Sfoglia il Catalogo feltrinelli015
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1741-1760 di 10000 Articoli:
-
Vivere le Alpi. Materiali per una ricerca. Ediz. italiana e inglese
Vivere le Alpi propone l'individuazione e la messa a fuoco di alcune tematiche strettamente connesse alle peculiarità degli ambienti alpini: la difficoltà di salire e permanere in quota, la necessità di attraversare le montagne, il loro sfruttamento per la produzione di energia, il loro godimento per abitare e riposarsi, il ""metterle in mostra"""" nei luoghi propri e avvalendosi dell'architettura."" -
Intorno a Marcello Venusti. Ediz. illustrata
La Galleria Nazionale di Palazzo Corsini, dove si conserva uno dei pezzi principali del catalogo di Marcello Venusti, si è fatta promotrice di un cantiere di studi a lui dedicato che ha coinvolto un gruppo di studiosi eterogenei per provenienza e formazione, ma affini per prospettiva generazionale, chiamati a mettere a fuoco, da angolature molto varie, problemi e aspetti della cultura figurativa del pittore. Nasce da qui questa raccolta di studi volta a restituire adeguatamente, anche nelle sue implicazioni più problematiche, l'importanza di Venusti negli svolgimenti del linguaggio della Maniera, e di toccare almeno qualcuna tra le molte spine, cronologiche e stilistiche, di cui ancora è irta la ricostruzione del suo percorso. -
La psicografia di Marcel Proust
La lettura di ""Alla ricerca del tempo perduto"""" proposta da Charles Blondel privilegia ed esamina, nei loro stringenti rapporti, alcuni dei principali motivi ricorrenti nel capolavoro proustiano: il ruolo dell'immaginazione, le diverse forme di memoria (la memoria dell'intelligenza e della volontà, la memoria del corpo, la memoria del cuore), le modalità dell'attivarsi del ricordo involontario, la decentralizzazione della coscienza nel dispiegarsi della vita psichica, ecc. Questo studio monografico, pubblicato nel 1932, più volte citato e utilizzato all'interno della copiosa letteratura proustiana, illustra questi primari nuclei tematici della """"Recherche"""" al fine di ricostruire la psicologia di Proust, che, innervata da una concezione estetica, ci offre un dipinto, o meglio traccia una topologia della interiorità (da qui la scelta del termine inusuale di psicografia). Infine, questo Scritto dello psicologo francese delinea un doppio e interessante confronto tra Proust e due protagonisti del mondo culturale novecentesco, Freud e Bergson, per escludere, al di là di significative concordanze, una possibile incidenza di questi sull'opera proustiana, così da porne in risalto la sorprendente originalità."" -
Formiche (2015). Vol. 11
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Un console in trincea. Carlo Galli e la politica estera dell'Italia liberale (1905-1922)
Carlo Galli si è spesso trovato, nel corso della sua carriera, in posizioni chiave per gli sviluppi delle vicende internazionali, partecipando attivamente a episodi cruciali della politica estera italiana nei primi venti anni del Novecento: a Trieste dal 1905, a Tripoli nel 1911, a Scutari internazionale nel 1913, a Udine al Comando Supremo dal giugno 1915, a Parigi nel 1919 delegato alla conferenza di pace e poi a quella degli ambasciatori. Definito da Cantalupo ""l'inviato speciale della diplomazia italiana"""", Galli è stato un esponente di rilievo nel quadro strategico delineato dai ministri degli Esteri che operarono in quel periodo e che destinarono i giovani diplomatici più brillanti a sedi di rilevanza strategica. Galli ha quindi contribuito a realizzare i progetti di espansione italiana nel Mediterraneo, di recupero delle terre irredente e di una durevole intesa con gli slavi, gli albanesi, i turchi, in un percorso che induce a riflettere anche sull'evoluzione di importanti movimenti sviluppatisi all'interno del Paese, quali l'irredentismo e il nazionalismo, nonché sui fenomeni politici e militari che avrebbero profondamente trasformato l'assetto europeo dopo la caduta dei due grandi Imperi asburgico e ottomano."" -
Elementi per una sociologia del terrorismo. Temi e prospettive di ricerca
Il libro esamina da differenti prospettive temi drammatici e attuali. Il senso di appartenenza terrorista jihadista si radica anche nelle contraddizioni della società occidentale, nelle inedite sfide del progresso, del governo della coesione e dell'integrazione sociali. La Sociologia permette di analizzare questi fenomeni e le risposte sul piano culturale, giuridico e strategico. Gli autori del volume, studiosi e docenti universitari, propongono riflessioni per comprendere il terrorismo jihadista europeo, le radici dell'odio verso l'Occidente e il riemergere di antichi contrasti che risalgono alle Crociate. -
Repliche ai miei critici
Il testo qui presentato in traduzione italiana costituisce un documento di grande valore per un'approfondita comprensione della riflessione filosofico-scientifica e politica di Popper sin dai suoi inizi negli anni Venti del secolo XX. Nelle pagine di questo volume Popper ripercorre infatti pressoché tutte le tematiche affrontate nei suoi numerosi scritti - dal falsificazionismo e dall'induttivismo alla concezione evoluzionistica della conoscenza, dallo storicismo all'antitotalitarismo alla società aperta commentando, ora in modo simpatetico ora con notevole vis polemica, i contributi critici di molti importanti pensatori, scienziati e storici della cultura sulle sue concezioni. Le repliche di Popper ai suoi critici, oltre a fornire importanti precisazioni e articolazioni delle principali tesi del filosofo austriaco, offrono altresì un fondamentale quadro storico-teorico dei più importanti dibattiti filosofici, scientifici e politici del secolo XX, ancora vivi e centrali nel nostro tempo. -
Rivista di politica (2015). Vol. 4: Waldemar Gurian: religione e politica.
