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FA.G.E. Family genogram of emotion. Un nuovo strumento per lavorare con le emozioni in terapia
Nel modo di intendere la clinica proposto nelle pagine di questo volume non c'è solo linguaggio, conversazione, ma anche azione, corpo ed emozioni. Cosa significa provare un'emozione? In terapia e nella vita quotidiana è possibile riscontrare molteplici modi di esprimere o meno le emozioni. Le relazioni tra emozioni e situazione sono simili per i diversi individui, ma è l'esperienza personale che confeziona il processo come unico per ogni individuo. Nella visione socio-costruzionista qui avanzata le emozioni non solo hanno risvolti interiori ed esteriori, ma vengono co-costruite di volta in volta all'interno delle relazioni, e anche il posizionamento individuale all'interno delle relazioni co-costruisce il sistema emotivo, seguendo una circolarità ricorsiva. Rifacendosi alle teorie delle neuroscienze, dell'attaccamento, della mentalizzazione e dell'altravisione, le due autrici hanno elaborato uno strumento che permette loro di tradurre tutto questo in pratica clinica. Prefazione di Antonio Caruso. -
La ricamatrice di parole. Uno sguardo sulle scritture e sull'esperienza di volontaria in carcere di Athe Gracci
All'indomani del pensionamento, dopo una vita dedicata all'insegnamento nella scuola pubblica, Athe Gracci comincia la sua attività di volontaria presso la Casa circondariale Don Bosco di Pisa. I suoi corsi di ricamo si trasformano presto in spazi di ritrovata libertà, in luoghi protetti, nei quali i detenuti sperimentano la rara condizione di soggetti del racconto della propria vita. Quasi come se al percorso sulla stoffa, tracciato da ago e fi lo, corrisponda un analogo percorso interiore, un viaggio nei meandri dell'anima, alla ricerca di quelle domande sommerse che, se inespresse, suonano come un'ulteriore condanna. Così, attraverso le parole donate e ricevute, attraverso i colloqui, le lettere, le poesie, i frammenti autobiografici, si va ricucendo la trama di storie troppo spesso sfilacciate, se non addirittura negate. L'enorme quantità di scritti custoditi da Athe Gracci merita uno sguardo attento, uno sguardo che cerchi di far luce su una pratica educativa che ha saputo fare della scrittura nei luoghi di reclusione un potente strumento maieutico e trasformativo. -
La scrittura come scoperta
La scrittura come scoperta è un saggio filosofico che indaga sul ruolo svolto dalla scrittura tanto nella creazione letteraria quanto nella formazione del pensiero. Per far questo è necessario interrogarsi sulla natura propria della scrittura, sui suoi connotati di fondo, sulle implicazioni che presenta, analizzando autori di diversa provenienza, le cui riflessioni, al di là dei limiti disciplinari, possono offrire un significativo riscontro all’idea di scrittura che qui viene presentata. Non c’è autore che non concordi con il principio generale di Vilém Flusser, che sosteneva: “è solo scrivendo che, con sorpresa, si scopre quello che volevamo scrivere”. Tuttavia di una cosa siamo sicuri: che l’essenziale si trovi ancora al di là della scrittura. L’inesprimibile è il centro invisibile a cui essa si rivolge, anche se scrivere non è rivelare, ma nascondere, ovvero “un’arte di rivelare la verità mediante la sua dissimulazione” (Leo Strauss). -
Capriole. La «folie Baudelaire», tra soggetto e immagine
Bisogna imparare a masticare, solo così si può ridar vita. Anche a Baudelaire. E questo scritto è innanzitutto un tentativo di critica artistica. Non resta che combattere, senza nemici. Non resta che andare. Tutto è là. Qui si odono le corrispondenze, a una profondità ove è l'indescrivibile della vita a far le regole. Superamento delle dualità, delle dialettiche, del risentimento. Caducità dell'infinito, o meglio, infinito della caducità. Vertigine, ""silencio"""", choc. Capriole."" -
Storia dell'Ucraina. Dai tempi più antichi ad oggi
