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Giovanni Klaus Koenig. Un fiorentino nel dibattito nazionale su architettura e design (1924-1989)
Giovanni Klaus Koenig (1924-1989) è stato architetto, designer di mezzi di trasporto su rotaia, docente universitario, appassionato studioso di treni e di tram, critico dell'architettura contemporanea, storico dell'industrial design, intellettuale impegnato nella soluzione dei problemi della sua città, Firenze. Il tutto in anni nei quali l'attenzione critico-operativa sull'attuale era inusuale, la disciplina del design da fondare, la pratica progettuale in seno alle aziende di materiale rotabile da parte di un architetto insolita. Il testo si propone di ricostruirne la figura a specchio con il contesto cittadino e con quello nazionale sia con l'apporto di quanti l'hanno avuto come interlocutore sia con il contributo di studiosi che hanno approfondito alcuni temi della sua ricerca. L'obiettivo non si limita alla mera ricomposizione di una figura culturalmente incisiva, ma si propone di indicare allo studioso di oggi ambiti da approfondire, le 'scie fosforescenti' che ci ha lasciato in eredità. -
O la capra o i cavoli. La biosfera, l'economia e il futuro da inventare
Alcuni sostengono che ambiente e crescita sono incompatibili. Alcuni narrano che crescita e ambiente potranno conciliarsi. Altri che, per salvare il pianeta e migliorare il nostro benessere, basterà espungere gli aspetti nefasti della crescita. Il tratto comune è così sintetizzabile: niente rinunce! Il mondo che ci aspetta continuerà a progredire, secondo i criteri che ognuno di noi attribuisce al progresso. Quindi possiamo rilassarci: i problemi sono seri, per alcuni anche molto gravi, ma abbiamo il controllo! E invece no. Non possiamo avere la capra e i cavoli. Dobbiamo dolorosamente diventare adulti e fronteggiare una realtà scomoda. I problemi climatici ed energetici non rappresentano una crisi, e nemmeno un'emergenza, bensì un passaggio d'epoca che non possiamo fronteggiare aspettando l'eroe buono che risolva le difficoltà e allontani i pericoli. In questa transizione, impegniamoci a cogliere i termini esatti delle difficoltà e dei pericoli, capacitiamoci che dovremo rinunciare a parte del nostro stile di vita e ragioniamo su come rendere accettabile il declino che già si è avviato. Dovremo ridurre popolazione ed economia il più rapidamente, ma anche il meno traumaticamente possibile. Dovremo abbandonare il criterio dell'efficienza per quello della sufficienza. Dovremo smettere di pensare a cosa potremmo fare in più e cominciare a pensare a cosa potremmo fare in meno. -
Il capitalismo è ancora progressivo?
Questo libro spiega la natura del capitalismo come sistema di produzione e come processo storico. Il capitalismo ha superato i sistemi basati sulla rendita e i privilegi e ha creato la libertà di iniziativa e di lavoro, la concorrenza, la prevalenza del merito sui rapporti corporativi o clientelari, la crescita stabile della ricchezza. Ciò ha permesso lo sviluppo dei ceti medi, della cultura critica, dei diritti civili, della democrazia. Tuttavia il profitto ha sempre tentato di opprimere i più deboli e di rapinare i paesi arretrati. Queste due opposte tendenze non possono convivere indefinitamente. Oggi l'allargamento del benessere a tutti si scontra col neoliberismo, basato sulla crescita delle disuguaglianze, l'aumento delle rendite, l'ipersfruttamento del lavoro. -
«Israelita ma di eccezione». Ebrei perseguitati nell'università italiana
Il 1938 è segnato in Italia dall'introduzione delle leggi razziste che cacciarono gli ebrei dalla scuola e dall'università precedendo provvedimenti analoghi presi in Germania. Intento dell'autore è presentare i dibattiti parlamentari sul Giorno della memoria e sul negazionismo prima degli eventi del 1938, in modo da attualizzarli e concepirli come un tutto unico, non separabile. Dopo aver evidenziato i progressi sul piano della ricerca storica e la difficoltà del mondo politico di tenerne conto, il volume esamina le perdite qualitative nell'ambito dell'insegnamento e le grandi difficoltà di riassunzione delle cattedre da parte dei docenti allontanati, portando ad esempio la situazione fiorentina, nel quadro delle trasformazioni subìte nel periodo fascista dall'istituzione universitaria, e sottolineando l'indifferenza o i silenzi degli intellettuali. Prefazione Luigi Dei. -