Trimestrale di studi, analisi e commenti diretta da Alessandro Campi. -
Sacri monti e altre storie. Architettura come racconto. Ediz. italiana e inglese. Catalogo della mostra (Varese, 2 ottobre-29 novembre 2015)
"Infinite possibilità compositive uniscono l'idea di percorso ai punti di sosta che lo definiscono, un viaggio serrato di pochi metri in alcuni casi, compreso in un frammento di paesaggio in altri o ancora nascosto nel territorio lungo distanze non percepibili dall'occhio umano; diversi linguaggi descrivono l'architettura e l'arte di ogni singolo capitolo come manifestazioni di un lavoro corale o - spesso - di felici eccezionalità espressive.""""" -
Salute e giustizia sociale. Verso una teoria politica normativa
In questo lavoro si sostiene che la salute è un tema di giustizia sociale. L'autrice indaga la distribuzione di risorse per l'assistenza sanitaria, ovvero come le istituzioni assegnano fondi, cure, beni scarsi e servizi sanitari. Da ciò dipendono il diritto alla salute concepito come classico diritto sociale e l'eguale accesso alle cure. Quali principi potrebbero ispirare le scelte politiche ed etiche? Le teorie della giustizia che costituiscono il paradigma della ricerca hanno dedicato poco spazio alla salute. Occorre, dunque, un modello normativo che si occupi di salute come interesse specifico e autonomo: Una teoria della giusta salute. Quest'ultima si apre quale epilogo logico del volume, giacché rappresenta l'esito incompleto di un cammino che attraversa le proposte filosofiche sottoponendole al vaglio delle domande. -
Libertà e moderazione. Scritti politici
Gli scritti politici di David Hume, raccolti in questa prima edizione italiana integrale e completa, sollevano questioni scomode, difficilmente collocabili nelle classificazioni canoniche della storiografia moderna e contemporanea, che ha sin qui delineato dello Hume politico un'immagine di pensatore ambiguo, indecifrabile, persino ""inquietante"""". Ciò nonostante, le sue idee sull'origine dello Stato e dell'obbedienza politica, la sua visione della libertà, della proprietà, della giustizia, della natura immutabile dell'uomo, delle istituzioni, del libero mercato, della stabilità politica e delle relazioni internazionali, oltre ad iscriverlo di diritto nel novero dei principali teorici politici moderni, costituiscono anche una preziosa fonte di ispirazioni per lo sviluppo del liberalismo e, soprattutto, del conservatorismo. Hume, infatti, si rivela il primo, vero conservatore dei tempi moderni, per avere inaugurato, anticipando di qualche decennio le tesi controrivoluzionarie di Edmund Burke, un conservatorismo """"politico"""" nel vero senso del termine, libero dall'influenza del tradizionalismo religioso e basato sulla difesa dell'ordine, della sicurezza e dell'interesse della nazione, su una visione realistica dell'esperienza politica e sulla diffidenza verso il radicalismo, lo spirito di innovazione violenta, l'arroganza razionalista, la retorica ideologica e il fanatismo settario."" -
Credo negli esseri umani. Cantando la buona novella pop
L'immagine di Mons. Staglianò, vescovo di Noto, che, con tanto di mitra dorata e pastorale canta Mengoni e Noemi durante la celebrazione di una cresima ha fatto il giro del web e dei media tradizionali diventando presto un classico tormentone. La performance canora del presule non è rimasta però isolata, tanto da diventare una precisa cifra comunicativa che il vescovo Staglianò, autore di serissimi testi pubblicati dalle principali case editrice cattoliche italiane, con tanto di studi in teologia alla Gregoriana e in Germania, ha scelto per comunicare direttamente al cuore dei giovani, mai come in questo momento croce e delizia della Chiesa. In questo libro, pensato per un target ampio che va dagli operatori pastorali, alle famiglie, ai giovani stessi, don Tonino (come ancora lo chiama con affetto chi lo conosce da sempre) racconta la sua passione per la musica e per l'educazione dei ragazzi; la sua voglia di andare oltre l'ecclesiale per usare il linguaggio più universale, quello delle cosiddette canzonette che, poi, a rileggerle bene, come fa l'autore in questo libro, non sono poi da considerare in maniera così indulgente ma hanno testi che possono e sanno veicolare verità profonde che, talvolta, non sappiamo più come comunicare. Prefazione di Giovanni D'Ercole. -
