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Nelle città nascoste
«L'asfalto era gelido, la neve pareva quasi calda. Ci ricopriva maternamente. Riuscivo a sentire il debole battito di Aitor che, a tratti, tremava e allora lo strinsi ancora più forte iniziando a raccontargli dei giorni trascorsi con papà, della strada percorsa, delle cose viste. Lo stringevo e parlavo quando, in lontananza, vidi papà carico di scatole. Ci guardammo e fu come se non ci vedessimo da una vita. Aprì le scatole e ci coprì con i fiori, che si muovevano al debole respiro di Aitor facendomi solletico al naso. Odoravano come l'armadio di casa nostra. Una volta svuotate le scatole, papà si sedette lì accanto e mi strinse forte la mano. Mi disse: - Andrà tutto bene.» Natàlia Cerezo nasce a Castellar del Vallès nel 1985 e ""A les ciutats amagades"""" (2018) è il suo libro d'esordio. In esso allestisce una celebrazione del piccolo, del quotidiano, del particolare che, con linguaggio asciutto e diretto, fa arrivare al lettore in modo inequivocabile. A tratti, la sua scrittura ricorda quella della Munro, le sue ambientazioni rievocano quelle della Keegan, mentre il suo sguardo poetico, grato delle molte letture, restituisce il simbolismo magnetico della Plath."" -
Norma e sanzione in Omero. Contributo alla protostoria del diritto greco
Una delle più originali interpretazioni storiche, giuridiche e letterarie di Omero, da parte di una delle maggiori studiose contemporanee, e di uno dei volti più noti della TV per la divulgazione storica. -
I poeti del sogno. Piccola antologia
Dodici poeti che vengono dal passato, che forse non si sono mai letti tra loro ma che sono uniti misteriosamente da un sogno comune, nel quale vengono interrogati in una lingua inesistente. Da Lucio Faleno Magno, patrizio romano, a Gherardo Finzio - architetto e poeta - che del sogno da conto su Facebook, veniamo a conoscenza di autori dalla spiccata personalità, che hanno reazioni molto diverse davanti all'enigma del sogno. Ne conosceremo le biografie, la produzione poetica e alcuni testi scelti. Ma in questa antologia scopriremo soprattutto le capacità mimetiche della 'verità' letteraria e fin dove possa spingersi il poeta con l'immaginazione. -
Grazia Deledda. Prospettive del religioso per una rilettura critica
Come possono i personaggi imporsi di vivere dentro una scelta di una mortificazione perenne? Come può un uomo costringersi in un distacco dal mondo delle passioni e dei desideri, rifiutati in blocco come realtà assolutamente negative? Nel panorama di un mondo inteso come il campo da gioco di un destino ineluttabile e amaramente tragico, i romanzi di Deledda pongono subito un problema profondamente morale. Il peso della colpa infrange nell'io qualsiasi tentativo di vita esteriore e sociale, portandolo a una vertiginosa parabola finale aperta tra due possibilità: la tragica e presentita esperienza del nulla e la flebile luce drammatica del perdono. Assistiamo a una dimensione eminentemente deleddiana di sentire la vita e le sue urgenze, derivata di filato da un certo sentimento religioso, inteso lato sensu come rapporto col mistero e col destino. La scrittrice ci ricorda che il male esiste, così come esiste il peccato. La sua forza anti-ideologica novecentesca ci ribolle tra le mani, nella libertà tragica che lei dipinge. Una Deledda estrema che ci trascina in un misto di fascino e repulsione sino alle domande ultime dell'uomo. -
L' ombra di don Alessandro. Manzoni nel Novecento
Cinque saggi, indipendenti tra loro ma uniti dalla lunga ombra che Alessandro Manzoni proietta sul Novecento. Il volume si apre con un'indagine del problematico rapporto tra etica ed estetica in I promessi sposi e in Storia della colonna infame. I quattro saggi successivi sono dedicati rispettivamente a Giuseppe Antonio Borgese, Carlo Emilio Gadda, Leonardo Sciascia e Mario Pomilio. Di ognuno di questi Palumbo Mosca sceglie una o più opere paradigmatiche: Poetica dell'unità e le Lezioni di estetica per Borgese; Racconto italiano di ignoto del Novecento e alcuni saggi di I viaggi la morte per Gadda; L'affaire Moro per Sciascia e, infine, Il Natale del 1833 per Pomilio. La scelta di questi quattro autori - in dialogo con Manzoni e tra loro - si rivela emblematica per cogliere due aspetti della riflessione manzoniana che sembrano oggi i più fecondi e urgenti: il rapporto tra finzione e non finzione e la necessaria tensione etica della letteratura. -
