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Guerra fredda e interessi nazionali. L'Italia nella politica internazionale del secondo dopoguerra
L'epoca successiva alla Seconda guerra mondiale marca una netta discontinuità rispetto alle fasi precedenti della politica estera italiana. Tuttavia, passata la fase dell'emergenza e della scelta di campo, riemersero alcune caratteristiche costanti della nostra diplomazia. Delineata la cornice in cui l'Italia dovette inserirsi, il sistema bipolare della Guerra fredda, il volume descrive la fase della cobelligeranza, la prima della ricostruzione della politica estera italiana dopo la cesura del 1943, le vicende della frontiera orientale, emblematiche della mancata sintonia tra gli interessi nazionali e le attese dell'Italia da un lato e la prospettiva dei nostri maggiori alleati dall'altro, due dei ""tre cerchi"""" della politica estera italiana, l'altlantismo e la politica mediterranea. Il tentativo di conciliare una rigorosa fedeltà atlantica con iniziative nell'area mediterranea di tradizionale interesse per la diplomazia italiana diede luogo, in particolare con il neoatlantismo, a una fase particolarmente dinamica, che per certi versi può ricordare appunto quella dell'inizio del XX secolo, che aveva visto la politica estera italiana muoversi tra alleanze e amicizie."" -
Disobbedienti. La voce della protesta popolare
L'argomento centrale di questo libro è il rapporto di sudditanza in cui da sempre è tenuto il cittadino italiano. Fatta l'Unità accade che i partiti, le organizzazioni clandestine e le reti clientelari colonizzarono lo Stato in misura via via crescente spogliandolo degli attributi dell'imparzialità, del rigore e dell'efficienza. L'ingovernabilità divenne una norma; le risse tra i partiti un disgustoso spettacolo quotidiano. Gli scandali di fine secolo anticiparono la decomposizione dello Stato liberale, i disordini sociali del primo dopoguerra favorirono l'avvento del fascismo. La Repubblica ha tradito le sue promesse. La partitocrazia ha preso il posto della democrazia ed ha invaso ogni settore dell'amministrazione pubblica, asservito la burocrazia e reso le elezioni una farsa. E il cittadino, angariato e inerme, non conta nulla. -
Il problema della sovranità nell'età della globalizzazione. Da Kelsen allo Stato-Mercato
I più recenti fenomeni di globalizzazione sembrano aver messo in discussione le categorie classiche della scienza del diritto costituzionale: lo Stato, la sovranità, la stessa costituzione. I processi di integrazione sovranazionale, specificamente quello dell'Unione europea, hanno, per parte loro, senz'altro eroso le capacità di decisione degli Stati nazionali, con la conseguenza che anche il concetto moderno di nazione cede rispetto ai fenomeni di trasmigrazione di masse ingenti di popolazione. La retorica dei diritti e l'ideologia della globalizzazione e del 'multiculturalismo' pretendono di aver tolto vigore ai concetti fondativi del Jus publicum europaeum. La tesi di questo libro, che parte dalla prima critica mossa al dogma classico della sovranità, quella di Hans Kelsen (1920), per arrivare a discutere le tesi del costituzionalista americano Philipp Bobbitt e le ipotesi delle nuove forme di statualità, si accentra sull'idea della persistenza della politica come forma organizzativa del conflitto e quindi come dimensione ineludibile del vivere associato, che implica certamente la crisi dei concetti classici della scienza giuridica, quindi anche della sovranità, ma nient'affatto la loro scomparsa dalla costellazione categoriale della riflessione giuridica e politica contemporanea. Centrale, nella rinascita di una ""filosofia costituzionale"""" adeguata alle sfide del mondo contemporaneo, è la rivisitazione del federalismo come risposta alla crisi dello Stato giacobino."" -
Cardarelli e dintorni
