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Liberismo o protezionismo? Ipotesi economiche e considerazioni politico-sociali durante la prima guerra mondiale. I risultati dell'inchiesta De Johannis
Gli anni compresi tra la fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale sono anni di profonda crisi, contrassegnati da un diffuso caos economico-politico e da dispute irrisolte. L'Inchiesta sui futuri regimi doganali viene promossa da De Johannis con l'intento di sollecitare la riflessione degli economisti intorno alle conseguenze politico-economiche della guerra mondiale e al fine di fornire indicazioni sul sistema economico - liberista o protezionista - più conveniente per ritornare alla stabilità. Un quesito che oggi sembra ritornato di grande attualità in presenza di una crisi mondiale di vaste proporzioni e in previsione di una recessione globale. La crisi del modello keynesiano e l'incapacità di quello neoclassico nel fornire risposte adeguate ai problemi economici del nostro tempo hanno riaperto il dibattito sulla validità della scienza economica e sulla natura del suo statuto scientifico. La questione dell'efficacia spontanea dell'economia di mercato è in discussione, oggi come ieri, e alcuni economisti - anche tra i liberalmoderati - invocano l'intervento dello Stato per superare le gravi crisi finanziarie; altri insistono sulla ""relatività della teoria economia"""" e sugli elementi che distinguono l'economia dalle scienze fisiche. Da qui l'idea di riproporre l'inchiesta promossa da De Johannis, di ripercorrere i diversi punti di vista per meglio forse comprendere la natura dei dibattiti attuali."" -
Qualità della vita e innovazione sociale. Un'alleanza per uscire dalla crisi
Le difficoltà del welfare si associano oggi ad una crisi economica che si è rivelata in tutta la sua drammaticità, coinvolgendo l'intero pianeta e mettendo in discussione l'attuale sistema di sviluppo. In questo contesto è sempre più evidente la necessità di legare politiche di welfare, che diano centralità al cittadino, con interventi tesi ad assicurare sviluppo, non solo economico, ma anche culturale, sociale ed etico. In tale prospettiva i periodi di crisi possono essere interpretati come grandi occasioni per attivare innovazione finalizzata al bene comune della qualità della vita. Il libro si propone di essere uno strumento per orientare, in senso innovativo, i sistemi di governance tesi a promuovere una responsabilizzazione competente del territorio. Il percorso metodologico fa riferimento ad una ""innovazione sociale partecipata"""", che si fonda su una coordinata integrazione di investimenti individuali e collettivi, e ad una pianificazione sociale tesa a rendere protagonisti i cittadini e le organizzazioni del territorio. Il testo, che propone elementi teorici, strumenti metodologici ed esemplificazioni concrete, si rivolge ad amministratori, operatori socio-sanitari, responsabili di organizzazioni profit, non profit e volontari per promuovere un'alleanza per l'innovazione e la qualità della vita."" -
Per uno sviluppo locale sostenibile. Ambiente, territorio e società bresciana
Esiste un conflitto oppure una sinergia tra la sostenibilità e lo sviluppo locale? Questo dilemma, lungamente dibattuto fin dalla Conferenza mondiale di Rio de Janeiro del 1992, stabilisce il quadro globalizzato di riferimento spaziale e temporale entro cui va inserita ogni proposta per lo sviluppo sostenibile di un particolare territorio, come quello bresciano. In concreto, occorre svolgere una ricerca sociale attenta, per individuare i particolari fattori critici di sostenibilità e i modi specifici per garantire criteri di gestione del bene comune imperniati: sull'uso responsabile delle risorse materiali, su un'economia rispettosa della dignità della persona umana e dell'ambiente in cui la comunità locale vive, su una corretta comunicazione e formazione delle coscienze, su una politica attivamente partecipata. A tal fine questo libro, frutto di un lavoro coordinato all'interno del Laris (Laboratorio di Ricerca e Intervento Sociale) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, suggerisce alcuni criteri di metodo e alcuni aspetti di contenuto. -
Ostetriche e midwives. Spazi di autonomia e identità corporativa