Apologia dell'immediato. Percorsi evoliani
"Concordo con Giovanni Sessa nel ritenere quanto mai """"urgente leggere Evola sine ira et studio, oltre le denigrazioni preconcette o le sterili esaltazioni agiografiche"""". Si tratta infatti di un pensatore che, per quanto erede della grande tradizione idealistica, è caratterizzato da una indiscutibile originalità speculativa. Con lui, infatti, viene posta la prima pietra di una fortezza concettuale che solo lui e pochissimi altri avrebbero potuto 'edificare'. Facendo, proprio della categoria di immediatezza un compito, più che un semplice e astratto punto di partenza. L'immediato, insomma, quale esito di un percorso capace di condurre l'Io a farsi individuo """"assoluto"""". Capace di supportare un altro """"negativo"""", di cui solo l'irriducibilità del singolo avrebbe potuto farsi realmente creatrice. E sempre in forza di una libera ed arbitraria """"elaborazione"""" della propria ingiudicabile assolutezza.""""" -
L' escatologia del destino. L'apocalisse del linguaggio nell'opera di Emanuele Severino
Emanuele Severino è stato uno dei più importanti filosofi italiani contemporanei. Ciò che fa scandalo, nel suo pensiero, è sicuramente la negazione del divenire nichilisticamente inteso, e la conseguente condanna di ogni paradigma in cui è stato pensato il rapporto tra tempo e storia, dall'eterno presente della grecità al tempo escatologico del pensiero giudaico e cristiano. È possibile, tuttavia, sostenere che nella riflessione severiniana sulle Cose Ultime permanga un residuo escatologico, in continuità con la tradizione da cui il filosofo vorrebbe invece distanziarsi? L'autore, dopo aver analizzato la particolare configurazione che assumono lo iam e il nondum relativamente al concretarsi del destino, traccia i lineamenti di quella che definisce ""l'infinita escatologia del destino"""". Di qui l'interrogazione si sposta sulla necessità, per il linguaggio severiniano, di riformularsi in maniera inesausta, per indicare ciò che oltrepassa il linguaggio stesso, prendendo a prestito immagini, rimandi teologici e mitemi apocalittici."" -
Provare l'io. Julius Evola e la filosofia
Arte, storia ed esoterismo sono solo alcuni dei variegati ambiti del sapere entro cui il controverso pensiero di Julius Evola si destreggia. Evola fu però anzitutto un filosofo ed è in quanto tale che questo lavoro intende interrogarne criticamente la riflessione. Intrecciando istanze neoidealistiche e suggestioni ""volontaristiche"""", la prospettiva evoliana si configura come un estremo tentativo di «provare l'Io» oltre ogni sua semplice dimostrazione. Se da un lato ciò conduce ad una riconfigurazione del rapporto tra teoria e prassi tale che la prima tende a risolversi nella seconda, d'altro canto tale risoluzione rimane vincolata ad un criterio di certezza (Evola lo chiamerà «valore») che mina la stessa possibilità di una prova risolutivamente magica dell'Io. Può la prassi ricondurre a sé il criterio sulla base del quale viene postulata? È possibile soddisfare l'esigenza di una prassi senza riconfermare l'inquietudine che l'ha generata? Il presente lavoro rappresenta il tentativo di assumere una postura corretta dinanzi a tali quesiti, interrogando le premesse teoretiche che fondano l'intero orizzonte delle ramificazioni """"extrafilosofiche"""" della riflessione evoliana."" -
Trasformazioni del concetto di umanità
In questi ultimi anni, con l'incalzare della globalizzazione, della rivoluzione digitale, della bioingegneria, dell'automazione, dell'intelligenza artificiale e altro ancora, l'essere umano è stato sottoposto a molteplici sollecitazioni che ne stanno ""muovendo"""" il profilo. I confini di ciò che sarebbe proprio dell'uomo sono via via messi in discussione a vario titolo. In tale contesto diviene necessaria, perfino urgente, una ricognizione del concetto di umanità, con uno sguardo il più possibile ampio, impegnato con i diversi fronti delle sfide in corso. È questo il tentativo del presente volume: contribuire a una riflessione sistematica sul complesso di problemi racchiusi nella antica e nuova questione della identità umana. Il volume contiene saggi di: L. Bianchin, É. Bimbenet, A. Cera, G. Cusinato, C. Di Martino, J. Fischer, F. Gambardella, L. Guidetti, S. Hobuß, A. Martins, E. Mazzarella, F. G. Menga, G. Pezzano, R. Redaelli, C. Resta, M. Russo, L. Vanzago."" -
Quaderni di Inschibboleth (2020). Vol. 14: Lineamenti del pensiero italiano.