"Cardarelli e dintorni"""", presenta una raccolta di scritti da """"I passi perduti"""" (1967) di Vincenzo Talarico, uno dei protagonisti della belle époque romana che va dagli anni del secondo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta e che ebbe come luoghi di elezione, Palazzo Madama, Montecitorio, via Veneto, piazza del Popolo e i caffè storici: Aragno, Greco, Rosati Canova e, perché no?, le osterie e le fiaschetterie del centro di Roma. Vincenzo Talarico descrive la singolare compagnia di """"attori"""", di cui egli stesso fa parte, che si muove sul palcoscenico di questo vasto """"teatro"""". Sono intellettuali appartenenti a mondi diversi ma che operano in una """"felice osmosi"""" delle loro specifiche competenze. Dominante è la figura di Vincenzo Cardarelli, ma altri protagonisti sono Ennio Flaiano, Massimo Bontempelli, Corrado Alvaro, Giuseppe Ungaretti, Domenico Bartoli, Mino Maccari, Milena Milani, Maria e Goffredo Bellonci, Alfredo Mezio, Francesco Trombadori, Sandro De Feo, Ercole Patti, Sandro Penna, Vittorio De Sica, ed altri, tanti altri, che Talarico coglie in particolari momenti della loro giornata rivelandone, con la sua verve e la sua tagliente ironia, i tratti essenziali del loro modo di essere, i lati sconosciuti del loro carattere, le loro debolezze e, in definitiva, la loro """"umanità"""". Prefazione di Giovanni Russo." -
Tra due frontiere. Soldati, armi e identità locale nelle Alpi dell'Ottocento
Ad Aosta si trova l'unica statua in Italia nella quale re Vittorio Emanuele II è rappresentato in abiti civili. Il rifiuto del Regio Esercito, espresso con questa e altre scelte da parte della popolazione e della classe dirigente, contrasta con il rispetto e la considerazione rivolta dai valdostani ai tanti soldati locali, reduci dalle guerre napoleoniche e risorgimentali. I motivi di questa apparente contraddizione sono descritti nel libro e messi in relazione con la costruzione dell'identità valdostana prima del 1860, quando il problema linguistico e la difesa del francese divennero l'elemento prioritario del dibattito politico-ideologico locale. Infatti, la diffusa esperienza militare della popolazione contribuì a sviluppare un'identità che, tra la fine del Medioevo e la prima età moderna, superò gli aspetti politico-istituzionali per allargarsi a quelli sociali e culturali, secondo un percorso che accomuna il Ducato aostano con altre zone dell'arco alpino. Come nel canton di Vaud e in Tirolo, in Valle libertà locali, milizie di autodifesa e fama guerriera divennero le basi di un'identità che, nei secoli successivi, avrebbe dato origine a una forte dialettica rispetto allo Stato centrale. La Valle d'Aosta si presenta, quindi, come un interessante caso di studio per il suo essere diversa all'interno del Regno d'Italia e simile a regioni anche lontane dal punto di vista geografico, ma affini per le vicende culturali e politiche. -
Diplomazia e democrazia. Il contributo dell'Italia alla transizione dell'Albania verso la libertà
La fine della Guerra fredda e del comunismo in Europa ha avviato un'impressionante e talvolta drammatica stagione di revisionismo politico-territoriale nel vecchio continente, che si è accompagnata alla conquista della libertà e della democrazia per milioni di esseri umani. Con la caduta del regime comunista, anche paesi vicini all'Italia, come l'Albania e la Jugoslavia, hanno intrapreso il cammino verso la democrazia, un percorso che è stato più accidentato rispetto a quello di molti altri paesi dell'ex blocco socialista. La Jugoslavia si è dissolta a seguito di una cruenta guerra. L'Albania, invece, ha vissuto una fase storica meno dolorosa, ma molto problematica, nella quale l'Italia ha giocato un ruolo importante per il consolidamento delle istituzioni liberali e democratiche. Questo studio ricostruisce le relazioni tra Italia e Albania a cavallo dello spartiacque della storia europea rappresentato dal crollo del muro di Berlino, lungo il ventennio che va dalla fine degli anni Settanta alla fine degli anni Novanta del Novecento, analizzando gli atteggiamenti dei governi, dell'opinione pubblica e delle forze politiche italiane verso gli esodi, le violente lotte intestine, gli scandali e le polemiche che hanno caratterizzato la sofferta transizione dell'Albania verso la libertà e la democrazia. -
