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Congiure e complotti. Da Machiavelli a Beppe Grillo
Si parla di teorie del complotto. Bisognerebbe invece parlare di immaginario complottista. Vecchio di secoli, capace di aggiornarsi in continuazione, esso si alimenta di alcuni temi o motivi ricorrenti: le tenebre che avvolgono l'operato di sette o società segrete intenzionate ad imporre il loro dominio sul mondo; il gusto per l'orrido, il ripugnante e l'occulto che si ritrova in ogni cultura popolare; il senso di angoscia che colpisce gli uomini dinnanzi ai cambiamenti storici troppo bruschi e il loro bisogno di un capro espiatorio al quale addossare le colpe; l'ossessione del nemico che pervade le società nel momento in cui esse entrano in crisi o in fibrillazione. Dietro la denuncia delle cospirazioni - un tempo tipica dei regimi totalitari, oggi divenuta una pratica corrente anche in quelli democratici - c'è sempre un clima psicologico di sospetto e paura che spinge alcuni uomini a ridurre la complessità del mondo reale ad una causa elementare e onnipotente. Ma il fatto che i complotti siano quasi sempre costrutti fantastici e immaginari, che non a caso nascono come reazione a eventi storici traumatici, non impedisce che nella storia la lotta per il potere - come Machiavelli più di altri ha spiegato nelle sue opere - sia stata spesso condotta ricorrendo a trame segrete, colpi di mano violenti e macchinazioni. Si tratta allora di distinguere, sul piano storico e analitico, tra congiura e complotto. -
Filologia antica e moderna. Vol. 41-42
Pubblicato con contributi finanziari del dipartimento di studi umanistici dell'Università della Calabria. -
L' illusione della modernità. Il Sud-est dell'Europa tra le due guerre mondiali
Il volume è nato con l'ambizione di presentare i tratti più specifici e le principali linee di sviluppo politico, economico e sociale che caratterizzarono i cosiddetti Paesi balcanici nel corso del ventennio interbellico da una prospettiva differente da quella della sola storia politica. L'epoca compresa nei limiti temporali del volume non può essere considerata solo come un periodo di attesa, per lo più passiva, della Seconda guerra mondiale e delle dittature comuniste imposte dall'Urss. Si trattò, piuttosto, di una stagione sicuramente tormentata ma altrettanto certamente segnata da interessanti fermenti culturali, da pulsioni di crescita economica, tentativi di mettere in atto trasformazioni sociali di più ampia portata rispetto al passato, impulsi a costruire realtà urbane e rurali diverse: più dinamiche e moderne. Si può parlare, nel complesso, di un generale movimento di cambiamento teso, sia pur non sempre in maniera consapevole e coerente, a inserire e amalgamare le società, le culture e le economie del Sud-est dell'Europa con il resto del continente. La cortina di ferro fece scendere il sipario su quelle vicende. Il libro ha l'ambizione di tracciare il bilancio di un'epoca che a giudizio dell'autore ha segnato, sia pur con tutte le contraddizioni e le incertezze del caso, non solo il primo vero tentativo di portare la modernità in questa periferia d'Europa, ma anche quello di tornare a legare Occidente e Oriente. -
Bellissima Italia. Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale
Chiese, abbazie, palazzi affrescati, fontane, piazze, non sono lì a dirci cosa siamo stati, ma che cosa siamo. Guardare, conoscere, scoprire il patrimonio artistico dei luoghi in cui viviamo ci fa comprendere quanto possediamo in bellezza e splendore e quanto stiamo perdendo in violento degrado e cupo disinteresse. Questo libro è un viaggio tra le grandezze, le nefandezze e le ruberie dei luoghi d'arte e di storia italiani di cui siamo chiamati ad essere consapevoli custodi. -
I lupi e gli agnelli. Ombre e misteri della famiglia più potente d'Italia
