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Martin Luther King. Una storia americana
«La compassione autentica non consiste nel gettare una moneta a un mendicante: ciò non è che superficialità. Essa nasce dall’evidenza che una struttura sociale che produce la povertà ha bisogno di essere riorganizzata da cima a fondo.» - rnMartin Luther KingFamoso e celebrato per aver dato un'eccezionale forma retorica al 'sogno americano' dell'uguaglianza e della giustizia nelle relazioni sociali, King denunciò con grande forza l'incubo del razzismo, diventando portavoce del più ampio movimento nonviolento della storia americana. In contrasto non solo con la Casa Bianca ma anche con alcuni settori della comunità afroamericana, si schierò contro la guerra in Vietnam muovendo, con il passare degli anni, una critica sempre più radicale al sistema sociale ed economico degli USA. Questa biografia ricostruisce l'azione di King come parte integrante della storia americana senza nascondere il travaglio interiore, le debolezze e il progressivo isolamento di un leader che, denunciando la connessione tra razzismo, ingiustizia sociale e militarismo, firmò la sua condanna a morte. -
Gente di Trieste
«È inutile cercare di mantenere una stabile serenità quando il vento di bora manda tutto all’aria.»Viaggiatori per protesta, esploratori intraprendenti, scienziati visionari, inventori sfortunati, poeti e artisti dimenticati, imprenditori eccentrici, eroi senza pace. È la gente di Trieste, città di confine dalle mille anime divise e ricomposte dalla Storia, crocevia di guerre, traffici e commerci, città nata per essere moderna e che alla modernità ha pagato un alto prezzo. Pietro Spirito ricostruisce un'ampia galleria di personaggi. Come Carl Weyprecht, l'esploratore polare che scoprì la Terra di Francesco Giuseppe. Oppure Josef Ressel, che inventò l'elica delle navi ma nessuno lo riconobbe. O Vittorio Benussi, che ideò la macchina della verità e morì nella menzogna. Ma anche lo scrittore Italo Svevo o il grande poeta Umberto Saba, che in punto di morte confessò di essere responsabile del suicidio di due sue giovani commesse. Figure dalle esistenze in bilico, come Rodolfo Maucci, l'insegnante che, costretto dai nazisti a dirigere il giornale della sua città occupata, lo boicottò in segreto dall'interno rischiando il campo di concentramento. E la pittrice Alice Zeriali, schiva e riservata ma che ha intrattenuto rapporti fecondi con grandissimi artisti del Novecento. O Nazario Sauro, l'eroe italiano tradito dal suo mare. Una biografia della città dove il forte vento di bora intreccia e scompiglia i destini, e dove tutto può cambiare all'improvviso. -
Prima lezione di diritto amministrativo
Che cos’è la funzione amministrativa? Quali i suoi fini, le sue funzioni e i suoi strumenti? Nello Stato democratico, chi risponde di fronte alla collettività del funzionamento dell’amministrazione? Quale l’equilibrio tra quest’ultima e la politica?rnrnUn grande esperto nel campo del diritto amministrativo traccia un quadro completo della funzione dell’amministrazione nei suoi vari aspetti ‒ dall’esercizio del potere alla prestazione di ‘servizi’ ‒ e del diritto a essa applicato. -
Diritto o barbarie. Il costituzionalismo moderno al bivio
Questo libro si rivolge a chi vuole cambiare il corso degli eventi, alle anime inquiete, a chi sente il disagio del tempo presente. Parla a chi, preoccupato, avverte i rischi di una caduta, ma è confortato da una solida certezza: la storia, fatta da donne e da uomini concreti, non è predeterminata negli esiti. Diritto o barbarie perché ci troviamo a un bivio, perché il regresso è sempre possibile. Non un destino necessario, ma una minaccia incombente. Solo le ragioni del diritto ci allontanano dalla barbarie. Ma per conquistare quale orizzonte? Secondo Gaetano Azzariti, quello espresso dal movimento storico del costituzionalismo democratico moderno. La Costituzione è la nostra ‘utopia concreta'. Ed è la Costituzione che deve tornare a dettare l'orizzonte del cambiamento possibile, prospettiva che, per essere attuata, implica la presenza di tre condizioni inalienabili: critica del presente, coscienza organizzata, spinta al cambiamento. Solo un popolo consapevole, determinato e fantasioso, infatti, può realizzare un'utopia. -
