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Trilogia sull'identità. Peter Pan guarda sotto le gonne-Stabat mater-Un eschimese in Amazzonia
Composta da Peter Pan guarda sotto le gonne (2015), Stabat Mater (Premio Hystrio Nuove Scritture di Scena 2017) e Un Eschimese in Amazzonia (Premio Scenario 2017), la Trilogia sull'Identità si concentra sul tema dell'identità di genere e costituisce l'ideale punto d'arrivo di un'esperienza nata nel 2014 intorno al progetto della compagnia The Baby Walk. I tre testi raccolti nel volume, densi di incalzante ironia e dal grande impatto emotivo dimostrano, grazie alla loro brillante scrittura, come teatro e danza siano ancora capaci di rispondere «a tanti dilemmi senza abbondare di spiegazioni». -
Prime tempestose. Breve viaggio nel teatro attraverso il racconto di 25 testi e spettacoli con nuove traduzioni di scene e canzoni
Dalle 'folli' ribellioni di Medea e Lisistrata al rifiuto delle forme convenzionali da parte di gruppi come il Living Theatre, il volume rievoca i travagliati esordi di titoli che hanno segnato inequivocabilmente la storia della scena. In questa preziosa antologia che abbraccia quasi 2500 anni di drammaturgia e spettacolo, il teatro diventa specchio e coscienza della società che lo esprime, raccontandone storture, inquietudini, aspirazioni. -
Top Girls
Il testo mette al centro della scena Marlene, donna che ha sacrificato la propria vita (familiare e non) sull'altare del lavoro. Dal primo episodio, l'onirico convivio in cui la protagonista si confronta con figure femminili di spicco dell'arte del passato, fino agli sviluppi del secondo atto in cui l'intreccio tra vita lavorativa e privata deflagra facendo emergere insospettabili segreti, la scrittura di Caryl Churchill costruisce un universo femminile variegato e multiforme, secondo un modello drammaturgico capace di «tradurre in struttura drammatica un'istanza del presente e una personale visione del mondo e della vita». -
Il revisore
Mosca, 1925. Mentre Mejerchol’d dirige le prove di quella che si rivelerà una delle più importanti realizzazioni teatrali del Novecento – Il revisore tratto dall’omonima opera di Gogol’ –, il suo aiuto regista M. M. Korenev giorno dopo giorno stenografa le intense prove dello spettacolo, e con esse la viva voce del Maestro. Questi materiali, qui raccolti, fatti dunque di una sorta di discorso-azione, spesso laconico ed ellittico, e poi viceversa immerso in verbosità colossali, permettono di seguire il processo di evoluzione del disegno registico e le varie fasi della sua concretizzazione, testimoniando, accanto all’ambito delle associazioni artistiche, culturali e di vita che ne nutrivano l’inventiva, il metodo di lavoro con e sugli attori, in cui si esalta quella funzione pedagogica di cui Mejerchol’d orgogliosamente si fregiava. -
Prima di ogni altro amore. Incanto per Maria Callas e Pier Paolo Pasolini
Il testo rappresenta un toccante dialogo immaginario tra Pier Paolo Pasolini e Maria Callas. Sullo sfondo della lavorazione del film Medea nel 1969, i due grandi artisti, pur provenendo da mondi diversi e molto distanti tra loro, si stringono in un legame artistico, emotivo e umano che si sublima nella finzione drammaturgica dove la «voce di Maria e di Pier Paolo, diventa espressione, legame, suono scenico, medium, strumento, canto, fino a intrecciare un vero e proprio connubio» indissolubile. -
Heiner Müller. Teatro
Il volume raccoglie il meglio della produzione di Heiner Müller, autore che ha realmente saputo sconvolgere i canoni drammaturgici codificati e inventare una nuova scrittura teatrale: testi visionari in cui la carica poetica caratterizza riadattamenti della tragedia classica (in particolare Sofocle ed Euripide) e crudi paesaggi «degradati» della civiltà occidentale del secondo Novecento. -
Luis Buñuel su Luis Buñuel
Tra il 1975 e il 1977, Buñuel, incalzato dalle domande dei critici e amici Turrent e de la Colina, ripercorre la propria storia nel mondo del cinema. Dagli esordi surrealisti di Un Chien andalou (1929) fino a Quell’oscuro oggetto del desiderio (1977), il volume oltre che un esaustivo riepilogo della sua arte, costituisce un vero e proprio testamento artistico del grande regista spagnolo. Prefazione di Goffredo Fofi. -
Lo schermo demoniaco. L'influenza di Max Reinhardt e dell'espressionismo
Monografia fondamentale sull’espressionismo tedesco, Lo schermo demoniaco rappresenta uno studio e una testimonianza a tutt’oggi ancora attualissime del lavoro di registi decisivi per la storia del cinema come Lang, Murnau, Pabst e Wiene. Partendo dall’affresco storico e sociale della Repubblica di Weimar fino al tragico declino etico dell’avvento del regime nazista, Eisner delinea un’analisi lucida ed esaustiva su una stagione, quella degli anni Venti, contraddistinta in Germania da un grande fermento culturale, periodo in cui il cinema, grazie in particolare all’esperienza espressionista, riuscirà a emanciparsi dalle forme d’arte tradizionali e ridisegnare la realtà secondo nuove prospettive. -
L'uccellino azzurro