Il volume raccoglie e sistematizza i risultati di una ricerca finalizzata ad analizzare l'assetto professionale raggiunto dalla categoria occupazionale ostetrica, coinvolta in una serie di processi che ne stanno modificando i contenuti professionali. Tale terreno di indagine si colloca all'interno del dibattito teorico sulla dominanza medica, tema che, nella misura in cui viene declinato rispetto alle altre occupazioni sanitarie, torna ad essere di straordinaria attualità, alla luce delle riforme aventi ad oggetto le realtà professionali. L'opera adotta una prospettiva di analisi comparata attraverso il confronto dei risultati emersi da una ricerca che ha coinvolto due Paesi, l'Italia e l'Inghilterra. La presentazione dei due casi consente, da un lato, di evidenziare le dinamiche che regolano modelli già costruiti - quale, ad esempio, quello di professionalismo - e, dall'altro, di analizzare i presupposti e le logiche che sottostanno a tali modelli. In questo quadro assumono particolare rilievo due questioni riconducibili, l'una, all'innesco del processo di aziendalizzazione sanitaria e, l'altra, alla crescente tendenza alla medicalizzazione del processo riproduttivo. Il volume si pone come strumento conoscitivo per i professionisti che operano nel settore sanitario, per chi si occupa di formazione e per gli interessati a vario titolo a tematiche di genere, di professionalismo, di questioni legate alla maternità e al fenomeno della medicalizzazione del processo riproduttivo. -
Lavoro flessibile e forme contrattuali non standard nel terzo settore
Il progressivo percorso verso la flessibilizzazione del mercato del lavoro apre interessanti spunti di riflessione rispetto alla diffusione di forme contrattuali atipiche nel Terzo settore dove il lavoro atipico sposa motivazione filantropica e competenza professionale. Contrariamente a quanto avviene nel settore profit, sono proprio le motivazioni intrinseche dei lavoratori del Terzo settore a trasformare una condizione di svantaggio (il contratto a termine) in una risorsa per l'azione, individuale e collettiva. Lo studio che si presenta in questo volume nasce da un'indagine multidisciplinare svolta dall'Associazione Nuovi Lavori per l'Isfol e si propone di analizzare, con metodo qualitativo, le condizioni contrattuali dei lavoratori non standard all'interno del Terzo settore a sei anni di distanza dall'applicazione della legge 30/03 e dal suo relativo decreto attuativo. La tesi proposta dagli autori è che il mix tra fattori strutturali legati al mercato del lavoro, alle forme contrattuali flessibili e alle specificità del settore non profit abbia diversamente caratterizzato il lavoro non standard: per i lavoratori del Terzo settore, un contratto di lavoro flessibile non rappresenta sempre e necessariamente un vincolo ma si può trasformare in risorsa di capitale sociale. -
I nodi attuali della psicoterapia
I ""nodi"""" della psicoterapia rappresentano: i limiti di una professione che si articola in infiniti modelli, teorie e tecniche, con una proliferazione di scuole che faticano a raggiungere una indiscussa credibilità; le contraddizioni di una formazione che deve confrontarsi, oltre che con la teoria, con il problema dello sviluppo della """"personalità terapeutica"""" di chi sceglie questo particolare lavoro; le difficoltà che le persone incontrano sul piano sociale, economico e culturale, per accedere ad una """"cura"""" chiamata """"psicoterapia"""", essenziale in alcune situazioni, ma ancora difficilmente fruibile e valutabile; l'esigenza di nuove forme di cooperazione fra pubblico e privato, in grado di creare servizi accessibili a persone molto diverse fra loro per censo, nazionalità, stato sociale, culturale ed economico, oltre che per il problema psicologico presentato; la necessità di tutelare gli utenti da un eccesso di soggettività e autoreferenzialità che in psicoterapia spesso contagia chi esercita la cura. Gli autori trattano i vari temi con una prospettiva """"laica"""" di clinici, docenti e supervisori nel pubblico e nel privato."" -
Imprese sotto pressione. Le trasformazioni economiche locali tra crisi e sviluppo
Gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da una profonda trasformazione nell'organizzazione industriale e nelle strategie di competizione delle imprese e dei sistemi d'impresa in Italia. Le pressioni principali al cambiamento sono avvenute nell'ambito delle tecnologie, nella definizione del posizionamento strategico all'interno delle filiere internazionali e nella ricerca di equilibri finanziari per affrontare la competitività su scala globale. L'evoluzione di molte di queste trasformazioni si è tradotta in crisi conclamate che hanno, talvolta, portato alla chiusura di stabilimenti e di unità locali, comportando una grave crisi per il lavoro e per i lavoratori coinvolti. La crisi globale della fine del primo decennio del XXI secolo avviene in questo contesto di trasformazione e acuisce, aggravandole, le pressioni sulle imprese e sui territori. Non ci sono ricette univoche per risolvere le crisi d'impresa, soprattutto quando queste sono di carattere esogeno, ma è importante sempre tenere presenti i diversi livelli con cui una crisi si diffonde (settoriale, di filiera, territoriale, d'impresa) per potere attivare delle azioni di intervento in termini di politiche di sviluppo a livello regionale e locale. L'esperienza della Provincia di Bologna, con il Tavolo per la Salvaguardia del Patrimonio Produttivo e la relativa Task Force di monitoraggio delle crisi industriali si inserisce in questo contesto. -
