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Variazioni su Grazia. Percorsi deleddiani
"Variazioni su Grazia"""" comprende una serie di saggi tematici nati dal raffronto fra testi deleddiani e di autori italiani e stranieri. Il senso del Sacro, la concezione della Donna, la Malattia, la Scrittura, la Solitudine, l'Arte, i rapporti con la tradizione orale trovano posto accanto agli scenari della sua biografia, sardi e non solo. Una dimensione spaziale che include le coordinate geografiche e i luoghi dell'anima e dell'ispirazione, un vicino e un lontano dentro cui l'Isola trova una nuova misura. A 150 anni dalla nascita della scrittrice nasce l'esigenza di ampliare il contesto culturale della sua narrativa, spesso rappresa in un ingiustificato ambito insulare e dentro movimenti e correnti non sempre adeguati a spiegare scelte originali. Attraverso percorsi trasversali si scoprono affinità con la letteratura nazionale e mondiale, e alcune intuizioni che scrittori più accreditati avrebbero poi cavalcato con maggior successo. Temi universali declinati in modi singolari, luci inedite sui rapporti con artisti e intellettuali italiani e stranieri sono presenti, insieme, in questo nuovo contributo per consolidare il ruolo della scrittrice nella letteratura al femminile." -
EVO. La magia dell'ulivo e dell'olio
Prezioso reportage in prosa e poesia, Mario Capanna racconta la magia dell'ulivo e dell'olio. -
Il contratto nell'esperienza giuridica italo-giuridica
Rivista internazionale sul diritto privato, sia attuale, sia antico. Luogo di incontro di idee anche diverse, aperte a un confronto franco e corretto, rispettoso della pluralità delle opinioni, nella piena consapevolezza che il diritto trova in un leale dibattito l'occasione di sviluppo delle sue massime potenzialità. -
Compagni di via e altri scritti di letteratura
Che cosa tiene insieme scrittori in sé molto differenti come Beppe Fenoglio e Giorgio Bassani, Pier Paolo Pasolini e Franco Fortini, Leonardo Sciascia e Paolo Volponi o il poeta operaio Luigi Di Ruscio e un finissimo bohèmien quale l’oggi dimenticato Velso Mucci? Li unisce la convinzione che la letteratura non sia né debba essere una attività autonoma e tanto meno separata dalla società, ma che essa abbia senso soltanto se legata strettamente a istanze d’ordine etico e politico. Dunque la lezione di quei maestri è di particolare importanza nel presente che vede l’egemonia e anzi la dittatura della produzione di genere. Nella costellazione saggistica di “Compagni di via”, Massimo Raffaeli fornisce la mappa di un percorso in cui l’espressione letteraria e il pensiero critico si richiamano continuamente, nei modi della urgenza e talora dell’aperto conflitto con l’attuale senso comune dove dominano l’evasività dell’intrattenimento e gli alibi più o meno raffinati di una letteratura dimissionaria quanto alla propria funzione civile. -
L'impotenza
«Ci sono asserzioni sulla vita come esposizione al disastro. C’è un capro struggente e farnetico. C’è un pochino di Storia, delibata a capriccio e solo per sparlarne. C’è un Narciso finalmente esatto. C’è il presente di una generazione bruttata, nel generale collasso. C’è dappertutto la condanna antropologica di volere gestire, salvare, durare, senza poterlo.» -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2006). Vol. 45: Del Tempo-Unamuno, Zambrano, Celan.
In questo numero riedito da Inschibboleth, la grande domanda sul tempo e un profondo dibattito tra letteratura e filosofia. -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2005). Vol. 44: Ricordo di Leo Lugarini-L'Europa e il sacro.
In questo numero della rivista Il pensiero, riedito da Inschibboleth, la prima parte è dedicata ad un omaggio allo storico direttore della rivista Leo Lugarini; la seconda si snoda sulla natura dell'identità europea tra filosofia e cristianesimo. -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2004). Vol. 43: Sconfinamenti-Luoghi e immagini del Moderno.
In questo numero riedito da Inschibboleth, grandi filosofi contemporanei presentano saggi che sconfinano tra filosofia, musica arti figurative, letteratura e religione. -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2003). Vol. 42: Figure del nulla.
In questo numero riedito da Inschibboleth, grandi filosofi contemporanei si interrogano sul nichilismo e il problema del male nel confronto con importanti filosofi e grandi figure letterarie, da Schopenhauer a Hölderlin, Schelling e la preghiera di Aiace. -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2002). Vol. 41: Giambattista Vico: i segni della storia-Verità, nichilismo, teologia.