Con saggi di: Alberto De Vita, Francesco d'Assisi tra reazione e innovazione, tradizione e tradimenti; Maurizio Maria Malimpensa, Per una rilettura di alcuni aspetti teoretici dell'Umanesimo filosofico di Giovanni Pico della Mirandola; Massimo Gorla, Sguardi intorno all'ideale estetico in Giuseppe Rensi; Davide Mogetta, La pienezza di un'esperienza mancante. Sentimento e arte ne La filosofia dell'arte di Giovanni Gentile; Michele Ricciotti, Il ""pragmatismo estetico"""" di Adriano Tilgher. Tra Croce e Gentile; Massimo Donà, Nel cuore antifascista del fascismo. Julius Evola: sul tradimento di un'utopia. Razza, individuo e massa; Giuseppe Maccauro, Ingens sylva: Enzo Paci e la crisi dell'umanesimo europeo; Francesco Valagussa, Severino interprete di Fichte; Nazareno Pastorino, Le insidie dell'anello. Severino interprete di Nietzsche o Nietzsche interprete di Severino?; Paolo Polizzi, Fondamento e contraddizione nella metafisica neoparmenidea; Marco Bruni, Italia secolare. Considerazioni sul rapporto tra """"pensiero italiano"""" e """"secolarizzazione"""". Rivista fondata da Elio Matassi. Direzione: Massimo Donà e Carmelo Meazza."" -
Specialiter autem iniuria dicitur contumelia
Il saggio si occupa del delitto di iniuria, la cui individuazione risale all'età più antica della civitas romana e già disciplinato nelle XII Tavole: se ne analizzano gli sviluppi che dapprima videro l'abbandono della pena del taglione, inizialmente sostituita dalla pactio la composizione stragiudiziale e poi da una pena pecuniaria, determinata dal giudice, e, con il tempo, una modificazione nell'ambito di applicazione. In particolare, il pretore fece rientrare nel concetto di iniuria le offese morali, arrecate all'onore e al decoro della persona, che divennero progressivamente il principale contenuto di questo delitto, accogliendo quella che doveva essere, molto probabilmente, una elaborazione giurisprudenziale. L'estensione avvenne attraverso l'emanazione di specifici editti, oggetto principale dell'indagine, che contemplavano singolarmente diverse offese morali ed erano accomunati dal medesimo rimedio processuale. Si trattava degli editti: De convicio, De adtemptata pudicitia, Ne quid infamandi causa fiat, De iniuriis quae servis fiunt, De noxali iniuriarum actione, Si ei, qui in alterius potestate erit, iniuria facta esse dicetur, e De contrario iniuriarum iudicio. -
Essere epicurei. Divagazioni su Epicuro e noi
Nei mesi dell'epidemia del coronavirus siamo stati sommersi da ammonimenti e profezie sul ""cambiamento della vita"""". Ha trovato sfogo, sotto l'impressione della """"catastrofe"""", tutta la cattiva coscienza per un modo di vita """"occidentale"""" sempre più percepito come insostenibile e """"disumano"""". Si è invocata una conversione (o un ritorno) alla """"saggezza"""". C'è stato nell'antica Grecia un filosofo, Epicuro, che ha cercato di elaborare una morale materialistica - non fondata sull'ideale o sull'""""utile"""", ma su una caratteristica essenziale della natura umana: l'aspirazione a non soffrire, a una naturale felicità. Non una morale per i tempi di catastrofe, ma per il normale tempo degli uomini. L'unica che possa reggere alla crisi del soggetto """"razionale"""". Essere, nel nostro tempo di catastrofe, attuale."" -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2012). Vol. 51: Letteratura e filosofia (con un inedito di Paul Valéry)-Omaggio a Emanuele Severino.
