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Itinerari della critica teatrale del primo Novecento
"Itinerari della critica teatrale italiana del Novecento"""" è un progetto di indagine e di ricerca di vaste proporzioni, che ha come oggetto la ricostruzione e lo studio dello spettacolo drammatico italiano attraverso le recensioni della critica quotidiana e periodica. L'arco temporale considerato prende le mosse da una civiltà spettacolare che, almeno fino alla metà del XX secolo, riconosceva nel testo drammatico il suo pilastro e sulla sua disamina critica basava il giudizio complessivo, valutando l'intero allestimento e il lavoro dell'attore in funzione di esso. Questo volume si concentra in particolare sulla critica teatrale esercitata dagli scrittori: ne emerge un panorama variegato, in cui il teatro viene studiato sotto molteplici punti di vista, dove lo studio privilegiato del testo si affianca, nel corso dei decenni, a prospettive """"spettacoliste"""", più attente alle dinamiche specifiche della messinscena, della regia, della scenografia e della recitazione, consentendo di combinare drammaturgia ed estetica della ricezione, teorie del teatro e della letteratura." -
La democrazia dei dati. Conoscenza e azione pubblica
Cosa è la conoscenza pubblica? Chi e in che modo la produce? Come ha a che fare con la democrazia? Attraverso la riflessione sociologica gli autori provano a rispondere a questi interrogativi mettendo in discussione la neutralità della descrizione dei fenomeni sociali con cui le istituzioni sono chiamate a interagire. I contenuti dei diversi capitoli alimentano un dialogo tra le dinamiche di trasformazione della conoscenza pubblica e le suggestioni emerse nel corso di un'esperienza locale di programmazione nell'ambito delle politiche giovanili. Dai laboratori nelle scuole al mapping collaborativo, il lavoro sul campo è stato svolto nella prospettiva di favorire un apprendimento istituzionale, ibridando i significati attribuiti alla realtà dalle istituzioni pubbliche e quei saperi non codificati che le persone maturano nel corso della propria esperienza di vita. Molti quesiti restano aperti, ma dalla loro formulazione si intravedono le tracce per favorire una redistribuzione di poteri decisionali tra gli attori locali. -
Clinica delle istituzioni e delle organizzazioni. Prospettive teoriche e pratiche tra Lacan e Riccardo Panattoni
L'obiettivo del libro è proporre una serie di strumenti orientati all'analisi teorica e all'intervento pratico nelle istituzioni e nelle organizzazioni. Il presupposto di questa vera e propria clinica del legame collettivo è che le istituzioni e le organizzazioni siano profondamente abitate dalla dimensione del desiderio. Come ogni desiderio soggettivo, tuttavia, anche il desiderio delle istituzioni e delle organizzazioni può conoscere annodamenti sintomatici e momenti di impasse. Questo volume costruisce la sua proposta operativa ponendosi al crocevia tra la teoria strutturalista del legame sociale, elaborata da Jacques Lacan sul finire degli anni Sessanta sulla scia della sua celebre dottrina dei quattro discorsi, e l'analisi dei processi di soggettivazione proposta nello stesso periodo e nello stesso contesto teorico-pratico da Gilles Deleuze e Michel Foucault. -
Il futuro di ieri. Dall'utopia alla realtà
Dalle prospettive utopistiche della Nuova Atlantide di Bacone alla pianificazione delle città e delle campagne future (A.E. Morgan e P. Singer), considerando anche le deviazioni autoritarie (G. Orwell), l'autore si riferisce alla realtà del mondo attuale con i contributi di A. Mattelart, uno dei massimi esponenti della scienza della comunicazione, e di N. Klein, editorialista, autrice di ""NO Logo"""" e di """"Shock Politics"""". Il percorso termina con le conclusioni dell'autore, che propone, in particolare, di ascoltare le generazioni dei millennials e dei post millennials con le loro visioni e prospettive sul futuro."" -
