Sfoglia il Catalogo feltrinelli018
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2181-2200 di 10000 Articoli:
-
Il bacio
In un bel palazzo in cima alla montagna più alta che domina la città, vive il giovane erede al trono, insieme alla regina madre e al gattino reale. La regina ha ormai governato per tanti, troppi anni, e non vede l'ora che il figlio si sposi per potergli finalmente passare la corona e le molte incombenze del regno. Purtroppo, però, il suo rampollo non è molto interessato né alle nozze né tantomeno alle principesse. Sotto i suoi occhi sfilano innumerevoli pretendenti ma nessuna sembra in grado di toccare il suo cuore. Finché viene annunciata la principessa Madeleine insieme a suo fratello, il principe Lee. E allora sì... inaspettatamente... scocca il colpo di fulmine! Il principe ha finalmente trovato l'amore e tutta la corte si appresta a festeggiare... Età di lettura: da 8 anni. -
La forza della gazzella
Gli animali vivono in pace nella giungla di Congolandia: il serpente gioca con l'elefante attorcigliandosi attorno alle sue zampe, la giraffa fa trotterellare sul suo dorso i cuccioli del leopardo e re Leone I non ha alcun motivo per arrabbiarsi, nemmeno con suo figlio, Leoncino. Un giorno, però, questo clima gioioso e sereno viene turbato dall'arrivo di una tigre feroce che semina il terrore fra tutti gli animali. Nessuno sembra sopravvivere al suo passaggio. Leone I è fuori di sé, non riesce nemmeno più a tenere la corona dritta sulla testa, ma decide comunque che bisogna fare qualcosa e raduna in assemblea la comunità sconvolta. La decisione è unanime: bisogna sbarazzarsi di quella bestia straniera che non ha pietà nemmeno per i cuccioli! Un coraggioso gruppo di volontari parte per la missione: Leoncino con le sue zanne forti e affilate, l'astuto serpente, il leopardo maestro di agguati e l'elefante con la sua possente proboscide. Ma tutte queste qualità non bastano a sconfiggere la tigre, che a uno a uno ricaccia indietro i suoi assalitori. Gli animali si vedono ormai senza speranze, tanto più che ora, dal fondo della radura, si è fatta avanti, con la sua voce dolce, la gazzella. È proprio il colmo: cosa potrà mai fare l'animale più debole della giungla contro la terribile tigre? Leggendo questa fiaba è facile riconoscersi nelle dinamiche di gruppo che tutti noi viviamo, in cui la forza e la prestanza fisica sembrano essere l'unico modo di affrontare le situazioni difficili e per chi è diverso non è sempre facile far emergere le proprie qualità. Qui, però, la perseveranza premia chi decide di farsi strada fra gli stereotipi e adottare una strategia nuova: quella della gentilezza, dell'ascolto e della comprensione dell'altro. Età di lettura: da 6 anni. -
Il lupo in mutanda
A strapiombo sulla foresta, vive il lupo. Ha un ululato che mette i brividi, la pelliccia ispida, il muso lunghissimo, le zanne appuntite e lo sguardo assassino. Le sue malefatte sono scritte a lettere cubitali sulle prime pagine di tutti i giornali. Ma per fortuna gli animali hanno preso le dovute precauzioni: ovunque si vendono allarmi, trappole e recinzioni anti-lupo e si organizzano corsi di karate fatti apposta per difendersi da lui. E, grazie alla brigata anti-lupo, il popolo della foresta può dormire sonni tranquilli! A un tratto, tra gli alberi riecheggia un grido di allarme: eccolo che arriva! Ovunque si scatena il panico e gli animali, atterriti, fuggono nelle loro tane. Eppure… quella che si ritrovano davanti non è la bestia tremenda che immaginavano: non ha lo sguardo assassino! Ma soprattutto… come si fa ad aver paura di un lupo che indossa una mutanda? Questo libro, a metà tra il fumetto e l’albo illustrato, inaugura la serie in quattro volumi dedicata al più simpatico e inoffensivo dei lupi. Con un testo intelligente e buffe immagini ricchissime di dettagli, si propone di aiutare i bambini a confrontarsi con il tema della paura e al tempo stesso di far riflettere gli adulti sui meccanismi perversi delle nostre società, che tendono a trovare la propria ragion d’essere nell’individuazione di un nemico comune. Età fi lettura: da 6 anni. -
