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La Venere di Aracoa
Un'antica statua di Venere, ritrovata in una goletta naufragata secoli addietro nel mare prospiciente la Costa degli Ahvari, scandisce il ritmo della narrazione. La scultura, sbarcata in gran segreto al porto di Aracoa dopo un'emozionante operazione sottomarina, mostra il suo immutato splendore. La bellezza e il valore della statua sollecitano sia la smania di collezionismo che la cupidigia di persone ricche e potenti. È questo il movente di un assassinio su cui indaga il sovrintendente DeJazio, capo della gendarmeria locale? All'indagine viene associato il giovane Jonas, da poco entrato nel corpo della gendarmeria. Ma la statua è anche oggetto di venerazione da parte di una donna delicata e sensibile: Maridò, la bibliotecaria della città di Grenad, uno dei capoluoghi della Costa degli Ahvari. Maridò, affetta da lieve sindrome bipolare, vive la passione amorosa per Jonas come rivincita per una vita solitaria e anonima. Ma la relazione si sfalda, e non solo per la loro differenza d'età. Circostanze drammatiche portano Maridò a identificarsi in una sorta di moderna Medea che cerca nella vendetta la soddisfazione per la violenza e i tradimenti subiti dagli uomini. -
Il tocco dell'ermellino
L'arrivo di Leonardo da Vinci a Milano, nel 1482, si inserisce in un contesto dominato da lotte per il potere che vede protagonisti Ludovico Maria Sforza e suo nipote Gian Galeazzo, erede legittimo sotto la tutela della madre Bona. Il genio, incaricato di indagare segretamente sulla morte di Galeazzo Maria, il precedente duca, diventa così testimone della parabola di Ludovico: dallo strapotere esercitato sulla famiglia sotto il segno della sua ambizione e spregiudicatezza fino al delirio di onnipotenza che lo condurrà ad aprire le porte all'invasore francese. Forti figure femminili si stagliano inoltre sullo sfondo della corte sforzesca di Milano e aragonese di Napoli, tra cui quella di Isabella d'Aragona Sforza, uno dei grandi nomi del Rinascimento italiano per cultura e attitudine al comando. Accanto a lei, non mancano le donne del Moro: la moglie Beatrice d'Este e le amanti Lucia Marliani, Cecilia Gallerani e Lucrezia Crivelli, protagoniste di rapporti sentimentali travagliati, ma soprattutto volti consacrati alla storia dell'arte dai dipinti di Leonardo. -
La forza delle cose
Giulia Ranieri, giovane avvocato penalista di un rinomato studio milanese, è convinta che il suo non sia un semplice mestiere, ma una missione: battersi per i diritti e la libertà del singolo, far trionfare giustizia e democrazia. Ma è tanto soddisfatta della sua vita professionale quanto è insoddisfatta di quella privata: un marito che non la comprende e che non ama più, una madre malata con cui non può più avere quel rapporto simbiotico che le dava forza, una maternità mancata che è ancora una ferita aperta. Finché un giorno incontra Renzo, affascinante e ammirato medico che riesce ad aprire una breccia e accendere una speranza nel suo cuore. Le scelte, però, soprattutto se difficili, restano sospese ed è la vita stessa, nel suo imprevedibile divenire, a decidere per noi, a volte realizzando desideri inconfessati. -
Tue membra