Maggio 2007, Margherita Agnelli deposita al tribunale di Torino la clamorosa citazione nei confronti di Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron (capo del ""Family Office"""" dell'avvocato a Zurigo) - da lei considerati gestori e custodi dei beni del padre - che provoca un terremoto fra i membri della """"royal family"""" torinese, o di quel che ne resta. La vicenda solleva il sipario sui trascorsi di Gianni, incrina il suo mito e fa venire alla luce verità sul passato di una dinastia protagonista da decenni della storia economica, e non solo, d'Italia. per la prima volta, grazie ai numerosi documenti inediti depositati dalla figlia in Tribunale, un libro porta alla luce, con coraggio e ricchezza di particolari, intrecci pubblici e privati sconosciuti al grande pubblico e spesso nascosti grazie alla complicità dei mass media: immensi patrimoni accumulati all'estero e sottratti al fisco, scatole cinesi e società ombra, drammi, contrasti, sospetti e manovre che hanno segnato la famiglia Agnelli e, senza i quali, non si possono comprendere i fatti più recenti come le vere ragioni dell'operazione che ha portato John Elkann al vertice con la sempre più vasta """"presa di potere"""" da parte di Sergio Marchionne. Questo libro illustra anche il ruolo di Donna Marella (con ampio spazio all'emarginazione di Edoardo, alle vicende di Lapo e alle ragioni vere dell'ascesa del giovane Elkann), la guerra mediatica che ha avuto come protagonista Margherita e i suoi figli."" -
Theoria. Il divino oltre il dogma
Tutti noi conserviamo al nostro interno una piccola scintilla di energia divina: questo libro indica un percorso gnostico, di disincarnazione, da compiersi attraverso il distacco dalla materialità affinché si possa ritrovarla, riconoscendo il Divino che è in noi, riuscendo così a tornare all'energia originaria da cui proveniamo. Dovremo però liberarci dei pesi e dei dogmi che ci appesantiscono e ci hanno allontanati dalla purezza e semplicità originari, comprendendo come la spiritualità non vada confusa con la religiosità e quanto sia necessario vivere la vita di tutti i giorni nella consapevolezza dell'eterno, conducendo così un'esistenza più appagante lungo il cammino verso il Divino. -
Antiquorum habet. I Giubilei nella storia di Roma attraverso le raccolte librarie e documentarie del Senato. Catalogo della mostra
"Il Senato della Repubblica intende mantenere la tradizione di accompagnare grandi eventi della storia italiana con iniziative a tema aperte al pubblico. Il Giubileo rappresenta certamente un momento di profondo coinvolgimento religioso, ma è anche espressione eloquente della città di Roma e, più in generale, della cultura, dell'arte, del costume che nel corso del tempo ha saputo disseminare al di fuori del contesto propriamente religioso, attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni e della popolazione. In tale prospettiva, la mostra Antiquorum Habet si apre a tutti i cittadini senza limiti di spazio, di tempo, di appartenenza religiosa o ascendenza culturale, innanzitutto attraverso un percorso integrato di tracce esclusive, in alcuni casi mai uscite dal perimetro di sicurezza della Santa Sede o della Zecca dello Stato, nonché moltiplicando le possibilità di accesso multimediale ad un patrimonio ricchissimo che il Senato mette a disposizione del pubblico nella rete internet. Chiunque potrà visitare la mostra a Palazzo Giustiniani o intraprendere da ogni parte del mondo la strada della ricerca di testimonianze, documenti, monete, medaglie, francobolli, incisioni, cimeli che la piattaforma informatica permette di sperimentare senza limiti anche direttamente da casa..."""" (Dalla Presentazione di Pietro Grasso)" -
Res publica (2015). Vol. 12: La formazione politica nasce nella famiglia luogo di incontro e di dialogo tra le generazioni.