Congelano di brutto. Il lupo in mutanda. Vol. 2
Nella foresta l'inverno è arrivato, portando con sé la neve e un freddo tremendo. Per fortuna gli animali sanno come prepararsi alla nuova stagione: alcuni si rifugiano al calduccio dentro casa, altri si imbacuccano per bene per sciare o giocare nella neve, altri ancora si ristorano con una fonduta di formaggio calda e filante. Gli affari vanno a gonfie vele: il freddo, si sa, fa venir fame e così, oltre ai piumini, si vendono più formaggi, più pane e nocciole. Ma non per tutti le cose vanno bene. Vi ricordate il lupo? Un tempo considerato il terrore della foresta (v. Il lupo in mutanda 1), aveva alla fine fatto amicizia con gli altri animali rivelandosi gentile, innocuo e simpatico. Ma se si fossero tutti sbagliati? Se dietro la sua maschera bonaria, il lupo fosse davvero malvagio? Da qualche tempo, infatti, non sembra più lui: a chiunque gli chieda come sta, risponde con uno sguardo cupo e minaccioso: “Non va”, e poi aggiunge: “Congelano”. Ma chi, o cosa, potrà mai congelare? Lui di certo non dovrebbe patire il freddo perché indossa la sua mutanda (che sembra davvero molto calda). Forse ha freddo ai piedi? Gli si congelano le orecchie? Gli animali fanno varie ipotesi e cercano le soluzioni, regalando al lupo prima un paio di calzettoni e poi un berretto. Ma niente da fare: lui continua a fare la faccia torva e a ripetere: “Congelano”. Per di più, gli animali incaricati di consegnargli i doni spariscono nel nulla e comincia a circolare la voce che lui se li sia mangiati. Così gli abitanti della foresta, guidati dalla brigata anti-lupo, fanno irruzione a casa sua dove scopriranno però una realtà molto diversa da quella che temevano, e impareranno una nuova lezione. Età di lettura: da 6 anni. -
Furiosi e veloci. Il lupo in mutanda. Ediz. a colori. Vol. 3
Nella foresta tutti gli animali sono in fibrillazione! Le bandierine sventolano tra ramo e ramo, i pompon sono pronti, il baracchino “nocciolina” lavora a pieno ritmo, scorrono fiumi di succo di luppolo. Sta per iniziare l’attesissima corsa “Furiosi e veloci”! La folla armata di striscioni non vede l’ora di fare il tifo per i propri beniamini. Eppure c’è qualcuno che non condivide l’entusiasmo generale e ha pensato bene di imbrattare tutti i manifesti con le scritte: Schifo! Troppo schifo!. Nemmeno la brigata anti-lupo – che, non avendo molto da fare da quando si è scoperto che il lupo è gentile, è diventata anche brigata anti-graffiti – è in grado di risolvere la situazione! A quanto pare, il misterioso vandalo è ferocissimo e i compari della brigata tornano dalla spedizione in barella! È evidente che questo è un lavoro per il lupo in mutanda! In men che non si dica il nostro eroe perlustra la foresta e riesce a scovare il nemico. Ma che strano, non sembra poi così pericoloso… In questo terzo episodio della serie dedicata al più simpatico e inoffensivo dei lupi, il nostro eroe torna insieme agli animali della foresta in una storia divertentissima ma anche toccante che insegnerà a grandi e piccini a non fermarsi alle apparenze, a cercare di mettersi sempre nei panni degli altri, anche quando sembrano comportarsi in modo aggressivo o distruttivo. Perché ognuno ha una sua storia da raccontare, qualcosa con cui fare i conti dentro di sé, e a volte basta l’aiuto di un amico per tornare a credere in sé stessi e nei propri sogni. Età di lettura: da 6 anni. -
