tecnologie come strumento di lezione, con il loro specifico linguaggio, per molti aspetti inconsueto e impersonale, nel paragone con domande ineludibili: Che cosa significa fare scuola? Che cosa è una scuola? Perché insegniamo? Perché si educa? Sin dall'inizio del confinamento domestico, la rete di scuole che fa riferimento all'Associazione culturale Il Rischio Educativo si è impegnata nel sostegno a scuole e docenti, secondo il proprio metodo, che consiste nella riflessione sull'esperienza alla luce di criteri educativi fondamentali. Il volume raccoglie contributi frutto del lavoro comune tra docenti e scuole, che ha trovato un momento di sintesi in occasione del Convegno ""Il rischio educativo nei mesi dell'emergenza. Riflessioni sull'esperienza"""". Essi affrontano i temi della relazione educativa, della didattica a distanza, dell'autonomia offrendo uno strumento prezioso per una riflessione sui cambiamenti in atto nella scuola.""