Rivista quadrimestrale diretta da Giuseppe Ignesti e Rocco Pezzimenti che si occupa di studi storico-politici internazionali. -
Le ragioni della libertà nei protagonisti della «Grande Vienna». Un colloquio con Juan Pablo Marcos Bay
Karl R. Popper: ""Per 'liberale' non intendo una persona che simpatizza per un qualche partito politico, ma semplicemente un uomo che dà importanza alla libertà individuale ed è consapevole dei pericoli inerenti a tutte le forme di potere e di autorità"""". Ludwig von Mises: """"Non appena la libertà economica che l'economia di mercato concede ai suoi membri è rimossa, tutte le libertà politiche e le carte dei diritti diventano inganno. Habeas corpus e processi davanti al magistrato sono una vergogna se, sotto il pretesto dell'opportunità economica, l'autorità ha il potere di relegare ogni cittadino indesiderato sull'Artico o in un deserto o di assoggettarlo ai 'lavori forzati' a vita. La libertà di stampa è un puro inganno se l'autorità controlla tutti gli uffici stampa e tutte le cartiere. E così è per tutti gli altri diritti dell'uomo"""". Friedrich A.von Hayek: """"Il controllo economico non è il semplice controllo di un settore della vita umana che possa essere separato dal resto; è il controllo dei mezzi per tutti i nostri fini. E chiunque abbia il controllo esclusivo dei mezzi deve anche determinare quali fini debbano essere alimentati, quali valori vadano stimati più alti e quali più bassi; in breve ciò che gli uomini debbano credere e ciò per cui debbono affannarsi [...] Chi controlla tutti i mezzi stabilisce tutti i fini"""". Hans Kelsen: """"Il problema della democrazia non è quello del governo più efficiente; altre forme possono ben esserlo di più."""""" -
Carteggio 1925-1926
Come finì la democrazia in Italia? Le lettere raccolte in questo volume del Carteggio di Giovanni Amendola si riferiscono, per la sua parte maggiore, al 1925, l’anno cruciale dell’Aventino, quella strategia politica che aveva trovato il suo sbocco con la secessione parlamentare delle forze liberali e democratiche a seguito dell’assassinio di Giacomo Matteotti. Esso rappresentò l’unico possibile tentativo di opposizione al fascismo e alla violenza di Stato contro gli oppositori messa in atto dal regime. Sulla secessione parlamentare si sono espressi nel tempo giudizi troppo spesso sbrigativi. In realtà l’Aventino fu un fenomeno complesso composto di forze liberali e democratiche che dovette giocare la sua partita politica contro un regime totalitario che, impadronitosi della macchina dello Stato, utilizzò contro gli oppositori tutti gli strumenti del potere, dalla formazione di un partito armato, alle violenze private e pubbliche, alle leggi che violavano la costituzione come la legge elettorale, all’eliminazione fisica degli avversari, come nel caso di Giacomo Matteotti e più tardi dello stesso Amendola. Ma soprattutto i famigerati decreti che abolivano la libertà di stampa sottraendo agli oppositori la possibilità di appellarsi alla pubblica opinione per far valere le ragioni della palese violazione della costituzione e delle leggi perpetrata dal regime che dovevano fornire a Vittorio Emanuele la motivazione formale per dimettere Mussolini. Questo il contesto in cui si svolse quella battaglia politica che ebbe in Giovanni Amendola il suo capo riconosciuto per visione politica e autorevolezza morale e di cui questa raccolta dà puntualmente conto. I documenti che si pubblicano in questo 6° volume del Carteggio sono costituiti da una raccolta di lettere rinvenute nell’Archivio privato di Giovanni Amendola e integrate con quelle relative ai suoi corrispondenti. -
Nuovo manuale pratico di scrittura