Il libro si propone come una storia completa dell'Ucraina, le cui vicende nel corso dei secoli restano poco conosciute in Italia o quantomeno, se note, lo sono precipuamente attraverso il ""filtro"""" delle esperienze storiche dei vicini. Una particolare cura nell'analisi cronologica, toponomastica e geografica consente al lettore di addentrarsi nell'affascinante e purtroppo sovente trascurata storia dell'Europa orientale da un'angolatura differente rispetto a quelle tradizionalmente offerte da Mosca e Varsavia, tenendo in debito conto anche il punto di vista di Kyïv. Partendo dalle epoche più antiche e semileggendarie (di cui si conosce molto poco) e sottolineando i punti di contatto con la """"grande"""" Storia a noi più familiare (colonie greche, Stati clienti di Roma imperiale e, nel Medioevo, espansione commerciale genovese nel Mar Nero), vengono trattati i momenti più importanti che, nel corso dei secoli, hanno portato alla nascita di una distinta Nazione ucraina, quindi si descrivono in dettaglio i tragici avvenimenti del XX secolo, per terminare infine con una disamina dell'Ucraina indipendente, dal fatidico 24 agosto 1991 sino alle recenti elezioni politiche (luglio 2019) e oltre."" -
Intervista con la New Media Art. L'osservatorio digicult tra arte, design e cultura digitale
Il libro Intervista con la New Media Art. L'osservatorio Digicult tra arte, design e cultura digitale si basa sull'esperienza di una delle più importanti piattaforme internazionali indipendenti in rete, fondata dal critico e curatore Marco Mancuso, che nel corso degli ultimi quindici anni ha monitorato l'evoluzione e l'impatto delle tecnologie e della scienza sull'arte, il design e la società contemporanea. Attraverso una serie di saggi scritti da alcuni dei suoi autori più importanti e una ricca collezione di interviste a sessanta artisti e designer che hanno segnato la storia della New Media Art dal 2005 a oggi, il volume evidenzia come i codici e i linguaggi dell'arte tecnologica siano gli strumenti ideali per un approccio multidisciplinare, una radicale osservazione e una profonda comprensione della realtà culturale ed espressiva che caratterizza il nuovo millennio. -
Contemplare Allâh. Regole sulla via interiore di maestri musulmani
Il messaggio dei maestri dell'Islam è giunto fino a noi superando le crisi delle varie epoche con una freschezza sempre rinnovata, poiché è il soffio di Verità a ispirare la testimonianza vissuta e gli insegnamenti dei maestri. Nessuno di loro nutriva l'intenzione di fare un'opera originale, poiché le regole della scienza sacra derivano direttamente dalla Rivelazione del Corano e dalla Luce della profezia, collegando dottrina interiore e quadro religioso esteriore. Ciò che i maestri cercano è un ritorno all'origine, al principio fondamentale della nostra vita umana, ovvero la santa conoscenza di Allâh. Se è particolarmente complesso per noi comprendere appieno il carattere del sufismo, ci consola che questa disciplina possa essere di regola e sostegno per la vocazione contemplativa di alcuni uomini e donne ancora oggi come secoli fa. -
La pietra dei filosofi. Dall'alchimia alle «Petrose» di Dante
Lo studio si propone di riconsiderare criticamente l'antica nozione di pietra in relazione al concetto lirico-scientifico di ""pietra filosofale"""". La riflessione epistemologica e l'analisi comparata di fonti alchemiche, filosofiche, mito-religiose e letterarie vengono volte in tal senso alla ricognizione di tre delle funzioni che la pietra sembra esibire nel corso della storia: la funzione generativa, la funzione curativa e quella immaginativa. L'emergenza della ricorsività di motivi legati alla pietra, e ai suoi sostituti figurali che ne hanno permesso l'occultamento, consente da un lato di considerare la pietra filosofale come il complesso collettore fisico-simbolico reso oggetto speculativo dall'alchimia dei tempi di Dante Alighieri, e, dall'altro, di formulare una nuova ipotesi interpretativa delle quattro liriche dell'autore meglio note come petrose, gettando luce sulla trama simbolica sotto cui per secoli è rimasta celata la discussa identità della donna Petra."" -
Essere/contraddizione. Confronto con Emanuele Severino
