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Usciamo dal silenzio. Una storia di donne
Il tentativo di sabotare le normative che regolamentano l’interruzione di gravidanza, l’autodeterminazione delle donne e il loro diritto ad un aborto sicuro è, in Europa e nel mondo, una costante che ciclicamente si ripropone. Così anche in Italia, negli oltre 40 anni trascorsi dall’approvazione della legge 194 e dal referendum che l’ha confermata. Nei primi anni Duemila, dopo l’approvazione della normativa sulla procreazione medicalmente assistita, il governo di centrodestra riapre il dibattito politico sull’applicazione della legge, cercando di rimettere in discussione il diritto delle donne a decidere del proprio corpo e della propria vita. E allora il movimento femminista, con le sue eccedenze, alleanze, condivisioni, torna a far sentire la propria voce. Questa volta l’onda parte da Milano, da una mail che la giornalista Assunta Sarlo invia a colleghe e amiche: “Care tutte, ma dove siamo, dove siete? Stanno facendo la guerra alla nostra libertà. Non so come, ma c’è bisogno dei nostri pensieri e della nostra opposizione”. In poche ore la rete si riempie di risposte di donne, le più diverse. Partono una serie di iniziative e assemblee, migliaia di donne si rendono conto che la partita dell’autodeterminazione in materia di interruzione di gravidanza è ancora e sempre aperta e riprendono parola contro l’attacco portato dal fronte conservatore e dalla Chiesa. E allora si torna a manifestare. Il 14 gennaio 2006 Usciamo dal silenzio (Uds) porta in piazza Duomo a Milano 200.000 donne e non pochi uomini, in una delle più grandi manifestazioni di donne mai registrate nel nostro Paese. È l’inizio di una storia di movimento lunga dieci anni che qui viene ricostruita, attraverso l’archivio di Uds riordinato e custodito dalla Fondazione Badaracco e con uno sguardo dall’oggi di alcune delle fondatrici su quell’esperienza che si iscrive nella lunga e appassionante vicenda del femminismo italiano. Postfazione di Manuela Cartosio, Maddalena Gasparini, Cristina Pecchioli, Assunta Sarlo. -
Robinson Crusoe a New York
Spiritosa riscrittura ottocentesca del classico di Daniel Defoe, Robinson Crusoe a New York di Edward Everett Hale (1822-1909) trasporta l'azione in una New York multietnica, ricca di attività commerciali, ma non priva di zone oscure e minacciose. Robin, il narratore di origine tedesca (come il Robinson di Defoe) costruisce una sorta di santuario privato in un terreno abbandonato vicino a una chiesa. Vivendo assieme alla pia madre e, più tardi, a Frida, una fanciulla svedese sottratta a una banda di ""selvaggi"""" metropolitani, egli costruisce una fragile utopia urbana, basata sullo spirito cristiano e sui valori piccolo-borghesi, di cui il 'sogno americano' dovrà tenere conto. Pubblicato in volume nel 1880, Robinson Crusoe a New York anticipa la grande stagione utopica americana, assieme al romanzo verniano di Hale La luna di mattoni, apparso in quattro puntate sull'Atlantic Monthly tra il 1869 e il 1870."" -
Indagini sul Novecento
Edoardo Esposito, già docente di Letterature comparate e di Teoria della letteratura, raccoglie in questo volume alcuni dei saggi rappresentativi del suo percorso di attraversamento e del suo modo di intendere la letteratura del Novecento. -
Enciclopedia sociologica dei luoghi. Vol. 6
L'Enciclopedia Sociologica dei Luoghi (ESL) si pone come occasione di ricerca e riflessione sul ruolo che i luoghi hanno avuto in passato e hanno tutt'ora nel dare forma alle città e segnare i destini dei suoi abitanti e fruitori. Il volume offre chiavi di lettura e coordinate teoriche, nonché presentazioni di casi utili a sviluppare ricerche situate, riducendo il livello di indifferenza nei confronti dei contesti spaziali che spesso caratterizza le ricerche sociologiche. Il termine enciclopedia sembra il più adatto a trasmettere l'idea di un lavoro in grado di toccare tanti luoghi: da quelli riguardanti i trasporti a quelli relativi il tempo libero, da quelli riferiti alla sicurezza pubblica a quelli inerenti il consumo, e via dicendo. -
Impara a usare le costellazioni familiari. Il metodo completo
Le Costellazioni familiari sono un metodo di presa di coscienza e risoluzione di una vasta gamma di problematiche che derivano dalla famiglia di origine e possono manifestarsi nella vita di ogni giorno sul piano del benessere individuale, delle relazioni interpersonali, del processo di autorealizzazione. Il metodo delle Costellazioni familiari è uno strumento di conoscenza di te molto utile per esplorare le dinamiche della tua famiglia che ti condizionano, ti permette di risolvere blocchi e traumi e migliorare i rapporti quotidiani con chi ti sta accanto. Questo metodo permette un'indagine approfondita del nostro albero genealogico attraverso cui è possibile esplorare, prendere coscienza e risolvere traumi. -
