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Personalismo. Saggio su Emmanuel Mounier
Espressione tra le più significative e importanti del personalismo, Emmanuel Mounier (1905-1950) pone al centro della sua riflessione la distinzione tra ""individuo"""" e """"persona"""". Diversamente dall'individuo, la cui caratteristica essenziale è l'isolamento atomistico, la persona si caratterizza per il suo legame con la comunità. In questa visione, fortemente influenzata dalla tradizione aristotelico-tomista, la persona non rifugge il mondo, piuttosto lo crea e lo governa ponendo al centro i bisogni dell'uomo. In primo luogo il bisogno di libertà. L'autore ripercorre i tanti sentieri del personalismo di Mounier, e lega la figura e l'opera del filosofo francese ai problemi più attuali del nostro tempo."" -
Eventi terminali
Introduzione di John Taylor. -
Il ritmo vitale. Henri Bergson, biologo del tempo
Henri Bergson (1859-1941) è considerato fra i massimi filosofi della storia del pensiero occidentale. La sua notorietà, legata a una radicale revisione delle nozioni di temporalità e di esperienza, andò ben oltre l'ambito strettamente filosofico, fino a procurargli, nel 1927, il Nobel per la letteratura. In questo volume, Letizia Cipriani ne traccia la biografia, ripercorrendo i principali filoni del suo pensiero. -
Quattro nuovi punti cardinali e la geografia della mondializzazione
L'incipiente mondializzazione (globalizzazione, secondo un vocabolo diffuso) è portatrice di crescenti relazioni e nel contempo di frammentazioni e disuguaglianze: si ha quindi a che fare con un mondo che va economicamente e socialmente differenziandosi, sia fra gli stati-nazione che all'interno dei diversi paesi. Come si è verificato in altre epoche storiche, il sistema economico, sociale e geo-politico va riorganizzando la sua costellazione di nodi, di centri e periferie, ovvero la sua organizzazione territoriale. Ne consegue che i mosaici tradizionali non bastano più per descriverli, ma devono essere costruiti degli idealtipi nuovi, che potranno poi essere ripensati e corretti. I criteri tradizionali dell'economia - e in generale delle scienze sociali - necessitano per questo di essere ripensati, perseguendo una svolta culturale capace di tessere insieme prospettive diverse. Nel libro se ne assumono quattro: la relazionalità, l'evoluzione storica, la dinamica culturale e quella istituzionale, che utilizzando un linguaggio metaforico vengono assunti come i quattro nuovi punti cardinali, che per questo devono rincorrersi e dialogare, alla luce dell'assunto che per comprendere la realtà sia decisivo l'incontro fra i saperi diversi, recuperando e tessendo le suggestioni e le conoscenze che questi forniscono. L'obiettivo è quello di smascherare le mistificazioni di cui i miti del neoliberismo sono espressione, abbandonando l'idea, da molti professata, che il mondo si trasformi in una sfera ageografica, uniforme, indifferente ai luoghi. Questo si compone, al contrario, di territori dotati di una propria individualità, di tante storie che si dipanano con ritmi diversi, ed è proprio nelle differenze, oltre che nelle relazioni e nei conflitti, che vanno ricercate nuove categorie di pensiero. La mondializzazione è quindi una sfida, ma anche una ragione per dare forza a una svolta culturale, dal momento che la pluralità delle dinamiche giocherà un ruolo decisivo non soltanto sul fronte cognitivo, ma altresì geo-politico, sociale, culturale. Si parla ovviamente di una conoscenza e di un sapere grazie ai quali sia possibile porre l'accento su quanto delinea il futuro, sottraendolo alle possibili e astratte proiezioni. -
Tracce dell'informe. L'indecostruibile e la filosofia dell'evento in Jacques Derrida