È un fannullone! Il lupo in mutanda. Vol. 4
La foresta ha le sue regole: per comprare le cose, ci vogliono i soldi, e, per avere i soldi, bisogna lavorare. Eppure, il lupo in mutanda ha tre monete per comprarsi i ramen anche se non lavora. Di sicuro è un ladro, oltre che un fannullone! E allora, oplà, eccolo sbattuto in prigione! Ma gli animali non sono convinti: per loro la verità è ben diversa da quella che si legge sulla Gazzetta della Foresta. Ci penserà la brigata anti-lupo a risolvere il mistero… perché loro sì che lavorano! Così, col procedere dell’indagine e a colpi di interrogatori, anche gli investigatori cominciano a nutrire dei dubbi, fino a scoprire una sorprendente verità… In questo quarto episodio della serie dedicata al lupo più innocuo e divertente della storia del fumetto, Wilfrid Lupano e Mayana Itoïz continuano a mettere in questione con umorismo le consuetudini e i valori acquisiti della nostra società. Con un testo brillante e buffe immagini ricche di dettagli, invitano i bambini ad avvicinarsi al concetto di lavoro e sfidano gli adulti a mettere in discussione le proprie certezze. Età di lettura: da 6 anni. -
Julia Pastrana. The monkey woman
Il sobbalzare di un carro tra la polvere, un villaggio che si allontana, annidato tra i monti, lo sguardo di una bambina che cerca un saluto, un gesto d'affetto da parte della madre che l'ha appena venduta. È con questo addio che si apre la storia di Julia, ""Una donna perfetta, una creatura razionale, dotata di parola, cosa che nessun mostro ha mai posseduto. Un ibrido, in cui la natura della donna predomina sul bruto - l'orangotango. Nel complesso, l'essere più straordinario dei nostri tempi"""", come la definì il medico che la visitò per primo. Di Julia Pastrana, un'indigena messicana vissuta nell'Ottocento e divenuta celebre grazie al suo aspetto e alle sue doti di cantante e ballerina, abbiamo poche notizie certe che tuttavia non rivelano le sue emozioni e i suoi sentimenti. Possiamo solo immaginarli, e Ivan Cenzi lo fa con la delicatezza e la profondità consuete, affidando i suoi pensieri a un diario che non si interrompe nemmeno con la morte. Dall'infanzia infelice a Ocoroni agli anni trascorsi nella città di Sinaloa, dove riceve un'istruzione e impara a danzare, fino alle acclamate tournée in tutto il mondo, Julia ripercorre la sua vita e si sofferma sull'incontro che la cambierà per sempre: quello con Theodore Lent, suo impresario e marito. Colui che un giorno le sussurra all'orecchio le parole che non dimenticherà mai: """"Hai il diritto di essere felice"""". Se la gentilezza d'animo di Julia Pastrana emerge con chiarezza dalle toccanti pagine di diario, le raffinate immagini in bianco e nero di Marco Palena, eseguite a tecnica mista (grafite, carboncino, pastelli e digitale) ci svelano il suo aspetto, a guisa di foto d'epoca, dando pieno risalto al contrasto tra le fattezze selvagge e l'eleganza dei modi. Ed è impossibile non rimanere incantati da questa creatura fragile e gentile, mentre capiamo chi sono i veri mostri, uomini abietti disposti a usare altri esseri umani al solo scopo di arricchirsi. Una storia d'amore appassionata e controversa, un invito a guardare alla diversità senza pregiudizi e, soprattutto, uno straordinario ritratto di donna."" -
Giovanna Garzoni. A gift of love