Ripartire con lo sport. Impianto valoriale di una riforma «in progress». Atti del Convegno Università di Bologna (10 dicembre 2021)
Il volume raccoglie gli atti del Convegno organizzato all'Università di Bologna il 10 dicembre 2021 dalla Prof. Avv. Margherita Pittalis sulla Riforma dell'ordinamento sportivo, confluita, in attuazione della delega contenuta nella L. 8 agosto 2019, n. 86, nei cinque DD. Lgs. nn. 36, 37, 38, 39 e 40, emanati dal Governo il 28 febbraio 2021 ed entrati in vigore il 6 aprile 2021, ma successivamente assoggettati a progressive cadenze di vigenza a seconda dei vari ambiti dagli stessi normati. Il Convegno che ha celebrato la Riforma ha posto in luce l'apprezzabile impianto valoriale sotteso alla stessa e gli innumerevoli apporti innovativi, evidenziandone altresì gli encomiabili obiettivi di chiarificazione e semplificazione, ma anche gli aspetti critici che inevitabilmente permangono a fronte della complessità di un settore quantomai variegato come quello sportivo. -
La funzione Joyce nel romanzo occidentale
Riflettere sulla “funzione Joyce” nel romanzo occidentale significa riflettere sul romanzo tout court. Joyce è al contempo un punto di arrivo e di partenza, uno snodo imprescindibile con cui è necessario fare i conti che lo si voglia o meno. Con Joyce, cioè, non cambia irreversibilmente solo il romanzo, ma anche il modo in cui l’esperienza umana può essere rappresentata e quindi narrata. Nell’osservare il fenomeno attraverso alcune letterature nazionali (francese, spagnola, irlandese e americana) e nel tentare di isolare l’intorno teorico-formale di questa “funzione”, i saggi qui raccolti rendono testimonianza di come gli scrittori “post-Joyce” si siano misurati con questa eredità talvolta percepita come impossibile, altre volte come stimolante, spesso come castrante, ma anche, sorprendentemente, come liberatoria. Questa molteplicità di prospettive, che non ambisce certo a “risolvere” la funzione, invita a riflettere sulla portata epocale della trasformazione/rigenerazione operata da Joyce nella narrativa occidentale. -
Né qui, né ora: peripezie mediali della performance contemporanea
Cosa ne è del corpo performativo quando sul palco vengono coinvolti dei dispositivi tecnologici? Quale processo estetico di rimediazione e democratizzazione subisce la corporeità tipica dello spettacolo dal vivo? Cosa accade allo spettatore quando a teatro assiste a uno spettacolo senza attori in carne e ossa? O perché un performer sceglie di danzare con un partner robotico? Le Performing Arts sono protagoniste di questo passaggio epocale a un ""Nuovo Umanesimo"""", fatto di inediti percorsi estetici, di intra-azioni tra esseri organici e sintetici, di processi creativi postumani. Questo libro chiama in causa un approccio interdisciplinare all'arte performativa contemporanea e propone un tentativo di sintesi di un percorso intrecciato, in cui la ricerca tecnologica e l'immaginario artistico, l'arte e la scienza, perseguono vie inedite per superare i limiti dell'umano, dalla predeterminazione biologica alla vulnerabilità diffusa nell'era pandemica del COVID-19."" -
Indagini territoriali e potenzialità archeologiche nella necropoli dei Monterozzi a Tarquinia. I terreni Quattro grani
Il volume, ospitato nella nuova serie dei Quaderni di Tardino, è dedicato alle tematiche che coinvolgono la più grande necropoli della città di Tarquinia, quella dei Monterozzi, patrimonio dell'Unesco dal 2004. Il rapporto fra abitato e territorio è da sempre uno degli obiettivi primari del ""Progetto Tarquinia"""" sin dai primi indirizzi di ricerca impostati da M. Bonghi Jovino nel lontano 1982. Oggi, i dati e le esperienze raccolte in quarant'anni di indagini hanno porta conoscenza estremamente specifica e approfondita del comparto territoriale e grazie alla collaborazione tra Università, Soprintendenza e i proprietari dei terreni Quattro Grani , ci si è potuti concentrare su un settore strategico per gli aspetti insediamentali e della frequentazione antica. Il caso in esame risulta di particolare rilevanza perché costituisce in assoluto la prima occasione in cui un'area dei Monterozzi viene sottoposta ad un a ampia e sistematica indagine territoriale. Il volume illustra le tappe di questa ricerca: l'area dei Quattro Grani viene analizzata attraverso le fonti cartografiche antiche e moderne e approfondita attraverso le fonti storiche , archeologiche e documentarie. L'insieme dei dati porta inediti risultati che permettono di illuminare tratti sino ad ora sconosciuti dell'articolazione della più importante necropoli tarquiniese, nelle sue caratteristi he e nel suo divenire."" -
AOQU. Achilles Orlando Quixote Ulysses. Rivista di epica (2022). Vol. 31: eroe giovane, L'.
