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La sorpresa dell’amore-La seconda sorpresa dell’amore-I giuramenti imprudenti
Alla base di questo progetto dedicato a Marivaux vi è la constatazione di una lacuna editoriale: rare sono le traduzioni delle sue opere e quasi tutte irreperibili. Del resto, poche delle sue pièces giungono alle scene italiane. La prima finalità del lavoro è far conoscere la produzione di un classico francese, che ha composto buona parte delle sue commedie per il Théâtre Italien di Parigi e che proprio alla tecnica, molto apprezzata, dei comici italiani si ispirò per costruire il proprio stile, sempre di una modernità dirompente. Testi pubblicati per le scene italiane, affinché ne offrano una interpretazione per il pubblico di oggi. Questo primo volume comprende tre commedie, che rappresentano l’essenza del teatro marivaudiano: personaggi che giungono a riconoscere e a esprimere un sentimento a cui pure, per volontà e ragione, tentano di sottrarsi. -
Il cinema di Andy Warhol
Andy Warhol ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo delle arti visive, imponendo un nuovo modello di fruizione artistica volto all’eliminazione in qualsiasi contesto culturale di ogni tipo di cesura tra arte e non-arte: non fa eccezione il cinema e la regia, disciplina in cui Warhol si è rivelato un estremo innovatore, spingendosi ben oltre i confini della mera provocazione e della contestazione dei canoni dell’arte tradizionale e borghese. Nella presente monografia, gli autori passano in rassegna in maniera capillare il corpus filmico, restituendo – anche attraverso un ragguardevole apparato iconografico – per ciascuna opera un resoconto denso di dati tecnici, testimonianze, note e spunti critici, utili a ricostruire precisamente l’opera registica di Warhol e ad approfondirne lo stile e le più intime istanze creative. -
Un viaggio a Prato. Quaderno critico della distanza sul progetto Gruppo di Lavoro Artistico
Il racconto di un'esperienza artistica in piena pandemia da Covid-19, un quaderno di appunti presi osservando a distanza, per riflettere sulle possibilità di lavoro, di produzione, di attività anche di fronte a un'emergenza sanitaria. In questo volume, Andrea Porcheddu annota e si fa testimone del modello pratico che ha preso il nome di Gruppo di Lavoro Artistico, ideato dal Teatro Metastasio di Prato. Dieci attrici e attori, cinque registe e registi scritturati dal centro di produzione toscano da ottobre 2020 a maggio 2021 hanno creato ininterrottamente, esercitato la loro professione e prodotto spettacoli, sceneggiati tv e radiodrammi. Un viaggio a Prato fatto di incontri, interviste e considerazioni sulla relazione tra la realtà fuori dal teatro, fatta di restrizioni, strette e timori, e la realtà dentro al teatro, fatta di lavoro, creatività, condivisione e crescita. -
Teatro: Bancarotta-La fidanzata povera-Due mariti per Avdot'ja-Un buon posto-Il temporale-Cuore ardente
Un'ampia raccolta di testi teatrali del più grande drammaturgo russo dell'Ottocento. Ostrovskij, autore di più di cinquanta testi rimane, a tutt'oggi, l'autore più rappresentato in Russia. A lui si devono drammi sociali e storici, commedie, fiabe. Nei suoi lavori si rispecchia l'evoluzione della società russa dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta dell'Ottocento, anni fondamentali per l'impero zarista, con l'abolizione della servitù della gleba, la sempre più ampia affermazione della classe mercantile, l'avvento di nuove generazioni di speculatori e sfruttatori che si affermano grazie all'arretratezza della società. La classe mercantile viene descritta come la classe più violenta, prepotente, oscurantista; contro i mercanti spesso si ergono figure femminili che, pur schiacciate dall'intolleranza dell'ambiente sociale in cui vivono, rivendicano una loro purezza e una loro forza interiore. -
Teatro: Il bosco-I lupi e pecore-Una ragazza senza dote-Un'attrice di talento-Colpevoli senza colpa. Vol. 2