Un giorno Giovanna fece un voto, una promessa d'amore eterno. Pose sul capo uno spesso scialle nero, indossò una veste semplice e casta e si diede in sposa all'Arte. Per sempre. Posò gli occhi sui finissimi dettagli di fiori e piante e si dispose a ricrearli nella pittura. Ne assaporò la dolcezza, affinò lo sguardo per scoprire i loro segreti. In essi riconobbe il fremito della vita e la sua caducità. Finché, inebriandosi di bellezza e di profumi, scivolò con loro nel lento appassire del tempo. Ma alla natura lasciò un omaggio destinato a durare in eterno. Giovanna Garzoni fu una pittrice e miniaturista vissuta nel XVII secolo. A parte le numerose opere che ci ha lasciato, sulla sua vita abbiamo solo poche e incerte notizie. Nacque probabilmente nel 1600 ad Ascoli Piceno e, ancora bambina, fu iniziata al disegno dallo zio materno. A Venezia sposò il pittore Tiberio Tinelli nel 1622 ma il matrimonio fu sciolto dopo appena due anni, probabilmente a causa di un voto di castità pronunciato dalla sposa. Ormai libera di dedicarsi completamente all'arte, frequentò una scuola di calligrafia e poi iniziò a viaggiare per l'Italia, miniando ritratti e nature morte per committenti illustri. A Firenze lavorò per i Medici e realizzò l'erbario figurato che la consacrò definitivamente come illustratrice scientifica. Nel 1651 si trasferì a Roma dove, ormai ricca e onorata, portò avanti la sua attività artistica. Come Maria Sibylla Merian e altre pittrici coeve, ci ha lasciato una ricca opera capace di coniugare arte e scienza con uno stile nitido e preciso e una grande attenzione per il dettaglio. Nel quadro della vita di Giovanna Garzoni, Anna Paolini trae ispirazione soprattutto dal voto di castità che la porta a separarsi dal marito per consacrarsi all'arte. Attingendo alla simbologia religiosa, la rappresenta come una sposa mistica in completa simbiosi con la natura e la ritrae in tavole dalle tinte vive che omaggiano il suo stile, caratterizzato da un'attenta osservazione della natura e da una personale interpretazione della luce e del dosaggio dei colori. -
Antonietta
Antonietta è una gallina diversa dalle altre, a partire dalle piume, che invece di essere bianche sono bruno rossastre. Non le riesce bene niente, per questo, al momento di deporre le uova, ha paura di non essere capace di farne uno ovale, col guscio duro e lucente, proprio come dovrebbe essere. Anzi, Antonietta è sicura che, pasticciona com'è, non ci riuscirà, anche se la contadina, Feli, la nutre amorevolmente con il grano della migliore qualità. E figurarsi se saprà deporre uova con due tuorli, come quella vanitosa di Alfonsina, che non fa altro che vantarsi delle sue prodezze. Antonietta, però, non si perde d'animo e ce la mette davvero tutta per produrre l'uovo perfetto. Riesce anche a farne uno prima delle altre, solo che si tratta di un uovo decisamente insolito: non ha il guscio, è grande e piatto, morbido e succoso al centro e circondato da una specie di ciambella bianca croccante. Che vergogna! E se la padrona dovesse scoprirla? Antonietta si affretta a nascondere il bizzarro uovo, ma Feli, che la osserva senza farsi notare, ha in serbo per lei un compito molto singolare... Età di lettura: da 4 anni. -
Artemisia Gentileschi
Artemisia Gentileschi è una delle più note e amate pittrici italiane di tutti tempi, simbolo di rivendicazioni femministe e protagonista di film e opere letterarie. Ci ha lasciato una vasta opera che si caratterizza per la maestria nell'uso della luce e abbraccia la lezione caravaggesca in termini di concezione della scena, chiaroscuro, plasticità dei volumi e contrasti tra forme e colori. È riuscita a conquistarsi un posto di spicco nella storia dell'arte, pur vivendo in un'epoca fortemente penalizzante per le donne e nonostante l'evento traumatico che ha segnato la sua vita. -
Close your eyes. Ediz. italiana e inglese