Quando l'Europa tradì se stessa. E come continua a tradirsi nonostante la pandemia
L'Europa unita ha affidato al mercato la redistribuzione della ricchezza, mettendo l'ordine economico al riparo dall'ordine politico e impedendo qualsiasi mediazione tra il capitalismo e la democrazia.Alla conclusione del secondo conflitto mondiale, la sovranità nazionale viene diffusamente ritenuta un ostacolo alla costruzione di un futuro di pace e prosperità. Nasce così l'Europa unita, intenzionata a coordinare l'azione dei singoli Stati per sostenere la piena occupazione e difendere la società dall'invadenza dei mercati. Ben presto, però, la promozione della concorrenza diviene il punto di riferimento per l'operato delle istituzioni europee, che finiscono per identificare nel mercato il principale strumento per redistribuire la ricchezza. La moneta unica viene creata per presidiare questo schema, perché la sua architettura impedisce agli Stati di tutelare il lavoro e alimentare il welfare: non deve esserci spazio per allocare risorse con modalità alternative a quelle riconducibili al libero incontro di domanda e offerta di beni e servizi. Di qui il crescente impoverimento della società, alla base dei drammatici conflitti che evidenziano il tradimento delle idealità da cui era scaturito il percorso verso l'unità europea. E se l'Europa unita si mostrerà irriformabile, se cioè il sogno di una stagione di pace e prosperità avrà ceduto il passo all'incubo di un futuro di conflitti e povertà, il suo destino sarà irrimediabilmente segnato. -
Le siciliane
«Quando arrivai a Palermo per iscrivermi all'università, mi accorsi a pelle che Palermo era ""fimmina"""". Non solo per la bellezza delle sue ragazze dagli sguardi pirateschi, ma anche per la presenza ad ogni angolo del centro storico di numerose edicole votive dedicate a santa Rosalia, la Santuzza. Palermo era """"fimmina"""" nella sua carnale decadenza. Odorava di fiori tropicali e di monnezza. Odorava di umidità nelle scale di palazzi aristocratici ormai in sfacelo, e odorava di mistero dietro i portoni che introducevano a chiostri carichi di gelsomini e di rose.»Una lunga tradizione letteraria e cinematografica ha rappresentato la donna siciliana come una figura stilizzata: vestita di nero, segregata dalla gelosia, costretta dai familiari a castigare i propri istinti. Ovviamente è un'immagine lontanissima dalla realtà, che si compone invece di tante storie del tutto estranee a questo archetipo. Il quadro è ricchissimo: dalla santa patrona Rosalia a Franca Viola che fece cambiare leggi e costumi; dalla giornalista e scrittrice Giuliana Saladino alla """"vecchia dell'aceto"""" che nel ʼ700 preparava pozioni per avvelenare i mariti; dalla cantautrice Rosa Balistreri all'editrice Elvira Sellerio e alla prima miss Italia. Scopriremo in queste pagine che, se pure qualcosa di vero c'è nel personaggio di fantasia interpretato da Claudia Cardinale in I soliti ignoti («Carmelina, ricomponiti»), un secolo prima nella realtà c'erano le temibili combattenti socialiste di Piana degli Albanesi, donne che scendevano in piazza e non avevano alcuna intenzione di ricomporsi. Se dobbiamo trovare un carattere comune nei secoli alle donne della più grande isola del Mediterraneo, questo va forse cercato nella volontà di reinventare il proprio destino."" -
Supercamper. Un viaggio nella saggezza del mondo
