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Aquarium. Ediz. italiana e inglese
Migliaia di persone ogni anno pagano un biglietto di ingresso per assistere alle acrobazie di delfini e altri cetacei, ignari di come sia in realtà la vita di questi poveri animali dotati di un'intelligenza straordinaria. Nessuna vasca, per quanto grande, sarà mai grande quanto il mare e soprattutto può accoglierli rispettando i loro bisogni, che non si limitano allo spazio, ma a tutte quelle necessità a cui ogni essere vivente dovrebbe avere diritto: libertà, interazione e socialità con gli altri, alimentazione sana e completa, rispetto della sua natura. Nessuno dovrebbe essere strappato alla sua famiglia e da una esistenza libera per essere rinchiuso in una vasca di cemento con l'unico scopo di intrattenere gli altri. È proprio questo che Aquarium vuole raccontare, attraverso la narrazione struggente di Geert Vons e le eloquenti illustrazioni di Roger Olmos, unendosi così alla campagna di sensibilizzazione di Sea Shepherd contro gli acquari: per raccontare agli adulti, e soprattutto ai bambini, cosa significa in realtà assistere a uno spettacolo di delfini. Questo volume fa parte della collana realizzata in collaborazione con Sea Shepherd, che, attraverso l'arte e l'illustrazione, ha l'obiettivo di divulgare e sensibilizzare l'opinione pubblica sui misfatti che avvengono ogni giorno ai danni dell'Oceano e delle creature che lo abitano, rivolgendosi a un pubblico di tutte le età. Sea Shepherd è un'organizzazione internazionale senza fini di lucro fondata dal Capitano Paul Watson nel 1977 a Vancouver, in Canada. La sua missione è proteggere e conservare la fauna marina fermando la distruzione dell'habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani di tutto il mondo. Salvaguardando la delicata biodiversità degli ecosistemi oceanici, l'organizzazione opera per assicurarne la sopravvivenza per le generazioni future. Sea Shepherd pratica la tattica dell'azione diretta per investigare, documentare e, quando è necessario, agire per portare alla luce e impedire le attività illegali in alto mare. -
Darwin
Bobby era un bimbo dal naso troppo grande per il suo volto delicato, che faticava a pronunciare la lettera W, come il nonno e il papà. Aveva una passione sfrenata per gli insetti e gli piaceva inventare linguaggi segreti con il fratello Erasmus. Quando la madre Susannah morì, Bobby divenne Charles. Venne rinchiuso in un terribile collegio dove i ragazzi non imparavano nulla, subivano soprusi di ogni genere e punizioni degne di un carcere. In seguito provò a studiare medicina a Edimburgo, ma non aveva considerato la sua fobia per il sangue e il terrore dei ladri di cadaveri. Valutò allora l'idea di studiare teologia a Cambridge e farsi prete, ma ben presto si rese conto che non riusciva a credere in ciò che non si può spiegare. Era pigro, pauroso, problematico, ma un giorno il destino volle metterlo alla prova. Così, il giovane Charles si imbarcò su una piccola nave insieme a un caparbio capitano che voleva dimostrare la fondatezza delle storie della Bibbia. Partì per un lungo viaggio intorno al mondo, nonostante la salute cagionevole e il costante mal di mare. Durante i lunghi anni di navigazione, Charles si fece uomo e divenne Darwin. Vide le foreste dell'Amazzonia, le coste del Brasile, la Terra del Fuoco e la Patagonia, il Cile e la cordigliera delle Ande, le isole Galápagos, Tahiti, la Nuova Zelanda e l'Australia. Da scrupoloso naturalista di bordo, raccolse innumerevoli osservazioni scientifiche e stipò casse di esemplari d'ogni genere, cominciando a rimuginare su una teoria che fece vacillare le certezze religiose del suo capitano, e non solo. Tornato a casa, in Inghilterra, si trovò immerso nella meravigliosa fiaba vittoriana. Si sposò con Emma, ebbe tanti figli e dopo anni e anni di travagliati quanto meditati studi, pubblicò la sua teoria sull'evoluzione e sull'origine della specie, dimostrando con prove inconfutabili il lungo cammino della vita sulla terra. Fu allora che molti si scagliarono contro di lui e gridarono che voleva assassinare Dio. Ma Bobby Charles Darwin non se ne curò troppo e si dedicò allo studio dei lombrichi in compagnia dell'amata Emma e della sua cagnetta Polly. -