E me l'ovrare appaga. Papiri e saggi in onore di Gabriella Messeri (P. Messeri)
Il volume comprende contributi di molti studiosi, italiani e stranieri, in onore della collega Gabriella Messeri, che per molti anni è stata professore ordinario di Papirologia all'Università di Napoli ""Federico II"""". La prima parte contiene l'editio princeps di 23 papiri letterari (di autori noti e adespoti) e di 27 papiri documentari (conti amministrativi, contratti, lettere private ecc.); la seconda parte è costituita da 12 saggi di argomento storico, filologico e letterario."" -
Le vestigia dei gesuati. L'eredità culturale del Colombini e dei suoi seguaci
Il volume sintetizza la storia della congregazione gesuata evidenziandone gli elementi di connessione e di confronto col tessuto sociale coevo, descrivendo poi l'origine e le più antiche vicende del ramo femminile della congregazione, e la memoria del fatidico incontro tra il 'fondatore' dei gesuati e la 'fondatrice' delle gesuate. È indagata la memoria iconografica dell'iniziatore dei gesuati, la raccolta delle laudi del gesuato Bianco da Siena, e la fortuna della Vita quattrocentesca di Giovanni Colombini, redatta da Feo Belcari. Nel testo poi si ricostruisce la costellazione di gruppi, di esperimenti religiosi e di portatori di idee e di devozioni che fu legata ai gesuati e, in particolare, ai conventi di Milano, Siena, Lucca, Venezia e Roma e ai santuari gestiti dalla congregazione. È analizzata la sociabilità congregazionale nelle sue linee: l'esercizio del lavoro come farmacisti e la coltivazione di amicizie spirituali con persone di spicco come la contessa di Guastalla, Lodovica Torelli. È infine studiato l'uso erudito dell'Epistolario del Colombini come testo di lingua. Il volume è chiuso dall'Appendice documentaria sul convento gesuato di Chiusi. -
La prosa sovietica nel contesto socio-culturale dell'epoca
Il fine principale di questo lavoro è riesaminare la letteratura pubblicata in URSS durante l'epoca breineviana (1964-84). Bollata come insignificante e poco interessante, rapidamente dimenticata dopo la sua conclusione, si tratta, in realtà, di un periodo di silenzioso cambiamento della società. Questi mutamenti non tardano a riflettersi su parte consistente della letteratura ufficiale che, sempre più spesso, pur restando nell'ambito dell'ideologicamente e del politicamente accettabile, non si esime dal confrontarsi con le questioni più scomode del tempo. In questa zona 'franca' riescono a introdursi autori del calibro eingiz Ajtmatov, Viktor Astaf'ev, Valentin Rasputin, Vasilij ukMn e Jurij Trifonov, le cui differenti personalità artistiche e posizioni ideologiche rispetto al realismo socialista mostrano come la cultura sovietica si stesse cautamente pluralizzando. -
Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2019
Il volume ""Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2019"""" nasce dal Seminario internazionale di studi che si è svolto a Certaldo Alta, nella Casa di Giovanni Boccaccio, nei giorni 12 e 13 settembre 2019. Il Seminario, giunto alla sesta edizione, si propone come uno degli appuntamenti più solidi e significativi nell'attività dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, e come uno degli eventi che meglio ne caratterizza la missione. Nato per dare voce particolarmente ai giovani studiosi, esso è divenuto negli anni un appuntamento di rilievo, per presentare e discutere ricerche in corso o appena concluse, e sempre aperte a futuri sviluppi. Con questo volume, che accoglie saggi incentrati particolarmente su aspetti filologici, letterari, storico-linguistici e lessicografici, si inaugura una collana guidata da un autorevole Comitato Scientifico."" -
Dalla guerra alla pace. L’arazzo di Bayeux e la conquista normanna dell’Inghilterra (secolo XI)