Favola teatrale che ebbe un grande successo nella prima metà del Novecento, L’uccellino azzurro rimane un classico del teatro dell’infanzia. Messo in scena per la prima volta da Stanislavskij al Teatro d’Arte di Mosca nel 1908, il testo è qui riproposto con la prestigiosa traduzione di Luca Ronconi, autore della celebre regia del 1979. Prefazione di Luca Scarlini. -
Un ballo in maschera
Sinfonia tragica e folle di personaggi rapiti da un gusto sempre più funebre, sempre meno celato del grottesco, Un ballo in maschera racconta un’utopia personale, struggente ed estrema, e insieme il congedo del teatro inconsapevole e forzato di Mejerchol’d dal contesto e dalla sua vita. Con ben diverse premesse, tanti anni prima, sulle scene del teatro imperiale di San Pietroburgo lo stesso spettacolo aveva annunciato la fine del teatro borghese, la morte di un’era, l’avvento prossimo della rivoluzione. Tolto dall’agiografia e dalla leggenda, Un ballo in maschera – il cui percorso viene ricostruito qui nella versione del 1938, in base agli stenogrammi delle prove e alle testimonianze dirette – diviene, nella sua ricca e complessa strategia di costruzione dello spettacolo, il vero testamento di un regista che salva, nelle condizioni più ostili, la sua visione, la sua intenzione del teatro, la sua pedagogia. -
Dittico tedesco: Materiali per una tragedia tedesca-Conversazioni
Dittico tedesco si rifà a fatti accaduti in Germania negli anni Settanta. A quell’epoca, che ci appare lontanissima, il potere istituzionale, forte di tutti i sui strumenti, venne sfidato da un gruppo di giovani utopisti predestinati naturalmente alla sconfitta e alla morte. Lotta tra potere legittimo e una sorta di contropotere che trovava le proprie motivazioni nell’ideologia rivoluzionaria anticapitalistica. Quei lontani fatti, come vengono esposti in Materiali per una tragedia tedesca e in Conversazioni, sono dall’autore intenzionalmente deformati affinché risulti perspicuo un concetto: la Storia non è riconducibile a una qualsiasi ‘verità oggettiva’. Essa non è che una favola. -
Il mondo visto. Riflessioni sull'ontologia del cinema
Studio filosofico fondamentale sul cinema, Il mondo visto, inedito in Italia e qui proposto nella sua versione ampliata, rappresenta una delle opere più importanti di Stanley Cavell: dai rapporti con la pittura, la fotografia e i media, fino alla relazione tra pubblico e miti, il cinema stabilisce una nuova prospettiva, quella di un «mondo visto», capace di restituire la realtà di oggetti, ambienti e vicende umane attraverso lo schermo. -
Alexander Moissi. Grande attore europeo 1879-1935
Attore adorato ma anche contestato, Alexander Moissi seppe creare un proprio originale stile di recitazione, sempre in bilico tra l’adesione e il conflitto con le correnti teatrali che animavano la scena tedesca del primo trentennio del Novecento. Il volume, ripercorrendone l’attività artistica, traccia una sorta di mappa teatrale dei principali centri europei dello spettacolo, un ricco e multiforme paesaggio culturale, in cui, a cavallo del secolo, brillò la stella di Moissi. -
Ruggiti e silenzi: Mifune Toshirō. La vita e il cinema del più grande attore giapponese del dopoguerra
Autentica leggenda del cinema giapponese, Mifune è conosciuto in tutto il mondo perlopiù come interprete di celebri pellicole di Kurosawa quali Rashomon (1950) e I sette samurai (1953), oltre che come icona del cinema in costume e di guerra. In realtà, pur in coerenza con la propria immagine divistica, in quasi cinquant’anni di attività si dimostrò anche un interprete sorprendentemente versatile, ricoprendo un’ampia gamma di generi e sfumature attoriali nelle opere di alcuni tra i più illustri artefici di una gloriosa e irripetibile stagione cinematografica. Il volume, analizzandone nel dettaglio la filmografia e chiamando a raccolta le voci di registi, colleghi e studiosi, approfondisce la figura di un uomo, un attore e un divo che nel suo ruvido e incontenibile dinamismo fu anche, se non soprattutto, «incarnazione dello spirito di un’epoca, quella del Giappone postbellico». -
Strade maestre. I maestri del teatro contemporaneo: Eugenio Barba, Lev Dodin, Stefan Kaegi, Antonio Latella, Ariane Mnouchkine, Thomas Ostermeier, Milo Rau, Peter Stein, Krzysztof Warlikowski
In un viaggio che tocca numerosi luoghi cardine della cultura drammaturgica europea, Corrado d’Elia e Sergio Maifredi incontrano i principali Maestri del teatro contemporaneo, riuscendo, lungo approfondite e interessanti conversazioni, a carpire segreti, ricordi e opinioni spesso del tutto inedite. ""Ogni incontro alla fine si è rivelato semplice. Grandi uomini e grandi donne del teatro, grandi Maestri che si sono seduti davanti a noi per parlare di teatro e ragionare dei nostri dubbi. Una pratica, quella di domandare, tanto essenziale quanto rara, necessaria per smuovere e per capire, per fare il punto sui nostri pensieri più veri e aprirci nuove strade. Quella pratica che è alla base del lavoro teatrale, fatto com’è di un alternarsi di pensieri e di azioni: entrambi sono atti creativi, il pensare, l’ideare, come il mettere in prova, il lasciarsi andare e l’incontrare. - Corrado d’Elia e Sergio Maifredi"""""" -
Perché il teatro?