Non precisamente appunti. Piuttosto un colloquio, una conversazione che l'autore intavola con la sua città per rendere esplicito il distacco - sofferto e maturato - tra la Milano interiore e quella del tempo e della gente. Il testo rievoca un periodo concreto, il secondo dopoguerra, lungo il filo di una doppia narrazione: da una parte l'adolescenza dell'autore - dove il racconto assume un taglio personale, amorevolissimo e struggente - dall'altra, a guerra finita, il vento della ricostruzione segnata di realismo e di senso del dolore. Un affresco di vertigine e di fretta, figure colte in circostanze vissute di persona, come Vivì che muore o il cardinal Schuster che fa un'indimenticabile omelia. O l'autore sorpreso dalla lettera del fratello, che gli confida l'enigma della crescita. Figure che si mescolano ai luoghi - la fiera campionaria, l'ippodromo, la Scala, corso Matteotti - in narrazioni intenzionate a sostenere immagini inattese, private. Umoristiche a volte, tragiche altre. È il caso di quando l'autore tratta il suo bisogno di capire, sospeso sulla richiesta di chiarimento di ciò che stava accadendo rivolta alle nuove generazioni («Ma i figli no!»). E questo è il rammarico: che la spiegazione chiesta a Milano - persone, non solo case - non arriva. Arriva invece il silenzio, contrapposto alla realtà del ricordo brulicante di vita. Un ostinato silenzio in cui si trincera la Milano ""malata"""" di oggi, destinata - sembra - a imperdonabile dimenticanza."" -
Il tesoro della Sierra Madre
"Il tesoro della Sierra Madre"""" è stato pubblicato per la prima volta in tedesco nel 1927. La vicenda si svolge in Messico e ha come protagonisti Dobbs, Curtin e Howard, tre avventurieri a caccia di fortuna. Partiti alla ricerca dell’oro, dopo molto peregrinare si imbattono in un giacimento che ben presto inizia a dare i suoi frutti. Tuttavia, in breve tempo il duro lavoro indurisce l’animo dei tre uomini, rendendoli avidi, insofferenti e sospettosi." -
Fuoco fatuo
"Fuoco fatuo"""" si ispira a un tragico evento che turbò nel profondo la coscienza dell'autore, il suicidio dell'amico Jacques Rigaut, avvenuto nel novembre del 1929. La storia di Rigaut, scrittore surrealista che stava tentando di disintossicarsi dall'alcol e dalla droga, aveva già ispirato La Rochelle, ma mai come in questo romanzo. """"Fuoco fatuo"""" è, infatti, la descrizione puntuale e quasi clinica degli ultimi giorni di vita di Alain, un trentenne drogato, scrittore fallito e dandy che, come Rigaut, rifiuta la società di cui pure è un prodotto. La testimonianza di un tragico percorso che è anche l'occasione per raccontare e delineare i tratti dell'epoca in cui vive." -
I pellegrini della foresta
In fuga dalla guerra tra gli indiani Seminole, Grey Owl e sua moglie, l’indiana irochese Anahareo, si rifugiano nella foresta, dove imparano a convivere con le creature selvatiche – due delle quali diventano i loro animali domestici – e a riconoscere la forza salvifica di quelle terre che lui chiama “il Grande Nord” e “Al di là delle Colline e Molto Lontano”. Pubblicato per la prima volta nel 1935, è il resoconto autobiografico di come l’autore divenne, da cacciatore, strenuo difensore della salvaguardia di flora e fauna. -
Averti addosso. Le nostre vite in un palmo di mano
Un innamoramento improvviso che stravolge la vita di Lorena, la protagonista di questo nuovo libro di Lauretta D’Angelo, un romanzo che è molto di più di una storia d’amore. È la narrazione di un incontro che anticipa di poche settimane la burrasca della pandemia di Covid dilagata nei primi mesi del 2020. È proprio questo evento improvviso che definisce la modalità dell’evolversi nel tempo del rapporto di Lorena con Fabrizio, l’altro protagonista. L’isolamento imposto dall’emergenza sanitaria innesca in Lorena un percorso di riflessione destinato a condurla alla consapevolezza dell’essenza delle cose. Significato del tempo, alternarsi di realtà e immagini oniriche, uso dei social, valore della vita costituiscono il sostrato di questa storia fatta di passione e di sentimenti che chiedono prepotentemente di esistere. -