Con la scomparsa di Emanuele Severino si è conclusa una stagione importante della filosofia non solo italiana e non solo contemporanea. Quello del pensatore bresciano è stato infatti un progetto di portata teoretica e di impianto sistematico tale da lasciare in eredità alla ""filosofia futura"""" inedite responsabilità. A partire da un indifferibile programma di studio e approfondimento, ma anche di adeguata valorizzazione e diffusione della filosofia italiana contemporanea, un patrimonio notevole, di assoluto rilievo internazionale. Dopo Severino una nuova stagione di studi e ricerche è tanto più urgente e necessaria. Questo libro, risultato di un confronto di lungo momento fra l'autore ed Emanuele Severino, attraversa criticamente l'intera sua opera, da Struttura originaria all'estremo Testimoniando il destino. Non un saggio biografico, né storico-filosofico, ma uno studio per linee interne al sistema e ai problemi di una straordinaria esperienza intellettuale ed umana."" -
Il viaggio rivoluzionario dell'eroe. Narrare, conoscere, ribellarsi
In tutte le narrazioni è visibile una struttura invariante: il protagonista è spinto a intraprendere un'avventura che lo strappa alla realtà quotidiana e lo porta in un mondo straordinario nel quale dovrà superare prove mortali per sconfiggere il nemico e riportare a casa un dono capace di restaurare l'ordine violato. Questa è almeno la tesi sostenuta da Christopher Vogler nel Viaggio dell'eroe - un celebre manuale di sceneggiatura a uso dell'industria cinematografica hollywoodiana, che a sua volta si riferisce ai precedenti studi di mitologia comparata di Joseph Campbell. I saggi contenuti in questo volume, da un lato, mettono alla prova questo pattern per analizzare i dilemmi della soggettività e della presa di coscienza negli ambiti apparentemente lontani della narrativa, della politica e della conoscenza scientifica; dall'altro, criticano e arricchiscono questa stessa struttura, mediante l'analisi di una serie di esempi tratti da scrittori (Bianciardi, Conrad, Evangelisti, Dick, King, McCarthy, Prunetti, Tolkien), pensatori (Benjamin, Bloch, Jung, Kuhn, Marx) e da una vasta filmografia che include titoli quali: Tutti a casa, Apocalypse Now, Blade Runner, Matrix, La ragazza che sapeva troppo, Joker, Torneranno i prati. Con questo libro la narratologia esce dall'accademia e aspira a cambiare il mondo, mentre il Signore degli Anelli, It e Joker prendono posto accanto al Capitale, alle Tesi sul concetto di storia e al Principio Speranza. -
Noi. Far rivivere la speranza sociale
In un periodo storico caratterizzato dal mito del progresso individuale, Ronald Aronson richiama la nostra attenzione sul concetto e sulle pratiche della speranza sociale, che può costituire la base per la riscoperta della volontà collettiva e di nuove forme di azione politica. Questa tipologia di speranza non si è mai realmente assopita e la ritroviamo oggi in alcuni movimenti come Occupy Wall Street o tra i sostenitori di Bernie Sanders. Per Aronson è però necessario distinguerla dalla mitologia del progresso, secondo la quale la storia sarebbe dominata da un principio intrinseco di crescita e di miglioramento, che non prevede necessariamente l'impegno degli esseri umani a realizzare da soli il loro destino, individuale e collettivo. La speranza sociale deve opporsi a questa immagine illusoria del progresso, come anche alla tendenza contemporanea al cinismo e ai rischi di una individualizzazione della speranza stessa, che la renderebbe incapace di puntare a una vera rivoluzione politica e sociale a livello globale. Ci sono tante false speranze, ma tra queste dobbiamo riscoprire l'unica vera speranza, che è quella di poter dare una risposta collettiva ai problemi che affliggono il mondo contemporaneo. -
Il pensiero presocratico
Guido Calogero è stato uno degli interpreti più importanti e innovativi del pensiero presocratico del Novecento. Il suo interesse per i Presocratici nasceva da una visione organica della logica antica considerata nell'intera vicenda della sua determinazione storico-teoretica. Era quindi intimamente connessa con l'interpretazione che del pensiero di Aristotele Calogero offrì nei suoi Fondamenti della logica aristotelica del 1927. In questo libro egli delineava le due diverse istanze della logica noetica, fondata sulla pura appercezione intellettuale del contenuto noetico, e della logica dianoetica, articolata nella sintesi predicativa che ha per oggetto il sinolo indissolubile di materia e forma, i cui