Neve, neve e ancora tanta neve
Riuscite a immaginare cosa succederebbe se a un tratto iniziasse a nevicare e non smettesse più? È ciò che accade nella città di Paolino: un giorno - un sabato, per la precisione - grossi fiocchi bianchi cominciano a scendere dal cielo, coprendo prima le strade e i campi, poi le cassette delle lettere e i cassonetti, e infine le case. Anche quelle molto alte. L'unico modo per vedere il cielo (perché tutto il resto sembra essere scomparso in un gigantesco piatto di riso al latte) è arrampicarsi su per i camini e affacciarsi ai comignoli! Per sette giorni e sette notti la città rimane sepolta dallo spessissimo manto bianco, e in fondo Paolino non sta poi così male accanto al camino, al calduccio, insieme alla mamma, al papà, a sua sorella Sara e al cane Ciriaco. Certo, se i suoi genitori la smettessero di sospirare per il desiderio di tornare al lavoro e rimandarli a scuola... Quando finalmente i fiocchi smettono di cadere e la neve si scioglie, però, nessuno crede ai propri occhi, perché la città ha un aspetto completamente diverso... Età di lettura: da 6 anni. -
Il bambino smarrito
Un soldato incontra un bambino che ha smarrito la strada di casa. Le violenze della guerra hanno cancellato ogni sentiero, ma lui conosce bene la zona, così si offre di aiutarlo. Insieme attraversano una giungla intricata e angosciante. Percorrono spiagge costellate da barche in rovina. Guadano fiumi da cui affiorano carcasse di pesci mostruosi e mostruosamente armati. Attraversano radure infestate da creature demoniache, dove perfino gli dei vagano come stranieri sulla propria terra. Maschere rituali, un tempo dispensatrici di protezione, li assediano minacciose. Perfino gli spaventapasseri brandiscono falci funeste allontanando chiunque dai campi di grano. Sono solo alcune delle tremende tracce di una guerra che si è conclusa senza vincitori. Perché quale guerra può dirsi vinta se lascia dietro di sé una lunga scia di morte e devastazione? Lo sa bene il soldato, che la guerra l'ha persa, insieme alla vita. Ora però ha un'opportunità: quella di far sbocciare il sorriso sulle labbra di un bambino infelice, riportandolo a casa. Nicolás Arispe torna a incantarci con il fitto tratteggio della sua china per raccontarci una nuova storia che vede ancora una volta come protagonisti animali antropomorfizzati. Assumendo come pretesto alcune strutture tipiche dei racconti di fantasmi, questo libro parla in realtà di un bambino e della guerra, tramite la rievocazione di un evento del passato in tutta la sua portata mitica. Il racconto è ambientato nella seconda metà dell'Ottocento, al tempo della guerra del Paraguay, un conflitto brutale e ingiusto scatenato da Argentina, Brasile e Uruguay contro il Paraguay, che doveva essere punito per la sua aspirazione alla sovranità nazionale. La scelta di questo evento ha permesso all'artista di inserire nella storia elementi propri della cultura paraguayana e di quella guaranì, sfruttando così gli strumenti dell'arte per raccontare il disastro provocato da qualsiasi conflitto armato. Cosa può capire della guerra un bambino? Cosa può comprendere di questo mondo straniato e grottesco, in cui ogni ordine naturale appare annientato? Cosa può aspettarsi dagli adulti, che da figure protettrici si trasformano in dispensatori di morte e disastri? Il bambino della storia è alienato da tutto ciò che conosce, la perdita della casa coincide con la perdita del suo stesso mondo. Questo libro cerca di offrire una riparazione a lui e all'anima in pena del soldato, che, salvandolo, potrà finalmente saldare il suo debito. E, soprattutto, invita tutti a noi a riflettere su cosa sia realmente la guerra, e quanto sia più che mai necessario cancellarla dal nostro futuro. -
Santa Caterina de' Vigri
