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L' ora di regia
"La regia ha qualcosa che sfugge a un insegnamento organico così come a un apprendimento immediato. [...] È probabile che in una scuola di cinema non ci siano nemmeno dei metodi assoluti, ma un insieme di fattori che di volta in volta un docente deve tirare fuori [...]. Io continuo a credere che il cinema ti dia la possibilità di mentire ma nello stesso tempo sveli più di ogni altro mezzo le tue bugie. Se ci fosse ancora il dibattito sullo specifico filmico, sarei tentato d'indicarlo nell'implacabilità, diciamo così, della macchina da presa. Appena sostituisci il tuo occhio con un obiettivo, la cinepresa produce più una radiografia che uno sguardo. Quindi, se vuoi mentire, vieni scoperto subito."""" (Gianni Amelio) """"Il mio primo film sono gli anni del Centro Sperimentale di Cinematografia [...]. Quella scuola per me era il Cinema con la C maiuscola, solo a leggere i nomi degli allievi e dei docenti che erano passati per quelle aule provavo un senso di soggezione: erano una parte della storia del cinema, italiano e non solo. Per questo gli anni di scuola li ho presi così seriamente e senza perdonarmi nulla."""" (Francesco Munzi) Una chiacchierata tra un ex maestro e un ex allievo, che parte dalle aule del Centro Sperimentale e si allarga al senso del mestiere di regista. Per alcune settimane, nell'estate del 2015, i registi di due generazioni si sono incontrati da soli, davanti a un registratore, e hanno poi rivisto e riscritto decine di ore di conversazione, fino a produrre questo volume." -
Amendolea silenzio sonoro. Monotipi e monotipie di un luogo
Quando si intraprende un viaggio si inizia quasi sempre da una mappa geografica. Per capire dov'è il luogo da raggiungere. Per conoscere e ri-conoscere. La si consulta su carta, tenendola vicina ai libri che stai leggendo o attraverso le esplorazioni digitali. Durante il viaggio può accadere di ripiegarla, consultarla saltuariamente o decidere di non tenerne conto... perché, poi, accadono altre cose. -
C'era una volta il Sud. Sogni, streghe, eroi, miracoli nell'Italia che voleva cambiare
C'era una volta il Sud, e in quel Sud, ""profondo"""" più della Fossa delle Marianne, nei primi anni '60 si è immerso, in disincantata apnea, l'inviato Giuseppe Josca, riemergendone con tante storie d'un'unica storia ancora irrisolta: terragni fraticelli predestinati alla santità, attrici di gran nome fattesi casalinghe per amore, reduci proclamati eroi per un errore d'ortografia, grevi carbonai diventati eredi miliardari di ras etiopi, sapienti poeti che non sapevano leggere e scrivere, rompicapi archeologici, tesori veri, fortune fasulle, e molto altro ancora. Racconti, più che cronache, di """"ordinarie singolarità"""", senza gli orpelli dell'epopea stracciona né le cianfrusaglie del colore locale; dettagli d'una foto d'epoca magari col tempo ingiallita (sembrano passati anni-luce, invece si era appena all'altro ieri), ma non al punto di aver perso ogni capacità d'intrigare ancora; tessere d'un puzzle variamente combinabili per rintracciare, comunque, il profilo d'un mondo sospeso fra troppo vecchio e troppo nuovo. """"...Si può pensare con nostalgia, con tenerezza, al piccolo mondo antico che non c'è più. Però senza rimpianti. Perché anche questo è il segno che il Sud cambia, cammina, magari inciampando e zoppicando ogni tanto...""""."" -
Banche popolari, credito cooperativo, economia reale e costituzione