L’Arazzo (o meglio, il ricamo) di Bayeux è una delle opere artistiche più note del Medioevo, che narra per immagini la conquista dell’Inghilterra da parte dei Normanni guidati dal duca Guglielmo il Conquistatore. Immagini tratte dal ricamo sono riprodotte su migliaia di oggetti che vogliono evocare l’età medievale; e al contempo l’opera è stata oggetto di centinaia di studi in molti paesi europei, da parte di storici, storici dell’arte e studiosi di narrativa. In tutto ciò, alcune domande e alcune risposte mancano, in particolare per quanto riguarda la cultura politica espressa nell’opera: è indubbio che il ricamo sia una narrazione delle imprese di Guglielmo il Conquistatore, un tentativo di conciliazione tra Inglesi e Normanni e in parte un’esaltazione del ruolo del vescovo Oddone di Bayeux; ma è anche l’espressione di una serie di ideali politici e modelli di ordine, una lettura e una valutazione del sistema di potere contemporaneo, organizzato attorno al regno e fondato sulla preminenza aristocratica e sul valore dei legami personali. Il volume si propone di seguire questa linea di ricerca, mostrando come, da molti punti di vista (il cerimoniale politico, il ruolo del re, i legami di fedeltà aristocratici), il ricamo rifletta un immaginario sociale e una serie di ideali politici ben riconoscibili. -
Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849
La Repubblica romana del 1849 è uno dei momenti più avvincenti della stagione eroica del Risorgimento, un'avventura di breve durata, ma nella quale i contemporanei riconobbero l'opportunità di realizzare ideali di libertà, tolleranza e democrazia. La presente ricerca analizza il ruolo svolto dalla religione all'interno dell'esperimento politico e sociale intrapreso a Roma dopo la fuga del papa, quando si percepì forte la necessità di ridefinire i rapporti tra autorità civile e religiosa e il ruolo della religione nella società: un compito niente affatto facile se applicato ad una realtà statuale dove potere politico e potere religioso erano rimasti sovrapposti per secoli, ma che segnerà un precedente ineludibile al quale guardare nei tentativi successivi di costruzione di uno Stato laico. -
A partire da «Underworld». Don DeLillo e il romanzo del terzo Novecento
È il 1997 quando Don DeLillo - che ha già all'attivo alcuni romanzi di successo come White Noise (1985) e Libra (1988) - pubblica Underworld, ipertrofico affresco della società americana del secondo Novecento che accumula storie, ambienti e personaggi intorno al percorso biografico dell'ultimo proprietario (Nick Shay) di una storica palla da baseball. Nei vent'anni da allora trascorsi il romanzo, nonostante la sua mole, ha raggiunto un vasto pubblico di lettori e sollevato, soprattutto negli Stati Uniti, numerosi interrogativi ermeneutici. Il saggio di Nicola Turi descrive capillarmente l'ondivaga struttura temporale, i temi di fondo e i molteplici richiami interni di questo complesso tessuto narrativo mentre ripercorre la produzione letteraria del suo autore in cerca degli elementi di continuità che fanno di Underworld la summa di una ricerca trentennale (entro la quale ricorrono i motivi della paranoia, della violenza e dell'alienazione nella società di massa). E contemporaneamente, avvalendosi anche degli scambi epistolari tra l'autore e illustri esponenti della narrativa americana recente (Wallace e Franzen), Turi si concentra su alcune tendenze contemporanee che il romanzo, flirtando in modo originale con le istanze del postmoderno, incarna e/o anticipa: la struttura a trama multipla, che sommamente affatica l'esercizio ermeneutico; la trasformazione in personaggi di figure realmente esistite (J. Edgar Hoover, Lenny Bruce); la continua interazione tra rappresentazione verbale e immagine, statica e in movimento. Il risultato finale è un vasto e approfondito commento a un'opera che si interroga sul peso e sulla magia del passato ma anche un viaggio nel mondo di DeLillo, nel sogno americano nutrito dalla guerra fredda e tra le possibili linee di sviluppo del romanzo del XXI secolo. -
La nostra vita con Ezio e ricordi di guerra
Scritto dalla vedova Flora, La Nostra Vita con Ezio documenta la vita dell'accademico, filologo e ispanista ebreo italiano Ezio Levi, e le proprie esperienze in America dove la coppia era fuggita in cerca di lavoro dopo le leggi razziali del 1938. Corredato da un'introduzione storiografica e da un'appendice di lettere inedite, emerge il percorso di un intellettuale ebreo nell'Italia fascista in continuo contatto con personalità della cultura italiana ed europea, il suo ruolo di mediazione con il mondo letterario spagnolo contemporaneo, il trauma delle leggi razziali, le sfide dell'esilio e le reti della diaspora ebraica e non negli Stati Uniti. Nei Ricordi di guerra, anch'essi pubblicati per la prima volta, Flora riprende il racconto dopo la prematura morte del marito, raccontando le proprie vicende e quelle della sua famiglia nell'Europa in guerra. Espressione della letteratura femminile d'esilio, emerge la voce di una madre separata dai figli e di un'intellettuale ebrea italiana alle prese con le sfide dell'esilio e la memoria. -