«La prima volta ero corso in lungo e in largo per le strade di Parigi, questa volta era stata Parigi a venire da me, e io dovevo solo gustarmela mangiando un pain au chocolat, il dolce alla cioccolata che può lenire ogni male di vivere. Sotto un ponte trovai a riguardo una scritta emblematica. Qualcuno con la bomboletta nera aveva scritto ""Life is pain"""", la vita è sofferenza. Qualcun altro poi, con la vernice verde, aveva aggiunto """"au chocolat"""", trasformando così la sofferenza in pane alla cioccolata. Che bella metafora visiva!, pensai. Era esattamente quello che era successo a me al tavolino di quel caffè.»Mai come in questi mesi di forzata sedentarietà ci siamo resi conto di quanto la dimensione del viaggio arricchisca le nostre vite. Viaggiare è assaporare i primi istanti di quando si arriva in una città nuova, in cui tutto sembra ancora possibile. È immaginare dove condurrà la strada di cui non si vede la fine. È esplorare, scoprire punti di vista diversi, confidarsi con gli sconosciuti, lasciarsi sorprendere dal caso. Matteo Cavezzali – instancabile giramondo, abituato a macinare chilometri da quando, ragazzino, percorreva autostrade e sterrati con la sua famiglia a bordo del """"Supercamper"""" – ci regala con questo libro un viaggio sorprendente tra memoria personale e resoconto di tradizioni, miti, credenze, gusti. Ci svelerà modi di affrontare paure antiche e di mettersi in gioco. Ci racconterà di tramonti visti dall'Egeo e di albe baltiche. Ci illustrerà modi diversi di pensare alla vita, ai figli, al lavoro e all'amore, di confrontarsi con la solitudine e con la società. E scopriremo la comune umanità che come un'armonica sinfonia risuona a tutte le latitudini, dalle campagne francesi alle luci di New York, dall'Estremo Oriente all'America Latina. Per poter rimetterci in viaggio."" -
Il mare d'amore. Eros, tempeste e naufragi nella Grecia Antica
Tramite le parole dei poeti, dai lirici greci alle elegie di Ovidio, l'immagine del mare d'amore ha attraversato i secoli. Nelle saghe mitologiche gli amanti eroici, Teseo e Arianna, Giasone e Medea, Paride ed Elena, solcano le onde sospinti dal vento del desiderio. Isole e scogli sono spesso scenari dei drammi amorosi e un tuffo tra le acque, come quello di Saffo dalla favolosa rupe di Leucade, sigilla talvolta una storia infelice. Sullo sfondo c'è il culto della dea Afrodite che per i greci non era solo la divinità dell'amore ma anche la signora dei mari e della navigazione. -
Carnevale. La festa del mondo
Caposaldo imprescindibile del nostro calendario, il carnevale sembra voler sfuggire ancor oggi a ogni tentativo di spiegazione. Eppure, i riti mascherati si collegano fin dalla notte dei tempi al ciclico ritorno degli antenati che alla vigilia del nuovo anno, sotto forme bizzarre, inquietanti, sfarzose, portano ai vivi un augurio di prosperità. Con l'avvento del cristianesimo questi personaggi ancestrali vengono scacciati dalla cittadella sacra del capodanno e prendono la via dell'esilio, rifugiandosi là dove non recano disturbo ai fasti della religione ufficiale. Così, segregata in un ghetto del calendario, la mascherata, da rito che era, si trasforma in farsa, in un tripudio di gola e di licenziosità legittimato quale necessaria antifona dell'espiazione quaresimale imminente. Forte di questo salvacondotto chiesastico, carnevale diviene il protagonista della cultura popolare della rinascenza europea, di cui seguirà tutta la parabola, per prendere il piroscafo alla conquista dell'America e proseguire il suo incedere sulla scena del mondo. -
Modelli criminali. Mafie di ieri e di oggi
Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino ci svelano le caratteristiche e le trasformazioni delle organizzazioni mafiose di cui si sono occupati nella loro lunghissima esperienza da Palermo a Reggio Calabria, fino alle più recenti inchieste che hanno coinvolto la capitale. Il libro analizza il dna della mafia siciliana e di quella calabrese: la struttura organizzativa su cui entrambe si fondano, la 'famiglia' in cui si entra mediante cerimonie solenni e, infine, il sistema di relazioni che le collegano a soggetti esterni. Un'ampia parte - aggiornatissima alle ultime decisioni dei giudici romani - è dedicata alla presenza della mafia nel Lazio e nella capitale. Dalle vicende romane si prende spunto per affrontare un aspetto oggi centrale nelle pratiche mafiose: l'utilizzo sistematico dei metodi corruttivi e collusivi, senza mai dimenticare che mafia e corruzione sono due cose diverse. Infine gli autori prendono in esame gli scenari più recenti e di frontiera della criminalità economica, particolarmente preoccupanti perché l'espansione delle mafie e la penetrazione dei capitali illeciti nell'economia legale mettono in pericolo le basi stesse della vita democratica. -
Storia della guerra fredda
Che cos'è la guerra fredda? Nell'accezione corrente, è l'intero arco cronologico che inizia alla fine della seconda guerra mondiale e arriva sino al triplice evento che la conclude: l'abbattimento del muro di Berlino (1989), la riunificazione tedesca (1990), il collasso dell'impero interno dell'URSS (1991). Ma col termine 'guerra fredda' si indica anche il confronto militare, economico, politico e ideologico tra le due superpotenze che si sono spartite il pianeta e lo sfondo storico permanente, durato quarantacinque anni, su cui si stagliano alcuni momenti particolarmente 'caldi' di un lunghissimo dopoguerra. In questo libro si vuole dimostrare che la guerra fredda è stata, in realtà, un sistema largamente imperfetto delle relazioni internazionali, gestito da due superpotenze non solo antagoniste, ma anche complementari. Con la presenza, negli anni 1946-1976, di un terzo e inarrestabile soggetto che l'ha fortemente condizionata: la decolonizzazione; e con la presenza, soprattutto negli anni successivi, di un altro soggetto, più economico che politico: l'Europa. -
La schiavitù in età moderna
Questo libro ricostruisce la storia della schiavitù atlantica, legata cioè alla tratta che si organizzò tra le coste africane e quelle americane, e copre i circa quattro secoli della sua durata, scavalcando i limiti convenzionali della storia moderna. Muove infatti dall'inizio del Cinquecento, quando la pratica fu avviata e si stabilizzò nelle Americhe, e giunge al secondo Ottocento, epoca in cui se ne decretò la formale abolizione, senza però estirpare un uso che, sotto mutate spoglie, continuò a lungo illegalmente. L'obiettivo è quello di delinearne le origini, il consolidamento e il declino, facendo emergere i tratti specifici della schiavitù moderna rispetto tanto alle forme antiche quanto alle nuove schiavitù contemporanee. -
I gesuiti. Dalle origini alla soppressione. 1540-1773
Esaltata e ricercata per le sue qualità religiose e intellettuali, temuta per la sua intraprendenza, accusata di tramare per la conquista del mondo, la Compagnia di Gesù è tra le espressioni più importanti di quel rinnovamento della Chiesa cattolica che nel Cinquecento seguì la crisi provocata dalla riforma protestante e che portò alla nascita di numerosi nuovi ordini religiosi. Espressione della forte personalità di Ignazio di Loyola, seppe interpretare al meglio le esigenze della società di antico regime impegnandosi nei campi più disparati, da quello educativo a quello missionario, a quello spirituale, mantenendo d'altra parte uno stretto legame con il potere politico. La dimensione universale progressivamente assunta dall'ordine lo rende ancora più interessante: attraverso la sua storia è possibile seguire l'evoluzione non solo dell'Europa moderna, ma anche di paesi come la Cina o il Paraguay, dove i gesuiti si stabilirono con successo e da dove riportarono ai contemporanei i loro resoconti di quei mondi lontani. -
Un mondo di ferro. La guerra nell'antichità
