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Io, il teatro. Arnoldo Foà racconta se stesso
Non è una biografia, nè un libro su Arnoldo Foà. È un piccolo libro su Arnoldo Foà attore di teatro, sulla sua idea di ""fare teatro"""", sul suo mestiere al servizio del teatro."" -
Il primato della politica. Dialogo sul potere, la fiducia, il rispetto
Il governo Renzi segna il ritorno al primato della politica? Parte da qui il dialogo intergenerazionale tra l'ex presidente della camera Luciano Violante e il giovane giornalista di Rai News 24 Mario De Pizzo. Un confronto aperto sul ruolo della politica, sulla sua missione. Il conflitto tra giovani ed élite, tra bisogno di innovazione e conservatorismi: policentrismo anarchico delle burocrazie e partecipazione oppositiva dei territori. La fiducia, i legami e il rispetto come base per una nuova politica e per la costruzione di nuovi partiti e di agenzie intermedie in grado di tenere insieme e rinnovare la società. Le riforme di cui il Paese ha bisogno per uscire dalla crisi. Sotto i riflettori, la crisi della politica e dei cittadini. In primo piano, le risposte da offrire per ricostruire il Paese. -
Morte dell'uomo e fine del soggetto. Indagine sulla filosofia di Michel Foucault
Filosofo, critico letterario, storico del pensiero e delle istituzioni, attivista politico, Michel Foucault è stato una figura cruciale nella cultura del secondo Novecento. Trovare un filo conduttore nella grande dispersione delle sue ""archeologie"""" e """"genealogie"""" è il fine di questo studio, che funge al contempo da chiara, sintetica ed efficace introduzione alla sua opera e da approfondimento dei concetti nodali di morte dell'uomo e pensiero antropologico, non solo in quel """"primo"""" Foucault in cui vengono affrontati esplicitamente, ma altrettanto in quello degli anni Settanta e Ottanta. Ne emerge come, tanto in sede """"teoretica"""" quanto """"pratica"""", Foucault riprenda il compito kantiano della critica, declinandolo però, di contro al trascendentalismo e soggettivismo di Kant, secondo l'idea di un a priori storico e di un'etica come pratica di libertà. Sono questi gli strumenti per affrontare l'intreccio dei saperi e dei poteri del mondo contemporaneo nel quadro strategico di un inedito illuminismo, quello che ci propone, ancor oggi, di """"esser governati di meno, nella prospettiva di non esser governati affatto""""."" -
Sono finite le stelle cadenti
Libertà e Felicità: si può spendere l'intera esistenza rincorrendo il sogno di essere felici?... e magari anche liberi? A cos'altro, quindi, siamo spinti nella vita se non a questo? Alla morte di suo padre, Giancarlo Martelli si vede costretto a fare ritorno alla casa di famiglia. È un viaggio verso le sue origini; ma per lui che da anni vive lontano da lì ed è un professionista affermato nel mondo delle biotecnologie, tutto ciò rappresenta un nuovo, e forse definitivo, banco di prova. Tutte le questioni fondamentali della sua crescita sono ancora ""in quella casa dove eravamo stati una famiglia...""""; e restano in attesa di una soluzione. Oltre agli affetti, di ogni tipo, riaffiorano ruggini e tensioni che Giancarlo credeva eludibili: ma comprende bene, come tutti del resto, che è la vita stessa a metterci davanti alle proprie personali questioni esistenziali. E comprende così che, in fondo, la vita è come un lungo viaggio che si affronta nella speranza di trovare la propria terra promessa: talvolta, alla fine, si scopre che è proprio quel paradiso perduto dove è rimasta cristallizzata la nostra fanciullezza. Ma bisogna diventare grandi, e in fondo ciò corrisponde a inseguire i propri sogni rimanendo svegli: sognare con gli occhi aperti e i piedi ben piantati a terra. È questo, dunque, tutto ciò che chiamiamo felicità?"" -
Giuseppe Verdi e il Risorgimento