La chiamano 'Incorrotta'. La sua pelle, il suo corpo sono memento di virtù. Siede in una teca di vetro su un trono dorato sovrastato da un sontuoso baldacchino in una cappella del santuario del Corpus Domini in centro a Bologna. Sul trono campeggia l'iscrizione ""Et gloria eius in te videbitur"""". Da oltre cinque secoli, come profetizzato da una sua visione, Santa Caterina de' Vigri, compatrona di Bologna vissuta nel XV secolo e protettrice degli artisti, è venerata dai credenti come manifestazione tangibile della gloria di Dio. Figlia di una nobile bolognese e di un patrizio ferrarese, Caterina ricevette l'educazione destinata alle giovani nobildonne del tempo e apprese l'arte della pittura, della danza e della musica. Ma troppo forte era il richiamo di un amore celeste, più grande di qualsiasi altra passione. Spogliatasi di tutti i beni terreni, a diciannove anni divenne monaca di clausura nel monastero del Corpus Domini a Ferrara, dove si dedicò con gioia al lavoro, alla carità e alle arti. Visse periodi bui, tormentati dalla tentazione, nonché momenti di estasi in cui le furono rivelate visioni e profezie. Queste esperienze la portarono a concepire il libro delle Sette armi spirituali, che sarebbe diventato uno dei trattati mistici più famosi del Quattrocento. Nel 1456 fondò il monastero del Corpus Domini di Bologna, di cui fu badessa e in cui trascorse sette anni intensi, praticando guarigioni, conversioni, esorcismi e compiendo svariati miracoli. Alla sua morte, sopraggiunta il 9 marzo 1463, accadde qualcosa di straordinario: il suo volto acquisì un colorito roseo e lucente di cui non aveva quasi mai goduto in vita e le sue spoglie emanarono un profumo delicato e soave che continuò a diffondersi dalla sua tomba nei giorni a venire. Passati diciotto giorni dalla sepoltura, le consorelle furono autorizzate a riesumare il suo corpo che apparve miracolosamente intatto e senza alcun segno di putrefazione. Il vicario della diocesi ordinò la costruzione di una cappella con un altarino per la venerazione della salma ma le monache furono troppo sollecite e il corpo della badessa venne esposto prima che le mura potessero asciugarsi: per questo il suo volto, le mani e i piedi acquisirono un colorito nerastro che sarebbe rimasto immutato nei secoli. Dopo essersi misurata con l'opera scientifica e artistica di Maria Sibylla Merian e con la pittura di Giovanna Garzoni e Artemisia Gentileschi, Anna Paolini ci offre un affascinante ritratto di un'altra grande figura femminile della storia. Affiancando tavole realizzate a carboncino che permettono di ammirare l'insolito incarnato scuro della salma di Santa Caterina a immagini dai colori sgargianti che ritraggono la monaca vivente, contornata da fiori e piante rigogliosi, l'artista ci offre uno sguardo personale sulla vita e le opere di una religiosa, una santa ma anche una donna piena di talenti e passioni, che scelse di rinunciare agli agi per dedicarsi a Dio, all'arte, al lavoro e al bene del prossimo."" -
Emilio Orso Verde e la sua banda. Ediz. a colori
Nella vecchia casa nel bosco abitano Emilio Orso Verde, Rudi Dell'Alberobello e Dolli Oca Cenerina. Emilio è il capo della piccola combriccola, che vive felice nella bella zona residenziale, a sei chilometri dalla città. Ma un giorno accade qualcosa di brutto. Mentre prepara la colazione per tutti, Rudi si accorge che l'acqua che esce dal rubinetto in cucina puzza. E non si può bere l'acqua che puzza, né tantomeno la si può usare per fare il tè o la zuppa, perché l'acqua che puzza è veleno. Ma senza acqua buona non si può vivere. Emilio decide quindi che tocca a loro, cioè a lui, e alla sua banda, scongiurare questa terribile catastrofe. Immediatamente Rudi, col suo fiuto sopraffino, trova la traccia da seguire... In questo nuovo albo facciamo la conoscenza di tre simpatici animali, per la precisione un orso capobanda, un'oca e un cane, alle prese con un problema non da poco: l'inquinamento delle acque di scarico. Nel solco della tradizione delle favole con animali protagonisti, l'autore affronta un tema particolarmente sensibile: attraverso un racconto leggero e appassionante arricchito da buffe illustrazioni, fa capire ai bambini e ricorda agli adulti che è necessario ripensare le nostre abitudini e seguire una serie di piccoli ma fondamentali accorgimenti per mantenere l'acqua pulita, per il bene di tutti. Età di lettura: da 4 anni. -