Un'ampia raccolta di testi teatrali del più grande drammaturgo russo dell'Ottocento. Ostrovskij, autore di più di cinquanta testi rimane, a tutt'oggi, l'autore più rappresentato in Russia. A lui si devono drammi sociali e storici, commedie, fiabe. Nei suoi lavori si rispecchia l'evoluzione della società russa dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta dell'Ottocento, anni fondamentali per l'impero zarista, con l'abolizione della servitù della gleba, la sempre più ampia affermazione della classe mercantile, l'avvento di nuove generazioni di speculatori e sfruttatori che si affermano grazie all'arretratezza della società. La classe mercantile viene descritta come la classe più violenta, prepotente, oscurantista; contro i mercanti spesso si ergono figure femminili che, pur schiacciate dall'intolleranza dell'ambiente sociale in cui vivono, rivendicano una loro purezza e una loro forza interiore. -
Tragedia e teatro drammatico
Fondamentale studio critico sulla tragedia e sul concetto di tragico, il volume ripensa il tragico come esperienza, proponendo al contempo una chiave di lettura inedita per la storia del teatro e la filosofia del tragico. Dalla visione classica di Aristotele a quella ""eccentrica"""" di Hölderlin e Kleist, fino alle sperimentazioni contemporanee di Sarah Kane e della Socìetas di Romeo Castellucci, l’autore decostruisce il pensiero del tragico e la storia del dramma, concentrando la propria riflessione intorno al fil rouge che collega la tradizione con i nuovi paesaggi e linguaggi dello spettacolo dal vivo, per rintracciare il senso più autentico dell’esperienza tragica nella dimensione teatrale, non solo del teatro drammatico, di cui mette a fuoco limiti e (in)attualità alle prese con il nostro tempo. Postfazione Gerardo Guccini."" -
Teatro: Himmelweg-Animali notturni-Hamelin-Il ragazzo dell'ultimo banco
La raccolta, aggiornata e rivista dall’autore, costituisce un fondamentale compendio della visione artistica e della scrittura teatrale di uno dei più importanti drammaturghi contemporanei: quattro testi in cui il raffinato gioco di specchi metateatrale si alterna a profonde analisi delle emozioni umane. Dalle tinte quasi noir di Himmelweg e Hamelin, passando per una sorta di «trattato sulle diseguaglianze» in Animali notturni, fino allo splendido labirinto metanarrativo de Il ragazzo dell’ultimo banco, la scrittura di Mayorga sembra «orientata all’analisi di quell’equilibrio che si crea tra singolo e collettività» in costante rapporto con il linguaggio, tema che rappresenta il punto d’inizio e d’arrivo del suo teatro. -
Gertrud
Reso celebre dalla trasposizione cinematografica del grande regista danese Carl Theodor Dreyer del 1964, ""Gertrud"""" è un dramma in tre atti pubblicato nel 1906. Nel solco del teatro di Henrik Ibsen, Söderberg mette in scena i conflitti e le contraddizioni della società nordeuropea: Gertrud, eroina tragica che incarna una visione dell’amore in senso totale, vive un matrimonio fallimentare con Kanning, uomo rozzo che vede la donna come mero oggetto. Alla coppia si alterneranno vari personaggi, amanti e, spesso, veri e propri ‘oggetti’ amorosi, che gradualmente disveleranno nella protagonista le illusioni dell’amore e delle convenzioni borghesi."" -
Stanislavskij. Vita, opere e metodo
Attore, regista, teorico e docente, Stanislavskij rivoluzionò lo spettacolo teatrale del Novecento. Dalle innovative regie del teatro di Čechov alla creazione con Nemirovič-Dančenko del Teatro d’Arte, fu il capostipite della nuova scuola russa che ebbe poi molta fortuna anche in Occidente. Come teorico e docente (tra i suoi allievi illustri Mejerchol’d) ideò un proprio metodo attoriale in cui la naturalezza e la verosimiglianza nella recitazione, necessari imperativi per l’attore, passano attraverso «un processo graduale e consequenziale di assimilazione e consolidamento della linea trasversale del personaggio» interpretato. Il presente volume costituisce non soltanto una valida panoramica introduttiva delle opere e delle teorie di Stanislavskij, ma anche un ritratto umano del grande regista russo. -
Dittico italiano. Trattato di pace; Esequie solenni
Nei due testi teatrali che compongono Dittico Italiano l’incontenibile inventiva dell’autore ritrae personaggi appartenuti alla storia politica del nostro paese, le cui vite verranno travolte da un evento tanto naturale quanto inaspettato: l’amore! Alcide De Gasperi, protagonista del grandioso Trattato di pace (2001) – testo con ben sessanta personaggi – nel pieno delle trattative di pace con le nazioni vincitrici della guerra, si innamora di un’affascinante nobildonna. In Esequie solenni (2003) il campo si restringe a due importanti figure femminili, antitetiche protagoniste della scena. Alla vigilia delle esequie per la scomparsa di Togliatti la giovane e confusa Leona (Nilde Iotti) fa visita alla più matura Donna Francesca (vedova De Gasperi) per chiederle consiglio: presenziare all’imponente funerale dell’uomo che ha amato o fuggire il più lontano possibile con un giovane compagno di partito? -