Fascicolo 1: Letteratura e filosofia Fascicolo a cura di Enrica Lisciani-Petrini. Inedito: P. Valéry, Hommage à Spinoza; Presentazione di B. Zaccarello, Nell'arena dei filosofi: situation dell'Omaggio a Spinoza. Saggi: F. Duque, L'ippopotamo e la Chiesa. Poesia della devastazione della Terra; É. Escoubas, Blanchot e Lévinas; L. Azzariti-Fumaroli, Louis-René des Forêts: la parola in questione; F. Valagussa, Borges e il fantastico veridico; V. Vitiello, Franz Kafka. La violenta impotenza del 'significato'; E. Lisciani-Petrini, Leiris e la vita quotidiana. Fascicolo 2: Omaggio a Emanuele Severino: Saggi: V. Vitiello, Aporia - Contraddizione - Insignificanza; B. De Giovanni, Emanuele Severino e Giovanni Gentile. Linee di filosofia italiana; L. V. Tarca, Negazione del non essere e verità dell'essere; V. Rocco Lozano, Severino lettore di Hegel: una lettura hegeliana di Severino; M. Donà, Identità e totalità. Il pensiero di Emanuele Severino e il folle sogno della 'verità'; M. Adinolfi, Segno e identità. Sul linguaggio, a partire da Emanuele Severino; A. Tagliapietra, Mutando Riposa. Italo Valent interprete di Emanuele Severino; F. Valagussa, L'aporia del nulla: astrazione e narrazione; A. Coltelluccio, Doppia negazione e non-contraddizione. Sulla critica di Severino a Lukasiewicz; C. Palomba, Chora. Il pensiero e l'Altro; C. Saglio, Invocare il dio. Il problema del «tragico» in María Zambrano ed Emanuele Severino. Letture: F. Duque, Lucente debolezza della Parola (Topologia di un sonetto di Petrarca). -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2011). Vol. 50: Spinoza. La politica e il moderno-Teologia politica.
Fascicolo 1: Spinoza. La politica e il moderno: Saggi: B. De Giovanni, Spinoza e Hegel. Dialogo sul moderno; M. Adinolfi, Res quae finitae sunt. Qualche riflessione sui fondamenti antologici dei concetti politici spinoziani; F. Pellecchia, Essenza dell'amore nell'Etica di Spinoza; C. Ramond, Sedizione, ribellione e insubordinazione (seditio, rebellio, contumacia) nella filosofia politica di Spinoza; C. Sini, Dall'etica di Spinoza a Nietzsche: profezie di un'etica futura? Letture: A. Gatto, Di un'impossibile confessione. Il soggetto cartesiano e la libera creazione delle verità eterne; V. Vitiello, De Trinitate. In dialogo con Piero Coda. Fascicolo 2: Teologia politica: Fascicolo a cura di Giulio Goria e Giacomo Petrarca. Saggi: B. De Giovanni, Per una critica al concetto di «teologia politica»; F. Duque, Il supremo paradosso: esiste una politica di verità?; M. Cacciari, Impero e Katechon; J.-F. Kervégan, La «teologia politica» di Hegel; V. Vitiello, Nascita e tramonto della teologia politica; G. Goria, Imperfetti ricorsi; F. Valagussa, Immaginare la violenza; F. Silva, Sullo spirito del cristianesimo; C. Palomba, La caduta di Dio e il regno dell'uomo; G. Petrarca, Figure della distinzione. Tra Giacobbe ed Esau. -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2010). Vol. 49: Pensare la vita-Sulla pittura.
"Il Pensiero"""" - fondato nel 1956 da Giovanni Emanuele Barié, e diretto dall'anno successivo da Leo Lugarini - ha partecipato intensamente al processo di rinnovamento della cultura filosofica della seconda metà del secolo scorso. Tra i collaboratori di quegli anni figurano Martin Heidegger, Paul Ricoeur, Eric Weil, Enzo Paci. A partire dal 1995, col passaggio della Rivista alle Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli, l'originario programma, strettamente filosofico, de """"Il Pensiero"""" si è esteso - anche per impulso di Vincenzo Vitiello, che nel 2005 ne assumerà la direzione - ad altre forme e ambiti del 'sapere': dalla teologia alla poesia, alle arti 'visive' e alla musica, accogliendo tra i suoi collaboratori Mario Luzi, Félix Duque, Jean-François Kervégan, Heribert Boeder, Massimo Cacciari, Bruno Forte, Eugenio Trías. Nel 2013, col passaggio alle Edizioni InSchibboleth di Roma """"Il Pensiero"""" ha avviato una nuova stagione: Massimo Adinolfi è stato chiamato a dividere con Vincenzo Vitiello la responsabilità della Direzione; si sono formati il Comitato Scientifico Internazionale con nomi di grande prestigio: Jean-François Kervégan, Massimo Cacciari, Félix Duque, Carlo Sini, Thomas Rentsch, Hans Vorländer; si sono ampliate la Direzione Scientifica e la Redazione." -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2009). Vol. 48: Cusano.