In questo saggio vengono analizzati i motivi della genesi del tema dell'indecostruibile nella filosofia di Derrida, investigando le conseguenze teoriche che la sua introduzione ha avuto sul pensiero della decostruzione e approfondendo il suo rapporto specifico con la nozione di evento. Nel corso della trattazione vengono avanzate tre tesi. La prima è che nella filosofia derridiana non vi sia alcuna ""svolta etica"""" e che i temi etici presentati più marcatamente nella tarda produzione dell'autore siano già contenuti in nuce nelle prime opere. In secondo luogo si sostiene che l'emergere di nuovi campi d'applicazione del discorso decostruttivo a partire dagli anni '80 sia in parte dovuto alla reazione di Derrida al misreading del suo pensiero a opera degli studiosi statunitensi e dei critici del postmoderno. Infine si dimostra che la scomparsa del termine différance in favore della maggiore attestazione degli """"indecostruibili"""" - così vengono caratterizzate per esempio la chora e la giustizia - è dovuta alla comune referenza di questi termini alla nozione di spaziatura. Sulla base di queste tre tesi si propone che l'indecostruibile sia il nome che Derrida attribuisce all'attitudine originaria di apertura verso l'evento messianico della venuta dell'altro, al lasciar-spazio che rende possibili il suo arrivo e la sua accoglienza."" -
Solaris parte seconda
Che cosa sappiamo di una storia che credevamo conclusa e che, invece, continua? Che cosa ne è stato del gigantesco cervello ""a forma di oceano"""", forse un dio, di Stanislaw Lem, che sul finire del romanzo del grande scrittore polacco faceva impazzire gli astronauti che lo avevano avvicinato? È pur vero che colui che era sopravvissuto alla storia di Lem, lo psicologo Kelvin, aveva deciso di rimanere sul pianeta Solaris... """"In Solaris - parte seconda"""" Sergej Roic' azzarda una nuova avventura umana e filosofica a contatto con l'oceano dalle sembianze divine. Uno scrittore del qui e oggi viene investito del compito di creare una seconda storia solariana. Per farlo dovrà spossessarsi di se stesso. Guidato dall'amico filosofo Gabriele, sfiderà la peggiore delle maledizioni umane: l'impossibilità di conoscere. La possibilità di conoscere arriderà, invece, al pilota solariano Petar Bogut. Accompagnato dal gatto Schrödinger e dalla misteriosa Maria (madre di dio?), il pilota interrogherà il tempo e la materia cadendo piuttosto che volando."" -
Miracolo naturale. Leonardo e la Vergine delle rocce
Artista complesso, geniale ma insieme contraddittorio, che ha sempre evitato il troppo de-finito e che ha lasciato incompiuto quasi tutto. Scienziato, artista, filosofo, Leonardo è stato anche ingegnere, inventore e uomo di lettere. Personalità enigmatica, che continua a intrigare una schiera sempre più folta di ammiratori. Non moltissimi sono i suoi capolavori pittorici, ma tutti unici e intrisi di mistero. Più di tutti, forse, la prima versione della ""Vergine delle rocce"""", l'opera che qui ci si propone di indagare e far parlare, ben al di là di quanto la sua determinatezza oggettuale sembrerebbe autorizzarci a fare. Insomma, una riflessione a tutto tondo su un'opera apparentemente inspiegabile, fatta di volti, posture e colori assolutamente enigmatici. Che queste pagine, però, si propongono di restituire alla sua reale e intrinseca potenza simbolica, mostrandoci che, a essere chiamato in causa nel paesaggio da essa rappresentato, altro non è che un vero e proprio """"miracolo naturale""""."" -
L' idolatria del lavoro
L'idolatria del lavoro è un insieme di saggi brevi di natura divulgativa che affrontano il tema del lavoro attraverso lo strumento psicoanalitico. Costruito sulla tesi del lavoro come introiezione individuale del seno materno, sostenuta da un solido impianto teorico e filosofico, dalla dialettica servo-padrone di matrice hegeliana al liberalismo, il testo attraversa dimensioni disciplinari eterogenee, dall'attualità politica all'indagine storica, sociologica e antropologica, con particolare riferimento alla situazione italiana. Un punto di vista apparentemente inconsueto eppure capace di articolare una riflessione non ovvia attorno a uno dei temi più urgenti della contemporaneità e alle sue molteplici ripercussioni nella vita sociale. -
Studi di estetica (2019). Vol. 2: Sensibilia 12. Moods.