Riso alla greca. Aristofane o la fabbrica del comico
Alle origini del comico c’è Aristofane. Le indagini dei critici e degli studiosi hanno illuminato molti aspetti della sua opera, da quelli letterari e filosofici a quelli politici, sociali e di costume. Hanno però prestato scarsa attenzione agli accorgimenti spettacolari, alle soluzioni comiche, alle eterogenee invenzioni verbali che hanno fatto delle commedie dell’artista ateniese un’irresistibile fonte di riso. Coniugando il rigore critico e la conoscenza dei meccanismi del teatro antico e moderno, Umberto Albini individua nei lavori di Aristofane il linguaggio e le strutture sceniche adottate per divertire un pubblico esigente e quanto mai vario, ricostruendo un esauriente ritratto della sua opera e dei suoi stilemi. -
Oreste
Oreste ha ucciso la madre Clitemnestra e dal giorno del delitto giace malato e ormai al limite della follia accucciato in uno scatolone. La sorella Elettra lo assiste. Entrambi attendono che la città pronunci il suo verdetto di morte. Unica speranza: Menelao, fratello del padre. Quando questi si rifiuta di aiutarli e la città li condanna, fratello e sorella, cui si è aggiunto l’amico Pilade, decidono di tentare il tutto per tutto. In questo ""Oreste"""" di Daniele Timpano, filologicamente reinventato a partire dalle traduzioni ottocentesche e novecentesche dell’originale euripideo, albeggia quella stessa movenza profondamente anti-catartica, nella quale la catarsi si rivela uno scaltro dispositivo di mistificazione collettiva, che si ritroverà nella gran parte dei testi successivi del drammaturgo romano."" -
Un grande avvenire dietro le spalle. Vita, amori e miracoli di un mattatore narrati da lui stesso
Autentica incarnazione del mattatore quale artista in grado di assumere mille ruoli e volti, in queste pagine Vittorio Gassman si mette a nudo, ripercorrendo con grande ironia e acuta sensibilità la parabola della propria vita artistica e privata. Dalle tenerezze e dai dolori dell’infanzia, all’esplosione artistica, prima nel teatro e poi quale stella del cinema internazionale, fino ai complessi rapporti affettivi e familiari, il racconto di Gassman non può essere relegato a mera autobiografia, ma, come un monologo declamato da un abile attore, una sapiente alternanza di innumerevoli stili: dialogo, l’auto-intervista, la poesia, la lettera, il catalogo, l’invettiva. Quasi mattatore anche nell’arte della scrittura: — Troppo artista per non alzare continuamente di fronte a sé un’asticella, consapevole che il flusso dei ricordi, di per sé, non è che una premessa e una tentazione di pigrizia. (Emanuele Trevi) -
Quaderni di regia e testi riveduti. Aspettando Godot
"Nel 1975, a ventidue anni dalla prima assoluta parigina di 'En attendant Godot', Samuel Beckett ritorna sul testo che lo ha reso famoso, per realizzare una sua regia in lingua tedesca, allo Schiller Theater di Berlino. Con oltre un ventennio di esperienza alle spalle, Beckett decide di 'dare forma alla confusione' del testo originale. Inizia una profonda revisione drammaturgica e un percorso registico, minuziosamente documentati nel testo riveduto e nel quaderno di regia, qui tradotti e pubblicati per la prima volta in Italia. Ne emerge il quadro di un processo creativo intensissimo, in cui il sapere e l’istinto di teatrante puro di Beckett producono, da una parte, una drammaturgia visiva potente e coerente e, dall'altra, una versione di 'Aspettando Godot' qualitativamente diversa dall’originale francese. Il quaderno di regia è integralmente riprodotto in copia anastatica all’interno del volume.""""" -
Quaderni di regia e testi riveduti. Finale di partita. Ediz. critica