La rivista «AOQU» nasce da un progetto del gruppo di ricerca ""Ottava rima"""", avviato nel 2018, nel contesto di un Piano di Sostegno alla Ricerca del Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici dell'Università degli Studi di Milano. Il gruppo, rivolto all'italianistica e in particolare all'ottava come ricettore di generi nel Rinascimento, ha pensato con la proposta di «AOQU» di aprire lo sguardo a un panorama più ampio in termini cronologici, geografici e disciplinari, per guardare all'epica non solo come genere, ma anche come registro e sistema valoriale che ha accompagnato l'uomo nel passato e tuttora lo accompagna nella lettura della realtà."" -
Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri? Etiche, estetiche e problemi della rappresentazione
La celebre battuta di Gide che apre questo volume si propone di indagare il complesso rapporto fra etica, estetica e rappresentazione, ma riformulando l'aforisma in forma interrogativa: ""Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri?"""". È proprio così? È ancora così? Ma è, in fin dei conti, davvero sempre stato così? Cercare di rispondere a questa domanda vuol dire riflettere non solo sul valore estetico delle opere, ma anche sulla liceità o sulla pericolosità delle rappresentazioni; significa chiedersi se la cosa di cui si parla conta e qual è il significato etico del come è condotta la rappresentazione, è organizzata la forma; significa anche riflettere su alcune complesse problematiche che sempre più spesso sono al centro dei dibattiti contemporanei: la relazione fra autorialità e opera, fra scrittura e mercato, il canone, la visibilità, il ruolo pedagogico della letteratura, la funzione delle istituzioni, della censura fino ai dibattiti sulla cancel culture, sul politicamente corretto, sulla cultura woke, sull'appropriazione culturale, su un certo moralismo di ritorno, sul ruolo ideologicamente orientato del culturalismo, le relazioni fra la voce letteraria di una soggettività subalterna e i criteri di attribuzione del valore estetico."" -
Donne, uomini e lavori: qualità del lavoro e soddisfazione lavorativa in Italia
Come si definisce un “buon” lavoro? Che attributi deve avere per essere considerato soddisfacente da chi vi si trova coinvolto? Come si caratterizza il legame tra qualità del lavoro e soddisfazione lavorativa alla luce delle pervicaci traiettorie di mutamento dei mercati del lavoro degli ultimi decenni? L’esperienza lavorativa viene vissuta allo stesso modo da donne e uomini, o la sua percezione varia sulla base del genere del lavoratore? Per fornire una risposta a queste domande, il presente volume propone un’analisi empirica tesa ad esplorare come i cambiamenti del mondo del lavoro, che hanno caratterizzato in maniera inedita modelli organizzativi e contenuti delle occupazioni sotto la spinta pervasiva del progresso tecnologico e della terziarizzazione, abbiano ridefinito la percezione individuale di un lavoro come soddisfacente o meno. Più nello specifico, ci si interroga sul concetto di qualità del lavoro e sulla sua associazione con la soddisfazione lavorativa in Italia, relativamente a diversi aspetti del lavoro. -
Postcards from italian museums. Selected masterpieces of the Italian cultural heritage
Questa è una raccolta di cartoline con alcuni dei più noti e più prestigiosi dipinti esposti nei musei pubblici italiani. La legge italiana (artt. 107 e 108 del d.lgs. n. 42 del 2004) stabilisce dei vincoli alla riproduzione dei beni culturali. Secondo queste regole, chiunque voglia utilizzare a fini commerciali immagini o video di carattere pittorico, scultoreo o opere architettoniche classificate come ""beni culturali"""" dall'ordinamento italiano deve richiedere un'autorizzazione formale e deve versare un contributo economico («canone») all'ente pubblico che custodisce l'esemplare originale dell'opera d'arte. Ciò ovviamente entra in conflitto con il concetto di pubblico dominio e limita la libera riproduzione delle immagini. Fortunatamente, la Direttiva UE 790/2019 all'art. 14 stabilisce un principio che si applica in tutti i paesi dell'Unione Europea (inclusa l'Italia): «gli Stati membri provvedono a che, alla scadenza della durata di protezione di un'opera delle arti visive, il materiale derivante da un atto di riproduzione di tale opera non sia soggetto al diritto d'autore». Le immagini mostrate in questo libro sono quindi di pubblico dominio."" -