"Studi di estetica"""" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. """"Studi di estetica"""" vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell'estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l'indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all'estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico." -
Utopia. Ediz. a colori
Catalogo della mostra (Udine, 18-27 ottobre 2019). -
Arte contemporanea per l'acqua. Catalogo della mostra (Tirano, 1 giugno-28 luglio 2019). Ediz. italiana e inglese
Artisti: Francesco Arecco, Maria Assunta Karini, Elin & Keino, Stefan Nestoroski, Fabrizio Milani. -
L' isola di Brendano
Brendano, architetto di origine irlandese, decide di lasciare la sua vita americana per raggiungere una piccola cittadina del Friuli a ridosso delle Alpi. L'uomo ha il compito di eseguire i lavori di ristrutturazione e rinforzo degli edifici pericolanti colpiti da un recente terremoto. In paese Brendano prende in affitto una grande casa dell'Ottocento nella quale arriveranno in poco tempo altre persone a formare una originale famiglia allargata. Antonia, che diventerà la compagna di Brendano; Jole, figlia di Antonia, a soli diciassette anni metterà al mondo Bindo, bambino dalle doti magiche; Fatma, ragazza magnetica di origine afgana. Attorno a questo nucleo, un susseguirsi di eventi darà vita alla sinfonia armonica della storia. Seppur ambientato a fine Novecento, ""L'isola di Brendano"""" appare come senza tempo, in cui Sgorlon affronta problematiche esistenziali come l'enigma della vita e della morte, la cosmologia, la religione e lo spiritualismo. In una visione panteista, l'autore ammanta gli eventi di un progressivo afflato arcaico in cui i ritmi della natura, le pratiche contadine e artigianali sono l'unica possibilità di salvezza. Contro la folle corsa di un capitalismo disumano in rotta verso la catastrofe ecologica."" -
Parol. Quaderni d'arte e di epistemologia (2019). Vol. 30
Questo numero di Parol è doppio e molto ricco. L'apertura è dedicata a Guido Gozzano. Il saggio verifica se sia possibile tracciare alcuni punti d'incontro tra la poesia di Gozzano e gli orientamenti estetici, concettuali e formali, perseguiti dalle avanguardie. Il primo focus della rivista è dedicato al ""Cinema del limite"""". L'idea di limite è veicolata nel suo senso più astratto, in cui al di sopra e al di sotto si tenta di descrivere un determinato fenomeno che, per propria natura, risulta essere imprendibile: il cinema sperimentale. L'intermezzo tra i due focus è occupato dalla nuova sezione """"Antropologie"""" che apre lo sguardo a temi sempre più in beetwen tra le varie articolazioni di un sapere ibridato. E si comincia con un'analisi antropologica del fenomeno """"ecomuseo"""", partendo dal principio di Huges de Varine per il quale """"L'ecomuseo è quindi uno strumento di partecipazione popolare alla gestione del territorio e allo sviluppo comunitario"""". Segue la parte monografica su """"Scuola e cultura digitale"""", in cui vengono affrontati temi connessi ai problemi provocati da un uso - a volte - acritico delle nuove tecnologie in ambito scolastico. E per far questo si usa uno sguardo che va dalla filosofia della tecnologia e della mente alle scienze della comunicazione, passando attraverso apporti delle neuroscienze e della teoria sociale e dei media. Chiude il numero la consueta sezione """"Margini"""" con un saggio sul rapporto tra pittura e cinema, una riflessione su Giovanni e Teresa, letterati della """"riforma controriformista"""", un'analisi particolare di alcune opere di Klee, uno studio su John Ruskin in Italia, uno sguardo sulle idee direttrici dell'estetica nella tradizione cinese e un particolare punto di vista del parco di Pinocchio a Collodi fra paesaggio, arte e memoria dei luoghi."" -
Esercizi di scetticismo. L'aforisma filosofico
In filosofia l'utilizzo dello stile aforistico ha trovato forti resistenze. Eppure esiste una tradizione di scrittura di aforismi filosofici che parte da Eraclito per arrivare a Nietzsche e Wittgenstein. Evidentemente l'uso di formule brevi e sentenziose presuppone oggi sia un atteggiamento critico rispetto alla tradizione legata al sistema, sia un metodo interpretativo della storia della filosofia dichiaratamente scettico. Nel rimettere in discussione presupposti dogmatici, non ci si può che richiamare a una cultura europea pluralistica e aperta, di cui lo scetticismo è parte, seppur critica. La raccolta di aforismi qui presentata è un tentativo di comunicazione filosofica che non prescinde dall'ironia, da una rielaborazione dei concetti in chiave interdisciplinare, con un'apertura di domande che interpellano la vita e le sue esigenze. -
Sintomi di un contesto
