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La spiritualità in parole. Autonomia degli stili
Come raccontano i giovani, oggi, la loro ricerca di senso? Quali sono i modi di concepire la spiritualità e qual è il ruolo che gioca nella loro vita? Se nello scenario odierno stiamo assistendo a una generale e diffusa perdita di appeal delle istituzioni religiose tradizionali, quali sono le modalità di raccordo tra l'esperienza di vita dei giovani e le sfere del sacro? Nell'affrontare queste domande, il libro restituisce, attraverso ampie tranches de vie, uno spaccato sui modi in cui le giovani generazioni raccontano la spiritualità. Corpo, benessere, valori, religione, meditazione, pratica: sono alcune delle parole che accompagnano questi moderni esploratori nell'interpretazione della propria esperienza all'incrocio tra le province di significato della religione e della spiritualità. I racconti dei giovani che abbiamo intervistato parlano proprio di una certa ""autonomia degli stili"""", e per questo abbiamo scelto tale espressione come sottotitolo del nostro libro: le pratiche a cui i giovani fanno riferimento rimandano a una individualizzazione del credere dove le scelte individuali originano stili di vita orizzontali che si differenziano alquanto da quelli verticali e tradizionali. E in questa cornice il confine tra il sacro e il secolare, tra identità atee, religiose e spirituali è negoziato attraverso stili di vita autonomi che stanno alla base della dinamica culturale secolare che caratterizza il mondo contemporaneo."" -
Jean Baudrillard. Il male, l'utopia, il simulacro
Nell'imponente letteratura critica dedicata a Jean Baudrillard, un tema sembra ancora poco approfondito e considerato: il ruolo e il significato del motivo religioso nella sua opera. Lungi dall'essere un aspetto secondario, esso è decisivo per misurare la profondità storico-culturale di molti dei suoi concetti più importanti e per interpretare alcune delle principali questioni da lui poste. Questo studio indaga le molteplici rifrazioni del religioso nel pensiero di Jean Baudrillard, concentrandosi in particolare su tre temi fondamentali: la dualità e il principio del male, la critica al marxismo in chiave utopica, la teoria del simulacro. Questi terreni di riflessione, che attraversano l'opera e si rinviano reciprocamente, sono esplorati ponendo in luce i differenti e fecondi orizzonti culturali e simbolici inerenti alla dimensione religiosa, che in ultima istanza risulterà essere una delle espressioni più chiare dell'intenzione politica nel suo pensiero. -
Gestualità leonardesca. Tra teologia cristiana e virtus pagana: la Vergine delle rocce e la Lucrezia romana di Marco D'Oggiono
Esiste una relazione sotterranea che l'attiguità storica e stilistica fra due o più opere dissimula e veicola. Per coglierla è necessario pensare che ciò che nasconde svela e che ciò che svela nasconde, ovvero che l'aspetto storico della ricerca nasconde e svela quanto di archetipico la storia stessa racchiude. Lo nasconde perché alla storia in quanto disciplina non è metodologicamente concesso di andare oltre i propri confini epistemologici e di conseguenza essa ignora tutto ciò che le è (apparentemente) estraneo. Al tempo stesso, non potendo nulla essere estraneo alla storia, essa non può che veicolare e svelare ciò che già comprende in sé. Tale svelamento può compiersi attraverso un ""montaggio"""" che permette un relazionarsi di dati storici e stilistici in grado di fare dialogare le opere su un piano più profondo, strutturale, antropologico. Due dipinti di Marco d'Oggiono, la """"Vergine delle rocce"""" e la """"Lucrezia romana"""", firmati in greco sul verso, costituiscono un significativo caso studio rinascimentale su cui esercitare un tipo di storia dell'arte antropologicamente orientata. Prefazione di Claudia Cieri Via."" -
Ricordi di prigionia (1943-1945)
Le carte dell'archivio personale di Manlio Della Chiesa, conservate dalla famiglia ad Angera, guidano a conoscere la realtà degli internati militari italiani nei territori del Terzo Reich tra il 1943 e il 1945. Questi documenti storici raccontano gli anni passati in prigionia da un giovane ufficiale d'artiglieria, preso in Francia dai tedeschi e portato da un lager all'altro tra Germania e Polonia. Introduzione di Giuseppe Armocida. -
