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L' «Ostpolitik» della Santa Sede e la Jugoslavia socialista. 1945-1971
La complessa situazione politico-religiosa nella Jugoslavia di Tito rappresenta un caso di particolare rilevanza fra quelli trattati dalla diplomazia pontificia negli anni dell'Ostpolitik. Ciò per la scelta operata dal suo leader dell'autonomia da Mosca e del non allineamento nel mondo bipolare. Il presente lavoro affronta un arco temporale corrispondente ai pontificati di Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI; cioè, dalla ripresa dell'attività della nunziatura in Jugoslavia nel dopoguerra, all'interruzione dei rapporti tra i due soggetti internazionali nel 1952. Quindi, dall'apertura del dialogo e poi dei colloqui ufficiali, dal 1964, che portarono alla conclusione di un protocollo d'intesa tra il Vaticano e Belgrado nel 1966. L'opera s'inserisce nel solco degli studi dedicati alla politica orientale della Santa Sede e si avvale, in particolar modo, della documentazione del principale negoziatore, Agostino Casaroli, conservata presso l'Archivio Storico della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. -
Storiografia e diplomazia. Storia delle relazioni internazionali e politica estera italiana
Quaderno 59 della Biblioteca della Nuova Rivista Storica -
Et ventis adversis liber amicorum Eugenio di Rienzo
Quaderno 60 della Biblioteca della Nuova Rivista Storica. Il volume nasce come omaggio che allievi e amici hanno voluto offrire a Eugenio Di Rienzo a compimento del suo percorso accademico. I saggi, che nascono da traiettorie di studi che Di Rienzo ha esplorato, sono un tributo alla passione che ha profusone dell'esercizio del mestiere di storico. -
Una gentildonna inglese e il mar Mediterraneo. La peste di Tripoli 1784-1786
"Madamigella, avete mai visto la peste?"""": a questa domanda, posta nel Candido di Voltaire, risponde una gentildonna inglese. Miss Tully narra dieci anni di soggiorno a Tripoli, dal 1783 al 1793. Le sue lettere, interrogate a partire dall'epidemia del 1784-86, sono vivide rappresentazioni non solo della peste, ma anche della società maghrebina. Si tratta di una fonte poco utilizzata, mentre è ricca di spunti sia in direzione della storia ambientale che di quella sociale. Il volume è frutto di autentica originalità, di un punto di vista metodologico innovativo e aperto al confronto con la storiografia internazionale. L'episodio epidemico è inserito nella lunga durata temporale della seconda pandemia di peste e nel più ampio spazio mediterraneo." -
Il piccolo Andri e il mistero di signor Olafur
Età di lettura: da 6 anni. -
Nuovi media nella comunicazione turistica
Tra i settori in cui l'impatto delle tecnologie digitali dell'informazione e della comunicazione (ICT) È stato più profondo e significativo, vi è senz'altro quello del turismo, dell'ospitalità e degli eventi. -
Lettera ad Origene sulla storia di Susanna e risposta di Origene ad Africano
Questo libro presenta la prima traduzione italiana della lettera ad Origene di Sesto Giulio Africano e della lettera ad africano di Origene, concernenti la storia di Susanna narrata in Daniele 13. -
Dante e le «donne d'amore». Gemma, Beatrice e le altre
Tra tutte le donne amate da Dante, di cui questo libro cerca le tracce nell'opera del poeta, la sola Beatrice è sempre rimasta l'unico e duraturo, vero amore, dichiarato, del poeta. -
Mostri, belve, animali, creature nell'immaginario di Dante
Il saggio affronta il tema dell'immaginario dantesco attraverso l'analisi delle creature mirabili che compaiono nella commedia. -
Il giardino dell'impero. I luoghi danteschi dell'Italia nella Divina Commedia
Il presente studio propone un itinerario attraverso l'Italia di Dante, ripercorrendo i luoghi della penisola citati nella Divina Commedia. L'obiettivo è invitare il lettore ad un viaggio attraverso i luoghi della vita quotidiana italiana che appaiono così sotto una nuova e diversa luce. -