Seduta su una panchina, in un parco, una donna attende, immersa nella natura e nei suoi pensieri. Qualcuno si avvicina e le si siede accanto. A poco a poco, lei si lascia catturare dalla dolcezza della sua voce, dal profumo dei suoi capelli, dallo sguardo che, pur senza poterlo vedere, avverte su di sé. Con stupore sente l'emozione crescerle dentro fino a travolgerla. Finché, vinta ogni incertezza, le loro mani si avvicinano, si sfiorano, si stringono... Per innamorarsi, non occorre vedersi con gli occhi: esistono altri modi per riconoscersi, per vedersi con il cuore. Quando incontriamo il grande amore, lo sentiamo dal profumo, dal suono della voce, la dolcezza delle parole, il ritmo del respiro. L'amore sboccia in noi e ci fa fiorire come una primavera, invade il corpo e la mente di luce, colori, fragranze. Dischiude un intero mondo, un mondo vivace e meraviglioso. È un rinnovamento radicale a cui non possiamo che abbandonarci, sorridendo. Come in un sogno. A occhi chiusi. -
Migranti
In un bosco, di notte, un gruppo di animali si mette in viaggio con qualche valigia e pochi oggetti personali, il minimo indispensabile. Una figura solitaria e malinconica li segue da lontano, l’unica che abbia fattezze umane. Gli animali accettano la sua presenza gentile e nella segretezza della notte procedono sul loro cammino. Quando si fermano per riposarsi ripetono i gesti quotidiani di quando erano ancora a casa. Poi l’arrivo al confine e la corsa verso una barca che li porterà ancora più lontano. La speranza che li sostiene, il pericolo che si profila. La figura solitaria è sempre con loro, pronta ad accogliere coloro che non ce la fanno tra le sue braccia benevole… Con una forza straordinaria, le immagini di questo albo senza parole raccontano una storia che si ripete tutti i giorni: le fatiche del viaggio, i pericoli e le incertezze che milioni di persone ogni giorno sono costrette ad affrontare per inseguire la speranza di una vita migliore. Una narrazione senza eufemismi, che con estrema poesia e delicatezza vuole incoraggiarci a provare empatia e mostrare solidarietà. Guerra, frontiere, esodo, diritti umani… sono le parole che leggiamo sulla quarta di copertina, le parole che usiamo quotidianamente per parlare di migrazioni e che troppo spesso si perdono in mille discorsi e nel silenzio di chi potrebbe fare qualcosa. Età di lettura: da 6 anni. -
L'indiano della Torre Eiffel
“Un indiano uccide selvaggiamente tre parigini e ferisce nove poliziotti” così titola in prima pagina Le Petit Parisien del 5 aprile 1889, l’anno in cui è stata terminata la Torre Eiffel, grazie anche al lavoro del presunto assassino, Billy Powona. Questi, secondo il rapporto della polizia, avrebbe ucciso la sua amante, la cantante Alice La Garenne, conosciuta come l’usignolo di Montmartre, suo fratello Jean La Garenne e un terzo uomo, di nome Nikephoros Palamas. Il caso sembra chiuso ma la verità è molto diversa. La scopriremo, pagina dopo pagina, lasciandoci trasportare nei locali pieni di vita, nelle locande fumose dove si radunano pittori e poeti, nelle strade e nelle piazze innevate della Parigi di fine Ottocento, su cui svetta, imponente, l’immensa torre d’acciaio. Ed è in questo affascinante contesto, che nasce la passione tra Billy e Alice, fino all’arrivo di Monsieur Nic, un uomo senza scrupoli e avido di denaro che condurrà la coppia verso un tragico destino… Età di lettura: da 8 anni. -
Io non mangerò mai un pomodoro