Solo andata. Come sono sopravvissuta ai campi di rieducazione cinesi per gli uiguri
Un rapporto dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), a lungo atteso e pubblicato nel 2022, ha concluso che sono stati commessi dei crimini contro l'umanità da parte del governo cinese nei confronti degli Uiguri e della minoranza musulmana. Mihrigul Tursun è stata più volte vittima degli sforzi cinesi per assimilare totalmente la minoranza uigura. Ha vissuto in prima persona i cosiddetti ""campi di rieducazione"""" nella loro indescrivibile crudeltà, la violenza fisica e psicologica. In questo volume, nonostante non si senta sicura neanche in esilio, ha il coraggio di parlare apertamente di ciò che ha vissuto e di descrivere ciò che la minoranza uigura in Cina deve sopportare. Un'importante testimonianza diretta che aiuta a capire cosa sia successo e continua a succedere."" -
Programma di autoevoluzione. Da uomo animale a uomo spirituale: diventa ciò che sei!
Questo è un programma di creazione spirituale e manifestazione materiale. Ti insegna a manifestare i tuoi desideri terrestri entrando nella dimensione celeste. La caratteristica distintiva di questo programma è semplice: per manifestare pienamente a livello materiale devi evolvere a livello spirituale. Qui trovi un percorso pratico di auto-evoluzione. E l’auto-evoluzione non può che essere nella direzione spirituale, perché è lo spirituale il destino dell’essere umano. Questo è dunque un programma di natura spirituale, ma gli effetti sono potentemente materiali: realizzare il nuovo livello evolutivo spirituale significa conquistare ogni abbondanza, benessere, salute, felicità. E si intende abbondanza, benessere, salute, felicità materiali. Se seguirai questo programma in modo rigoroso e persistente, imparerai a creare la tua realtà materiale a partire dallo spirituale. -
Corso di Ho'oponopono EFT. La potenza dei due sistemi di auto-guarigione in un unico corso pratico
Questo corso di Steven Bailey, esperto di Hop'onopono e Huna, unisce la sapienza millenaria di guarigione di Hop'onopono con le tecniche di tapping per la libertà emozionale note come EFT. Questi sono due sistemi che lavorano molto bene insieme e sono utili nel processo di risoluzione dei problemi, nella cancellazione di memorie e delle credenze subconsce che si riflettono in ogni situazione e condizione. -
Africana. Rivista di studi extraeuropei (2022)
A causa del razzismo del CIO, le diplomazie di Pechino, Giacarta, Hanoi, Vientiane, Phnom Penh, il Cairo, Algeri, Tirana, Pyongyang, Città del Messico, l'Avana, Brasilia, Conakry, ecc., cercarono un proscenio mondiale in cui lo sport dei Paesi afro-asiatici e americolatini potesse manifestare il proprio valore senza ricatti o condizionamenti politici. I Games of New Emerging Forces posero in grave crisi il carrozzone-CIO, ma per l'indifferenza e l'ostilità anticinese, mostrate da Mosca — a cui i partiti satelliti, e per primo quello italiano, obbedirono ciecamente — l'esperimento ebbe sì successo, però durò solo tre anni. Furono anche la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria cinese, e le guerre e i massacri avvenuti in Egitto, Repubblica Araba dello Yemen (nord), Indonesia, entrambi i Vietnam, Cambogia e altrove, a dare ossigeno all'establishment sportivo bianco, con somma soddisfazione del Cremlino e della Casa Bianca. -
Esperienza estetica ed ermeneutica letteraria. Vol. 2: Domanda e risposta: studi di ermeneutica letteraria