La libertà viene prima. La libertà come posta in gioco nel conflitto sociale. Con pagine inedite dei Diari e altri scritti
La presente riedizione integra il volume del 2004 con una scelta di pagine inedite dai Diari e degli articoli pubblicati tra il 2000 e il 2006, anno in cui Trentin ebbe l'incidente da cui non riuscì a risollevarsi. In questo modo il lettore è introdotto nel 'laboratorio intellettuale' dell'autore che stava scrivendo ""La libertà viene prima"""" e portato a conoscere una serie significativa di interventi in cui Trentin verifica e sviluppa i concetti presentati nell'opera, così da approfondirli e inquadrarli nella sua ricerca politica in una transnazionale. Presentazione di Iginio Ariemma. Postfazione di Giovanni Mari."" -
La Basilica di San Miniato al Monte di Firenze (1018-2018). Storia e documentazione
Fra il secolo XI e il Novecento il monastero di San Miniato al Monte di Firenze ha svolto un ruolo di primo piano nella vita religiosa e culturale della città. Nel volume si analizza per la prima volta, approfondendo temi, episodi e personaggi particolarmente significativi, l'evoluzione storica e documentaria di questo istituto, celebre quasi solo dal punto di vista della sua facies architettonica e del suo patrimonio storico-artistico. Il testo prende le mosse dal periodo del patronato vescovile, quando il cenobio e alcuni suoi esponenti emersero nel contesto della riforma ecclesiastica successiva al Mille, e prosegue con lo studio del primo periodo in cui il complesso ospitò i monaci olivetani (XIV-XVI secc.), per giungere alle importanti trasformazioni strutturali e funzionali, ma anche e soprattutto semantiche, che il monumento e l'intera area su cui esso sorge conobbero in piena età moderna e contemporanea. -
Transizione ecologica e universo fisico-cibernetico. Soggetti, strategie, lavoro
Oggi è diffusa la consapevolezza che l'Umanità e il Pianeta Terra siano vicini ad un tipping point - un 'punto di non ritorno' - all'interno di una fase di critical transition, cioè di bruschi cambiamenti che sono l'esito di crisi congiunte: pandemica, sanitaria, climatica, energetica. Ciò è dovuto all'esistenza di un mondo iperconnesso, dove evolvono strutture interattive globali e feedback cumulativi. Ne consegue un incremento della complessità sistemica a ogni livello, quindi incertezza e instabilità con cui devono misurarsi i processi decisionali di tutti gli attori. È dunque necessario delineare nuovi strumenti di analisi strategica e progettazione operativa: a tal fine, il presente volume intende fornire uno schema teorico-strategico e suggerire sia un'architettura operativa sia meccanismi per valutare l'efficacia delle scelte di medio-lungo periodo. -
La formazione incorporata nei contesti lavorativi
Nei contesti organizzativi si possono incorporare dispositivi formativi attraverso cui attivare intenzionalmente processi che trasformano le persone nello svolgersi dell'esperienza di lavoro. I luoghi di lavoro, in ragione del loro elevato livello di strutturazione e di regolazione, hanno in sé un potenziale formativo che trasforma gli attori organizzativi attraverso la quotidianità delle azioni produttive in cui sono immersi. Individuare i processi di formazione incorporata aiuta ad intercettare le valenze educative delle esperienze di lavoro e a identificare le azioni a rilevanza educativa attraverso cui attivare eventuali processi trasformativi. Il volume presenta i risultati delle attività di ricerca svolte per oltre dieci anni in tre tipi di organizzazioni: impresa, museo, carcere. Le esperienze sono analizzate utilizzando un modello di studio fondato sulla ricostruzione del processo formativo, costruito e vissuto dai diversi attori considerati, e sulla analisi delle azioni formative incorporate nei processi di produzione e di erogazione dei servizi. Vengono così analizzati i fattori e le condizioni attraverso cui le organizzazioni possono agire sulla trasformazione delle persone. -