Il Pensiero - fondato nel 1956 da Giovanni Emanuele Barié, e diretto dall'anno successivo da Leo Lugarini - ha partecipato intensamente al processo di rinnovamento della cultura filosofica della seconda metà del secolo scorso. Tra i collaboratori di quegli anni figurano Martin Heidegger, Paul Ricoeur, Eric Weil, Enzo Paci. A partire dal 1995, col passaggio della Rivista alle Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli, l'originario programma, strettamente filosofico, de ""Il Pensiero"""" si è esteso - anche per impulso di Vincenzo Vitiello, che nel 2005 ne assumerà la direzione - ad altre forme e ambiti del 'sapere': dalla teologia alla poesia, alle arti 'visive' e alla musica, accogliendo tra i suoi collaboratori Mario Luzi, Félix Duque, Jean-François Kervégan, Heribert Boeder, Massimo Cacciari, Bruno Forte, Eugenio Trías. Nel 2013, col passaggio alle Edizioni InSchibboleth di Roma Il Pensiero ha avviato una nuova stagione: Massimo Adinolfi è stato chiamato a dividere con Vincenzo Vitiello la responsabilità della Direzione; si sono formati il Comitato Scientifico Internazionale con nomi di grande prestigio: Jean-François Kervégan, Massimo Cacciari, Félix Duque, Carlo Sini, Thomas Rentsch, Hans Vorländer; si sono ampliate la Direzione Scientifica e la Redazione."" -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2008). Vol. 47: Pensare dopo Cartesio-Wittgenstein.
"Il Pensiero"""" - fondato nel 1956 da Giovanni Emanuele Barié, e diretto dall'anno successivo da Leo Lugarini - ha partecipato intensamente al processo di rinnovamento della cultura filosofica della seconda metà del secolo scorso. Tra i collaboratori di quegli anni figurano Martin Heidegger, Paul Ricoeur, Eric Weil, Enzo Paci. A partire dal 1995, col passaggio della Rivista alle Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli, l'originario programma, strettamente filosofico, de """"Il Pensiero"""" si è esteso - anche per impulso di Vincenzo Vitiello, che nel 2005 ne assumerà la direzione - ad altre forme e ambiti del 'sapere': dalla teologia alla poesia, alle arti 'visive' e alla musica, accogliendo tra i suoi collaboratori Mario Luzi, Félix Duque, Jean-François Kervégan, Heribert Boeder, Massimo Cacciari, Bruno Forte, Eugenio Trías. Nel 2013, col passaggio alle Edizioni InSchibboleth di Roma """"Il Pensiero"""" ha avviato una nuova stagione: Massimo Adinolfi è stato chiamato a dividere con Vincenzo Vitiello la responsabilità della Direzione; si sono formati il Comitato Scientifico Internazionale con nomi di grande prestigio: Jean-François Kervégan, Massimo Cacciari, Félix Duque, Carlo Sini, Thomas Rentsch, Hans Vorländer; si sono ampliate la Direzione Scientifica e la Redazione." -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2001). Vol. 40: Caino dolente. Il volto di Giano della storia.
In questo numero rieditato da Inschibboleth, grandi filosofi contemporanei si interrogano su Hegel e il rapporto con la parola e il significato della storia. -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2000). Vol. 39: diritto, l'esistente, il negativo. Tra Hegel e Heidegger. Phonè kaì schêma: voce e figura, Il.
In questo numero rieditato da Inschibboleth, grandi filosofi contemporanei si interrogano sui temi del diritto, l'esistente e il negativo tra Hegel e Heidegger e sul rapporto tra voce e figura. Il volume comprende passi del grande poeta tedesco Friedrich Hölderlin. -
Il pensiero. Rivista di filosofia (1999). Vol. 38: Soggetto, memoria, destino-Metafisica e memoria.
In questo numero rieditato da Inschibboleth, grandi filosofi contemporanei si interrogano sui temi che hanno fatto la storia della filosofia quali il soggetto e il suo destino e la memoria e il suo rapporto con la metafisica.