Il richiamo di Cthulhu-Il colore venuto dallo spazio-Il caso Charles Dexter Ward
Ne ""Il richiamo di Cthulhu"""", l’antropologo Francis Thurston rinviene alcuni diari del suo defunto prozio, il linguista George Gammell Angell, nei quali si riporta un avvenimento inquietante: nel marzo 1925, un terremoto aveva scatenato incubi collettivi riguardanti una città dall’architettura ciclopica in cui riecheggiava una lugubre cantilena. Artisti di tutto il mondo, prima di impazzire, avevano raffigurato un mostro antropomorfo con ali di drago e testa di piovra. Ne """"Il colore venuto dallo spazio"""", un tecnico si trova a fare dei sopralluoghi in una vallata su cui circolano storie di “giorni terribili”, cominciati con la caduta di un meteorite e la conseguente contaminazione del terreno circostante: fiori e frutta crescevano rigogliosi, ma non erano commestibili, l’aria era malsana, piante mai viste avevano iniziato a diffondersi. Ma soprattutto, ogni cosa si era tinta di un colore indescrivibile, che sembrava prosciugare il senno e la vita... """"Il caso di Charles Dexter Ward"""" è la storia di un giovane studioso di scienze e antichità che nel corso delle sue ricerche si imbatte nella figura di Joseph Curwen, suo antenato dalla fama di stregone e negromante. Charles inizia a studiarne ossessivamente i documenti e a praticare le arti oscure giungendo fino alla soglia della follia. A scoprire gli orrori evocati dal ragazzo sarà il dottor Willett, medico di famiglia incaricato di fare luce sulla sua degenerazione mentale."" -
Diario dello smarrimento
«Penso a tutti i libri che non sono stati scritti, alla grande storia della letteratura invisibile, rimasta ferma e muta in una morsa di stomaco, in uno struggimento che di colpo si fa paura, e poi solitudine, e poi corpi da abbracciare senza dire nemmeno niente». Un diario intimo, tanto più personale quanto condiviso e universale. Un memoriale nel quale lo scrittore lucano mette a nudo, senza veli, i suoi drammi e le sue gioie. Frammenti di una vita vissuta ad alta intensità emotiva che si ricompongono in un bilancio umano in cui la letteratura spinge il dito nella piaga dell'esistenza e diviene rivelazione del mondo. -
Tre lezioni sul romanzo
«Nella planimetria letteraria, il Romanzo - quello che è sempre stato chiamato con questo nome - ricorda certe lunghissime vie di molte grandi città, che pur mantenendo lo stesso nome cambiano volto e funzione a seconda delle zone che attraversano. Cominciano magari presentando un aspetto dimesso, confondendosi con tante altre strade simili, poi si trasformano nell'arteria principale della città, poi in vie secondarie per riacquistare magari la loro importanza ai limiti della città e mutarsi in autostrade». A condurci nella grande città-Romanzo, è lo scrittore Luca Doninelli, che, con queste ""Tre lezioni"""", ci porta dietro l'arazzo, in quel laboratorio teorico e pratico in cui lo scrittore annoda i suoi fili. Interrogandosi sulla natura della forma-romanzo, sul perché questa forma definisce un'epoca e perché è venuto un tempo in cui il Romanzo è diventato parte essenziale per la definizione e la comprensione dell'esperienza umana come tale. Con l'esempio, su tutti, nell'ultima lezione, del grande capolavoro manzoniano: I Promessi Sposi."" -
La Scienza Inquieta. Sistema e nichilismo nella «Wissenschaftslehre» di Fichte