Il fattore C per l'innovazione sociale. Primo rapporto sull'innovazione sociale in Italia
Il volume propone al lettore un percorso ragionato nel quale si propongono degli spunti di riflessione sul tema dell'innovazione sociale. Ogni capitolo è strutturato in maniera tale da raccogliere riflessioni su specifici aspetti ed interpretazioni sul tema oggetto d'indagine. Al fine di fornire un nuovo approccio nel determinare i fattori abilitanti dell'innovazione sociale attraverso un set di indicatori su base regionale. Obiettivo è quello di strutturare un indice multidimensionale di innovazione sociale per l'individuazione di un impianto logico di riferimento condiviso, sulla base del quale si possa costruire uno strumento efficace e di facile lettura in grado di orientare le scelte e la programmazione strategica. Permette inoltre di misurare il fenomeno dell'innovazione sociale per monitorare nel corso del tempo l'impatto sociale, culturale, economico, ambientale e orientare interventi di policy. -
Sull'importanza dell'inadempimento nella clausola risolutiva espressa
La tendenza, sempre più diffusa, ad eludere il ricorso alla risoluzione giudiziale a tutto favore di strumenti stragiudiziali affidati all'autonomia delle parti, sebbene risponda all'esigenza di realizzare agevolmente lo scioglimento del rapporto, espone al rischio che inadempimenti di scarsa importanza possano legittimare condotte pretestuose al solo fine di rimeditare le ragioni dell'affare. Così nella clausola risolutiva espressa, là dove la sottrazione al sindacato del giudice di ogni indagine sulla gravità dell'inadempimento è capace, specie in presenza di posizioni di squilibrio, di sacrificare interessi meritevoli di tutela. Tale ragione ha motivato il tentativo di verificare se il criterio della non scarsa importanza possa essere utilizzato al fine di valutare il contenuto della previsione pattizia ed impedire contegni abusivi. L'adozione di un procedimento ermeneutico teso a valutare le peculiarità oggettive e soggettive delle singole fattispecie consente di ridurre le distanze tra le diverse tipologie rimediali recuperando allo strumento risolutorio, unitariamente considerato, la capacità di garantire l'adeguatezza e la proporzionalità delle soluzioni rispetto agli interessi perseguiti. -
L' epistolario di Pier della Vigna
La collana ""Fonti e Studi"""", nuova serie, del Centro Europeo di Studi Normanni (CESN), si apre con il cosiddetto """"Epistolario di Pier della Vigna"""". Silloge """"postuma"""", l'""""Epistolario"""" è documento di eccezionale rilievo per la storia e la cultura dell'autunno del Medioevo europeo, di una stagione cioè di contraddizioni tra il dissolversi del vecchio mondo e il lento affacciarsi del nuovo, di scontro tra le ormai declinanti 'potestà universali', Impero e Papato, e di affermazione sulla scena di nuovi protagonisti, Regni e Comuni. Federico II, signum contradictionis, di quel tempo travagliato fu interprete, magnifico e tragico, avendo al suo fianco Pier della Vigna - giurista, letterato ed eminente personaggio di corte - che tenne """"ambo le chiavi del cor di Federigo"""", fin quando, accusato di tradimento, pose fine, col suicidio, ai supplizi inflittigli. L'Epistolario rappresenta una delle summae più importanti dell'epistolografia medievale e della cosiddetta ars dictandi, ed è insieme l'ipostasi di quello stilus supremus, scintillante arma delle cancellerie imperiale e pontificia negli interminabili duelli politico-teologici. L'edizione odierna colma il vuoto lamentato già novant'anni fa da Ernst Kantorowicz, che definì """"compito massimo della medievalistica la sua edizione""""."" -
Madonne santi serpenti. Aspetti esemplari della koinè culturale mediterranea