Grande festa per piccolo tigre
“Adesso è il mio compleanno e facciamo una festa!” disse un giorno Piccolo Tigre a Piccolo Orso, mentre erano al fiume a pescare. Entusiasta dell’idea, Piccolo Orso ritirò la lenza, tolse il verme dall’amo e lo liberò nell’acqua restituendogli la vita. Al fiume c’erano anche Günter Scatolarana, che prendendo la Tigranatra nella scatola si dichiarò subito felice di partecipare, e Anatra Concertina che si mise a disposizione per rallegrare gli ospiti con la sua fisarmonica. A quel punto andarono tutti insieme a casa di Piccolo Tigre e Piccolo Orso, dove gustarono un delizioso pranzetto e si addormentarono, scaldandosi a vicenda, sul comodo divano del salotto. Finché, verso le quattro di notte, Piccolo Orso si svegliò e chiese a Piccolo Tigre: “Ma che cos’è una festa?”. “Baldoria con musica e danze” gli spiegò l’amico, così l’indomani, di buon’ora, iniziarono i preparativi. Piccolo Orso preparò gli inviti per cento amici e Lepre Scarpe Veloci li distribuì in men che non si dica. E arrivarono tutti: Leone coi Pantaloni Azzurri, Gaspare Berretta, Gallina con l’uovo e le due rane del bosco, Ciccì e Coccò. E poi Moccolo e Moccavallino, l’uomo dal naso lungo, Elefantone Gentile… Ben presto la casa era strapiena di amici che mangiavano, bevevano e ballavano in allegria. Solo Günter Scatolarana non era troppo entusiasta: sperava in un party più spumeggiante, così ebbe un’idea che trasformò la festa di compleanno in un’esperienza indimenticabile… Età di lettura: da 4 anni. -
Una bicicletta per Piccolo Tigre. Ediz. a colori
Un giorno Piccolo Tigre disse a Piccolo Orso che aveva assolutamente bisogno di una bicicletta per fare curve acrobatiche in giro per il vicinato, viaggiare in Paesi lontani e andare a trovare la sua fidanzata Maia Papaia. ""Non se ne parla nemmeno, è troppo pericoloso andare in bicicletta"""" ribatté Piccolo Orso. Piccolo Tigre era talmente triste che non aveva più voglia di mangiare, così Piccolo Orso decise di fare una colletta coinvolgendo Orso Del Bosco Grande e Grosso e Zia Oca e andò con loro in città a comprare una bicicletta per fare una sorpresa al suo amico... Acquistarono la formidabile Tigro-Ciclo completa di casco e tornarono a casa. Piccolo Tigre era fuori di sé dalla gioia! Balzò subito in sella ma... ahimè... per sei volte finì a gambe all'aria! E meno male che aveva il casco! A poco a poco, però, imparò a pedalare dritto e a fare anche le curve e fu pronto per andare a trovare la sua fidanzata che lo invitò a fare un giro in città. E lì il novello ciclista scoprì che aveva davvero molte cose da imparare... Età di lettura: da 4 anni."" -
Piccolo Tigre e Piccolo Orso vanno in città. Ediz. illustrata
Un giorno Piccolo Tigre disse a Piccolo Orso: ""Vieni, andiamo in città e ti faccio vedere come si attraversa la strada"""". Piccolo Orso ne fu subito entusiasta, così i due amici salirono sulla barca, attraversarono il fiume e poi presero la strada di campagna in direzione della città. Biiip, biiiiiiippp! Biiip! sentirono a un tratto alle loro spalle. Era il clacson di un furgoncino che per poco non li investiva! Dopo aver inveito un po', l'autista, il vecchio Caprone, scese dal suo trabiccolo e spiegò ai due sprovveduti che, in assenza di marciapiede, i pedoni devono sempre camminare a sinistra. Poi li accompagnò sull'altro lato della strada, dove potevano vedere le automobili che venivano loro incontro e spostarsi per tempo sul margine in modo da non correre alcun pericolo. I due amici avevano imparato la lezione ma... certo... si erano presi un bello spavento! E non era finita lì. Arrivati in città, rimasero interdetti davanti al traffico che rumoreggiava da ogni parte! Non sapevano proprio come muoversi tra le auto strombazzanti che sfrecciavano a tutta birra! Per fortuna incontrarono il caro vecchio signor Castorocchi e altri che insegnarono loro ad attraversare la strada senza rischiare di farsi investire e magari rompersi una gamba come era successo a quello scavezzacollo di Lepre! Età di lettura: da 4 anni."" -
Taiji. Ediz. italiana e inglese