MotorHead Art 2519. La sostanza attiva lo sguardo. Catalogo della mostra (Catanzaro, 13 novembre 2015-9 gennaio 2016)
Le trasformazioni avvenute nel Novecento nel panorama artistico e nella società creano insoliti intrecci tra la cultura alta e quella popolare, tra l'esperienza estetica e la vita quotidiana e sollecitano un ripensamento sia della creazione sia della ricezione dell'opera d'arte. Gli artisti, infatti, seguendo l'eredità delle avanguardie sperimentano i più disparati materiali provenienti dagli ambiti più differenti, come occasione esemplare di intensificazione delle nostre attività vitali. Secondo questa prospettiva, l'esperienza estetica non si esaurisce nella sfera dell'arte, ma è coinvolta anche nella vita quotidiana (il tempo libero, il lavoro, lo sport, i giochi, la gastronomia, la cosmesi e via di seguito) offrendo una preziosa chiave di lettura per interpretare la società odierna, connotata sempre di più da una estetizzazione diffusa. Accanto alla sperimentazione dei materiali e all'intensificazione dell'esperienza estetica, sussiste un altro aspetto importante: lo stupore del processo creativo non risiede più nell'intimo isolamento dell'artista nello studio ma nella sua entusiastica adesione alla realizzazione di opere pubbliche per la collettività, finalizzate ad una attiva partecipazione delle persone ad un rituale contraddistinto dalla esperienza estetica. Queste le premesse di un progetto extra didattico che vede coinvolte l'industria Caffè Guglielmo e l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro. -
La filosofia della religione di Romano Guardini
Riflettere sulla filosofia della religione di Romano Guardini significa affrontare uno dei principali nuclei teorici del suo pensiero e insieme cogliere il motivo per cui il filosofo italo-tedesco può essere considerato tra i grandi riformatori del pensiero cattolico del Novecento, capace di una relazione significativa con i movimenti culturali e teologici del suo tempo. A partire dagli scritti dedicati a questioni di filosofia della religione, emerge infatti la sua appassionata ricerca dei motivi di credibilità del cristianesimo e il suo ripensamento originale dell'apologetica cattolica e, più in generale, il suo intenso sforzo per ricucire il divorzio tra fede e cultura che caratterizza la modernità, non rinunciando a mettere in evidenza l'insufficienza dell'approccio dialettico di Kierkegaard e successivamente di Barth, ma anche della teologia neoscolastica e manualistica, dominante ai suoi tempi, ritenuta incapace di rispondere alle istanze nuove della cultura e dello spirito del tempo in quanto fondata su un metodo estrinsecista e apologetico. -
Il caso Tretti
" Resterà un fenomeno isolato o, peggio, da isolare. Forse avrà, in questo paese di manieristi, degli imitatori, ma sicuramente goffi a soltanto furbi. Il dono di Tretti è una semplicità che non si copia, presuppone la superba innocenza dell'eremite. È una semplicità che riporta l'immagine fotografica alle composizioni di Nadar, di Daguerre, e anche al non-realismo, cioè agli spazi e al nitore dell'affresco. Eppure Tretti non è un esteta, né chiede all'immagine se non di sostenere un suo elementare discorso. Lo si può, volendo, liquidare con due definizioni: goliardico, naif. Alcuni lo fanno. Ma sono definizioni sbagliate. I goliardi e i naifs non hanno rigore, si fermano alle prime osterie, si divertono, riempiono le domeniche. Tretti non si diverte, benché sia difficile non divertirsi anche, vedendo i suoi films"""" (Ennio Flaiano)." -
Rammendare il mondo
Molti ragionamenti di scienze sociali sono troppo astratti e troppo legati a una disciplina specifica per illuminare davvero il mondo in cui viviamo. Tuttavia, è possibile mostrare (in via esemplificativa, e con l'ausilio di un grande antropologo, Clifford Geertz) come alcune di quelle analisi possano essere innestate su una visione concreta che corrisponde effettivamente alla nostra quotidianità: quella di un mondo a un tempo sempre più collegato, ma anche sempre più frammentato e differenziato. Da qui scaturisce allora una esplorazione di policy sul come intervenire su alcuni aspetti (positivi e negativi) del nostro tempo per riuscire a padroneggiare le tensioni che lo agitano, e sul come utilizzare a tal fine le caratteristiche più convincenti della cultura italiana (e italica world-wide), anche per venire a capo della tragica invasione di esuli che ha investito l'Europa a partire dal Mezzogiorno e dalla Grecia; e per imprimere, nello stesso tempo, nuovo impulso alla costruzione europea. -