Il volume comprende gli Atti del Convegno su ""Il contributo di Giuseppe Verdi alla creazione del mito del Risorgimento"""" tenutosi, su iniziativa della Fondazione Giacomo Matteotti Onlus, in occasione del bicentenario della nascita del Maestro, l'11 ottobre 2013 presso la Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati. A completamento degli interventi svolti durante il Convegno, presieduto da Carlo Ghisalberti, Professore Emerito dell'Università di Roma Sapienza, si è ritenuto di aggiungerne altri in arricchimento e in sintonia con il tema della ricorrenza. La Presidenza della Camera dei Deputati ha concesso il patrocinio allo svolgimento del Convegno al quale hanno partecipato numerosi studenti dei Licei """"Talete"""" e """"Visconti"""" di Roma e """"Peano"""" di Monterotondo. La pubblicazione del presente volume è stata resa possibile grazie anche al contributo concesso dal Mibact."" -
Il banchiere del mondo. Eugene Robert Black e l'ascesa della cultura dello sviluppo in Italia
Questo lavoro ricostruisce l'ascesa della cultura dello sviluppo, che la globalizzazione distorce o di cui difetta. Esso concentra l'analisi su un personaggio di una vicenda epica, anche per il Mezzogiorno d'Italia. ""Il più grande banchiere della Storia"""", nelle parole di Kennedy. Banchiere del mondo, banchiere della pace, banchiere dei poveri: così i contemporanei. Figlio del presidente della Fed dei giorni del New Deal, vice presidente della più grande banca privata del mondo negli anni quaranta, consigliere alla Casa Bianca da Roosevelt a Johnson, Eugene R. Black è il Presidente della Banca mondiale negli anni della ricostruzione mondiale. Di più: dell'ascesa globale della cultura dello sviluppo. Quella cultura di cui si avverte oggi l'assenza, anche e soprattutto all'interno dell'Unione economica e monetaria. Questo libro ricostruisce, per la prima volta, la vita di Eugene R. Black e l'ascesa delle cultura dello sviluppo in Italia e nel mondo nei quattro decenni che vanno dalla crisi del 1929 alla fine del sistema di Bretton Woods nel 1971. Un asse decisivo, lungo il quale corrono, in una linea di continuità, fatti, teorie, istituzioni. E persone: gli economisti della teoria, da Gunnar Myrdal a Paul Rosenstein Rodan, ma anche e soprattutto gli economisti della prassi, da Per Jacobson a David Lilienthal. Sono loro i globalizzatori ante litteram."" -
Cosa conta. Pubblici, modelli economici e metriche della televisione contemporanea
Molti dei significati che per oltre mezzo secolo abbiamo associato al termine ""televisione"""" sono radicalmente mutati. Proprio nel momento in cui si scommetteva sulla sua scomparsa, il medium televisivo si è totalmente ridefinito, sposando le modalità comunicative dei media digitali. Le profonde trasformazioni che hanno investito questo settore hanno messo in crisi le coordinate che tradizionalmente orientavano tanto le abitudini dei pubblici, quanto le strategie dei broadcaster e degli spender. Tutto ciò rende urgente una domanda: cosa conta nella televisione contemporanea? Questo libro è il risultato di un'attività di ricerca promossa dall'Istituto di Economia dei Media e della Fondazione Rosselli. In tal senso, sono state oggetto d'indagine le trasformazioni più rilevanti emerse in tre aree d'interesse: pubblici e consumi televisivi; modelli economici e organizzativi della televisione contemporanea; le nuove forme di rilevazione e misurazione degli ascolti televisivi nell'era dei social media."" -
Stranieri in Italia. Fonti e indicatori
In Italia esistono molte fonti di dati istituzionali come, ad esempio, le Anagrafi comunali dei residenti, gli Archivi dell'Inps, i Registri delle imprese della Camera di Commercio e altre ancora. Si tratta di archivi e banche-dati generate da procedure di natura amministrativa che s'implementano nel tempo, raccogliendo informazioni generalmente esaustive e omogenee a livello nazionale su vari aspetti della vita dei cittadini (la nascita, la composizione dei nuclei familiari, la scuola, il lavoro e perfino la morte). Ai fini di analisi secondarie, quindi, queste fonti di dati sono una risorsa importante da valorizzare. Il volume riporta l'analisi di alcune di queste fonti allo scopo di massimizzarne l'efficacia informativa per studiare il fenomeno dell'immigrazione. Sono quindi presentati ""metadati"""", indicazioni sul modo in cui i dati di ciascuna fonte sono stati originariamente prodotti, per valutare l'adeguatezza e la qualità informativa dei vari archivi. Infine, per ogni fonte è proposta una lista di indicatori per rilevare il grado di inserimento degli stranieri nella società di arrivo a livello provinciale o sub-provinciale."" -