remoti ma chiari precedenti giacciono nel pensiero presocratico, nella ""coalescenza"""" (che non significa identità) di logica, ontologia e linguaggio, e nei due diversi imperativi della logica della visione e della logica della dizione. Questo volume raccoglie tutti gli scritti dedicati da Calogero al pensiero presocratico, e li fa precedere da una Introduzione che ne chiarisce i presupposti teorici e i nessi essenziali. Esso comprende tutte le voci della Enciclopedia Italiana (finora mai rese disponibili in un volume autonomo), tre recensioni, una delle quali monumentale, e infine saggi di grande rilievo dedicati a Senofane, Parmenide, Zenone e Gorgia. Per la ricchezza del suo contenuto il libro costituisce un'ampia introduzione al pensiero presocratico visto nella complessità della sua tessitura."" -
La regolazione del terapeuta. Interventi somatici per gestire il controtransfert
Il lavoro di psicoterapeuta porta al confronto costante con situazioni di dolore e angoscia. Nonostante il terapeuta sviluppi una soglia di tolleranza elevata nei confronti di situazioni che occasionalmente o cronicamente possono mettere a repentaglio il suo equilibrio psicologico, nondimeno il rischio di essere seriamente coinvolto nelle esperienze traumatiche delle persone che supporta deve essere tenuto in considerazione. Questo libro dal taglio pratico si presenta come un workbook per terapeuti, identificando le proprie difficoltà con i pazienti, riconoscendo i segnali di allarme, e utilizzando strategie regolatorie per proteggersi e gestire il controtrasfert. -
Destra e sinistra al tempo delle neuroscienze. Dalla letteratura al design
Circolano molte semplificazioni giornalistiche sulle rispettive competenze dell'emisfero destro e sinistro del cervello. Contro di esse, l'importante scoperta che, di fronte a una nuova esperienza, si attiverebbe dapprima l'emisfero destro e solo successivamente l'informazione passerebbe all'emisfero sinistro è stata in seguito codificata dalla comunità scientifica in questi termini: i nuovi stimoli sono preferenzialmente processati dall'emisfero destro, mentre la routine lo è dal sinistro. All'emisfero destro arriverebbe dalla realtà un corpo pulsante di vita, mutevole dall'oggi al domani; all'emisfero sinistro una spoglia cadaverica, non più contagiosa, né proiettata a un futuro da cui è stata esonerata per sempre. E l'intera storia dell'uomo - come questo libro documenta, passando in rassegna ambiti differenti quali la pittura, il cinema, il design, la letteratura, l'architettura - è la storia di un'incessante sopraffazione di un emisfero sull'altro, in Occidente con una nitida prevalenza del sinistro sul destro. Nessuna aria di gioviale camaraderie tra destra e sinistra. Un cupo, esulcerato conflitto in cui il valore di un emisfero spesso cresce in proporzione alla resistenza che incontra il suo riconoscimento da parte dell'altro, e dove le differenze tra l'uno e l'altro sono talvolta semplici interruzioni di reciprocità. -
Le parole per scriverlo. La parola e la ferita
Il libro analizza l'opera di alcune scrittrici che sono state capaci di un'elaborazione del dolore felicemente risolta sul piano letterario. La prima tappa, che parte da Irène Némirowsky e da Marie Cardinal, rende conto di un difficile guadagno di libertà fatto all'interno di una relazione madre-figlia conflittuale, ma che approda infine a una riparazione. La seconda tappa si occupa dello sradicamento e della perdita della lingua materna in Ágota Kristóf. La terza parla dell'accettazione della limitatezza nella narrativa di Flannery O'Connor: secondo l'autrice, l'intima accoglienza della propria fragilità apre una crepa salvifica in cui può insinuarsi la grazia. L'ultima tappa, dedicata a Anna Maria Ortese, riflette sul tema della perdita e raccoglie l'invito dell'autrice a un amore e a una compassione universali, che si rivolgono non solo agli esseri umani più sfortunati, ma a tutte le creature e all'intera natura, la cui violazione ha condotto l'umanità in un vicolo cieco. -
#Noirestiamoacasa. Il mondo visto da fuori ai tempi del covid-19