La storia del mondo antico è un succedersi di battaglie, scontri e duelli che hanno lasciato una traccia formidabile nel nostro immaginario. Ma cosa voleva dire per un greco e un romano indossare l'armatura e scendere sul campo di battaglia? Significava riconoscere che la guerra era parte della vita, non che fossero amanti della guerra. Così come era possibile finire catturati dai pirati durante un viaggio in mare per essere venduti come schiavi in qualche mercato dell'Egeo, o cadere vittima di un'epidemia o di una carestia, così era nell'ordine delle cose umane essere coinvolti in una guerra e morire in battaglia. Ma c'è di più: poteva aspirare a definirsi cittadino solo colui che, nella buona stagione, era pronto a marciare fuori dai confini per combattere contro il nemico. Un libro che ci rende comprensibile la mentalità degli antichi trattandola con profondo rispetto. -
Istanti fatali. Quando i numeri hanno spiegato il mondo
Nelle vicende umane c'è sempre un prima e un dopo. Un prima e un dopo separati da un istante decisivo per i secoli a venire. Milioni di uomini sono stati generati prima che nascesse lo sconosciuto scriba che ebbe l'intuizione geniale che con lo stesso simbolo astratto si potesse indicare la stessa quantità di animali o di cose; che una coppia di fagiani e un paio di giorni fossero entrambi espressioni del numero 2; o che presso i popoli dell'Asia o dell'America centrale prendesse corpo l'idea straordinaria che il vuoto e il nulla possono essere espressi con un simbolo speciale che si trasforma in un numero... Di questi e altri istanti fatali che hanno illuminato le vicende umane questo libro racconta le storie. Questo è un libro di racconti matematici. La sua trama e il suo ordito sono le storie che circondano i numeri. Lo zero, i numeri irrazionali, i numeri immaginari, rintracciati nell'istante fatale in cui la lunga catena di cause ed effetti precipita e rovescia il corso delle cose. Gli attori di questi racconti hanno i caratteri prevalenti del mito, come Pitagora; si sono misurati con problemi impossibili, come la quadratura del cerchio; hanno impegnato le loro intelligenze nelle arti matematiche più segrete e creato mondi immaginari. Scopriremo leggendo che è proprio vero quello che diceva a proposito della matematica l'americana del romanzo Altezza reale di Thomas Mann: «Non saprei immaginare niente di più divertente. È un gioco dell'aria, per dir così. Anzi, addirittura fuori dell'aria». -
Storia della punteggiatura in Europa
Il lettore desideroso di interrogarsi sui segni di interpunzione oggi in vigore si chiederà a quando risale la loro adozione nelle lingue europee, se ci sono state differenze significative nei valori assegnati a uno stesso segno in lingue diverse, quali sono stati i principali momenti dell'evoluzione dei singoli sistemi. A tali curiosità risponde questa vasta e rigorosa panoramica storica che indaga il percorso della punteggiatura dall'antichità classica, in cui affondano le radici della civiltà letteraria europea, fino a oggi e comprende, oltre all'italiano, le lingue di altri paesi a noi più o meno vicini per la posizione geografica o per le origini; in ogni caso accomunati dall'appartenenza all'Europa. Una vasta panoramica storica, a firma di prestigiosi specialisti, disegna la storia della punteggiatura in Europa, dall'antichità greca e latina ai primi libri a stampa del Quattrocento, fino a oggi. -
Guida a Hegel. Fenomenologia, Logica, Filosofia della natura, Morale, Politica, Estetica, Religione, Storia
Claudio Cesa, uno dei più importanti studiosi di Hegel, ha chiamato a raccolta i maggiori studiosi del filosofo che, seguendo un metodo rigorosamente storico, ne analizzano e ne descrivono in modo sistematico e completo il pensiero. Un libro per tutti coloro che vogliono accostarsi alla sua riflessione filosofica, utile per chi voglia studiarlo. -
Guida a Wittgenstein. Il «Tractatus», dal «Tractatus» alle «Ricerche», matematica, regole e linguaggio privato, psicologia, certezza, forme di vita