La previsione italiana tra Europa e Mediterraneo
Futuribili con questo numero tratta di metodi previsivi, applicati alla soluzione di micro-problemi e dei macro-problemi. Tali problemi sono affrontati da una prospettiva italiana, e cioè da come studiosi italiani l'affrontano per l'Europa e per il Mediterraneo. Il volume articolato è in tre parti. La prima parte vede all'opera i metodi: il ruolo dei decision makers nella democrazia partecipativa (A. Gasparini), la previsione nell'""intelligence"""" (U. Gori), i risultati e le valutazioni delle ricerche Delphi (G. Marini), la funzione e l'efficacia del panel-based e del focus group (S. Arnaldi), l'attendibilità dei modelli di previsione (L. Bozzo). La seconda parte segue la previsione dei piccoli e locali problemi che riguardano la cooperazione transfrontaliera (E. Ferluga), le vacanze (M. Zago), il pendolarismo che si trasforma in emigrazione (A. Pacinelli), la previsione dei risultati dell'ospedale virtuale per sani nel cuore del Mediterraneo (A. Cattaneo). La terza parte infine amplia la prospettiva della previsione, per interpretare: la produzione culturale e il suo legame ai caratteri nazionali dell'Europa (M. Tessarolo); il ruolo della prevenzione del conflitto attraverso le operazioni di peace-keeping (M. Lozzi); la governance e la democrazia in Europa (V. Memoli); la previsione dell'Europa del futuro (P. Baldocci), e della ricostruzione dell'Unione Europea (M. Coen)."" -
Un ponte fra dittatura e democrazia. Brescia e la sua provincia nelle carte del CLN (1945-1946)
Tra problemi e difficoltà di ogni sorta (case distrutte, scarsità e razionamento di alimenti, disoccupazione e scioperi, mancanza di alloggi e di corrente elettrica) e grandi speranze nel futuro si svolge la vita quotidiana di Brescia, così come delle altre città italiane, durante l'anno memorabile che va dalla primavera del 1945 all'estate del 1946. Questo libro racconta le vicende della città e della provincia, dei suoi uomini e delle sue donne, viste da un osservatorio particolare, quello del CLN provinciale, che assume su di sé un compito politico fondamentale, quello di avviare e di proseguire un'opera di vera e propria ""alfabetizzazione"""" democratica nei confronti delle amministrazioni locali nominate provvisoriamente in attesa delle elezioni. L'autore ha potuto utilizzare le carte del CLN provinciale, conservate nell'Archivio storico della Resistenza bresciana e dell'età contemporanea presso della sede di Brescia dell'Università Cattolica, indisponibili nel passato e dunque mai utilizzate, che costituiscono fonti imprescindibili per chiunque voglia leggere e interpretare la difficile e intricata realtà dell'immediato secondo dopoguerra."" -
La catena del valore della qualità. Antecedenti organizzativi e orientamento al cliente per la creazione di performance economico-finanziarie
Lo studio del comportamento umano, sotto i diversi profili legati alla sfera emotiva e a quella cognitiva, al comportamento di gruppo e alle relazioni con l'ambiente esterno è l'aspetto di prevalente interesse comune, anche in funzione degli indirizzi di ricerca riscontrati nella parte teorica dell'opera. Come dimostrato dall'analisi della letteratura, la customer satisfaction è sempre più governata dall'aspetto comportamentale, mentre l'autonomia e la motivazione favoriscono la creazione di un gruppo unito, vincente e orientato al mercato. Come suffragato dall'indagine empirica, il TQM indirizza gli sforzi organizzativi nella stessa direzione e con gli stessi obiettivi: soddisfazione del cliente, performance, competitività. Il ruolo del TQM è dunque quello di creare e mantenere un sistema di integrazione, coordinamento e supporto dei diversi principi, patrimonio prevalente dell'area organizzativa, in funzione del miglioramento continuo delle prestazioni aziendali, senza la pretesa di introdurre tecniche, metodi e modelli potenzialmente innovativi, che rappresentano semplici mode passeggere e che finiscono per spingere l'azienda lontano dal suo percorso evolutivo generando inoltre diffidenza e malcontento verso la qualità. In questo contesto la customer satisfaction e le variabili organizzative rappresentano un fattore fondamentale per l'applicazione e la diffusione dei principi della qualità e per la performance aziendale. -