Alcuni moderni rituali cristiani fondati sul culto dei serpenti, ortodossi nell'isola di Cefalonia, cattolici a Cocullo in Abruzzo, a Francavilla Angitola in Calabria, assieme ad alcune manifestazioni oramai estinte nelle Serre calabre, mostrano parallelamente, nonostante il recente deterioramento dei cerimoniali, il complesso simbolismo del serpente. Il tutto, sia nella coesistenza di due livelli o sistemi di credenze, l'ecclesiastico e il popolare, sia nel raffronto fra le origini pagane e il cristianesimo. Presentazione di Ottavio Cavalcanti. -
Storia dell'ordine di san Camillo. La provincia spagnola
Una vasta opera di riordino degli archivi dell'Ordine dei Ministri degli Infermi fondato da San Camillo de Lellis ha consentito di ricostruire con nuove fonti e prospettive le vicende dei Camilliani, che, in oltre 400 anni di storia, hanno tenuto fede al mandato di ""testimoniare l'amore di Cristo verso i malati"""" nei momenti di calamità e di maggiore vulnerabilità dell'esperienza umana. È in questo percorso di ricerca che si è avviata un'articolata opera editoriale sulla storia delle Province camilliane: al primo volume dedicato ad Aspetti e problemi dell'Ordine di S. Camillo, sono seguite le monografie dedicate alla Provincia Romana, alla Provincia Francese, alla Provincia Tedesca. Il volume ripercorre il processo di insediamento in Spagna dei Ministri degli Infermi fin dai primi anni del Seicento, la nascita delle due Viceprovince del Portogallo e dell'America Latina prima della separazione da Roma, e la ricostituzione della Provincia all'interno delle complesse vicende che attraversano la società spagnola tra Ottocento e Novecento."" -
Storia dell'ordine di san Camillo. La provincia piemontese
Una vasta opera di riordino degli archivi dell'Ordine dei Ministri degli Infermi fondato da San Camillo de Lellis ha consentito di ricostruire con nuove fonti e prospettive le vicende dei Camilliani, che, in oltre 400 anni di storia, hanno tenuto fede al mandato di ""testimoniare l'amore di Cristo verso i malati"""" nei momenti di calamità e di maggiore vulnerabilità dell'esperienza umana. In questo percorso di ricerca si è avviata un'articolata opera editoriale sulla storia delle Province camilliane. Il volume """"Storia dell'Ordine di San Camillo. La Provincia Piemontese"""" ripercorre il processo di insediamento dei Ministri degli Infermi nei territori di Casa Savoia nel primo Ottocento e i principali successivi sviluppi della presenza camilliana nel mutato contesto civile e religioso del XX secolo."" -
Interior design. Action on surfaces. Softness
Il libro affronta le tematiche inerenti gli aspetti materici delle superfici dell'abitare. Esso raccoglie i risultati di progressive sperimentazioni sulla progettazione delle qualità materico-sensoriali delle superfici, facendo leva sulle contaminazioni tra l'ambito disciplinare degli interni e l'ambito del design. Le riflessioni teoriche e gli esiti progettuali si svolgono a partire da quattro operazioni compositive principali, nell'ordine: piegare, cucire, tessere, stratificare e delle loro infinite combinazioni. Tali azioni risolvono il passaggio dalla materia data, alla materia di espressione, alla forma. La successione delle operazioni compositive è finalizzata a produrre un processo di differenziazione della materia, ed un potenziamento delle sue prestazioni percettive e sensoriali. L'artefatto attraverso progressive azioni e contaminazioni, si presta così a divenire parte di un più vasto teatro della materia. -
Interior design. Action on surfaces. International workshop
Il libro affronta le tematiche inerenti gli aspetti materici delle superfici dell'abitare. Esso raccoglie i risultati di progressive sperimentazioni sulla progettazione delle qualità materico-sensoriali delle superfici, facendo leva sulle contaminazioni tra l'ambito disciplinare degli interni e l'ambito del design. Le riflessioni teoriche e gli esiti progettuali si svolgono a partire da quattro operazioni compositive principali, nell'ordine: piegare, cucire, tessere, stratificare e delle loro infinite combinazioni. Tali azioni risolvono il passaggio dalla materia data, alla materia di espressione, alla forma. La successione delle operazioni compositive è finalizzata a produrre un processo di differenziazione della materia, ed un potenziamento delle sue prestazioni percettive e sensoriali. L'artefatto attraverso progressive azioni e contaminazioni, si presta così a divenire parte di un più vasto teatro della materia. -