La nostra Costituzione è un grande baluardo per resistere a ulteriori concentrazioni di potere finanziario, per una economia ed una finanza partecipativa dove c'è posto per i grandi e per i piccoli, per un'economia del libero intraprendere ma nel rispetto di diritti sovraordinati, in rapporto a quelli, pur legittimi, della buona finanza; per un'economia, una società, una cultura equilibrate che si oppongono all'uniformità ed omogeneizzazione tecnocratica per le quali solo le grandi dimensioni meritano rispetto. Ecco perché non perdono occasione per tentare di scardinarla. Questa, e semplicemente questa, è la partita in gioco nel tentativo in atto di omogeneizzare e banalizzare tutte le nostre strutture bancarie, per sottoporle al pensiero unico di chi pensa che le banche popolari, e tutto il credito cooperativo, siano un'anomalia del sistema.Ed in effetti si tratta di un'anomalia rispetto al loro sistema. Ma il loro sistema è esattamente quello che i padri costituenti non volevano. -
La capitale immaginata. L'evoluzione di Bucarest nella fase di costruzione e consolidamento dello Stato nazionale romeno (1830-1940)
Il presente volume prende in esame l'evoluzione di Bucarest come studio di caso per rispondere a una serie di quesiti. Come cambia una città dopo la sua designazione a capitale? Come si sviluppa la sua struttura socio-economica in coincidenza con l'acquisizione di una centralità politico-burocratica e, conseguentemente, produttiva e finanziaria? Quanto la sua trasformazione riflette queste dinamiche e quanto pesa la volontà della classe politica di farne uno ""specchio della nazione"""", una rappresentazione del modello di Stato che essa si propone di realizzare? Bucarest fu scelta come capitale dell'appena costituito Stato romeno nel 1862. Come altre capitali di Paesi sorti dopo la dissoluzione dell'Impero ottomano, essa subì un profondo mutamento nei decenni successivi alla nascita della Romania, trasformandosi da conurbazione dalle caratteristiche assai simili a quelle delle città ottomane, almeno sul piano della struttura urbanistica e architettonica, a """"piccola Parigi dei Balcani""""."" -
Giuliano Giuman. Last time. Ediz. illustrata
Last time è una finestra aperta sulla produzione attuale di Giuliano Giuman, contrappuntata da pochi, mirati rimandi alla sua storia, che si è intrecciata con le vicende più rilevanti dell'arte contemporanea internazionale, dal concettuale al ritorno alla pittura fino alla peculiare cifra musicale. Una mostra critica e di ricerca, quindi, che ricapitola non le tappe di un articolato iter ma il senso ultimo, appunto, di ciò che l'artista ha fatto e va facendo. Last time, appunto: l'ultima volta creativa (fin qui), in ordine di tempo con temi archetipici dell'umanità di tutti i tempi: il mito, il sacro, gli elementi, il viaggio, l'arte, la polis, l'identità. -
Formiche (2016). Vol. 111: Governo a 5 stelle? Ambizioni e limiti del movimento (fu?) grillino.
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Cristina d'ingiusta bellezza
Il 23 dicembre 1984, giorno delle sue nozze, l'insegnante di piano Cristina Petraglia non si presenta in chiesa. La sua Diane viene rinvenuta in mezzo al lago. Di lei, però, non c'è traccia. La colpevolezza copre chiunque, come un manto di neve, e non risparmia nemmeno la vittima: bella, forse troppo, per la sua piccola comunità. Lo psicologo inviato dalla Procura investiga tra i sentimenti di chi è coinvolto. Si imbatte in Fiore, che fin da piccolo fa il gioco del silenzio; in Cristiano, un falegname che fa l'acrobata tra i cornicioni di antichi palazzi; in Melania, che respinge la parte di perdente e lotta per averne un'altra. La vera indagine diventa un viaggio nel senso di bellezza e di sconfitta di una piccola, feroce umanità. Faccia a faccia con una bellezza troppo invadente per meritare una sola verità. -
Turismo e terrorismo jihadista. I valori liberali della vita mobile e i nuovi nemici della società aperta
