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Verso il concreto. Studi di filosofia contemporanea. William James, Whitehead, Gabriel Marcel
Con ""Vers le concret"""" (1932) Jean Wahl si inserisce, non senza ironia, in quel dibattito sul """"concreto"""" che aveva saputo catturare, nel primo dopoguerra, l'attenzione di molti intellettuali francesi, portando sulla scena tre filosofi atipici, legati al """"vecchio"""" Bergson (William James, Alfred North Whitehead e Gabriel Marcel). Nelle pagine del saggio emerge una linea filosofica votata a un empirismo immanentista, capace di connettere speculazione metafisica, senso del reale, indagine filosofica, scientifica e persino estetico-poetica:"""" Verso il concreto"""" anticipa così tanto le future direzioni di ricerca dell'autore quanto i più recenti dibattiti intorno al realismo, al naturalismo e alla metafisica. Postfazione di Barbara Wahl."" -
Un oscuro riflettere. Black Mirror e l'aurora digitale
Black Mirror è uno show, un museo, una prigione, un'opera d'arte e un videogioco privo di discontinuità tra l'esterno e l'interno, il sé e l'altro, l'organico e l'inorganico. È il mondo in cui abitiamo, dove tecnica, algoritmi e reti sociali prevalgono sugli individui annichilendo l'autonomia, la razionalità e l'antropocentrismo su cui si è fondata la cultura occidentale. La società del futuro descritta dal serial televisivo inglese con fosche e visionarie premonizioni esprime in modo parossistico quello che stiamo già vivendo: la distopia nel nostro quotidiano. Si tratta di una fantascienza più reale della realtà. Un suo esame approfondito consente non solo di scorgere il nostro tempo in quanto catastrofe, ma soprattutto di comprendere ciò che sta sorgendo dalle ceneri dell'umanesimo e della modernità: troll, sexting, cancel culture, predictive analytics e surrogati dell'umano. Siamo nel cuore della tragedia, ma qualcosa resiste, nasce e prolifera tra i frammenti del passato... Piaccia o meno, l'opera di Charlie Brooker svela i primi bagliori dell'aurora digitale. -
Populismo. Una breve introduzione
Il populismo è un concetto centrale per la comprensione della politica contemporanea, ma il termine è usato in modo caotico nel dibattito pubblico. Che cos'è realmente il populismo? E qual è il suo rapporto con la democrazia? Cas Mudde e Cristóbal Rovira Kaltwasser affrontano queste domande presentando il populismo come una ideologia che divide la società in due fronti antagonisti, il ""popolo puro"""" contro """"l'élite corrotta"""", e che esalta, innanzitutto, il principio della sovranità popolare. Il volume offre una rapida e utile guida alla comprensione di questa ideologia attraverso una mappatura degli attori populisti dell'età contemporanea in Europa, America Latina e Stati Uniti. Comparando i trend politici nei diversi contesti, gli autori sottolineano come il populismo, pur trattandosi di un fenomeno tipico delle democrazie, rappresenti una sfida decisiva per le democrazie liberal-rappresentative, in particolare la legittimità delle istituzioni politiche e la tutela delle minoranze."" -
Lavoro vivo
Soffrire al lavoro non è una fatalità. Questo dimostrano l'attività e le scoperte di Christophe Dejours, psichiatra e nume tutelare della psicopatologia del lavoro francese. Da quarant'anni la sua ricerca tiene testardamente insieme due poli: la denuncia delle sconvolgenti sofferenze psichiche patite dai lavoratori, esplose a livello epidemico con le ristrutturazioni aziendali del new management neoliberale, e la rivendicazione del lavoro come sfera ineludibile dell'autorealizzazione individuale e collettiva. Studiare la vita al lavoro, scandagliandone le dimensioni più intime e nascoste, diviene allora preludio a una mossa politica capitale: sottrarre il lavoro al campo del dominio, resistere alla sua distruzione, esigendone per tutti e tutte una versione liberata e pienamente umana. -