L' occhio politico e visionario del cinema italiano contemporaneo
In che modo il cinema con la sua produzione di affetti, movimenti, percezioni e sensibilità si confronta con la politica? Questa la domanda rivolta a un corpus di fi lm usciti in Italia agli inizi del nuovo millennio: Nuovomondo (Emanuele Crialese, 2006), Buongiorno, notte (Marco Bellocchio, 2003), The Dreamers (Bernardo Bertolucci, 2003), Il divo (Paolo Sorrentino, 2008), Il caimano (Nanni Moretti, 2006) e Fuocoammare (Gianfranco Rosi, 2016). Sono opere che ripensano l'interazione tra estetica e politica alla luce di un realismo visionario che racconta alcune vicende significative della storia italiana, investigando al contempo l'autocoscienza della settima arte. La società è rappresentata alternando dati di realtà a momenti onirici e surreali che esprimono la paradossale natura del cinema di favola contrastata tra spettacolo sensibile e logica narrativa. -
L' avventura della permanenza. La poesia di Milo De Angelis
L'opera di Milo De Angelis è una delle più significative della poesia europea contemporanea. Fin dall'inizio, essa è stata animata da un ritorno deciso alle ragioni più profonde del poetico, al di là degli sperimentalismi avanguardistici. La sua forza risiede innanzitutto nell'esplorazione agonistica delle relazioni che si stabiliscono tra le dimensioni più intime del vissuto soggettivo. Questa raccolta di saggi offre un'analisi degli aspetti centrali di tale esplorazione: l'immersione nei desideri e nel ricordo, il confronto con la tradizione letteraria, l'apertura alle corrispondenze tra gli elementi del reale; dalle contingenze dello spazio urbano alle forze cosmiche, attraverso le vertigini del senso e della traduzione, nell'inesauribilità della somiglianza. Il volume delinea così un profilo critico generale della poesia di De Angelis, soffermandosi su ciò che, in essa, vi è di più peculiare e decisivo: l'esposizione alle relazioni fondanti, chiamata dal poeta ""l'avventura della permanenza""""."" -
La resilienza dell'antico. La storia alla prova del presente
Gli storici dell'antichità, come gli altri, trovano ispirazione nella società in cui vivono: non esiste, infatti, una scrittura della storia che possa essere completamente avulsa dal dibattito a lei contemporaneo. Questo vale anche laddove vi sia un totale rispetto delle fonti antiche e, a maggior ragione, negli esperimenti più arditi di riscrittura dell'antico. Gli storici, intellettuali del loro tempo, esprimono nella lettura del passato il portato culturale del loro presente. Le grandi correnti di pensiero del Novecento hanno influenzato, direttamente o indirettamente, la storiografia sull'antico: a loro volta, queste si sono nutrite della storia e della cultura di quel passato, utilizzandolo nella costituzione delle loro dottrine. In questa visione, l'antico sta a valle e a monte della cultura novecentesca: questo lavoro analizza le reciproche influenze nei principali filoni culturali del secolo scorso. -
Eutanasia del marxismo. Le culture liberali nel mondo che cambia
L'estinzione del marxismo ha lasciato un vuoto nella cultura civile e politica internazionale e italiana. Occorre, da un lato, comprendere i limiti della filosofia e dell'ideologia di Marx e dei suoi seguaci. Dall'altro, occorre colmare quel vuoto. Non si tratta di un terreno agevole per chi opera nel nome della tolleranza, del pluralismo e della equilibrata convergenza della sfera economica e di quella morale. In un'epoca segnata dalla fragilità delle istituzioni, dalla lotta fra i poteri e dall'inquietudine delle masse, ciò che manca alla cultura liberale democratica è l'apertura sentimentale, la vocazione eroica, l'etica dei valori che la facciano intervenire, oltre che sul piano delle regole e delle funzioni, anche su quello delle sfide, dell'esempio e della leale competizione. -
Stravedere la scena. Carlo Quartucci. Il viaggio nei primi venti anni 1959-1979