Il Manuale aiuta chi - studente, laureando, aspirante giornalista, saggista, scrittore, ecc. - è consapevole che creatività, ingegno, talento, vadano abbinati a un'efficace tecnica di scrittura. Il libro si caratterizza per la sua ""praticità"""". I consigli forniti per le varie tipologie testuali trattate (tesi di laurea, saggio, articolo di giornale, prima prova scritta dell'esame di maturità, temi per concorsi) sono sintetici e schematici, gli esempi numerosi, le soluzioni proposte immediatamente applicabili e operative. Completano il manuale le regole di redazione, fondamentali per chi ha l'arduo compito di """"correggere"""" i testi altrui."" -
Sindacalismo (2015). Vol. 31
Sindacalismo la rivista di studi sulla rappresentanza del lavoro nella società globale. Una ricerca di dialogo e di confronto tra la ricerca scientifica internazionale, gli ambienti di studio, l'opinione pubblica, i soggetti sociali, gli operatori economici, i movimenti politici e le istituzioni del paese al fine di favorire una maggiore comprensione della realtà socio-economica che si sviluppa nei differenti livelli d'indirizzo di una società aperta, pluralista e democratica. -
Il giusto testimone. Studi e interventi in memoria di Francesco Paolo Montanino
Questo libro è dedicato alla memoria di Francesco Paolo Montanino (1925-2006): un Giusto cristiano che ha saputo testimoniare, oltre alla sua ardente fede religiosa, quale esemplare marito e padre di nove figli, e al suo spiccato senso delle Istituzioni, quale integerrimo magistrato, la possibilità di coniugare armonicamente, e felicemente, queste due istanze in una suprema, originale esperienza di vita, umanamente paradigmatica di un modo di soffrire, di amare, di impegnarsi, di esporsi da laico, nella realtà culturale e sociale in tutti i possibili sensi fecondo. Questa singolare esistenza, documentata da intense testimonianze personali, offre lo spunto per una non occasionale riflessione scientifica ad ampio raggio, filosofico e storico-giuridico, e sociologico, su ragioni, forme, significati del complesso rapporto fra le dimensioni etico-spirituali e le valenze istituzionali implicate contestualmente tanto nella fedeltà a Dio quanto nel servizio reso agli uomini. -
La politica di Giacomo Mancini per la difesa del suolo
Come Ministro dei Lavori Pubblici, Giacomo Mancini, seppe trasformare le idee e le esperienze migliori dell'urbanistica moderna in iniziative di governo, facendo approvare la ""legge ponte"""" iscritta negli annali della storia urbanistica italiana, che dotò gli enti locali degli strumenti di pianificazione urbana e determinando l'attuazione della """"legge 167"""" che permise di avviare i piani per l'edilizia economica e sociale in quasi tutte le città italiane. Inoltre, diede prova di grande fermezza contro gli speculatori di ogni risma, intervenendo sulla frana di Agrigento e bloccando la lottizzazione dell'Appia Antica. Ed è proprio su questi fatti che l'autore ha scelto di soffermarsi in questo scritto prendendo spunto da una visita di Mancini al suo paese, a Satriano, dopo la disastrosa alluvione del 1973 dove pose con forza le questioni relative alla difesa del suolo e alla tutela del paesaggio."" -
Appunti di viaggio di un antropologo itinerante
Il volume raccoglie scritti, talora già editi, soprattutto, non esclusivamente, sulle pagine de: ""il Quotidiano"""" e altri inediti, frutto di ricerche partecipate portate avanti negli ultimissimi tempi. l'esigenza di appuntare osservazioni e riflessioni rientra nella logica di evitare - come si dice nell'introduzione - o frenare, a titolo aggiuntivo, la temuta ostruzione dei varchi della memoria, dal momento che """"labitur occulte fallitque volubilis aetas"""", scivola di nascosto e fugge il tempo che vola. Ad appunti scritti corrispondono altri visuali compresi tra l'istantanea e la posa, talora compiaciuta, di chi avverte d'essere nel mirino dell'obiettivo."" -
In viaggio con Rubens
Questo libro nasce come ricerca di un approdo in porti più sicuri, sulle tracce di personaggi di famiglia ormai spariti nel turbine del secolo scorso. Ed è su uno straordinario fondale nord-sud che si ritrova la storia di Rubens Corrado, ingegnere, grande viaggiatore e uomo di mondo. Della sua opera di progettista e costruttore rimangono, soprattutto al Lido di Venezia, numerosi esempi di edilizia residenziale, considerati ormai espressione del patrimonio liberty del primo Novecento. -