Ascesa e declino della borghesia. Tre saggi sullo spirito del capitalismo
"Tra i molteplici segni che ci indicano lo spegnersi di quell'ordine vitale sotto la cui forza e direzione ancora viviamo, non ne vedo alcuno che sia più convincente dell'estraniamento profondo che oggi riempie le teste migliori e i cuori più forti (nel loro ordine rispettivo) di fronte a questo ordinamento stesso. La storia di questo estraniamento è tuttora giovane. Questo nuovo atteggiamento, che ho davanti agli occhi, lo trovo anzitutto - com'è da attendersi - tra i dotti e i poeti - l'uomo di mondo può dire 'sognatori' -, per esempio in Gobineau, Nietzsche, Jakob Burckhardt, Stefan George. Per diversi che siano questi uomini in tutto (e per l'uomo è essenziale), in una cosa hanno sentito e pensato allo stesso modo: che l'insieme delle forze che hanno costruito l'elemento caratteristico della totalità del nostro presente ordine vitale poteva poggiare soltanto su di una profonda perversione di tutte le forze spirituali essenziali, su di un delirante sovvertimento di ogni ordine significativo dei valori - non dunque su forze spirituali che, confacenti alla normale 'natura umana', siano solo effetti che troverebbero il loro posto nelle possibilità di modificazione della storia a noi nota.""""" -
Cosi parlò Pecorelli. Gli articoli che fecero tremare la Prima Repubblica
Roma, 20 marzo 1979. Mino Pecorelli viene raggiunto da quattro colpi di pistola appena esce dalla redazione del suo giornale, l'""Osservatore Politico"""". A distanza di quarant'anni dal brutale assassinio, la verità completa non è ancora emersa, ma una certezza resta: """"OP"""" non è stata solo un'agenzia di stampa e un giornale settimanale, bensì una voce dirompente d'informazione specializzata. Fondata nel 1968, """"OP"""" è espressione del talento e del senso storico del suo creatore. Profondo conoscitore della realtà politica, economica e militare del nostro Paese, Pecorelli ha occupato una posizione scomoda nel panorama giornalistico italiano a causa delle sue inchieste, che coinvolgevano le più alte sfere del potere. Il libro raccoglie una selezione dei più significativi scritti pubblicati dalla testata, che evidenziano come Pecorelli sia stato un giornalista capace di ottenere, grazie anche ai suoi rapporti privilegiati all'interno """"del palazzo"""", informazioni riservate sui grandi temi di quella stagione: dallo scandalo Lockheed a quello di Italcasse, dal rapimento Moro alla P2, passando per i Servizi, fino ad arrivare ai segreti del Vaticano."" -
Atharvaveda. Il veda delle formule magiche
L'Atharvaveda è il quarto Veda, ossia il quarto testo sapienziale della cultura indiana più antica. In esso sono racchiusi i germi del pensiero filosofico e religioso delle Upanis.ad, fondamentali non solo per la cultura indiana, ma anche per quella occidentale. Così, ecco intrecciarsi nell'Atharvaveda formule magico-rituali e principi cosmogonici in una metafora continua tra micro e macrocosmo, tra molteplice e unità: è il mondo magico degli specchi, il riflesso dell'alterità indefinibile. -
Sri Visnu Purana. La storia universale secondo gli antichi trattati indiani