Il volume segue il percorso di Carlo Quartucci nei primi venti anni della sua attività teatrale, fra il 1959 il 1979, con uno sguardo finale che si spinge fi no ai primi anni Ottanta: dall'esperienza nel teatro universitario di Roma alla Compagnia della Ripresa, al Festival beckettiano di Prima Porta, alla Biennale di Venezia con Zip e alle collaborazioni con la Rai di Torino; dall'incontro con Jannis Kounellis alla prima de Il lavoro teatrale a Venezia, ai viaggi nel Camion bianco per le periferie di mezza Italia e all'avvio della collaborazione con Carla Tatò. Attraverso l'indagine della ricerca ""irrequieta"""" di Quartucci, si incontreranno i grandi temi che hanno acceso il panorama teatrale dell'epoca: l'arrivo di Samuel Beckett sulle scene italiane, il rapporto fra teatro di ricerca e istituzioni, la ridefinizione del concetto di attorialità e di regia, il montaggio come metodo compositivo di una nuova scrittura scenica, il rapporto con le tradizioni popolari, la deflagrazione del teatro verso altri linguaggi (Radio e TV innanzitutto) e il decentramento teatrale. L'ampio riferimento alle fonti orali raccolte dall'autrice guiderà, inoltre, il lettore alla scoperta dei racconti dei protagonisti - compagni di strada, spettatori, critici - di quella stagione teatrale."" -
Interazioni fra moda e arte. Boldini, Poiret, Genoni
Nei primi decenni del Novecento la moda e l'arte intrecciarono un dialogo strettissimo sperimentando nuove forme di collaborazione che sarebbero state sviluppate e riprese anche in epoche successive. L'ormai consolidato successo della haute couture parigina convinse molti couturier, fra cui Paul Poiret, a travalicare i limiti del lavoro di sartoria e a coinvolgere diversi artisti nella creazione del proprio universo estetico. Contemporaneamente alcuni professionisti del mondo dell'arte, come Manzi, Joyant & C., eredi della gloriosa Maison Goupil, scoprirono che la moda poteva essere uno straordinario mezzo per raggiungere il fino ad allora trascurato pubblico femminile. L'arte, però, poteva essere anche il motore dell'utopia di Rosa Genoni: la nascita di una moda italiana in sintonia con il rinnovamento delle arti applicate, lo sviluppo industriale e le rivendicazioni socialiste e femministe della Milano di inizio secolo. -
L' ipotesi generativa. Una nuova dinamica del tempo
L'ipotesi generativa propone una nuova prospettiva teorica in ambito fisico-cosmologico. Il nucleo speculativo è costituito da una riflessione critica sui concetti di spazio, tempo, materia, energia, entropia e informazione, nell'ottica di una sintesi originale tra fisica e metafisica e di un confronto di vasta portata con le investigazioni sulla realtà fenomenica concepite in ambiti speculativi diversi. ""Nella nuova prospettiva non è lo spaziotempo che si accresce, ma l'energia che si rigenera, e il tempo è il lascito entropico del rinnovarsi del presente energetico"""". Si tratta di una visione decisamente alternativa, che invita a ridimensionare la portata concettuale dei modelli derivati dalla relatività generale e a riconoscere la necessità di una visione termodinamica, energetico-entropica, nella cui dialettica generativa-dissipativa consiste il ritmo della nuova dinamica del tempo. Postfazione di Luigi Cimmino."" -
Aristotele il filomita
Che cosa ha a che fare Aristotele con l'amore per il mito? Quel ""nulla"""" apparentemente obbligato con cui risponderemmo si frantuma contro il fatto che fu proprio lui a introdurre la figura del filomita nello stesso momento e luogo di nascita della filosofia (Metafisica); a descrivere filomiti in conversazione, come a banchetto (Etica Nicomachea); perfino a definire se stesso un filomita, tanto più tale in una situazione di isolamento e solitudine (Fr. 668 Rose). L'analisi dei tre luoghi filomitici procede con l'elaborazione della filosofia delle """"meraviglie"""" aristoteliche, con il nesso meraviglia-formazione