Perché gli intellettuali ""critici"""" hanno denigrato il turismo fino a paragonarlo al terrorismo? Perché le loro categorie di analisi ostacolano la comprensione del terrorismo jihadista? Quali sono i valori liberali della vacanza estiva che i fondamentalisti, non solo religiosi, e i terroristi disprezzano? Perché gli attacchi dell'11 settembre 2001, del 13 novembre 2015 e i molteplici luoghi dell'ospitalità e del tempo libero sono interni alla rivoluzione islamica iniziata con l'ayatollah Khomeini nel 1979 in Iran? Perché i valori liberali del nuovo ceto medio internazionale o delle vite mobili sono il più efficace contrasto al fondamentalismo e al terrorismo jihadista? Verranno dalle sempre più diffuse vite mobili, che viaggiano """"tra"""" le città e """"attraverso"""" le culture, i nuovi leader economici e politici cosmopoliti che sconfiggeranno i nuovi nemici della società aperta? Che cosa possono fare gli imprenditori dei piaceri per supportare le strategie politiche della prioritaria auto-immunità statale? Sul piano comunicativo, è possibile ridurre le asimmetrie informative tra promo-commercializzazione turistica e media eventi topo fobici generati dai jihadisti? Quali linee d'azione, anche commerciali, possono essere intraprese dagli imprenditori dei piaceri e dai politici per spingere gli islamici a riforme interne e a rinnovarsi in funzione degli irrinunciabili valori liberali dell'Occidente? Il libro risponde a queste domande e fornisce diagnosi e possibili soluzioni."" -
A onor del vero. Un'autobiografia politica e civile
Come un gabbiano in volo, tema di un sogno che lo ha accompagnato sin dalla giovinezza, Francesco Forte guarda «da un punto mobile, un po' lontano», i suoi trascorsi e quelli della nazione, dal fascismo ad oggi. Intellettuale libero e irregolare, più volte ministro e sottosegretario, sempre al vertice di posti chiave, giornalista, accademico, economista appassionato, il racconto della sua vita è un'istantanea fedele dell'Italia intera. L'autore racconta la sua verità: senza compromessi. Dall'infanzia - quando con il fratello faceva da scudo umano durante i bombardamenti angloamericani e l'Italia era divisa in opposte fazioni - sino alle vicende più intricate della nostra democrazia. Un'autobiografia vigorosa e ricca, la cui forza maggiore è nella qualità delle informazioni di prima mano raccontate con pathos e affilata ironia. Vicende e uomini che hanno segnato in maniera indelebile la storia degli ultimi decenni: Enrico Mattei e l'ENI, Pier Paolo Pasolini e Petrolio, Roberto Calvi, il caso Moro, Bettino Craxi, Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano. L'Italia di oggi come prodotto delle sue tante contraddizioni, vagliate con la capacità di analisi del grande economista o sviscerate con un'emotività che non conosce filtri. Un racconto genuino che non disdegna di assumere, talvolta, i toni del risentimento e della critica feroce verso sfere di potere e uomini di eterogenea appartenenza, il cui peso specifico si è spesso rivelato decisivo per le sorti del nostro Paese. Sempre chiamato a dare conto di azioni e decisioni, l'autore si sente finalmente «libero e felice», come il gabbiano del sogno, di raccontare il suo vissuto senza reticenze. Anche se avverte «solo alcune cose ed alcuni fatti si vedono in modo nitido, altri sono sfocati, o ci sono solo alcuni dettagli. Del resto questo libro è stato scritto in gran parte a sprazzi, quando mi è accaduto di dover ricordare». -
Kabul-Roma. Andata e ritorno (via Delhi)
Uno squarcio della carriera di un funzionario internazionale che spazia dagli infidi sentieri balcanici alle stanze ovattate della Farnesina, dalle prigioni del Kerala al confinamento in un container della base Nato di Herat. Storie vecchie e nuove legate al peacekeeping e alla diplomazia internazionale che si intrecciano. Uno spaccato di vita al centro di avvenimenti controversi che hanno costellato la nostra storia recente e su cui non si è ancora fatta chiarezza. Al centro la nebulosa vicenda dei fucilieri di marina in India, annosa questione su cui giudizi ed interpretazioni non si contano e alla quale il libro dà alcune risposte. -
Omero al faro