Hans Robert Jauss (1921-1997) è stato il principale esponente della Scuola di Costanza e una delle figure eminenti della teoria della ricezione. Le sue ricerche spaziano su campi quali la storia letteraria, le letterature europee fra Medioevo e modernità e l'interpretazione della ""Recherche"""" proustiana, per culminare nella riflessione sulle forme e la storia della ricezione della letteratura che converge nei saggi di """"Aestetische Erfahrung und literarische Hermeneutik"""" (1982), divisi, in italiano, fra """"Esperienza estetica ed ermeneutica letteraria"""" (il Mulino, 1987-88) ed Estetica e interpretazione letteraria (Marietti, 1990). Il presente volume offre una silloge dei saggi compresi in questa sua opera maggiore: La posizione di confine dell'ermeneutica letteraria; Breve storia della funzione di domanda e risposta; Struttura d'orizzonte e dialogicità; e Il testo poetico nel mutamento d'orizzonte della lettura (La poesia di Baudelaire «Spleen II»)."" -
Prismi. Quaderni del dottorato in scienze documentarie, linguistiche e letterarie. Vol. 1
Lo scopo di questi Quaderni è in primo luogo quello di documentare e condividere l'esperienza didattica e scientifica del Dottorato di ricerca in Scienze documentarie, linguistiche e letterarie che ha sede presso l'Università La Sapienza di Roma. La prima sezione è dedicata ad aprire qualche ""finestra"""" sull'attività didattica svolta nel Dottorato, in parte condivisa e in parte rivolta specificamente a singoli curricula, e sempre attenta sia alla dimensione della discussione, del dibattito, sia al respiro internazionale. Nella seconda sezione trova spazio invece una selezione di contributi, di dottorandi in corso e dottori che hanno conseguito il titolo negli ultimi due o tre anni, che illustrino nel loro complesso l'ampio orizzonte tematico delle ricerche portate avanti nel Dottorato. Alcuni dottorandi, inoltre, hanno collaborato alla redazione del volume, arricchendo anche in questo modo la loro esperienza. Inoltre, in questo primo volume pubblicato dal Dottorato si è ritenuto opportuno includere, come terza sezione, un repertorio delle ricerche e delle relative tesi a partire dal 28° ciclo, che comprende anche l'utile indicazione delle pubblicazioni connesse o derivate dalla tesi. Prefazione di Alberto Petrucciani."" -
Etnografie delle smart city. Abitare, relazionarsi e protestare nelle città intelligenti italiane
L’espressione smart city non rimanda a un concetto universalmente condiviso ma, a partire dagli anni Novanta, è stata genericamente utilizzata per riferirsi a uno spazio urbano all’interno del quale, grazie alla rivoluzione delle ICT (Information and Communication Technologies), i cittadini possono usufruire di maggiori servizi erogati in tempi rapidi. Se nel villaggio globale teorizzato da McLuhan (1967) la comunicazione era soprattutto unidirezionale dal centro alla periferia, nell’epoca della smart city l’informatica diffusa sembra essere in grado di sviluppare una struttura connettiva multidirezionale che garantisce scambi costanti di dati e una sovrapposizione tra spazi fisici e virtuali (Ratti 2017). Che cosa possono dire gli antropologi di questi “nuovi” processi urbani? Obiettivo che guida i diversi saggi raccolti nel volume è cogliere le pratiche e gli immaginari di futuro che si formano attorno e attraverso la diffusione di narrative e politiche legate all’innovazione green, hi-tech e smart negli spazi urbani, come questi immaginari si inseriscono nella costellazione di significati locali e come contribuiscono a cambiare rappresentazioni pubbliche di sé e degli altri o a rafforzare sensi di appartenenza e di località. In questa luce i processi di smartizzazione dei paesaggi urbani non appaiono esclusivamente come la conseguenza di forze globali, ma anche come la risultante di economie morali locali e di modi del tutto specifici di intendere il senso dei luoghi. Premessa di Mara Benadusi.