Competing, cooperating, deciding: towards a model of deliberative debate. Ediz. italiana e inglese
Tornerà un giorno la 'disputa felice'? Un dibattito tra persone con opinioni differenti in cui il finale non sia la riproposizione dell'idea iniziale, ma il miglioramento del proprio pensiero e di quello altrui? Una strada da percorrere non può che essere quella educativa, attraverso pratiche di formazione al dibattito deliberativo che facciano maturare abilità retoriche e dialettiche (il saper convincere, la competizione) tanto quanto le attitudini al pensiero critico e all'apertura mentale (il convivere, la cooperazione). Alcuni studiosi provenienti da diverse parti del mondo riflettono sul tema sia dal punto di vista teorico del significato oggi del dibattito nella società iperconnessa, che da quello pratico dell'applicazione di modelli educativi e di strumenti per la misura della loro efficacia. -
I mercati coperti di Giuseppe Mengoni. Architettura, ingegneria e urbanistica per Firenze Capitale
Firenze capitale del Regno d'Italia (1864-1870) conosce una stagione di grandi trasformazioni, che lasceranno tracce significative nell'immagine e nella struttura urbana. La costruzione dei nuovi mercati è emblematica della modernizzazione infrastrutturale della città, con l'innesto di nuovi linguaggi architettonici e tecnologie costruttive di respiro internazionale. Il Mercato Centrale di San Lorenzo è uno degli edifici più rappresentativi di questo processo di modernizzazione, capolavoro di Giuseppe Mengoni, celebre progettista della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Il volume ne ricostruisce per la prima volta la storia in uno studio monografico, secondo una prospettiva comparativa e interdisciplinare, con una documentazione in gran parte inedita. La inserisce in una cornice europea, dove ugualmente si intrecciano architettura, urbanistica, politica, finanza. Il caso fiorentino diventa paradigma del rinnovamento dell'architettura italiana del secondo Ottocento. -
L' anno della morte di Luigi Crocetti. Un racconto di biblioteconomia
Il racconto evoca i dialoghi immaginari tra un allievo e il maestro avvenuti dopo la morte di quest'ultimo. Il maestro è Luigi Crocetti, una figura ben nota e indimenticabile nel mondo delle biblioteche: bibliotecario della Biblioteca nazionale di Firenze, studioso e insegnante di biblioteconomia, presidente negli anni '80 dell'Associazione italiana biblioteche. La morte del maestro suscita nell'allievo il desiderio di conversare con lui su alcuni temi legati all'attività delle biblioteche, relativi in particolare alla catalogazione semantica. Nei colloqui, complice l'emozione per la scomparsa del maestro, si insinuano quasi inevitabilmente sentimenti, ricordi, descrizioni di paesaggi, semplici e un po' ingenue riflessioni su alcuni temi della vita. Entrambi questi motivi sono accomunati dall'intenzione di disporre il protagonista del racconto e il lettore ad ascoltare di nuovo la lezione del maestro. Seppure in forma narrativa, il testo ripercorre alcuni passaggi chiave degli scritti di Crocetti e intende anche contribuire alla ricostruzione della sua biografia intellettuale. In appendice, sono riprodotti due saggi dell'autore sul pensiero e l'opera di Luigi Crocetti. -
Tra notariato e letteratura. L'edizione critica del «Cammino di Dante» di ser Piero Bonaccorsi
Il volume presenta l'edizione critica del Cammino di Dante, prima sintesi topo-cronografica della Commedia dantesca, scritta dal notaio fiorentino ser Piero Bonaccorsi (1410-1477) per il frate di Santa Croce Romolo de' Medici. L'edizione è preceduta da un'introduzione bio-bibliografica sull'autore, in cui sono messi in risalto alcuni aspetti inediti relativi alla sua carriera notarile, alla sua attività letteraria e al rapporto con personaggi significativi del tempo. Sono poi presentati i sette manoscritti testimoni dell'opera, tra i quali figurano ben quattro autografi bonaccorsiani, e se ne definiscono i rapporti testuali. Viene proposto infine un testo critico basato sul codice Riccardiano 1122, ultima redazione autografa completa, di cui si pubblica anche l'inedita appendice teologica.