Nella pancia del papà. Padre e figlio: una relazione emotiva
Essere padre è un'esperienza che pone ogni uomo di fronte a un bivio, un evento che ha la capacità di trasformare la vita nella quotidianità e anche nei pensieri, nelle profondità dell'animo, nel proprio mondo interiore, obbligando gli uomini a interrogarsi sul senso dell'esistenza. Il libro vuole prendere per mano i papà, per invitarli a riscoprire l'avventura emotiva che accompagna l'esperienza della loro paternità; non vuole insegnare a ""fare il padre"""" ma aiutare a essere padri, guidando ogni uomo a comprendere i dubbi, le paure e le emozioni che possono mandarlo in crisi, proprio quando la vita lo mette di fronte all'esperienza che più è in grado di completarlo e renderlo uomo: la paternità, appunto. Nella seconda parte del volume trovano spazio filastrocche e poesie, pensate per assecondare la dimensione più emotiva dell'uomo che è padre, per aiutarlo ad amare il proprio bambino, ritrovando dentro di sé il bambino che è stato. """"Crescerai e invecchierai e ti troverai a scoprire di avere un figlio che ti farà da padre e così facendo ti aiuterà a capire che padre sei stato per lui""""."" -
Il dizionario del brand
Uno strumento agile ed efficace che permetta il dialogo fra cultura di impresa e cultura del progetto, a partire dall'individuazione di una terminologia condivisa allo sviluppo di strategie di marca credibili e innovative; con una appendice che contestualizza il ruolo del design nelle politiche di impresa. Parole chiave: design, management, cultura di impresa, innovazione. Frutto di un lavoro di ricerca svolto dall'autore in seno all'associazione statunitense AIGA, il Dizionario fornisce una serie di parole fondamentali per permettere al design di svolgere efficacemente il proprio ruolo all'interno delle politiche del brand, ovvero della marca: riferimento strategico per l'interven del progettista. Per permettere al design di svolgere appieno il suo ruolo è infatti necessario consentire un dialogo efficace all'interno della cultura di impresa, condividendo non solo idee, progetti e processi, ma soprattutto termi e significati. Il design riguarda i processi, prima ancora che i prodotti. Si tratta sostanzialmente di una metodologia che può dialogare a diversi livelli con le strategie imprenditoriali; e che può intervenire in fasi diverse della catena di produzione di oggetti, servizi, comunicazioni. Disciplina trasversal per definizione, il design deve porsi come interlocutore del management di qualunque ente o istituzione con cui si trovi a collaborare, per innescare procedure di innovazione. Per questo, deve saper dialogare correttamente con professionalità diverse, sulla base di una terminologia condivisa. -
Governance e modelli di gestione del rischio. Guida ala realizzazione di modelli di gestione e organizzazione per la mitigazione del rischio ai sensi del D.Lgs 231/0
L'adozione di modelli organizzativi e gestionali legati all'applicazione del d.lgs. 231/2001 rappresenta una nuova frontiera per gran parte delle organizzazioni. Diventa oggi fondamentale per tutti coloro che operano con la pubblica amministrazione (ma non solo) conoscere i presupposti giuridici e metodologici sui quali costruire nuovi percorsi di adeguamento normativo per affrontare mercati sempre più sensibili ai principi etici, sostenibili, solidali e trasparenti. Questo volume si offre dunque come supporto flessibile, sintetico ma completo che, andando oltre le linee guida oggi rese disponibili dalle associazioni di categoria, consente la costruzione di un proprio modello organizzativo e di gestione così come previsto dal d.lgs. 231/2001, immediatamente applicabile e personalizzabile. La propria realtà organizzativa potrà essere posizionata all'interno di un sistema settoriale/dimensionale che, tramite le logiche di benchmarking comparativo, consentirà scelte di strumenti, best practices e procedure tali da poter essere in linea sia con le leggi del mercato sia con la regolamentazione giuridica. Senza che per questo venga disperso il patrimonio di esperienze interne che ogni organizzazione in varia misura ha già accumulato. -
Animare un'alternativa mediterranea allo sviluppo. Il turismo per uno sviluppo relazionale integrato