Aldo Andreani architetto. Catalogo della mostra (Mantova, 7 novembre 2015- 31 gennaio 2016)
Aldo Andreani abita ai limiti, frequenta un territorio capace di produrre accelerazioni fantastiche, pur essendo interno a una solida nonché sfaccettata cultura disciplinare, modulata fra l'architettura e le altre arti plastiche e decorative. La mostra ne illustra l'attività, cercando di dare conto, nel suo svolgimento cronologico, dalla moltitudine di pulsioni che si riversano sulla ricerca progettuale e espressiva dell'architetto. In questa guida, per ogni sezione, sono elencati tutti i disegni e le sculture di Andreani esposti. I disegni contrassegnati dalla sigla AAVe provengono dal fondo Andreani depositato all'Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia. Ogni sezione è arricchita da altri materiali documentari e bibliografici. Il lavoro fotografico su Andreani, che si sviluppa lungo il percorso espositivo, è di Maurizio Montagna. -
Gli Scritti sulla «pietà popolare» di mons. Giuseppe Agostino
"Sogno una Chiesa che non giudichi i poveri, che sappia capire le ansie dei tanti dolori ed il canto delle nostre esperienze festive. Una lettura, ad esempio, della settimana santa, in Calabria, che sappia penetrare il nostro 'venerdì santo' e, soprattutto la luce della Resurrezione sarebbe pedagogicamente positiva. Mi viene la voglia da figlio di questa terra e pastore in essa di gridare 'Scopriamo la Calabria'. Non evadiamo dalla nostra terra, non disprezziamola. Custodiamone i valori ed offriamoli come 'sole di sapienza' alla 'modernità' che, spesso, costruisce senza fondamenta vere e stabili."""" (Mons. Giuseppe Agostino)" -
L' internalizzazione dell'economia italiana. Nuove prospettive, nuove politiche?
L'internazionalizzazione del sistema produttivo costituisce uno degli obiettivi più importanti della politica economica italiana. Gli interventi posti in essere a questo fine necessitano, per risultare efficaci, di essere prontamente adeguati ai rapidi e profondi cambiamenti che stanno caratterizzando lo scenario internazionale da alcuni anni a questa parte. Questo volume, si pone l'obiettivo di fornire a studiosi e policy-makers un quadro, il più possibile esaustivo, sui principali cambiamenti in atto nell'economia mondiale e sulle implicazioni per le politiche commerciali. Pur affrontando aspetti e problematiche diverse, tutti i lavori hanno il comune obiettivo di prestare particolare attenzione alla posizione italiana nel contesto globale e agli adeguamenti delle politiche commerciali che il nostro Paese dovrebbe adottare per restare al passo con l'evoluzione dell'economia mondiale. Emergono così dal volume una serie di proposte di policy ritenute necessarie per rendere il nostro Paese sempre più integrato e competitivo nel quadro di uno scenario internazionale in continuo mutamento. -
Eitel Friedrich Moellhausen. Un diplomatico tedesco amico degli italiani (1939-1945)
Un personaggio quasi da film Eitel Friedrich Moellhausen, una figura di diplomatico del tutto anomala nella Germania del Terzo Reich. Nato a Smirne da padre tedesco e madre francese, entra nel 1939 al Ministero degli Esteri tedesco, grazie alla sue conoscenze linguistiche, pur non essendo iscritto al partito. Inizia così una carriera che lo porterà a Parigi, poi più volte nel Nord Africa, come uomo di fiducia di Rudolf Rahn, il futuro ambasciatore presso la Rsi. Divenuto Console generale a Roma dopo l'8 settembre, darà prova di moderazione e di coraggio, intervenendo più volte a proprio rischio in difesa degli ebrei e degli italiani. Il suo spirito di indipendenza e le sue capacità di iniziativa gli varranno la considerazione di von Ribbentrop, che lo invierà in Spagna e Portogallo nel tentativo disperato di cercare contatti con gli americani per avviare negoziati di pace.