Charlie ha una sorellina piccola e molto buffa che si chiama Lola. Ogni tanto deve occuparsi di lei e non è sempre facile, soprattutto quando deve darle la cena perché Lola è molto schizzinosa e si rifiuta di mangiare tantissime cose. Lola non mangia piselli, carote, patate (neanche fatte purè), funghi, spaghetti, fagioli... Per fortuna Charlie è piuttosto scaltro e un giorno inventa un trucchetto per convincerla ad assaggiare qualcuno di questi cibi. La sera, trovando tutto ciò che non le piace sulla tavola apparecchiata, Lola mette subito in chiaro che lei quelle cose non le mangerà. Ma Charlie non intende cedere, anche perché quelle non sono né carote, né piselli, né patate, né bastoncini di pesce... Chi di noi da piccolo non aveva almeno un cibo odiato, che non avrebbe mangiato neanche sotto tortura? La piccola Lola ne ha tanti ed è così difficile convincerla che i genitori gettano la spugna e si affidano al fratello Charlie. Con la fantasia che è propria dei bambini, Charlie riesce a trasformare banali verdure in cibi tanto favolosi da far venire l'acquolina in bocca anche alla volubile Lola. Una storia divertentissima sulla potenza del gioco e dell'immaginazione infantile, corredata da colorate illustrazioni a collage, che renderà la cena uno spasso anche per i bambini dai gusti più difficili. Età di lettura: da 6 anni. -
Non ho sonno e non andrò a letto. Ediz. a colori
Charlie ha una sorellina piccola e molto buffa che si chiama Lola. Ogni tanto deve occuparsi di lei e non è sempre facile, perché, oltre a essere molto schizzinosa, Lola non vuole mai andare a letto. Le piace stare alzata fino a tardi e non ha mai sonno, a nessuna ora del giorno o della notte. Allora Charlie le dice che se non è mai l'ora della buonanotte non potrà bere la bibita della buonanotte. Lola sembra convincersi, perché adora bere il rosalatte prima di dormire, ma, mentre si prepara per andare a letto, sorgono continuamente nuovi impedimenti: un leone sembra averle mangiato lo spazzolino, la vasca è piena di balene, due cagnolini ballerini le hanno rubato il pigiama... Riuscirà Charlie a dare finalmente la buonanotte alla sua astuta sorellina? Dopo aver trattato il tema del cibo con la fantasia e la leggerezza che la caratterizza, in questo secondo volume Lauren Child affronta uno dei momenti della giornata più odiati da molti bambini: l'ora di andare a letto. Eh sì, non sembra molto sensato sprecare tutto quel tempo a dormire, quando lo si potrebbe occupare colorando, scarabocchiando, incollando, saltellando e chiacchierando! La soluzione è trasformare i preparativi per la notte in un divertentissimo gioco! Un libro della buonanotte per chi non è ma stanco, alle dieci, undici, dodici e neanche alle tredici in punto del mattino! Età di lettura: da 6 anni. -
L' isola del tesoro
In un giorno qualsiasi, di un inverno qualsiasi, alla porta della tranquilla locanda Ammiraglio Benbow si presenta uno strano marinaio. È alto e massiccio, ha il volto arso dal sole, le mani graffiate e porta con sé una grande cassa, a cui non vuole che nessuno si avvicini. Si ubriaca tutte le sere e non la smette di canticchiare: ""Quindici uomini sulla cassa del morto / Yo-ho-ho e una bottiglia di rum!"""". Jim, il figlio dei gestori, è affascinato e allo stesso tempo spaventato da questa figura così cupa e misteriosa, che sembra dare confidenza soltanto a lui e continua a ripetergli di avvisarlo nel caso veda un marinaio con una gamba sola. Ben presto si scoprirà che l'insolito avventore è un terribile pirata, con un passato turbolento e una ciurma di furfanti che gli sta alle calcagna, mossa da intenzioni tutt'altro che amichevoli. Quando finalmente alcuni di loro riescono a scovarlo e irrompono nella locanda è troppo tardi: il vecchio Billy Bones (questo è il suo nome) è morto, la sua cassa è stata aperta e ciò che stanno cercando non si trova più al suo interno. Chi li ha preceduti è proprio Jim, che frugando tra gli averi del pirata in cerca del denaro che gli doveva per il soggiorno, ha trovato uno strano pacchetto, contenente un quaderno