Quando entriamo in un delfinario e assistiamo allo spettacolo dei delfini raramente ci soffermiamo a pensare alle condizioni in cui vivono, né tantomeno ci chiediamo da dove vengono o come sono arrivati lì. Abbagliati dalla loro bravura, non ne vediamo la sofferenza. Se, invece, decidessimo di andare oltre quella scintillante superficie, scopriremmo che in una piccola baia in Giappone, ogni inverno si compie un vero e proprio massacro, quando gruppi di pescatori approfittano delle rotte migratorie dei delfini per intrappolarne interi banchi da cui selezionare, con l'aiuto di addestratori esperti, gli esemplari più adatti alla vita in cattività. Mentre questi vengono strappati alle loro famiglie e venduti a caro prezzo agli acquari di tutto il mondo, gli altri delfini diventano facili prede per i pescatori perché, una volta aggrediti, non abbandonano i compagni più fragili. La mattanza ha inizio e l'acqua si tinge del rosso del loro sangue innocente. Il rosso che spicca nelle commoventi illustrazioni in bianco e nero di Roger Olmos, realizzate a matita, che in questo libro accompagnano dal racconto di Geert Vons. Ogni anno, i volontari di Sea Shepherd rischiano l'arresto - e a volte anche la vita - per documentare le stragi dei delfini nella baia di Taiji: non possono fare altro, perché la legge giapponese appoggia i pescatori, e ogni tentativo di ostacolarli viene punito come reato. Ecco perché è importante far conoscere questa storia, soprattutto ai bambini: se sapranno quale crudeltà si nasconde dietro agli spettacoli dei delfini non vorranno più assistervi, contribuendo così alla chiusura degli acquari e minando il commercio di questi animali. -
Charlie e Lola presentano Leggermente invisibile
Charlie ha una sorellina piccola e molto buffa che si chiama Lola. Ogni tanto deve occuparsi di lei e non è sempre facile, perché è molto schizzinosa, non vuole mai andare a letto, ed è un'impresa convincerla ad andare a scuola. Per fortuna a Charlie piace stare con lei e in fondo trova divertenti le piccole furbizie architettate dalla sorella per dimostrare di avere sempre ragione. Certo, se ogni tanto lo lasciasse un po' da solo con il suo amico Marv, e la smettesse di interrompere la loro ricerca di strane e astute creature per costringerli a giocare con lei! Finalmente un giorno i due amici riescono a partire in solitaria per la loro grande avventura e dopo molto viaggiare si imbattono nella creatura più strana e astuta che abbiano mai visto e che è pronta a divorarli! I due si precipitano verso il frigorifero per prendere la pozione dell'invisibilità, ma scoprono che qualcuno l'ha già bevuta tutta. Naturalmente c'è lo zampino di Lola e del suo amico immaginario Søren Lorensen, che però si riveleranno preziosi per catturare quell'essere così pericoloso... Non è facile per un fratello maggiore definire i propri spazi, spesso invasi dalle eccessive attenzioni dei membri più giovani della famiglia. Eppure, è sempre possibile trovare una soluzione per mediare fra le esigenze di tutti, specialmente se questo comporta creare nuovi fantasiosi giochi da fare insieme. Questo sembra dirci Lauren Child nel nuovo episodio della serie dedicata ai famosi fratellini, un libro avventuroso da leggere col fiato sospeso fino a scoppiare in una sonora risata! Età di lettura: da 7 anni. -
Charlie e Lola. Un cane con le orecchie belle
Da qualche tempo Lola non fa altro che parlare di cani: vorrebbe tanto averne uno e anche Charlie ne sarebbe ben felice. Purtroppo, la risposta dei genitori è sempre: NO, niente cani! Al massimo potrebbero concedere ai due fratelli un coniglio, come animale domestico, anche se non sarebbe la stessa cosa. Per il momento non resta altro che fantasticare, e in questo Lola è insuperabile: il suo cane dovrà annusare anziché abbaiare e saltellare invece che camminare, dovrà avere una coda puffolosa e soprattutto delle belle orecchie. Ne risulta un ritratto talmente strampalato che Marv, amico di Charlie ed esperto cinofilo, commenta: ""Alla fine avrai un cane stranissimo"""". Quando finalmente il papà decide di accompagnarla al negozio di animali a prendere un coniglio, Lola accetta di buon grado, ma è decisa a non farsi infinocchiare: lei sceglierà un cane... Età di lettura: da 7 anni."" -