Il rovescio della medaglia
La vita di un ragazzo normale, che a causa del vizio del gioco, viene coinvolto in una estorsione ai danni del padre, da parte di una banda... -
Sapori danteschi
La ""Divina Commedia"""" è un'opera grandiosa dalle molteplici sfaccettature che ingloba in sé tutto il reale per quella sua interna tensione che dalla Terra fa salire il lettore fino al Paradiso. In questa complessa poliedricità anche gli aspetti gastronomici e culinari hanno una loro collocazione ed un loro rilievo, non solo in relazione alla severa condanna del vizio della gola, ma soprattutto per il fatto che nell'Inferno il trattamento riservato ai dannati è sovente suggerito alla fantasia creativa di Dante da preparazioni gastronomiche, di cui si può trovare attestazione e documentazione in coevi manuali di cucina. Leggere la Commedia seguendo questo insolito percorso è un'opportunità particolare, in quanto consente in qualche caso di penetrare in più sottili risvolti interpretativi, sovente di aprire spiragli nella vita quotidiana dell'autore, che talvolta, anche solo tramite un semplice accenno linguistico, un paragone o qualche altro debole indizio, ci fornisce inaspettate possibilità di gettare un'occhiata, attraverso la sua arte, nel modo di vivere suo e del suo tempo."" -
Il coraggio dell'illusione (amore-politica-tradimento)
Il male ha alleati potenti, ma gli idealisti sono la coscienza del mondo. Tale è il messaggio di questo ""romanzo sociale"""" il cui pullula il microcosmo di un mondo e di un'epoca (1900-1968). Lo scenario è Roma e i Castelli Romani; le lotte politiche si innestano al tramonto della civiltà contadina; le passioni, gli amori, i tradimenti, il trasformismo e il tornaconto personale si scontrano con l'idealismo del protagonista in pagine indimenticabili."" -
Momenti veri, tra mente e anima
L'autore ci svela e ci regala una bella raccolta dei suoi momenti veri che rappresentano una parte di sè, intima e preziosa, raccontata con discrezione da poesie, riflessioni, aforismi, ricordi, poeticamente venati da una sottile, virile malinconia. -
A volte esagero
Il mondo delle palestre. Il turbo-narcisismo. Le fitness addicted. Il maoismo alimentare di un personal trainer. Il pregiudizio estetico. Il traffico di sostanze dopanti. Roma Nord. La chirurgia estetica. La coca. Lo sfogo di un neurone. La sindrome depressiva da social network. Un rapper nero che inneggia al caporalato. Il porn revenge. Le amicizie tradite. Il sesso do ut des. Le confessioni di una prostata ipertrofica. Tutto questo è ""A volte esagero"""", istantanea pulp, politicamente scorretta, dissacratoria di un'umanità disposta a tutto pur di apparire. Uno spaccato dell'alta borghesia romana - presa, analizzata e fatta a pezzi - e del suo relativismo morale."" -
Notturni nella «Divina Commedia»
In tempo di pandemia, quanto pubblicato è stato realizzato tramite un laboratorio online, da cui sono nate le fotografie riprodotte all'interno. Il testo, fissa l'obiettivo su un aspetto della Divina Commedia poco trattato in genere: i momenti in cui Dante descrive la notte e i crepuscoli. -
Musicoterapia: tra arte società e scienza
Il testo raccoglie i contenuti delle relazioni presentate al convegno organizzato dall'Associazione CMT - Centro di Musicoterapia Studi e Ricerche di Milano, come Secondo Convegno Internazionale CONFIAM svoltosi a Milano nel 2017. Gli sviluppi della disciplina sul piano teorico e sul piano applicativo e i mutamenti di contesto pongono ai musicoterapeuti, e soprattutto a chi si occupa di formazione, nuove questioni. Questioni correlata al moltiplicarsi degli ambienti applicativi (e alle necessità di diversificazione di tecniche e approcci); all'esigenza di aggiornamento sugli sviluppi delle aree disciplinari di riferimento, rispetto alle quali rafforzare i presupposti di un dialogo transdisciplinare anche formando il paradigma della Evidence Based Practice; e, non ultime, questioni legate all'approfondimento dell'analisi dell'interazione musicale. -