In questo numero riedito da Inschibboleth, grandi filosofi contemporanei si interrogano su Giambattista Vico e il rapporto tra verità, nichilismo e teologia. -
pensiero. Rivista di filosofia. Vol. 61: Ebraismo e cristianesimo: un lessico filosofico
Il rapporto tra ebraismo e cristianesimo rappresenta un terreno essenziale per la configurazione del pensiero filosofico europeo. Il volume intende proporre l’inizio di una possibile mappatura che affronti, sia sotto il profilo storico-filologico che sotto quello teoretico, l’evoluzione e l’attualità di alcuni concetti chiave del lessico filosofico. -
Quaderni di Inschibboleth (2022). Vol. 18: Appercezione e noesi
In questo numero. Appercezione e noesi: saggi di Mauro Cascio, Alberto De Vita, Giuseppe Gris, Maurizio Maria Malimpensa, Marco Rienzi, Paolo Vodret. Prospettive di filosofia morale: saggi di Lorenzo De Donato, Francesca Annamaria Gambini, Giuseppe Mascia, Tiziano F. Ottobrini, Nazareno Pastorino, Piergiacomo Severini. Altri saggi di Raffaele Maria Campanile, Adalberto Coltelluccio, Marco Deodati, Lorenzo Mizzau, Enrico Palma, Francesco Porchia, Alberto Guido Giovanni Zali. Recensione di Alessandro Montefameglio. -
Ragione umana e forma del mondo. Saggi su Kant
La strada seguita dalla critica kantiana da un lato tende a fornire le condizioni e i limiti in cui l’esercizio della facoltà razionale si rende atto a legiferare sul terreno dell’interazione sociale e della costituzione di organismi istituzionali politici complessi. Si tratta del percorso che può essere definito cosmopolitico nel senso di una direzione che vede il declinarsi della domanda cosmologica sul terreno pragmatico della costituzione di un habitat concepito a misura d’uomo. Il cittadino del mondo è individuato come la figura di un soggetto attivo che si esercita nell’acquisizione di cognizioni e nello sviluppo di abilità, nonché nella costituzione di modelli di vita associata che conferiscano alla terra la forma di una polis. D’altra parte, però, l’interrogazione metafisica che anima nel profondo la ricerca critica di Kant, segna il convergere delle conoscenze e delle abilità umane verso un’idea di mondo, il cui ordine normativo-teleologico nessun organismo politico-istituzionale è in grado di «esibire in concreto». In questa prospettiva, l’uomo, ente razionale, si scopre parte di una comunità i cui fini trascendono lo spazio pragmatico in cui esercita il proprio arbitrio. -
Phàsis. European journal of philosohy (2023). Vol. 7: Rivelazione
Con saggi di Philippe Beck, Jocelyn Benoist, Daniela Calabrò, Philippe Capelle-Dumont, Piero Coda, Danielle Cohen-Levinas, Gianfranco Dalmasso, Divya Dwivedi, Silvano Facioni, Emmanuel Falque, Mathilde Girard, Cristina Guarnieri, Stéphane Habib, Serge Margel, Jean-Luc Marion, Carmelo Meazza, Ginette Michaud, Manuel Pérez Rodrigo, Francesca Peruzzotti, Nicolas Rault, Francesca R. Recchia Luciani. -
Il sentimento d'impostura
L’«impostura» di cui questo libro si occupa non è l’atteggiamento dei simulatori che, ingannando chi li circonda, ostentano competenze fittizie e usurpano un posto indebitamente. L’Autrice descrive invece quel sentimento – tanto diffuso quanto inconfessato – per cui, molto spesso, siamo intimamente convinti di non essere le persone adatte a occupare legittimamente il nostro posto e abbiamo perciò paura di essere smascherati. Benché metta in discussione la nostra identità, il sentimento d’impostura implica che ci si chieda non già: «Chi sono io?», bensì: «Sono veramente la persona che dovrei essere per stare in questo posto?». Ogni tipo di ambizione (professionale, amorosa, esistenziale etc.) può suscitare questa preoccupazione. In trentasei agili capitoli – che toccano la letteratura, la psicoanalisi, il cinema, la politica e le nostre esperienze quotidiane – questo saggio brillante e arguto esplora (in una forma ora narrativa, ora riflessiva, ora dialogica) le origini del sentimento d’impostura e ne illustra le manifestazioni più significative. -
Pensare dal riconoscimento. Paul Ricoeur e il sapere come evento intersoggettivo