I tre lupacchiotti e il grande maiale cattivo
Quando i tre lupacchiotti lasciano la casa materna per costruirne una propria non fanno lo stesso errore dei famosi porcellini e scelgono subito i mattoni per la loro nuova dimora. Ma il grande maiale cattivo è molto più furbo del suo collega lupo: se non basta soffiare per far crollare l'edificio, una mazza sarà di certo efficace! E così, di volta in volta, i lupacchiotti sono costretti a fuggire e a costruire case più resistenti, mentre il grande maiale cattivo continua ad abbatterle con mezzi sempre più potenti. Stremati e impauriti, i lupacchiotti pensano che forse stanno sbagliando nella scelta dei materiali e decidono quindi di rivoluzionare i loro progetti fino a trovare una soluzione davvero sorprendente... Età di lettura: da 3 anni. -
La foresta
In un giorno di dolore, un ragazzo lascia il salotto di casa, gremito di persone in lutto. Inosservato, esce dalla porta sul retro, scavalca il recinto intorno alla casa e si avvia su un sentiero che si snoda tra l'erba alta. Non c'è nessuno sulla sua strada, a parte uno spaventapasseri e gli uccelli che sfrecciano nel cielo sereno. Giunge all'imbocco di una foresta, dove si ferma per qualche momento, incerto se addentrarsi o meno in quello spazio oscuro. Deciso ad affrontare l'ignoto, avanza nel fitto degli alberi dove si insinuano i raggi del sole. Procede con cautela guardandosi intorno, ma non si lascia scoraggiare dai percorsi più difficili: di volta in volta supererà le asperità del luogo, i tratti ripidi, le discese scivolose e i tronchi caduti. A un tratto, gli appare una gigantesca creatura senza volto e dalla folta pelliccia e, atterrito, comincia a correre. Dovrà proseguire nel suo faticoso percorso, imbattersi in altre angoscianti presenze. Fino all'ultimo incontro, che gli porta invece dolcezza e consolazione. Ora può tornare a casa, ma con una nuova consapevolezza. Lo stile cinematografico di Thomas Ott, con i suoi echi espressionisti e noir, ritorna in questa nuova opera in cui ritroviamo anche la sua tecnica d'elezione, il grattage, che consiste nell'utilizzare un pennino per graffiare strati di inchiostro nero con precisione chirurgica, dando vita a tavole che si caratterizzano per la ricchezza dei dettagli e la finezza delle espressioni dei personaggi. In queste immagini a imporsi sono soprattutto i giochi di ombre e luci che creano effetti trompel'oeil e danno rilievo e consistenza ai particolari della foresta: l'erba, le radici, i tronchi, i rami e il fogliame degli alberi. L'artista non rinuncia al suo tipico gusto del macabro e del mistero ma, a dispetto delle apparizioni inquietanti (ciascuna delle quali rappresenta una paura da vincere e ci sfida a trovare possibili interpretazioni metaforiche), la conclusione della storia è positiva, sotto il segno dell'accettazione della perdita e di una maturazione personale. -
Immagina di essere qui anche tu
Nel suo testo poetico e pregnante, Sara d'Angelo, fondatrice dell'associazione per la difesa dei diritti degli animali Vitadacani ODV, coordinatrice della Rete dei Santuari per Animali Liberi e organizzatrice del festival vegano MIVEG (Milano), ci racconta una storia di sfruttamento e speranza. Una storia che Alessandra Manfredi interpreta contrapponendo le vivaci immagini a colori che ritraggono le galline nel loro ambiente naturale, tra fiori, piante, insetti e altri animali, alle scene in bianco e nero che le mostrano prigioniere, ammassate, atterrite. Per poi riaccendere i colori. Immaginare un mondo in cui gli animali non vengano più sfruttati e brutalizzati per compiacere i desideri degli esseri umani ma possano vivere liberi e felici, nella natura. Parte dei ricavati della vendita di questo libro sarà devoluta ai rifugi di Vitadacani ODV a sostegno dei loro ospiti. -
Cappuccetto rosso (primo sogno)