Nel 1967, a dieci anni dal debutto di Finale di partita al Royal Court Theatre di Londra, sotto la direzione di Roger Blin, Samuel Beckett decide di assumere in prima persona le redini della regia, portando in scena il testo allo Schiller Theater di Berlino, replicando tale esperienza, più tardi, nel 1980, ai Riverside Studios di Londra. Questi due episodi divengono per Beckett le occasioni per ritornare sul testo di Finale di partita e rinnovarne molti punti alla luce della messa in scena: attraverso i suoi quaderni di regia, qui tradotti e pubblicati per la prima volta in Italia, emerge infatti un minuzioso lavoro di cesellatura che restituisce agli occhi del lettore il processo creativo di Beckett e la sua visione della regia teatrale. Il volume comprende la versione ‘finale’ del testo di Finale di partita, riveduto e approvato da Beckett, e i quaderni di regia, integralmente riprodotti in copia anastatica. -
Teatro: Più freddo che qui-Cadaveri che respirano
Nei due drammi presenti nel volume, Laura Wade affronta con ironia e profondità la crisi contemporanea davanti alla morte. In Più freddo di qui una famiglia deve fare i conti con i conflitti e i problemi irrisolti nascosti tra le pieghe di una vita quotidiana apparentemente convenzionale: la morte sarà il punto di partenza per una riflessione universale su come sia difficile, anche fra parenti stretti, comunicare veramente e riannodare i fili di un rapporto che sembra essersi sfilacciato e spento. In Cadaveri che respirano, invece, il tema della morte è analizzato secondo una prospettiva meno intimista e più inquietante: tre personaggi, imbattendosi accidentalmente in un cadavere, dovranno riconsiderare il significato della loro vita. La casualità di questi ritrovamenti diventa dunque la tragica occasione per riflettere sulla solitudine e sulla caducità della vita umana. -
Bestie incredule
Nel 2020 scoppiò una grande pandemia. Gli uomini e le donne di tutto il mondo si ritrovarono dall’oggi al domani a dover prendere confidenza con nuove leggi, nuovi oggetti, nuove abitudini, per cercare di dare una regola all’inaspettato, per provare a contenere e dominare qualcosa che mutava al di fuori del loro controllo. È già Storia. È già mito. È già accaduto quando Susanne decide di raccontare di quei giorni che ricostruisce dai racconti dei suoi cari. Giorni che lei non ha mai vissuto, ma che hanno trasformato il mondo per sempre. In meglio? In peggio? Non ce lo dice, ma parlando da quell’altrove che è il nostro futuro ci lascia in dono l’onere e l’onore di dare forma al domani, al mondo che lei già sta abitando. -
La nascita del teatro moderno in Italia tra quindicesimo e sedicesimo secolo
La civiltà rinascimentale italiana re-inventa il teatro, così come oggi lo concepiamo, fondendo l’eredità festiva e cerimoniale medievale con i modelli dell’antico restituiti dalla filologia; a quest’impresa collettiva collaborano a pari titolo umanisti e confraternite, araldi e buffoni, principi e letterati, architetti-scenografi, artisti e stampatori; oltre, naturalmente, al pubblico delle città, delle corti e delle accademie e agli attori di mestiere della Commedia dell’Arte. Nel 1989, in una fervida stagione di ricerche innovative intorno allo spettacolo e alla festa, questo libro pionieristico proponeva una sintesi, che si conferma ancora oggi attuale e metodologicamente efficace. -
Lettere
Le lettere, i biglietti agli amici, le confidenze ai familiari riportate nel volume svelano un Koltès inedito, molto lontano dalla crudezza dei testi teatrali conosciuti dal pubblico italiano: ne esce il ritratto di un animo sensibile, sempre in tensione tra il desiderio di emergere nel mondo culturale francese e internazionale e la paura del fallimento artistico. Dall’infanzia all’età matura, l’inconfondibile voce di Koltès accompagna il lettore in un autentico viaggio, non solo affettivo e spirituale, ma propriamente ‘fisico’: dall’Africa al Sud America, fino ai lunghi soggiorni a New York e a Parigi, la geografia sembra dominare l’epistolario, «come a rivelare che il legame con il luogo non sia un mero dispositivo drammaturgico e letterario, ma prima di tutto una realtà esistenziale e autobiografica». A cura di Stefano Casi -
Gian Maria Volonté: lo sguardo ribelle. Volti, storie, gesti di una stagione indimenticabile
Emblema dell’interprete impegnato e attore dalle mille sfaccettature, Gian Maria Volonté ha indiscutibilmente segnato la storia del cinema italiano. Il volume, grazie anche al ricordo di numerosi attori e registi che hanno collaborato con lui, delinea un ritratto non solo del Volonté artista, ma anche del Volonté uomo, e rappresenta un esauriente approfondimento non solo di tutta la sua ricca filmografia, ma anche delle sue apparizioni televisive e a teatro.