Il ""Visnu Purana"""" è un poema enciclopedico tra i più amati e letti non solo in India, ma in tutto il mondo. Un testo per chiunque voglia capire la cultura vedica, la sua spiritualità, la sua storia e la sua mitologia. Presentato in forma di dialogo tra Parasara e il suo allievo Maitreya, nel """"Visnu Purana"""" a si trovano riferimenti alla visione del divino (maschile e femminile) e a conoscenze scientifiche avanzate sul cosmo e sulla Terra. A conclusione dell’opera, un capitolo profetico è dedicato alla nostra era, ultima del ciclo conosciuto come Età Oscura, e rispecchia con incredibile verosimiglianza il degrado del tempo presente."" -
Comunismo necessario. Manifesto a più voci per il XXI secolo
Oltrepassato il centenario della Rivoluzione d'ottobre, appare superato per sempre il tempo delle rammemorazioni nostalgiche. Tuttavia, di fronte a quello che ormai anche una parte del pensiero liberale legge come la grave crisi o persino il fallimento - storico, sociale, economico, ecologico - del capitalismo, è urgente ripensare e rinnovare, del movimento comunista, l'ispirazione egualitaria, libertaria, antropologicamente ed economicamente innovativa. Sulla base di questo assunto, ""Comunismo necessario"""" mette assieme contributi originali - spesso in prima edizione mondiale - di molte fra le voci più autorevoli del pensiero marxista, femminista e postcoloniale contemporaneo. Ne risulta non una semplice miscellanea, ma una scrupolosa indagine, accuratamente guidata da C17, collettivo di militanti e intellettuali che ha curato il volume, sui più vari ambiti del nuovo pensiero comunista."" -
Il primato delle tecnologie. Guida per una nuova iperumanità
La meccanizzazione e la riduzione a un comportamento para-tecnologico inducono a rinunciare a qualsiasi relazione sociale significativa che non sia formale, gestita attraverso i media tecnologici. Questi ultimi hanno preso il posto dei contatti diretti, favorendo la comunicazione mediata, che ha il pregio di essere asincrona, libera e democratica, poiché pone tutte le persone sullo stesso livello. Soprattutto non coinvolgente, così come deve essere una comunicazione neutra, spersonalizzata e priva di ambiguità. Nella società ipertecnologizzata l'individuo ritiene di godere di un'assoluta libertà e autonomia, garantite da una tecnologia a misura d'uomo. Senza padroni e senza Dio. La tecnologia può tutto, poiché ha assunto oggi una sostanza ""magica"""", quasi sovrumana, che si nasconde dietro la sua struttura opaca e il mistero di una conoscenza superiore ignota alla maggior parte delle persone che ne fanno uso. Così l'uomo nuovo si affida alla tecnologia con una fede illimitata: è la nuova religione. Testi di: Cosimo Accoto, Carlo Dordoni, Vanni Codeluppi, Derrick de Kerckhove, Lelio Demichelis, Ernesto Di Mauro, Pierpaolo Donati, Adriano Fabris, Ubaldo Fadini, Marcello Faletra, Umberto Galimberti, Domenico Gallo, Riccardo Gramantieri, Giuseppe O. Longo, Michel Maffesoli, Alberto Oliverio, Matteo Rima, Carlo Sini, Bernard Stiegler e Stefano Tani."" -
La trasgressione necessaria. Dai «provos» al '68, dall'ecologismo a Osho. La vita controcorrente di Andrea Majid Valcarenghi, fondatore di «Re Nudo»
Andrea Majid Valcarenghi è stato uno dei personaggi chiave della controcultura italiana. Obiettore di coscienza, nel 1967 si avvicina al movimento dei provos. È coinvolto nelle prime rivendicazioni del Sessantotto fino a quando, deluso, se ne discosta. Nel 1970 fonda e dirige ""Re Nudo"""", giornale in cui s'incontrano la sinistra extraparlamentare e il disordinato universo di frammenti socio-culturali chiamato """"controcultura underground"""". Organizza i Festival Pop di Re Nudo perché, secondo lui, """"contano di più i cinque pugni chiusi dei Grateful Dead che cento discorsi dei leader studenteschi"""". Nel 1977 compie il suo primo viaggio in India, diventa sannyasin di Osho con il nome di Swami Deva Majid. Conosce i protagonisti della politica e della cultura italiana, li incontra in carcere, quando viene arrestato per propaganda antimilitarista, nella tendopoli di Barbonia City, nelle redazioni di """"Mondo Beat"""" e """"Re Nudo"""", al Parco Lambro, quando si sono consumate le lotte intestine della sinistra extraparlamentare, sui pullman e sui treni viaggiando tra il Maghreb, l'Afghanistan e l'India. Prefazione di Lorenzo Jovanotti Cherubini."" -