Così si è fatto il Brasile. Tre secoli d invasioni, guerre, rivolte e altre calamità nel periodo coloniale, dalla scoperta fino all'indipendenza dal Portogallo
Un minuscolo Stato marinaro ai margini dell'Europa, il regno del Portogallo, nel 1500 aveva ""scoperto"""" e fatto suo un enorme territorio sulle coste meridionali del continente americano. I nuovi arrivati portoghesi fecero strage di indigeni, ma in parte si mescolarono con loro. Per disporre di forza lavoro, deportarono dall'Africa intere popolazioni in schiavitù che gradualmente, tra grandi sofferenze, si amalgamarono con altri abitanti. Per diffondere la parola del Dio dei cristiani, fecero giungere dall'Europa i gesuiti che penetrarono nelle zone più recondite. Con l'intento di stabilirsi in quelle terre, crearono insediamenti e coltivazioni, vagarono per il sertão, navigarono su fiumi che sembravano mari, combatterono infinite battaglie anche contro pirati francesi, invasori olandesi, coloni ispanici, come loro assetati di conquista. La corsa allo sfruttamento delle miniere e i conflitti sociali lasceranno il segno e infine nascerà uno Stato indipendente, smisurato e pieno di risorse, che all'inizio dell'Ottocento inizierà il suo percorso autonomo dalla madrepatria, per diventare un protagonista sulla scena mondiale."" -
Il simbolo di Europa. Oltre l'immaginario
La cronaca politica ci mostra un'Europa in crisi di identità, un'Europa nella quale alcuni valori culturali e sociali stentano a far valere la propria legittimità di fronte alle difficoltà e alle impasse di carattere politico, economico e finanziario. È allora il caso di provare a ritracciare un quadro d'insieme per mostrare come le linee di fondo che hanno costituito il continente europeo e la cultura detta ""occidentale"""" - dalla nozione di idea alla scienza moderna, dal diritto dell'individuo alla formazione della coscienza sulla scorta del pensiero cristiano, fino all'istanza di un pensiero interculturale - non abbiano esaurito il loro potenziale, mostrando al tempo stesso la necessità di uscire dalle secche di certi discorsi identitari. Al di là del carattere immaginario di una certa idea - fallace - dell'Europa, si tratta di ricostruire un orizzonte di senso simbolico e plurale che possa dare linfa vitale alle sue risorse vive. È forse questo un modo non populista né utopistico di vivere la """"contraddizione europea"""", senza scioglierla: il fatto che l'Europa ha elaborato la nozione di universale, e insieme ne ha saputo riconoscere la parzialità. Contenere questa duplice visione e non farla disgregare negli interessi particolaristici e neo-nazionalistici è oggi uno dei principali compiti di un pensiero autenticamente europeo."" -
1918. Crolli, rivoluzioni e trasformazioni nell'Europa centrale tra storia e letteratura
Per l'Europa centrale, l'autunno del 1918 rappresentò non solo la fine di un'epoca incarnata dalle dinastie imperiali ma anche l'inizio di un mondo nuovo. Si mescolarono e sovrapposero elementi antichi e moderni, residui dell'ancien régime e manifestazioni della nascente società di massa e consumistica, visioni apocalittiche e utopie. Sullo sfondo della sconfitta militare, del crollo di imperi secolari, di rivoluzioni nazionali e sociali, emersero le grandi questioni del primo dopoguerra: tensioni sociali, nazionalismo ed europeismo, traumi postbellici, problematiche di genere, conflitti etnici e generazionali, avanguardie artistiche, memoria e rappresentazione. Da una prospettiva storica e letteraria, i saggi qui raccolti invitano a interrogarsi su questi temi che, a più di cent'anni da quella cesura che sconvolse l'Europa, continuano ad animare il dibattito politico e culturale della contemporaneità. -
Le istituzioni scolastiche italiane in Etiopia. Una storia tra diplomazia ed emancipazione sociale (1956-2000)
Questo volume presenta le principali vicende che hanno contrassegnato la vita delle scuole italiane, statali e private, in Etiopia e della collettività italiana residente, dal secondo dopoguerra fino alla soglia degli anni Duemila. Quindici anni dopo la fine della lacerante occupazione dell'Etiopia, l'apertura di scuole italiane nel Paese rappresenta un importante tentativo di costruire strutture educative e culturali, aperte anche ai giovani etiopici, aventi la finalità di favorire una emancipazione sociale e culturale degli italiani residenti e dei tanti ragazzi frutto dell'unione di italiani con donne etiopiche. La vicenda narrata è articolata e complessa in ragione del particolare contesto sociale in cui si svolge, della rilevante influenza che su di essa hanno le relazioni politico diplomatiche tra i due paesi, dell'alternarsi di ben tre regimi politici nell'arco di pochi decenni: ordinamento statale imperiale fino al 1974, ordinamento di tipo comunista fino al 1991, ordinamento democratico federale dal 1995. -