Alfredo Parente. La lunga vigilia. Pensieri e ricordi politici, 1943-1946
Le memorie di Alfredo Parente, rimaste a lungo inedite, costituiscono una delle testimonianze più dirette del ruolo avuto da Benedetto Croce e dai liberali italiani nel periodo che va dalla crisi del regime fascista alla transizione democratica. Preoccupato che questo ruolo potesse venire un giorno dimenticato, Parente fissa nelle sue pagine i momenti più significativi del dissenso interno al regime, della nascita di un movimento clandestino dagli ampi confini, di cui Croce era capo riconosciuto, della crisi dell'unità antifascista che si produce con la nascita del Partito d'Azione e della riorganizzazione su scala nazionale del Pli. -
Il popolo italiano nel primo anno della grande guerra
A completare la trilogia dedicata da Gioacchino Volpe alla Grande Guerra (Il popolo italiano fra la pace e la guerra; Il popolo italiano nella Grande Guerra, Ottobre 1917 dall'Isonzo al Piave) mancava il manoscritto inedito, Il popolo italiano nel primo anno della Grande Guerra, dove ritroviamo tutte le caratteristiche del Volpe storico del primo conflitto mondiale. In questo corposo saggio, il fuoco dell'indagine ancora più che sugli aspetti militari e diplomatici della grande contesa si concentra, infatti, sulla «storia civile,interna del popolo italiano durante la guerra», analizzata, a volte spietatamente, nelle sue tante debolezze (politiche, sociali, economiche, ideali) ma anche nell'indomito vigore e nella secolare capacità del nostro popolo di sopportare prove terribili e di lunga durata e, infine, di prevalere su di esse. Da questa visione, nascono le pagine, lucidissime ma appassionate de Il popolo italiano nel primo anno della Grande Guerra, dedicate al successo della mobilitazione industriale, al ruolo non secondario svolto in essa dal genere femminile, al fenomeno del vario volontariato militare, alla presenza rilevante della nostra emigrazione nello sforzo bellico, alla capacità della società civile in tutte le sue componenti (ceto imprenditoriale, classe dirigente, proletariato dei campi e delle fabbriche, media borghesia, intellettuali) di affiancarsi al popolo in grigioverde che lottava «per una più grande Italia» nelle trincee e sulle vette dolomitiche. -
Roberto Gaja. Console in Libia 1949-1952
Svanito il sogno del ritorno sulla «Quarta Sponda» e accettata la costituzione di uno Stato libico indipendente guidato dalla monarchia senussita, l'Italia degasperiana ingaggiò una lunga e difficile battaglia politica e diplomatica per consentire la sopravvivenza della collettività italiana in Libia e preservare gli ingenti interessi economici del nostro Paese in quel territorio africano. Un importante protagonista di queste vicende fu Roberto Gaja, console italiano a Tripoli dal 1949 al 1952, che riuscì a costruire un positivo rapporto di collaborazione con le autorità di occupazione britanniche, il nascente potere senussita e i partiti libici, nonché a guidare una riorganizzazione della comunità italiana in Libia, che le consentì l'adattamento alle nuove condizioni di vita che si produssero con il raggiungimento dell'indipendenza politica della Libia e con la fine dell'egemonia italiana e europea. In questo testo inedito il diplomatico torinese ricostruisce le vicende e i problemi dell'azione condotta dall'Italia in Libia nel secondo dopoguerra e compie un'analisi realista e preoccupata sulle prospettive della comunità italiana in quel Paese. Saggio ricco di informazioni e dati inediti, questo scritto di Roberto Gaja costituisce una fonte preziosa per lo studio della politica italiana verso la Libia dopo la seconda guerra mondiale e fornisce un ritratto originale e affascinante della vita della collettività italiana nell'ex colonia africana negli anni Cinquanta del Novecento.