dell'universale e il vertice """"tribeato"""" della somma meraviglia divina, per altro umanamente accessibile. Questa rarefazione teorica va a bilanciarsi con la ricognizione del luogo e del peso che, nel corpus aristotelico, occupano i miti e, con essi, il Grundmythos del Grande Anno, dell'Eterno Ritorno. La ricomparsa del filomita - le cui sopravvivenze post-aristoteliche compongono un'implicita antologia filomitica - facilita poi l'apprezzamento della componente """"aristotelico-filomitica"""" in autori aristotelicamente eccentrici - non aristotelisti e tanto meno aristotelizzanti - quali Kierkegaard e Pound."" -
L'io nella distanza. L'essere in relazione, oltre la prossimità
Il termine distanza viene immediatamente colto nella sua accezione topografica, nel senso di un intervallo tra un oggetto e un altro. Essere distanti può anche esprimere uno stile, un modo di essere di chi vuole mantenere un distacco dalla vita, dalle cose che lo circondano e dagli altri, come se non ci fosse nulla per cui valga veramente la pena di vivere. Il presente lavoro intende pensare la distanza come possibilità di approssimarsi senza invadere, soccorrere senza sostituire, riconoscere senza proiettarsi sugli altri, scoprendo un modo più costruttivo di essere e vivere in relazione. Solo a condizione di mantenere una buona e giusta distanza tra sé e sé e tra sé e gli altri è possibile mantenere un rapporto autentico nel segno della libertà e del rispetto. -
Pragmatismo ed ermeneutica. Soggettività, storicità, rappresentazione. Ediz. multilingue
Questo libro esplora sia sul fronte teoretico sia su quello pratico la possibile dialettica di pragmatismo ed ermeneutica in quelli che possono essere considerati i tre maggiori pilastri di questa relazione. I diversi contributi, elaborati da alcuni tra i massimi studiosi delle due aree filosofiche, chiamano in causa esplicitamente o implicitamente la teoria sociale, l'antropologia filosofica, l'etica, l'epistemologia, la semiotica, la filosofia del linguaggio, l'ermeneutica narrativa, l'ontologia, la filosofia della mente, le scienze umane e la storia. Dall'attraversamento, anche incrociato, di questi campi del sapere discendono nuovi, specifici contributi su soggettività, storicità, rappresentazione. -
L' arte della previsione. Intervista sull'intelligenza artificiale
Questo libro è la storia di come la cultura scientifica stia permeando la cultura umanistica, sapendo che il futuro ha bisogno di entrambe. Vittorio Capecchi, sociologo, intervista Massimo Buscema, tra i maggiori esperti d'intelligenza artificiale. Viene delineato un affresco della forza pervasiva dell'intelligenza artificiale in diversi campi: linguistica, economia, matematica, antropologia, medicina, sociologia, filosofia, psicologia, criminologia e religione. Non si parla dell'intelligenza artificiale oggi di moda (IoT), ma di quella che guarda alla scienza mantenendo sullo sfondo la tecnologia. È un libro controcorrente. Non racconta come il frigorifero parli con il supermercato per fare la spesa, ma tenta di spiegare come ""rendere automatico il pensiero"""", perché solo attraverso questo tipo di riflessione è possibile far comunicare fra loro """"le cose"""", dotandole di un qualche grado d'intelligenza. Buscema afferma: """"Il pensiero non sembra avere una massa, è invisibile anche a ciò che ci sembrava invisibile. Eppure, anche senza massa, i pensieri si attraggono tra loro. [...] L'intelligenza artificiale mira a [...] catturare il nocciolo duro di ciò che completa il mondo della materia"""". Il libro racconta anche la storia di un centro ricerche, il Semeion, attraverso gli occhi di coloro che lo frequentano e l'hanno fatto esistere, un piccolo miracolo italiano che dura da 35 anni."" -
Il denaro. Domande e risposte