Il progetto filosofico di Fichte ebbe al suo apparire un effetto dirompente sui contemporanei. A chi vi guardò con entusiasmo, scorgendone i segni dell'inizio di un evo nuovo, si contrappose però da subito chi vide nell'idealismo trascendentale qualcosa di inquietante. L'autore s'interroga sul nesso costitutivo tra l'istanza propriamente scientifico-sistematica che caratterizza l'impresa fichtiana e l'accusa di nichilismo, che le venne presto rivolta da più parti. La ricostruzione della posizione della ""Wissenschaftslehre"""" viene così svolta attraverso il confronto con i suoi avversari e con chi ha visto in essa niente più che una tendenza da compiere, al fine di ripercorrerne iuxta propria principia la complessa dinamica interna. Quest'ultima è indicata nel continuo scambio tra vita e scienza che il sistema fichtiano compone, ma mai risolve, costituendosi come sistema della libertà e, proprio perciò, come scienza inquieta. Presentazione di Piero Coda. Prefazione di Marco Ivaldo."" -
La natura divisa. Hans Jonas e la questione del dualismo
Il «dualismo» è la questione che attraversa l'intera riflessione filosofica di Hans Jonas. Secondo Jonas, la storia dell'Occidente, dalla tarda antichità alla tarda modernità, dallo gnosticismo all'esistenzialismo, è caratterizzata dal «lungo dominio» del dualismo. Il «ruolo storico» del dualismo è ambivalente: solo quando l'uomo prende coscienza della libertà che lo contraddistingue può sentirsi estraneo rispetto alla natura circostante priva di spirito. Il «nuovo monismo integrale» di cui Jonas si fa portavoce deve assumere allora il carattere dell'Aufhebung, del superamento dell'estraniazione dalla natura nella conservazione della libertà dello spirito. Però, proprio il tentativo di mediare libertà e necessità, spirito e materia, in un orizzonte che continua a presentarli come irriducibili (emergentismo psico-fisico e mito simbolico dello Tzimtzùm), conduce la prospettiva di Jonas nella prossimità di quei «paradossi» che proprio egli aveva visto inficiare il dualismo della «conciliazione» di Plotino. Paradossi tanto più pericolosi se si considera che quella di Jonas è l'unica «filosofia della crisi ecologica» oggi esistente. -
Quaderni di Inschibboleth. Vol. 11: Oscillazioni.
Quaderni di Inschibboleth è una rivista italiana di filosofia che accoglie lavori scientifici di giovani studiosi. -
La seconda vita di Abram Potz
"Ho ucciso un uomo che non mi aveva fatto nulla."""" - Diario di Abram Potz, psicanalista ebreo, un vecchio dislocato, con una memoria vacillante ma perversa. Le sue confessioni ci immergono, con toccante cinismo e implacabile umorismo, nelle doglie della vecchiaia." -
Fenomenologia ed espressionismo
"Fenomenologia ed espressionismo"""" è la prima di una serie di opere che Fellmann ha dedicato alla fenomenologia husserliana. Il saggio si propone come uno studio interdisciplinare che indaga le ragioni alla base dell'atteggiamento decostruttivo ascrivibile sia all'espressionismo letterario della Germania di inizio secolo, sia alla svolta idealistica che ha contraddistinto la filosofia di Husserl dopo la pubblicazione delle """"Idee"""" (1913). Entrambi gli stili di pensiero si radicano, secondo Fellmann, in un comune atteggiamento dialettico nei confronti della realtà che egli definisce """"realizzazione derealizzante"""" e che avrebbe rappresentato la cifra stilistico-culturale dell'Europa del primo Novecento. L'analisi fellmanniana si muove sulla linea sempre frangibile e ricostruibile del possibile e del """"realizzabile"""", per come essi sono stati meditati da queste due grandi aperture di pensiero; a ciò si aggiungono le riflessioni di recentissima stesura proposte da Fellmann nella sua Prefazione, le quali offrono nuovi chiarimenti su quanto di ancora inevaso, oggi, riguarda il tema della realtà e del finzionale." -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2019). Vol. 582: Diritto. L'invenzione della forma.