L' enigma del potere. L'immaginario politico nel cinema
Il carattere enigmatico del potere rivela l'impossibilità di comprenderlo totalmente se non nelle sue singole manifestazioni, nella sua capacità di rendersi visibile e percepibile, nel tempo e nello spazio, sotto varie forme. Il suo essere polimorfo lo rende presente in tutti gli aspetti della società moderna e postmoderna, essendo capace di insinuarsi, subdolamente, nelle vite di ognuno di noi attraverso la tecnologia e l'informatica. È in quest'ottica che sono stati pensati i saggi presenti nel libro, volti ad analizzare le sfaccettature del potere attraverso una ricerca mirata a s-velarne l'enigma o, almeno, determinati suoi aspetti che il cinema riesce a rappresentare. -
Soglie inquiete. L'Italia e la Serbia all'inizio del Novecento (1904-1912)
Il periodo storico comunemente conosciuto come belle époque, a un'attenta lettura dei capisaldi storiografici a esso consacrati e della documentazione diplomatico-militare edita e inedita che a esso si riferisce, si configura come una vera e propria ""pace armata"""". Benché sia possibile individuarne di affini nel passato, l'epoca che abbraccia il lasso di tempo compreso fra il 1870 e il 1914 non solo fu carica di gravi premesse e conturbate promesse, ma fu anche statica al punto giusto perché vi possa essere individuato ciò che maggiormente ricorreva nelle relazioni internazionali: ossequio a dottrine di diversa origine e finalità, per prepararsi alla guerra o per eluderla, ma soprattutto strenua difesa dei propri interessi particolari. L'Italia e la Serbia, le cui interlocuzioni politiche qui si ricostruiscono, si collocano tutt'altro che ai margini dei cristallini equilibri strategici di inizio Novecento: della Grande Guerra, la seconda fu causa scatenante, mentre la prima contribuì a cambiarne le sorti a poca distanza dal suo principio. Le loro aspirazioni """"irredentistiche"""" volgevano non solo verso l'Europa centrale, ma soprattutto verso l'Adriatico e l'Egeo, tutte aree di potenziale crisi, che le Grandi Potenze ambivano a mantenere stabili per potervi intervenire a tempo debito."" -
L' emisfero muto. Fenomeni mistici e neuroscienze
Attraverso una trattazione filosofico-antropologica dei fenomeni mistici (estasi, visioni, esperienze oltre-confine), ""L'emisfero muto"""" mira a esplicare la relazione mente-corpo-spirito, con riferimenti circostanziati alla psicologia del profondo e agli ultimi apporti delle neuroscienze. Il fascino dell'indagine del cosiddetto """"emisfero muto"""" offre una possibilità di ampliamento intellettivo su tematiche di grande interesse, quali i sogni, le esperienze extra-corporee e di pre-morte, ovvero gli stati modificati della coscienza. In linea con il pensiero di Popper ed Eccles, si evidenzia l'utilità dell'interazione tra mondo fisico, soggettività del pensiero e fenomenologia della trascendenza. Dall'analisi dell'ampia operatività del meta-spazio mentale, in cui si origina l'esperienza mistica, dalla fenomenologia comportamentale degli estatici e dal funzionamento del cervello in quello stato emergono contenuti carichi di significati cognitivi. I sogni e le visioni, riportati nelle narrazioni di martiri e mistici come Perpetua di Cartagine, Ildegarda di Bingen, Sophie Scholl, lasciano emergere un comune determinatore, un archetipo costitutivo dell'essere umano: l'apertura ontologica e fontale alla trascendenza, che modifica, con evidenza, mente e corpo."" -
Ripigliati! Il blocco emotivo nei giovani. Proposta-intervento di Area G