La fenomenologia trascendentale
Questa raccolta si propone di restituire i tratti storico-culturali e teorici dell'opera di Husserl attraverso tre percorsi che ricalcano i principali momenti della carriera cinquantennale del filosofo tedesco. Nel periodo di Halle cerca, e trova, un'impostazione nuova e originale di pensiero, quella fenomenologica, capace di evitare sia lo psicologismo sia il logicismo; a Gottinga elabora il metodo della riduzione fenomenologica e dell'intuizione d'essenza, e tenta la costruzione di un'ontologia fenomenologica del mondo; mentre a Friburgo approfondisce il tema della temporalità e affronta il problema della struttura del mondo-della-vita e della teleologia della storia. Un itinerario grazie al quale si vede come Husserl persegua il proprio ideale - quello della fenomenologia, cioè della filosofia come scienza rigorosa -, ne elabori il programma e cerchi di realizzarlo, ma anche lo approfondisca e lo difenda, sia pure paradossalmente, come un valore quando, convinto di aver posto un vero inizio, lo vede radicalmente minacciato nell'esistenza storica. -
Ligaland. Il mondo di Luciano Ligabue
Come ogni cantautore, Luciano Ligabue ha creato un orizzonte immaginario con le sue canzoni, ma anche producendo testi di altro genere. Nel suo caso, infatti, siamo di fronte a un personaggio che ha sentito l'esigenza di esprimersi attraverso numerosi linguaggi: film, videoclip, racconti, romanzi, poesie, saggi e fumetti. Da questa vasta produzione è nato Ligaland, un mondo che può essere associato a Graceland, la lussuosa villa neoclassica di Memphis nella quale Elvis Presley ha trascorso gli ultimi vent'anni di vita e che oggi simboleggia il suo universo. In questo libro il mondo di Ligabue viene analizzato allo scopo di capire cosa ci sia dietro il successo duraturo di un personaggio dello spettacolo. Si cerca pertanto di individuare le influenze che il cantautore ha ricevuto: dalla musica rock alla tradizione della canzone italiana, dalla cultura americana a quella emiliana, passando per Elvis Presley, Bruce Springsteen e Vasco Rossi. -
La scimmia, l'uomo primitivo, il bambino. Studi sulla storia del comportamento
Uscito originariamente in Russia nel 1930, ""La scimmia, l'uomo primitivo, il bambino"""" fu accolto in patria da moltissime critiche e ritirato dal mercato nel giro di alcuni mesi. L'opera di Vygotskij e Lurija attingeva a piene mani da una bibliografia straniera classificata come """"borghese"""" e per questo inaccettabile. Scopo del saggio era definire i fondamenti del comportamento propriamente umano, mettendo a fuoco i rapporti tra scimmia e uomo. E proprio l'aver accostato scimmia, uomo primitivo e bambino destò immediatamente obiezioni nella comunità scientifica russa, in particolar modo negli ambienti legati alla censura e vicini al governo. Eppure questa opera - che raccoglie tre saggi di psicologia sul comportamento della scimmia antropoide, dell'uomo primitivo e del bambino - esprime alcuni interrogativi di grande rilevanza teorica, differenziandosi radicalmente dagli approcci tradizionali e rileggendo in maniera critica le ricerche più innovative dell'epoca nel campo delle scienze limitrofe, dall'antropologia culturale e l'etnografia alla psicoanalisi e la semiotica."" -
Il paradigma perduto. Che cos'è la natura umana?