e... la mappa di un tesoro nascosto! Grazie all'aiuto del medico e del notabile della contea, Jim si imbarca in un'incredibile avventura in cui dovrà dare prova delle sue qualità: perché a bordo della Hispaniola niente e nessuno è come sembra e il pericolo è sempre in agguato... Roger Olmos illustra uno dei più grandi classici dell'avventura per ragazzi, riproposto in una nuova traduzione per i classici della Ciopi. Una storia in cui coraggio e astuzia, avidità e generosità, lealtà e inganno, si mescolano fino a perdere i propri confini; un romanzo straordinario che, da più di un secolo, lettori di tutte le età divorano col fiato sospeso, fino all'ultima pagina. Età di lettura: da 9 anni."" -
L' isola del tesoro. Ediz. speciale
In un giorno qualsiasi, di un inverno qualsiasi, alla porta della tranquilla locanda Ammiraglio Benbow si presenta uno strano marinaio. È alto e massiccio, ha il volto arso dal sole, le mani graffiate e porta con sé una grande cassa, a cui non vuole che nessuno si avvicini. Si ubriaca tutte le sere e non la smette di canticchiare: ""Quindici uomini sulla cassa del morto / Yo-ho-ho e una bottiglia di rum!"""". Jim, il figlio dei gestori, è affascinato e allo stesso tempo spaventato da questa figura così cupa e misteriosa, che sembra dare confidenza soltanto a lui e continua a ripetergli di avvisarlo nel caso veda un marinaio con una gamba sola. Ben presto si scoprirà che l'insolito avventore è un terribile pirata, con un passato turbolento e una ciurma di furfanti che gli sta alle calcagna, mossa da intenzioni tutt'altro che amichevoli. Quando finalmente alcuni di loro riescono a scovarlo e irrompono nella locanda è troppo tardi: il vecchio Billy Bones (questo è il suo nome) è morto, la sua cassa è stata aperta e ciò che stanno cercando non si trova più al suo interno. Chi li ha preceduti è proprio Jim, che frugando tra gli averi del pirata in cerca del denaro che gli doveva per il soggiorno, ha trovato uno strano pacchetto, contenente un quaderno e... la mappa di un tesoro nascosto! Grazie all'aiuto del medico e del notabile della contea, Jim si imbarca in un'incredibile avventura in cui dovrà dare prova delle sue qualità: perché a bordo della Hispaniola niente e nessuno è come sembra e il pericolo è sempre in agguato... Con le sue immagini a olio evocative e affascinanti, più alcune tavole in bianco e nero a carboncino realizzate appositamente per questa edizione speciale, Roger Olmos illustra uno dei più grandi classici dell'avventura per ragazzi, riproposto in una nuova traduzione per i classici della Ciopi. Una storia in cui coraggio e astuzia, avidità e generosità, lealtà e inganno, si mescolano fino a perdere i propri confini; un romanzo straordinario che, da più di un secolo, lettori di tutte le età divorano col fiato sospeso, fino all'ultima pagina. Età di lettura: da 9 anni."" -
Il principe cerca moglie
In un bel palazzo in cima alla montagna più alta che domina la città, vive il giovane erede al trono, insieme alla regina madre e al gattino reale. La regina ha ormai governato per tanti, troppi anni, e non vede l'ora che il figlio si sposi per potergli finalmente passare la corona e le molte incombenze del regno. Purtroppo, però, il suo rampollo non è molto interessato né alle nozze né tantomeno alle principesse. Sotto i suoi occhi sfilano innumerevoli pretendenti ma nessuna sembra in grado di toccare il suo cuore. Finché viene annunciata la principessa Madeleine insieme a suo fratello, il principe Lee. E allora sì... inaspettatamente... scocca il colpo di fulmine! Il principe ha finalmente trovato l'amore e tutta la corte si appresta a festeggiare... Età di lettura: da 4 anni. -
Merlino va al mare