Una sorta di catechismo del denaro, composto da una lunga serie di domande e risposte sul significato del denaro: da dove viene, chi lo distribuisce, perché ha valore, e soprattutto perché gli Istituti bancari, enti privati a scopo di lucro, non ne sono i proprietari legittimi. Il denaro appartiene al popolo che gli dà rilevanza accettandolo come misura del valore negli scambi. Prefazione di Giorgio Galli. -
Semiotica del cinema e lineamenti di cine-estetica
L'opera filmica, in quanto opera artistica, richiede che ci si discosti dal ""cronotopo quotidiano"""", in favore del """"cronotopo letterario"""", stabilendo un nuovo ordine di concatenazione e un nuovo sistema di rapporti, per conferire alla passiva e statica realtà una drammatica e dinamica efficacia capace di esprimere una particolare concezione del mondo. Lotman, nella sua descrizione del testo cinematografico, fa frequentemente uso del termine musicale """"polifonia"""" e dell'aggettivo """"polifonico"""", impiegato anche da Bachtin, in riferimento alla scrittura letteraria e in particolare al """"romanzo polifonico"""" di Dostoevskij. """"Polifonia"""" è anche un concetto centrale nella ricerca teorica e creativa di Ejzenstejn. Polifonia drammaturgica, separazione e rottura dei nessi passivi e realistici, congiungimento di cose solitamente separate e distinte: tutto questo è collegato con ciò che Ejzenstejn chiama Ex-stasis, per indicare, nel film, un modello dinamico e temporale di passaggi e commutazioni da un registro espressivo a un altro (dall'immagine alla musica al colore)."" -
Dallo spazio alla città. Letture e fondamenti di semiotica urbana
Il testo ""Dallo spazio alla città. Letture e fondamenti di semiotica urbana"""" è un'antologia sul tema dello spazio - in particolare dello spazio urbano - che raccoglie vari brani tratti da alcuni testi classici, e non, sul tema. L'intento è quello di fornire al lettore una panoramica esauriente delle riflessioni sull'approccio semiotico alla questione della spazialità, ma anche gli spunti per una riflessione che possa divenire pratica metodologica per future osservazioni. Infatti, proprio a proposito della fondazione di una pratica metodologica, il testo vuole porre le basi sia per una rilettura dei brani antologizzati sia per tracciare una linea evolutiva di un campo disciplinare (la semiotica dello spazio) che si manifesti come metodo di analisi coerente."" -
Dopo la 180. Critica della ragione psichiatrica
Il manicomio chiude. È il 13 maggio 1978. Oltre 100.000 internati devono trovare una nuova collocazione istituzionale e sociale: Alda Merini, poetessa che ha portato nella sua poesia i segni inesorabili di questa riforma, ha attraversato l'intera parabola storica della psichiatria italiana degli ultimi cinquanta anni. Franco Basaglia è generalmente considerato il principale propulsore del cambiamento. Da autodidatta si dedica alla lettura dei classici della fenomenologia e dell'esistenzialismo, ma anche ai testi di Foucault e Goffman, in una radicale messa in discussione del sapere psichiatrico. Le sue riflessioni sfociano in un confronto robusto con la domanda filosofica: cos'è la storia? O meglio la storia della scienza? I suoi frutti si collocano in un orizzonte di senso nel quale è sempre l'uomo la condizione di possibilità della ricerca? La psichiatria, se vale l'etimologia che rivendica, deve delle risposte, per dimostrare con quale risonanza ""i matti"""" son tornati tra """"i sani"""" e quali nodi si celano ancora oggi dietro al dualismo ragione/follia."" -
La famiglia nella «nuova» Turchia. Donne, politica e religione al tempo di Erdogan
Frutto di una ricerca etnografica sulle attività svolte da predicatrici in diverse moschee di Istanbul, il lavoro unisce osservazione e interviste. Quello che emerge è un sistema che vede le donne in prima linea impegnate nell'educare altre donne e le loro famiglie. Attraverso un modello di donna devota, paziente, ma anche attivamente impegnata in società, è possibile così analizzare la trasformazione delle relazioni tra donne, politica e religione nella Turchia contemporanea.