Questo saggio è il manifesto di un gigantesco progetto transdisciplinare di filosofia e antropologia della complessità. Edgar Morin sostiene che bisogna porre fine alla riduzione dell'uomo a homo faber e homo sapiens. Homo, che apporta al mondo magia, mito, delirio, è dotato nello stesso tempo di ragione e sragione: è sapiens-demens. Rifiutando una concezione ristretta e chiusa della vita (biologismo), una concezione insulare e sopra-naturale dell'uomo (antropologismo), una concezione che ignora la vita e l'individuo (sociologismo), Edgar Morin delinea una concezione complessa dell'uomo come a un tempo specie, società e individuo. È una visione radicalmente ecologica della nostra condizione terrestre, che raccoglie la sfida di inventare una nuova immagine dell'umano, nell'avventura spaesante dell'era planetaria. -
Il quinto «vangelo» di Nietzsche. Del miglioramento della buona novella
Come molte delle opere di Sloterdijk, ""Il quinto 'Vangelo' di Nietzsche"""" ha fatto discutere per la sua tesi centrale, forte e quanto mai attuale. È il saggio in cui il filosofo fa i conti con Nietzsche, misurando la potenza della rivoluzione innescata da """"Così parlò Zarathustra"""" nella filosofia e nella cultura europea. Lo """"Zarathustra"""" è per noi il """"quinto Vangelo"""". Il suo linguaggio marca in modo definitivo il passaggio a una nuova umanità. L'opera di Nietzsche fa deflagrare l'ultima sfera delle certezze dell'uomo moderno, proiettandolo in una nuova dimensione. In questo libro di rara bellezza, Sloterdijk mette al centro due domande abissali. La rivoluzione di Nietzsche riesce davvero a liberare l'uomo, a proiettarlo in una dimensione di apertura alla vita? E ancora, con pungente semplicità: Nietzsche è stato un uomo felice? Nelle risposte, l'emozionante confronto tra due personalità di statura enorme, ma diversa. Quella sempre politica di Sloterdijk e quella di Nietzsche, calata nell'individualità del genio. Postfazione di Gianluca Bonaiuti."" -
Donne di Choson. Da Ch'unhyang a Hyang-Rang
Nel saggio rivivono quindici figure femminili dei classici coreani. Si tratta di donne che rappresentano la società dell’epoca Choson. Scaturite dalla fantasia di vari importanti autori, esse ci svelano i desideri e le fantasie che si celano nel cuore di ogni donna. L’autrice, Jo Hye-Ran, ci spiega come esse hanno vissuto il loro tempo e cosa avrebbero potuto rappresentare nella società odierna. Cinque i punti di vista: il mondo umano, l’ambizione, il patriarcato, la sensualità e le riflessioni sulle donne abbandonate. -
Intrecci mediali. Articolazioni dell'iconico nella cultura visuale contemporanea
Spettacolarizzazione diffusa, capitalismo estetico e ipertrofia visuale sono solo alcuni dei tratti distintivi di un ambiente quotidiano caratterizzato da forme crescenti di interattività, intermedialità e immersività. Per rispondere alle sfide imposte da questo nuovo scenario culturale il volume interroga la continua riconfigurazione e rimediazione del rapporto tra parole, cose e immagini. Facendo ricorso a un approccio interdisciplinare affiora un'articolazione dell'iconico da cui emergono trame mediali che configurano tre prospettive intrecciate: estetiche e politiche della messa in scena, rapporti multidimensionali tra immagine e parola, dinamiche dell'affezione sensibile nell'audiovisivo. -
Filosofia del dilemma
Dopo la morte del Pelide Achille, Agamennone e Menelao decidono che le armi del defunto siano date a Ulisse. Ma Aiace Telamonio insorge, convinto che, essendo il più valoroso dei greci dopo Achille, le armi di quest'ultimo gli spettino di diritto. L'ira lo sconvolge e acceca fino al punto di massacrare buoi e montoni, credendo che siano i suoi compagni. Rinsavito, Aiace sente che il suo onore è leso per sempre e prova una vergogna insopportabile. Può scegliere tra una vita nell'ignominia e una morte che gli restituirà l'onore perduto, conferendogli una gloria immortale. Aiace non dubita di poter risolvere il tragico dilemma unicamente togliendosi la vita: in un bosco sulla riva del mare, in solitudine, si getta sulla spada di Ettore dal quale l'aveva avuta in dono dopo il loro duello. La vita morale si accompagna necessariamente al tragico, che ha nel dilemma la sua figura fondante. -
Teoria e critica della regolazione sociale (2019). Vol. 1: politica al tempo dei robot, ovvero Si dà ancora un «principio speranza»?, La.
Al tempo dei ""robot"""", cioè delle tecnologie digitali dell'informazione e della comunicazione, è ancora possibile elaborare una """"teoria critica"""" della società? In particolare, """"teoria"""" e """"critica"""" sono ancora categorie capaci di mettere in forma la possibilità stessa del pensare? Contributi di Bruno Montanari, Eligio Resta, Giovanni Bombelli, Luciano Monti, Simonetta Bisi, Gianni Arrigo, Roberto Revello, Alessio Lo Giudice, Ulderico Pomarici, Giuseppe Auletta, Daniele Velo Dalbrenta, Andrea Raciti.""