Dal 2009 la curatrice collabora con i colleghi che formano Area G, sede di Torino, e dal 2011 con Area G Volontari, di cui è Presidente. Insieme condividono l'esperienza di aver creato un dispositivo di ascolto terapeutico che, dopo un iniziale periodo come progetto pilota, ha trovato spazi di realizzazione importanti nella realtà piemontese. Con il Progetto Incidenti_I giovani sostengono i giovani, offrono uno spazio di ascolto a ragazzi che sono portatori di una domanda urgente di aiuto, causata da una sofferenza psichica acuta non grave o da recenti eventi traumatici ed esperienze che generano in loro un blocco emotivo nel percorso di crescita. ""Ripigliati! Il blocco emotivo nei giovani"""" è un volume sulla specificità di tale problematica e sulla rilevanza dell'affiancamento psicologico, al fine di ridurre il rischio di circoli viziosi troppo costosi in un periodo di sviluppo tanto delicato e importante. Prefazione di Maria Teresa Aliprandi e postfazione di Vittorio Lingiardi e Annalisa Tanzilli."" -
David Maria Turoldo, il resistente
Guerino Dalola propone un trattato di ampio respiro sulla vita del frate eclettico David Maria Turoldo che fu poeta, filosofo, sacerdote, autore, traduttore, fondatore di riviste e giornali, e resistente nella lotta partigiana antifascista, come si può leggere nella sapiente prefazione della giornalista Laura Tussi - PeaceLink, campagna ""Siamo tutti Premi Nobel per la pace con Ican"""" - e di Fabrizio Cracolici - Presidente ANPI sezione Emilio Bacio Capuzzo Nova Milanese (Monza e Brianza) -. Il libro, scritto nell'ambito di ANPI Franciacorta Brescia, nasce dall'incontro assiduo con David Maria Turoldo di grandi estimatori e conoscitori della sua figura: Donatella Rocco, Antonio Santini, Mino Facchetti, Pierino Massetti, Gian Franco Campodonico. Il saggio è stato realizzato con il patrocinio di vari enti e associazioni tra cui la Città di Chiari, il Comune di Coccaglio, il Comune di Cologne, i Servi di Maria - Provincia di Lombardia e Veneto e l'associazione Gervasio Pagani. Una versione che vede una sua continuità letteraria e una realizzazione di impegno militante con Mimesis Edizioni."" -
Delitti senza castigo. Dostoevskij secondo Woody Allen
Un altro libro su Woody Allen? E perché no? Così avrebbe potuto rispondere il regista americano a chi gli avesse chiesto: un altro film comico? Un'altra commedia? Un'altra commedia amara? Un altro film intimistico o drammatico? Un'altra favola magica? Un'altra rivisitazione dei generi? Un'altra autobiografia in maschera? Con le debite proporzioni, questo non è un nuovo libro sull'intero cinema di Allen, è l'analisi dei film drammatici, dei suoi delitti senza castigo, insieme alle suggestioni del cineasta per la magia, le illusioni, i trucchi, indissolubilmente connessi alle pratiche delittuose dell'occultamento. Entrare nel cinema dei delitti-senza-castigo insieme a quello della magia-del-falso/vero di Woody Allen è come fare un viaggio, anche etico, nell'ironia dell'inconscio: la realtà si misura con l'illusione dell'immaginario restituendo una piacevole inquietudine, esaltata dall'arte geniale della sua narrazione visiva, che aiuta ad accettare di vivere nel cinismo irrazionale del tempo presente, anche con qualche impunita cicatrice morale. -
Vedere come una città
Questo libro si colloca all'interno dell'ampio insieme di ricerche che si interrogano sulla città contemporanea, adottando una prospettiva centrata sul suo funzionamento e sull'organizzazione urbana. Più che il palcoscenico silenzioso sul quale agiscono attori e poteri, le città sono le reti socio-tecniche. Interrogarsi sul lavorio nascosto degli algoritmi, dei codici e dei sistemi socio-tecnici non ha però solo un intento interpretativo, ma si pone esplicitamente un obiettivo politico: la regolazione delle infrastrutture è infatti proposta come obiettivo principale dell'azione politica. -
Estetica ecologica. Percepire saggio, vivere corrispondente
A partire dall'idea, antica ma sempre nuova, della filosofia come esercizio della sensibilità e della meraviglia, l'estetica ecologica qui affrontata non è un'estetica dell'ambiente naturale, quanto un approccio percettivo complessivo, integrale e non dualistico, alla corrente dell'esperienza.rn«Perullo ritorna allernorigini del sapere esteticornche, sin dal Settecento, lo mettevanornin relazione con la conoscenzarnsensibile. Non sirntratta affatto di un sapere secondariorncome lo intendeva ilrnrazionalismo settecentesco. Èrninvece una forma di conoscenzarndi natura performativa,rnuna pratica conoscitiva chernconsente di orientarsi nelrnmondo. Un mondo nel quale,rnper altro, siamo immersi comerninsegna il pensiero pragmatista» - Tuttolibrirn Si tratta di un sentire/pensare con le cose, più che su di esse; si tratta di un conoscere implicato, intimo e partecipato, più che distante e separato. Questo percepire è chiamato saggio perché sempre sperimentale, nel processo e nel passaggio; un saggiare che significa corrispondere col mondo, secondo il ritmo oscillatorio, attivo e passivo, che ci costituisce. Il volume si compone di sette saggi che declinano questa proposta attraverso diversi temi e argomenti: la conoscenza come movimento e relazione, il mondo come meshwork di linee, l'aptico come sentire/pensare consapevole, il tempo come temperatura, la dietetica della cura, il gusto come compito e impegno, l'educazione come ""imparare a imparare""""."" -