Le linee tracciate dal modello dominante di sviluppo, imposto dal sistema capitalistico-finanziario, sono ritenute da molto tempo l'unica alternativa di riferimento per la crescita economica quantitativa; tanto da divenire il solo ed unico modello con cui confrontarsi e da cui derivare strategie e politiche, anche locali, per tutti i paesi e le regioni che ambiscano a raggiungere uno sviluppo considerato ""alla pari"""". Questo modello si scontra oggi con la crisi che, in verità, già da qualche anno diversi pensatori paventavano e che nelle cronache degli ultimi mesi si è manifestata, forse, non ancora nelle sue reali dimensioni. In questo scenario, le ricerche e gli studi, partiti dal turismo relazionale integrato, si sono posti l'obiettivo di alimentare il dibattito sulla presunta insostituibilità del """"modello"""" e sulla reale possibilità di animare un'alternativa a partire da una terra, il Mediterraneo, stretta fra """"leggi da mercato globale"""" e """"risorse reali sottoutilizzate"""". L'approccio al tema di uno sviluppo territoriale nuovo, ricercato strumentalmente attraverso la rilettura del turismo in chiave di supporto per la valorizzazione endogena ed autosostenibile dei piccoli sistemi locali di offerta assieme alla ricollocazione della dimensione """"relazionale"""" come catalizzatrice dell'integrazione delle dimensioni territoriali tipiche della scala locale hanno guidato l'attività di ricerca applicata per l'individuazione di un'alternativa mediterranea allo sviluppo."" -
Come litigare e vivere felici? Spunti creativi per trasformare le relazioni. E farsi rispettare!
Non abbiamo bisogno di impararlo all'università: litigare è cosa che ci viene molto naturale, sin da bambini. Ma è davvero così? È come se vivesse in un perenne stato d'assedio, e quindi allerta tutti i propri sensi in vista della battaglia. L'esistenza diventa una sequela di allarmi. È sorprendente notare come gli interessati sembrino non accorgersene: per loro è normale comportarsi così. Anzi, queste persone si rafforzano nelle loro modalità, e trovano sempre occasione per attaccar briga, affinandosi nel litigio istintivo e becero. Con queste premesse, dove si può arrivare? Vivere la vita sempre in trincea genera uno stato d'animo infelice, concentrato più sulle cose storte che sulle positività. Ogni minimo fatto offre lo spunto per un nuovo irrigidimento. E si affilano le armi di continuo. Invece, attraverso la lettura di questo volume riuscirete non solo a rispondere alle domande ma a mettere in atto tutti questi atteggiamenti: quali possibilità abbiamo di vivere un po' meglio? come dare un'impostazione ragionata alle nostre argomentazioni? e come trarne indicazioni utili per litigare un po' di meno? o per riuscirci meglio, quella volta che ci debba capitare. Infine, quando proprio non potremo farne a meno, come scendere sul terreno del confronto senza imitare Rambo? -
Le parole della città. Viaggio nel lessico urbano
Si è parlato molto di Città sia nel Novecento appena trascorso, sia nei primi anni di questo nostro, ancora sconosciuto millennio. Su di essa, sulle sue vicissitudini e le sue complicazioni, alcune discipline - come l'Urbanistica e la Pianificazione, ma non solo - hanno fondato e rifondato le proprie radici e confrontato i propri contenuti; altre - come le scienze dell'Economia e della Società e, in seguito, quelle dell'Ambiente e dell'Ecologia - hanno condotto avvicinamenti sempre più avvolgenti, fino a penetrare, con i propri saperi e i propri strumenti, nelle aree problematiche e spesso disastrate dell'urbano. In generale, le parole usate nei confronti delle nostre città e dei nostri territori sono state gravi e severe, dense di intonazioni negative e di giudizi di valore collocati sui versanti di una crisi apparsa, spesso, senza più speranza: fino a prevedere la dissoluzione stessa della Città, o almeno di quella che conosciamo e nella quale ancora ci riconosciamo. -
Alla ricerca dell'unicità. Il management imprenditoriale tra strategia, organizzazione e leadership
Consumatori ed aziende ricercano veramente l'eccellenza? Che differenza c'è tra unicità ed eccellenza? Come fa un'azienda ad essere unica? Il libro approfondisce il tema dell'unicità nelle sue differenti sfaccettature: strategica, organizzativa e di leadership. A volte l'unicità dell'impresa viene interpretata in termini del solo prodotto, o al più del posizionamento strategico. L'esame dei casi inediti riportati nel libro ci richiama alla presenza di altri aspetti fondamentali: è il connubio di variabili composite che genera l'effetto dell'impresa unica, competitiva e vincente. I modelli di business basati sull'unicità richiedono anche una nuova visione, che fonde competenze di leadership e di management per generare una figura unica e innovativa: il manager imprenditore. Ma chi è veramente questo demiurgo del XXI secolo? Nel libro la risposta. -