Miniera. Giorgio Bartocci. Solo show
La mostra personale di Giorgio Bartocci, dal titolo Miniera, inaugura gli spazi espositivi di Altrove Gallery, nuovo luogo dedicato alle arti contemporanee nel centro storico di Catanzaro. -
Conterraneo. Memoria identitaria e poetica dei luoghi. Laboratorio di arte pubblica del borgo di Bova. Ediz. illustrata
Arte urbana, arte relazionale, arte partecipata, arte pubblica come forme innovative di socializzazione, comunicazione e trasmissione di memorie e conoscenze. Nelle varie e articolate declinazioni di arte pubblica, il laboratorio ""Conterraneo"""" si è posto in relazione non solo con il contesto, ma anche con la memoria identitaria della città di Bova, proponendo interventi site-specific come modalità di riqualificazione in grado di suggerire prospettive inedite di lettura dell'habitat, innovative sia da un punto di vista ambientale che socio-relazionale. Un modello culturale alternativo che ha dato valore aggiunto alle risorse umane e ambientali esistenti, contribuendo a sviluppare ulteriormente il potenziale culturale a livello territoriale. La costante alla base del progetto è stata l'idea di far dialogare artista e collettività, attraverso la condivisione di un percorso frutto di scambi sociali e culturali non standardizzati, in grado di offrire momenti di riflessione e convivialità, innescando intorno a sé una vera e propria dinamica culturale produttiva. Azioni artistiche e laboratori creativi hanno così avviato sul territorio grecanico un'operazione incentrata sul metodo relazionale e su quel senso di """"abitare poetico"""" di cui parla Heidegger - un'arte aperta alla collettività, autenticamente pubblica, vale a dire vicina all'essenza delle cose - che ha visto i cittadini della città di Bova coinvolti in prima persona. L'esperienza è stata interamente condotta dall'artista Antonio Pujia Veneziano, responsabile del laboratorio di arte pubblica nell'ambito del """"Programma di Arte Pubblica nei Borghi e nei Centri Storici dell'AreaGrecanica"""" promosso dal GAL Area Grecanica in collaborazione con ANITI - Impresa Sociale. Contributo di Filippo Paino e introduzione di Antonina Spanò."" -
Osservatorio Isfol (2016) vol. 1-2
Osservatorio Isfol è la rivista storica dell'Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori). Si pone come luogo di confronto e dibattito nella comunità scientifica sui temi legati ai sistemi del lavoro, della formazione e delle politiche sociali. La rivista nasce nel 1975 con il titolo Osservatorio sul mercato del lavoro e sulle professioni. Dal 1986 al 2006 diventa Osservatorio Isfol. Con struttura e contenuti rinnovati, la rivista riprende le pubblicazioni nel 2011 con lo stesso titolo. -
Lettere dall'Italia. Fatti e personaggi, commedie e commedianti
Scrivere del proprio Paese - quando lo si faccia con spirito schietto e sincero - espone alla temibile accusa di disfattismo. È duro dover riconoscere che molta gente trova giusto tacere i propri difetti di fronte agli altri. I più forsennati teorizzano che questa immunità vada estesa a tutti, anche ai peggiori farabutti, purché posseggano il nostro medesimo passaporto. Devo dire con chiarezza che questa idea mi è sempre apparsa perniciosa. Chi sostiene che i panni sporchi si lavano in famiglia, spesso è colui che li insudicia di più. Quanto alla famiglia, ne esiste soprattutto una dove le dubbie virtù della reticenza sono considerate fondamentali: quella mafiosa. Rimarrebbe deluso però chi si aspettasse una collezione di invettive. Non è questo lo spirito del libro, di cui potrei elencarvi fin da ora tutti i difetti, salvo l'unico che credo non abbia: l'animosità. Questo è - o vorrebbe essere - un libro ironico, i cui protagonisti sono maschere in cui ciascuno si può riconoscere, nel bene e nel male.