Gli «stati» feudali nel regno di Napoli. Economia società e governo del territorio in età moderna
Il volume indaga la consistenza, il funzionamento e il ruolo degli stati feudali del Regno di Napoli in Età moderna soffermandosi, in modo particolare, su alcune aree periferiche del territorio nelle quali può essere colto, con maggiore evidenza, il rapporto in apparenza incompatibile, a volte di contrasto ma anche di stretta collaborazione, fra la feudalità, le municipalità e il potere centrale. Dalla ricerca, basata su una vasta e originale esplorazione archivistica, emerge che le vicende di numerosi stati feudali hanno rispecchiato, in più di una occasione, momenti determinanti della complessa costruzione dello stato moderno nel Regno di Napoli. Oltre ad operare un confronto fra le diverse realtà del baronaggio regnicolo, l'indagine penetra virtualmente in uno stato feudale in età moderna, osservandone dall'interno la struttura, le risorse, l'organizzazione delle attività produttive nonché l'articolazione dei rapporti fra le istituzioni feudali e quelle civiche e le dinamiche sociali interne, non tralasciando neppure l'andamento dei delicati rapporti fra il potere feudale e la nobiltà locale in seno alle varie comunità. -
Le regole di «governance» economica europea. Profili giuridici del Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union (TSCG)
L'opera si prefigge il modesto intento di fornire un quadro giuridico del sistema di governance economica creato all'interno del Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union (TSCG), le cui norme sono entrate formalmente in vigore il 1° gennaio 2013, all'interno di una parte degli Stati, non essendo ancora intervenute le ratifiche di tutti i 28 Paesi dell'Unione europea. L'analisi del Trattato, è stata condotta principalmente sulle disposizioni contenute nel Titolo V relativo alla Governance della zona euro, appunto, consentendo in tal modo di mettere in luce i profili più specificamente giuridici del TSCG, la cui natura è essenzialmente intergovernativa e le cui norme vanno a collocarsi all'esterno del sistema giuridico dell'Unione. Il nuovo Trattato, infatti, è stato negoziato e stipulato al di fuori delle procedure previste per la modifica dei trattati (ai sensi cioè degli artt. 48 e 136 TFUE). Inoltre, poiché la conseguenza immediata dell'adozione di un trattato intergovernativo - il TSCG - per l'attuazione di misure per il coordinamento di bilancio e delle politiche economiche, consiste nella creazione di differenti regimi giuridici tra gli Stati aderenti e quelli che non vi partecipano, si è tentato di spiegare che tipo di integrazione differenziata si è venuta a configurare con il TSCG. -
Gestire la conoscenza in sanità
Il tema dei Sistemi Informativi rappresenta sempre più uno dei principali argomenti rispetto al quale finiscono per coniugarsi le logiche dello sviluppo e della crescita delle aziende, pubbliche, private e no profit, e attraverso il quale spesso finiscono per definirsi i processi di cambiamento organizzativo, finalizzati al perseguimento della performance. Se tale tema viene poi abbinato al contesto della Sanità italiana, la sinergia risultante finisce per rappresentare qualcosa di particolare interesse per tutta una serie di motivazioni, dalle logiche dell'efficacia delle prestazioni sanitarie, a quelle dell'efficienza e della riduzione dei costi comunque ad esse collegate, alla capacità di gestire conoscenza utile e sensibile al complesso mondo della Salute. Obiettivo del lavoro, è quindi quello di rappresentare le complesse relazioni esistenti tra gestione della