Un piccolo fascio di luce si fa strada in una stanzetta: qui una bambina dorme e sogna. La luce proviene dalla porta, che la mamma ha appena aperto per svegliarla. La bambina si veste, ma è ancora presa dal suo sogno. Un sogno triste, forse, con un bosco, un taglialegna, un enorme lupo e una piccola pozza, di lacrime, forse. Indossato il suo cappuccetto rosso, la bambina saluta la mamma e si incammina per la sua strada fino a raggiungere un bosco, dove incontra un lupo. Sta ancora sognando? O la sua visione notturna si sta avverando? Comincia così il viaggio di questo Cappuccetto Rosso, in una dimensione sospesa che invita il lettore a definire i confini fra veglia e sonno, fra realtà e sogno, e a dare significato a quegli elementi così noti, che tuttavia non hanno ancora perso il loro mistero: la luce della luna, il bosco, il lupo, la casa. Gabriel Pacheco continua la sua esplorazione delle fiabe classiche con un'interpretazione del tutto originale di questa conosciutissima storia, scegliendo di far dialogare le sue illustrazioni con alcuni versi di suor Juana Inés de la Cruz, poetessa messicana vissuta nel XVII secolo. L'ambientazione notturna e onirica del poemetto di suor Juana ""Primo sogno"""" si sposa perfettamente con le immagini dai toni del grigio e del nero in cui una luce crepuscolare, calda e rossiccia, lascia via via spazio a un buio sempre più fitto per poi ritornare, più splendente che mai, nell'azzurro brillante che è il colore dei sogni e del cielo che si rischiara al mattino. Età di lettura: da 7 anni."" -
Swimming Pollo
Robertino e il suo fidato compagno di avventure, Capitan Flash!TM, sono presissimi da un inseguimento e hanno appena catturato il cattivo di turno quando... la mamma interrompe il gioco sul più bello per spedirli a letto. Non vale neanche la pena discutere, perché l'indomani Robertino inizierà il corso di nuoto e dovrà essere pimpante e in splendida forma. Così, dopo una riposante nottata, Robertino butta giù a fatica un'abbondantissima colazione, si prepara (da solo, naturalmente) e parte con la mamma alla volta del pullman diretto alla piscina. Certo, se lei la smettesse di essere così affettuosa davanti a tutti, i suoi compagni forse lo prenderebbero meno in giro, ma per fortuna Remigio, il suo migliore amico e difensore, gli ha tenuto un posto, e gli infonde il coraggio necessario ad affrontare la temibile gara della sardina d'oro! Arrivati in piscina i bambini invadono gli spogliatoi fra scherzi e schiamazzi, e poi tutti nella vasca piccola a giocare fino all'arrivo del temibile istruttore: al grido di ""Tutti in acqua molluschi!"""", questo losco figuro dà inizio alla gara. Robertino è intimidito dalla prova ma, a sorpresa, riesce a superare tutti e sta per raggiungere il traguardo quando... ahimè... si lascia scappare la vittoria, tra le grida di """"Pollo! Pollo!"""". Per punizione gli toccherà affrontare il temibile tuffo della morte. Riuscirà a superare la paura e a dimostrare così di non essere un pollo? Chi di noi, grandi e piccini, non ha mai vissuto con terrore il giorno di una gara, magari di uno sport che neppure ci interessa, ma che siamo costretti a sorbirci quando preferiremmo restare a casa a inventare avventure mirabolanti o addirittura essere a scuola? Età di lettura: da 6 anni."" -
Romeo & Giulietta
Il velo leggero di un'alcova - o forse un sipario di seta, quale sottile rimando teatrale - si solleva a scoprire un ragazzo e una ragazza che, stretti l'uno all'altra, si sorridono, si prendono le mani, si baciano e tornano a guardarsi, a stringersi, fino a lasciarsi travolgere dalla passione. Completamente immersi l'uno nell'altra, non si curano di ciò che li circonda, ma appaiono come sospesi in una dimensione a due, separati dalla realtà, in un'atmosfera satura di dolcezza e di desiderio. Per contro, le immagini che li inquadrano come in un close-up ci invitano a spiarli (quasi fossimo un terzo incomodo), seguendoli dall'intimità della camera da letto agli abbracci rubati nelle sale e nei giardini di palazzo. I loro gesti, i loro atteggiamenti, curati in ogni sfumatura, in ogni minimo dettaglio, porteranno ciascuno di noi a immedesimarsi o a ricordare, o magari a sognare. Tutto questo potrebbe far pensare a una coppia qualsiasi, ma gli abiti che indossano e gli arredi rapidamente schizzati ci riportano a due amanti antichi, che tuttavia incarnano ancora oggi, nel nostro immaginario, l'essenza stessa dell'amore. Interpretando la celebre storia di Romeo e Giulietta, resa immortale da William Shakespeare, Lorenzo Mattotti sceglie di non raccontare l'intera vicenda ma di esplorarla in modo spontaneo, rinunciando alla conclusione tragica per permettere ai due innamorati di realizzare il loro sogno. Grazie a Romeo e Giulietta, l'autore può tornare a esplorare quello che, nelle sue parole, è ""il soggetto più importante della vita"""": il momento magico dell'esplorazione dell'altro."" -