Intuizione e intelletto. Nuovi saggi di psicologia dell'arte
Quello tra intuizione e intelletto è il principale binomio a essere articolato in diverse forme nei saggi qui raccolti. Il filo rosso che li lega è un confronto tra la psicologia e la psicologia dell'arte, ovvero tra l'attuale psicologia dei processi cognitivi e una psicologia sviluppata tenendo fede ai principi teorici e metodologici di Rudolf Arnheim. Tale confronto, mentre contribuisce all'analisi di diversi tipi di arte, può servire anche a comprendere meglio la psicologia scientifica e le difficoltà in cui da sempre si dibatte. -
Idee per un tentativo di determinare i limiti dell'attività dello Stato
Un pieno dispiegamento delle forze individuali è possibile solo in un'atmosfera liberale, ossia entro i limiti stabiliti dal diritto e dalle forze del singolo. Sotto questo punto di vista, avendo come obiettivi polemici non solo e non tanto lo Stato prussiano quanto piuttosto l'ideale giuseppino di governo e l'artificialità raziocinante del citoyen, Humboldt nega che lo Stato abbia il dovere di incrementare il benessere positivo, fisico, dei suoi cittadini. Il compito esclusivo dello Stato consiste nell'attenzione verso il benessere negativo dei cittadini, ossia nell'assicurare la sicurezza dei cittadini all'interno della società e contro i nemici esterni. Scrivendo all'indomani della Rivoluzione francese, Humboldt invita a distinguere tra rivoluzioni e riforme. Tanto più credibile, dunque, l'assicurazione che questo progetto di riforma costituzionale - perché tali sono in fondo le ""Idee per un tentativo di determinare i limiti dell'attività dello Stato"""" (composte tra il 1791 e il 1792 e pubblicate postume nel 1851), a differenza del milliano """"Sulla libertà"""" (1859), che rispetto al problema della riforma dello Stato resta su termini ben più generali - costituisca un prezioso esempio di come uno slancio di carattere utopico volto a migliorare le condizioni dell'assetto socio-politico si concretizzi in proposta, al contempo, audace e realistica."" -
Filosofia zoologica e altri naturalia
Il contributo di Lamarck alla fondazione del pensiero evoluzionista è stato spesso sottovalutato. All'epoca della pubblicazione di Filosofia zoologica (nel 1809, cinquant'anni prima de L'origine delle Specie di Darwin), le idee di Lamarck si trovavano in antitesi con il paradigma scientifico dominante. Alcuni osteggiarono apertamente le idee lamarckiane, fino al punto da screditarne l'attendibilità scientifica. Successivamente, lo stesso Darwin non sembrò riconoscerne i meriti. Quando poi l'evoluzionismo divenne a sua volta il paradigma scientifico dominante, Lamarck è stato spesso ricordato principalmente in relazione alla teoria della ""ereditarietà dei caratteri acquisiti"""", idea confutata dal successivo accertamento dell'ereditarietà genetica. Tuttavia, non solo la concezione lamarckiana rimane fondativa per il paradigma evoluzionista, ma risulta anche sorprendentemente attuale in riferimento ai recenti sviluppi della stessa teoria dell'evoluzione."" -
Potere e desaparición. I campi di concentramento in Argentina
Pubblicato per la prima volta a Buenos Aires nel 1998, il volume prende corpo dalle testimonianze - a cominciare da quella dell'autrice - dei sopravvissuti alla Guerra sporca per denunciare le atrocità commesse dal potere argentino negli anni della dittatura militare. I campi di concentramento, i centri di detenzione e di tortura, le sofferenze e la morte pianificate in ogni minimo dettaglio: in Potere e desaparición Pilar Calveiro passa al setaccio meccanismi di spersonalizzazione e annullamento del singolo che vanno ben oltre il ""banale"""" - per quanto vile e brutale - assassinio e assumono le proporzioni di un infame progetto politico, di un delitto di massa, di un orrore programmato. Prologo Juan Gelman.""