«Che non esista una teoria del riconoscimento degna di questo nome, così come invece esistono una o più teorie della conoscenza, è un fatto» (P. Ricoeur). Se sul piano teorico il riconoscere si presenta come una modalità attiva del conoscere oggettivo, sul piano pratico esso chiama in causa il rapporto con l’altro ed evidenzia una dimensione etico-pratica insieme attiva e passiva, espressione di una reciprocità che gli è costitutiva: dice, cioè, l’originaria correlazione tra la relazione a sé e la relazione ad altri. Come pensare insieme, quindi, dimensione teorica e dimensione pratica del riconoscimento? La pista teoretica che si sviluppa in questo volume è quella di un pensare che si esercita nella e a partire dalla relazione di reciprocità con l’altro da sé – nel rispetto della dissimmetria originaria che la costituisce – soltanto nella quale può accadere l’evento della conoscenza come qualcosa di gratuito che suscita gratitudine. In tal modo il riconoscimento, declinato tutto al passivo come riconoscenza, apre la strada all’esperienza di un “pensare insieme” nello spazio del “tra”. Premessa di Adriano Fabris. Postfazione di Massimo Donà. -
Brevettabilità del vivente. Principi deboli e interessi forti. I comportamenti umani sul patrimonio genetico tra questioni giuridiche e etiche
La scoperta dei principi genetici che regolano lo sviluppo della persona umana, hanno aperto nuovi orizzonti all’intervento dell’uomo nella predeterminazione delle caratteristiche morfologiche e chimico-fisiche della vita in ogni sua forma. Da una parte non si conoscono le cause delle mutazioni spontanee in natura, dall’altro si è trovato il modo di provocarle. Ciò ha fatto nascere l’esigenza di ricercare i confini dell’agire umano al fine di evitare disordini del regolare corso delle leggi della natura. Un punto da chiarire è statuire che la bioetica non può valutare la liceità o non liceità delle biotecnologie e di conseguenza della tutela brevettuale, essendo le biotecnologie e il sistema brevettuale, concettualmente neutri. Tutt’al più, è da stabilire chi, come e quando, si dovrà occupare dell’applicazione tecnica fissando i principi attraverso i quali stabilire la liceità o meno della singola invenzione in riferimento al suo uso. Tra le argomentazioni contro l’Ingegneria Genetica vi è il rifiuto di modificazione dell’ordine precostituito. Questa analisi appare non consapevole del passato agire dell’umanità, con il risultato di porre un rifiuto pregiudiziale a tutto ciò che apre nuove incognite per il futuro dell’uomo. Allora, se un criterio si vuole trovare per la determinazione del brevettabile, potrebbe essere quello del rispetto della dignità umana? -
Che cosa cambia con Nietzsche?
“Terremoto dell’epoca”, con l’appellativo di Gottfried Benn, o “dinamite”, come egli stesso si definiva, Friedrich Nietzsche è il filosofo che per eccellenza cambia il volto, le movenze e lo stile della filosofia. Tale trasformazione avviene su molteplici fronti concettuali, tra i quali spiccano: la “morale”, che diventa terreno di indagine geologica e genealogica; la “verità”, secondo una trama scettica che dall’antichità arriva a Kant; la “scienza”, contesa tra prospettivismo e relativismo; il “linguaggio”, che rivoluziona i rapporti tra coscienza, parole e corpo; la “potenza”, nella Wille zur Macht, che guarda e al contempo trasforma la potenza dei megarici; la “classicità”, di cui Nietzsche era grande conoscitore e amatore. Ciascun saggio del volume non si pone nella prospettiva di indagare “che cosa ha veramente detto” Nietzsche, ma piuttosto “che cosa cambia”, nelle pagine nietzscheane, nel modo di guardare a questi temi fondamentali per la storia del pensiero. Con saggi di Maria Cristina Fornari, Carlo Gentili, Alice Giordano, Pietro Gori, Rocco Ronchi, Carlotta Santini. -
Time and history. Researches on the ontology of the present
"Time and History. Researches on the Ontology of the Present"""" si interroga su come il Novecento abbia rotto il legame tra tempo e storia..." -
Il pensiero. Rivista di filosofia (2023). Vol. 62: Autobiografia
In questo numero: Al Lettore. Vite: C. Sini, Il destino futuro della filosofia; L.V. Tarca, Il punto magico della vita; F. Cambria, Quel che resta di una vita; G. Goria, Camminando lungo il senso; F. Silva, Già e non ancora. Un esercizio autobiografico; M. Adinolfi, In un piccolo campo. Saggi: A. De Vita, Raccontarsi una vita. Filosofia e autobiografia in Descartes e Nietzsche; A. Montefameglio, «Fil filo e con ischiettezza». Attorno alla Vita di Giambattista Vico; A. Branca, Scrivere io. Note su autobiografismo e situazione del soggetto in Kant; V. Maurella, La conversione tra confessione e scrittura autobiografica; V. Maggiore, Autobiografie interrotte. Plasticità distruttrice, riconfigurazioni estetiche e identità accidentali. Ricerche e discussioni: L. MESSINESE, La questione del possibile in Emanuele Severino; C. Agnello, Narrating the Unspeakable. The Use of Metaphor between Hayden White and Hannah Arendt; M. Donà, Come fenomeni sospesi. Appunti su Pianura di Marco Belpoliti. A ritroso, un itinerario della memoria. Corsivo Giulio Paolini, Quando è il presente? Fascicolo a cura di Massimo Adinolfi.