Etica politica democrazia
Nel dibattito politico e scientifico è oramai consolidata la cesura tra etica e democrazia, e perfino tra etica e politica. Si è così di fronte ad un'aporia fondamentale, un vero e proprio paradosso etico della democrazia, perché una cosa è lo Stato etico, altra l'assenza o il rifiuto di una cornice di valori etici condivisi. Da questo angolo di visuale, la crisi etica dello Stato è anche una crisi di partecipazione democratica, presupposto indefettibile del confronto e della conseguente individuazione di soluzioni comuni, della condivisione di un progetto di società. In questa erosione etica della democrazia affondano le radici della sua crisi, il suo indebolimento interno e strutturale, la sua difficoltà di risolvere i problemi di una società di massa sempre più impoverita. Il libro fornisce un'interpretazione evolutiva della crisi, individuando percorsi idonesi a ridare fondamento alla democrazia. -
Liberalizzazioni tra miraggi e concretezza. Dodicesimo rapporto
L'impegno alla sburocratizzazione è ormai diventato parola d'ordine, tanto cara alla politica, dimenticando che l'asfissia burocratica, in effetti, altro non è che il prodotto della sua stessa azione, non supportata né da un disegno strategico, né da provvedimenti in grado di smentire la dicotomia che vede il processo di liberalizzazione costantemente oscillare tra miraggi e concretizzazioni. La modernizzazione del Paese passa attraverso una precisa consapevolezza del modello di Stato auspicato e dei costi, anche in termini di mancata occupazione, da affrontare. Non si riduce la burocrazia implementando la normativa sulla privacy, né varando il Registro sull'anagrafe condominiale, né incrementando costantemente, con l'attività legislativa, le incombenze dei cittadini e delle imprese, invocando nel contempo la suadente parola della semplificazione. Da anni facciamo appello alla politica affinché avvii un ""corposo percorso di liberalizzazioni"""", oggi la novità è che se ne parla con maggiore frequenza e con un'assortita combinazione di parole liberalizzare, semplificare, modernizzare, in una sorta di frenesia per la politica del fare. Ma fare perché e per chi, secondo quale visione del futuro di una società in trasformazione? Purtroppo a questi interrogativi il Paese, nel suo complesso, non è ancora in grado di rispondere."" -
Sibari. Storia mitica e miti storici
Gli storici antichi scrivevano che Sibari era la colonia più fiorente della Magna Grecia, ma le rimproveravano tutti i vizi e i mali del mondo. Elaboravano narrazioni inverosimili in modo da farle coincidere con la storia, attuavano un processo di storicizzazione degli eventi mitici, diventavano essi stessi creatori di leggende. I racconti su Sibari devono divenire oggetto di analisi non solo per stabilire cosa c'è di vero o falso, ma per capire le ragioni e l'ideologia di chi li scriveva. L'esagerazione di geografi, storici e filosofi sulla sua magnificenza era funzionale all'esigenza di demonizzarla. L'accusa nei confronti di Sibari era semplice ma efficace: i coloni greci che l'avevano fondata erano etnicamente puri, ma, diventata crocevia di popoli diversi, diventarono impuri. Con le loro scelte politiche e di vita i Sibariti avevano smarrito lo spirito greco, nella polis erano stati i Greci a trasformarsi in barbari e non viceversa. Società meticce come Sibari, senza onore e senza patria, avevano favorito il declino dell'Eliade. La decadenza delle città greche, dovuta a una perdita di posizione strategica e politica, obbligava gli storici a rivedere il concetto di patria e ad idealizzare un'identità forse mai esistita. -
Merito(fobia). No thanks!