Il lago dei cigni
Vagando nel bosco a caccia di uccelli, il principe Siegfried viene attratto da uno stormo di bellissimi cigni. Deciso a ucciderne uno, li segue fino alle rive di un lago in mezzo al bosco ma, appena gli eleganti animali si posano sull'acqua, avviene l'incanto e si trasformano in bellissime fanciulle. Una in particolare rapisce l'attenzione del giovane, la principessa Odette, che gli racconta di essere vittima, insieme alle sue dame di compagnia, dell'incantesimo del malvagio Rothbart, che la trasforma in un cigno durante il giorno per farle riprendere le sembianze umane la notte. Solo una promessa di matrimonio potrà liberarla dal maleficio, così Sigfried, perdutamente innamorato, invita Odette al ballo durante il quale dovrà scegliere la sua sposa la sera seguente. Non sa, però, che Rothbart è venuto a conoscenza delle sue intenzioni e ha già in mente un perfido piano per ingannarlo. Gabriel Pacheco intreccia ora la dimensione fiabesca con quella teatrale del balletto, raccontando la storia di una delle più celebri opere del musicista russo Cajkovskij attraverso immagini eteree in cui, sullo sfondo di palazzi principeschi e boschi incantati, i personaggi sembrano volteggiare sulle punte. Le tavole, costruite quasi come un palcoscenico su cui sembra di veder entrare e uscire protagonisti e comparse, alternano i luminosi toni pastello del giallo e dell'azzurro a quelli opachi dell'ocra e del marrone, sottolineando la simbologia di un racconto senza parole nato in musica e reinterpretato per immagini. Età di lettura: da 7 anni. -
Amici per la pelle
La città si risveglia e insieme a lei i due amici per i quali è casa. Una casa a cielo aperto, senza tetto né pareti, senza alcuna protezione. Iniziano la loro giornata insieme incamminandosi lungo le strade risuonanti del traffico mattutino, perlustrano ogni angolo alla ricerca di qualcosa da mangiare. A volte sono fortunati, a volte devono sopportare i morsi della fame fino a sera. In mezzo alla folla indaffarata sono soli, attorniati da persone che perlopiù li scrutano come se fossero strane bestie oppure distolgono lo sguardo, con disprezzo. Capita però che qualcuno si avvicini con amore, offrendo ristoro, o anche solo un saluto, un sorriso... Le strade sembrano tranquille ma il pericolo può essere in agguato ovunque, pronto a manifestarsi con particolare violenza durante la notte. Ciò nonostante, i due sono capaci di affrontare, giorno dopo giorno, la fame, il freddo, le minacce e la diffidenza. Perché non possiedono nulla, salvo un dono inestimabile da cui attingono forza e fiducia: la loro amicizia. I protagonisti di questa storia sono un uomo e un cane, due individui che, legati da un forte legame affettivo, formano di fatto una famiglia. Vivono però in una società che spesso li discrimina e li respinge e che, nel migliore dei casi, quando decide di essere solidale, non è ancora tanto evoluta da considerare i loro sentimenti e fornire loro ospitalità senza separarli. Ogni giorno i senzatetto sono costretti a decidere se mangiare e dormire al caldo o stare insieme al proprio migliore e unico amico, scegliendo naturalmente quest'ultimo. Con le sue suggestive immagini dai colori vividi accompagnate da un testo che, nella sua essenzialità e delicatezza, lascia emergere la profondità dell'affetto che lega i due amici, Roger Olmos ci invita a ripensare il concetto di famiglia, che oggi non può più essere limitato ai consanguinei o agli appartenenti alla stessa specie. Famiglia è ovunque c'è amore, fiducia e reciproco sostegno. Età di lettura: da 6 anni.