Saggi: M. Barberis, La forma del diritto. Formalismo giuridico e de-formalizzazione; E. Stolfi, Il rito e la form(ul)a. Contributo minimo a una genealogia della ragione giuridica; M. Donini, Iura et leges. Perché la legge non esiste senza il diritto; G. Carillo, Nomou bia(i). Note su Antigone; G. Petrarca, La doppia scrittura della legge di Mosè; F. Valagussa, Dare una regola. Il diritto tra determinatezza e decisione; E. Scoditti, Non solo forma: fenomenologia giudiziaria del diritto; F. Lijoi, «Quando il contenuto minaccia di far saltare la forma». Etica e diritto nella Rechtslehre di Hans Kelsen; G. Moro, Filosofia e diritto nel Vico di Benvenuto Donati. Contributo allo studio dell'idealismo nella cultura giuridica italiana di primo Novecento; N. Sánchez Madrid, Benessere vitale e sofferenza sociale: una proposta per la produzione di forme giuridiche a partire da R. Esposito e A. Honneth; A. Maceratini, Diritto e comunicazione: la forma del diritto nella teoria dei sistemi di Niklas Luhmann. Corsivo: G. Melillo, A proposito di giustizia e mito. V. Vitiello, Ricordo di Remo Bodei. -
Storia di Sciascia
La prima edizione di ""Storia di Sciascia"""" esce nel 1994 per Laterza. Salutata con entusiasmo da Luigi Baldacci sul Corriere della Sera, cambierà profondamente la storia della ricezione critica del grande siciliano. Riedito da Laterza nel 2004, con una premessa dell'autore riportata anche in questa nuova edizione, Storia di Sciascia si configurò prestissimo come un classico imprescindibile della critica italiana contemporanea. Classico che, 27 anni dopo, nell'anno del centenario della nascita di Leonardo Sciascia, non smette di essere contemporaneo, di farsi interrogare e di interrogarci. «Ne è venuto fuori uno Sciascia sottratto all'etichetta di superficialità giornalistica cui ancora, non di rado, lo si riconduce: quella dell'illuminismo. Nella convinzione, credo suffragata qui da una vasta mole di documenti, che gli stessi indici di razionalità e laicità della sua opera possano e debbano essere fortemente problematizzati. Per uno scrittore che fu profondamente suggestionato dai meccanismi inquisitoriali del Potere, dalla sua natura costitutivamente controriformistica: e che, sotto le rigorosissime arcate della sua ipotassi, sotto la limpida architettura della sua prosa, mi s'è rivelato come lo scrittore d'un suggestivo barocco mentale. Per non dire della questione del realismo, che lo ossessionò nelle vesti di lettore e interprete dei suoi conterranei, come perlustratore della «sicilitudine»: ed in effetti, scrittore della realtà quale fu, si trovò a sostenere, soprattutto negli anni ultimi, che la realtà può essere generata dalla letteratura, e che dalla letteratura acquisti il suo sigillo di verità»."" -
La scena dal dato. Materiali per una ontologia trinitaria
«Tra le premesse e i pregiudizi di questa ricerca c'è una particolare stanchezza, persino insofferenza, sui temi dell'alterità, così come si sono affermati in questi ultimi decenni. C'è insofferenza per tutta la retorica che ha preso a circolare sui temi dell'altro, del volto, dell'ospitalità, di un certo messianismo. Naturalmente nessuno può oscurare l'enorme contributo che questa irruzione dell'altro ha portato nei vasti domini dell'ermeneutica e della fenomenologia. Tuttavia non possiamo negare l'indigenza teorica che si è allargata proprio laddove l'uno-l'altro fanno incontro o confinano nell'incontro. Quel tratto dell'incontro si è dileguato nella metafora di una linea che non presenta alternativa all'irruzione traumatica o al semplice confine». -
Quaderni di Inschibboleth (2019). Nuova ediz.. Vol. 12: Ontologia trinitaria.
Quaderni di Inschibboleth è una rivista italiana di filosofia che accoglie lavori scientifici di giovani studiosi.