Si dice che in Italia il merito non venga valorizzato. Ma il vero nodo non sta nell'incapacità del nostro Paese di utilizzare al meglio il merito. Lo svilisce, lo mortifica, lo isola, lo svaluta, lo combatte, lo uccide. Bisogna avere l'onestà di partire da questa consapevolezza; scardinare ipocrisie e falsi proclami con cui il tema del merito è stato e viene tuttora trattato e comprendere le modalità con cui tenacemente, ma inesorabilmente, il merito è nel nostro Paese continuamente massacrato. Solo così sarà possibile mettere in campo corretti antidoti e terapie efficaci. È dunque tempo di intervenire energicamente sulla ""meritofobia"""" smascherarla e fare sentire i meritevoli, o comunque le persone operose e di buona volontà, non più casi isolati, ma maggioranza silenziosa e composta. Da difendere e da valorizzare."" -
Del Terroir e delle uve del Cirò. Ricerca e valorizzazione
L'azienda Roberto Ceraudo ha sempre avuto un solo e semplice obiettivo: mettere in atto ogni azione volta all'ottenimento di una produzione di alta qualità attraverso il massimo equilibrio tra l'opera dell'uomo e i cicli della natura. Per questa via, ha sposato e posto in essere da sempre le tecniche colturali dell'agricoltura biologica e della sostenibilità ambientale in tutti i processi produttivi, anche attraverso la piena autosufficienza energetica, escludendo l'utilizzo di diserbanti, trattamenti di sintesi penetranti o sistemici e viti geneticamente modificate, prediligendo, al contrario, l'utilizzo di vitigni autoctoni, lieviti indigeni e tecniche di difesa naturali, in aggiunta, naturalmente, alla vendemmia manuale senza ausili meccanici. Il libro che si va a presentare sublima il frutto di una terra, ricca di storia, di cultura, di tradizioni, di bellezze naturali, con la passione, la tenacia, la caparbietà, il voler e saper fare dei vignaioli. Infatti, condensa il frutto del lavoro e delle fatiche di quanti hanno voluto e saputo cogliere ciò che di meglio il territorio, la natura e i vitigni, offrono. Un noto aforisma dice che ""la qualità del vino si fa nel vigneto e si esprime in cantina"""", enfatizzando anche il ruolo importante che ha la tecnica enologica nel valorizzare al meglio il quadro compositivo dell'uva; per questo la ricerca ha incluso anche questo aspetto, riferito al Gaglioppo. Introduzioni di Michele Borgo e Luigi Bavaresco."" -
Il mio Pinocchio. 95 dipinti per il racconto di Carlo Collodi. Ediz. illustrata
Regalare stupore e meraviglia, rendere ""vivo"""" un sorriso meccanico, uno sguardo cibernetico, donare un cuore e un'anima ad un cumulo di ferraglia: questa la missione del """"mago"""" degli effetti speciali, Carlo Rambaldi (Vigarano Mainarda 1925 - Lamezia Terme 2012) che, con grande passione ha dedicato anni della sua vita a trasformare le sale cinematografiche in mondi magici e commoventi. Il papà del maestoso King Kong e del toccante E.T. ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema. Rambaldi, genio e maestro, ha ridisegnato con originalità e carattere il fantastico universo degli effetti speciali con artifizi in grado di far brillare e pulsare il cuore del nastro forato. Con il """"suo"""" Pinocchio, sogno inseguito fin da bambino e realizzato solo in tempi recenti per i propri nipoti, Rambaldi realizza, nelle 95 tavole abilmente disegnate per illustrare l'immortale opera di Collodi, una rappresentazione immaginifica del burattino che ha fatto emozionare generazioni di adulti e bambini. Immedesimandosi nell'eroe della sua adolescenza, Rambaldi rende sulla carta immagini dinamiche e profondamente espressive. Dall'animo burlone e dal cuore buono Pinocchio, come la mano di chi lo disegna, suscita curiosità e tenerezza in chi legge le sue rocambolesche avventure."" -
Unità multiple
Questo volume, dal titolo volutamente ossimorico, esplora la molteplicità dei ""progetti Italia"""" su un arco di tempo lungo due millenni e in uno spazio cangevole che va dalla """"piccola Italia"""" della Magna Grecia al Mediterraneo e poi alla nazione-impero. La molteplicità, insita nel sistema patriottico italiano, è sempre stata la forza e l'originalità delle idee e delle pratiche unitarie in Italia. La modernità del recente stato-nazione, lo Stato italiano e la Nazione italiana, non può né deve azzerare le diversità di aree culturali, """"cento città"""", """"piccole patrie"""", lingue e dialetti, e la frammentazione delle storie che compongono la sua """"storia"""". In diciannove capitoli, ciascuno un esercizio di approccio diverso, studiosi di epoche e tematiche svariate hanno affrontato le questioni insite nel motto celebrativo dell'anniversario recente, rese qui esplicite con la semplice introduzione di tre punti interrogativi: Centocinquant'anni? Unità? Italia?"" -
La grande riforma mancata. Il messaggio alle Camere del 1991 di Francesco Cossiga