Non si sa che cosa ammirare per primo in questi versi che vengono da un vicino passato.rn""Finalmente, raggiungono con immutata freschezza il lettore di oggi (il Quando & come del ritardo lo spiega l'autore stesso in apertura). Si potrebbero innanzitutto invocare nobili ascendenze: Eliot, espressamente citato, ma anche, nell'uso ironico e a tratti accorato dell'apostrofe, il Montale delle Occasioni, sfiorando certe cadenze di Aldo Borlenghi. Si potrebbe, e non sarebbe del tutto sbagliato. Ma a un esame più attento e lasciandoli poi, come si deve, decantare nella memoria, ci si accorge che la malia di cui questi versi sono portatori risiede in gran parte nell'uso parco (Cavalleri è un letterato accorto e dunque ritroso) degli """"strumenti umani"""". Ma non è solo il garbo, ormai raro, di chi maneggia sicuro l'arte della versificazione, bensì la visionaria contenutezza delle immagini che non disdegna di scendere nel capriccio linguistico del Limerick. Per finire al passo d'addio struggente ed enigmatico: """"Se me ne sono andato, me ne vado/è perché non ho smesso/neppure per un momento di amarti"""" in cui sono racchiusi gli umori acri, ironici e melanconici di una poetica consapevole del dono e meno offuscata da oscuri tormenti."""" (Bruno Nacci)"" -
Erich Auerbach e Walter Benjamin tra figura e Jetztzeit. Una considerazione teologico-politica
Nel 1892 Erich Auerbach e Walter Benjamin nascono nel quartiere berlinese di Charlottenburg da famiglie dell'alta borghesia ebraica. Dell'amicizia personale e della stima intellettuale tra i due rimangono diverse tracce nelle rispettive opere e sei lettere scambiate tra il 1935 e il 1937, nelle quali si conserva il ricordo di un passato ormai annichilito dal nazionalsocialismo. Contro l'abolizione della storia operata da quest'ultimo, rileggendo Paolo di Tarso e Dante, Auerbach e Benjamin formulano i concetti di figura, la prefigurazione del Nuovo Testamento nell'Antico, e di Jetztzeit, l'attualizzazione del passato nel presente. Figura e Jetztzeit delineano così costellazioni dialettiche tra finito e infinito, storia ed eternità, creazione e redenzione opposte al dualismo gnostico. L'accusa di gnosticismo che Jacob Taubes, pure ottimo lettore di Auerbach, muove a Benjamin, quindi, si rivela contraddittoria e lascia spazio a una diversa interpretazione del rapporto tra Benjamin e Auerbach già intuita da Giorgio Agamben. -
Anzitempo. Narrazioni intrecciate
C'era una volta Nibb, figlio trasgressivo che decide di cambiar vita fin dalla nascita. Per reinventare davvero la sua esistenza. I tempi sembrano permetterlo. Siamo nel 1968. Il padre, Augusto Bell, insegue le sue tracce. Aspetta giorno e notte il figlio fuggito che non ha mai visto. Quanto a lungo potrà resistere? E poi lo incontrerà davvero? L'ospedale ""Parto d'oro"""" di Trieste, la spiaggia di Deauville e la Vecchia Europa, Long Island e l'ultima goccia di benzina, un capodanno epocale nella Foresta Boema, la salita frenetica alla Jungfrau, l'amico di Finale che scruta e indaga, ancora a Trieste nella casa dell'Ammiraglio Faravelli. Viaggi di andata e ritorno, su e giù fino alla fine del 1999. Ma allora non c'è storia? O il tempo è finito? La grande battaglia in fondo non c'è stata. E forse nemmeno il riconoscimento. Via, via, è stato solo un piccolo urto, uno sfiorarsi casuale, una involontaria ricongiunzione?"" -
Dal super-io alla bugia. Trasformazioni nella realtà sociale e nella clinica contemporanea
Il volume raccoglie i contributi degli ultimi due seminari organizzati dalla Società di Psicoanalisi Critica. Nella prima sezione è indagato il funzionamento del Super-Io nella contemporaneità e nella clinica psicoanalitica, nella seconda sono analizzati i temi della bugia, della finzione e dell'inganno. -
Il presentimento di altre possibilità. Ediz. a colori
Quando davanti a un corpo si pone uno specchio, l'oggetto che vi si specchia vede la propria immagine preesistente, cioè ha la visione della sua figura prima di essere un corpo del mondo. !l fiore materiale rivede la forma che gli è propria, e testimonia il tributo di venerazione alle immagini che ogni oggetto naturale presta al dipinto che lo sta imitando. Pertanto alle cose naturali spetta il culto delle immagini che le ritraggono.Tutto il mondo è sottomesso alla pittura. La natura chiede alla pittura di non essere dimenticata. (Gianni Garrera) -
Elsa de' Giorgi. Storia, discorsi e memorie del cinema
Dopo aver raggiunto la notorietà come attrice negli anni Trenta, Elsa de' Giorgi lascia il cinema per il teatro, dedicandosi in seguito alla regia, alla critica, alla saggistica e alla letteratura; pubblica poesie, romanzi e alcuni preziosi memoir ricchi di riflessioni e ricordi cinematografici, grazie ai quali possiamo oggi esplorare in modo inedito un'importante fase del cinema italiano. La sua figura sale agli onori della cronaca in diverse occasioni, ma l'interesse non è determinato dalla sua attività culturale o interessato a essa. Su di lei aleggiano invece leggende incentrate su champagne, mascherate e misteriose lettere d'amore ingiallite dal tempo, potenti detonatori di polemiche mediatiche. Questo libro ricostruisce una controstoria di genere, la cui protagonista si rivela essere una intellettuale originale e per niente organica. Occuparsi di lei significa interrogarsi anche sugli scenari del dopoguerra, quando la cultura di massa guadagna progressivamente spazio ridisegnando il campo intellettuale, segnato dal fantasma del fascismo, da elementi di instabilità nuovi e da un'antica misoginia. La vicenda de' Giorgi si colloca così al crocevia di traumi storici, questioni di gender e la crisi delle élite intellettuali.