conoscenza e organizzazioni sanitarie, con specifico riguardo alla cartella clinica elettronica, quale modello di organizzazione dei flussi informativi esistenti e prodotti all'interno delle ""organizzazioni che si preoccupano della salute dei propri clienti"""". Il lavoro rappresenta un momento di riflessione e approfondimento che il gruppo di ricerca della cattedra di Organizzazione aziendale del dipartimento di scienze giuridiche storiche economiche e sociali dell'Università Magna Græcia di Catanzaro ha sviluppato nell'ultimo triennio, anche attraverso la partecipazione a svariati simposi e workshops."" -
Storia dello stupro e di donne ribelli
Lo stupro non esiste. L'hanno detto in tanti; una folla di tutte le età e condizioni sociali, vecchi e giovani, ignoranti e colti. Dicevano: se la donna non vuole, l'uomo non riesce a violarla. La violenza? È la donna che la cerca. Tutto ciò non è vero. L'autore, con l'aiuto delle carte di migliaia di processi, ci fa incontrare donne che hanno avuto il coraggio di portare in giudizio gli stupratori, che non hanno accettato di ritirare la denuncia in cambio di denaro o del matrimonio riparatore; ci descrive uomini violenti e padri incestuosi, ma ci fa scoprire altri uomini - i parenti delle vittime che non si vendicano uccidendo, ma ricorrono alla giustizia; ci presenta giudici - tutti uomini - che emettono sentenze sorprendenti. Pagine dense e scorrevoli che delineano una nuova storia di donne e di uomini: francesi, inglesi, sammarinesi, settentrionali, meridionali, calabresi. Una storia in gran parte sconosciuta. -
Persona è relazione
"La persona umana è relazione, poiché è fatta ad immagine e somiglianza di Dio, che è relazioni; infatti l'esistenza divina è relazioni: dobbiamo partire dalla realtà dell'esistenza divina, come ci è stata rivelata, pure per una filosofia dell'esistenza. La persona umana, in quanto è relazione creata con Dio da Dio, a sua immagine, è relazione nella verità e nell'amore, perciò comprende l'insieme di tutti i valori e della morale, oltre che essere il diritto"""" (A. Rosmini). """"Abbiamo coscienza, quale esperienza esistenziale, di essere conosciuti pienamente da Dio nella 'passione infinita dell'interiorità'"""" (S. Kierkegaard). La convivenza civile è possibile unicamente nel vissuto di valori: chi soffoca le relazioni ed i valori tende a distruggere la convivenza civile. Le leggi non devono indicarci cosa dobbiamo fare, ma cosa è necessario evitare, affinché nella situazione storica sia possibile la convivenza civile per la realizzazione delle persone secondo un personale progetto di vita. La persona investe pienamente il proprio capitale umano per giungere alla realizzazione di se stessa secondo una vocazione trascendente." -
Motivare responsabilizzare agire. Guida alla costruzione di un modello educativo per i professionisti del sociale
Il lavoro educativo si fonda e punta al cambiamento. La domanda alla quale il presente volume ha cercato di dare una risposta è: quale ruolo l'educazione deve svolgere per favorire il cambiamento e quale deve essere la sua finalità sociale? Il testo si propone di offrire un contributo utile a chi è interessato alla tematica educativa e sociale, specialmente a quanti vogliono rafforzare la motivazione a lavorare in questo settore, ridefinire le strategie e gli strumenti di lavoro, l'identità e la responsabilità di ciascuno e di ogni specifico servizio, riflettere sul ruolo professionale, tutto in funzione della costruzione di un modello educativo. Vuole essere inoltre uno strumento di riflessione, confronto e condivisione per i professionisti del sociale (educatori, assistenti sociali, operatori, oss, animatori, pedagogisti, psicologi, mediatori culturali e familiari, insegnanti, formatori) che hanno responsabilità, oltre che nell'educazione, anche in campo formativo. il volume è utilissimo non solo a quanti operano nelle organizzazioni del terzo settore (privato sociale), ma anche a quelli impegnati nella pubblica amministrazione.