In un momento di frattura sociale e di spaesamento culturale, un selezionato gruppo di artisti di rilievo mondiale rispondono a un unico quesito: perché il teatro? Dal teatro classico alla performance art e alla danza, dall’attivismo al teatro politico, nel volume le testimonianze e le riflessioni di autori di tutti i continenti e di tutte le generazioni intorno a questa fondamentale domanda. -
Leggere Bong Joon Ho
Figura di assoluta centralità all’interno della cinematografia coreana, nell’arco di vent’anni Bong Joon Ho ha saputo ottenere un ampio successo sia a livello di pubblico che di critica divenendo uno dei più importanti cineasti contemporanei. Il volume, composto da una lunga e preziosa intervista e da una capillare analisi della filmografia, rappresenta uno studio fondamentale sull’arte e le modalità del processo creativo del regista di Parasite e Snowpiercer. -
Tre storie
Le storie raccontate da Andrea Bortolotti sembrano ripercorrere vissuti reali, trasfigurati in narrazioni, tra loro diversi e pur simili. Se si sottovaluta l'importanza dell'educazione, se non si favorisce l'elaborazione dei traumi, delle brutte esperienze infantili, se non si fanno emergere i sentimenti amari, esprimendoli a parole, il dolore si inasprisce. Tre racconti, tre figure di padri che inducono il lettore alla riflessione. Viviamo in una società in cui i ruoli genitoriali spesso si confondono, tra atteggiamenti pseudo amicali e distrazione, tra imposizioni e trascuratezze, tra emulazione del potere, altezzoso e superiore, e capacità di essere autorevoli, tra responsabilità e residuali fragilità adolescenziali. I rapporti tra adulti e bambini sono spesso squilibrati per mancanza di consapevolezza e amore. -
Il canto. Maestro di equilibrio. Avvicinarsi al canto con la sapienza del corpo
Fra tanti manuali che illustrano e definiscono il gesto compiuto del canto, questa riflessione si concentra piuttosto sulle condizioni che lo precedono, lo coordinano e lo contengono. L'equilibrio della voce, infatti, è il risultato di un'azione complessa che mira a bilanciare l'espressione musicale con la sensibilità percettiva, la libertà del respiro, la semplicità della postura e la ricchezza della personalità artistica. Ecco allora tracciati in queste pagine dei percorsi chiari che mirano a ispirare il cantante nella sua evoluzione, anche quando, nonostante l'impegno e le migliori intenzioni, non trova la strada per andare oltre ""l'apparenza del limite""""."" -
Lo stupore dell'istante
Il libro alterna illustrazioni ad haiku. Il filo conduttore è la cultura dell'""anima del mondo"""" che desidera agire sul """"clima"""", olisticamente inteso, del nostro pianeta. L'Haiku - a livello laboratoriale unito al disegno e all'animazione teatrale - dona un'ulteriore risorsa e pratica di trasmutazione delle immagini verso la semplicità del bambino e della bambina. Questa forma e tecnica poetica orientale, infatti, collega il """"cuore zen"""" dell'Oriente all'Occidente del Romanticismo e dell'universale messaggio evangelico che invita a """"tornare all'infanzia"""". Perchè l'Haiku è un'umile e preziosa pietruzza che, lanciata nell'acqua, desidera attivare altrui cerchi di bellezza, di pace e di solidarietà.""