Romanzo giocoso, parodico, rapsodico, popolaresco, ""Omero al Faro"""" è un viaggio dall'infanzia alla giovinezza, alla vecchiaia, alla morte. Ma è anche un viaggio interiore sino all'approssimarsi dell'anima. Tutto si svolge al Faro. Anche Troia ed Itaca sono il Faro. Anche le storie di Ulisse ed il suo viaggio lo sono. Il Faro diventa Il luogo, scenario unico, centro del mondo, punto di partenza e di approdo. Omero, e in particolare Ulisse, sono il pretesto per una messa in scena corale, in chiave grottesca, talvolta da opera dei pupi, di una realtà volta a rappresentare il recente passato e il presente. Accanto a loro sfila una teoria di personaggi indimenticabili: zia Nina, vera ispiratrice dei poemi omerici; Fronziu e Milia, surreali protagonisti di spassose avventure; Donnacarmelina, scaltrissima commerciante; Pascaliufalignami, provetto cantastorie; le galline profetiche della 'zza Maria; i fieri ragazzini delle libere strade; Don Cicciu 'u bigliaddèri; Petru 'u giaddinaru; il macellaio Polifemo; suor Benedetta, ed altri ancora. Una scrittura densa di commistioni e richiami, la cui scansione temporale, propria delle narrazioni, è superata da improvvise infiorescenze animose. Un fantasioso ed esplosivo pastiche in una lingua che mescola e amalgama dialetto siciliano a idioma nazionale. La parola rocambolesca e dissacrante che, dopo aver cantato l'epopea della giovinezza, si stempera, alla fine, nel bisbiglio dei vecchi a cui rimangono solo le confidenze del mare."" -
Storia di un locale sfitto. Viaggio allucinante nei meandri della burocrazia
Guardare negli occhi dirigenti e funzionari pubblici mentre duellano con un cittadino qualunque, per mettere a nudo i misfatti della burocrazia italiana: è la sfida del giornalista autore e al tempo stesso protagonista di questo libro. All'origine di tutto c'è una piccola proprietà immobiliare ricevuta in eredità dalla famiglia. Il proposito apparentemente banale di gestirla al meglio si rivela ben presto un ""film dell'orrore"""" (non ancora finito) da cui scaturisce un appassionato reportage su vizi e tic dell'Amministrazione pubblica. L'autore ripercorre passo dopo passo le avventure realmente vissute a causa del suo locale, mettendole in relazione con l'andamento della vita economica e l'evoluzione delle normative sotto i governi succedutisi negli ultimi vent'anni. Ne emerge un groviglio di incoerenze e inefficienze all'insegna del più sovrano disprezzo per le ragioni economiche dei cittadini, che chiama in causa diverse branche del settore pubblico centrale, anche se la parte del leone spetta ai numerosi uffici di Roma Capitale. Non ci sono in questa vicenda richieste di mazzette o estorsioni, ma solo la straordinaria normalità a cui va incontro chi cerca di seguire le regole senza scorciatoie. Nulla, a questo proposito, è istruttivo come ascoltare dalla viva voce delle autorità le richieste fatte ai cittadini per ottenere un timbro, un'autorizzazione o semplicemente il riconoscimento di una situazione di fatto."" -
Il concetto di rappresentanza
"Il libro della Pitkin, pur uscito in inglese già nel 1967, e finalmente ora pubblicato in italiano, resta tuttora un classico nel campo delle analisi sui problemi della rappresentanza: e ciò sia quando consideriamo questo concetto in generale, sia soprattutto quando ci riferiamo al suo uso politico. È augurabile che la sua diffusione possa servire a dare un po' di chiarezza ai dibattiti recenti riguardanti problemi delle riforme costituzionali dello Stato, in cui la classe pubblica italiana, politica e giornalistica, ha messo in mostra le sue non sufficienti conoscenze. Ci basti ricordare, del resto, che quando ci domandiamo che nome dare al sistema politico nel quale viviamo, così come a quelli di altri paesi simili al nostro, non possiamo rispondere altro che chiamandolo 'governo di democrazia rappresentativa'"""". (Dalla prefazione di Alessandro Pizzorno)" -
Rivista di politica (2016). Vol. 1: Il pensiero politico italiano: materiali, profili e interpretazioni.