In certi casi basta un nome per richiamare alla mente mille e mille leggende: è quanto accade quando si evoca il mago Merlino, personaggio centrale del ciclo bretone e della leggenda arturiana. Dell’infanzia di questo potente incantatore, tuttavia, non si sa granché. Per fortuna, Joann Sfar e José Luis Munuera hanno colmato il vuoto, divertendosi a immaginarlo in una veste buffa, gioiosa e iconoclasta. Scopriamo così che, prima di diventare mago a tutti gli effetti, Merlino aveva due allegri compagni che rispondono ai nomi di Tartina (un orco che ha smesso di mangiare bambini ma è ancora piuttosto ingordo, decisamente brutto e dotato di un QI a una cifra) e Salciccia (un maiale parlante, ovviamente: che cosa vi aspettavate, eh?). Con loro, ha vissuto avventure incredibili ed esilaranti! Dopo le stancanti avventure con la principessa Viviana e Babbo Natale, in questo terzo volume della serie Merlino si prende una meritata pausa e, assieme ai suoi due amici, va in vacanza a casa del nonno, sulle fredde e piovose coste della Manica. Il venerando parente non è un nonno qualunque: è nientemeno che il Re Pescatore, il custode del Graal! E neanche la spiaggia è una spiaggia qualunque, a dire il vero: si tratta di quella di Hastings, che – guarda caso proprio durante le vacanze dei tre – verrà invasa da Guglielmo il Conquistatore. In un tripudio di vorticosi inseguimenti e sanguinose battaglie, con la complicità del legittimo re d’Inghilterra, Aroldo, i tre amici riusciranno a recuperare il sacro Graal e a respingere l’invasore. A quanto pare, l’Arazzo di Bayeux non raccontava tutta la verità… Età di lettura: da 8 anni. -
El arbol. Ediz. italiana, inglese e spagnola
Nel cuore della notte, un neonato viene abbandonato all'interno della ruota degli esposti. La ruota compie il suo giro, decretando la sua nuova nascita alla vita dell'orfanotrofio. Sembrerebbe l'inizio di una vicenda un tempo molto comune, se non fosse per un dettaglio apparentemente insignificante: sulla testa del bambino è spuntato un germoglio. Nicolás Arispe torna a incantare con il fitto tratteggio della sua china, riproponendo i personaggi animali antropomorfizzati già protagonisti de Il Libro sacro, Lasciate ogni pensiero o voi ch'intrate e Lungo è il cammino. In questo mondo animale, l'elemento di rottura è rappresentato da qualcosa che appartiene a un altro regno: quello vegetale. In un primo momento istitutori e allievi dell'orfanotrofio si sforzano di trattare il 'diverso' come tutti gli altri; tuttavia, tra lo sgomento generale, con il passare degli anni la vera natura dell'orfano non arretra, bensì si impone fino a prendere il sopravvento, trasformandolo in un ibrido sempre più albero e sempre meno animale. Allora lo sgomento si muta, lentamente ma irrimediabilmente, in paura, e la paura in intolleranza, crudeltà e violenza. L'autore e illustratore argentino parte dall'immagine emblematica della ruota degli esposti per affrontare, con la consueta onestà candida e al tempo stesso spietata, i temi dell'educazione, della diversità e dell'integrazione. In questa storia, l'educazione si configura come incasellamento, come omologazione a una società in cui ogni deviazione dalla norma è emarginata, repressa, cancellata. Davanti all'impossibilità di modellare il ragazzo-albero con lo stesso stampo usato per tutti gli altri, la società si arrende e lo rinnega, lo nasconde, lo rinchiude. Tuttavia, nella prigione in cui viene recluso il diverso, Arispe apre uno spiraglio di speranza: l'unicità individuale resiste a ogni sopruso e irrompe sull'austera pagina in bianco e nero con la potenza liberatrice e ribelle del colore. Un colore non violento, ma delicato: una rivolta gentile e ricca di sfumature.