Un'esposizione critica del pensiero di Wittgenstein può difficilmente essere organizzata 'per libri'. Egli pubblicò un solo libro e la produzione successiva al 1929 è un unico grande work in progress. Ma non è facile nemmeno organizzarla 'per temi', dato che non abbiamo a che fare con un pensatore sistematico o comunque orientato a disporre i suoi pensieri secondo partizioni tradizionali - logica, metafisica, etica, filosofia di questo e di quello. L'articolazione che si è scelta ha lo scopo di dare autonomia e unità ai singoli contributi, illuminando al tempo stesso la maggior parte degli argomenti della riflessione di Wittgenstein. -
Vita di Antonio Gramsci
"La linea che Giuseppe Fiori segue nel ricostruire passo per passo la biografia gramsciana consiste nel vederne le radici e le scaturizioni psicologiche e culturali nel massimo della profondità possibile, là dove biografia ed ethnos traggono alimento reciproco. È proprio per questo che si può dire che questa è una «vita» autentica, non un casellario di idee fatte calare dall’alto"""". - rnDall’Introduzione di Alberto Asor Rosa«Del grande intellettuale sardo non vedevamo che """"la testa"""", lo storico degli intellettuali, l'analista delle tre """"quistioni"""" del Mezzogiorno d'Italia (il Napoletano, la """"quistione siciliana"""", la """"quistione sarda""""), lo studioso originale del capitalismo americano, il teorico dell'""""egemonia"""", cioè del socialismo innervato di consenso. Poco sapevamo della sua vita, la famiglia, l'infanzia in Sardegna, i primi studi, il breve processo di formazione, e poi l'integrazione a Torino, il ruolo effettivo nel Congresso di Livorno (1921), i veridici rapporti (dopo l'arresto) con Togliatti, la rottura con i comunisti incarcerati a Turi, l'eterodossia rispetto a Stalin. Pensai allora che l'operazione di aggiungere """"gambe e corpo"""" alla """"testa"""" - così da avere di Gramsci il ritratto intero - potesse non essere fuori dalla portata del cronista ostinato.» Così Giuseppe Fiori dà avvio al ritratto di Gramsci «a figura intera, con i tuffi del sangue e della carne». Pubblicata per la prima volta nel 1966 e tradotta in dodici lingue, questa biografia sconvolse l'ortodossia comunista, che di Gramsci vedeva o voleva far vedere solo «la testa», e da allora non è mai invecchiata, anzi in un certo senso ha ricevuto sempre nuova freschezza dai materiali inediti su Gramsci via via ritrovati. Introduzione di Alberto Asor Rosa." -
UniCredit, una storia dell’economia italiana. Dalla Banca di Genova al Credito Italiano 1870-1945
Il Credito Italiano nasce con la breccia di Porta Pia. Da allora è parte importante della storia dell’economia italiana. Ha una prima vita come avventurosa ‘banca locale’, per divenire poi alla fine dell’Ottocento un protagonista di primo piano della vita nazionale. Tra il 1870 e il 1945 – il periodo studiato in questo volume – il Credito Italiano vive gli anni di due grandi guerre, supera le difficoltà dovute a due crisi mondiali, attraversa il periodo fascista e diviene nel 1944 uno dei protagonisti della raccolta clandestina di fondi per la Resistenza. Questo libro di Piero Barucci ci consegna la prima ricerca storica interamente dedicata al Credito Italiano e illustra l’evoluzione del ‘modello bancario’ prevalente in Italia durante i primi 75 anni della storia unitaria. Dallo studio di decine di libri, centinaia di articoli e di tutti gli strumenti ufficiali della banca, nonché di documentazione inedita disponibile nell’Archivio della banca stessa, in quello centrale dello Stato, in quello ricchissimo della Banca d’Italia, emerge la tipicità e la vocazione del Credito Italiano: una spiccata attenzione all’industria italiana piccola, media e grande unita alla coscienza di favorirne la crescita anche nei mercati internazionali, oltre a un’innata vocazione a essere vicini ai piccoli risparmiatori.