Mestieri e professioni. Come si rappresentano le occupazioni nella società contemporanea
Gli uomini e le donne si rappresentano la struttura della società in cui vivono partendo dalle relazioni che instaurano nelle disuguali situazioni sociali, economiche, territoriali, culturali. Nell'attuale società e con i nuovi strumenti mediatici a disposizione, tuttavia, sembra che si oltrepassino i limiti cognitivi definiti dalla vita quotidiana, e si conoscano altre condizioni, altri luoghi, altri tempi, altre opportunità. Perciò la rappresentazione della società e del sistema delle disuguaglianze sociali riflette anche una conoscenza mediata, influenzata alla fine da modelli culturali diffusi, istituzionalizzati e dominanti. La questione del nesso tra la realtà e la sua rappresentazione appare semplice o squisitamente metodologica, ma non lo è visto il dibattito internazionale che hanno suscitato ed ancora oggi suscitano i temi relativi agli indicatori della stratificazione sociale e occupazionale e alla loro importanza per le analisi della valutazione sociale delle occupazioni. Questi temi si ritrovano nei saggi qui presentati, che possono essere letti seguendo una logica ipertestuale. Infatti ciascun contributo offre un approfondimento di singoli aspetti della stratificazione occupazionale e della mobilità sociale, in alcuni casi con una attenzione specifica alla dimensione di genere. Il volume mette insieme saggi di studiosi italiani e stranieri che hanno concorso allo sviluppo di questa prospettiva di studio e di ricerca. -
Erving Goffman. Formazione e percorsi di ricerca
Gli studi sull'interazione trovano in Goffman un interprete di grande e acuta sensibilità sociologica, affascinante e illuminante quando osserva le scene più ordinarie della quotidianità e il complesso incastro di cornici e livelli nell'esperienza umana. Il volume si presenta come un viaggio lungo gli interessanti sviluppi del pensiero e all'interno dell'approccio di ricerca dello studioso, ormai annoverato tra i classici del pensiero sociologico. Attraverso questo percorso si rintracciano le molteplici influenze teoriche che hanno contribuito alla costruzione della prospettiva goffmaniana: dalle origini all'interno della Scuola di Chicago, fino ai sentieri attraversati, nella sua piena maturità, in campo linguistico. La ricognizione segue i passi compiuti dall'autore nella ricerca sul campo, ne esamina l'originale approccio empirico - etnografico ""naturalista"""" e situazionale - e le varie tecniche di osservazione, cui Goffman unisce le proprie spiccate doti analitiche e descrittive di ricercatore e di narratore. All'esplorazione dell'apparato concettuale e metodologico di Goffman si accompagnano, infine, due esperienze di ricerca. Esse riguardano l'analisi dell'interazione applicata a fenomeni comunicativi di interesse pubblico: un'intervista televisiva (il """"caso Travaglio"""", che ha avuto anche un'eco mediatica di un certo rilievo) e una situazione di interazione in un Ufficio per le Relazioni con il Pubblico."" -
Migrando sole. Legami transnazionali tra Ucraina e Italia
I complessi processi migratori che si sono avviati a seguito della dissoluzione dell'Urss e della caduta dei regimi dell'Europa centro-orientale hanno interessato in modo consistente l'Europa meridionale. In Italia albanesi, ex-jugoslavi, moldavi, polacchi, romeni e ucraini sono tra i più numerosi residenti stranieri. Gli studi relativi a questi flussi migratori sono ormai cospicui, specialmente quelli che concernono gli albanesi e i romeni. Limitate rimangono invece le ricerche riguardanti le altre nazionalità e in particolare quelle che trattano nello specifico le pratiche migratorie femminili nonostante le donne provenienti da questi paesi siano la componente maggioritaria delle straniere presenti in Italia. La presente ricerca intende indagare la specificità delle traiettorie migratorie delle donne ucraine in Italia che negli ultimi anni sono diventate uno dei gruppi più numerosi in termini assoluti, ma di cui la conoscenza è ancora deficitaria. L'autrice ha adottato un approccio transnazionale usando tecniche di ricerca multiple, integrando le interviste discorsive, che sono il principale materiale empirico su si basa lo studio, con l'osservazione delle pratiche sociali tipica dell'etnografia sociale.