A distanza di oltre vent'anni dal suo invio alle Camere, l'esame del Messaggio sulle riforme costituzionali del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga tuttora in discussione consente di mettere a fuoco sia l'origine geopolitica della vicenda, sia lo svolgersi del dibattito che ne è seguito, sia il ritardo politico con cui l'Italia si è presentata e si presenta agli appuntamenti europei e globali. Protagonisti di ieri e di oggi, analisti o testimoni della vicenda, ribattezzata La Grande Riforma Mancata, si sono alternati durante un Convegno tenutosi nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica nel marzo di quest'anno. È emersa una duplice linea di interpretazione del documento: perché esso aveva suscitato tante reazioni e fu messo da parte; perché e come il tema delle riforme costituzionali è oggi tornato ""di moda"""" e incontra tante difficoltà a concretizzarsi. Non è assente nelle analisi che si sono susseguite la vicenda della """"pazzia"""" di Cossiga """"picconatore"""" del sistema politico che tutti i partecipanti hanno respinto, anche sulla base della dettagliata ricostruzione da parte dei protagonisti su come la """"Fabbrica del Messaggio"""" si è svolta. Cossiga percepì prima di tutti che eventi epocali, come la caduta del Muro di Berlino e l'imminente firma del Trattato di Maastricht si calavano in un sistema politico privo di idee, in conflitto grave tra protagonisti e già pesantemente oggetto di disistima popolare, una combinazione esplosiva che poteva mettere il Paese in serie difficoltà."" -
Il lungo regno. Vita avventurosa di Federico III, re di Sicilia
Pochi sovrani hanno avuto la fortuna di godere di un così vasto e convinto consenso come quello di cui godette Federico III d'Aragona, re di Sicilia. Su di lui ricadono le conseguenze della rivolta del Vespro ed è proprio lui che, per circa quarant'anni è costretto a guerreggiare per difendere la Sicilia dagli Angioini. Federico, che a buona ragione viene considerato il fondatore della ""Nazione siciliana"""", si inserisce da protagonista nel complesso conflitto che vede contrapposti la Chiesa e l'impero. La sua determinazione nel non piegarsi alle imposizioni del Papato lo porta, nonostante talune ambiguità, a essere riconosciuto come il leader del ghibellinismo italiano. La Sicilia, che dopo la fine del regno normanno si era ridotta a periferia dell'impero, con Federico torna ad essere centrale nell'assetto geopolitico del Mediterraneo. Principe illuminato, rispettoso degli assetti istituzionali talora manifesta comportamenti contraddittori: protegge gli eretici fraticelli ma, nello stesso tempo, mostra estrema durezza nei confronti delle comunità ebraiche presenti nell'isola. A lui si devono tutta una serie di disposizioni tese a regolare il difficile rapporto fra il sovrano e i baroni siciliani. La storia di questo generoso sovrano, coperta dall'oblio, appare estremamente utile per capire le vicende che hanno interessato l'Italia e la stessa Europa in un tempo di grandi mutamenti quale fu il XIII secolo."" -
Una chiesa nuova per una nuova città. L'esperienza del concorso per la concattedrale di Lamezia Terme
"Le pagine di questo libro, opportunamente posto sotto il titolo 'Una Chiesa nuova per una città nuova', mentre guidano alla lettura dei diversi elementi che contribuiscono a rendere bella e significativa la chiesa cattedrale, vogliono accompagnare il lettore, e quanti varcano la sua soglia, a sentirsi parte di quel 'regno di sacerdoti e popolo per il nostro Dio'. Per questo, ogni suo elemento è pensato e costruito per accogliere coloro che sono chiamati da Dio ad essere pietre vive in un edificio che deve crescere ben ordinato e compatto."""" (Dalla prefazione di mons. Nunzio Galantino)" -
Messico: la nuova frontiera per le imprese italiane
Il volume offre un'analisi approfondita sull'economia messicana, con particolare riferimento ad alcuni fattori di competitività che rendono il Messico una delle principali destinazioni di Investimenti Diretti Esteri (IDE) a livello mondiale. Lo studio permette inoltre agli operatori economici di acquisire un quadro quanto più possibile chiaro sugli interessi economici italiani e i settori di rilevanza strategica per il ""made in Italy"""" in questa importante economia emergente."" -
Monte Sardo
È l'affresco di ciò che accade in un piccolo paese dell'Alto Jonio cosentino (la zona che Zanotti-Bianco e Isnardi chiamarono ""penisoletta"""" e """"Cenerentola"""") a cominciare dalla metà degli anni quaranta e fino ai nostri giorni. Una vita che si svolge tra carestie e frane, tra miseria e patimenti, a cui contribuiscono alcuni signorotti rendendo dolorosa l'esistenza di chi va avanti a stenti. Tommaso racconta la realtà della comunità tra incomprensioni, offese, abusi, perplessità ed entusiasmi, attraverso la sua sensibilità di ragazzo. Il """"coro"""" dei giocatori di tressette commenta ad alta voce le vicende del paese. In questo clima di soprusi e abusi arriva un maestro elementare, figlio di un sarto, che parla di socialismo, libertà e uguaglianza. La gente apre gli occhi e comincia a pensare, o se già pensava, comincia a credere di poterlo fare senza terrore, tra il succedersi degli eventi l'epidemia di diarrea, la voracità spietata della scrofa cannibale e i falò dei santi bruciati in piazza.""