La chiusura delle principali attività (lockdown) e l'obbligo di rimanere in casa (#iorestoacasa) offrono al sociologo un'occasione del tutto anomala di analisi. Le riflessioni contenute nel volume mirano ad avviare un percorso di analisi sulla condizione straordinaria che le nostre società stanno vivendo. La (rara) possibilità di guardare la società dall'esterno, a prescindere dai soggetti che la compongono, così come è possibile vedere le città senza gli abitanti, mette nella condizione di elaborare alcune considerazioni su come si ridefiniscono i processi di interazione a partire dai media, dalla nozione di distanziamento sociale, e su come la società futura (#nientesaràpiùcomeprima) sarà anche il risultato di come è stata vissuta la fase precedente. Il volume contiene contributi di Francesca Comunello, Francesca Ieracitano, Maria Cristina Marchetti, Donatella Pacelli, Angelo Romeo, Emanuele Rossi, Massimiliano Ruzzeddu. Prefazione di David Le Breton. -
Zenshin roku. I koan del maestro zen Engaku Taino
Engaku Taino immerge lo Zen nel mondo di oggi: costruisce microstorie prendendo spunto dalla vita di tutti i giorni e poi le koanizza, ovvero le struttura in modo da imprigionare la mente del praticante nella loro irriducibile dicotomia interna, costringendola a muoversi tra insuperabili contraddizioni intrinseche, spingendola verso la massima tensione e portandola, infine, a quella rottura che spalanca la verità Zen. Lo Zen viene sottoposto alla trazione estrema di due forze che sono, se non opposte, differenti: da un lato, la presa d'atto della dialettica del pensiero, della frattura che segna ogni essere senziente, ferito dalle differenze, dalle contraddizioni, dall'apparente illogicità del Tutto; dall'altro, la realizzazione della natura di Buddha, la visione mistica del vuoto fondamentale dell'universo, del suo essere una commedia scritta e recitata da fantasmi. Grida il Patriarca: ""Nell'intero universo non c'è nemmeno un granello di sabbia!""""."" -
La vergine senza età e altri studi di antropologia
In quest'opera Salvatore d'Onofrio esplora i temi emblematici del discorso sull'uomo. Si va dal corpo e i suoi fluidi alla regola della proibizione dell'incesto, dalle contaminazioni identitarie che da sempre definiscono il rapporto tra noi e gli altri ad alcune delle figure che hanno marcato la storia della disciplina: Giuseppe Pitrè, Claude Lévi-Strauss, Lucien Sebag, Françoise Héritier, Philippe Descola. Elemento unificante dei venti saggi di questo volume è il concetto di ""manipolazione simbolica"""", cioè l'idea che la realtà entro cui gli uomini conducono la loro esistenza necessita, per potersi riprodurre, di particolari dispositivi culturali che gli stessi uomini hanno elaborato sin dalla loro apparizione nel mondo. Ne risulta una comprensione nuova e sistematica del modo in cui le società umane intervengono per regolare il rapporto tra i sessi e le generazioni, oltre che l'interscambio con le potenze divine e la natura."" -
Mantrana. Un gioco
"Mantrana"""" è una collezione di aforismi che costituisce una """"magica enciclopedia"""" del sapere. Ciascun Mantra - in sé autonomo - è ordinato tematicamente insieme ad altri a formare diverse raccolte. """"Mantrana"""", però, è anche una sorta di domino in cui ogni giocatore può disporre i Mantra a proprio piacimento. Può dare agli uni la precedenza nei tempi rispetto agli altri, trovare nuove relazioni tra i Mantra e allinearli diversamente. È come cercare conchiglie sulla spiaggia, disporle secondo motivi e scompigliarle di nuovo: il gioco vive proprio di questo." -
Il virus e la specie. Diffrazioni della vita informe
Prendendo le mosse dalla constatazione che SARS-CoV-2 interagisce strettamente con la categoria di specie, al contempo rafforzandola (con la sua selettività infettiva) e destabilizzandola (con i suoi salti), questo libro attraversa i territori su cui prosperano le specie endemiche delle norme e delle classificazioni, per mostrare quanto la specie operi nella produzione istituzionalizzata di mostri sempre più pallidi e costituisca una delle armi più affilate utilizzate dal capitale nella guerra sulla vita informe. Il movimento che percorre queste pagine è quello di una progressiva torsione della nozione di bio/necro/politica per coglierne la reale estensione, un'estensione che eccede di gran lunga l'umano.