Trimestrale di studi, analisi e commenti diretta da Alessandro Campi. -
L' acropoli (2016). Vol. 2
Rivista bimestrale di politica e varia cultura diretta da Giuseppe Galasso. -
Disastro capitale. Roma al bivio
Cronaca, diario, analisi, denuncia: c'è tutto questo in Disastro Capitale. Con sguardo ironico e dolente, Mario Ajello racconta la caduta di Roma nel malgoverno e nel degrado. La politica, il costume, il Palazzo, la vita della città e le sue malattie, il sindaco Marino e il boss Carminati, Giuseppe Gioachino Belli e il conte di Cavour ma anche il circo dei Casamonica e le canzoni popolari di Mannarino, i pizzardoni e i medici della mutua, gli slang, gli scioperi e i disservizi, le buche stradali come baratro della vivibilità quotidiana, i giochi delle consorterie e dei clan di Mafia Capitale che nella grande bolla dell'indifferenza collettiva hanno prosperato e vinto negli ultimi anni: si mescolano satira e tragedia in queste pagine. E, come nello stile giornalistico dell'autore, la lingua della politica si contamina con il gusto dell'osservazione sociale in un continuo saliscendi narrativo tra ""alto"""" e """"basso"""". Roma diventa così il riassunto e l'amplificazione nazionale di quel cortocircuito tra crisi dei partiti, opacità amministrativa e collasso del senso civico che, dove più e dove meno, rendono la gestione delle città sempre più complicata e difficile da controllare in questa fase di passaggio della nostra democrazia o post-democrazia. Un libro su Roma, insomma, che va oltre Roma. E che mette a nudo la Capitale per addentrarsi, attraverso di essa, nei mali e nei vizi dell'Italia bisognosa, ad ogni latitudine, di anticorpi capaci di difendere l'etica pubblica e la dignità della buona politica."" -
Pursuing euroeconomic and financial terminology. Sulle tracce della terminologia euroeconomica e finanziaria
La stragrande maggioranza dei termini dell'economia e della finanza nell'era dell'euro rappresenta una singolare espressione che è fonte inesauribile di forestierismi, calchi, prestiti, soprattutto dall'inglese, considerata all'unanimità lingua degli affari per eccellenza e meglio nota come business english. Si tratta di un vero fenomeno portato alla ribalta dalle cosiddette ""parole della crisi"""" che se da un lato attirano l'attenzione grazie al loro fascino, dall'altro gettano ancora di più nel dubbio tutti grandi e piccini, generando una crisi linguistica dirompente. Ecco allora che di fronte a tale scenario questo volume vuole rappresentare uno strumento di orientamento linguistico e delle metodologie di traduzione tecnico-scientifica. Contiene, infatti, l'intento di fornire un valido supporto a tutela della storia della lingua italiana, inglese e francese, della loro reciproca relazione, per consentire un uso proprio e corretto di termini, parole e contesti."" -
Atti del seminario di Artena. Prospettive dell'Italia in Europa
Il Centro Studi di Politica Economica e Monetaria - CeSPEM Mario Arcelli è un centro studi dell'Università Cattolica - sede di Piacenza. Con questo volumetto si intende iniziare una serie di quaderni a carattere divulgativo e scientifico, non esclusivamente di natura economica. Per questo primo quaderno si è scelto di raccogliere alcuni dei contributi più significativi al seminario tenuto in Artena (Roma) il 22-23 gennaio 2016 sulle prospettive dell'Italia in Europa. -
Elisabetta II regina
Accanto a più di cinquanta sovrani e una decina di dinastie, in un'epica storia lunga quasi 1200 anni, trova spazio la vicenda di Elisabella II, attuale Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. ?Questo libro racconta la vita di una donna protagonista di un'intensa epoca della storia del Regno Unito, definita una nuova ""età elisabettiana"""". Nel settembre del 2015 Elisabetta ha superato per numero di giorni il regno della Regina Vittoria, passando alla storia come il sovrano più longevo della storia della Corona britannica. Il 21 aprile 2016 ha compiuto il novantesimo genetliaco.""